Cronaca

Giornata internazionale dell’infermiere anche in Abruzzo

“La sanità non funziona senza infermieri”. È questo lo slogan per la giornata internazionale dell’infermiere che si celebra in tutto il mondo domani, domenica 12 maggio.

In Abruzzo la giornata internazionale dell’infermiere arriva a poche settimane dall'approvazione in Giunta regionale dei programmi obiettivo delle quattro Asl, finanziati in sede di Conferenza Stato-Regioni con risorse vincolate pari a 27 milioni di euro del Fondo sanitario nazionale, e dall’approvazione della delibera che introduce e disciplina uno strumento di monitoraggio del personale in servizio nelle aziende sanitarie abruzzesi. Gli obiettivi di carattere prioritario e di carattere nazionale sono contenuti in varie linee progettuali: multicronicità, promozione dell`equità in ambito sanitario, terapia del dolore e sviluppo delle cure palliative e terapia del dolore in area pediatrica, supporto al piano nazionale della prevenzione, tecnologia sanitaria come integrazione ospedale-territorio. 

“Si tratta di provvedimenti importanti – spiegano, in rappresentanza degli oltre 11.000 infermieri abruzzesi, i presidenti dei quattro Ordini provinciali delle professioni infermieristiche di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo Giancarlo Cicolini, Maria Luisa Ianni, Irene Rosini e Cristian Pediconi – che non possono però non tenere conto delle urgenze più volte segnalate alle istituzioni regionali in termini di assistenza sul territorio. Circa 599 infermieri in Abruzzo sono pronti ad andare in pensione anticipata approfittando della clausola di “quota 100”, con l’effetto di rendere ancora più pesante la già grave carenza di personale sanitario nelle Asl, che rischia di portare a un “buco” stimato in 2.482 unità, pregiudicando ulteriormente la sicurezza delle cure per i cittadini. Secondo i dati elaborati dal centro studi FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche), in Abruzzo il fabbisogno rischia di salire a 155,93 professionisti sanitari mancanti ogni 100mila abitanti, rispetto a una media nazionale di 126”.

Nel dettaglio, secondo le stime del centro studi FNOPI, sono 1.996 gli infermieri in Abruzzo che, al 31 dicembre 2018, hanno maturato i requisiti previsti da “quota 100”: di questi. La Fnopi valuta che 599 potrebbero effettivamente usufruirne, ovvero il 59,11% del personale sanitario (compresi medici e altre figure) considerati in uscita nei prossimi mesi. A questi si aggiungono 481 pensionamenti ordinari, per raggiunti limiti di età a fine dicembre 2018, che si vanno a sommare alla “strutturale” carenza di 1.452 infermieri rispetto alle reali esigenze dei cittadini. Di questi ultimi ne mancano 719 necessari sul territorio per l’assistenza alle persone fragili (non solo anziani, ma anche malati cronici, non autosufficienti e altri pazienti che necessitano di una gestione sanitaria costante) e altri 733 infermieri secondo i parametri per le dotazioni organiche fissati dall’Unione europea e che l’Italia e soprattutto l’Abruzzo non rispettano. 

“Non si tratta – aggiungono Giancarlo Cicolini, Maria Luisa Ianni, Irene Rosini, Cristian Pediconi – di un problema solo degli infermieri, ma riguarda tutti i cittadini in termini di sicurezza, assistenza e accessibilità alle cure. Si assiste inoltre a un aumento esponenziale della spesa privata per l’assistenza e le cure da parte dei cittadini. Le famiglie abruzzesi risultano terze in Italia per tasso di impoverimento causato dalle spese sanitarie out of pocket. Un fenomeno che a livello nazionale colpisce oltre 300mila famiglie, mentre l’Abruzzo partecipa con circa 15mila famiglie finite al di sotto della soglia di povertà per pagare le spese sanitarie. Emerge quanto sia necessario un cambiamento di rotta, che deve vedere l’applicazione di nuovi modelli organizzativi (infermiere di famiglia, ospedali di comunità, ambulatori infermieristici) già realizzati in altre regioni con ottimi risultati in termini di assistenza e accessibilità alle cure. Il 17 dicembre 2018 il MIUR ha dato l'ok alla proposta di modificare gli indirizzi formativi degli infermieri. Oggi gli infermieri sono presenti all’Istituto superiore di sanità, sono professori associati nelle università, sono dirigenti, direttori e stimati professionisti ed è per questo che nella nostra Regione non vogliamo rimanere indietro. Desideriamo che i cittadini possano beneficiare di un sistema e di un nuovo modo di fare sanità che includa e coinvolga chi può fare molto per loro, in un lavoro che sia di reale integrazione e collaborazione fra tutti i professionisti sanitari nel rispetto naturalmente delle competenze e delle responsabilità di ognuno”.

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Il Banco Alimentare Abruzzo compie 30 anni

 La mostra fotografica di Enrico Genovesi, con immagini e testi che raccontano il senso del Banco Alimentare, sara' protagonista, venerdi' 17 maggio in piazza Rinascita, di "Compagni di Banco. Da 30 anni, in viaggio", un'intera giornata per festeggiare i trent'anni del Banco Alimentare. La Rete Banco Alimentare - con le sue ventuno sedi territoriali, tra cui quella abruzzese attiva dal 1997 e presente anche in Molise - e' oggi il punto di riferimento per la lotta alla poverta' alimentare in Italia. Solamente in Abruzzo, i poveri assistiti sono 29.732 mediante 210 enti convenzionati. Nel corso della giornata, che gode del patrocinio del Comune di Pescara, sara' possibile sostenere il Banco alimentare mediante le marmellate solidali e partecipare ad un momento di festa nel corso del quale il Banco Alimentare consegnera' ad istituzioni, associazioni, amici e volontari una pergamena di ringraziamento per la stima e l'amicizia dimostrata in tutti questi anni. Durante l'intera giornata stazionera' in piazza un furgone proveniente da Roma e destinato a Cosenza, in un'originale staffetta che lega le varie sedi territoriali del Banco Alimentare.

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Sfila Rolex d’oro a un anziano, arrestata dai carabinieri

In manette con l'accusa di rapina una 32enne di origine romena. La donna, intorno alle 10 di ieri a Pescara aveva avvicinato un anziano che passeggiava con il proprio cane in via Gran Sasso e dopo aver catturato l'attenzione dell'uomo con un atteggiamento cortese, ha cercato di instaurare un dialogo con l'ignaro signore a cui poi ha chiesto l'ora. L'anziano ha scoperto il proprio orologio da polso Rolex in acciaio e oro del valore di circa 7.500 mila euro, e la donna con un gesto repentino ha afferrato il polso del malcapitato riuscendo a sfilarglielo. In aiuto dell'uomo e' intervenuto un passante richiamato dalle urla chiedendo l'intervento del 112: i militari dopo qualche minuto sono riusciti a bloccare la donna in possesso dell'orologio e l'hanno condotta in caserma. Dalle successive indagini e' poi emerso che la 32enne e' risultata essere una specialista in quella che viene definita la "tecnica dell'abbraccio", essendo risultata coinvolta in procedimenti penali in Veneto, Emilia Romagna e Toscana. La donna e' stata rinchiusa nel carcere di Chieti. 

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Una commovente mattinata di riflessione con la Quarto Savona 15 a Montesilvano

Una grande mattinata di riflessione, un incontro di speranza con e per gli studenti di Montesilvano. E’ stato questo il senso della manifestazione “Quarto Savona 15 – La memoria in viaggio” svoltasi questa mattina in largo Venezuela a Montesilvano. L’auto della scorta di Giovanni Falcone, in cui persero la vita nell’attentato di Capaci del 23 maggio 1992 gli agenti Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo, impegnati nella scorta al giudice Giovanni Falcone e alla moglie Francesca Morvillo, è racchiusa in un teca. I resti di quella Fiat Croma marrone ridotta a un ammasso di ferraglie è esposta, e lo rimarrà fino a stasera, in largo Venezuela (nella zona dei grandi alberghi).

L’iniziativa è del Premio nazionale Paolo Borsellino supportato da Lions, Comune di Montesilvano, ministero dell’Istruzione, università e ricerca scientifica e Polizia di Stato.

All’incontro, condotto da Alessandra Angelucci e Graziano Fabrizi, hanno partecipato la moglie di Antonio Montinaro, Tina; don AnielloManganiello, il parroco anticamorra; Gerardina Basilicata, prefetto di Pescara; Francesco Misiti, questore di Pescara; Francesco Maragno, sindaco di Montesilvano; il generale Carlo Cerrina, comandante della Legione carabinieri Abruzzo e Molise; il colonnello Marco Riscaldati, comandante provinciale di Pescara dei carabinieri; Pietro Mennini, procuratore generale della Corte d’appello dell’Aquila; Luigi Leonardi, imprenditore – testimone di giustizia; Nisla Forcucci, Lions Montesilvano; Natalina Ciacio dirigente scolastica del liceo D’Ascanio. Presenti, ovviamente, anche l’ideatore del premio, Leo Nodari, e la presidente Gabriella Sperandio, gli studenti del liceo D’Ascanio. Francesca Martinelli ha interpretato il brano “Signor tenente” di Giorgio Faletti.

«Io non mi ritengo la vedova di Antonio Montinaro, io sono la moglie anche perché, parlando di lui tutti i giorni, da 27 anni, ce l’ho sempre accanto», ha esordito Tina Montinaro, «Mentre ci sono tante donne che hanno sempre accanto i loro uomini ma se ne dovrebbero vergognare di starci anche solo per un giorno. Mio marito era uno strafigo, un ragazzone di un metro e novanta con un sorriso accattivante, con un cuore esagerato perché se un ragazzo decide di andare a Palermo per scortare il grande magistrato Giovanni Falcone è una grande persona. Oggi io sono orgogliosa di essere stata accanto a quell’uomo anche se solo per 5 anni, mi ha dato due figli meravigliosi. Ma dopo la botta, pesante, di quel 23 maggio 1992, quando pensi che tutto sia finito, perché di mio marito non è rimasto nulla perché», ha aggiunto indicando la quarto Savona 15, la Fiat Croma su cui viaggiava Falcone con la sua scorta al momento dell’attentato mafioso, «se guardiamo la macchina ci rendiamo conto che di quei tre ragazzi, in quell’auto non è rimasto nulla, perché era la prima auto di scorta presa in pieno da 500 chili di tritolo. E allora, guardando i miei figli, mi rendo conto che non può essere finita lì. Non possiamo pensare che la mafia ha vinto. Dobbiamo dimostrare a tutti che quel giorno non li hanno fermati. Io porto in giro quell’auto perché voi», ha detto rivolgendosi agli studenti, «dovete vedere di cosa sono stati capaci di fare i mafiosi e che cos’è la mafia. E poi per dire non hanno vinto loro: non ci hanno fatto niente, perché noi continuiamo ad andare avanti. A me non hanno tolto il sorriso, non l’hanno tolto ai miei figli».

«Oggi è una delle giornate fondamentali per la crescita, soprattutto, dei nostri ragazzi», ha detto il sindaco Francesco Maragno, «Mi fa piacere vederne tantissimi qui, oggi, per far capire loro che cos’è stata l’Italia fino a qualche anno fa. Questi attentati, quello che è successo a Capaci, sembrano fatti accaduti secoli fa. Dobbiamo studiare il passato, per capire il presente e per non commettere errori nel futuro. E quando pensiamo che le mafie sono fenomeni appannaggio soltanto di alcune regioni, ci sbagliamo perché le mafie sono abilissime a trovare nuovi territori fertili dove andare ad attecchire e dove fare business. Io ho avuto la fortuna di vivere e lavorare in Calabria in un contesto molto complicato. Lì mi sono reso conto che, davvero, non si vive nella piena libertà perché quando non si ha la possibilità di esplicare a pieno la propria personalità, le proprie inclinazioni, la propria professionalità vuol dire che libertà non c’è. Ma dalle iniziative come queste dobbiamo trarre tesoro, dobbiamo continuare ad alimentare il ricordo di tutte quelle persone che hanno sacrificato la propria esistenza per consentirci di vivere  in un contesto sociale vantaggioso, sicuro, di possibile crescita e sviluppo per tutti noi. Da questi fatti terribili», ha concluso il primo cittadino, «dobbiamo, però, trarre tutti gli insegnamenti che ci consentano domani di non commettere più errori».

«Alcuni anni fa mi trovavo al Professionale di Latina in un incontro sulla legalità», ha detto il parroco anticamorra don Aniello Manganiello, «e facevo riferimento a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino e di come avessero offerto la loro vita. E incoraggiavo gli studenti a prendere coscienza a fare la propria parte, come deve fare ognuno di noi. Si alzò un ragazzo e mi disse: Io non ci tengo a rischiare qualcosa per gli altri. Questo pensiero, comune anche in parte della politica, forse, è più diffuso di quanto immaginiamo, questa indifferenza verso gli altri puntando solo agli interessi personali. Sono arciconvinto che Falcone e Borsellino ci danno la misura di quella frase evangelica di Gesù di Nazareth: Nessuno ha un ancora più grande di chi dà la propria vita per gli amici. Certo, per fare questo ci vogliono delle grandi motivazioni ma è la migliore maniera di dare senso alla propria esistenza. Paolo Borsellino e Giovanni Falcone hanno fatto della loro vita un capolavoro».

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Montesilvano, arriva la fibra ottica di Open Fiber

Al via i lavori che vedono Open Fiber costruire una rete interamente in fibra ottica in modalità FTTH (Fiber To The Home, la fibra fino a casa) a Montesilvano. Il Comune abruzzese, ricco di attività artigianali e industriali, sarà da oggi finalmente dotato di una moderna infrastruttura tecnologica, veloce ed efficiente al servizio di cittadini e imprese.

Questa mattina, Marco Pasini, Regional Manager Abruzzo e Molise di Open Fiber e il sindaco Francesco Maragno hanno firmato la convenzione per la realizzazione delle infrastrutture e delle reti dati ad alta velocità sul territorio comunale e hanno illustrato il progetto e la tempistica dei lavori. L’infrastruttura consentirà il collegamento in banda ultra larga di oltre 17 mila unità immobiliari attraverso una nuova infrastruttura di 180 km. L’investimento complessivo, interamente a carico di Open Fiber, ammonta a 6 milioni di euro.

«L’investimento per il cablaggio del territorio di Montesilvano -  sottolinea il sindaco Maragno -  significa velocità e quindi rendere sempre più competitivi i servizi del mondo delle imprese della città e quelli messi a disposizione dei cittadini. Firmiamo quindi con grande entusiasmo la convenzione per questo importante intervento nel segno dell’innovazione tecnologica digitale, anche con lo scopo di garantire che i lavori vengano svolti nel più breve tempo possibile e soprattutto in modo poco invasivo e ridurre al minimo eventuali disagi alla popolazione».

«I lavori cominceranno entro giugno e grazie alla straordinaria disponibilità del Comune e degli uffici tecnici contiamo di cablare almeno 10 mila unità immobiliari entro la fine dell’anno -  ha dichiarato Marco Pasini, Regional Manager Abruzzo e Molise -. L’infrastruttura che andremo a realizzare è all’avanguardia e abiliterà per i cittadini una serie di servizi innovativi come nelle più moderne città europee».

L’impatto dei lavori sulla popolazione sarà ridotto al minimo: ove possibile si eviterà di scavare riutilizzando i cavidotti esistenti. Nel progetto è previsto anche il cablaggio delle scuole e degli uffici comunali.

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Gran galà della solidarietà, raccolti 5 mila euro

Il ricavato della seconda edizione del “Gran Galà della Solidarietà” in memoria di Umberto Maione, tenutosi ieri,giovedì 9 maggio, all’Auditorium Flaiano di Pescara, è di 5.515,00. L’intera somma sarà devoluta al progetto SuperDoc dell’associazione “Hope n’ Art” per l‘acquisto di un ecografo MyLab X da destinare al reparto di oncoematologia pediatrica dell’ospedale di Pescara.

“Hope n’ Art” è un’associazione italiana privata, apolitica e aconfessionale. Fondata agli inizi di maggio 2019, sviluppa i progetti SuperDoc e PerLei.

SuperDoc è a favore dei bambini. Lo scopo è l’acquisizione di macchinari ospedalieri per reparti pediatrici, ma anche sostenere economicamente personale impegnato a migliorare la qualità della vita dei bambini ricoverati.

PerLei è a favore delle associazioni impegnate nella difesa delle donne. L’obiettivo è dare sostegno alle donne che subiscono violenze fisiche, sessuali, psicologiche e morali; ma anche promuovere progetti e servizi utili alle donne in difficoltà.

Protagonisti del Gran Galà, presentato dalla giornalista Grazia Di Dio, sono stati Vincenzo Olivieri, Giò Di Tonno, Micol Olivieri, Davide Cavuti e il coro dell'Istituto comprensivo Pescara 4 diretto dal Maestro Rizziero Palladini.

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Chieti, coppia sorpresa con 65 grammi cocaina in casa

 Un uomo e una donna di Ortona, di 62 e 38 anni, sono stati arrestati per detenzione di cocaina ai fini dello spaccio. Quando sono stati fermati per un controllo alla circolazione stradale, i due hanno mostrato nervosismo. È scattata, quindi, l'ispezione del veicolo guidato dalla donna, durante la quale, sotto il sedile occupato dall'uomo, i militari hanno rinvenuto due dosi di cocaina già confezionate e pronte per essere vendute. A quel punto la perquisizione è stata estesa all'abitazione occupata dai due nel centro di Ortona dove i militari hanno rinvenuto, nel cassetto di un comodino della camera da letto, un involucro con altri 65 grammi della stessa sostanza e un bilancino elettronico di precisione. L'uomo è stato portato in carcere a Chieti, mentre la donna è stata posta agli arresti domiciliari. 

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Parte colpo di fucile mentre pulisce un’arma, muore 62enne 

Sulle prime era sembrato un suicidio, ma poi le dichiarazioni della moglie, che si trovava in casa, hanno permesso ai carabinieri di delineare i contorni della tragedia che ha visto la morte di un 62enne di Silvi, ucciso da un colpo di fucile da caccia. Sembra infatti che l'uomo sia stato ucciso da un colpo partito accidentalmente dall'arma che stava pulendo, dentro il garage della sua abitazione di Silvi. E' stata proprio la moglie, sentendo il colpo, a soccorrere il marito chiedendo anche l'intervento del 118. Purtroppo all'arrivo dei soccorritori e' stato possibile soltanto constatare il decesso del 62enne, colpito in pieno volto dalla fucilata. Sul posto sono intervenuti anche i militari della Compagnia di Giulianova, che hanno immediatamente avviato le indagini per stabilire l'esatta dinamica dell'incidente, poi chiarita dalle dichiarazioni della moglie. 

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L’Arma dei Carabinieri insignita della cittadinanza onoraria di Montesilvano

 

Il sindaco Francesco Maragno ha consegnato al generale Carlo Cerrina, comandante della Legione carabinieri Abruzzo e Molise, in rappresentanza del comandante generale dell’Arma, generale di Corpo d'armata Giovanni Nistri, la cittadinanza onoraria della città di Montesilvano.

Alla cerimonia, svoltasi oggi pomeriggio nella sala consiliare, erano presenti il comandante provinciale di Pescara, colonnello Marco Riscaldati, il comandante della Stazione di Montesilvano, maresciallo capo Domenico Addesi, il tenente Donato Agostinelli, comandante NORM della Compagnia di Montesilvano, i componenti della giunta e il vicepresidente del consiglio comunale Barbara Di Giovanni.

«E’ un grande onore poter annoverare tra i montesilvanesi onorari l’Arma, eccellentemente rappresentata qui, oggi, dai suoi validissimi ufficiali, che ringrazio a nome della città -  ha detto il primo cittadino -. Nel 2019 ricade il ventennale della istituzione della compagnia dei Carabinieri sul nostro territorio, una città profondamente cambiata e cresciuta da allora. Per garantire la sicurezza di 54.000 abitanti, che in estate arrivano anche a raddoppiare, l’apporto dei Carabinieri è insostituibile. Lo dico a ragion veduta perché i risultati che sono stati ottenuti in questi ultimi anni,  ci danno atto dell’impegno profuso, insieme alla polizia municipale, proprio dai Carabinieri. In questi 5 anni sono state condotte operazioni storiche, come ad esempio lo sgombero dei 48 appartamenti di via Ariosto, uno dei 20 ghetti più pericolosi d’Italia, sede di spaccio e contraffazione. Nell’ultimo anno su Montesilvano è stata registrata una riduzione dei reati di oltre il 10%. Questo è esclusivamente merito degli uomini e delle donne in divisa. Montesilvano si avvale dell’opera giornaliera della Compagnia dei Carabinieri da vent’anni, un periodo che ha visto la sicurezza dei montesilvanesi garantita in maniera esemplare grazie al presidio di sicurezza rappresentato dagli uomini dell’Arma. E’ un privilegio poter contare sulla loro presenza, a tutela della tranquillità di tutti. La consegna di questa onorificenza è il nostro modo per dire grazie per quello che avete fatto, che fate tutti i giorni e che continuerete a fare nel futuro».

«Sono felice e orgoglioso di questo riconoscimento - ha sottolineato il generale Carlo Cerrina, comandante della Legione carabinieri Abruzzo e Molise - che ricevo a nome del generale di Corpo d’armata Giovanni Nistri, nostro comandante generale. Ringrazio il sindaco Maragno e attraverso di lui tutti gli abitanti della splendida città di Montesilvano per l’onorificenza e per le belle parole che ci ha dedicato. I dati citati sono sicuramente il risultato dell’attività degli uomini e delle donne dell’Arma, ma anche della sinergia con tutte le altre forze di polizia, con l’amministrazione e i contatti con la cittadinanza. La vicinanza della comunità all’Arma si dimostra con tanti piccoli aspetti, a cominciare dalla via in cui ha sede la compagnia intitolata al maresciallo Vincenzo Agostinone. I piccoli gesti che riceviamo quotidianamente sono il carburante che ci consente di andare avanti e fare il nostro lavoro con grande soddisfazione. Ci adoperiamo in ogni momento per mantenere la sicurezza dei montesilvanesi e l’aver ricevuto la cittadinanza onoraria è un onore che rende il nostro lavoro quotidiano un po’ meno difficile».

Sulla pergamena consegnata è stata apposta la frase “Per la costanza, l’impegno e lo spirito di dedizione costantemente profusi in favore della comunità montesilvanese, nonché per l’imprescindibile sostegno assicurato all’amministrazione comunale nell’attività di salvaguardia e tutela della sicurezza urbana in ambito territoriale”.

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Arrestato per usura ad Avezzano dopo aver aggredito un debitore

Arrestato, in flagranza di reato, dalle fiamme gialle di Avezzano un usuraio mentre aggrediva, prima verbalmente e poi fisicamente, un commerciante. Dall'attività di indagine, risulterebbe che il commerciante avrebbe versato all'usuraio, di origine rom, ingenti somme di denaro, a titolo di interessi, che superano abbondantemente il prestito originariamente ricevuto.

Rimasto vittima dell'attività di usura, il commerciante non era più riuscito a far fronte alle richieste di pagamento pretese dai fornitori dell'azienda e a causa della gravissima esposizione economica, ha ritardato anche il pagamento degli interessi pretesi dall'usuraio, il quale, di fronte alla richiesta dilatoria del commerciante e temendo l'infruttuosità dei propri crediti, ha aggredito, anche fisicamente, l'imprenditore. I finanzieri, che stavano videosorvegliando il luogo dell'incontro tra l'usuraio e la vittima, hanno arrestato l'aggressore e condotto la vittima in ospedale

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