Aveva in casa armi e droga. Nella rete degli agenti della Sezione Antirapine della Squadra Mobile della Questura di Pescara, impegnati in una operazione straordinaria di controllo del territorio, e' finito un 38enne pescarese. In un blitz nella sua abitazione, gli agenti hanno sequestrato, tra la cucina e la camera da letto, oltre due chilogrammi di marjiuana, 35 grammi di eroina suddivisi in dosi; 9 grammi di cocaina in un unico involucro. Inoltre, una pistola revolver Smith & Wesson calibro 38, risultata rubata a Pescara nel 2010; una pistola revolver "scacciacani" modificata per esplodere cartucce calibro 22; 37 cartucce calibro 38; 4 cartucce calibro 22; un coltello a serramanico della lunghezza di 20 centimetri e uno stiletto lungo 15 centimetri. Sia sulla P38, risultata rubata, sia sulla pistola modificata, gli uomini della Polizia Scientifica svolgeranno accertamenti balistici anche per verificare se le armi abbiano sparato in passato. L'uomo, che deve rispondere di porto abusivo di armi da fuoco e detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, e' stato portato in carcere su disposizione del Pm Gennaro Varone, in attesa dell'udienza di convalida che si terra' in mattinata.
Leggi Tutto »Hotel Rigopiano, i legali delle famiglie chiedono di acquisire gli atti sui lavori della strada
"Ci auguriamo che la Procura della Repubblica acquisisca tutto il fascicolo relativo a questi lavori, che dimostrano come in Provincia si era coscienti della necessità di tenere aperta la strada in condizioni climatiche difficili". Lo ha detto l'avvocato Romolo Reboa, che insieme ai colleghi Maurizio Sangermano e Gabriele Germano ha ricevuto il mandato difensivo da alcune famiglie delle vittime del disastro di Rigopiano.
Il penalista ha spiegato poi come "l'autodifesa del Presidente della Provincia di Pescara sulla mancata tempestiva riapertura della SP8 da Penne a Rigopiano ci ha portato a rileggere il comunicato entusiastico di quasi due anni fa tuttora presente sul sito della Provincia".
Leggi Tutto »Interrogati a Chieti il rettore e il dg dell’Università D’Annunzio
Oltre due ore di interrogatorio ciascuno, in Tribunale a Chieti, per il rettore dell'Universita' d'Annunzio, Carmine Di Ilio, e il direttore generale dell'Ateneo, Filippo Del Vecchio, sentiti dal gip Antonella Redaelli. Il giudice fra una decina di giorni si pronuncera' sulla richiesta di applicazione della misura cautelare interdittiva richiesta a carico di entrambi da parte del sostituto procuratore della Repubblica di Chieti, Giancarlo Ciani. Di Ilio e Del Vecchio sono indagati, dopo la denuncia presentata dal prof. Luigi Capasso, ex componente del Consiglio di amministrazione dell'Ateneo, per abuso d'ufficio per avere revocato senza preavviso, la nomina a componente del Cda di Capasso il quale, avrebbe potuto optare fra il Cda o la direzione del Museo dell'ateneo.
Entrambi, inoltre, erano accusati di aver falsificato la convenzione con il Provveditorato opere pubbliche Lazio, Abruzzo e Sardegna, approvato dal Cda, gia' inviato al Provveditorato, perche' contenente anche l'affidamento al Provveditorato della progettazione, collaudo e direzione lavori delle opere edilizie universitarie, fra le quali l'intervento alla caserma Bucciante di Chieti destinata ad ospitare strutture universitarie. Accusa di abuso per il solo Del Vecchio, che non si sarebbe astenuto dal partecipare, nel Cda, alla discussione sulla proposta di avvio di procedimento disciplinare nei suoi confronti. Abuso contestato anche a Di Ilio che si sarebbe rifiutato di portare al Cda la questione inerente il procedimento disciplinare e l'approvazione del contratto sulla nomina del direttore generale di Del Vecchio.
Di Ilio, secondo l'accusa, avrebbe inoltre estromesso il Cda dalla pratica sul procedimento disciplinare, trattandolo in via esclusiva e concludendo per l'archiviazione. A Di Ilio e' contestata anche la violenza privata per una lettera inviata a Capasso. Il direttore generale ha depositato una trentina di documenti, risposto a tutte le contestazioni ed entro la prossima settimana il suo difensore, l'avv. Stefano Rossi, presentera' una memoria. Il rettore a sua volta ha chiarito la sua posizione ed ha risposto a tutte le domande e con il suo avv. Marco Spagnuolo, durante l'interrogatorio ha presentato una brevissima memoria.
Leggi Tutto »Hotel Rigopiano, parla il volontario che ha raccolto la telefonata di richiesta d’aiuto
"Avevo appena finito il turno, mi avevano mandato alla golena nord del fiume Pescara per monitorarne l'esondazione. Proprio per questo motivo ero passato in questura e avevo dato il cellulare. Ma non dovevo essere io a ricevere quella telefonata, e' stato un errore...". Cosi' Massimo D'Alessio, volontario della Protezione Civile, racconta - a La Stampa - la telefonata, "alle 18.57", di Quintino Marcella che ha fatto partire i soccorsi all'Hotel Rigopiano. "La questura aveva il mio numero per le esondazioni. E' una procedura standard: al 113 lascia il proprio numero chi si trova piu' vicino all'emergenza. Solo che nel mio caso l'emergenza era il fiume, non una valanga in montagna a chilometri di distanza. E' stato bravo Quintino a insistere". L'amico di Parete "gridava, era esasperato. Gli ho detto 'aspetta un attimo, calmati, cosi' non capisco'. Gli chiedo il nome e il cognome e cerco di tranquillizzarlo. Gli spiego che avevo necessita' di avvisare almeno chi avevo intorno, non potevo certo dirgli che partivo subito io per il Rigopiano. Metto giu' e chiamo il mio capo dei Volontari senza frontiere, Angelo Ferri che si attiva immediatamente, mentre io chiamo la prefettura" e "chiamo anche la questura e i carabinieri di Penne. Le registrazioni parlano chiaro". Le ha ascoltate in questura, dove e' stato chiamato come testimone. Compresa una telefonata tra la sua compagna e Parete: "Urlava che si trovava li' ma non vedeva piu' l'hotel". Le procedure in prefettura? "Noi della Protezione civile non diciamo mai 'forse', 'non credo' o cose cosi'. Noi partiamo, subito", conclude.
Leggi Tutto »Addio a Gianni Cordova
E' morto a 70 anni all'ospedale di Pescara Gianni Cordova, figura di spicco del mondo del terzo settore. Ventisei anni fa fondò la Lega abruzzese antidroga (Laad), strappando tanti giovani dalle dipendenze. Malato da tempo, non si è voluto arrendere e ha continuato a seguire i ragazzi ospiti della struttura di viale Bovio. Nel corso degli anni, grazie a donazioni, e convenzioni con enti pubblici per la gestione di servizi (soprattutto per la manutenzione del verde), la Laad è cresciuta, arrivando a occupare anche 20 persone circa. Domani i funerali.
Il cordoglio del sindaco di Pescara Marco Alessandrini
“Ho appreso con grande dolore della scomparsa di Gianni Cordova, il fondatore della Laad, un nome autorevole del sociale, ma anche un amico che non ha mai fatto mancare idee e disponibilità alla città e all’Amministrazione comunale. Pescara perde un concittadino che si è distinto per la tenacia dei progetti e la lungimiranza delle idee e per una grande, grandissima umanità. E’ stato un padre per tanti giovani che attraverso la comunità da lui fondata 26 anni fa, sono rinati, hanno potuto ricominciare un nuovo percorso di vita. Un grande esempio per tutto il mondo del sociale, di cui è stato da sempre un naturale e sorridente riferimento. La nostra città gli aveva attribuito nel 2015 la più alta benemerenza, assegnandogli il Ciattè d’oro, riconoscimento che si dà ai pescaresi che con le proprie storie hanno illuminato il nome della città. Questa è stata la motivazione che vale oggi più che mai, perché la passione verso l’altro, la dedizione al recupero delle giovani vite, sono da sempre stati la spinta più forte del suo agire. L’attenzione alla cultura e l’amore per l’ambiente e il territorio, hanno accompagnato questo fine, coniugandolo in progetti di cui la comunità si è nutrita. Oggi la Città dice grazie a Gianni Cordova per aver dimostrato come, anche nelle condizioni più disperate, un essere umano possa ritrovare la sua dignità mettendola al servizio del bene comune. L’Amministrazione e la città si stringono ai suoi cari e alla figlia Margherita”.
Maragno: “La scomparsa di Gianni Cordova lascia un vuoto incolmabile”
«Un grande uomo, sempre schierato a difesa dei deboli e degli emarginati». Così il sindaco di Montesilvano, Francesco Maragno commenta la scomparsa di Gianni Cordova, fondatore della Lega Abruzzese Anti Droga. «La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nel mondo del sociale regionale. L'Abruzzo perde una persona speciale che ha dedicato la sua vita ad aiutare gli altri a ritrovare la forza persa a causa delle avversità della vita, a rinascere e ricostruire un futuro. Alla moglie e alla figlia, ma anche a tutti i ragazzi della comunità, voglio porgere le più sentite condoglianze a nome personale e dell'Amministrazione Comunale. Il suo ricordo resterà vivo in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di imbattersi in lui e di conoscere una persona che ha rappresentato, e continuerà a farlo, un grande esempio di altruismo e solidarietà».
Leggi Tutto »Hotel Rigopiano, Curcio: concluse le operazioni di soccorso
Le operazioni di soccorso "si sono concluse nella notte" ma le attivita' nella zona dell'hotel Rigopiano "sono ancora in corso". Lo ha detto il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio in una conferenza stampa al centro di coordinamento dei soccorsi a Penne, sottolineando che per l'emergenza hanno lavorato oltre mille operatori e "sono state impiegate le migliori risorse" del Paese. "Gli operatori - ha affermato Curcio - hanno portato all'estremo alcune attivita' operative, per tentare di salvare il maggior numero di vite. Abbiamo gioito quando questo e' avvenuto e ci siamo rattristati quando non ce l'abbiamo fatta. Ma si e' lavorato incessantemente". Il capo della Protezione Civile ha poi espresso "affetto e vicinanza" alle famiglie delle vittime ma, anche, "un ricordo affettuoso" agli operatori del 118 che erano a bordo dell'elicottero caduto a Campo Felice. "Chi lavora per l'emergenza si espone a rischi che a volte possono portare ai sacrifici estremi"
Leggi Tutto »“Dona un ballone di fieno”, campagna promossa da Coldiretti
In Abruzzo è scattata questa mattina la campagna di solidarietà “Dona un ballone di fieno” promossa dalla Coldiretti per garantire l’alimentazione degli animali nelle zone colpite dagli ultimi devastanti eventi atmosferici e fermare la strage di mucche e pecore, con aziende in attesa di fieno e mangimi che sono rimasti inaccessibili perché situati sotto strutture crollate o sono ancora sotto la neve. Alle 8 di questa mattina, dopo un viaggio durato una notte, nel centro di raccolta gestito dalla Protezione Civile in via Gammarana 8 (area ex Villeroy e Bosch) a Teramo, è iniziato l’arrivo dei tir contenenti fieno donati dagli allevatori di Coldiretti. I primi ad arrivare sono stati tre tir provenienti da produttori dell’Emilia Romagna per donare 500 quintali di fieno per un totale di 120 balloni. Un primo importante dono – a cui nel giro di poche ore se ne sono aggiunti altri, ed altri arriveranno – che è stato poi distribuito o messo a disposizione degli allevatori dal coordinamento del centro di raccolta che fa capo alla task force per l'emergenza neve coordinata dal colonnello Gualberto Mancini che questa matina ha seguito di persona la fasi di scarico e carico del materiale. “Da tutta Italia stiamo ricevendo segnalazioni di produttori che vogliono attuare azioni di solidarietà – sottolinea Coldiretti Abruzzo – lo sforzo di Coldiretti in questo momento è divulgare il più possibile le azioni che si stanno facendo a livello istituzionale agevolando l’arrivo del materiale donato per rispondere il più velocemente possibile alle esigenze degli imprenditori, soprattutto allevatori, in difficoltà”. Nelle aziende agricole abruzzesi, soprattutto teramane e aquilane oltre al versante pescarese del Gran Sasso, continua intanto la corsa contro il tempo per liberare dalle macerie delle stalle cadute gli animali ancora vivi e per portare viveri per gli animali in difficoltà. Coldiretti Abruzzo ricorda che ci sono ancora aziende isolate da giorni in cui occorre garantire l’operatività degli impianti di mungitura e abbeveraggio, ma anche la consegna dei mangimi fino ad arrivare al trasferimento degli animali su mezzi idonei ed alla loro sistemazione in nuovi ricoveri.
Leggi Tutto »Di Ilio: registriamo una straordinaria crescita nelle immatricolazioni
Con un minuto di silenzio, scandito dalle note di un violino, per le vittime della eccezionale ondata di maltempo che ha colpito l'Abruzzo ed un ringraziamento ai soccorritori, si e' aperto l'anno accademico 2016-2017 dell'universita' 'd'Annunzio' di Chieti -Pescara, l'ultimo del mandato del rettore Carmine Di Ilio che si concludera' il prossimo 31 ottobre. Alla cerimonia non e' intervenuto, per ritirare l'onorificenza dell'Ordine della Minerva, il comandante generale della Guardia di Finanza Giorgio Toschi mentre e' intervenuta l'altra premiata, il soprano abruzzese Carmela Remigio. Il premio, istituito dall'Ateneo nel 1986, viene conferito da oltre un trentennio a personalita' nazionali ed internazionali legate all'Abruzzo che abbiano contribuito significativamente al progresso della Scienza, della Cultura e dell'Economia.
In apertura del suo intervento Di Ilio ha comunicato che l'aula magna in cui si e' svolta la cerimonia sara' dedicata al professor Francesco Manzoli, primo presidente della facolta' di Medicina e chirurgia dell'ateneo, facolta' nata 50 anni fa. "C'e' un dato che ci conforta molto - ha detto fra l'altro nel suo intervento Di Ilio: registriamo una straordinaria crescita nelle immatricolazioni, superiore al 13%, rispetto al precedente anno: sono piu' di 6.600 gli studenti che si sono iscritti al primo anno dei 53 corsi di laurea triennali e magistrali che compongono l'offerta formativa del nostro ateneo". "A cio' si aggiunge - ha proseguito Di Ilio - il lusinghiero risultato relativo alla distribuzione del fondo di funzionamento ordinario che ci consegna piu' di 91 milioni di euro di trasferimento statale che ci consente di guardare al futuro prossimo con discreto ottimismo''. "Il raggiungimento e il mantenimento della stabilita' economico finanziaria di rilievo ci ha consentito di incrementare le risorse destinate alla ricerca scientifica pari a 4 milioni di euro, ai corsi di dottorato 3,5 milioni di euro, al reclutamento di giovani ricercatori e assegnisti 3,5 milioni, di potenziare i servizi per gli studenti per un valore di oltre 2 milioni e di poter programmare ulteriori assunzioni di personale docente e tecnico amministrativo che si aggiungeranno a quelle gia' programmate negli ultimi re anni ossia piu' di 50 nuove posizioni di ricercatore o docente, piu' di 120 posizioni in avanzamento di carriera, 19 di personale tecnico e amministrativo e 8 di collaboratori esperti linguistici''
"Bisogna organizzarsi per migliorare l'attuale offerta formativa, e mettersi al servizio degli studenti per contenere l'esodo dei nostri giovani verso le universita' del Nord e quelle straniere. Un esodo che produce una grande perdita di capitale umano e di risorse economiche in tasse che, interamente a carico delle famiglie del sud, vanno verso le universita' del nord e che si aggiungono ai danni dovuti alla fuga dei laureati del sud che cercano lavoro al nord o all'estero. Un investimento senza ritorno per tutto il territorio". Cosi' il rettore dell'Universita' D'Annunzio di Chieti -Pescara Carmine Di Ilio all'inaugurazione dell'anno accademico.
''Cio' che dobbiamo temere e adeguatamente contrastare - ha detto ancora Di Ilio - sono le disposizioni ministeriali che unite ai nostri errati comportamenti, hanno l'effetto di produrre differenze tra le quantita' di risorse statali che ci vengono trasferite e che spostano sugli studenti e le loro famiglie il peso economico della formazione''. Poi, il rettore ha parlato del suo mandato ''che si e' collocato in un arco temporale particolarmente delicato attraversato da una crisi economico finanziaria che non e' ancora del tutto terminata nonostante le riforme introdotte dal Governo e la politica monetaria condotta dalla Banca Centrale Europa. Una crisi che ha avuto pesanti ricadute sul sistema universitario che ha prodotto tagli di risorse pari a un miliardo i meno fra il 2009 e il 2015''.
Quanto alle iniziative che riguardano il patrimonio dell'ateneo, il rettore ha evidenziato che e' gia' avviata la gara di aggiudicazione per realizzare una biblioteca di 3.000 metri quadrati nella sede di Pescara. Mentre a Chieti e' in fase di progettazione definitiva ed esecutiva la partecipazione alla ristrutturazione e riqualificazione dell'ex caserma Bucciante che portera' alla realizzazione della cittadella della cultura che permettera' di riportare nella parte alta di Chieti alcune qualificate attivita' formative, servizi per gli studenti dei corsi di dottorato e dei master, la creazione di un polo convegnistici e una foresteria per studenti.
Leggi Tutto »Elicottero del 118 caduto, recuperato il registratore di volo
E' stato recuperato questa mattina il registratore di volo (la cosiddetta "scatola nera") dell'elicottero del 118 caduto ieri nell'aquilano, con un bilancio di sei morti. Lo strumento si presenta in buone condizioni ed e' stato ritrovato durante il sopralluogo operativo effettuato al relitto da un investigatore dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo.
Il registratore di volo, del tipo "Multi-Purpose Flight Recorder", memorizza sia i parametri di volo, sia le comunicazioni ed i suoni nella cabina di pilotaggio. E' stato preso in consegna dal personale dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo, in coordinamento con la Procura della Repubblica dell'Aquila, e sara' prossimamente decodificato nei laboratori della stessa Agenzia. Durante il sopralluogo operativo sono state acquisiti anche altri elementi che, integrati con i dati che saranno estratti dal registratore di volo, contribuiranno a ricostruire la dinamica dell'incidente e le cause che lo hanno determinato.
"L'ennesima tragedia che si abbatte sull'Abruzzo lascia sgomenti per il susseguirsi di eventi catastrofici nel giro di pochi giorni. L'elicottero precipitato ieri ha colpito dritto al cuore il mondo del soccorso sanitario avanzato, coinvolgendo professionisti che soltanto il giorno prima erano operativi nella zona della valanga che ha travolto l'Hotel Rigopiano". Lo affermano in una nota le associazioni di anestesisti-rianimatori Aaroi-Emac, Siaarti e Siared. "Ci preme sottolineare - afferma Alessandro Vergallo, presidente di Aaroi-Emac - il valore di tutti coloro che ogni giorno, senza clamori ma con altissima professionalita', mettono a disposizione le proprie competenze nell'emergenza, e lavorano con abnegazione nelle situazioni piu' difficili e piu' a rischio". "Esprimiamo il nostro comune cordoglio per tutte le vittime e per le loro famiglie - aggiunge Antonio Corcione, presidente Siaarti -.Questa disgrazia ci addolora ancora di piu' al pensiero dell'impegno senza sosta, in questi giorni, daparte di tutti gli operatori dell'emergenza, medici e non, per salvare quante piu' vite possibile". "Siamo particolarmente vicini - conclude Adriana Paolicchi, Presidente Siared - a tutti i soccorritori colpiti da quest'ennesima sciagura, che hanno avuto la forza di tornare immediatamente in prima linea"
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Hotel Rigopiano, Tedeschini: evidenti incomprensioni sulle telefonate di sos
"Le telefonate registrate sono state acquisite, io le ho ascoltate e mi sembra evidente che ci siano state incomprensioni relative alle richieste di aiuto lanciate da Giampiero Parete e Quintino Marcella il 18 gennaio". Cosi' il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini, oggi pomeriggio nel tribunale del capoluogo adriatico, facendo il punto sull'inchiesta per disastro colposo e omicidio plurimo colposo, in merito al disastro dell'Hotel Rigopiano di Farindola. "Al momento non ci sono indagati", ha dichiarato in conferenza stampa il pm Cristina Tedeschini, che poi ha confermato che in giornata sono state effettuate "acquisizioni importanti" di materiale utile alle indagini. "Sulla base delle informazioni in mio possesso, l'hotel era in possesso di tutte le autorizzazioni", ha proseguito la Tedeschini.
"La situazione complessiva, percepita dagli ospiti dell'hotel il 18 gennaio, era sicuramente di criticita', sia in mattinata sia, soprattutto, nel pomeriggio e c'era una diffusa volonta' di lasciare l'albergo" ha dichiarato, Cristina Tedeschini, rispondendo ad una domanda sulle prime testimonianze dei sopravvissuti, nell'ambito dell'inchiesta per disastro colposo e omicidio plurimo colposo, in merito al disastro dell'Hotel Rigopiano di Farindola. "Anche nella giornata precedente - ha proseguito Tedeschini - altre criticita' erano state segnalate dal gestore dell'hotel, ma erano di altro tipo, ad esempio relative alla mancanza si gasolio e a problemi di viabilità".
E' stata ascoltata la filiera dei funzionari che ha risposto agli appelli in sala operativa della Prefettura. La tempistica, come e' chiaro da tempo, ha una importanza vitale per le indagini, e le autopsie daranno le risposte decisive su dove indirizzare le responsabilita'. Per Domenico Angelucci, medico legale di parte, Gabriele D'Angelo sarebbe morto assiderato sotto la valanga che ha travolto l'hotel Rigopiano. "Non ci sono segni di traumi ne' di asfissia come emorragie congiuntivali. Secondo noi, se fosse stato soccorso entro due ore probabilmente poteva essere salvato", riferisce il medico. Smentisce l'ipotesi, pero', lo stesso pm, secondo cui "non ci sono casi in cui la causa esclusiva e' l'ipotermia". Le prime sei autopsie hanno evidenziato "dinamiche di decesso diverse l'una dall'altra", ha spiegato Tedeschini. "In alcuni casi, ci sono state morti immediate per schiacciamento, in altri casi ci sono stati decessi meno immediati con concorrenza di cause temporalmente assai prossime: schiacciamento, ipotermia e asfissia". Rimane fermo sulla sua versione, invece, il medico legale di parte, secondo cui anche il maitre Alessandro Giancaterino sarebbe morto per mero assideramento, perche' lui e D'Angelo sono stati ritrovati vicini e nelle stesse condizioni. Cioe' all'esterno dell'hotel. Secondo Angelucci la causa dell'ipotermia sarebbe anche contenuta nel certificato di morte redatto e inviato al Comune di Penne per il nulla osta per i funerali del ragazzo. Il procuratore Tedeschini ha intanto parlato di acquisizioni importanti di documenti: se ieri in Regione era stato raccolto il materiale elettronico, oggi si e' presa visione della parte cartacea. Meno il Piano valanghe, per il semplice fatto che non c'e'.
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