Economia

Coldiretti, boom di prodotti a domicilio per Pasqua

"Con la chiusura forzata è stata completamente azzerata la presenza degli ospiti con grandi difficoltà per gli operatori ma molte strutture di Campagna Amica Terranostra si impegneranno comunque a consegnare il pranzo pasquale direttamente nelle case degli abruzzesi con la possibilità anche di offrirlo a parenti ed amici per mantenere un legame durante la festa, anche se costretti a rimane distanti" spiega Coldiretti in una nota. L'obiettivo della Coldiretti è garantire a tutti una tavola di Pasqua "apparecchiata" a casa direttamente dai contadini con prodotti freschi e di qualità nell'ambito della campagna #MangiaItaliano a difesa del Made in Italy, del territorio, dell'economia e del lavoro. "E per quanti colgono l'opportunità di stare tra le mura domestiche per cucinare sono disponibili sul sito di campagna amica una serie di tutorial e corsi on line dove vengono spiegati trucchi e segreti della tradizione contadina o anche le 'scatole' alimentari preparati dai mercati di Campagna amica per il pranzo di Pasqua e Pasquetta con tutto l'occorrente per preparare la tavola della tradizione con agnello, timballo, fiadone e altri ingredienti da assemblare e cucinare". 

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Coronavirus, Federmanager chiede procedure veloci per i sostegni all’economia

"La Regione accorci tempi e procedure per l'utilizzo delle misure di sostegno all'economia e alle famiglie, cosi' l'Abruzzo sara' pronto a risorgere", l'appello accorato del Presidente di Federmanager Abruzzo e Molise Florio Corneli. "Il Coronavirus ci ha pesantemente segnato sia per le perdite che la nostra regione ha subito, fra queste molti volti e storie del mondo imprenditoriale - continua il Presidente Corneli - sia per lo stato di salute della nostra economia, che dovra' ricominciare subito per sopravvivere. Il necessario fermo a cui sono state costrette tantissime attivita' per affrontare e contenere il contagio, ha ora bisogno di tempestivita' e respiro per rimettersi in moto e per restituire un futuro a piccole e grandi realta'. Per riuscirci, pero', serve la certezza di avere sostegno, l'immediatezza di utilizzo e anche la possibilita' di non rimanere impelagati in grovigli burocratici che sono, purtroppo, il vero punto debole degli interventi istituzionali".

"Con la quarantena - sottolinea - abbiamo superato molte delle resistenze all'utilizzo delle nuove tecnologie, il gap si e' ridotto, eravamo arretrati, ma in queste settimane abbiamo sperimentato l'industria 4.0, abbiamo imparato cosa significa smart working e come usare le piattaforme per videoconferenze e scambio di materiali. Abbiamo compreso quanto importante sia la competenza. Questi strumenti sono stati vitali per tanti campi, dalla scuola, alla Pubblica Amministrazione, al terziario, alla cultura, ma non abbiamo ancora superato la palude della burocrazia, che e' quella che ancora imprigiona grandi e piccole imprese, giovani e navigati imprenditori che devono aspettare tempi penalizzanti per accedere al credito o usarlo e sono esposti a costi che in questo periodo dovrebbero essere minimi. "Da qui - sostiene Corneli - il nostro appello alla Regione perche' accorci tutte le distanze, renda subito fruibili le misure sia Governative che quelle regionali varate, come stanno facendo altre realta' regionali, concerti con le banche le migliori condizioni possibili perche' i sostegni di oggi non diventino un peso debitorio insopportabile domani e crei, a tal fine, una cabina di regia con tutti i soggetti che operano nel mondo economico territoriale e rappresentano tutti coloro che ne compongono e animano le filiere, perche' si proceda velocemente, senza intoppi e criticita' che magari nascono anche dall'impossibilita' istituzionale di conoscere a fondo tutte le situazioni".

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Camera di Commercio di Chieti-Pescara lancia ciclo di seminari gratuiti sul web

"Formarsi per non fermarsi". E' il senso dell'iniziativa lanciata della Camera di Commercio Chieti Pescara, a favore di imprese e liberi professionisti, attraverso un programma di formazione gratuito sul web. Saranno 8 i primi appuntamenti, a partire dal 14 aprile, sui temi caldi delle strategie digitali, che in questo momento di difficolta' risulteranno particolarmente utili per una ripresa nel medio periodo. Il ciclo di webinar affrontera' tematiche nodali che vanno dallo smart working alle opportunita' della rete per i commercianti, dall'e-commerce alla blockchain. Il programma sara' arricchito nei prossimi giorni da ulteriori momenti formativi, organizzati anche dall'azienda speciale Agenzia di Sviluppo, sempre fruibili via web e rivolti al mondo della scuola, del commercio e del turismo. "Se e' vero che dalle grandi crisi fioriscono spesso delle bellissime primavere - sottolinea l'ente camerale - faremo di tutto perche' cio' accada nelle province di Chieti e Pescara". 

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Fracassi (Confindustria): il Paese deve ripartire subito

"Siamo assolutamente d'accordo con l'appello delle Confindustrie del Nord: il Paese deve ripartire subito. Con criterio, non alla garibaldina, ma deve ripartire. Altrimenti ci sarebbe un colpo ferale per l'economia italiana". Lo ha detto il presidente di Confindustria Abruzzo, Marco Fracassi, commenta l'appello delle Confindustrie del Nord al governo di far ripartire le attività produttive a breve. Secondo Fracassi, il Paese non può più aspettare. "Come Confindustria Abruzzo crediamo -spiega- che si possa ripartire facendo riferimento al protocollo di sicurezza già sottoscritto, che può essere anche modificato anche con qualche sforzo in più da parte nostra. Tutto per salvaguardare al massimo la sicurezza dei nostri lavoratori", sottolinea e ribadisce la necessità di riaprire le attività produttive, "altrimenti - incalza - l'allungamento dei tempi assesterebbe un colpo ferale, ripeto, alla nostra economia". "Significherebbe l'uscita delle nostre imprese dal mercato italiano e anche internazionale, il nostro posto nelle diverse filiere produttive sarebbe facilmente occupato da altri Paesi che a differenza nostra stanno continuando a produrre", rimarca Fracassi. "Io sono stato tra i primi a dire, che, mettendo in sicurezza la salute dei nostri lavoratori, si doveva ripartire. E bisogna farlo subito, altre restrizioni avrebbero effetti troppo negativi sulla nostra economia"

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Agricoltura, sindacati contrari alla reintroduzione del voucher

Il rilancio dell'uso dei voucher in agricoltura durante l'emergenza sanitaria da Covid-19 caldeggiato dall'Assessore alle Politiche Agricole, Imprudente, e quello del Lavoro, Fioretti, "porta solo ad una maggiore precarizzazione del lavoro in agricoltura, utile solo alle Imprese di dimensioni maggiori che, attaverso l'uso dei voucher, possono cosi' aggirare l'applicazione del Contratto nazionale di lavoro aprendo cosi' allo sfruttamento di chi lavora nel settore con retribuzioni a questo punto risibili per una giornata di lavoro che oggi il contratto nazionale prevede essere pari a sei ore e trenta giornaliere". Ad esserne convinti sono le organizzazioni sindacali Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil. "Ricordiamo ai due assessori - spiegano i sindacati - che in agricoltura e' gia' previsto l'uso dei voucher per prestazioni occasionali/accessorie e non per il lavoro ordinario. Si produrrebbe in sintesi lavoro nero-grigio. Infine portiamo all'attenzione dei due Assessori che la Regione Abruzzo si e' dotata di un Osservatorio regionale contro lo sfruttamento del lavoro in agricoltura, costituito da INPS-INAIL, Ispettorato del Lavoro, dalle Associazioni datoriali Abruzzesi meno una, Organizzazioni Sindacali di categoria e Anci, prima che fosse emanata la L.199/2016. Una legge voluta fortemente dalle Organizzazioni Sindacali per contrastare il lavoro illegale, il sottosalario, il caporalato, per garantire dignita' ai lavoratori agricoli che non debbono esere sfruttati e che prevede sanzioni per tutte quelle Imprese che non rispettano le leggi sul lavoro, sulla salute e sicurezza dei lavoratori, del contratto nazionale. Una ulteriore estensione dei voucher significherebbe, per le Imprese agricole che non rispettano quelle norme, aggirare le sanzioni contenute nella suddetta Legge". FAI, FLAI e UILA, insieme a CGIL, CISL e UIL Nazionali, hanno gia' fatto pervenire una lettera al Presidente del Consiglio Conte, ed alle Ministre del Lavoro e dell'Agricoltura, Catalfo e Bellanova, con la quale esprimono tutto il loro dissenso per la reintroduzione dei voucher in agricoltura e chiedono di evitare che il Governo, nel momento della conversione in legge del Cura Italia o nella predisposizione di altri decreti, modifichi la normativa attuale dei voucher in agricoltura. 

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Da Cia – Agricoltori Italiani Abruzzo appello per i prodotti regionali nel menu delle feste

"Piu' carne di agnello abruzzese nei menu delle feste". Da Cia - Agricoltori Italiani Abruzzo il rinnovato invito a consumare un prodotto locale o nazionale e la richiesta di individuare forme di sostegno per il settore ovi-caprino regionale. La chiusura di agriturismi, pizzerie, ristoranti, trattorie si protrae da un mese determinando l'azzeramento dei rispettivi volumi di affari e un enorme ridimensionamento del fatturato di chi fornisce prodotti agroalimentari quali, tra gli altri, formaggi freschi, pesce, carne. Il consumo di carne di agnello, la cui vendita si concentra per il 60% in questo periodo, complice anche il consumo legato ai piatti della tradizione pasquale, quest'anno sara' dimezzato rispetto alla Pasqua scorsa. "Un consumo che sarebbe potuto essere soddisfatto con l'intera offerta regionale se solo si fosse rinunciato ad importare un prodotto spesso qualitativamente non all'altezza di quello locale e nazionale", sostiene il Presidente Cia Abruzzo, Mauro Di Zio. Cia - Agricoltori Italiani, infatti, stima attualmente l'import di ovini al 75%, soprattutto da Paesi come Spagna, Romania, Estonia, Grecia, che non assicurano gli standard qualitativi della nostra pastorizia. Avviene cosi' che i 1.500 allevatori abruzzesi di 170.000 ovini si vedono pagati sottocosto i loro agnelli o sono costretti a tenerli in azienda aumentando a dismisura i costi. Ancora peggiore la situazione per gli allevatori dei 20.000 caprini, venduti quasi esclusivamente a Pasqua. "La pastorizia ha avuto nella nostra regione grande rilevanza nel recente passato ed esprime oggi importanza strategica per le aree interne del nostro Appennino in termini di salvaguardia della biodiversita' svolgendo una insostituibile funzione ambientale di presidio e manutenzione del territorio", continua Di Zio. L'invito, infine, agli operatori economici del settore della carne ovina a trasformare questo momento di grande difficolta' del settore in una grande opportunita' di riorganizzazione e di rilancio. "Uno dei prodotti tradizionali piu' caratteristici, conosciuti ed apprezzati della nostra regione, l'arrosticino d'Abruzzo, puo' rappresentare lo strumento di questa occasione di rilancio. Ma e' necessario che l'identita' e la qualita' che ad esso e' riconosciuta sia espressa a partire dalla materia prima: carne di pecora o di castrato abruzzese", conclude il presidente

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Un portale per gli acquisti Ilnegoziovicino.it

Fare comodamente da casa gli acquisti che si vuole, di generi alimentari e non solo, scegliendo tra i negozi di vicinato della citta' inserititi in un portale web di facile consultazione. Confcommercio Chieti, attraverso i giovani imprenditori dell'associazione di categoria, scende di nuovo in campo a favore delle imprese in un momento storico segnato dalla pandemia del Covid-19 con l'attivazione del portale "Ilnegoziovicino.it". Il progetto a cura dei Giovani Imprenditori di Confcommercio ha l'obiettivo di offrire la possibilita' di vendere a tutti coloro che, al momento del decreto di chiusura, si trovano impreparati ad affrontare un periodo di serrata e che non fanno ancora uso della digitalizzazione nelle loro attivita' senza potersi sobbarcare, in questo momento, altri costi. Il consumatore avra' la possibilita' di scegliere il prodotto che desidera acquistare presso il suo negozio di vicinato preferito che, a sua volta, lo consegnera' a casa, rispettando tutte le norme igienico-sanitarie del caso. "Ilnegoziovicino.it" e' un portale web che da' visibilita' per citta' e localita', agli esercizi di vicinato, sia a quelli ancora aperti al pubblico per i servizi essenziali che a quelli che si devono reinventare per il delivery, dando la possibilita' all'utente di selezionare l'impresa, di contattarla per effettuare gli acquisti e di richiederne la consegna a domicilio.

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Coronavirus, Febbo sollecita interventi per il turismo

Il turismo e' il "grande assente nei decreti del Governo: lo diremo come conferenza degli assessori al sottosegretario, Lorenza Bonaccorsi, affinche' si possa, nel redigendo decreto, correggere l'impostazione". L'assessore a Turismo, Cultura e Sviluppo economico della Regione Abruzzo, Mauro Febbo, coordinatore nazionale della Commissione Turismo e Industria Alberghiera della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, lancia l'allarme su uno dei comparti produttivi - quello dei 'turismi' - piu' colpiti dal virus.

"L'abbattimento del volume d'affari in Italia si calcola pari a 33 miliardi di euro e non credo che la liquidita' prevista dal Governo possa essere una risposta esaustiva". Febbo, alla redazione di "Sos Coronavirus", anticipando i contenuti del colloquio con il sottosegretario Bonaccorsi, ha espresso le proprie "riserve sul decreto del Governo che manca di due misure essenziali come il fondo perduto e, appunto, un pacchetto a sostegno del turismo". Rispetto alle "tante piccole attivita' che dalla sera alla mattina sono state spazzate via, non credo vada bene lo strumento della liquidita'. Noi come Regione Abruzzo, nel disegno di legge 'Cura Abruzzo', abbiamo previsto una misura che vale 12 milioni di euro a fondo perduto, proprio per la piccolissima imprenditoria e i professionisti. Dovendoci pero' uniformare alle misure del Governo, stiamo riflettendo su come sostenere questo settore economico e ragioniamo sull'ipotesi di tramutare la misura in un fondo perduto per la quota interessi". Anche per la grande industria il 'Cura Abruzzo' prevede forme di intervento pari a 5 milioni di euro, cui si aggiungono i 9 precedentemente stanziati, destinati ai contratti di programma che saranno in grado di movimentare investimenti per 600 milioni di euro. 

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Confindustria L’Aquila da il via al secondo questionario sul mondo delle imprese del territorio

Confindustria L'Aquila da il via al secondo questionario, promosso tra le imprese della provincia per valutare gli effetti del Covid-19 sul mondo dell'impresa e sull'economia del territorio. A Marzo il 60% delle industrie che operano in provincia dell'Aquila aveva fermato l'attivita' e tremila i lavoratori erano finiti in cassa integrazione. Ora le domande che vengono poste agli associati riguardano la previsione dei danni al fatturato, in relazione alla mancata partecipazione a fiere ed eventi promozionali ipotizzando anche una riduzione in quantificazione dei mancati introiti, dal 5% al 100%. Si passa, poi, alle strategie da mettere in campo per superare il momento di crisi come l'aumento delle vendite e-commerce, il cambio dei Paesi di destinazione dell'export, la ricostituzione del magazzino o la chiusura dell'impresa. L'ultima analisi riguarda i provvedimenti che il Governo dovrebbe mettere in atto per mitigare gli effetti negativi dello shock economico da Covid-19. Le domande inserite nel questionario riguardano anche la chiusura parziale o totale dell'azienda, in base all'emergenza Covid-19, al numero totale di dipendenti e alla percentuale che svolge, al momento, attivita' di smart working o che lavorano ancora in sede. Si passa, poi, al ricorso agli ammortizzatori sociali e alla rilevanza degli effetti negativi, nel mese di marzo, del coronavirus sull'andamento dell'azienda, quantificandone la percentuale e indicando una scala di prorita' che dall'assenza di impatto sale fino alle modifiche o alla riorganizzazione del piano aziendale fino al ridimensionamento della struttura. Un capitolo e' dedicato ai problemi correlati al rallentamento della domanda e dei beni e servizi erogati e, nello specifico, alla gestione dell'attivita'.

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Crolla il turismo, Confindustria punta su taglio tasse e vouchers per chi in futuro sceglierà vacanza in Abruzzo

Un aiuto concreto e immediato per le aziende che operano nel settore turismo, a partire
dall’annullamento per tutto l’anno in corso delle imposte nazionali e locali. A chiederlo è Confindustria Chieti
Pescara la cui Sezione Turismo alza il livello di allarme su una situazione gravissima per l’intero comparto.
“Parliamo di perdite stimate in 120 miliardi di euro di volume d’affari a livello nazionale”, spiega il Presidente
Silvano Pagliuca, “è una condizione da profondo rosso per uno dei settori più colpiti economicamente dalla
pandemia in atto, un settore che rappresenta circa il 13% del Pil italiano. E non dimentichiamo che dietro i
numeri ci sono le persone. Bisogna agire subito, azzerare le tasse e sostenere il comparto nel tempo, perché
l’evoluzione dell’emergenza impatterà ancora per mesi sugli spostamenti e quindi sulla tenuta dell’industria
del turismo”.
Un quadro drammatico che impone scelte immediate a sostegno della categoria. Confindustria chiede un
doppio intervento: la cancellazione totale, e non la traslazione, di tutte le tasse nazionali e locali che
riguardano il settore turistico fino a dicembre 2020, l’annullamento della Tassa di occupazione del suolo
pubblico, di Cosap, Imu, Tari, imposta sulla pubblicità, tassa di soggiorno e imposta demaniale. E poi,
l’emissione di vouchers per tutte le famiglie fuori regione che decideranno di venire in Abruzzo durante
l’anno in corso. Si tratta di buoni spesa, del tipo di quelli adottati anni fa per il terremoto dell'Aquila, che
dovranno essere commisurati al numero dei componenti del nucleo familiare e ai giorni di permanenza in
regione.
“Se un settore non produce nulla, non può contribuire in nulla”, afferma Lucio Laureti, Vice Presidente della
Sezione Turismo di Confindustria Chieti Pescara, “le strutture alberghiere, quelle di ristorazione e quelle dei
sevizi turistici non avranno fatturato e tanto meno utili nel corso dell’anno. Enormi le limitazioni sanitarie
necessarie, azzerate le presenze turistiche straniere, impossibile la fruizione dei servizi rispettando le distanze
sociali, e difficile pensare ad una capacità di spesa da parte degli utenti che normalmente vengono nell’area
Pescara-Montesilvano e sulle coste teatine. Un quadro insomma, che impone di salvare un comparto
fondamentale. Lo Stato e gli Enti locali devono intervenire”.
“Il settore è paralizzato”, aggiunge Pagliuca, “è inverosimile che gli operatori debbano pagare per qualcosa
che in questo momento non esiste, come ad esempio la pesantissima tassa sui rifiuti che continua a rimanere
in piedi nonostante le attività non producano alcun reddito. Si tratta di una situazione assurda che va subito
sanata per cercare di arginare la frana in corso”.
Prospettive future incerte non permettono di vedere l’inizio della ripartenza. “Il blocco dei flussi turistici e le
caratteristiche strutturali del mercato in questione”, conclude il Presidente, “non consentiranno di
recuperare le perdite nel breve termine. La stagione estiva è compromessa e i tempi di rientro alla normalità
saranno lunghi, in particolare per la clientela internazionale che costituisce la metà del nostro mercato”.
Le mancate prenotazioni per tutto il secondo semestre 2020 si sommano al vertiginoso calo delle ricerche
online relative a viaggi, turismo e divertimento. Secondo una recente indagine di Parchi Permanenti Italiani,
tali ricerche sono diminuite nel mese di marzo 2020 di oltre il 37% rispetto al dato del mese precedente, e
sono dimezzate rispetto allo stesso mese del 2019. Il prossimo passo, annuncia Confindustria, sarà la messa
in campo di strategie per il rilancio dell’economia di settore.

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