Redazione Notizie D'Abruzzo

Chiodi: aumenta il rischio di povertà in Abruzzo

"Non e' piu' solo un giudizio politico ma un dato certificato dall'Istat: la Giunta del Presidente D'Alfonso ha solo aumentato la poverta' in Abruzzo":  questo il commento del Presidente emerito della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi (FI), all'indomani della pubblicazione dell'ultimo rapporto Istat sulle Condizioni di vita e reddito in Italia, che ha certificato la crescita per il 2015 del disagio economico degli abruzzesi. "D'Alfonso non ha piu' scuse - spiega Chiodi - nel pomeriggio di ieri, infatti, anche l'ufficio statistico della Regione Abruzzo ha ufficializzato, pubblicandoli sul proprio sito, i dati che hanno visto crescere nel 2015 il rischio di poverta' e di esclusione sociale dello 0,6%, passando dal 29,5% al 30,1%, e la percentuale degli abruzzesi che soffrono di grave deprivazione dal 9,5% all'11,1%. Per buona pace del Jobs Act di Renzi, nel 2015 e' aumentata dello 0,2% (passando dall'11,6% all'11%,8%) anche la percentuale di abruzzesi che soffrono di una bassa intensita' lavorativa. Lo scorso anno, proprio in questo periodo, D'Alfonso e l'Assessore al Bilancio, Silvio Paolucci, avevano promesso un'inversione di tendenza sui dati finali del 2015 che, ormai e' inopinabile, non c'e' stata". "Non posso rallegrarmi di questo fallimento - aggiunge -, che racconta di un aumento di famiglie sulla soglia di poverta' e di lavoratori sempre piu' mal pagati e precari. Ma sono obbligato a sottolineare questi dati perche', se uniti ai recenti richiami della Corte dei Conti, alla ripresa dei finanziamenti alle societa' partecipate inutili carrozzoni, all'aumento delle risorse per la sanita' privata a scapito di quella pubblica, alla latitanza sulle politiche attive del lavoro, spiegano le ragioni del fallimento della Giunta di centrosinistra e il continuo e costante arretramento della nostra Regione e dell'Italia, anche in una congiuntura economica internazionale decisamente piu' favorevole di quella che dovetti affrontare sette anni fa". "Il centro sinistra ha nuovamente fallito e disatteso le promesse di 'coccolare' le categorie piu' deboli - conclude Chiodi - rischiando di consegnare il Paese intero a quello che definiscono una 'deriva populista', che altro non e' se non la rabbia e la disperazione dei cittadini alimentata proprio dalla loro falsita' e totale inadeguatezza a governare la Regione e il Paese"

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Presepe vivente degli scout Agesci a Montesilvano

Dopo il successo delle scorse edizioni, anche quest'anno l'Agesci Scout Montesilvano 2 della Parrocchia Beata Vergine Madonna del Monte Carmelo ripropone il Presepe Vivente ai giardini del Parco Guy Moll di Montesilvano, domenica 18 dicembre a partire dalle 18 fino alle 20.30. Nata dalla genuinita' dei ragazzi del clan, del reparto e dei lupetti, coadiuvati dalla comunita' capi, la manifestazione, alla sua terza edizione, ripropone il tema della nativita' inscenando un allestimento fatto di materiali poveri, con tronchi e corde legati con tecniche da campo come uso nella filosofia scout, con il risultato di una scenografia suggestiva tra luci, fuochi e odori del Natale. Gli angoli del parco si trasformano nella Galilea di duemila anni fa, con diverse scene dell'evento a cominciare dall'Annunciazione, l'Accampamento dei legionari romani, i pastori e contadini, il mercato delle stoffe, la locanda, le antiche botteghe artigiane, vasai, fabbri, ferrai, bottega delle arti, il mercato delle erbe, ortolani, tessitori, ricamatrici, fino ad arrivare alla rappresentazione della Nativita' nella capanna, accompagnata dai canti e dalle narrazioni tratte dai Vangeli, che daranno vita ad una emozionante rappresentazione sacra teatrale. Un centinaio i figuranti in costume, tra capi, tutti i ragazzi delle tre branche, genitori e parrocchiani impegnati ad animare in uno spirito di co-sussidiarieta' la manifestazione. 

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Nas nelle aziende vitivinicole trovano sporcizia e irregolarità

Sporcizia, strutture non autorizzate, irregolarita' amministrative e scarico abusivo di acque reflue: e' quanto hanno accertato, in una serie di controlli nelle aziende vitivinicole abruzzesi, i Carabinieri del Nas di Pescara, che hanno disposto l'immediata sospensione dell'attivita' di un deposito di prodotti vinosi e di una cantina, il primo nel Teramano e la seconda nel Chietino, sequestrando, contestualmente, circa 700 mila litri di prodotti. Numerose le violazioni accertate, anche di natura penale. In particolare, in provincia di Teramo sono stati segnalati alla magistratura i rappresentati di due cantine, per aver attivato scarichi di acque reflue, industriali, in assenza dell'autorizzazione. Contestate anche sanzioni amministrative per errata tenuta dei registri di carico e scarico, identificazione dei vasi vinari e aggiornamento del piano di autocontrollo aziendale. Circa 700.000 litri di vari prodotti vinosi sono stati sottoposti a sequestro amministrativo poiche' carenti delle informazioni sulla rintracciabilita'. E' stata sospesa l'attivita' di un deposito di prodotti vinosi, di fatto abusivo perche' in assenza di notifica all'autorita' competente, alla quale i militari del Nas hanno segnalato anche carenze strutturali ed igienico sanitarie. In provincia di Chieti e' stata sospesa l'attivita' di una cantina vinicola trovata in pessime condizioni igienico sanitarie e strutturali. Il legale rappresentante della stessa e' stato segnalato alla Procura teatina per aver attivato abusivamente scarichi di acque reflue industriali in assenza dell'autorizzazione. Contestate, inoltre, diverse violazioni amministrative inerenti l'applicazione del cosiddetto 'Pacchetto Igiene' e relative alle rigide normative che regolano il settore vitivinicolo.

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Incontro sul futuro dei tribunali minori

Un incontro con i parlamentari abruzzesi, con i sindaci delle citta' capoluogo e con i sindaci delle citta' sedi delle circoscrizioni giudiziarie minori di Avezzano, Lanciano, Sulmona, e Vasto e' stato convocato per sabato 17 dicembre, alle 10, nella sede della Giunta Regionale in Viale Bovio a Pescara, dal presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, e dal presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe Di Pangrazio, entrambi pubblicamente impegnati nella difesa dei tribunali minori. I quattro tribunali secondo la riforma, nel 2018 saranno accorpati. La questione 'Tribunali d'Abruzzo', come sostengono anche i consiglieri regionali maurizio Di Nicola (Cd) e lorenzo Berardinetti (Regione Facile), e' da sempre nell'agenda politica regionale: essa impone un impegno costante e una strategia economico-giuridica sostenibile. "Non si affronta con declamazioni gratuite e appelli di piazza, ancor piu' quando essa e' definita da una legge dello Stato datata 2011, diventata operativa in tutt'Italia nel 2014". La Regione Abruzzo, negli anni scorsi, ha guidato ben due proposte referendarie (ammesse dalla Cassazione e poi bocciate dalla Corte Costituzionale); ha esaminato piu' volte il problema con unanimi e puntuali risoluzioni; ha aperto "un'interlocuzione con gli organi ministeriali centrali per rivalutare la fondatezza di principi, criteri e motivazioni, sostenuti anche  da insigni studiosi e giuristi". I due presidenti si appellano ai Parlamentari eletti nella nostra Regione "nella loro qualita' di "fondamentali interlocutori del Governo" affinche' vogliano garantire tutto il loro impegno per l'ottenimento della salvaguardia delle circoscrizioni Giudiziarie minori dell'Abruzzo, e comunque in via di urgenza e priorita' l'ottenimento di una ulteriore proroga del termine gia' previsto per il 2018

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Trasporto per disabili, a Montesilvano il servizio alla fondazione Papa Paolo VI e don Orione

«Abbiamo snellito notevolmente le procedure, offrendo dunque agli utenti un servizio maggiormente efficace ed adeguato alle loro esigenze». Così l'assessore alle Politiche Sociali, Ottavio De Martinis, annuncia le novità relative al servizio di trasporto disabili del Comune di Montesilvano.

«Abbiamo sottoscritto due convenzioni - spiega - con la Fondazione Papa Paolo VI e con l'ente ecclesiale Don Orione. I due soggetti sono anche i gestori dei due centri di recupero di Pescara frequentati dagli utenti montesilvanesi per eseguire le proprie attività riabilitative. Abbiamo ritenuto opportuno che il trasporto fosse dunque gestito direttamente dalle due strutture così da coordinare meglio gli orari degli spostamenti con quelli delle attività di recupero».

Ai due centri verrà corrisposto un contributo complessivo, per l'intera durata delle convenzioni, ossia fino al 31 dicembre 2017, di circa 36.000 euro, proporzionato tra le due strutture sulla base del numero degli utenti.

«Il servizio - ricorda De Martinis - fino allo scorso anno era stato gestito dalla Misericordia, che quest'anno tuttavia non ha potuto rinnovare la propria disponibilità. La gestione diretta dalle due strutture consentirà di proseguire a garantire questa forma di supporto in un settore del sociale particolarmente significativo, utilizzando competenze e professionalità elevatissime, con persone capaci di condurre tale servizio con attenzione e sensibilità».


Già a partire da domani, il servizio di trasporto verrà garantito dai due soggetti con i quali sono state sottoscritte le convenzioni.

 

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Blackout blocca le pompe Aca, disagi per migliaia di utenti

 Decine di migliaia di utenze Aca interessate da disservizi idrici a causa di un guasto alla cabina di trasformazione Aca dei pozzi di Bussi sul Tirino. I comuni interessati, con criticita' a macchia di leopardo, sono Chieti, Pescara, Cepagatti, Rosciano e San Giovanni Teatino. "I disservizi - spiega il direttore tecnico dell'Aca, Lorenzo Livello - riguardano l'acquedotto 'Giardino'. In alcune zone c'e' una vera e propria carenza idrica, in altre cali di pressione. Siamo al lavoro e l'intervento andra' avanti per tutta la notte. In queste ore stiamo installando dei gruppi elettrogeni per rialimentare le pompe e ripristinare il regolare servizio". In particolare, a Chieti e' stata sospesa l'erogazione della fornitura idrica su tutto il territorio comunale sino alle ore 20.30 di questa sera. Lo ha reso noto l'assessore comunale ai lavori pubblici, Raffaele Di Felice. Per quanto riguarda il capoluogo teatino non si segnala alcuna situazione di emergenza. 

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Sondaggio, la maggioranza degli italiani vuole le elezioni

Diffusi i sondaggi effettuati per Porta a Porta. Secondo IPR il 68% degli italiani non si aspetta cambiamenti con il Governo Gentiloni rispetto a quello di Renzi, solo il 12% pensa che farà peggio e al contempo un ulteriore 10% ritiene che farà meglio. Per Tecné di Michela Morizzo il governo Gentiloni sarà come quello precedente per il 69% sarà peggiore per il 15% e sarà migliore solo per l8%. Riguardo alla data delle elezioni IPR registra che il 60% degli italiani vuole elezioni a breve (entro giugno al massimo) dopo aver fatto la legge elettorale, solo il 10% ritiene che questo governo debba durare fino a Febbraio 2018, termine naturale di fine legislatura. Per Tecné di Michela Morizzo il 68% degli elettori vuole elezioni entro fine giugno; Il 13% vorrebbe che si svolgessero il prossimo autunno e l'11% preferirebbe giungere a fine legislatura. Quale tipo di legge elettorale vogliono gli italiani? Per IPR la maggioranza relativa degli elettori (44%) opta per i collegi uninominali (Mattarellum); il proporzionale con premio di maggioranza ottiene il 23% e il proporzionale puro il 18%. Per Tecné il 46% degli italiani vorrebbe l'Italicum con collegi uninominali; il proporzionale con premio di maggioranza otterrebbe il 26% ed il proporzionale puro è gradito dal 15% degli italiani. 

Gli italiani vogliono le primarie. Per IPR il 55% approverebbe una riforma finalizzata a istituzionalizzarle per tutti i partiti. Per Tecné questo dato salirebbe al 58%. Quale futuro economico ipotizzano gli italiani? Secondo IPR Il 48% stima che la crisi economica aumenterà fino a quando non ci saranno nuove elezioni, mentre per un ulteriore 37% la crisi rimarrà stabile nel prossimo periodo. Per Tecné la situazione peggiorerà per il 46%, non cambierà nulla per il 40% e peggiorerà per il 7%. E di Renzi cosa ne pensano gli italiani? Nonostante la sconfitta referendaria, per IPR, la percezione degli Italiani è che Renzi sia rimasto politicamente forte. La pensa così il 53% degli elettori, solo per il 19% è più debole di prima. Per Tecné i dati si ribaltano: Renzi sarebbe più forte solo per il 21%, mentre sarebbe più debole per il 51% e con forza uguale a prima per il 20%. Ultima parte del sondaggio: le intenzioni di voto. Nello scenario classico al momento, per IPR, si registra un ex aequo tra PD e M5S, entrambi al 30%, un altro ex aequo tra Forza Italia e Lega al 13%, FdI al 4,5% SI al 3,5% e AP al 3%. Se invece lo scenario cambia, sempre per IPR, l'ipotetico partito di Renzi potrebbe raggiungere il 21% mentre il PD (senza Renzi) si fermerebbe all'11%. E' da notare che con la presenza del partito di Renzi diminuirebbe un poco Forza Italia (a vantaggio di Renzi) e SEL-Sinistra Italiana (a vantaggio del PD senza Renzi). Anche per Tecné di Michela Morizzo nel primo scenario PD e M5S sarebbero alla pari al 30%, Forza Italia al 14,5% supererebbe la lega ferma all'11%. FdI al 4.5%, Sinistra Italiana e Area Popolare al 3%. Nello scenario con l'ipotetico partito di Renzi Tecné prevede il partito di Grillo al 31% (crescerebbe di un punto),il partito di Renzi otterrebbe il 19%, il PD (senza Renzi)scenderebbe al 14%, La Lega al 14% Forza Italia scenderebbe al 13%. FdI manterrebbe il suo 4,5% mentre scenderebbero al 2% Sinistra Italia e Area Popolare. 

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Fiducia alla Camera, M5S e Lega escono dall’aula

M5s e Lega Nord viaggiano di pari passo nella loro battaglia contro il governo che definiscono all'unisono un "Renzi-bis": disertano l'Aula e vanno in piazza. E nonostante lo sforzo di diversificare la loro protesta inevitabilmente si sovrappongono, affiancati anche nella strategia di attacco da Fratelli d'Italia. "I super paladini della centralita' del Parlamento, nel momento piu' importante della vita parlamentare non ci sono" ironizza durante la sua replica a Montecitorio Paolo Gentiloni che si scaglia anche contro "l'inarrestabile escalation di violenza verbale" e avverte: "il Parlamento non e' un social network". Ma il M5s non demorde e conferma la scelta di entrare in Aula solo per la dichiarazione di voto e poi uscire.

Proprio per non sovrapporsi alla Lega, che annuncia anche lei di non partecipare al voto di fiducia ed esce a protestare davanti il Parlamento, i 5 Stelle oggi evitano invece la piazza. Il loro flash mob per il momento e' rinviato: al week-end, quando anche la Lega pero' ha organizzato banchetti per raccogliere firme per andare al voto, e forse gia' domani quando scendera' a Roma Beppe Grillo anche per monitorare piu' da vicino la situazione nel Movimento dopo le dimissioni dell'assessora al Campidoglio Paola Muraro. Un caso che suscita ilari prese di distanza dei parlamentari per lo strano video con cui nella notte la sindaca Virginia Raggi ha diffuso la notizia. I parlamentari del Movimento si aspettano infatti una visita del leader pentastellato: potrebbe inscenare con loro una protesta davanti il Parlamento o fare capolino in occasione di una nuova assemblea congiunta di deputati e senatori convocata a fine giornata. Proprio per cercare una diversificazione dalla Lega e da Fdi il programma di piazza del Movimento non e' ancora definito. Per il momento Giulia Grillo si limita a ripetere l'annuncio del blog: "Il M5s il 24 gennaio sara' nelle piazze per una grande manifestazione a sostegno della democrazia. Sara' un flash mob di democrazia". Ma il percorso sembra lo stesso di Lega e Fdi. "Saremo in piazza ogni giorno fino ad una grande manifestazione il 22 gennaio, per dire che questa e' ancora una nazione sovrana: vogliamo votare ora" spiega infatti la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, nella sua replica in Aula al premier. Sia la Lega sia Fdi provano anche ad innalzare striscioni in Aula: Fratelli d'Italia chiede "al voto ora!" mentre il Carroccio si ispira alla Costituzione, "la sovranita' appartiene al popolo". Siamo "di fronte a una sovversione della volonta' popolare" protesta il capogruppo della Lega, Massimiliano Fedriga. Stesso scenario e' previsto per il voto di domani al Senato. Ma l'ex 5 Stelle Francesco Campanella avverte: "se escono M5S e Lega bastano 137 voti al governo per ottenere la fiducia. Altro che opposizione, cosi' finiscono per fare la stampella al PD". 

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Un regalo su tre, il 29%, proverra’ dal web

Babbo Natale e' sempre piu' digitale. Sotto l'albero quasi un regalo su tre, il 29%, proverra' dal web. Vestiti, libri e specialita' gastronomiche saranno le prime scelte delle famiglie, insieme a smartphone e tablet. Una novita' sara' poi rappresentata dagli abbonamenti alle piattaforme streaming come Netflix o Spotify, esplosi come dono natalizio nell'ultimo anno. Sono queste le indicazioni del sondaggio di Confesercenti e Swg in occasione delle feste di Natale. La spesa prevista per i doni e' in media di 600 euro a famiglia, in linea con quella dello scorso anno (609 euro), ma con un deciso aumento delle disuguaglianze. Sono sempre di piu', infatti, quanti stanziano per i doni meno di 250 euro: quattro famiglie su dieci. E allo stesso tempo aumentano, dal 13% al 17%, coloro che non badano a spese, pagando oltre 800 euro per i regali. Pesa sulle intenzioni di acquisto l'aumento dell'incertezza percepita sia a livello politico, sia a livello personale, e c'e' una sensazione diffusa che sia peggiorata la situazione economica e sociale del Paese nel 2016. Non e' quindi il momento di "fare follie", oltre sette italiani su dieci hanno gia' ridotto le loro spese nel corso dell'anno, a Natale, pero', molti sono pronti a fare qualche sacrifico per offrire un regalo ai propri cari. Il 58% cerca un dono - anche solo simbolico - per tutti i familiari. Il 33% si concentra soprattutto sui bambini, mentre uno su dieci compra doni solo ed esclusivamente per i piu' piccoli. Per lo shopping, sempre piu' spesso le famiglie si lasciano tentare dalle offerte del web, a discapito soprattutto dei centri commerciali e dei grandi esercizi commerciali, presi un po' meno d'assalto del solito. La grande distribuzione resta comunque al primo posto per numero di preferenze, ma queste passano dal 39% del 2015 al 37% di quest'anno. Per una volta, resistono meglio all'avanzata dell'e-commerce i piccoli negozi e i mercatini di Natale, che vengono scelti dal 31% degli italiani per i loro regali (era il 32% lo scorso anno). "La stagione natalizia 2016 - afferma il presidente di Confesercenti, Massimo Vivoli - e' un banco di prova importante per i consumi, e, in particolar modo, per i negozi tradizionali: sono infatti proprio le attivita' di quartiere che hanno pagato in questi anni il conto piu' salato della crisi. Sarebbe bello se, anche per questo, gli italiani scegliessero i negozi tradizionali per i loro regali di Natale".

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Oculistica di Avezzano, 2 mila interventi in un anno

 Il reparto di Oculistica dell'ospedale di Avezzano si avvia a toccare l'importante traguardo delle 2.000 operazioni chirurgiche in un anno, circa 400 in piu' rispetto al 2015. L'obiettivo e' stato centrato anche grazie all'introduzione di ulteriori, nuove tecnologie (nuovo ecografo), alla riduzione dei ricoveri ospedalieri, al forte incremento dell'attivita' ambulatoriale e, soprattutto, alla riduzione dei tempi di attesa. Elementi che hanno portato ad abbassare la attese, per interventi alla cataratta, da 4 mesi a 30-40 giorni e a potenziare, in generale, l'attivita' chirurgica vitreo retinica. A fine anno il reparto tocchera' anche le 24mila prestazioni. di questi numeri di eccellenza, si e' parlato durante la celebrazione di Santa Lucia, che cade oggi, 13 dicembre, protettrice della vista. Nella cappella del presidio, il vescovo di Avezzano, Pietro Santoro, nel sottolineare la grande professionalita' e umanita' dello staff del reparto di oculistica, ha celebrato una funzione religiosa alla presenza, tra gli altri, oltreche' di tutto il personale del reparto, del manager della Asl, Rinaldo Tordera, del direttore sanitario aziendale, Teresa Colizza, dell'attuale direttore di oculistica, Walter Di Bastiano e di Bruno Cetrullo che e' stato responsabile in passato dello stesso reparto. "Questi risultati - spiega Tordera - sono riconducibile alla capacita' del dottor Di Bastiano di creare un gruppo di collaboratori affiatato e coeso, mantenendo il reparto su livelli di eccellenza storici, come gia' accadeva negli anni scorsi sotto la guida del precedente responsabile del reparto, dottor Cetrullo. L'abbattimento dei tempi di attesa equivale a un innalzamento della qualita' dei servizi a tutto beneficio degli utenti". Soddisfazione e' stata espressa da Di Bastiano.

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