Economia

Fase 2, i bandi della Camera di Commercio di Chieti – Pescara

'Ripartire con intelligenza', sono queste le parole d'ordine, pronunciate dal presidente della Camera di Commercio Chieti-Pescara Gennaro Strever, per il piano di azione della Camera di Commercio deliberato dal consiglio camerale, nell'ultima seduta camerale e che prevede uno stanziamento complessivo per il biennio 2020 - 2021 di 5,5 milioni di euro di cui tre milioni subito disponibili. Liquidità immediata alle imprese attraverso contributi a fondo perduto, erogati in 15 giorni, per abbattere gli interessi sui finanziamenti previsti dal Decreto Cura Italia; adottare i dispositivi di sicurezza per prevenire la diffusione del corona virus negli ambienti di lavoro; favorire la digitalizzazione dei processi aziendali. "Si tratta di un intervento straordinario ed unico nella storia della Camera di Commercio. Il nostro obiettivo, nel rispetto della salvaguardia delle vite umane, è garantire una ripresa veloce della produzione. Per questo, aiutiamo le imprese in quelle azioni che sono imprescindibili per la ripartenza come l'urgenza di liquidità, la messa in sicurezza del personale, l'adozione di nuove tecnologie che abbiamo scoperto essere molto vantaggiose per le nostre realtà. Ringrazio i consiglieri, i revisori e tutto lo staff camerale per la velocità con la quale hanno lavorato alle definizione delle risorse da destinare a questi bandi ed alla loro immediata operatività". Il primo a partire è quello sulla concessione di contributi per l'abbattimento degli interessi sui finanziamenti finalizzati a favorire gli investimenti produttivi e la liquidità necessaria per la gestione aziendale (possono essere rendicontate le spese dal 23 febbraio). Verrà pubblicato sul sito dell'ente camerale  lunedì 11 maggio, mentre le domande potranno essere presentate a partire dal 21. Tra i finanziamenti ammissibili ci sono i costi del personale, gli investimenti o il capitale circolante impiegati in stabilimenti produttivi. L'entità del contributo copre il 100% degli interessi e dei costi corrisposti per prestiti fino a 25mila euro, il 70% per prestiti dai 25mila ai 100mila euro, fino ad un massimo di tremila euro per impresa. Queste le altre scadenze: per il bando relativo alle misure di adeguamento per il contenimento del virus sui luoghi di lavoro, le domande potranno essere presentate dal 28 maggio; quelle per la digitalizzazione dei processi aziendali partiranno invece il 4 giugno. 

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Flash mob dei balneatori abruzzesi che chiedono chiarezza sulla riapertura

Flash mob dei balneatori abruzzesi, che chiedono chiarezza e indicazioni sulle modalita' di riapertura. L'iniziativa - promossa da sib Abruzzo Confcommercio, Fiba Confesercenti, Assobalneari Confindustria e Consorzio Ciba - si svolgera' domenica 10 maggio, dalle 11 alle 12: ogni operatore turistico si trovera' da solo in spiaggia con la tipica maglietta da salvataggio, il salvagente e la mascherina a protezione di bocca e naso e montera' un solo ombrellone sulla battigia. "Con questa protesta simbolica vorremmo richiamare l'attenzione dei bagnanti e dire loro che noi siamo pronti per partire con la nuova stagione - dicono i promotori del flash mob - L'attuale situazione epidemiologica permette di iniziare a immaginare una futura imminente riapertura delle nostre attivita'. Preparare le nostre spiagge richiede pero' settimane di lavoro, ma senza regole e' impossibile. Conoscere le modalita' di riapertura oggi ci permetterebbe di riaprire a fine mese. Ci sentiamo quasi derisi dal moltiplicarsi di proposte presentate sui media, ma che sappiamo inapplicabili". 

 

immagine di repertorio

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Solo il 2,2% delle imprese abruzzesi ha ottenuto fin qui il finanziamento

Solo il 2,2% delle imprese abruzzesi ha ottenuto fin qui il diritto ad essere finanziato. Sono complessivamente 2781, per un importo totale che sfiora i 127 milioni di euro, le domande pervenute fino all'altroieri dall'Abruzzo al Fondo centrale di Garanzia dal 17 marzo scorso, data di entrata in vigore dei cosiddetti decreti ''Cura Italia'', ''Liquidità'' e degli altri provvedimenti varati dal Governo Conte per far fronte all'emergenza Coronavirus. E' quanto denuncia la Cna Abruzzo. Le richieste, ora in attesa di finanziamento dopo il via libera delle banche cui le imprese avevano presentato le loro richieste, sono state presentate in stragrande maggioranza nella provincia di Chieti (1146, per 41 milioni e 841mila euro complessivi), seguita da Pescara (595; 30 milioni per 335mila euro); Teramo (584; 25 milioni per 836mila euro) e L'Aquila (456, per 28 milioni e 951mila euro). I dati, diffusi dal Ministero dell'Economia e dal Mediocredito Centrale, testimoniano come, ad oggi, la stragrande maggioranza del sistema produttivo locale sia ancora in attesa di quella liquidità necessaria a scongiurare in questa fase drammatica il rischio fallimento: in Abruzzo sono infatti circa 126mila le imprese attive, e dunque le percentuali sono presto fatte. Così, la Cna Abruzzo, per bocca del direttore regionale Graziano Di Costanzo "chiede una decisa svolta" osservando come, a due mesi dall'avvio di una crisi tanto improvvisa quanto devastante "sia solo il 2,2% delle imprese abruzzesi a vedersi riconosciuto il diritto al finanziamento. Insomma, il mondo degli istituti di credito, nonostante l'Associazione bancaria italiana segnali negli ultimi giorni una crescita cospicua delle domande di finanziamento, continua a procedere piuttosto lentamente. Non rispondendo alla richiesta di liquidità veloce necessaria ad attenuare i gravissimi danni del momento".

Analizzando più nel dettaglio le cifre fornite dal Fondo centrale di Garanzia, si osserva però che le richieste di finanziamento fino a 25mila euro, tipiche delle imprese più piccole, rappresentano la stragrande maggioranza del totale: sono infatti 2452, ovvero l'88%, con circa 49 milioni di finanziamento richiesto: cifra che però rappresenta poco meno del 39% del totale. "Si tratta -dice Di Costanzo- dei finanziamenti che godono della garanzia totale fornita dallo Stato, e che quindi avrebbero dovuto essere erogati quasi automaticamente. E invece scontano anch'essi ritardi inaccettabili: ci risulta tra l'altro che alcuni istituti di credito abbiano adottato modalità tecniche piuttosto complesse, con l'applicazione di specifici software non di uso comune tra le aziende". "Siamo consapevoli -conclude- delle difficoltà operative in cui si trovano ad operare in questo momento le banche, cui offriamo la nostra piena collaborazione attraverso i nostri uffici e il nostro confidi. Tuttavia è fondamentale che facciano tutti gli sforzi necessari a far arrivare la liquidità soprattutto al mondo della micro e piccola impresa, ormai allo stremo".

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Povertà in crescita, Confcooperative: rilanciare i servizi socio-sanitari con la cooperazione sociale

Ben 103 cooperative, 2.762 soci, 3.012 dipendenti, e un valore economico di 254.881.040 milioni di euro. Sono numeri significativi, relativi alle sole realtà socio-sanitarie associate a Confcooperative Abruzzo, ma che già da soli testimoniano che gli indispensabili servizi sociosanitari ed educativi in Abruzzo sarebbero a rischio per una larga fetta della popolazione senza l’apporto decisivo della cooperazione. E tutto questo in un contesto di povertà crescente, già denunciato nei giorni scorsi, che vedrebbe allargarsi significativamente la fascia di quanti non potranno permettersi servizi di qualità. È quanto sostiene Confcooperative Abruzzo, per bocca del presidente Massimiliano Monetti e Ida Guetti, presidente di Federsolidarietà Abruzzo, l’organizzazione di rappresentanza politico-sindacale delle cooperative sociali, mutue ed imprese sociali di Confcooperative.

“Si tratta – dicono – di un mondo che, in piena emergenza coronavirus, ha continuato a lavorare instancabilmente, a volte reinventandosi, più spesso sacrificandosi, ma dimostrando che quando si parla di “territorio”, i protagonisti già ci sono: sono le realtà che gestiscono le case di riposo, gli operatori che fanno assistenza domiciliare integrata, conoscendo persone, comunità, risorse e problemi. Sono quelle persone che hanno reso meno drammatica l’emergenza per tantissime persone fragili, nelle strutture residenziali come nelle loro case. Anche loro vanno annoverati tra gli “eroi” di questa fase storica”.

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Coldiretti, comparto alimentare è l’unico settore in crescita

 L’approvvigionamento alimentare degli italiani è stato garantito grazie a 3 milioni di lavoratori che nonostante i rischi per la salute hanno continuato a lavorare in piena pandemia in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari e 230mila punti vendita in Italia, tra ipermercati (911) supermercato (21101), discount alimentari (1716), minimercati (70081 e altri negozi (138000). È quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento ai dati Istat sul commercio al dettaglio nel mese di marzo con l’alimentare che in controtendenza è l’unico settore in crescita del +3,5% in valore e del +2,1% in volume, su base tendenziale. Un risultato che - spiega la Coldiretti - è il frutto di un forte aumento in supermercati (+14%) e discount (+7,5%) mentre calano gli ipermercati (-9,1%) ed tengono i piccoli negozi alimentari (-1%) Un aumento favorito anche dalla chiusura forzata di ristoranti, mense, bar, gelaterie, pasticcerie, agriturismi e, in molte regioni, anche i mercati rionali e quelli degli agricoltori, che - sostiene la Coldiretti - vanno riaperti al più presto per aumentare la possibilità di scelta, combattere le speculazioni e ridurre le file e gli assembramenti davanti al dettaglio tradizionale.Proprio per questo torna la spesa dal contadino con la riapertura dei farmers market in tutta Italia nel primo weekend dopo il lungo periodo di lockdown a partire venerdi 8 maggio dal mercato di Campagna Amica al Circo Massimo di via San Teodoro 74 a Roma che riapre a servizio delle famiglie che vogliono tornare a consumare prodotti freschi, di stagione, del territorio a chilometri zero

La filiera agroalimentare made in Italy dai campi agli scaffali - sottolinea la Coldiretti - ha tenuto nonostante la tendenza all’accaparramento e al verificarsi di pericolose file che hanno provocato una impennata degli acquisti al dettaglio. Una vera e propria spesa di guerra con aumenti del 145% negli acquisti di farina, +78% arance, +60% mele, +57% mozzarella, +57% uova, +32% formaggi, +31% salumi, +25% riso, latte +22% e +14% pasta secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ismea/Nielsen.Uno sforzo importante della filiera che è riuscita a garantire le forniture nonostante le difficoltà con quasi sei aziende agricole su dieci (57%) che stanno affrontando una situazione di crisi secondo l’analisi Coldiretti/Ixe

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Sondaggio Cna, ricavi dimezzati nel 2020 per le imprese

Ricavi dimezzati nel 2020, con il turismo che deve fare i conti con una caduta a picco del 66%. Ma anche giudizi assai poco lusinghieri sui provvedimenti sin qui adottati dal Governo Conte per contrastare la crisi provocata dalla pandemia, mentre ben sette imprese su dieci sono costrette a far ricorso agli ammortizzatori sociali e hanno difficoltà enormi di accesso al credito. E' questa la fotografia tracciata da un sondaggio nazionale della Cna su un campione di circa 14mila imprese, 149 delle quali abruzzesi, con 30 dell'Aquila, 34 di Chieti, 55 di Pescara e 30 di Teramo. Il quadro delineato dalla rilevazione della Confederazione artigiana sul dramma provocato dall'emergenza sanitaria svela insomma una crisi davvero senza precedenti nella storia del Paese e regionale.

Perché l'Abruzzo appare assolutamente allineato alla tendenza nazionale, e "l'azione della giunta Marsilio - come dice il presidente della Cna Abruzzo Savino Sareceni - pur avendo dato negli ultimi giorni segnali apprezzabili sulle riaperture, tuttavia non ha certo brillato per particolare tempestività ed efficacia nell'immissione di risorse finanziarie nel sistema economico regionale. Delle risorse stanziate, al momento, non vi è traccia alcuna tra le imprese".

Il crollo del fatturato resta il problema principale: la stima per l'anno in corso parla di un crollo del 42% rispetto a un anno fa, con alcuni comparti il cui giro d'affari vedrà cadute a picco: così per il turismo (-56,7%), per la moda (-54%) e il commercio. Flessione più contenuta, si fa per dire, nelle previsioni sui servizi alle imprese (-40%). L'indagine ha interessato in Abruzzo aziende dei settori dell'alimentare, moda, legno e arredo, produzione, costruzioni, commercio, trasporto e logistica, turismo, servizi alla persona e servizi alle imprese. A loro sono state rivolte 24 domande che hanno spaziato dal numero di dipendenti al fatturato, dal rapporto con clienti e fornitori all'adozione o meno del lavoro a distanza, dalla richiesta di ammortizzatori sociali a quelle di accesso al credito

Nota particolarmente critica il giudizio riservato alle misure messe in campo dall'esecutivo per fronteggiare la cosiddetta ''Fase 1'' e affrontare il momento delle riaperture: con una sostanziale bocciatura di entrambe, e in particolare sui provvedimenti riservati a credito e liquidità, cui il 70% si dice molto contrario, anche in ragione del fatto che il 95% delle imprese che han fatto richiesta di finanziamenti sono ancora in attesa di risposta. Solo sulla moratoria relativa ai finanziamenti sull'uso degli ammortizzatori sociali il 30% del campione ha espresso apprezzamento per le misure realizzate: un'impresa su due ha fatto ricorso alla sospensione dei versamenti fiscali e contributivi e solo il 50% che ha presentato domanda per la moratoria sui finanziamenti ha ricevuto risposta positiva. Con il paradosso che le imprese operanti nei settori finiti dall'inizio dell'epidemia in regime di lockdown non abbiano potuto beneficiare della sospensione. Ed infatti solo il 65,9% del turismo, il 63,4% dei servizi per la persona, il 58,2% del commercio e il 53% della moda ne ha potuto usufruire. Quanto agli ammortizzatori sociali, ne ha fatto uso il 69,3% delle imprese con dipendenti (il 51% per sospensione a zero ore), con punte nella moda (78,9%), produzione (78,6%), legno e arredo (78,4%), servizi alla persona (77,5%). Dall'indagine della Cna emerge una miscela di pessimismo accanto a un forte senso di responsabilità. Lo dice il fatto che tra gli investimenti prioritari la sicurezza sia indicata dal 77,9% del campione, con una punta dell'80% nel segmento servizi alla persona. Così, solo il 12% del campione indica la necessità di ripartire immediatamente, costi quel che costi: a costo pure di una nuova ondata di contagi. 

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Sale a 8.830 il numero delle istanze inviate di Cassa integrazione in deroga

Sale a 8.830 il numero delle istanze di Cassa integrazione in deroga che la Regione ha provveduto ad inviare all'Inps per l'erogazione del trattamento ai dipendenti delle aziende beneficiarie. Nel pomeriggio il Servizio Lavoro della Regione ha provveduto a pubblicare l'undicesimo elenco delle aziende ammesse. In sostanza, il gruppo di lavoro che si occupa di esaminare e istruire le istanze delle aziende ha terminato tutto il carico di lavoro che si e' concentrato nei giorni successivi all'8 aprile, data di avvio della piattaforma telematica. In un mese, il gruppo di lavoro regionale ha istruito ed esaminato oltre 13.500 istanze, ammettendone a finanziamento 8830. Il lavoro di questi giorni riguarda soprattutto le istanze che sono state congelate o sospese in attesa di documentazione integrativa (attualmente sono oltre 3000). Una parte di queste e' stata sbloccata gia' nella giornata di oggi e inserita nell'undicesimo elenco; per la parte restante il sistema informatico ha provveduto ad inviare all'azienda o al professionista che ha presentato l'istanza richiesta di integrazione. Intanto, secondo i dati riportati dal sito dell'Inps, l'Abruzzo occupa la nona posizione nella classifica delle Regioni italiane che hanno inviato le istanze all'Inps.

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Banca popolare di Bari, il piano dei tagli delle filiali

Per Fabi, First/Cisl, Fisac/Cgil, Uilca, Unisin la decisione della Banca popolare di Bari di chiudere 94 delle 291 filiali presenti in tutta Italia, e' "cinica, contraddittoria e inaccettabile" e il piano industriale "lacunoso e brutale". L'istituto di credito ha infatti elencato regione per regione, il numero delle sedi che verrebbero chiuse: in Emilia-Romagna e Veneto verrebbero chiuse 5 filiali su 5, in Lombardia 4 su 5, in Calabria 6 su 7, nel Lazio 2 su 5, nelle Marche 9 su 17, in Abruzzo 39 su 97, in Campania 10 su 43, in Basilicata 7 su 33 e in Puglia 12 su 76. Per i sindacati il piano di "riduzione del personale" illustrato dall'azienda con chiusure di filiali e "mobilita' funzionale e territoriale - si legge in una nota - prevede la creazione di 6 aree territoriali con chiusura di tutti i distretti, ridefinizione delle figure professionali, rinnovato format delle filiali in centriche (grandi dimensioni), specialistiche (investimenti/imprese), di presidio (filiali light)". "Ancora nulla e' stato detto delle 300 persone dichiarate come esuberi nelle direzioni generali e delle 600 della rete", evidenziano i sindacati.

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Trasporti, le proposte di Cna per il Piano della mobilità regionale

Taxi e trasporto con conducente in soccorso di una mobilità pubblica che alla ripresa delle attività "rischia di collassare, per effetto delle restrizioni imposte da norme di sicurezza sanitaria che hanno finito per ridurre drasticamente i posti a disposizione sui mezzi pubblici, motivo più che sufficiente per riformare rapidamente il Piano per la mobilità regionale, ovvero lo strumento di governo del sistema". E' la proposta avanzata da Cna Abruzzo al sottosegretario con delega ai Trasporti della Regione Abruzzo, Umberto D'Annuntiis, cui è stato anche richiesto un incontro urgente; proposta che la confederazione artigiana ha integrato con una nota indirizzata ai sindaci dei quattro capoluoghi di provincia, oltre che di Giulianova, Avezzano, Montesilvano e Vasto. Il problema, scrive il responsabile di Cna Fita Abruzzo William Facchinetti, è che "si affacciano all'orizzonte misure particolarmente stringenti, e una fase molto delicata in cui diventa fondamentale dare il massimo della sicurezza sanitaria ai cittadini senza deprimere il servizio di trasporto pubblico. A seguito della pandemia, oggi, le imprese private di trasporto persone fino a 9 posti, e oltre, sono paralizzate nell'operatività e sull'orlo del tracollo. Per carenza di entrate e per inadeguatezza delle risorse offerte dal sistema pubblico a sostegno finanziario nell'emergenza. Insomma, per la Cna diventa necessario "procedere alla revisione del piano per la mobilità regionale: alla ripartenza delle attività sociali ed economiche dovranno essere previste importati modifiche alla gestione del trasporto persone, non fosse altro per gli obblighi di distanziamento sociale". Dunque, nel momento della ripresa, i posti gestiti da taxi e mezzi con conducente possono rivelarsi essenziali per garantire la continuità del trasporto pubblico: una sinergia che a questo punto diventa vitale per la salvezza di aziende che non chiedono sussidi ma commesse di lavoro. 

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Expo 2020, l’Italia prosegue il suo percorso

L'Italia prosegue il suo percorso verso l'Esposizione Universale di Dubai, rinviata al prossimo il 1 Ottobre 2021 come indicato ieri dal Bureau International des Expositions, l'organismo inter-governativo che organizza le Esposizioni Universali. Decine di partner e sponsor del Padiglione Italia oltre ai rappresentanti del sistema delle Nazioni Unite hanno voluto confermare il senso della loro presenza all'Expo nella citta' emiratina con video messaggi al Commissariato per la Partecipazione del nostro Paese ora pubblicati sul sito www.italyexpo2020.it e sui canali social. "L'Expo di Dubai - dicono responsabili di aziende, associazioni attive sui temi della sostenibilita' e dell'agroalimentare, istituzioni accademiche, scientifiche e culturali - rappresenta una occasione imperdibile di rilancio per l'economia del Paese oltre che dell'immagine dell'Italia sulla scena globale." Nel video di sintesi degli interventi in Italiano e Inglese diffuso dal Commissariato Italiano si evidenzia anche come "Dubai diventera' un'agora' planetaria che permettera' a tutti di riunirci attorno alle grandi sfide del presente e del futuro e tirar fuori il meglio di noi". "Noi non ci fermiamo - dichiarano - proseguiamo il nostro percorso verso l'Expo con fiducia e determinazione". I videomessaggi inviati sono di: Maher Nasser, Commissario partecipazione ONU a Expo Dubai; Paola Caniglia, direttore commerciale OTIM, Patrizia Lombardi, presidente RUS; Paolo Galli, professore ordinario di Ecologia e direttore del MaRHE Center presso l'Universita' degli studi di Milano- Bicocca; Pia Acconci, Universita' di Teramo; Paola Severino, Vice Presidente dell' Universita' Luiss Guido Carli; Stefania Giannini, vice direttore generale UNESCO; Enrico Giovannini, portavoce ASviS; Stefano Fantoni, champion di ESOF2020; Giuseppe Sala, direttore del dipartimento di scienze e tecnologie aerospaziali del Politecnico di MIlano; Stefano Boeri, presidente Triennale; Angelo Riccaboni, presidente del Segretariato italiano di PRIMA; Paolo Verri direttore Matera 2019; Carlo Ratti, architetto e progettista del Padiglione Italia; Marta Dassu', senior advisor european affairs - The Aspen Institute; Grabriella Greison, fisica e narratrice; Massimo Inguscio, presidente del CNR; Diana Bracco, presidente del Cluster nazionale Alisei - scienze della vita; Luigi Contu, direttore dell'agenzia Ansa; Gianmarco Chiocci, direttore ADNKronos, Gaetano Colucci, SAIPEM; Andreina Boero, Presidente Gruppo Boero; Luigi Scordamaglia, presidente Cluster CL.A.N., Rodolfo Errore, presidente SACE; Leonardo Profumo, amministratore delegato Leonardo S.p.a

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