Economia

Pescara, la città si prepara alla stagione estiva

Anche il lungomare di Pescara si prepara ad affrontare la stagione estiva ai tempi del coronavirus. I titolari delle concessioni si interrogano su come sarà l'estate. "Io personalmente - dice Stefano Cardelli, titolare del lido Nettuno Beach - non prevedo nessun tipo di serata, se non qualche cena spettacolo senza piste da ballo chiaramente. Si potra' fare qualche aperitivo o ascoltare musica". Niente discoteca dunque: "Fino allo scorso anno - prosegue Cardelli - si organizzavano serate a tema o si abbinava la cena alla discoteca. Questa estate invece non credo ci siano chances, almeno nei mesi di giugno e luglio. Forse si potra' fare qualcosa ad agosto, altrimenti se ne riparla per la stagione invernale".

La Confesercenti per scongiurare il rischio che in tanti siano impossibilitati a riaprire chiede di concedere piu' spazi: "Anche la ristorazione sul mare - afferma Gianni Taucci, direttore provinciale Confesercenti Pescara - sara' una ristorazione che dovra' tenere conto delle distanze dei 4 metri quadrati per ogni cliente e quant'altro. E' naturale che la richiesta che abbiamo fatto alle amministrazioni e' quella di liberalizzare l'occupazione del suolo pubblico fuori. Se quindi non e' possibile mettere tanti tavoli dentro il locale, bisogna dare l'opportunita' di poterli posizionare sul marciapiede o di posizionare piastre sulla sabbia in modo tale tali da aumentare i posti a sedere e allo stesso tempo mantenendo il distanziamento sociale". Concedere quindi spazi sull'arenile accanto allo stabilimento e sul marciapiede del lungomare. Tutto questo azzerando la burocrazia dei procedimenti autorizzativi e, quindi, "eliminando tutti i cavilli obbligatori fino a ieri per riuscire a sostenere questo momento emergenza".

Se l'intrattenimento serale sul lungomare non potra' essere quello degli anni precedenti, gli operatori pero' studiano soluzioni. Ad esempio, lo stabilimento balneare La Prora pensa al cinema in spiaggia: l'ombrellone di sera diventera' la postazione dove guardare un film. Anche la cultura si prepara e non rinuncia ai Premi internazionali Flaiano e al Pescara jazz. Appuntamenti che terranno conto naturalmente delle misure anticontagio. "Pescara Jazz e il PeFest si faranno, nonostante le difficolta'", dice Angelo Valori, presidente dell'Ente manifestazioni pescaresi. "Metteremo al centro della programmazione - prosegue - il rispetto del Lavoro e il rilancio di un settore messo in difficolta' dall'emergenza sanitaria. Metteremo al centro gli artisti italiani, in particolare gli abruzzesi". "Stiamo lavorando per la realizzazione della 47esima edizione dei Premi Flaiano", assicura Carla Tiboni, presidente del kermesse culturale. "E' un Premio Flaiano che, nonostante la situazione di emergenza, vuole comunque esserci e vuole dare un segnale forte di ripartenza e, soprattutto, vuole dare un segnale forte di ripartenza del cinema. Il cinema in questo momento e' bloccato e non si sta lavorando. Vogliamo quindi dare questo segnale di rinascita e di ripartenza", conclude Tiboni

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L’aeroporto d’Abruzzo e’ pronto a ripartire

L'aeroporto d'Abruzzo e' pronto a ripartire: a meta' giugno riprenderanno i collegamenti con la Sicilia curati dalla compagnia Volotea e ai primi di luglio ripartira' il volo Ryanair per Orio al Serio. "A giugno - dice Enrico Paolini, presidente della Saga, societa' che gestisce lo scalo abruzzese- ci saranno le prime partenze per Catania e poi a seguire per Palermo. Con Volotea stiamo discutendo anche il collegamento con Olbia, che e' molto probabile".
Ai primi luglio - prosegue Paolini - avremo la ripresa della base di Ryanair qui a Pescara, che ripartira' con il volo diretto a Bergamo e poi con quello verso Alghero, gia' in vendita sul sito della compagnia. Ci auguriamo che possano ripartire anche i collegamenti con Francoforte, la Romania e probabilmente Londra, fatto salvo il fatto che ci vorra' un'intesa con la Gran Bretagna per quanto riguarda i permessi perche' dopo la Brexit ci sono questioni non soltanto sanitarie ma anche doganali". "Tra la fine di giugno e i primi di luglio avremo, quindi, - dice ancora - la ripresa di un certo numero di voli importanti. Purtroppo, ci dispiace dover sottolineare che il volo Alitalia per Milano, programmato per il 3 giugno, gia' in vendita, e' stato inopinatamente e scorrettamente cancellato dall'Alitalia che ha rinviato, almeno sulla carta, la ripresa dei voli dall'Abruzzo a luglio. Noi protestiamo vivamente e siamo a fianco della Regione Abruzzo".

Il presidente della Saga sottolinea poi che l'aeroporto "non ha mai chiuso. Dall' 8 marzo in poi e' rimasto aperto per garantire il servizio degli elicotteri di sicurezza" e che all'interno della Saga non ci sono casi positivi di Covid-19 "abbiamo fatto i tamponi venerdi' scorso e l'intero personale e' negativo. Sanifichiamo inoltre molto spesso gli ambienti". "Siamo pronti per ripartire pur essendo consapevoli che dovremmo applicare alla lettera e in maniera scrupolosa tutti i protocolli: distanziamento, santificazione, mascherine e quant'altro. Quindi massima prudenza, ma anche massima disponibilita' a ripartire", conclude Paolini.

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Bandiera blu, sono dieci i vessilli in Abruzzo

Sono dieci le bandiere blu 2020 della costa abruzzese riconoscimenti assegnati a San Salvo (San Salvo Marina), Vasto (Punta Penna, Vignola), Fossacesia (Fossacesia Marina), Pineto (S. Maria A Valle Nord, S. Maria a Valle Sud, Torre Cerrano, Corfù, Villa Fumosa, Lungomare dei Pini/Pineta Catucci ), Giulianova (Lungomare Zara), Silvi (Parco Marino Torre del Cerrano, Arenile Sud, Lungomare Centrale), Tortoreto (Spiaggia del Sole), Roseto degli Abruzzi (Lungomare Sud, Lungomare Nord, Lungomare Centrale). Tra le spiagge anche due laghi in provincia dell'Aquila: Scanno (Acquevive - Gestione Ciccotti, Parco dei Salici ) e Villalago. Da segnalare nella categoria approdi il riconoscimento a Marina di Pescara, il porto turistico di Pescara.

La ong internazionale FEE (Foundation for Environmental Education, Fondazione per l'educazione ambientale) assegna la bandiera blu basandosi sui prelievi delle Arpa (in Abruzzo Arta), le agenzie ambientali delle Regioni (per l'Abruzzo l'Arta). 

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Coldiretti Abruzzo, servono voucher e corridoi verdi per l’agricoltura

Al lavoro nei campi del Fucino, per evitare che l'emergenza da coronavirus affossi un comparto strategico dell'economia della Marsica e dell'Abruzzo, formato da migliaia di aziende piccole, medie e grandi, nate e cresciute grazie al sudore e l'impegno delle vecchie generazioni, a corto di manodopera. Mancano 3.500 lavoratori, mentre il blocco agli ingressi degli stagionali extracomunitari rischia di far saltare la stagione dei primi raccolti, iniziata da circa dieci giorni. Per Coldiretti L'Aquila, attraverso le parole di Angelo Giommo di Luco dei Marsi titolare di un'azienda ad indirizzo orticolo occorre la "regolarizzazione dei migranti non risolve il problema perche' poi bisogna fare i conti con la burocrazia che non rende disponibili la presenza degli stagionali". Per Giommo bisogna puntare subito sui voucher agricoli per dare la possibilita' di poter utilizzare i percettori degli ammortizzatori sociali, studenti o universitari. Altro punto nodale il ripristino dei cosiddetti 'corridoi verdi' cosi' come hanno gia' fatto Germania ed Inghilterra per permettere agli stagionali (macedoni e marocchini soprattutto) che da decenni lavorano nel Fucino di poter arrivare con voli aerei e con i pullman dedicati.

"L'agricoltura - ha evidenziato Giommo e' radicalmente cambiata, ora parliamo di stagionali che sono specializzati che hanno svolto corsi professionali ad esempio nell'utilizzo di macchine agricole, di antiparassitari di gestione di un magazzino per il confezionamento dei prodotti etc. e che lavorano da anni presso le stesse aziende. Loro sono pronti a venire ma occorre la riapertura di questi corridoi". Sui danni provocati dalla difficolta' di manodopera, il rappresentante provinciale di Coldiretti ha detto che al momento e' difficile fare dei calcoli ma "le difficolta' sono tangibili, tra noi c'e' molto sconforto in quanto ci sono aziende che hanno la meta' degli operai necessari (quelli arrivati prima dell'emergenza coronavirus) e questo si ripercuote sui tempi di arrivo del prodotto fresco e sulla gestione della filiera piu' in generale, oppure nei casi piu' gravi, di attivita' piu' piccole in cui non ci sono proprio unita' lavorative. Queste ultime sino dovute riconvertire con prodotti che non necessitano di manodopera o dove la stessa e' piuttosto ridotta e che viene eseguita dagli stessi produttori o dai loro figli che in tempi di coronavirus hanno avuto la possibilita' di stare piu' a casa. Un esempio e' la coltivazione della carota. Altri - ha detto sempre Giommo - come i produttori di patate hanno allargato la produzione del tubero cercando di arginare il problema. Cosa diversa per i produttori di insalata, finocchi, radicchio dove la presenza degli stagionali e' fondamentale, basti pensare che nella sola attivita' di trapianto occorrono fino a sei, sette persone, poi c'e' la lavorazione del terreno per togliere le erbe infestanti". Nel Fucino dunque mancano 3.500 lavoratori

immagine di repertorio

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Confartigianato punta all’ecommerce su Alibaba per il rilancio

'Sviluppare o implementare le vendite online e, in particolare, su Alibaba (colosso mondiale dell'ecommerce) che mette in contatto milioni di acquirenti e fornitori di tutto il mondo, come strategia per il rilancio a seguito della crisi dovuta all'emergenza Coronavirus'. E' uno degli obiettivi delle attività di sensibilizzazione promosse da Confartigianato Chieti L'Aquila, che da settimane è impegnata a far si che gli associato possano cogliere dall'attuale situazione opportunità di rilancio e di crescita. Per questo è stato organizzato un webinar gratuito dedicato ad Alibaba.com. Giovedì 14 maggio, alle ore 18 verranno illustrate, gratuitamente, tutte le potenzialità del colosso dell'ecommerce. Per partecipare al webinar sufficiente collegarsi con un pc o uno smartphone al link https://attendee.gotowebinar.com/register/3501782213490059275 

"In un momento economico delicato e difficile - afferma il direttore generale di Confartigianato Chieti L'Aquila, Daniele Giangiulli - stiamo lavorando affinché, in una fase di cambiamenti importanti, le imprese possano trovare occasioni di crescita e di rilancio. E' infatti fondamentale considerare un riposizionamento della propria attività, nonché un ampliamento del mercato di riferimento. Il mercato dell'online rappresenta un'opportunità a cui le imprese, soprattutto quelle più strutturate, non possono sottrarsi. Questo - conclude Giangiulli - è il momento idoneo per sviluppare e implementare la presenza sul mercato digitale".

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Consulenti del lavoro: Solo 6 su 100 hanno ricevuto l’anticipo della cassa integrazione

"Solo 6 lavoratori su 100 hanno ricevuto l'anticipo della cassa integrazione dalle banche. E non va meglio per i prestiti garantiti al 100% dallo Stato in favore delle piccole e medie imprese: a fronte di 165 mila richieste pervenute dal 17 marzo al 13 maggio 2020 al Fondo di Garanzia solo il 6,2% sono state accolte e liquidate". Scenari che, spiega una nota, i Consulenti del Lavoro avevano anticipato gia' a partire da aprile e che, a distanza di un mese, trovano conferma nelle risposte di oltre 1.300 iscritti all'Ordine nel sondaggio "Il ruolo delle banche nelle misure a sostegno di imprese e lavoratori", predisposto dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, tra l'11 e il 13 maggio, per valutare le difficolta' operative e procedurali per l'erogazione dei sostegni al reddito e l'accesso ai prestiti garantiti previsti dal cd. Decreto "Liquidita'". "Con riferimento alla possibilita' di anticipo della Cig per i lavoratori- continua il comunicato- piu' della meta' del campione evidenzia in primo luogo i ritardi degli istituti di credito per l'evasione della pratica (51,9%), assieme al numero eccessivo di moduli da presentare (50,6%) e allo scarso impegno degli istituti nel rendere realmente efficace questo strumento (48,9%). A ritardare l'anticipo e' soprattutto l'appesantimento burocratico. Stando a quanto dichiarato dal 78,2% degli intervistati, gli istituti di credito richiedono ancora, tra i vari documenti, anche la copia del "Modello SR41" che i datori di lavoro devono inoltrare all'Inps per il pagamento. L'inoltro del modello, non necessario ai fini del perfezionamento della richiesta secondo quanto confermato dall'Abi con circolare del 23 aprile scorso, puo' essere fatto solo dopo aver completato l'iter regionale di autorizzazione della cassa integrazione in deroga. Si spiega cosi' anche la lunghezza dei tempi che intercorre tra la presentazione della domanda e l'erogazione dell'assegno, stimata dai Consulenti in 50 giornate lavorative, con una variabilita' geografica (45 giornate al Nord; 47 al Centro; 65 al Sud)"

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Pagliuca (Confindustria): la check list per una ripartenza intelligente

 “La nostra équipe di esperti resterà a disposizione delle aziende del territorio per continuare a dare risposte importanti”. Il Presidente di Confindustria Chieti Pescara, Silvano Pagliuca, ha annunciato oggi in video-conferenza che il team di professionisti che ha creato la check list con le indicazioni utili per riprendere in sicurezza l’attività aziendale, non verrà sciolto fino a quando la situazione legata all’emergenza Coronavirus lo richiederà.

L’equipe, composta da virologi, epidemiologi, psicologi, sociologi, statistici, informatici, esperti di sicurezza e privacy e coordinata dal Direttore generale dell’associazione degli industriali Luigi Di Giosaffatte, nasce con l’intento di semplificare il più possibile l’accesso alle procedure legate alla riapertura. E nello stesso tempo, salvaguardare la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini.

“La ripartenza non deve essere frutto del caso ma di idee, è un’occasione di cambiamento per tutti noi che torniamo al lavoro diversi e possibilmente migliori, innovando le nostre aziende nella tecnologia e nel pensiero”, afferma Pagliuca, sottolineando il ruolo svolto da Confindustria fin dall’inizio dell’emergenza, “abbiamo tempestivamente portato avanti l’assistenza alle aziende su decreto liquidità, ordinanze regionali e comunali, trasporti, contrattazione internazionale e attività di rappresentanza: è qui che risiedono il senso e la forza di un’associazione. Il passo immediatamente successivo”, continua il Presidente, “è stato costituire questo gruppo tecnico scientifico per la ‘ripartenza intelligente’ attraverso l’elaborazione di una check list di decollo operativo sicuro delle imprese. Un vademecum utile per coniugare sicurezza delle persone e ripresa delle attività, facendo luce sulle complesse interpretazioni normative e i tanti adempimenti che gli imprenditori sono chiamati a mettere in campo per il riavvio dell’economia della nostra regione e del nostro paese”.

Dall’accesso all’azienda per dipendenti e fornitori alle procedure di sanificazione dei locali, passando per la corretta gestione di spazi comuni, trasferte e riunioni, fino alla rimodulazione dei livelli produttivi e all’interpretazione delle norme. Un fitto reticolato in cui bisogna imparare a districarsi e bisogna farlo in fretta. Motivo per cui, Confindustria Chieti Pescara mette a disposizione anche un help desk.

Offrire un piano accurato di linee guida è stato il lavoro congiunto di esperti di alta specializzazione ed esperienza, tra cui l’epidemiologo Lamberto Manzoli e il Direttore del reparto di Malattie infettive della Asl pescarese, Giustino Parruti.

Proprio Parruti nella video-conferenza di questa mattina ha affermato che “completezza e razionalità contraddistinguono in ogni suo passaggio il lavoro presentato oggi.” Per l’esperto, in prima linea dall’inizio dell’emergenza, la situazione epidemiologica abruzzese “sta andando molto bene” ma non bisogna abbassare la guardia. “Il mondo non sarà mai più, per molti versi, quello che è stato prima”, afferma Parruti, “dobbiamo cogliere l’occasione e insieme le nuove opportunità di lavoro, la creazione di profonde interazioni e l’interdigitalizzazione tra settori strategici. Il team costituito da Confindustria è uno stimolo grande, la partenza è ottima, faremo sempre meglio”.

Per Manzoli, si tratta di “un lavoro eccellente, che ha in sé un elemento fondamentale: l’equilibrio tra le prescrizioni normative da utilizzare in questa fase post emergenziale e il buon senso che permette di non paralizzare le attività produttive”.

Nella check list messa a punto dall’équipe, non si trascura l’incidenza dello Smart working in questa nuova realtà lavorativa. E tocca agli psicologi dare il giusto apporto per permettere di trovare equilibri finora inesplorati. A questo proposito, la psicologa Elisa Maiolo ha parlato di “fiducia verso i propri lavoratori  e di comunicazione chiara, per evitare un calo delle performance e potenziare resilienza e gestione del tempo”.

“Non dobbiamo avere fretta di far tornare all’ovile i dipendenti”, afferma il Presidente Pagliuca, “gli effetti del virus sono stati mitigati dal lockdown e ripartire significa far riavviare tutte le aziende che non possono effettuare lo Smart working, quelle che invece possono farlo dovrebbero continuare con il lavoro da casa, in modo da limitare gli spostamenti e i contatti. Lo Smart working è uno strumento che ha dimostrato di aumentare la produttività, molte riunioni vedono più partecipanti in modalità da remoto piuttosto che prima, quando avevamo a disposizione uno spazio enorme con tempi stretti. Ora la situazione è opposta: abbiamo spazi ristretti ma disponibilità di tempo dilatata. Questa condizione ha permesso di migliorarci molto sulla produttività e sull’essenziale, facendo crescere senso di responsabilità e di appartenenza ai dipendenti. Non dimentichiamo che non abbiamo ancora un vaccino e stiamo trovando la giusta composizione per partire con una forma di sicurezza controllabile, ma non totale. Oltre a mantenere un’attenzione sulla sicurezza, in questa seconda fase, fondamentale è la ripresa del benessere sociale”.

Le conclusioni, dati alla mano, sono state affidate al Direttore Di Giosaffatte. “Abbiamo fatto questo lavoro con una crisi in atto e lo abbiamo fatto mentre gestivamo, in un arco di tempo ristretto, il supporto in ogni ambito aziendale, l’assistenza sull’interpretazione normativa, l’attivazione degli ammortizzatori sociali. Ecco solo alcuni numeri: 271 procedure di cassa integrazione guadagni; 254 aziende interessate; 12.138 lavoratori interessati; 3.950.240 ore di cassa; 21.000.000 di euro di costo. Manteniamo a disposizione delle aziende l’équipe di esperti e una task force di professionisti di Confindustria che permetterà un’assistenza continuativa su più fronti”.

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Per 56 studenti abruzzesi le borse di studio di Bper banca

Sono 56 gli studenti della Regione Abruzzo vincitori dell'edizione 2020 della Borsa di Studio ''Fondazione Centocinquantesimo'' di BPER Banca (19 da 700 euro e 37 da 500 euro), premiati per i risultati ottenuti nell'anno scolastico 2017-18. A causa dell'emergenza sanitaria i ragazzi hanno dovuto rinunciare alla tradizionale cerimonia di consegna degli attestati presso l'Auditorium G. Paone di Lanciano e presso l'Auditorium Sericchi dell'Aquila alla presenza di autorità, parenti e giornalisti, ma nei giorni scorsi sono stati comunque tutti contattati dall'Istituto. Il premio è stato istituito nel 1967 in occasione del centenario della Banca popolare dell'Emilia Romagna, fondata nel 1867 con la denominazione di Banca Popolare di Modena, ed è giunto alla 53esima edizione. Complessivamente quest'anno vengono assegnate 241 borse (76 da 700 euro e 165 da 500 euro), distribuite tra gli studenti delle scuole superiori di tutte le province italiane in cui l'Istituto è rappresentato. L'iniziativa è un'ulteriore testimonianza dell'attenzione che BPER Banca riserva ai territori, con particolare riguardo al mondo della scuola e della cultura giovanile.

Giuseppe Marco Litta, Responsabile Direzione Regionale Abruzzo e Molise, ha sottolineato: ''Stiamo vivendo un momento particolare che ci sta costringendo a modificare le nostre abitudini. Uno degli appuntamenti tradizionali di questo periodo per la nostra Banca è la consegna delle borse di studio, che quest'anno non può avvenire con le modalità consuete. Voglio però esprimere le mie congratulazioni ai ragazzi, augurandomi di incontrarli presto una volta terminato il periodo di restrizioni. Sono certo che dalle nuove generazioni arrivi un segnale forte di volontà di reazione a questa non facile situazione, e questo mi convince ad essere fiducioso per il futuro''. 

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Cna, poche imprese ammesse ai finanziamenti per il covid-19 in Abruzzo

Sale, anche se resta complessivamente davvero troppo esiguo, il numero delle imprese abruzzesi ammesse a finanziamento nell'emergenza Covid-19. A ieri, le domande pervenute al Fondo centrale di garanzia, dalla nostra regione, sono state complessivamente 4733 (1952 in più rispetto al precedente rilevamento della scorsa settimana). E' quanto comunica Cna Abruzzo. "Di queste, ben 4352, ovvero il 92%, hanno riguardato la richiesta di finanziamenti fino a 25mila euro, taglio sostanzialmente monopolizzato dal mondo della micro e piccola impresa tra le varie misure di sostegno fissate dal Governo nei suoi diversi provvedimenti, tra cui i decreti 'Cura Italia' e 'Liquidità'. In dettaglio, l'importo complessivo concesso alle imprese abruzzesi supera i 180 milioni e 500mila euro (con 91 milioni e 568mila riguardanti finanziamenti fino a 25mila euro, ovvero il 51%), per un importo medio di 39.303 euro (19.938),", spiega ancora l'organizzazione di categoria. "Tra le province, resta largamente in testa per numero di finanziamenti concessi la provincia di Chieti, con 1758 domande (1663 delle quali fino 25mila euro), seguita da Teramo con 1004 (899), Pescara con 989 (912) e L'Aquila con 982 (878). I dati, diffusi dal Ministero dell'Economia e dal Mediocredito Centrale, rivelano dunque come in pochi giorni siano certamente stati fatti importanti passi in avanti; ma che il numero delle imprese beneficiare delle tanto invocate misure di sostegno alle proprie attività restino ancora spaventosamente bassi rispetto al totale delle imprese della nostra regione", continua la Cna abruzzese. 

Per il direttore regionale della Cna, Graziano Di Costanzo "i conti sono presto fatti: in ABRUZZO ci sono circa 126mila imprese attive, e quindi la percentuale di quelle sicure di essere ammesse a finanziamento è oggi intorno ad appena il 3,8%. Resta insomma un numero troppo, troppo esiguo rispetto alle necessità di sistema produttivo che rischia il collasso. Ci auguriamo che la evidente progressione dimostrata negli ultimi giorni dal sistema creditizio sia confermata, riguadagnando il terreno perduto", conclude. 

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Rischio chiusura per 2000 case religiose di ospitalita’

Solo la meta' delle quattromila case dell'ospitalita' religiosa in Italia e' sicura di riaprire quest'estate. Il dato preoccupante emerge dal sondaggio effettuato tra il 9 e l'11 maggio dal portale ospitalitareligiosa.it. Piu' di duecento strutture hanno deciso che almeno quest'anno non accoglieranno gruppi religiosi e turisti, per non mettere a repentaglio la salute di ospiti e collaboratori. Un altro centinaio ha gia' avviato le procedure per una chiusura definitiva. Una su tre sta aspettando l'evolversi della situazione per prendere una decisione. "E' una situazione sconfortante che pesa sui 287.000 posti letto che il mondo religioso mette (o meglio metteva) quotidianamente a disposizione di tutti in case per ferie, istituti, ostelli, conventi, monasteri, foresterie e studentati. Un patrimonio culturale e sociale tipicamente italiano e ineguagliabile nel mondo", commenta Fabio Rocchi, presidente dell'associazione non-profit Ospitalita' Religiosa Italiana. Eppure, nonostante i mancati introiti e le spese extra da affrontare per le sanificazioni, meta' delle case che apriranno hanno deciso di mantenere invariati i livelli occupazionali di collaboratori e dipendenti, nonche' di lasciare inalterate le tariffe, se non addirittura diminuirle per incentivare gli ospiti. E questo nonostante per il 2020 tre su quattro gia' prevedano perdite tra il 40 e il 90%. Ma cosa potranno fare queste attivita' senza un sostegno economico? "Ben poco, come tutti", sottolinea Rocchi. Le maggiori spese verranno dalla pulizia e sanificazione degli ambienti, dalla dotazione di dispositivi di protezione individuale e dalla riprogrammazione di tutte le zone comuni. A tutto cio' si aggiungeranno i minori introiti per il periodo di chiusura in corso, per la rarefazione dei posti letto e per una stagione estiva che non potra' raggiungere i livelli degli anni precedenti. "Non bisogna dimenticare che, a differenza del sistema turistico alberghiero, queste strutture di ospitalita' sostengono il peso economico delle attivita' caritatevoli di parrocchie, diocesi e ordini religiosi in Italia e nel Terzo Mondo - spiega Rocchi -: un danno durante il lockdown stimato in circa 5 milioni di euro al giorno che finisce per colpire proprio gli strati piu' deboli della popolazione. Senza provvedimenti mirati sara' ben difficile salvare questa millenaria tradizione di ospitalita' del nostro Paese, fatta di amore per l'accoglienza e accettazione a braccia aperte del prossimo".

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