Economia

Federconsumatori, aggravio di 414 euro a famiglia con aumento dei prezzi

Il tasso di inflazione stimato dall'Istat all'1,4% a settembre "comporterà aggravi di circa 414 euro annui" a famiglia, secondo l'analisi di Federconsumatori. Un aggravio che "non farà altro che accentuare la difficoltà delle famiglie nel far fronte alle spese quotidiane". Da uno studio dell'associazione è emerso come dal 2013 al 2018, vi sia stata una crescita del reddito medio del +4,4% (3,8% al netto dell'inflazione), a fronte di un aumento della spesa del +6,4%. La spesa cresce più velocemente del reddito, specialmente per i redditi medio-bassi. "E' evidente come, per far fronte all'aumento di spesa prospettato, si renda sempre più urgente un intervento del Governo teso alla redistribuzione dei redditi e alla creazione di nuove opportunità di lavoro stabile, superando sterili logiche di assistenzialismo", afferma il presidente della Federconsumatori, Emilio Viafora, che chiede "piani di investimento in grado di fornire nuove prospettive di sviluppo e crescita all'economia", di cui non vede "traccia del Def"

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Tour operator stranieri alla scoperta delle bellezze dell’Abruzzo interno

Australia, Belgio, Brasile, Bulgaria, Francia, Olanda, Polonia, Russia, Spagna: sono i Paesi di provenienza dei 12 tour operator che nel fine settimana hanno visitato l'Abruzzo per conoscere le opportunità offerte dal territorio grazie a borghi, natura ed enogastronomia. Un tour organizzato da Enit, Agenzia nazionale del turismo, nell'ambito del 'Progetto Centro Italia' allestito per rilanciare le quattro regioni colpite dal terremoto. Altri gruppi di tour operator hanno visitato nei giorni scorsi Lazio, Umbria e Marche. Nell'itinerario abruzzese Civitella del Tronto, con visita al borgo e alla Fortezza; Campli, con degustazione tipica e visita al borgo; Sulmona e Pacentro con cooking class; una suggestiva esperienza di vacanza attiva sul fiume Tirino, con canoa, bike e nordic walking, poi cena e pernottamento a S. Stefano di Sessanio. 

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Scioperano i 70 dipendenti ‘Ball’ contro la mobilità

Ha fatto registrare un'adesione al cento per cento su tre turni lo sciopero dei 70 lavoratori della 'Ball' di San Martino sulla Marrucina contro la decisione dell'azienda che produce lattine e ha avviato la procedura di mobilità collettiva nei giorni scorsi. Ulteriori iniziative di sciopero sono previste in settimana nell'ambito dello stato di agitazione, proclamato dalle organizzazioni sindacali Fiom-Cgil e Fim-Cisl. "Noi abbiamo chiesto all'azienda di rivedere in modo responsabile questa scelta scellerata - dice Donato Di Camillo operatore della Fim-Cisl Chieti Pescara - Una soluzione che possa prevedere la presenza di questo sito industriale in questo territorio per la salvaguardia dei 70 lavoratori e delle loro famiglie. Questa azienda ha attivato tre linee produttive in Serbia e due in Spagna, noi pensiamo - ha aggiunto Di Camillo - che vogliano spostare questa produzione in Serbia. Abbiamo chiesto un incontro all'azienda e siamo in attesa di avere risposte". 

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Teramo, contributi alle imprese danneggiate dalle forti nevicate del gennaio 2017

Un nuovo bando per la concessione di contributi alle imprese danneggiate dalle forti nevicate del gennaio 2017: è quello presentato dalla Camera di Commercio di Teramoche, grazie al contributo di Unioncamere ottenuto sulla base del progetto presentato, mette a disposizione delle aziende teramane due diversi contributi per le spese sostenute dal 1/o giugno 2018 e riconducibili a lavori di ristrutturazione e adeguamento, spese per la rilocalizzazione dell'attività, acquisto di beni strumentali, acquisto di automezzi, investimenti per il risparmio energetico, acquisto di strumenti informatici. "I contributi saranno spalmati su due linee d'azione - ha spiegato il presidente della Camera di Commercio, Gloriano Lanciotti - Le agevolazioni del bando riguarderanno sia un contributo a fondo perduto, fino a un massimo di 4mila euro, sia l'abbattimento di 4 punti del tasso di interesse su finanziamenti bancari, per un ammontare massimo del prestito di 15mila euro rimborsabile fino a 84 mesi". Nel caso in cui il finanziamento sarà garantito a un consorzio fidi l'abbattimento arriverà a 4.5 punti.

"Il plafond complessivo è 142.565,46 euro - ha spiegato Salvatore Florimbi, vice segretario generale dell'ente camerale - e potranno partecipare al bando tutte le imprese teramane che potranno certificare i danni subiti attraverso una perizia asseverata redatta da professionisti abilitati o attraverso le schede di ricognizione prodotte dal Comune di residenza o dalla Regione". Il bando aprirà il prossimo 23 ottobre e scadrà il 31 gennaio 2019. 

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L-Foundry Avezzano, annunciato un periodo di transizione di 18 mesi

Un periodo di transizione di almeno 18 mesi per la L-Foundry di Avezzano in cui si rende necessaria una riduzione dell'orario di lavoro, mantenendo inalterati i livelli occupazionali. Le necessità dell'azienda di micro componenti elettronici sono emerse al termine di un incontro tra la direzione aziendale, i rappresentanti istituzionali e le parti sociali che si è svolto oggi, in Regione Abruzzo. "Nel 2017 - si legge in una nota - l'azienda ha registrato una perdita di bilancio che è in ulteriore aggravamento nel 2018 a causa di una erosione dei prezzi di vendita dei dispositivi (la cui definizione è guidata da logiche globali di mercato) associata ad un calo della domanda e per questo motivo si è arrivati all'insostenibilità attuale della struttura dei costi aziendali". "A questo - si evidenzia - si aggiunge l'esigenza di rendersi definitivamente autonomi nei sistemi gestionali rispetto alla precedente controllante, Micron; a fronte di ciò - si specifica - LFoundry ha investito nello sviluppo di un nuovo software di gestione della produzione (Mes) che comporterà una parziale e graduale sospensione delle attività produttive che, con livelli diversi, si protrarrà da inizio dicembre fino a marzo 2019". "Sulla base dei risultati degli scorsi due anni con SMIC e dei notevoli cambiamenti di carattere strategico nel frattempo intervenuti al suo interno - ha detto Fabrizio Famà, vicepresidente Risorse Umane e Corporate Affairs - stiamo attivamente elaborando un piano complementare che consenta comunque di rilanciare nel medio-lungo termine la competitività dell'azienda e tornare, quindi, a offrire crescita e sviluppo sul territorio". 

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Sciopero e manifestazione alla ‘Ball’ a San Martino sulla Marrucina

Uno sciopero di 24 ore per la giornata del 15 ottobre con assemblea davanti ai cancelli della 'Ball' a San Martino sulla Marrucina è stata proclamata dalle segreterie provinciali di Chieti della Fiom Cgil e Fim Cisl contro la decisione dell'azienda, che produce lattine per bevande, di avviare la procedura di riduzione di personale per tutti i 70 dipendenti attraverso una Pec inviata alle organizzazioni sindacali, e di chiudere lo stabilimento nato nel 1981. Una decisione che mette a rischio anche il posto di altre 15 persone occupate nei servizi. Durissima la reazione delle organizzazioni sindacali. ''La Ball ci spiegherà al tavolo le proprie motivazioni e noi gli spiegheremo e anticipiamo che venderemo molto cara la pelle con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione e tutti quelli che riusciremo ad inventarci - concludono Fiom Cgil e Fim Cisl. Questi licenziamenti devono essere ritirati, la chiusura dello stabilimento determinerà anche la fine di una piccola comunità come quella di San Martino sulla Marrucina nonché del territorio circostante privo di altre fonti di reddito''. 

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Parte la fase operativa per i progetti di microfiliera agricola in Abruzzo

Parte la fase operativa per i progetti di microfiliera agricola in Abruzzo. E' stato approvato l'avviso pubblico per l'avvio della seconda fase de Progetti Integrati di Microfiliera. Nell'arco di qualche settimana porterà i partenariati (già individuati nella prima fase e quelli eventualmente di nuova costituzione) a presentare i progetti definitivi di cooperazione per lo sviluppo delle filiere corte e dei mercati locali e ad individuare gli investimenti che le imprese partecipanti andranno a realizzare nelle sotto-misure connesse. "Con la pubblicazione di questo bando, che costituisce un altro importante strumento per l'attuazione delle strategie messe in atto con il Psr Abruzzo - spiega l'assessore Dino Pepe - si apre la seconda fase dei progetti Integrati di Microfiliera (Pif) finalizzati a migliorare la competitività dei produttori primari integrandoli meglio nella filiera agroalimentare attraverso la creazione di un valore aggiunto per i prodotti agricoli, la promozione dei prodotti nei mercati locali e le filiere corte". "Si tratta di un nuovo strumento di programmazione che per la prima volta la Regione Abruzzo attiva - sottolinea Pepe - e al quale l'Assessorato alle politiche agricole ha riservato specifici fondi. In particolare, il bando della SottoMisura 16.4 - ha osservato l'Assessore - metterà a disposizione dei partenariati 1 milione di euro per finanziare le attività di cooperazione e promozione delle filiere corte, mentre per le sottomisure connesse (4.1.1, 4.2. e 4.4.2) sono riservati 3 milioni di euro che potranno essere utilizzati, nella terza fase, dalle imprese aderenti ai partenariati che saranno selezionati con il bando in oggetto". "Uno strumento importante - ha concluso Pepe - che consentirà a molte microimprese del territorio abruzzese di poter sperimentare nuove forme di cooperazione e promuovere in maniera efficace le produzioni tipiche di qualità ed i territori di provenienza"

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Bluserena: 1,2 milioni di presenze e 80 milioni di fatturato

"Chiudiamo la stagione estiva con un milione e duecentomila presenze, duecentocinquantamila in più rispetto al 2017. Numeri che confermano la bontà di un progetto trentennale, semplice ma impegnativo: investire per migliorare, lavorando ogni giorno al raggiungimento di standard qualitativi sempre più alti e vicini alle aspettative dei clienti". Così l'amministratore Bluserena spa Silvio Maresca, che al TTG Travel Experience di Rimini ha presentato i numeri 2018 del gruppo alberghiero, le novità previste per la stagione 2019. "L'aumento del 26% delle presenze - spiega Maresca - da una parte è un vanto aziendale, dall'altro uno stimolo a proseguire nella cura costante dei nostri villaggi, accuratamente progettati e realizzati per essere riconoscibili agli occhi del cliente. I villaggi Bluserena - aggiunge Maresca - sono diventati col tempo il modello della migliore ospitalità italiana. Buoni risultati che arrivano per la grande attenzione alla qualità, all'ottimizzazione organizzativa, all'analisi e al miglioramento continuo dei processi. Tutti i nostri collaboratori sono impegnati al perseguimento di questi obiettivi, per questo riusciamo a offrire elevati standard qualitativi ed un rapporto qualità-prezzo tra i più competitivi sul mercato". Nella stagione estiva appena conclusa sono stati ospiti delle strutture Bluserena un milione e duecentomila clienti. Le 4mila camere del gruppo sono dislocate su 12 strutture, di cui sette di proprietà, delle regioni Sardegna, Sicilia, Calabria, Puglia, Abruzzoe Piemonte. Dieci sono i villaggi 4 stelle, a cui si aggiungono un Ecolodge Resort 5 stelle e un Hotel 5 stelle. Numeri che hanno portato il fatturato 2018 in crescita per il quinto anno consecutivo, arrivando ad 80 milioni di euro (67 milioni nel 2017), vale a dire un incremento del 20% rispetto allo scorso anno. In aumento anche gli occupati che passano dai circa 2000 del 2017 agli oltre 2500 di quest'anno. Così come in crescita sono i riconoscimenti da parte dei clienti che dal 2012 decidono di raccontare la propria soddisfazione sulla vacanza appena trascorsa tramite il web con le oltre 12mila recensioni di Google e Tripadvisor con giudizio "eccellente" e "molto buono". Riconoscimenti, questi, che hanno permesso a tutti i villaggi Bluserena di ricevere 49 Certificati d'eccellenza e 11 Travellers' Choice Tripadvisor. Nel 2018 in Italia sono stati assegnati a Bluserena 3 dei 25 Travellers' Choice, categoria "hotel per famiglie". Gli ospiti del Serenè Village di Marinella di Cutro (Kr), del GranSerena Hotel di Torre Canne di Fasano (Br), del Serenusa Village di Licata (Ag) e del Torreserena Village di Marina di Ginosa (Ta) hanno fatto le loro vacanze ad emissioni zero. 

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Ricostruzione, 3.700 persone al lavoro

Sono 3.718 i lavoratori impegnati nella ricostruzione dell'Aquila e dei comuni del Cratere, distribuiti su non meno di 543 cantieri per un totale di circa 389 imprese coinvolte. E' la fotografia, aggiornata al giugno 2018, scattata dall'Osservatorio dei flussi di manodopera della prefettura dell'Aquila. I dati sono stati presentati nella seconda giornata del Festival della Partecipazione, durante l'incontro 'Il lavoro nelle ricostruzioni post sisma', organizzato dal comitato scientifico del festival in collaborazione con il Forum diversita' disuguaglianze diretto da Fabrizio Barca. L'ex ministro e' stato il principale relatore dell'evento, cui sono intervenuti anche Roberto Aloisio, professore del Gran Sasso Science Institute, Emanuele Verrocchi, segretario provinciale della Fillea Cgil e una ventina di operai che hanno partecipato alla ricerca.

I dati forniti dall'Osservatorio - organo di cui fanno parte, oltre alla prefettura, i sindacati degli edili e gli organi ispettivi - sono stati raccolti attraverso la compilazione di questionari on-line da parte delle stesse ditte coinvolte nei lavori che, mensilmente, comunicano il numero di lavoratori per cantiere, tipologie contrattuali e nazionalita' dei lavoratori e sono stati incrociati con quelli delle banche dati dati dei due uffici speciali (Usra e Usrc). 

I lavoratori che stanno ricostruendo L'Aquila e i borghi del Cratere sono in larga misura manovali. "Il pregio degli immobili da riparare" si legge in un dossier che sintetizza le cifre ottenute dall'incrocio delle banche dati "e la complessita' delle operazioni per assicurarne un'adeguata tutela da futuri sismi, impone una presenza di lavoratori qualificati. E' possibile, quindi, che i dati nascondano l'impiego di lavoratori qualificati ma inseriti in qualifiche inferiori e quindi sotto retribuiti". "E' elevato e aumenta il numero di contratti a tempo determinato, che rappresentano il 35% del totale", prosegue il dossier. "E' in aumento anche il lavoro in affitto, somministrato dalle agenzie interinali. Questo provoca nei lavoratori precarieta' e incertezza e minore possibilita' di programmazione della propria vita". "La precarieta' dei rapporti di lavoro" continua il report "risulta chiara guardando al numero delle ore di lavoro nell'anno. Quasi il 40% degli operai, in un anno, non lavora piu' di 4 mesi. La media annua delle ore lavorate pro-capite e' stata pari a 864, corrispondenti a circa 5 mesi e mezzo. Il 32,2% dei lavoratori non ha lavorato piu' di 400 ore in un anno". La relazione si sofferma anche sulla "ricostruzione invisibile", cioe' sul fenomeno del lavoro irregolare e sommerso. "Anche se non esistono stime", conclude il dossier, "un buon uso dei dati disponibili consente di individuare un indizio significativo della presenza del fenomeno. Nell'ambito di un significativo ricorso al subappalto, si osserva una massa di retribuzioni erogate che non appare congrua. Soltanto 74 ditte su un totale di 383 identificate sono ufficialmente assegnatarie dell'appalto, una frazione di poco inferiore al 20%: questo conferma una tendenza all'affidamento di lavori in subappalto. "Il corso annuo totale della manodopera", evidenzia lo studio, "per 3718 lavoratori regolari e' di 76,1 milioni di euro. Tenendo conto che la legislazione della ricostruzione fissa in due anni la durata dei lavori, si puo' stimare un costo complessivo della manodopera pari a 152,2 milioni di euro. Il totale del finanziamento riconosciuto dallo Stato per i lavori nei 543 cantieri identificati e' pari a 1142,8 milioni di euro. L'incidenza della manodopera puo' dunque essere stimata in circa il 13% del costo totale dei lavori. Tale valore" conclude il report "e' al di sotto della soglia del 15% presa convenzionalmente a riferimento nel valutare la congruita' di manodopera. E suggerisce dunque che nei cantieri regolari potrebbero esservi ore di lavoro o lavoratori non regolari".

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Acea ha acquistato il 51% di Pescara Distribuzione Gas

 Acea ha acquistato da Alma Cis e Mediterranea Energia il 51% di Pescara Distribuzione Gas, attiva nella distribuzione di gas metano nel Comune di Pescara. Le due societa' venditrici, che manterranno il 49% del capitale, informa una nota, parteciperanno in sinergia con Acea alla gestione industriale dell'infrastruttura. La societa' Pescara Distribuzione Gas, spiega il comunicato, governa l'intera rete di distribuzione del Comune di Pescara ed e' proprietaria di circa la meta' della stessa, la restante fa capo al Comune, per un totale di 325 Km di rete e circa 62 mila Pdr. Il valore economico dell'operazione, in termini di enterprise value per il 100% della societa', e' di 17 milioni di euro. La partecipazione verra' consolidata da Acea al 100%, con un contributo all'Ebitda previsto, su base annua, di circa 1,8 milioni. Il closing dell'accordo, atteso entro fine anno, e' subordinato all'approvazione da parte del Comune di Pescara. Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Acea, ha commentato: "Con questa operazione diamo inizio a quel percorso, delineato nel nostro piano industriale, che portera' il Gruppo a ricoprire un ruolo significativo in questo importante comparto strategico"

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