L’Osservatorio

Mef: nei primi quattro mesi entrate 124,9 mld

Nei primi quattro mesi le entrate tributarie erariali, accertate in base al criterio della competenza giuridica, ammontano a 124.877 milioni di euro, in aumento del 2,2% (+ 2.738 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo del 2016. E' quanto rende noto il ministero dell'Economia. Il Tesoro segnala che nel 2016, anno di applicazione della nuova modalità di pagamento del canone tv attraverso la bolletta elettrica, i primi versamenti del canone si sono registrati a partire dal mese di agosto, mentre nel 2017 i versamenti sono affluiti all'erario da gennaio. Nei primi quattro mesi l'introito derivante dal canone televisivo è stato pari a 479 milioni di euro. Neutralizzando gli effetti sul gettito delle suddette disposizioni, la crescita delle entrate tributarie nel periodo considerato risulta pari a +1,9%

Le imposte dirette, prosegue il Mef, registrano un gettito complessivamente pari a 66.987 milioni di euro, in aumento dell'1,5% (+ 1.013 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Le entrate Irpef ammontano a 59.979 milioni di euro, in aumento di 950 milioni di euro (+1,6%) per effetto principalmente dell'andamento positivo delle ritenute da lavoro dipendente (+1,7%). L'andamento riflette anche gli effetti negativi sul gettito Irpef di alcune misure introdotte dalla legge di bilancio per il 2017 (legge n.232 del 11 dicembre 2016) e, in particolare, l'aumento delle detrazioni per i pensionati di età inferiore a 75 anni, equiparate a quelle previste per i pensionati di età pari o superiore ai 75 anni (art.1, comma 210) e le revisioni al regime della tassazione dei premi di produttività con una riduzione ulteriore del carico fiscale sui premi stessi (art.1, comma 160)e un effetto di incentivo sulla produttività di imprese e lavoratori. Il gettito Ires registra un incremento di 231 milioni di euro (+25,3%) rispetto al primo quadrimestre del 2016 Mostrano una diminuzione le entrate relative alle imposte sostitutive sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (-170 milioni di euro, pari a -26,3%) e quelle relative all'imposta sostitutiva sul valore dell'attivo dei fondi pensione (-8 milioni di euro, pari a -1,2%). All'andamento delle imposte dirette di gennaio-aprile 2017, informa il ministero, ha contribuito anche il gettito derivante dalla collaborazione volontaria (cd voluntary disclosure), introdotta per favorire la regolarizzazione di capitali finora non dichiarati al fisco, che ha fatto registrare versamenti per 391 milioni di euro, con una diminuzione di 100 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2016. Quanto alle imposte indirette, il gettito ammonta a 57.890 milioni di euro, in aumento del 3,1% (+1.725 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Le entrate dell'Iva sono pari a 33.685 milioni di euro con un incremento di 1.664 milioni di euro (+5,2%). L'andamento è positivo sia per la componente dell'Iva sugli scambi interni (+2,9%) sia per quella sulle importazioni (+23,0%). Tra le imposte sulle transazioni, l'imposta di registro segna una diminuzione del 4,4%. La variazione negativa, rispetto all'analogo periodo del 2016 registrata dall'imposta di bollo (-176 milioni di euro) è dovuta al diverso profilo di versamento mensile derivante dalle modalità di scomputo dell'acconto dell'imposta di bollo versato ad aprile (modalità introdotta con la circolare n. 16 del 14 aprile 2015 dell'Agenzia delle Entrate). Le entrate dell'accisa sui prodotti energetici, loro derivati e prodotti analoghi (oli minerali) si attestano a 7.217 milioni di euro (-0,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso); il gettito dell'accisa sul gas naturale per combustione (gas metano) ha generato entrate per 1.193 milioni di euro con una diminuzione di 4 milioni di euro. Il gettito relativo ai giochi, pari a 4.710 milioni di euro, presenta, nel complesso, una crescita del 3,6%.

Le entrate derivanti dall'attività di accertamento e controllo, riferite solo ai ruoli dei tributi erariali, si sono attestate a 2.518 milioni di euro con una flessione di 210 milioni di euro (-7,7%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Leggi Tutto »

Bankitalia: Oltre un minore su dieci vive in Italia in una situazione di poverta’ assoluta

Oltre un minore su dieci vive in Italia in una situazione di poverta' assoluta. E' una fotografia amara quella scattata dalla Banca d'Italia nell'ultima relazione annuale, in cui si sottolinea come negli anni di crisi la poverta' sia aumentata soprattutto tra le famiglie numerose con due o piu' figli. All'opposto, sono rimasti invece piu' protetti gli anziani, che hanno potuto contare su una maggiore stabilita' degli assegni pensionistici rispetto ai salari. Nel 2015, ultimo anno per il quale si dispone di informazioni, il numero di persone in condizioni di disagio economico, rileva Via Nazionale, e' rimasto sui massimi raggiunti a seguito della crisi. La quota di individui a rischio di poverta' o esclusione sociale si e' attestata al 28,7 per cento, circa tre punti percentuali in piu' rispetto al 2007 e cinque punti oltre il dato medio dell'Unione europea. Il numero di individui in condizione di poverta' assoluta era pari al 7,6 per cento della popolazione (4,6 milioni di persone, sulla base di stime dell'Istat), il valore piu' elevato dal 2005. A versare in tali condizioni erano in particolare i nuclei composti da soli cittadini stranieri, con un'incidenza sette volte superiore a quella delle famiglie di soli italiani cresciuta, tra il 2014 e il 2015, specialmente al Nord. La poverta' e' aumentata tra le famiglie numerose e tra le coppie con due o piu' figli. La conseguenza, evidenzia ancora Bankitalia, e' stata un ulteriore aumento della poverta' minorile, anche questa elevata nel confronto europeo; la quota di minori in poverta' assoluta ha superato nel 2015 un decimo della popolazione di riferimento. Tra gli anziani l'incidenza del fenomeno e' stata piu' bassa e stabile durante la crisi (circa il 4 per cento nel 2015) per effetto della maggiore stabilita' dei redditi da pensione rispetto a quelli da lavoro, in linea con quanto osservato nei principali paesi dell'area. Di fronte a questa situazione, il governo ha pensato, con la legge delega sulla poverta', confermata nel Def, all'introduzione del reddito di inclusione attiva. Una scelta condivisibile su cui pero' non mancano gli avvertimenti. Secondo Bankitalia infatti, affinche' il nuovo Ria sia realmente efficace "e' necessario verificare le effettive condizioni di bisogno per accedere al beneficio" e "porre in essere adeguati servizi alle famiglie per garantire loro una maggiore inclusione sociale, in aggiunta ai trasferimenti monetari". Via Nazionale invita quindi anche a "limitare i possibili incentivi a permanere indefinitamente nel programma"

Leggi Tutto »

Istat: ad aprile prezzi alla produzione +0,1% su mese, +3,7% su anno

Nel mese di aprile 2017 l'indice dei prezzi alla produzione dell'industria aumenta dello 0,1% rispetto al mese precedente e del 3,7% nei confronti di aprile 2016. I prezzi alla produzione dell'industria, sul mercato interno aumentano dello 0,1% rispetto a marzo e del 4,4% su base tendenziale. Lo comunica l'Istat. Al netto del comparto energetico si registrano aumenti dello 0,1%, in termini congiunturali e del 2,0% rispetto ad aprile 2016. Per il mercato estero, l'indice dei prezzi alla produzione dell'industria aumenta dello 0,2% rispetto al mese precedente (con una crescita dello 0,4% per l'area euro e dello 0,1% per quella non euro). In termini tendenziali si registra un aumento del 2,1% (con una variazione positiva del 2,6% per l'area euro e dell'1,8% per quella non euro). Il contributo maggiore all'incremento tendenziale dei prezzi alla produzione dell'industria, per il mercato interno, proviene dal comparto energetico (+3,1 punti percentuali). Per mercato estero i contributi positivi piu' rilevanti derivano dai beni intermedi sia per l'area euro sia per l'area non euro (rispettivamente +1,6 punti percentuali e +0,8 punti percentuali). Il settore di attivita' economica per il quale si rileva l'aumento tendenziale dei prezzi piu' ampio, sia sul mercato interno sia sul mercato estero, e' quello della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati, con una crescita rispettivamente del 16,3% e del 33,1%.

Leggi Tutto »

Unimpresa: Lotta ai furbetti delle tasse deve ancora rafforzarsi

"Il richiamo del presidente Draghi sull'evasione fiscale che in Italia ha toccato livelli record e per la quale ci sono ampi margini per contrastarla è più che corretto: è giusto sottolineare che la lotta ai furbetti delle tasse deve compiere ancora passi in avanti significativi". Lo dichiara il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci, commentando le dichiarazioni del presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, secondo il quale "le autorità nazionali hanno ampi margini per trovare e combattere l'evasione fiscale e anche le istituzioni europee sono attive su questo punto"

Nel nostro Paese resta da affrontare anche il problema del recupero delle somme evase. Negli ultimi 10 anni l'attività di riscossione tributaria ha portato nelle casse dello Stato quasi 120 miliardi di euro, ma lo stock di arretrati delle 'esattorie' fiscali ammonta a 730 miliardi. Sul totale di 850 miliardi, dunque, è stato recuperato solo il 14%. Del totale di incassi da riscossione, 85 miliardi sono il frutto di attività ordinaria, mentre 35 miliardi sono legati a misure una tantum approvate dai vari governi. Il 'record' di gettito dariscossione è stato raggiunto nel 2016 con 19 miliardi: di questi, però, 8 miliardi sono derivanti da interventi occasionali e, nel dettaglio, 4 miliardi dalla regolarizzazione dei capitali illegalmente detenuti all'estero. Al netto della voluntary disclosure e di altri interventi non strutturali, l'incasso si è attestato a quota 11 miliardi, in linea con il trend degli anni precedenti. Secondo una analisi del Centro studi di Unimpresa sulla riscossione delle tasse dal 2007 al 2016, nel magazzino delle esattorie risultano iscritti molti crediti inesigibili (da contribuenti deceduti a poste

Leggi Tutto »

Cresme-Symbola, da ecobonus 28,2 miliardi di investimenti

Da una nuova edilizia legata alla qualita', al recupero, all'efficienza energetica e alla sicurezza antisismica puo' venire una spinta al rilancio dell'economia interna insieme a una riduzione dei consumi energetici e dell'inquinamento delle nostre citta'. Lo dice il rapporto 'Una nuova edilizia contro la crisi' di Cresme e Fondazione Symbola, secondo cui lo scorso anno il credito di imposta per le ristrutturazioni e l'ecobonus hanno generato 28,2 miliardi di euro di investimenti, con un incremento del 12,3% sul 2015, e attivato 419mila posti di lavoro tra diretti e indotto. Tra 2007 al 2016, gli anni della crisi, i lavori di manutenzione straordinaria incentivati con il credito di imposta sono stati pari a 190 miliardi di euro. Tanto che oggi il 79% del valore della produzione del settore edilizia si deve alla riqualificazione del patrimonio esistente. Gli incentivi fiscali sono stati l'unico motore positivo per l'edilizia, che ha pagato la crisi piu' di altri settori perdendo 600mila posti di lavoro dal 2008. Oggi, suggeriscono Symbola e Cresme, possono giocare un forte ruolo di rilancio e orientamento del settore anche grazie al nuovo 'sismabonus' che consente detrazioni sino all'85% dei costi sostenuti. "Per rilanciare il nostro mercato interno e l'occupazione non possiamo ripartire dalla vecchia edilizia speculativa, quella del cemento e del consumo di suolo - spiega il presidente della Fondazione Symbola Ermete Realacci - bisogna cambiare rotta puntando verso quella nuova edilizia che e' gia' in marcia e che incrocia le sfide della sicurezza antisismica, della ricostruzione post-terremoto, dell'efficienza energetica, della riqualificazione e rigenerazione urbana". "Occorre - prosegue Realacci - una manutenzione intelligente di questi strumenti, garantendo una maggiore efficacia delle misure per il risparmio energetico e un pieno utilizzo, con adeguati strumenti finanziari per gli incapienti, del nuovo potente sismabonus per la messa in sicurezza antisismica. Incrociando 'Casa Italia' e la ricostruzione nelle aree colpite dal terremoto, l'attivita' di riqualificazione puo' entrare in una nuova fase, che necessita di nuove politiche a livello locale e di una nuova progettualita' per le citta'". "Il prossimo ciclo edilizio potrebbe essere definito come il "primo ciclo dell'ambiente costruito - afferma il direttore del Cresme Lorenzo Bellicini - a sottolineare da un lato l'importanza della riqualificazione del patrimonio esistente, ormai pari al 79% del valore della produzione del settore nel 2016, e dall'altro che questo mercato non puo' essere piu' solo letto attraverso la sua variabile 'edilizia',ma attraverso l'integrazione tra costruzioni, impianti e servizi; e che e' necessario un salto di scala nell'azione di riqualificazione e miglioramento gestionale del patrimonio costruito".

Ai vantaggi per la filiera, si aggiungono i vantaggi per i cittadini e per il patrimonio immobiliare. Il rapporto dimostra come le ristrutturazioni incidano positivamente sulvalore dell'immobile: a fronte di un intervento medio di 14.500 euro, un'abitazione ristrutturata aumenta il suo valore di 65.750 euro. Mediamente le case ristrutturate immesse sul mercato nel 2016 hanno avuto un valore del 29% superiore a quelle non ristrutturate. E hanno un prezzo medio superiore anche rispetto alle case nuove. A titolo puramente indicativo si puo' ipotizzare che se tutte le abitazioni messe sul mercato immobiliare nel 2016 fossero riqualificate, il valore del patrimonio edilizio residenziale in offerta sarebbe rivalutato di 20 miliardi di euro. La riqualificazione e', quindi, una operazione di valorizzazione economica del patrimonio esistente che incide sulla ricchezza delle famiglia e del Paese. Per sfruttare gli strumenti di di questo "fisco buono" gli italiani devono esserne a conoscenza. Da un sondaggio Ipsos realizzato per Symbola emerge che il 76% degli italiani conosce l'ecobonus, il 15% dei quali afferma di averlo utilizzato. Il sismabonus e' invece meno noto: a oggi il 46% degli italiani non ne conosce l'esistenza. E questo nonostante che sette italiani su dieci si dicano propensi a spendere di piu' per avere case piu' sicure dal punto di vista sismico e con maggiore efficienza energetica. "La crisi - scrivono Realacci e Bellicini nella premessa del rapporto - ha posto all'ordine del giorno nuovi bisogni cui far fronte con risposte nuove. Per accettare le sfide che il presente e il futuro ci pongono, l'Italia deve fare quello che meglio di ogni altro Paese sa fare, l'Italia deve fare l'Italia e tenendo insieme bellezza e tecnologia, innovazione e tradizioni, coesione sociale e competitivita' potra' dare a queste domande risposte adeguate. L'edilizia di cui parliamo in questo report puo' essere una di quelle risposte"

Leggi Tutto »

Col caldo aumentano i consumi di frutta e verdura

Con l'arrivo del grande caldo volano i consumi di frutta e verdura che hanno fatto registrare un balzo record del 9,6% nel 2017. E' quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Nielsen relativi ai primi quattro mesi dell'anno nel sottolineare che mai cosi tanta frutta e verdura è arrivata sulle tavole degli italiani da inizio secolo. Ad aumentare - sottolinea la Coldiretti - nel dettaglio sono i consumi di frutta secca (+11,9%), quelli di verdura (+11,9%) e quelli di frutta (+7,1%) con una netta inversione di tendenza rispetto al passato dettata dal cambiamento degli stili di vita verso la domanda di cibi più genuini. Un andamento positivo che riguarda anche l'estero con le esportazioni di frutta e verdura Made in Italy fresca che - precisa la Coldiretti - fanno segnare nel primo bimestre del 2017 il valore più alto degli ultimi 25 anni, con un incremento del 7% rispetto all'anno precedente , sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Istat. Con gli stili di vita più salutistici si affermano anche - continua la Coldiretti - nuove modalità di consumo favorite anche dalla disponibilità di tecnologie casalinghe low cost, dalle centrifughe agli essiccatori che aiutano a far apprezzare cibi salutari anche ai più piccoli.

Una rivoluzione con l'affermarsi di smoothies, frullati e centrifugati consumati al bar, in spiaggia o anche a casa spinge gli acquisti di frutta e verdura che- precisa la Coldiretti - sono alimenti che soddisfano molteplici esigenze del corpo: nutrono, dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore, riforniscono di vitamine, mantengono in efficienza l'apparato intestinale con il loro apporto di fibre e si oppongono all'azione dei radicali liberi prodotti nell'organismo dall'esposizione al sole, nel modo più naturale ed appetitoso possibile. Antiossidanti ''naturali'' sono infatti le vitamine A, C ed E che - precisa la Coldiretti - sono contenute in abbondanza in frutta e verdura fresca. Ma ad essere apprezzato è anche il contributo che possono dare nel garantire una tintarella con il consumo di cibi ricchi in Vitamina A che favorisce la produzione nell'epidermide del pigmento melanina per donare il classico colore scuro alla pelle, come carote, radicchi e albicocche, insalate, cicoria, lattughe, meloni, peperoni, pomodori, fragole o ciliegie. Per favorire l'acquisto di frutta e verdura di qualità al giusto prezzo sono state promosse dalla Coldiretti durante il weekend iniziative nelle autostrade dove con in alcune delle aree di servizio della Società Autostrade di Lazio, Marche, Lombardia, Emilia Romagna, Puglia, Campania e Piemonte è stata prevista la possibilità di rifornirsi di frutta a chilometri zero del territorio circostante offerta direttamente dai produttori agricoli che hanno promosso appuntamenti anche nei mercati di Campagna Amica in molte città per far conoscere l'importanza della dieta mediterranea.

Leggi Tutto »

Stipendi, la mappa delle differenze in busta paga

Il XXIII «Rapporto sulle retribuzioni in Italia» di OD&M Consulting, società di Gi Group mette in evidenza una grande differenza negli stipendi in base ai ruoli ricoperti in azienda. Si legge nell'articolo di Giovanni Stringa pubblicato sul Corriere della Sera: «I dati prendono in esame la retribuzione totale annua dei dipendenti d’azienda, quindi anche la quota variabile, rilevante soprattutto ai livelli più alti e per le figure commerciali. Prendendo il dato più alto, quello del direttore commerciale con 125.880 euro l’anno, e il più basso, l’elettricista con 23.543 euro, si scopre che il primo guadagna oltre cinque volte tanto il secondo (nello specifico, il 534%, con un salto quindi del 434%)». 

Più in generale il direttore commerciale «guadagna il 40% in più del responsabile amministrazione e controllo[...]. Oppure il responsabile vendite che intasca il 41,4% in più dell’analista programmatore (tra i quadri). E ancora: il capo reparto produzione che prende il 91,8% in più dell’addetto al call center (impiegati). Infine: il capo squadra manutenzione che guadagna il 45,8% in più dell’elettricista (operai)».

 

 
 

Leggi Tutto »

Istat, nel primo trimestre il fatturato dei servizi cresce dell’1,6%

Nel primo trimestre del 2017 l'indice destagionalizzato del fatturato dei servizi (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantita' sia dei prezzi) aumenta dell'1,6% rispetto al quarto trimestre 2016. Lo rileva l'Istat. La crescita del fatturato e', oltre che consistente, anche diffusa: gli indici destagionalizzati registrano in tutti i settori variazioni congiunturali positive. In particolare le Agenzie di viaggio e i servizi di supporto alle imprese (+4,3%), il Trasporto e magazzinaggio (+2,1%), il Commercio all'ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli (+1,7%), le Attivita' dei servizi di alloggio e ristorazione (+1,2%), le Attivita' professionali, scientifiche e tecniche (+0,6%) e i Servizi di informazione e comunicazione (+0,2%). Nel primo trimestre del 2017, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, l'indice generale del fatturato dei servizi registra un aumento del 4,5%. Su base tendenziale l'indice del fatturato aumenta del 5,9% per il Commercio all'ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli, del 5,0% per le Agenzie di viaggio e i servizi di supporto alle imprese, del 4,3% per il Trasporto e Magazzinaggio, del 2,2% per le Attivita' professionali, scientifiche e tecniche. Si registrano incrementi piu' contenuti per le Attivita' dei servizi di alloggio e ristorazione (+0,8%) e per i Servizi di informazione e comunicazione (+0,7%). 

Leggi Tutto »

Si riducono di un terzo le rapine in banca

Si riducono di un terzo le rapine in banca. In un anno sono calate del 32,8% passando dalle 536 del 2015 alle 360 del 2016. La diminuzione conferma il trend positivo gia' registrato negli ultimi anni: dal 2007 ad oggi, infatti, gli attacchi sono crollati del 90%, (passando da 2.972 ai 360 del 2016). In calo anche il cosiddetto indice di rischio - cioe' il numero di rapine ogni 100 sportelli - che e' passato da 1,8 del 2015 a 1,2 del 2016. Questi i principali risultati dell'indagine condotta da Ossif, il Centro di ricerca Abi in materia di sicurezza, presentati oggi al convegno Banche e Sicurezza 2017, la due giorni che fa il punto sulle nuove strategie e sulle misure piu' innovative per prevenire le rapine allo sportello. Nel 2016, nessun colpo in banca in Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta. Le rapine sono diminuite in: Abruzzo (-33,3%, da 9 a 6), Basilicata (-83,3, da 6 a 1), Calabria (-12,5%, da 8 a 7), Campania (-3,1%, da 32 a 31), Emilia Romagna (-39,7%, da 68 a 41), Lazio (-50%, da 70 a 35), Liguria (-16,7%, da 12 a 10), Lombardia (-21,3%, da 75 a 59), Marche (-52,9%, da 17 a 8), Puglia (-41,9%, da 31 a 18), Sicilia (-33,3%, da 78 a 52), Toscana (-44,6%, da 56 a 31), Umbria (-44,4%, da 9 a 5), Veneto (-28,6%, da 28 a 20). Aumenti si sono invece verificati in: Molise (con 3 rapine da 0) e Piemonte (con 33 rapine da 30)

Leggi Tutto »

Bankitalia, segnali postivi dal mercato immobiliare

Si rafforzano i segnali postivi dal mercato immobiliare. Secondo il sondaggio congiunturale della Banca d'Italia condotto presso 1.413 agenzie immobiliari, sono ulteriormente migliorate le condizioni della domanda nel primo trimestre del 2017. La quota di operatori che segnalano pressioni al ribasso sulle quotazioni immobiliari, pur in lieve aumento rispetto al trimestre precedente, rimane ampiamente al di sotto di quella dello stesso periodo del 2016. I potenziali acquirenti e gli incarichi a vendere sono aumentati; i tempi di vendita si sono ridotti.

Rispetto allo scorso trimestre, le prospettive sull'evoluzione a breve termine del mercato immobiliare nazionale sono lievemente migliorate segnala il sondaggio. Il saldo fra attese piu' e meno favorevoli e' salito a 18,1 punti percentuali. Il rialzo si e' concentrato nelle regioni meridionali e, in misura piu' marcata, in quelle centrali. Le attese sono improntate ad un maggiore ottimismo anche su un orizzonte di medio termine (due anni), per il quale quasi il 50 per cento degli operatori (da 43,6 nella scorsa indagine) si attende un miglioramento delle condizioni del mercato. Per quanto riguarda il mercato degli affitti, si sono riscontrate maggiori pressioni al ribasso sui canoni, ma sono migliorate le attese sul trimestre in corso.

Leggi Tutto »