Confcommercio Abruzzo chiede interventi strutturali, non solo provvedimenti di natura emergenziale, a seguito dei danni del maltempo e del terremoto. Tra questi c'è la perimetrazione di un'area franca o l'equiparazione delle agevolazioni che da decenni caratterizzano le province e le regioni a statuto speciale per le province colpite da eventi catastrofici negli ultimi anni nel Centro Italia. Confcommercio Abruzzo lo ha detto nel corso di un incontro promosso tra la confederazione nazionale e le associazioni territoriali di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, per fare il punto sulla situazione nelle zone terremotate. Il presidente e il direttore regionale di Confcommercio Abruzzo, Roberto Donatelli e Celso Cioni, parlano di un incontro "utile e proficuo. Tutte le nostre proposte - dicono - sono state condivise con tutti i colleghi delle altre regioni interessate, ed accolte come linea guida dell'azione della Confederazione Nazionale nei confronti del Governo nazionale".
"Senza scelte di questo tipo - osservano Donatelli e Cioni - il nostro tessuto economico produttivo e sociale non sarebbe piu' in grado di reagire con le sole proprie forze e questo devono comprenderlo bene sia il Governo nazionale che quello regionale e bisogna dirlo con chiarezza che se questo non dovesse accadere la politica si assumerebbe la responsabilita' a tutto tondo di osservare lo sgretolamento di un rilevante pezzo del Paese restando ignava ad osservarne il declino irreversibile e definitivo. Ci auguriamo e siamo fiduciosi che cio' non avverra' perche' noi comunque non resteremo silenti, anzi, in quel malaugurato caso ci vedremo costretti dalla nostra base ormai sfinita, a forti iniziative di protesta senza precedenti nella storia del sindacalismo abruzzese". Piu' in generale, Confcommercio chiede "un serio piano di sviluppo, da inserire all'interno della programmazione economica e finanziaria del prossimo triennio, che preveda misure e risorse eccezionali indispensabili per ripristinare il sistema infrastrutturale e ricostruire l'attrattivita' turistica dei territori, ma soprattutto per ridare speranza e dignita' a migliaia di famiglie e lavoratori e rimettere in piedi le attivita' produttive".
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