L’Osservatorio

Il cancro al seno resta la prima patologia tumorale tra le donne

E' in crescita tra le donne piu' giovani e le over-70 e fa registrare meno casi al Sud grazie a stili di vita piu' salutari. Il cancro al seno resta la prima patologia tumorale tra le donne italiane, con 50.500 nuovi casi stimati nel 2017 e circa 12mila decessi l'anno, ma ad oggi solo il 55% delle donne cui viene offerto gratuitamente lo screening mammografico effettua l'esame, con un forte divario Nord-Sud. A tracciare il quadro aggiornato di questo 'big killer' in Italia e' l'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), che avverte come sia fondatale rafforzare la prevenzione e la conoscenza del cancro al seno tra le italiane. Da un sondaggio Aiom su 1.657 donne presentato oggi in un convegno nazionale al Ministero della Salute emerge, infatti, che il 31% delle donne non conosce l'autopalpazione, il 48% ritiene che questa neoplasia non sia guaribile e il 35% non sa che e' prevenibile. Dal sondaggio emerge anche che il 57% delle italiane non ha adeguate informazioni sulle possibilita' di trattare questo tumore anche in fase avanzata.

Il presidente Aiom Carmine Pinto ha detto: "abbiamo a disposizione armi efficaci che ci consentono di controllare la malattia anche in questo stadio e sono stati recentemente approvati in Europa farmaci di una nuova classe che intervengono nel rallentare la progressione del tumore del seno in fase metastatica, inibendo due proteine chiamate chinasi ciclina-dipendente". La buona notizia, sottolinea, e' che aumenta la sopravvivenza: a 5 anni dalla diagnosi nel nostro Paese raggiunge l'87% ed e' piu' alta della media europea (82%). E a 10 anni l'80% delle pazienti italiane e' vivo. In 25 anni, infatti, dal 1989 al 2014, la mortalita' per questa neoplasia e' diminuita di circa il 30%, sottolinea Stefania Gori, presidente eletto Aiom, e fondamentale "e' proprio la prevenzione, a partire dalla autopalpazione, che la donna puo' eseguire da sola a casa".

Inoltre, chiarisce Mangone, "nella fascia 50-69 anni, coperta dagli screening gratuiti, i casi non sono in aumento, segno che la prevenzione sta funzionando, mentre l'aumento dei casi tra quarantenni e over-70 si puo' spiegare anche con un maggior numero di diagnosi per l'estensione della mammografia" in alcune regioni. Su tutto, spicca pero' un dato: e' un 'esercito' di ben 766.957 donne quello delle cosiddette 'Lungosopravviventi', donne che stanno affrontando la malattia o l'hanno vinta e possono essere definite guarite (queste ultime sono 123mila). Cio' "impone un cambiamento culturale: programmare la vita dopo il cancro, a partire dalla protezione della fertilita'", ha concluso Elisabetta Iannelli, Segretario Generale della Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (Favo)

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Istat: nel II trimestre +0,3%, su anno -0,1%

Nel secondo trimestre 2017, secondo le stime preliminari, l'indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) aumenta dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e diminuisce dello 0,1% nei confronti dello stesso periodo del 2016 (era -0,2% nel trimestre precedente). Lo comunica l'Istat. La lieve flessione tendenziale dell'IPAB e' dovuta esclusivamente ai prezzi delle abitazioni esistenti la cui variazione torna ad essere negativa (-0,3%, dopo essere risultata nulla nel trimestre precedente). I prezzi delle abitazioni nuove, invece, registrano una variazione positiva pari a +0,1%. Questa dinamica conferma la persistenza di una fase di sostanziale stabilita' dei prezzi delle abitazioni, successiva al notevole calo registrato tra il 2012 e il 2016. Cio' avviene in presenza di una crescita del numero degli immobili residenziali compravenduti (+3,8% rispetto al secondo trimestre del 2016, in base ai dati dell'Osservatorio del Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate), ininterrotta dal secondo trimestre 2015 ma che si riduce di ampiezza per il quarto trimestre consecutivo dopo il picco di +23,2% del primo trimestre 2016. Su base congiunturale il rialzo dell'IPAB e' dovuto all'aumento dei prezzi sia delle abitazioni nuove (+0,3%) sia delle abitazioni esistenti (+0,2%). In media, nel primo semestre del 2017, rispetto allo stesso periodo del 2016, i prezzi delle abitazioni diminuiscono dello 0,2%, sintesi di un calo dello 0,3% per quelle nuove (il cui peso sull'indice generale e' poco piu' di un quinto) e dello 0,2% per quelle esistenti. Il tasso di variazione acquisito dell'IPAB per il 2017 risulta pari a -0,1%. 

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Def, Bankitalia: taglio significativo debito alla nostra portata

"La politica di bilancio si deve muovere lungo un 'sentiero stretto' tra l'esigenza di non soffocare la ripresa congiunturale e l'imperativo di ridurre il debito" ma ora "il sentiero è meno angusto che in passato" e "la significativa riduzione del rapporto tra debito pubblico e Pil è alla nostra portata; lo mostrano tanto le nostra analisi quanto quelle del Governo". Lo ha detto il vice direttore della Banca d'Italia, Luigi Federico Signorini, in audizione sulla Nota di aggiornamento al Def nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato. 

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Auto, crescita dell’8,1% delle immatricolazioni

 Secondo i dati pubblicati oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a settembre il mercato italiano dell'auto totalizza 166.956 immatricolazioni, con una crescita dell'8,1% rispetto allo stesso mese del 2016. I volumi immatricolati nei primi nove mesi dell'anno in corso ammontano a 1.533.710 unita', il 9% in piu' rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2016. "Segno positivo anche a settembre per il mercato auto, seppur con una crescita piu' contenuta di quella registrata ad agosto, complice anche un giorno lavorativo in meno nel mese appena trascorso (21 giorni contro 22 a settembre 2016) - commenta Aurelio Nervo, Presidente di ANFIA. Si tratta, in ogni caso, dei volumi piu' alti, per questo mese, dal 2009, quando il mercato supero' le 190.000 unita'. Anche la chiusura del trimestre e' buona, con volumi superiori del 9% a quelli dell'analogo trimestre del 2016. Osservando il mix delle vendite, si rileva una variazione tendenziale positiva per tutte le alimentazioni, con le immatricolazioni di autovetture a metano in rialzo per il secondo mese consecutivo; le immatricolazioni di auto a GPL ancora in crescita a doppia cifra, da dicembre 2016 ad oggi, con l'eccezione del mese di aprile; le vendite di auto ibride ed elettriche a presentare la miglior performance, con una quota complessiva del 3,7% del totale immatricolato a settembre. Buon successo infine, per i modelli italiani, sei dei quali compaiono nella classifica delle auto piu' vendute nel nono mese dell'anno". 

Analizzando le immatricolazioni per alimentazione1 a settembre 2017 la quota di mercato delle auto a benzina sale, passando dal 29,8% di agosto al 31,1% (32,9% a settembre 2016), mentre per le auto diesel la quota passa dal 57,4% di agosto al 57,5% (57,1% a settembre 2016). La quota di mercato delle auto ibride ed elettriche prosegue la sua crescita, salendo al 3,7% a settembre 2017, contro il 3,6% del mese precedente (e il 2,7% di un anno fa). Scende la quota del GPL: dal 7,2% di agosto al 5,8% di settembre 2017 (5,3% un anno fa). Piccolo miglioramento per la quota di penetrazione delle auto a metano, che passa dall'1,9% di agosto al 2% a settembre (2,1% a settembre 2016). Guardando al mercato per segmenti, Fiat Panda e Fiat 500 sono i due modelli piu' venduti tra le citycar e insieme sfiorano il 60% di quota del segmento A. Lancia Ypsilon e' il modello piu' venduto nel segmento delle utilitarie (segmento B), mentre Fiat Tipo e' in testa nel segmento delle medie inferiori (segmento C). Fiat 500L e' il modello piu' venduto nel segmento dei piccoli monovolumi (quasi il 50% di quota) e in generale di tutti i monovolumi. Fiat 500X e Jeep Renegade sono i SUV piu' venduti, e rappresentano 1/3 dei SUV piccoli, mentre Fiat 124 Spider e' la piu' venduta tra le "Sportive"

Secondo l'indagine ISTAT, a settembre aumenta in misura consistente l'indice del clima di fiducia dei consumatori (base 2010=100), che passa da 111,2 a 115,5. Anche l'indice composito del clima di fiducia delle imprese (Iesi) registra un incremento, passando a da 107,1 a 108. In riferimento al clima di fiducia dei consumatori, il saldo relativo all'opportunita' attuale di acquisto di beni durevoli, tra cui anche l'autovettura, dopo il calo di agosto, risulta in aumento (da -50 a -38,3), cosi' come quello relativo alle intenzioni future di acquisto. Secondo le stime preliminari ISTAT, a settembre l'indice nazionale dei prezzi al consumo diminuisce dello 0,3% su base mensile e aumenta dell'1,1% rispetto a settembre 2016 (era +1,2% ad agosto). La lieve frenata dell'inflazione e' dovuta principalmente al ribasso dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,7%, da +4,4% di agosto). Nel comparto dei Beni energetici non regolamentati, guardando all'andamento dei prezzi dei carburanti, si rilevano lievi rialzi per il Gasolio, i cui prezzi salgono dell'1,1% su base mensile (+4,4% la variazione annua, da +4,8% di agosto), e per la Benzina, che aumenta anch'essa dell'1,1% rispetto ad agosto, mostrando una crescita annua del 3,9% (in attenuazione dal +4,6% registrato nel mese precedente). Le marche nazionali, nel complesso, totalizzano nel mese 47.302 immatricolazioni (+5%), con una quota di mercato del 28,3%. Nei primi nove mesi del 2017, le immatricolazioni complessive ammontano a 447.870 (+9,1%), con una quota di mercato del 29,2%. I marchi di FCA (escludendo Ferrari e Maserati) totalizzano nel complesso 47.020 immatricolazioni nel mese (+5,2%), con una quota di mercato del 28,2%. Andamento positivo per i brand Fiat (+2,7%), Alfa Romeo (+13,9%) e Jeep (+44,3%). 

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Marco Minniti è il ministro più apprezzato dagli italiani

E' Marco Minniti, l'uomo della sinistra che piace anche alla destra, il ministro più apprezzato dagli italiani, il politico che sta tentando di disinnescare la "bomba" ad orologeria dell'emergenza immigrazione. Lo rivela l'ultimo sondaggio Index Reserch realizzato per Piazza Pulita, la trasmissione de La 7 condotta da Corrado Formigli, che ha realizzato un focus sulla fiducia nei confronti dei 16 ministri del Governo Gentiloni. In vetta alla classifica, proprio il ministro degli Interni (33%): classe 1956, originario di Reggio Calabria, qualcuno dice che stia studiando per diventare il successore di Gentiloni. In seconda posizione Dario Franceschini (32%), ministro per i Beni Culturali, sul terzo gradino del podio il ministro della Giustizia Andrea Orlando (29%). Segue nel gradimento Graziano Delrio (28%), il fedelissimo di Matteo Renzi, alla guida del dicastero delle Infrastrutture e Trasporti. Quinto è il professor Pier Carlo Padoan (26%), l'economista che vorrebbe mettere la firma sull'uscita dell'Italia dal lunghissimo tunnel della crisi. A seguire Maurizio Martina (25%), ministro dell'Agricoltura, che precede la prima donna della classifica, Beatrice Lorenzin alla Salute (23%). Solo dopo arriva Roberta Pinotti, titolare della Difesa (20%). Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo Economico si piazza a pari merito con Anna Finocchiaro ai Rapporti con il Parlamento (18%). In undicesima posizione Maria Anna Madia (Pubblica Amministrazione, 15%), a scendere troviamo Gianluca Galletti (14%), ministro dell'Ambiente. In penultima posizione il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, a pari merito con Angelino Alfano, ministro degli Affari Esteri e fondatore di Alternativa Popolare e il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli (12%). Chiude la lista il titolare dello Sport Luca Lotti (10%).

Per quanto riguarda le intenzioni di voto, rimangono stabili gli equilibri tra Pd, M5S e i partiti di centrodestra che uniti, arrivano al 34,4%. In leggera ripresa l'M5S, sostanzialmente invariato il Pd. Lo rivela l'ultimo sondaggio Index Research. Alla domanda "Se ieri si fossero tenute le elezioni politiche, lei per quale partito avrebbe più probabilmente votato?" il 26,8% degli intervistati ha indicato il Movimento 5Stelle, lo 0,3% in più rispetto alla scorsa settimana. Il Partito Democratico con il 25,1% rimane praticamente inchiodato. Supera la soglia del 14% Forza Italia (14,1%) a meno di un punto dalla Lega Nord che si attesta al 14,8%. Sul fronte della fiducia nei leader Rimane Matteo Renzi il leader italiano con il più alto gradimento, l'ex premier guida la classifica seguito a due punti di distanza da Luigi Di Maio, il candidato premier del M5S. In terza posizione il leader della lega Nord Matteo Salvini, in leggero calo ma comunque avanti di due punti rispetto a Silvio Berlusconi. Subito dopo insegue Giorgia Meloni, ultimo Pierluigi Bersani. 

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White economy, la nuova classica delle regioni italiane

Analizzando a livello regionale il numero di progetti di efficientamento energetico portati avanti durante il 2017, Avvenia ha stilato una graduatoria che vede la Lombardia al primo posto tra le regioni energeticamente più virtuose, seguita da Lazio e Toscana. In queste 3 regioni si è concentrata la quota più significativa di progetti. La white economy coinvolge oggi in Italia 800 mila aziende, con un valore aggiunto per il 2017 pari a 185 miliardi di euro. Rispetto alla graduatoria 2016 il Lazio è salito dunque al secondo posto, mentre la Toscana è scesa in terza posizione. E tra le regioni emergenti, la Campania è salita al quarto posto, seguita dal Piemonte, che è quinta. Le prime 5 regioni da sole rappresentano il 52% dei progetti di efficientamento energetico. Mentre tra le prime 10, in ordine crescente per numero di progetti, si posizionano anche Emilia Romagna, Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e Marche. E queste prime 10 regioni totalizzano l'86% dei progetti. Le rimanenti 10 regioni (Liguria, Valle d'Aosta, Abruzzo, Sicilia, Umbria, Sardegna, Puglia, Calabria, Basilicata, Molise) rappresentano invece il 14%. E tra loro le ultime 3 (Calabria, Basilicata e Molise) totalizzano appena l'1%

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Sondaggio Index-Research: Zaia il governatore più amato

Luca Zaia (Veneto), Sergio Chiamparino (Piemonte), Michele Emiliano (Puglia), Enrico Rossi (Toscana), Maurizio Marcello Pittella (Basilicata) sono i primi 5 Governatori d'Italia secondo i “Monitor” di Index Research dedicati alle Regioni, il monitoraggio semestrale che rileva la soddisfazione nei confronti del lavoro dei Presidenti di Regione. il presidente del Veneto è apprezzato dal 58,3% dei cittadini intervistati. Secondo l'istituto di ricerca diretto da Natascia Turato, dunque, a conquistare la medaglia d'oro nel primo semestre 2017 è un'amministrazione della Lega Nord. Luciano D'Alfonso invece è al 14mo posto su 18 posizioni rilevate, con un calo registrato - secondo l'indagine - del 2.7 per cento. 

A sorpresa, al secondo posto Sergio Chiamparino (56,4%), presidente del Piemonte eletto con il Pd. La sua è stata una vera e propria scalata: in un anno ha guadagnato ben sei posizioni accrescendo il suo consenso del 6,2%. Sul terzo gradino del podio Michele Emiliano: il Governatore della Puglia, che nel 2016 guidava la classifica, è scivolato di due posizioni, conquistando il 56,1% dei consensi, l'1,3% in meno rispetto all'ultima rilevazione. Salgono di un posto rispettivamente Enrico Rossi (Pd), Governatore della Toscana con il 53,3% e Maurizio Marcello Pittella della Basilicata (53,5%). Scende invece Giovanni Toti (FI), presidente della Liguria, che ha dovuto cedere tre posizioni perdendo lo 0,6%. Perde punti anche Nicola Zingaretti (Pd): il Presidente della Regione Lazio scivola dalla settima alla nona posizione e il suo consenso scende sotto la soglia del 50%. In grande ascesa invece Roberto Maroni (Lega Nord) alla guida della Lombardia, che dagli ultimi posti della classifica nel 2016 sale all'undicesima posizione guadagnando cinque punti e mezzo. La prima donna in classifica è Catiuscia Marini, Governatore dell'Umbria al tredicesimo posto (45,6%), dopo di lei Debora Serracchiani (Pd), presidente del Friuli Venezia Giulia, quartultima in classifica (44,7%). Si conferma all'ultimo posto il siciliano Rosario Crocetta con solo il 26,8% dell'apprezzamento, prossimo alla scadenza.

 

 

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Uil, con incentivi 2,2 milioni di contratti stabili in 2 anni

Con gli sgravi contributivi del biennio 2015-2016 sulle assunzioni a tempo indeterminato sono stati attivati 2,2 milioni di contratti stabili (comprese le trasformazioni). Lo sottolinea la Uil nel secondo Rapporto sulle politiche del lavoro sulla base delle Comunicazioni obbligatorie diffuse dal ministero del lavoro e i dati Istat. Il Rapporto curato dal segretario confederale Guglielmo Loy sottolinea che sono invece arrivate per ora, per il 2017, 74.000 domande per l'incentivo occupazione Sud e 49.000 per l'incentivo occupazione giovani all'interno del programma Garanzia giovani. La Uil a proposito degli incentivi annunciati per l'anno prossimo (sgravio del 50% dei contributi per due anni per le assunzioni stabili dei giovani fino a 29 anni) ha sottolineato l'esigenza di porre le basi per una concorrenzialita' strutturale in termini di costi tra contratto a tempo indeterminato e contratto a termine. Secondo la Uil sarebbe utile aumentare il contributo addizionale sul contratto a termine (ora all'1,4%) e ridurre l'aliquota contributiva del contratto stabile.

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Coldiretti: il vino torna a tavola, +5% Doc e +6% spumanti

Storico ritorno del vino sulle tavole degli italiani nel 2017 con un aumento record degli acquisti delle famiglie trainato dai vini Doc (+5%), dalle Igt (+4%) e degli spumanti (+6%). E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea dalla quale si evidenzia che, dopo aver conquistato bar e ristoranti, si registra complessivamente un balzo del 3% anche tra le mura domestiche, con una profonda svolta verso la qualita' come dimostra il fatto che a calare sono solo gli acquisti di vini comuni (-4%). Una buona notizia per il vigneto Italia divulgata dalla Coldiretti al giro di boa della vendemmia, che, con piu' della meta' dell'uva gia' raccolta, si festeggia nei mercati di Campagna Amica dove nel week end grandi e piccini possono pigiare l'uva, partecipare alle prime lezioni del Sommelier del mosto, assaggiare dolci a base di succo di uva o degustare i vini del territorio.

Dopo che negli ultimi 30 anni i consumi di vino si sono piu' che dimezzati toccando il minimo storico dall'unita' di Italia con una stima di 33 litri a persona alla anno, il calo si e' arrestato anche se i livelli nazionali restano di molto inferiori a quelli della Francia dove il consumo di attesta sui 45 litri. Complessivamente con 31,8 milioni di ettolitri di vino consumati nel 2016, gli Usa sono il primo consumatore mondiale seguiti da Francia (27 milioni di ettolitri, dall' Italia (22,5 milioni di ettolitri), dalla Germania (20,2 milioni di ettolitri e dalla Cina 17,3 milioni di ettolitri, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Oiv, l'Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino. Nel bicchiere degli italiani un vero successo registrano i vini locali, oggi sempre piu' protagonisti sugli scaffali dei supermercati, dal Lambrusco al Chianti, dal Montepulciano d'Abruzzo alla Barbera, fino al Nero d'Avola, al Vermentino, al Muller Thurgau, al Gutturnio, in alternativa ai vitigni internazionali. Ma a crescere nel carrello sono anche quelle produzioni autoctone che, dopo aver rischiato la scomparsa, sono state recuperate e rilanciate dagli agricoltori, dal Pecorino al Primitivo, dal Pignoletto alla Ribolla Gialla, dal Custoza al Valpolicella Ripasso ma anche il Negroamaro, il Lagrein e il Traminer. Oltre che sulle tavole tricolori, il vino italiano trionfa anche all'estero dove ha messo a segno un nuovo record storico delle esportazioni, con un aumento dell'8% rispetto allo scorso anno quando avevano raggiunto su base annuale i 5,6 miliardi di euro, la prima voce dell'export agroalimentare nazionale, secondo l'analisi della Coldiretti su dati Istat relativi al primo semestre. A spingere la domanda oltre confine sono le vendite di spumante che con un balzo del 14% in molti casi sfidano ormai alla pari lo champagne

Si tratta di una ottima notizia in un anno difficile per la vendemmia che nel 2017 sara' tra le piu' scarse dal dopoguerra a causa del maltempo e siccita'. Le previsioni danno un calo dei raccolti record del 25% per una produzione che oscilla tra i 40 e i 42 milioni di ettolitri. Se non ci saranno sconvolgimenti si prevede comunque che le uve Made in Italy saranno destinate per oltre il 40 per cento ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola. Nonostante il calo, l'Italia manterra' il primato produttivo mondiale davanti alla Francia dove le prime stime per il 2017 danno una produzione in forte diminuzione sul 2016, per un totale stimato attualmente tra i 36-37 milioni di ettolitri a causa delle gelate tardive. E non va meglio neanche in Spagna dove a ridurre la produzione e' la siccita' che sta mettendo a dura prova i viticoltori, dopo che alcune zone erano state colpite dalle gelate tardive e dove le ultime stime prevedono una produzione intorno ai 35 milioni di ettolitri. "Il vino italiano e' cresciuto scommettendo sulla sua identita', con una decisa svolta verso la qualita' che ha permesso di conquistare primati nel mondo e in Italia", ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che "occorre ora sostenere lo sforzo delle imprese proseguendo sulla strada della semplificazione ottenuta con l'approvazione del Testo Unico "taglia burocrazia", che e' il frutto di una lunga mobilitazione per liberare le energie del settore piu' dinamico del Made in Italy a tavola". Dalla vendemmia in Italia si attiva un motore economico che genera oltre 10,5 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che da opportunita' di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone, con una ricaduta occupazionale che riguarda sia chi e' impegnato direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia chi e' occupato in attivita' connesse e di servizio. Secondo una ricerca di Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano ben diciotto settori di lavoro dall'industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie e molto altro.

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Inail: nei primi otto mesi del 2017 +1,3% denunce d’infortunio

In linea con l'andamento rilevato tra gennaio e luglio, anche nei primi otto mesi di quest'anno si conferma l'incremento dell'1,3% delle denunce d'infortunio pervenute all'Inail. Nel periodo gennaio-agosto, infatti, sono state 421.969, 5.229 in piu' rispetto allo stesso periodo del 2016, per effetto di un aumento infortunistico dell'1,3% registrato per i lavoratori (quasi 3.400 casi in piu') e dell'1,2% per le lavoratrici (oltre 1.800 in piu'). All'incremento hanno contribuito soltanto la gestione Industria e servizi (+2,0%) e quella Conto Stato dipendenti (+3,3%), mentre le gestioni Agricoltura e Conto Stato studenti delle scuole pubbliche statali hanno fatto segnare un calo pari, rispettivamente, al 4,8% e all'1,9%. A livello territoriale le denunce d'infortunio sono aumentate al Nord (oltre seimila casi in piu') e, in misura piu' contenuta, al Centro (+197), mentre sono diminuite al Sud (-800) e nelle Isole (-207). Gli aumenti piu' sensibili, sempre in valore assoluto, si sono registrati in Lombardia (+2.743 denunce) ed Emilia Romagna (+1.942), mentre le riduzioni maggiori sono quelle rilevate in Sicilia (-651) e Puglia (-639). Nel solo mese di agosto sono state rilevate 36.369 denunce, 1.528 in piu' rispetto all'agosto 2016 (+4,4%) e oltre cinquemila in piu' rispetto all'agosto 2015 (+16,7%). Il numero dei giorni lavorativi e' stato identico sia per i mesi di agosto 2016-2017 (22) sia per l'intero periodo gennaio-agosto (168).

CASI MORTALI - Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all'Istituto nei primi otto mesi di quest'anno sono state 682, 31 in piu' rispetto ai 651 decessi dell'analogo periodo del 2016 (+4,8%) e 70 in meno rispetto ai 752 eventi mortali registrati tra gennaio e agosto del 2015 (-9,3%). Le "fotografie" scattate il 31 agosto del 2016 e del 2017 evidenziano, per il totale dei due primi quadrimestri, un aumento di 48 casi (da 526 a 574) nella gestione Industria e servizi (+9,1%), una diminuzione di quattro casi (da 92 a 88) in Agricoltura (-4,3%) e un calo di 13 casi (da 33 a 20) nel Conto Stato (-39,4%). Nei confronti "di periodo", le variazioni percentuali delle denunce di infortunio mortale presentate all'Inail finora hanno fatto registrare, rispetto al 2016, un segno positivo, su cui hanno pesato in modo decisivo i dati della gestione Industria e servizi. Se Agricoltura e Conto Stato hanno avuto nei vari periodi del 2017 andamenti sempre decrescenti rispetto all'anno precedente, infatti, la gestione Industria e servizi presenta, nei vari periodi presi in considerazione, aumenti compresi tra il +10% e +20%, con un picco nel mese di gennaio (quasi il 75% di casi mortali in piu' rispetto allo stesso mese del 2016: 89 decessi contro 51). Dal confronto "di mese" emerge, viceversa, un calo delle denunce: i 51 decessi del solo mese di agosto 2017 sono due in meno rispetto ai 53 dell'agosto 2016 e, estendendo il campo di osservazione, 10 in meno rispetto ai 61 casi con esito mortale dell'agosto 2015. L'incremento rilevato nel confronto tra i primi otto mesi del 2016 e del 2017 e' legato principalmente alla componente maschile, i cui casi mortali sono aumentati di 28 unita', da 587 a 615 (+4,8%), mentre quella femminile ha fatto registrare un aumento di tre casi, da 64 a 67 decessi (+4,7%). Dall'analisi territoriale emerge un aumento di 31 casi delle denunce di infortuni con esito mortale nel Nord-Ovest (Liguria +13 decessi, Lombardia +10, Piemonte +8), di 10 casi nelle Isole (Sicilia +13, Sardegna -3) e di quattro al Sud (Abruzzo +16, Calabria +2, Campania -8, Basilicata -5 e Molise -1). In diminuzione, invece, le denunce nel Nord-Est (-12 casi), dove spiccano in particolare i dati del Veneto (-18) e del Friuli Venezia Giulia (+7), e quelle del Centro, per il quale si registra un calo di due decessi, sintesi di una riduzione di quattro casi sia in Toscana che in Umbria e di un aumento di sei casi nel Lazio.

DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE - Le denunce di malattia professionale pervenute all'Inail nei primi otto mesi del 2017 e protocollate sono state 39.318, 1.153 in meno rispetto allo stesso periodo del 2016 (-2,8%). Dopo anni di continua crescita, il 2017 sembra dunque contraddistinguersi per il trend in diminuzione, comunque contenuto, delle tecnopatie denunciate, gia' rilevato anche nei mesi scorsi. Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, con quelle del sistema nervoso e dell'orecchio, continuano a rappresentare le malattie piu' denunciate (78,8% del complesso dei casi)

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