Record storico per le vendite dello spumante italiano all'estero, che nel 2018 fanno segnare un aumento del 14% in valore rispetto all'anno precedente. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istatrelativi ai primi cinque mesi dell'anno, in occasione dell'inizio - con dieci giorni d'anticipo - della vendemmia del Prosecco: le condizioni climatiche attuali "spingono infatti molti ad accelerare le operazioni di raccolta in quei vigneti in cui le uve hanno raggiunto caratteristiche ottimali prima del ritorno del maltempo". Fuori dai confini nazionali - precisa la Coldiretti - i consumatori piu' appassionati dello spumante italiano sono gli Usa, seguiti dalla Gran Bretagna e a distanza dalla Germania. Ma significativa e' soprattutto la crescita del 20% delle vendite in Francia, patria dello champagne. Nella classifica delle bollicine italiane preferite nel mondo oltre al Prosecco figurano anche l'Asti e il Franciacorta. "Un successo che - precisa la Coldiretti - spinge lo spumante italiano sui mercati internazionali dove le esportazioni erano risultate pari a 1,36 miliardi nell'intero 2017". "La domanda estera e' una ottima premessa per la vendemmia che - stima la Coldiretti - si prospetta di buona qualita' con un raccolto in aumento dal 10 al 20% rispetto allo scorso anno con l'Italia al primo posto nel mondo come Paese produttore di bollicine con un quantitativo che sfiora 700 milioni di bottiglie, di cui circa due su tre di Prosecco. Nonostante cio' - continua la Coldiretti - risulta ancora troppo elevato il differenziale di prezzo medio per bottiglia rispetto alle bollicine transalpine che spuntano quotazioni medie molto superiori". A pesare e' il fatto che, "con il successo, crescono le imitazioni in tutti i continenti a partire dall'Europa dove sono in vendita bottiglie di Kressecco e di Meer-Secco prodotte in Germania che richiamano palesemente al nostrano Prosecco che viene venduto addirittura sfuso alla spina nei pub inglesi, senza parlare delle imitazioni presenti dalla Russia al Sud America che rischiano di essere legittimate dai negoziati in corso con i Paesi del Mercosur".
Leggi Tutto »Consumi, il clima pazzo taglia la dieta mediterranea
Il clima pazzo fa crollare i raccolti degli alimenti Made in Italy alla base della dieta mediterranea con tagli che vanno dal 10% del grano per pane e pasta al 9% per il pomodoro da destinare a pelati, polpe, passate, concentrato e sughi pronti, ma una produzione contenuta si prevede anche per l’olio di oliva mentre il miele si stima praticamente dimezzato rispetto alla media degli ultimi anni con api stressate dall’andamento del meteo. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti nel tracciare il bilancio delle anomalie climatiche che hanno decimato i raccolti, distrutto coltivazioni, abbattuto alberi abbattuti e allagato le aziende ma anche provocato frane, smottamenti e alluvioni in un 2018 che si è classificato fino ad ora come l’anno più bollente dal 1800, anno in cui sono iniziate le rilevazioni, con una temperatura superiore di 1,46 gradi rispetto alla media storica nei primi sette mesi dell’anno. Un impatto pesante per le imprese agricole e per i consumatori in un momento in cui - sottolinea la Coldiretti - si registra uno storico ritorno dei prodotti base della dieta mediterranea nel carrello.
Soprattutto per il maltempo, con piogge insistenti nelle fasi di preraccolta investite da vere e proprie bombe d'acqua, in Italia produzione di grano evidenzia una diminuzione generale di circa il 10% rispetto allo scorso anno, ma la qualità è salva grazie a un buon contenuto proteico secondo la Coldiretti. In calo anche il raccolto in Europa dove la siccità ed il caldo hanno "bruciato" la produzione di grano tenero per pane e biscotti del 10% rispetto allo scorso anno mentre per il grano duro destinato alla pasta la riduzione è contenuta al 4%.
A livello internazionale - precisa la Coldiretti - la produzione peraltro è in sofferenza dalla Russia all’Ucraina, dagli Stati Uniti al Canada, dall’Australia alla Turchia.La raccolta del pomodoro da destinare a pelati, polpe, passate, concentrato e sughi pronti è ancora in atto lungo lo Stivale con una riduzione stimata di almeno il 9% rispetto allo scorso anno, sulla base delle prime indicazioni dell’associazione mondiale dei trasformatori di pomodoro. Le aspettative in Italia sono per un raccolto attorno a 4,75 milioni di tonnellate, con i primi dati che evidenziano una buona qualità in termini di gradi Brix, ovvero di contenuto zuccherino, ma rese all’ettaro sotto le medie degli ultimi anni. L’Italia - continua la Coldiretti - è il principale produttore dell’Unione Europea dove le previsioni riportano un calo produttivo complessivo del 14%, con riduzioni superiori al 20% in Spagna e Portogallo. A livello mondiale il calo della produzione sarebbe meno sostenuto (-6,6%), nonostante la previsione di un meno 40% per la produzione cinese di pomodoro da industria, mitigata da un +14% della produzione californiana
La raccolta delle olive deve ancora iniziare in Italia ma già si contano i danni dei recenti nubifragi che hanno fatto cadere le olive a terra dopo che il gelo invernale ha spaccato la corteccia, bruciato le gemme e spogliato dalle foglie di milioni di piante con danni incalcolabili dopo che lo scorso anno la produzione di olio di oliva stimata era già scesa attorno ai 320 milioni di chili in calo dell’11% rispetto alla media produttiva dell’ultimo decennio.Per la produzione di miele del 2018 si stima - sostiene la Coldiretti - un calo del 50% rispetto alla media degli ultimi anni per l’effetto del clima pazzo che ha stressato le api e compromesso le fioriture. Siamo di fronte - sottolinea la Coldiretti - a un crollo a macchia di leopardo della raccolta, dalla Sicilia all’Abruzzo, dalla Liguria alle Marche fino alla Sardegna e alla Lombardia, con punte anche dell’80% in meno rispetto alla media per alcune tipologie. Un allarme che si affianca all’impegno a lavorare per contrastare i cambiamenti climatici perché - conclude la Coldiretti - come sosteneva Albert Einstein: “Se l’ape scomparisse dalla faccia della Terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.
Leggi Tutto »Coldiretti, colture decimate da un agosto pazzo
Sale il conto dei danni alle campagne dell'ultima ondata di maltempo di un pazzo agosto che ha colpito a macchia di leopardo da nord a sud con grandine, bombe d'acqua e nubifragi che ha distrutto le coltivazioni prossime alla raccolta. E' quanto emerge dal bilancio tracciato dalla Coldiretti sugli effetti di una perturbazione anomala che ha spezzato l'estate con milioni di euro di danni e la necessità di avviare le verifiche per la dichiarazione dello stato di calamità nelle aree colpite. Diverse decine di ettari tra meleti, vigneti e grano saraceno - sottolinea la Coldiretti - sono stati investiti da una tempesta di ghiaccio ha colpito i comuni tra Ponte in Valtellina, Chiuro e Teglio in Lombardia con la raccolta delle mele appena entrata nel vivo mentre in Emilia Romagna ammontano ormai a centinaia di migliaia di euro i danni all'agricoltura nella zona di Sesto Imolese, Medicina e Castel Guelfo dove sono caduti chicchi di grandine della dimensione di grosse noci su frutteti, pere, mele e kiwi. In Sardegna - continua la Coldiretti - le ultime piogge sono state il colpo di grazia per molte colture stressate in un mese di agosto che si classifica come il più piovoso sull'isola da quando si raccolgono i dati (1922).
Terreni allagati, frutti devastati - spiega la Coldiretti - dalla troppa acqua, dalla forza delle precipitazioni e dalle grandinate, oltre che invase dai funghi che in queste condizioni trovano il proprio habitat naturale e possono proliferare tranquillamente con milioni di euro di perdite per l'agricoltura sarda. In Basilicata le ultime piogge violente ed intense hanno messo in ulteriore difficoltà l'agricoltura di una vasta zona dei Comuni di Palazzo San Gervasio, Banzi, Maschito, Montemilone e Venosa dove la coltura maggiormente danneggiata è il pomodoro da industria ed i danni, da una prima e sommaria verifica dei tecnici della Coldiretti, superano il 30% delle produzioni.
In Puglia i violenti rovesci dopo aver colpito il Salento, hanno interessato la provincia della BAT con epicentro a Spinazzola e Minervino Murge dove - sottolinea Coldiretti - grandine e nubifragi hanno reso impraticabili le campagne, colpendo frutteti, vigneti, coltivazioni di pomodoro da industria e oliveti. Una vera strage per le pregiate uve Primitivo in provincia di Taranto dove, secondo quanto accertato dalla Coldiretti Jonica, una bomba d'acqua e vento ha danneggiato il 60% della produzione.
Nel Lazio - continua la Coldiretti - gravissimi i danni riportati dalle aziende, con raccolti decimati, coltivazioni distrutte, recinzioni abbattute, alberi spezzati dal vento, serre e capannoni divelti. Colpiti in particolare frutteti e vigneti, prossimi alla raccolta. Tra le zone più danneggiate quella di Tarquinia, l'area compresa tra Velletri e Cisterna di Latina e, nel Frusinate, tra Pontecorvo e Aquino.
Il monitoraggio dei danni prosegue pero' - conclude la Coldiretti - sull'intera Penisola dove si sta concludendo la raccolta della frutta estiva ed è appena iniziata quella delle mele mentre la vendemmia è in pieno svolgimento per le uve piu' precoci. La grandine - conclude la Coldiretti - è uno dei eventi più temuti dagli agricoltori in questo momento perché rischia di far perdere un intero anno di lavoro in pochi minuti.
Leggi Tutto »Un milione e mezzo di lavoratori in nero nel 2017
I lavoratori in 'nero' in Italia sul totale delle aziende attive "nel 2017 sono un milione 538 mila", cifra tendenzialmente in diminuzione, "negli ultimi due anni (2016 e 2015), di circa 200.000 unità". E gli occupati del tutto sconosciuti a livello previdenziale e fiscale (su tre aziende controllate ce n'è in media uno) causano un mancato gettito allo Stato "stimato in 20 miliardi e 60 milioni di euro". Lo rivela la Fondazione studi dei consulenti del lavoro, che ha rielaborato i dati del primo anno di attività dell'Ispettorato nazionale del lavoro.
Lo scorso anno "sono state 160.347" le aziende verificate dall'Ispettorato, e quelle che presentavano forme di irregolarità riguardanti almeno un occupato "sono state 103.498", ossia "il 64,54%" del totale di quelle controllate. Le irregolarità, ricordano i consulenti nel dossier, possono riguardare "forme di elusione previdenziale, assicurativa e fiscale (come il mancato assoggettamento a Inps, Inail e Irpef di parte della retribuzione corrisposta), il lavoro parzialmente 'sommerso' (ad esempio, il rapporti in part-time che, invece, risultano a tempo pieno)" ed il lavoro completamente in 'nero'. Nel 2017, si legge, l'Ispettorato ha raggiunto alcuni obiettivi, applicando le nuove, più pesanti sanzioni in materia di caporalato nel settore agricolo: si registrano, infatti, il deferimento di 94 persone all'Autorità Giudiziaria, delle quali 31 in stato di arresto, e l'individuazione di 387 lavoratori vittime di sfruttamento. Il 2018 presenta, poi, dei dati relativi ancor più incoraggianti: nel primo semestre dell'anno in corso si rileva il deferimento di 60 persone all'Autorità Giudiziaria, delle quali una in stato di arresto e 47 in stato di libertà, e l'individuazione di 396 lavoratori coinvolti, mentre sono stati adottati 9 provvedimenti di sequestro. Le cifre, si sottolinea nello studio, "riportano l'attenzione sull'importanza strategica di un'incisiva azione di contrasto al lavoro 'nero' che, non di rado, sfocia in fenomeni di caporalato diffuso, non solo in agricoltura". Il 'sommerso', dice il presidente della Fondazione studi dei consulenti del lavoro Rosario De Luca, è "in forte aumento soprattutto dopo la depenalizzazione, avvenuta col 'Jobs act', del reato di intermediazione fraudolenta di manodopera".
Leggi Tutto »Coldiretti, nei paesi svuotati dal terremoto -70% vendite
Nei paesi svuotati e con il turismo in lenta ripresa si registra ancora un crollo del 70% delle vendite che sta soffocando l'economia locale, a partire dagli agricoltori e gli allevatori rimasti nonostante le difficolta'. E' quanto afferma la Coldiretti a due anni dalla prima scossa che il 24 agosto 2016 ha devastato ampie aree del centro Italia. Nelle zone terremotate - sottolinea la Coldiretti - "e' ancora lontano il ritorno alla normalita', dalle difficolta' abitative delle popolazioni locali ai problemi a far tornare i turisti, mentre si scontano i ritardi della ricostruzione. Il risultato e' un crollo delle vendite dei prodotti che gli agricoltori, a prezzo di mille difficolta', sono comunque riusciti a salvare dalla macerie garantendo la continuita' produttiva e, con essa, una speranza di ripresa in un territorio a prevalente economia agricola". In difficolta' ci sono 25 mila aziende agricole e stalle censite nei 131 Comuni terremotati di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo dove - continua la Coldiretti - c'e' una significativa presenza di allevamenti con oltre 100 mila tra mucche, pecore e maiali e un fiorente indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi dai quali si ottengono specialita' di pregio famose in tutto il mondo. Se la lenticchia di Castelluccio di Norcia Igp e' in piena raccolta e si prevede una produzione attorno ai 3mila-4mila quintali grazie ad una domanda diventata internazionale, in maggiori difficolta' si trovano altri settori, con un calo ad esempio del 20% del latte per la chiusura delle stalle. Lenta ripresa anche per i 444 agriturismi che - secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat - operano nell'area (42 in Abruzzo, 40 nel Lazio, 247 nelle Marche e 115 in Umbria).
Leggi Tutto »Maxi bando Anas contro le buche, 275 milioni in 12 regioni
Maxi-bando da 275 milioni dell'Anas per il piano #bastabuche per migliorare la pavimentazione e la segnaletica sulla rete di strade e autostrade in gestione. Il programma, avviato nel dicembre 2015, prevede un impegno complessivo di circa 1,2 miliardi di euro in meno di tre anni e, per questa tranche, riguarda 12 lotti in altrettante regioni: Liguria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, l'Umbria, Lazio (lotto 7), Campania. Abruzzo, Sicilia e Sardegna
"L'obiettivo del piano #bastabuche è quello di abbandonare la logica del "rattoppo" saltuario con programmi di completo rifacimento del manto stradale, in linea con la nuova strategia di Anas che ha messo al centro la manutenzione e il potenziamento della propria rete stradale. Solo nel 2017, Anas ha asfaltato e risanato 2.500 km di strade e il valore degli investimenti attivi in manutenzione straordinaria, distribuiti su 450 cantieri, ammonta a quasi 1 miliardo, con un aumento del 20% rispetto al 2016. Il nuovo bando è suddiviso in 12 lotti, per affidamento di altrettanti accordi quadro di durata triennale ripartiti per aree regionali come segue: 20 milioni per la Liguria (lotto 1); 10 milioni per il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia (lotto2); 25 milioni per l'Emilia-Romagna (lotto 3); 30 milioni per la Toscana (lotto 4); 30 milioni per le Marche (lotto 5); 20 milioni per l'Umbria (lotto 6); 25 milioni per il Lazio (lotto 7); 15 milioni per la Campania (lotto 8); 25 milioni per l'Abruzzo (lotto 9); 20 milioni per le autostrade della Sicilia (lotto 10); sempre in Sicilia, 35 milioni per le strade statali (lotto 11); 20 milioni per la Sardegna (lotto 12). L'affidamento degli appalti è stato avviato mediante procedura aperta per l'aggiudicazione di Accordi Quadro, strumento che garantisce la possibilità di avviare i lavori con la massima tempestività nel momento in cui si manifesta il bisogno, senza dover espletare ogni volta una nuova gara di appalto, consentendo quindi risparmio di tempo, maggiore efficienza e qualità.
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Coldiretti, agricoltura al top per giovani al comando nelle imprese
L'agricoltura è il settore che fa segnare il maggior incremento di giovani al comando delle imprese in netta controtendenza a quello che è avvenuto negli altri settori dell'economia. E' quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Unioncamere-InfoCamere sulle persone con carica di amministratore nelle aziende italiane negli ultimi cinque anni. Nel settore agricolo – sottolinea in una nota la Coldiretti - gli amministratori di impresa sotto i 30 anni sono aumentati di 2102 unità negli ultimi 5 anni, mentre si registra un calo in quasi tutte le altre principali attività. Si tratta di un dato coerente con la corsa alla terra in atto tra le nuove generazioni con l'Italia che è leader in Europa nel numero di giovani in agricoltura per il crescente interesse delle nuove generazioni per il lavoro in campagna dove – si legge nel testo - hanno portato profonde innovazioni con attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche l'agricoltura sociale, l'agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.
E' in atto un cambiamento epocale che non accadeva dalla rivoluzione industriale – evidenziano dalla Coldiretti – il mestiere della terra non è più considerato l'ultima spiaggia di chi non ha un'istruzione e ha paura di aprirsi al mondo, ma è la nuova strada del futuro per le giovani generazioni fortemente motivate a costruirsi un futuro a contatto con la natura tanto che sono quasi 30mila i giovani che nel 2016/2017 hanno presentato in Italia domanda per l'insediamento in agricoltura dei Piani di sviluppo rurale (Psr) dell'Unione Europea. Una opportunità che - conclude la nota della Coldiretti - le amministrazioni regionali devono saper cogliere. Secondo un recente sondaggio Coldiretti/Ixè, nel 57% dei casi oggi un giovane preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (18%) o fare l'impiegato in banca (18%). Per sostenere gli aspiranti colleghi imprenditori, i giovani della Coldiretti hanno costituito anche una speciale task force che opera a livello territoriale con tutor, corsi di formazione e consigli per accesso al credito.
Leggi Tutto »Maltempo, stima Coldiretti di mezzo miliardo di danni
Con l'ultima ondata di maltempo salgono ad oltre mezzo miliardo i danni provocati dagli eventi estremi del 2018 con nubifragi, trombe d'aria, fulmini, bombe d'acqua e grandinate ma anche siccita' che hanno colpito a macchia di leopardo la Penisola. E' quanto stima la Coldirettinel tracciare un bilancio delle anomalie climatiche che hanno decimato i raccolti, distrutto coltivazioni, abbattuto alberi abbattuti e allagato le aziende ma anche provocato frane, smottamenti e alluvioni. Siamo di fronte ad una evidente tendenza tropicalizzazione che - sottolinea la Coldiretti - si manifesta con una piu' elevata frequenza di eventi violenti con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo ma anche l'arrivo di nuovi insetti alieni particolarmente pericolosi. I cambiamenti climatici si abbattono su un territorio gia' fragile con la presenza in Italia di 7145 comuni complessivamente a rischio frane e alluvioni, l'88,3% del totale, ma la percentuale secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ispra.
Leggi Tutto »Prestiti d’onore per studenti universitari del Sud
Prestiti d'onore per studenti universitari del Sud iscritti al primo anno. Il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, ha al vaglio un dossier che prevede l'idea di utilizzare i fondi (in gran parte comunitari) del Pon Ricerca e competitività 2014-2020 per finanziare i prestiti d'onore agevolati a oltre 10mila matricole del Sud. Dopo la valutazione tecnica (che è in stato avanzato), toccherà al Ministro decidere. Attraverso un questionario online, a cui hanno partecipato oltre 10mila studenti universitari, il 70% ha risposto favorevolmente sull'aiuto a sostenere le spese di frequenza e iscrizione all'università a condizioni agevolate e senza garanzie patrimoniali. Tra l'altro, dei 169 milioni di prestiti erogati l'anno scorso, ben 20 milioni sono per motivi di studio. Questo nelle Regioni prese a campione: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. A fronte di una domanda inespressa di credito che va da un minimo di 45 milioni annui a un massimo di 122. Cifre che, proiettate, lungo un quinquennio portano il mercato potenziale da una stima conservativa di 225 milioni a una potenziale di 610. L'idea è quella di investire all'incirca 100 milioni, grazie al sostegno della Banca europea degli investimenti (Bei), spalmandoli in 5 anni. In questo modo il 75% delle risorse sarebbe investito al Sud, mentre il restante 25% nelle aree del Centro-Nord. Il dossier immagina di poter finanziare circa 2.000/2.500 studenti all'anno (7-8mila euro annui per cinque anni). Il tutto però con il limite di utilizzarli per iscriversi a un corso magistrale o a ciclo unico e non per una triennale. Il prestito verrebbe restituito a partire da un paio d'anni dopo la laurea, quando si presume che il giovane laureato abbia ormai trovato un'occupazione, in un arco temporale di una decina d'anni. Senza dover prestare garanzie e con un tasso agevolato. La decisione dovrà essere presa a breve poiché imposto dai tempi di spesa dei fondi europei e inoltre, i primi 25 milioni (per ragioni di contabilità) che servirebbero a far partire i prestiti d'onore andrebbero appostati entro dicembre.
Leggi Tutto »Coldiretti/Ixé: 3 italiani su 4 visitano malghe, frantoi e cantine
Quasi tre italiani su quattro (71%) in vacanza al mare, in montagna o nel verde durante l’estate 2018 hanno scelto di visitare frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori e ottimizzare il rapporto prezzo/qualità. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixé dalla quale si evidenzia che l’Italia ha conquistato la leadership mondiale nel turismo enogastronomico grazie a 5.056 specialità tradizionali regionali, 294 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario, ma anche il primato green con quasi 60mila aziende agricole biologiche in Europa, gli oltre ventitremila agriturismi, i circa diecimila mercati e fattorie dove acquistare a chilometro zero direttamente dagli agricoltori di Campagna Amica, le centinaia di città dell’olio, del vino, del pane e i numerosi percorsi enogastronomici, feste e sagre di ogni tipo. "L’acquisto di un alimento direttamente dal produttore - sottolinea la Coldiretti - è anche una occasione per conoscere non solo il prodotto, ma anche la storia, la cultura e le tradizione che racchiude dalle parole di chi ha contribuito a conservare un patrimonio che spesso non ha nulla da invidiare alle bellezze artistiche e naturali del territorio nazionale"
Secondo Coldiretti, "in molti casi la vendita è accompagnata anche dalla possibilità di assaggi e degustazioni 'guidate', che consente di fare una scelta consapevole difficilmente possibile altrove, ma anche di verificare personalmente i processi produttivi in un ambiente naturale tipico della campagna. Se la maggioranza dei prodotti tipici acquistati viene consumata direttamente sul luogo della vacanza negli appartamenti, nei picnic o in spiaggia, magari insieme a parenti ed amici, in molti li riportano con sé al rientro a casa come souvenir. Il 42% degli italiani in ferie tornano a casa con vino, formaggio, olio di oliva, salumi o conserve come ricordi che si classificano come i preferiti nell’estate 2018". Specialità nostrane che, precisa la Coldiretti, possono essere acquistate nella grande varietà dei percorsi turistici legati all’enogastronomia presenti nelle città, ma anche nei centri minori delle campagne che si stanno rivitalizzando grazie a queste nuove opportunità. L’acquisto di prodotti tipici come ricordo delle vacanze è una tendenza in rapido sviluppo favorita - sottolinea la Coldiretti - dal moltiplicarsi delle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali che si verifica nei principali luoghi di villeggiatura, con percorsi enogastronomici, città del gusto, fattorie e mercati degli agricoltori di Campagna Amica, feste e sagre di ogni tipo. Una opportunità per i vacanzieri italiani e stranieri che possono così garantirsi souvenir esclusivi e di qualità al giusto prezzo, ma anche una occasione per le imprese agricole che - conclude la Coldiretti - possono vendere senza intermediazioni e far conoscere direttamente le caratteristiche e il lavoro necessario per realizzare specialità territoriali uniche ed inimitabili.
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