A giugno 2017, le esportazioni italiane sono in forte aumento su base annua (+8,2%). La crescita è marcata per l'energia (+20,6%), e per i beni di consumo durevoli (+11,1%); di intensità minore per i beni intermedi (+7,5%) e i beni strumentali (+7,4%). Lo segnala in una nota l'Istatspecificando che nel mese in questione, rispetto al mese precedente, entrambi i flussi commerciali sono invece in contrazione, con una diminuzione più marcata per le importazioni (-5,3%) che per le esportazioni (-1,6%). La flessione congiunturale delle vendite verso i paesi extra Ue è estesa a quasi tutti i raggruppamenti principali di industrie, a esclusione dei beni di consumo durevoli (+3,1%). Dal lato dell'import, il calo congiunturale è più ampio per i beni strumentali (-15,5%) e i beni di consumo durevoli (-5,4%), di intensità minore per i beni di consumo non durevoli (-3,6%) e l'energia (-3,1%). Nell'ultimo trimestre, la dinamica congiunturale dell'export verso i paesi extra Ue risulta negativa (-1,5%), più marcata per l'energia (-16,3%) e i beni strumentali (-2,0%). Le vendite dei beni di consumo durevoli sono in lieve aumento (+1,3%). Nello stesso periodo, le importazioni, sono in lieve aumento (+0,1%) particolarmente ampio per i beni di consumo durevoli (+13,5%) e i beni strumentali (+7,9%); in misura minore per i beni intermedi (+2,1%). A giugno 2017, come detto, le esportazioni sono in forte aumento su base annua (+8,2%). La crescita è marcata per l'energia (+20,6%), e per i beni di consumo durevoli (+11,1%); di intensità minore per i beni intermedi (+7,5%) e i beni strumentali (+7,4%). Le importazioni registrano una marcata crescita tendenziale (+12,0%), determinata principalmente dai beni di consumo durevoli (+26,8%) e dall'energia (+21,5%). Il surplus commerciale (+3.278 milioni) è in diminuzione rispetto a quello dello stesso mese del 2016 (+3.460 milioni). Il surplus nell'interscambio di prodotti non energetici (+5.919 milioni) è in aumento rispetto a giugno 2016 (+5.631 milioni). A giugno 2017, rispetto allo stesso mese del 2016, l'export verso Cina (+32,9%), Russia (+26,8%) e Stati Uniti (+12,4%) aumenta in misura superiore rispetto al totale esportazioni. In flessione le vendite di beni verso i paesi OPEC (-2,8%) e Svizzera (-0,2%). Gli acquisti da India (+63,9%), Russia (+42,8%) e paesi ASEAN (+20,0%) registrano aumenti significativamente superiori a quello del totale importazioni. Con riguardo ai paesi MERCOSUR si segnala invece una flessione (-1,6%).
Leggi Tutto »Vola il “made in italy”, Cgia: saldo commerciale a +121,6 miliardi
Nel 2016 il saldo commerciale dei prodotti "made in Italy" ha registrato un valore positivo pari a 121,6 miliardi di euro: dato pressoché in linea con quanto avvenuto negli ultimi anni. Un risultato, comunque, che "oscura" quello negativo realizzato dai prodotti manifatturieri "non made" (- 31,2 miliardi di euro) che, tradizionalmente, sono riconducibili a settori caratterizzati prevalentemente da imprese molto strutturate. Lo rende noto uno studio della Cgia di Mestre dal quale si desume che Tra i prodotti "made", la parte del leone l'hanno fatta i macchinari (motori, turbine, pompe, compressori, rubinetteria, forni, bruciatori, macchine per l'industria delle pelli, delle calzature e per la lavorazione dei metalli, etc.) con un saldo positivo di ben 48 miliardi di euro (pari al 39,5 per cento del saldo del "made in"). Ottima la performance anche del comparto della moda (tessile, abbigliamento, calzature e accessori) che ha raggiunto un risultato positivo di 18 miliardi e dei prodotti in metallo (cisterne, serbatoi, radiatori, coltelleria, stoviglie, generatori di vapore, utensili, etc.) che hanno raggiunto quota +10,9 miliardi e dei mobili (+7,2 miliardi). Per contro, le altre produzioni manifatturiere, quelle cioè non ascrivibili al "made in Italy", si sono caratterizzate per saldi commerciali molto negativi: l'industria della carta, stampa e del legno (escluso i mobili) con -1,4 miliardi, il tabacco con -1,8 miliardi, i prodotti metallurgici (fonderie, produzioni di ferro, acciaio, ferro-leghe, tubi, condotti, cavi, etc.) con -2,9 miliardi, le auto con -4,7 miliardi, la chimica-farmaceutica con 8,6 miliardi e i computer e l'informatica con -11,6 miliardi.
In generale, ricordano dalla Cgia, per prodotti "made in Italy" si identificano principalmente quelli ascrivibili ai settori delle "quattro A": ovvero l'Abbigliamento-moda; l'Arredo-casa; l'Automazione-meccanica e l'Alimentare. Comparti che in larghissima parte sono contraddistinti dalla presenza di Pmi a conduzione famigliare che, in molti casi, hanno raggiunto nei propri settori posizioni di leadership mondiale. A seguito di questo straordinario fenomeno che ha avuto inizio nei primi anni '60 del Novecento, l'espressione "made in Italy" si è trasformata in qualcosa di molto più importante di un semplice marchio di origine, giungendo ad assumere le caratteristiche di un vero e proprio "brand", dotato di un'identità ben definita e divenuto sinonimo di qualità e affidabilità che ci sono riconosciute in tutto il mondo. A livello territoriale, le Regioni protagoniste di questo straordinario risultato sono, in particolar modo, tre: il Veneto (con un saldo "made in" pari a +25,5 miliardi), l'Emilia Romagna (+ 23,6 miliardi) e la Lombardia (+21,4 miliardi). Si pensi che nel 2016 l'incidenza percentuale di queste tre realtà sul saldo commerciale Italia è stato del 58,7 per cento. "Grazie a questo risultato - esordisce il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia - possiamo dire che il successo delle produzioni made in Italy ha disegnato il nuovo triangolo industriale del paese. Se il motore dell'economia si concentrava tra Milano, Torino e Genova, da qualche decennio, invece, questa figura ha mantenuto un vertice sulla città meneghina, ma si è spostata su due di nuovi: Venezia e Bologna. All'interno della Pedemontana lombardo-veneta, della via Emilia e dell'asse Bologna-Venezia, infatti, si concentrano conoscenze, saperi, qualità produttive, elevata mobilità professionale e sociale che hanno proiettato stabilmente quest'area tra le macroregioni più avanzate d'Europa". Germania (30,8 miliardi di euro), Francia (28,3 miliardi), Stati Uniti (25,9 miliardi) e Regno Unito (14,9 miliardi) sono i principali mercati di sbocco dei prodotti "made in Italy". In questi quattro Paesi confluisce il 37 per cento del totale delle esportazioni "made".
"I prodotti del made in Italy - segnala il Segretario della CgiaRenato Mason - costituiscono, ancora oggi, le voci principali delle esportazioni italiane e, nel corso degli anni, il surplus commerciale fatto registrare da queste merci ha consentito al Paese di finanziare l'acquisto di energia e materie prime da cui dipende. Da tutto ciò si deduce l'importanza cruciale di perseguire politiche idonee al mantenimento e all'accrescimento delle posizioni di competitività fino ad ora raggiunte, soprattutto dai distretti industriali che continuano ad essere l'habitat naturale per la nascita di queste produzioni". Sempre in riferimento al "made in Italy", i dati riferiti alle esportazioni sono molto confortanti anche nei primi quattro mesi di quest'anno. Rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, infatti, le vendite all'estero sono aumentate di 4,4 miliardi di euro (+ 5,1 per cento). In termini assoluti spicca il dato riferito alla raffinazione dei prodotti petroliferi (+1,7 miliardi di euro) e ai macchinari (+1 miliardo di euro). Sempre in relazione alle sole esportazioni, sono in crescita anche quelle dei prodotti "non made": in particolar modo la chimica-farmaceutica (+1,8 miliardi) e degli autoveicoli (+1,2 miliardi di euro) (vedi Tab. 4). "Sebbene i dati statistici siano molto buoni - conclude Zabeo - i problemi non mancano. L'elevato livello dei costi energetici, il mercato della contraffazione che, secondo il Censis, vale 7 miliardi l'anno e il deficit infrastrutturale in campo immateriale sono solo alcuni degli ostacoli che minano la tenuta di questo settore". Si pensi che per quanto concerne la banda ultra larga, ad esempio, da un recente censimento fatto su 11.376 zone industriali d'Italia, emerge che la copertura fissa si ferma al 22 per cento e il 13 per cento è addirittura privo di banda larga di base. Nonostante ciò, va segnalato che l' "effetto made in Italy", strettamente legato alla necessità di comprimere i costi, i tempi logistici e di migliorare il servizio post vendita hanno indotto molte aziende che avevano delocalizzato in parte o completamente l'attività a rientrare in Italia. Secondo l'Osservatorio Uni-Club MoRE Back-reshoring, infatti, si parla di 121 casi in Italia di imprese che hanno riportato la produzione in patria in questi ultimi 10 anni - quasi esclusivamente tra l'abbigliamento, l'elettronica e la meccanica leggera - su 376 casi che, sempre nello stesso periodo, si sono verificati in tutta Europa.
Leggi Tutto »Debito dell’eurozona sale a 89,5% Pil, Italia seconda al 134,7%
Nel primo trimestre del 2017 il debito pubblico aggregato in rapporto al Pil dell'eurozona è stato pari all'89,5%, contro l'89,2% della fine del quarto trimestre del 2016. Il debito è aumentato anche nell'Ue a 28, portandosi all'84,1% dall'83,6%. È quanto emerge dai dati diffusi da Eurostat, che rileva che il debito pubblico aggregato è in diminuzione solo rispetto allo scorso anno, quando era stato del 91,2% nell'eurozona e dell'84,3% nell'Ue a 28. L'Italia, con il 134,7% del Pil, ha il secondo debito pubblico dell'eurozona a fine marzo 2017, dopo la Grecia che registra un debito del 176,2% del Pil. Anche Portogallo (130,5% del Pil), Cipro e Spagna hanno un livello di debito superiore al 100% del Pil.
Leggi Tutto »Venti startup e 8 aggregazioni di imprese con progetti innovativi nel turismo montano si sfidano
Venti startup e 8 aggregazioni di imprese con progetti di business innovativi nel turismo montano hanno confermato la partecipazione all'Accelerathon che si terra' il 25 e il 26 luglio 2017 a Falcade . Li' lavoreranno insieme ai mentor per rafforzare il loro progetto, individuare i servizi necessari alla sua realizzazione e preparare un pitch da presentare alla giuria. Startup e aspiranti imprenditori saranno protagonisti di una full immersion di due giorni dove si confronteranno sul tema Montagna. La vacanza green su misura: avventura, sport, relax. L'intento e' di accelerare la realizzazione delle idee d'impresa che valorizzino le destinazioni montane, sia attraverso servizi di coaching personalizzato, sia mediante un meccanismo premiante, che assegnera' 10.000 euro ad ognuna delle 6 migliori startup e 15.000 euro a ciascuna delle 4 migliori aggregazioni. I premi saranno utilizzati per sviluppare il progetto di business. Prima della sfida imprenditoriale e' previsto un workshop aperto a tutti martedi' 25 luglio alle 10.00, dal titolo: Diventare imprenditori nel turismo - La Montagna, nel corso del quale saranno presentate le agevolazioni che Invitalia e la Regione Veneto mettono a disposizione di chi vuole fare impresa nella filiera turistica. All'incontro interverranno: Michele Costa, Sindaco di Falcade, Andrea Miccio, responsabile Area Imprenditorialita' di Invitalia, Francesco Tapinassi, Dirigente Politiche del Turismo MiBact, Federico Caner, Assessore al turismo, sviluppo montano e programmazione fondi UE della Regione Veneto e Vincenzo Belpiede, founder "Stellup". La due giorni sulle alpi bellunesi si concludera' il 26 luglio pomeriggio con la presentazione dei 28 progetti. Francesco Palumbo, Direttore Generale Turismo del MiBact, premiera' le 10 migliori idee imprenditoriali selezionate dalla giuria. Quello dedicato alla Montagna e' il secondo dei quattro appuntamenti previsti da FactorYmpresa Turismo, il Programma promosso dal MiBact e gestito da Invitalia che offre servizi di tutoraggio e contributi economici alle imprese e agli aspiranti imprenditori della filiera turistica. Il primo, dedicato ai "Borghi e Cammini", si e' svolto con successo a Ocre (L'Aquila) il 20-21 giugno 2017. I prossimi appuntamenti riguardano le Terme e il Mare. A conclusione delle quattro sfide, i rispettivi vincitori si confronteranno in un evento finale per ottenere un ulteriore premio da spendere per visite di studio o partecipazione a fiere nazionali e internazionali.
Leggi Tutto »Raccolta del vetro aumentata del 2,1% in Italia nel 2016
Confermato anche nel 2016 il trend positivo della raccolta differenziata e del riciclo del vetro in Italia. Secondo i dati elaborati da CoReVe - Consorzio Recupero Vetro, nel 2016 la raccolta differenziata del vetro ha registrato un incremento del 2,1% rispetto al 2015, attestandosi a circa 1.864.000 tonnellate. Gli incrementi piu' significativi si sono registrati al Sud (+6,5%), e al Centro (+4,2%), mentre al Nord, dove la raccolta e' ormai consolidata, il dato e' rimasto sostanzialmente stabile. Nel Mezzogiorno spiccano i risultati della Calabria (+35,3%), della Sicilia (+14,4%) e della Puglia (+10%), mentre piu' contenuti, ma comunque in miglioramento, quelli registrati in Sardegna (+4,7%), Basilicata (+2,5%), Abruzzo (+2,1%) e Campania (+0,8%). Il Molise ha registrato un calo di -3,5%. Nel resto del Paese, Lazio (+11,3%) e Umbria (+9,7%) hanno registrato le performance migliori. Per quanto riguarda invece la raccolta pro capite, a livello nazionale nel 2016 si e' attestata a 30,7 kg/ab, in aumento rispetto ai 30 kg/ab del 2015. Il Nord si e' confermato al primo posto con 39,4 kg per abitante, seguito dal Centro con 27,6 kg/ab, mentre al Sud il valore medio di 21 kg/ab e' stato raggiunto soprattutto grazie ai risultati della Sardegna (40,7 kg/ab), dell'Abruzzo (30,1 kg/ab) e della Campania (26,2 kg/ab), che hanno compensato il risultato della Sicilia (7,9 kg/ab). Le tonnellate di vetro riciclate a livello nazionale sono state 1.687.553, con un incremento dell'1,6% rispetto al 2015 mentre il tasso di riciclo, ovvero il rapporto tra quanto riciclato e l'immesso al consumo, e' cresciuto dal 70,9% del 2015 al 71,4%. L'immesso al consumo degli imballaggi in vetro nel 2016 a livello nazionale e' stato di circa 2.364.052 tonnellate, con un aumento dello 0,9% rispetto al 2015 (2.342.845 tonnellate).
Leggi Tutto »Aumentano le imprese con titolari stranieri
I settori commerciali a maggioranza straniera sono 17 in Italia, secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio di Milano per il 2016. Salgono a 27 in Lombardia e a 50 a Milano. Ai primi posti ci sono gli ambulanti nella bigiotteria, nel tessile, poi la vendita online, la preparazione di indirizzari e le spedizioni di propaganda, tappeti, internet point, vendita porta a porta, traduzioni, agenzie matrimoniali. Sono tredici i territori italiani che crescono in cinque anni - tra il 2011 e il 2016 - per la creazione d'impresa da parte degli stranieri. Sono: Milano, Roma, Napoli, Pescara, Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria, Caserta, Napoli, Latina, Sassari, Prato. Una crescita che controbilancia il calo degli italiani. Si aggiungono otto aree del Paese che invertono la perdita di addetti nelle imprese, per l'apertura di titolari stranieri che assumono. Sono: Benevento, Latina, Mantova, Foggia, Lecce, Catania, Ragusa, Prato, Venezia. Meno stranieri e meno imprese ad Aosta, Enna, Caltanissetta, Cuneo. Meno addetti e meno assunzioni di stranieri a Brindisi e Isernia. In Lombardia in cinque anni crescita a due cifre per le imprese straniere, soprattutto a Milano (+42%), Monza (+31%), Lecco (+25%), Bergamo (+21%), Varese (+17%), Pavia (+16%). In 12 territori l'economia cresce o e' stabile per le aperture di imprese straniere.
A Milano le imprese aumentano del 4%, con gli italiani in calo del'1%. A Roma l'aumento c'e' anche solo con gli italiani, +1%, che diventa +6% per le aperture degli stranieri. A Napoli c'e' un +4%, che si fermerebbe a -0,7% con il solo contributo degli italiani, con la crescita straniera a tre cifre + 119%. Trend positivo, guidato da una crescita a due cifre degli imprenditori stranieri, a Pescara (da -2,8% a -0,4%), Catanzaro (da - 0,3% a +2,3%), Cosenza (da -1% a +0,5%), Crotone (da -1,3% a +0,1%), Reggio Calabria (da -2% a +1,3%), Caserta (da -1,3% a +1,9%), Latina (da -2,5% a -0,3%), Sassari (da -2,7% a -0,4%), Prato (da -6,5% a -0,4%). Meno imprese straniere accompagnata da una riduzione totale delle imprese in cinque anni in quattro aree: Aosta (-8%), Enna (-8,5%), Caltanissetta (-2,6%), Cuneo (-7,6%). Lavoro in crescita nelle imprese in 9 territori: Benevento (stabile ma sarebbe -1% per le assunzioni delle sole imprese italiane), Latina (+0,2% anziche' -0,6%), Mantova (+0,2% invece di -0,2%), Foggia (da -0,4% degli italiani a +0,3% totale), Lecce (da -0,5% a +0,9%), Catania (da -0,7% a -0,2%), Ragusa (da -1,4% a -0,5%), Prato (da -6,3% a +5,7%), Venezia (da -1,3% a -0,1%). Le imprese straniere danno una sostanziale spinta ulteriore alla crescita, gia' positiva grazie agli italiani, a Roma +17%, Milano +5,8%, Potenza +6,6%, Pescara +1,5%, Caserta + 8%, Napoli + 9,6%, Salerno +5,8%, Bologna +3%, Monza +5,4%, Bari + 0,9%, Firenze +3,3%, Bolzano +4,4%, Verona +3,9%.
Leggi Tutto »Vacanze, 33,5 milioni di italiani in partenza per un viaggio
Come ogni anno, da questo mese ha avuto inizio il grande flusso vacanziero nostrano, secondo infatti i dati Codacons, saranno circa 33,5 milioni gli Italiani che fra luglio e settembre partiranno per le tanto agognate vacanze. Croce e delizia di ogni viaggiatore, dopo la scelta della destinazione e l'organizzazione logistica, resta sempre, evergreen, il bagaglio e il suo contenuto per stare nei limiti di peso e dimensioni senza dover rinunciare a nulla. Come si è evoluto il bagaglio degli italiani negli ultimi anni? Che accessori sono diventati un must per il viaggiatore? Che ruolo ha internet e mobile nella scelta dell'occorrente per il viaggio? A queste e altre domande risponde eBay, uno dei più grandi marketplace online del mondo, che ha delineato l'identikit della "valigia all'italiana" e ha fotografato i trend e gusti relativi a questo oggetto, analizzando le vendite nella categoria dedicata "Valigeria e accessori da viaggio" che conta attualmente quasi 265 mila oggetti nuovi, disponibili in qualunque momento. Prima di tutto i volumi, solo nel 2016 infatti, sul Marketplace sono stati acquistati una valigia o un accessorio da viaggio ogni 9 minuti. Nessuna sorpresa poi sul picco di vendite: negli ultimi 3 anni si è confermato luglio, con quasi il 40% di acquisti in più rispetto alla media mensile del resto dell'anno. Un'evidenza che conferma da un lato che la maggior parte degli italiani vada in vacanza ad agosto e, dall'altro, che si attrezzino all'ultimo momento. Sempre parlando di volumi, solo rispetto al comparto valigie, la top 5 nazionale dei diversi tipi di bagaglio è: trolley da viaggio, bagaglio a mano/da cabina, zaini, valigie, set di valigie.
Rotelle in pole position dunque grazie alla comodità che offrono, e bagaglio a mano al seguito, probabilmente per via delle sempre in evoluzione indicazioni da parte delle compagnie aeree rispetto alle sue dimensioni. Stupisce invece, la medaglia di bronzo conferita agli zaini, un dato che evidenzia il prendere piede anche nel Bel Paese di un trend già radicato all'estero, le vacanze da "backpacker", senza troppi fronzoli e all'avventura. Parlando invece d'incremento nelle vendite, il campione assoluto negli ultimi 2 anni è il bagaglio a mano, le cui vendite su eBay.it sono triplicate. Le ragioni? come sopra, le policy aeroportuali hanno avuto sicuramente un ruolo attivo, ma un altro elemento importante potrebbe essere la crescente tendenza degli italiani a viaggiare più spesso, ma per brevi periodi, come i weekend. eBay, attraverso lo sguardo esperto dei venditori professionali presenti sul sito, è in grado di illustrare i trend emergenti e indagare sui diversi comportamenti degli acquisti online. In particolare è interessante la testimonianza di Carmelita Cipriani, titolare del negozio Cocco Pelletterie di Sulmona, in provincia de L'Aquila che, grazie ad eBay, nel 2011 è riuscita a trovare una soluzione che le consentisse di uscire con la propria attività fuori dal territorio colpito dal terremoto del 2009. Dice Carmelita: "eBay oggi rappresenta il 30% del nostro fatturato totale e trattiamo circa 2000 articoli. Iniziamo a vedere un incremento nelle vendite già dal mese di maggio, periodo di comunioni e a cresime, che prosegue in giugno per via delle lauree e continua durante l'estate. Confermando la classifica di eBay, ci si orienta per i bagagli a mano e in particolare per il trolley più piccolo, 55x40x20, preferibilmente morbido. Il trolley rigido in policarbonato è per una clientela più giovane e modaiola. Leggerezza, capienza, trasporto sulle 4 ruote che devono essere anche silenziose, meglio se con fantasie un po' diverse dal solito, sono le caratteristiche più ricercate. Le città in cui vendiamo di più? Roma e Milano." Non solo valigie, ma anche accessori da viaggio e in questo caso, la top 5 nazionale vede gli adattatori elettrici al primo posto, seguiti da Mascherine occhi, Cuscini da viaggio, Lucchetti e Repellenti insetti. Gli Italiani sono quindi molto preoccupati di non riuscire a collegare in vacanza le proprie apparecchiature e i propri dispostivi elettronici come computer, tablet, asciugacapelli, ma anche di non riuscire a riposare al meglio durante il tragitto verso la tanto sospirata meta.
Leggi Tutto »Mutui, aumento delle erogazioni dell’11,5% nel primo trimestre
Le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l'acquisto dell'abitazione per 12.304 milioni di euro nel primo trimestre 2017. Rispetto allo stesso trimestre del 2016 si registra un aumento delle erogazioni pari a +11,5%, per un controvalore di +1.273 milioni di euro. Lo evidenzia Tecnocasa sulla base dei dati riportati nel Bollettino Statistico II-2017 pubblicato da Banca d'Italia nel mese di giugno 2017. "Mercato del credito ancora vivace con erogazioni che si consolidano in aumento, così come da tre anni a questa parte, supportando in questo modo la crescita delle compravendite immobiliari" evidenzia il gruppo che, "in base alle stime da parte delle banche in riferimento alle erogazioni mensili dei mutui", nota "un rallentamento della crescita a partire dal mese di febbraio in poi. Ad aprile, mese comunque caratterizzato da numerose festività rispetto allo scorso anno, si registra un calo pari al -15,9%". Il primo trimestre 2017 vede un incremento delle erogazioni in tutte le macroaree d'Italia. La performance migliore spetta al Nord-Est, i cui 2.675 miliardi di euro rappresentano il 17% in più rispetto a quanto erogato nel primo trimestre 2016. Il Nord-Ovest vede un incremento del 15,5% e le Isole crescono del 13,2%. Sotto la media nazionale ci sono L'Italia Centrale con una crescita del 7,8% e l'Italia Meridionale con un leggero +0.6%. Nord e Isole quindi in forte crescita, Centro Sud più lento. Ne deriva il fatto che al Nord vengono erogati il 56% dei mutui nazionali, (Nord-Ovest 34,3% e Nord-Est 21,7%), il Centro il 24,3%, Meridione e Isole rispettivamente il 13,4% e il 6.3%
A livello regionale, il primo trimestre 2017 è risultato positivo in 14 delle 20 regioni Italiane. Anche quelle meno performanti mostrano comunque cali lievi, compresi in un range che va dal -0,7% del Molise e -10,6% dell'Abruzzo. La crescita più consistente risulta essere quella della Valle d'Aosta, la migliore regione anche per questo trimestre dopo che già nell'ultimo trimestre 2016 era stata la prima per crescita. Ha aumentato i volumi di ben il 43,2% rispetto al pari periodo 2016. Seguono Sardegna, Emilia Romagna e Liguria tutte con un aumenti superiori al 20%. Per quanto riguarda l'importo di mutuo, l'Ufficio Studi del gruppo Tecnocasa evidenzia che il ticket medio nazionale si è attestato a circa 114.700 euro, in aumento rispetto a quanto riscontrato nel primo trimestre 2016 del 4,7%. La ripartizione geografica è nettamente diversa: il Nord-Ovest è l'area dove si registra la crescita più elevata. Subito dopo il Sud che, nonostante un importo medio decisamente più basso rispetto al dato medio nazionale, fa comunque marcare una crescita superiore al 5%. Centro e Nord Est restano indicativamente in linea con la rilevazione del primo trimestre 2016 mentre l'unica area a diminuire è quella dell'Italia insulare.
Leggi Tutto »Musei, visitatori in crescita ma l’Abruzzo è in calo del -15,6%
"Nel primo semestre del 2017 i visitatori dei musei statali crescono del 7,3% rispetto allo stesso periodo del 2016. Con oltre 23 milioni di ingressi, quasi 2 milioni in più rispetto all'anno scorso e 4 milioni in più rispetto al 2014 pre riforma, i luoghi della cultura statali si apprestano a registrare un'altra annata da record. La rivoluzione museale continua a produrre i suoi frutti e dimostra quanto fosse corretto dare autonomia ai musei, dotandoli di una direzione, un bilancio, un consiglio di amministrazione e un consiglio scientifico. Tutto questo ha permesso una decisa innovazione della gestione con risultati immediati, a partire da una maggiore presenza digitale". Questo il commento del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, riguardo la rilevazione da parte dell'Ufficio Statistica del MiBACT dei visitatori e degli introiti nei musei, monumenti e aree archeologiche statali tra gennaio e giugno del 2017, quando 23.213.288 ingressi hanno portato introiti per 88.708.038 euro, con un aumento rispettivamente del 7,3% (visitatori) e del 17,2% (incassi) rispetto al medesimo periodo del 2016. Se al primo posto tra le regioni figura il Lazio, con 10.131.268 visitatori (+2,23%) e 36.220.370 euro di incassi (+14,7%), la Campania consolida la seconda posizione conquistata nel 2015 con 4.375.734 ingressi (+15,4%) e introiti per 19.689.195 euro (+17,6%), mentre terza è la Toscana con 3.443.800 biglietti (+11,7%) e 16.520.112 euro di incassi (+17,1%). Tra le regioni più dinamiche per aumento di visitatori si segnalano invece la Liguria (+33,5%), il Veneto (+26,8%) e il Friuli Venezia Giulia (+23,35). Evidenti invece le conseguenze del terremoto del Centro Italia nella flessione dei visitatori in Umbria (-18,3%), Marche (-16,6%) e Abruzzo (-15,6%).
Leggi Tutto »Cna, sotto l’ombrellone business da 1 miliardo e mezzo
Un milione di turisti al giorno. Per oltre un miliardo e mezzo di incassi complessivi, indotto compreso, eventuali pernottamenti esclusi. E' un luglio da record sotto gli ombrelloni delle localita' balneari italiane. Grazie a Caronte e al suo caldo record. E grazie alla sensazione di sicurezza che ispira il nostro Paese rispetto all'intero bacino mediterraneo. Sono i numeri che emergono dalla indagine CNA tra i titolari di 432 stabilimenti balneari, aderenti alla Confederazione, presenti in 55 localita' turistiche costiere italiane, una campionatura rappresentativa delle 22mila strutture attrezzate con 3,6 milioni di ombrelloni a disposizione. A fine luglio le presenze (numero di turisti per giorni di utilizzo delle strutture) dovrebbero sfiorare il livello record di 77,5 milioni, di cui ben 49 milioni solo nei cinque fine settimana: il doppio dell'anno scorso. Il primo week end del mese si e' avvicinato ai dieci milioni di presenze, superando l'andamento di giugno, che aveva gia' fatto segnare un +15%. E la prima settimana di luglio ha fatto impazzire il pallottoliere: le presenze sulle spiagge italiane sono salite da 8,8 milioni del 2016 a 14,8 milioni, un'impennata superiore al 68%
I lidi di Campania, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia sono da tutto esaurito. Anche Lazio, Sardegna e Toscana viaggiano con il vento in poppa. Mentre la crescita e' meno tumultuosa in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche e Molise. Una marea di turisti che innesca un effetto economico molto importante. Il bagnante tipo spende quotidianamente 45 euro al giorno per servizi di spiaggia, pasti e trasporto. Moltiplicato per un milione di presenze medie al giorno per trentuno giorni di luglio fa quasi 1,4 miliardi di euro. Durante la sua permanenza perlomeno un turista su cinque non si limita a tuffarsi in acqua e a crogiolarsi al sole. Tra attivita' culturali (citta' e borghi artistici, musei, spettacoli), terme e percorsi enogastronomici a luglio i turisti balneari spenderanno circa 180 milioni extra spiagge. Il totale sfonda il muro del miliardo e mezzo di euro, eventuali pernottamenti esclusi, movimentati dal turismo balneare nel solo mese di luglio. Un luglio con i fuochi d'artificio.
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