Economia

Lavoro, 50 posti disponibili su Openjobmetis

Openjobmetis, agenzia per il lavoro, ricerca oltre cinquanta profili professionali per Dondi Salotti, azienda del settore arredamento presente in Italia con 27 punti vendita, da inserire nei propri punti vendita di prossima apertura in tutta Italia. Nel dettaglio, le posizioni aperte riguardano il ruolo di sales assistant e di store manager. Per il ruolo di sales assistant, si ricercano profili che abbiano maturato un'esperienza da uno a tre anni in ambiti similari, all'interno di realtà italiane o straniere attive nel settore casa, abbigliamento, elettronica di consumo o vendita di servizi. Per le figure di store manager, oltre a una pregressa esperienza nel ruolo di almeno tre anni, si richiedono capacità di team- working e un'attitudine target-oriented. 

Dondi Salotti è un'azienda del settore arredamento di proprietà della famiglia Tosi di Mantova, presente in Italia con 27 punti vendita (30 in totale, compresi i 3 allocati in Svizzera). Questo progetto di ricerca del personale si colloca nell'ambito di una più ampia strategia di espansione. L'obiettivo è arrivare a 120 punti vendita totali entro il 2025. Dal punto di vista geografico, l'espansione coprirà in breve tempo il centro-nord dell'Italia, in particolare Lazio, Lombardia e Triveneto, per poi raggiungere nel 2021 le regioni Abruzzo, Toscana e Marche. Il piano prevede di concentrare i negozi di proprietà al centro-nord e i punti vendita in affiliazione al sud. 

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Cresce il part-time, sempre piu’ spesso involontario

Cresce il part-time, sempre piu' spesso involontario, ossia non per scelta ma perche' unica alternativa rispetto ad un orario di lavoro standard. E' quanto sottolinea il rapporto annuale di ministero del Lavoro, Istat, Inps, Inail e Anpal sul mercato del lavoro 2019, evidenziando le "forti differenze" che esistono tra Italia ed Ue nel suo utilizzo. In Italia tra il 2008 e il 2018 (quando gli occupati part-time erano 4,3 milioni) "la quota di occupati a tempo parziale che dichiara di non aver trovato un lavoro a tempo pieno e' passata dal 40,2% al 64,1% mentre in Europa e' scesa dal 24,5% al 23,4%". Difatti, si legge nel rapporto, "in Italia il ricorso al part-time si lega piu' a strategie delle imprese che a esigenze degli individui e ha rivestito un ruolo di sostegno all'occupazione nei periodi di forte calo del tempo pieno"

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Al via il piano per salvare l’export agroalimentare

Al via il piano per salvare l'export alimentare che vale 44,6 miliardi di euro e rappresenta un elemento di traino per l’intero Made in Italy, in difficoltà sui mercati esteri per l’emergenza coronavirus. Lo rende noto la Confederazione nazionale Coldiretti in riferimento dell’incontro alla Farnesina per la campagna di comunicazione strategica a sostegno del settore agroalimentare nel Piano Straordinario 2020 per la Promozione del Made in Italy. Una azienda su due (53%) che esporta nell’agroalimentare ha ricevuto disdette negli ordini dall’estero secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.

La campagna è dunque necessaria per combattere la disinformazione, gli attacchi strumentali e la concorrenza sleale che ha portato alcuni Paesi – denuncia la Coldiretti – a richiedere addirittura insensate certificazioni sanitarie “virus free” su merci alimentari provenienti dalla Lombardia e dal Veneto, ma ci sono state anche assurde disdette per vino e cibi provenienti da tutta la Penisola sotto la spinta di una diffidenza spesso alimentata ad arte con fake news, tanto da far attivare al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale una casella di posta elettronica dove segnalare restrizioni e discriminazioni verso i prodotti italiani le difficoltà riscontrate nelle esportazioni.

Si dovrà tenere conto del fatto che quasi i due terzi (63%) delle esportazioni agroalimentari italiane – continua la Coldiretti – interessano i Paesi dell’Unione Europea dove la crescita nel 2019 è stata del 3,6%. Il principale partner è la Germania dove l’export cresce del 2,9% e raggiunge i 7,2 miliardi, mentre le vendite sono praticamente stagnanti in Gran Bretagna con la Brexit e volano negli Stati Uniti (+11%) che con 4,7 miliardi di export, nonostante gli effetti negativi dei dazi, restano il primo mercato di sbocco fuori dai confini comunitari ed il quarto dopo Germania, Francia e Gran Bretagna.

 

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Ripristinato il volo Pescara – Milano

"Esprimo soddisfazione per la decisione di Alitalia di ripristinare il volo mattutino per Milano Linate che, come avevo sottolineato, rappresenta un collegamento importante per un'utenza d'affari che ha bisogno di collegamenti rapidi e funzionali con il capoluogo lombardo". Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, commentando la decisione di Alitalia di ripristinare il volo che era stato interrotto in seguito all'emergenza sanitaria Coronavirus. "Sulla questione della cancellazione - ha proseguito Marsilio - oltre alla protesta formale, avevo ribadito al ministro De Micheli, in occasione della firma del protocollo d'intesa per la ferrovia Pescara Roma, la necessità di non penalizzare l'Abruzzo attraverso queste decisioni unilaterali da parte della compagnia di bandiera. Come Regione Abruzzo siamo favorevoli a un tavolo di coordinamento con il Governo e con la struttura commissariale per il terremoto anche alla luce del lavoro e delle richieste che avevamo già sottoposto in occasione della conversione del Decreto Sisma proprio per riqualificare e dare un ruolo nevralgico all'aeroporto di Pescara, insieme agli altri due dell'Italia centrale, di Perugia e Ancona"

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Confartigianato, in Abruzzo a rischio 10mila imprese e 23mila lavoratori

Sfiorano quota 10mila le imprese artigiane abruzzesi maggiormente esposte rispetto agli effetti derivanti dall'emergenza Coronavirus, per un totale di 22.884 addetti. Quelle interessate dalla domanda turistica sono 4.637. Questi i dati elaborati da Confartigianato Imprese Chieti L'Aquila, che parla di "pesanti effetti economici sull'artigianato e sulle piccole imprese a causa dell'emergenza in atto", sottolineando che "sono a rischio centinaia e centinaia di attività e migliaia di lavoratori".

Sono nove i settori maggiormente esposti ai rischi secondo l'associazione: alimentare, benessere, comunicazione, esercizi ricettivi, legno-arredo, moda, riparazione e manutenzione macchinari, ristorazione, trasporto e logistica. I problemi sono dovuti non solo alla mancanza di materie prime e al rallentamento dei collegamenti e dei trasporti a livello internazionale, ma anche al clima di incertezza e di paura che si è creato su tutto il territorio nazionale e che ha comportato un drastico calo dei consumi. A questa situazione si aggiunge il crollo delle prenotazioni in ambito turistico, alla vigilia della primavera e dell'estate.

Il dato complessivo parla di 9.480 imprese artigiane maggiormente esposte alle conseguenze dell'emergenza in Abruzzo: 2.680 sono nella provincia di Chieti, 2.572 in quella di Teramo, 2.437 in quella di Pescara e 1.791 nella provincia dell'Aquila. Le attività artigiane interessate dalla domanda turistica sono 1.336 nel Teramano, 1.254 nel Chietino, 1.089 nel Pescarese e 958 nell'Aquilano.

"I circa 300 milioni di euro residui dei fondi Fesr, Fse e Psr - aggiunge il direttore generale di Confartigianato Chieti L'Aquila, Daniele Giangiulli - vengano utilizzati per un Patto di Crescita e di sostegno all’Abruzzo. Contestualmente bisognerebbe chiedere all'Ue di prorogare i termini di conclusione dei programmi operativi 2014/2020 Fesr, Fse e Psr di un anno, derogando alla regola dell’N+3".

"Gli aspetti sanitari sicuramente hanno e devono avere la priorità, ma, al contempo, è necessario affrontare anche gli aspetti economici. Altrimenti - conclude Giangiulli - c'è il rischio che l'Abruzzo, con tutte le sue fragilità, debba fare i conti per anni con le conseguenze di questa situazione".

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Bando da tre milioni di euro per i ricercatori nelle imprese

"Tre milioni di euro da destinare a progetti di ricerca realizzati dalle imprese che prevedano l'impiego diretto di ricercatori all'interno delle aziende con l'obiettivo di far ripartire il nostro tessuto industriale e dare impulso concreto all'economia ed all'occupazione". Lo ha comunicato l'assessore regionale abruzzese alle attivita' produttive, Mauro Febbo, che ha spiegato: "Sono ammissibili iniziative coerenti con la "Ris3 Abruzzo" e, dunque, progetti nei settori automotive, meccatronica, agrifood, scienze della vita, moda, design, Ict, aerospazio, e che prevedano l'impiego di ricercatori nelle imprese, che dovranno portare a termine i progetti per i quali ricevono il finanziamento".

Febbo ha aggiunto: "Attraverso questo specifico bando la Regione vuole essere a fianco di chi con il suo lavoro e le sue progettualita' puo' spingere la nostra economia verso obiettivi di maggiore e migliore competitivita' a livello nazionale e internazionale e contribuire al recupero dei livelli occupazionali. Quest'ultimo avviso di tre milioni di euro, unitamente all'altro intervento di quasi 6 milioni di euro inerente gli investimenti in macchinari ed impianti, due interventi, vogliono essere una risposta concreta alle esigenze delle imprese abruzzesi che desiderano investire in sviluppo e ricerca". 

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Confindustria Chieti Pescara, Rita Annecchini eletta presidente della Sezione Moda

Rita Annecchini è la nuova presidente della sezione Moda di Confindustria Chieti Pescara. L'amministratore di Nami, Nuova Accademia Moda Italiana, è stata eletta nel corso dell'assemblea che si è riunita ieri, martedì 3 marzo.

La neo presidente sarà affiancata da Marco Belisario, amministratore di Sartoria Belisario, in qualità di vice  e dai consiglieri Nicola Di Marcoberardino, amministratore Brioni Roman Style SpA; Loreto Di Rienzo, responsabile commerciale di Bond Factory e Luca Francia, co-proprietario di Gea Fashion srl.

«Ringrazio tutti per la fiducia che hanno voluto accordarmi -  ha sottolineato la neo presidente che ha anche tracciato le linee guida del suo mandato -. Proseguiremo sulla efficace strada tracciata dalla precedente presidenza di sezione, attraverso “Autoctonie in terra d'Abruzzo”, il progetto nato con lo scopo di valorizzare una filiera storicamente centrale per il tessuto economico della regione e che ha costituito una best practice di livello nazionale sul tema della sostenibilità. Ora l'obiettivo è quello di rendere questo progetto un sodalizio stabile atto ad attrarre tutti gli stakeholder e a sostenere l'allevamento ovino come punto di partenza di una potenziale filiera a Km zero, che metta a sistema il nostro settore moda con quello agroalimentare e che diventi identificabile di tutto il territorio».

Altro tema che verrà sviluppato durante il triennio targato Annecchini è il piano della lotta alla contraffazione e la tutela del Made in Italy, attraverso la realizzazione di attività di formazione, informazione, workshop e progetti.

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Coronavirus, Pagliuca: bloccare il virus e limitare gli impatti sul sistema economico

Il presidente di Confindustria Chieti Pescara, Silvano Pagliuca ha fatto il punto della situazione sulle conseguenze del Covid-19 sul mondo delle imprese e sulle possibili soluzioni.
“Bloccare il virus e quindi tutelare la salute, è la prima azione da mettere in atto, ma immediatamente dopo occorre evitare che la crisi economica faccia il resto - dichiara il presidente -. È la prima volta che il mondo si trova ad affrontare una questione sanitaria di questa rilevanza. Ma ora dobbiamo concentrarci per limitare gli impatti sul sistema economico e produttivo che questa emergenza sta producendo”. Sin dai primi giorni della diffusione del virus sul territorio italiano, Confindustria Chieti Pescara ha avviato subito una serie di attività per limitare il contagio, ma anche per tutelare le imprese del territorio.

Pagliuca ha continuato: “Stiamo capendo tutti per la prima volta e purtroppo a seguito di un’emergenza mondiale dovuta al coronavirus che occorre digitalizzare il Paese. Dopo Il Coronavirus nulla potrà essere più come prima. La tecnologia è fondamentale in tutti i comparti ad esempio l’ambiente e nello specifico nella sanità dove effetti come quelli che stiamo vedendo ci fanno capire come i confini sono questioni che riguardano la geopolitica ma non le malattie e pertanto la cooperazione tra i popoli non è più una scelta ma una necessità. La globalizzazione sta affermando con forza che abbiamo i medesimi destini”.

“Sono tante le conseguenze legate al coronavirus che bisogna limitare il più possibile prima che possano danneggiare seriamente l'economia del Paese e del territorio - sottolinea il direttore generale Luigi Di Giosaffatte - Nel settore edile, siamo riusciti a dare una risposta alle aziende di Chieti e Pescara che hanno cantieri aperti nelle zone rosse, che sono stati sospesi, estendendo la cassa integrazione straordinaria; sul piano turistico è già stato verificato un crollo di circa il 60 per cento delle prenotazioni anche per il periodo estivo; nell'ambito del manifatturiero i problemi sono legati alle merci e alle lavorazioni già finite, destinate nei Paesi europei e internazionali e bloccate in Italia, ma anche alla carenza nella distribuzione delle materie prime e alla cassa integrazione in deroga nelle aree non comprese nella zona rossa. Infine, nella grande distribuzione, occorre applicare alle nostre aziende con punti vendita anche nelle regioni a rischio, le norme derogatorie”.

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Stop al volo Pescara – Milano, la Cna chiede un ripensamento

"La decisione di Alitalia di sospendere il collegamento aereo del mattino tra l'aeroporto di Pescara e quello di Milano Linate rischia di penalizzare pesantemente gli operatori economici e le imprese abruzzesi". Lo afferma la Cna Abruzzo, secondo cui "l'improvvisa e unilaterale decisione della compagnia di bandiera di sospendere almeno fino al 31 marzo il volo per la metropoli lombarda, in ragione dell'emergenza Coronavirus e del calo di passeggeri, finisce con il creare non pochi problemi a una vasta platea di operatori, oltre che all'economia dell'intero Abruzzo". Oltretutto, dice, "ad aggravare la decisione di Alitalia, si aggiunge il fatto che stando alle dichiarazioni del presidente della società di gestione dello scalo, Enrico Paolini, sarebbe stata assunta senza alcuna preventiva concertazione con la Saga, con cui sarebbe forse stato possibile trovare un'intesa sul volo pomeridiano, volo rimasto invece operativo, benché meno richiesto".

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Licenziamenti Iper in Abruzzo, i sindacati lanciano l’allarme

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Tucs hanno ricevuto il 28 febbraio una comunicazione con cui la Hera srl, controllata da Conad, annuncia complessivamente 135 licenziamenti negli ipermercati a marchio Iperconad di Citta' Sant'Angelo, Colonnella e Ortona. A Citta' S.Angelo gli esuberi sono 65 su un organico di 221 dipendenti (tutti part-time, gia' oggetto di ammortizzatori sociali e riduzione dell'orario), a Colonnella sono 40 su 174 dipendenti, a Ortona 30 esuberi su 153 dipendenti. Oggi i tre sindacati hanno denunciato uno stato di cose preoccupante.

"Questa procedura apre punti interrogativi che vanno risolti. A Citta' S.Angelo - ha detto in conferenza stampa Lucio Cipollini, Filcams Cgil - era stata gia' gestita una crisi con ricorso alla solidarieta' con tutti part-time. Gli altri due punti vendita risentono della crisi, ma non sono reduci da crisi. Si parla di ristrutturazione, ma bisogna capire cosa significa". "Vogliono riorganizzare i punti vendita, quindi non siamo di fronte a situazione di passaggio con ammortizzatori sociali - ha proseguito Cipollini - Se si dice che si vuole ristrutturare e ridurre superfici si va incontro a una perdita di posti di lavoro. Questa procedura si incastra con altre procedure nazionali, per questo chiediamo che siano coinvolti anche gli enti locali in un tavolo istituzionale". "Bisogna comprendere le vertenze precedenti, portate avanti per cinque anni, per firmare procedure di solidarieta', e quello che sta accadendo oggi - ha aggiunto Davide Frigelli di Fisascat Cisl - Il problema della grande distribuzione e' che oggi c'e' un modello che non risponde piu' ai nuovi mercati. Se ci dicono che i fatturati sono peggiorati vorremmo capire qual e' il fine della solidarieta'. Se si preannunciano tagli di superfici, c'e' qualcosa da rivedere perche' secondo noi questa procedura, dopo questo rilevamento di azienda, arriva troppo presto. Crediamo ci debba essere una concertazione per sbloccare fondi e dare vita a iniziative per regolamentare questi processi".

La procedura di licenziamento collettivo dei punti vendita Iperconad si intreccia con l'operazione di subentro nei punti vendita Auchan-Sma-Ipersimply, che comportera', sostengono i sindacati, ulteriori licenziamenti ed esuberi su alcuni dei punti vendita interessati. All'incontro di oggi ha partecipato anche il sindaco di Ortona, Leo Castiglione

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