L’Osservatorio

Industria, Istat: Produzione giugno +1,1%

 Balzo della produzione industriale a giugno. Nel mese l'indice destagionalizzato registra un incremento dell'1,1% rispetto a maggio. Corretto per gli effetti di calendario, a giugno 2017 l'indice e' aumentato in termini tendenziali del 5,3% (i giorni lavorativi sono stati 21 come a giugno 2016), a top dalla fine dello scorso anno. Lo rileva l'Istat. Nella media del trimestre aprile-giugno 2017 la produzione e' aumentata dell'1,1% nei confronti dei tre mesi precedenti. Nella media dei primi sei mesi dell'anno la produzione e' aumentata del 2,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente

L'indice destagionalizzato mensile registra variazioni congiunturali positive nei raggruppamenti dell'energia (+5,7%), dei beni intermedi e dei beni di consumo (entrambi +1,3%); segna invece una variazione negativa il comparto dei beni strumentali (-0,3%). In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a giugno 2017 una crescita significativa per l'energia (+9,8%); aumentano in misura rilevante anche i beni di consumo (+5,6%), i beni strumentali (+5,1%) e i beni intermedi (+4,0%). Per quanto riguarda i settori di attivita' economica, a giugno 2017 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+18,5%), della fabbricazione di mezzi di trasporto (+13,6%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+12,1%) e della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+10,8%). L'unico settore che registra una diminuzione e' quello dell'industria del legno, della carta e stampa (-1,1%). (

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I prestiti per la ristrutturazione della casa sono i più richiesti

Nel secondo semestre 2017, i prestiti per la ristrutturazione della casa (34,6%) e per l'acquisto di un'auto usata (20,2%) seguiti da quelli per l'arredamento (14,9%) si confermano tra quelli maggiormente erogati agli italiani, secondo quanto emerge dall'ultima edizione dell'Osservatorio di PrestitiOnline.it. Dall'analisi emerge che l'importo medio dei prestiti erogati si e' attestato a 11.550 euro, in aumento rispetto al secondo semestre del 2016. Il 30,7% dei prestiti erogati ha riguardato un importo compreso tra i 5.000 e i 10.000 euro. Per quanto riguarda le diverse aree geografiche, l'erogazione dei prestiti e' risultata stabile rispetto alle precedenti rilevazioni: nel Nord Italia si e' attestata al 41,6%, al Centro al 21,6% e al Sud e nelle Isole al 36,8%. Infine, i prestiti maggiormente erogati sono stati quelli nella fascia d'eta' 36-45 anni con il 37,6%, seguiti da quelli di fascia d'eta' 46-55 con il 28,2%. L'85,2% dei prestiti e' stato erogato a persone con un contratto a tempo indeterminato. 

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Gli Italiani hanno speso 18 miliardi in antifurto e porte blindate

Per evitare intrusioni impreviste dentro casa, quattro famiglie italiane su dieci hanno installato un impianto antifurto o, nella stessa percentuale, una porta blindata. Per proteggere l'abitazione, insomma, gli italiani hanno speso oltre 18 miliardi di euro. Questo a fronte di 330.598 furti denunciati nel 2016 in abitazioni ed esercizi commerciali, stando ai dati del ministro dell'Interno e dell'Istat. E' quanto emerge da una indagine condotta da Cna Installazione e Impianti tra le imprese associate. Un impianto antifurto di qualità comprensivo di centralina, sensori esterni e interni, sirena e combinatore telefonico, segnala l'associazione, costa mediamente 1.500 euro, una porta blindata 1.300 euro. Oltre agli allarmi antifurto e alle porte blindate, dall'indagine emerge che le famiglie italiane hanno installato anche tapparelle metalliche con bloccaggi (17%), grate di protezione (14,8%), telecamere (19%).

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Stop alle cartelle esattoriali nel periodo di Ferragosto

Stop alle cartelle nel periodo di Ferragosto. Dal 7 al 20 agosto l'Agenzia delle entrate-Riscossione, guidata dal presidente Ernesto Maria Ruffini, ha disposto, d'intesa con gli operatori postali, il blocco della notifica di 399.428 atti che sarebbero altrimenti arrivati per posta, a cui aggiungere 70.487 da notificare attraverso la posta elettronica certificata (pec), per un totale di 469.915 cartelle e avvisi che saranno "congelati". La notifica riprendera' dopo il periodo di sospensione che, ovviamente, non sara' e non potra' essere un blocco totale, perche' circa 14.500 atti inderogabili dovranno essere comunque inviati. Vediamo nel dettaglio i numeri delle regioni (in Sicilia Agenzia delle entrate-Riscossione non opera). Al primo posto c'e' il Lazio in cui saranno congelati 109.631 atti, seguita da Lombardia (61.608) Campania (45.947), Toscana (42.801), Veneto (27.858) e Piemonte (26.303). Subito dopo Emilia Romagna (25.228) e a seguire Puglia (22.126), Calabria (22.007), Sardegna (17.917), Liguria (14.910), Friuli Venezia Giulia (9.956), Marche (9.811), Abruzzo(9.413), Umbria (9.224), Trentino Alto Adige (6.353), Basilicata (5.439), Valle d'Aosta (1.744) e infine Molise con 1.639 cartelle e avvisi sospesi nelle due settimane di Ferragosto. 

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Vacanze low cost ad agosto, Sicilia regina del risparmio

Secondo una recente analisi di CaseVacanza.it, che ha studiato le prenotazioni effettuate sul sito, viaggiare ad agosto puo' anche essere low cost. Il portale ha stilato la classifica delle 20 destinazioni italiane in cui l'affitto di una casa vacanza e' costato meno, scoprendo come la Sicilia sia la regina del risparmio, piazzando ben otto sue localita' nella classifica. In alcune di queste chi ha prenotato per agosto ha speso meno della meta' rispetto alla media nazionale, pari a 700 euro per una settimana in un alloggio per quattro persone. La spesa media piu' ridotta e' quella che si e' registrata per le prenotazioni di affitti turistici a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani: qui per una settimana si sono spesi 330 euro. A seguire si trova una localita' poco nota della Puglia, Pulsano (TA), dove gli affitti sono costati in media 340 euro a settimana. Terza e' un'altra localita' siciliana, Marsala, ancora in provincia di Trapani: nonostante la citta' stia vivendo una fase di riscoperta da parte del turismo, per alloggiare vicino alle sue note saline bastano ancora 390 euro in una casa per quattro persone. 

La Sicilia e' la regione in cui si concentra il maggior numero di localita' low cost, tanto che scorrendo la classifica si trovano anche Licata (AG), Custonaci (TP), Avola (SR) e Fondachello (CT). Ma non sono solo i piccoli paesini siciliani ad aver permesso ai vacanzieri di spendere cifre inferiori alla media nazionale: per la regione si trovano anche due citta' come Agrigento e Palermo. La prima, ancora poco battuta dal turismo di massa, offre prezzi molto competitivi (430 euro) rispetto ad altre localita' della sua provincia - come Lampedusa, risultata la piu' cara per le prenotazioni effettuate ad agosto); Palermo, invece, gode di un'offerta di alloggi piu' ampia che portano i prezzi a livelli controllati (460 euro). Nella top 20 delle localita' low cost, oltre a Pulsano, si trovano altre due localita' della Puglia, fuori dal richiestissimo Salento, ma sempre vicine al mare: si tratta di Carovigno, in provincia di Brindisi, e Maruggio, in provincia di Taranto, dove la spesa media per una settimana in quattro e' pari rispettivamente a 430 e 445 euro. 

I risparmi piu' consistenti per le prenotazioni di agosto si sono registrati anche in Abruzzo, regione con tre localita' presenti nella classifica: a Silvi e Martinsicuro, entrambe in provincia di Teramo, la spesa si e' aggirata fra i 440 e i 445 euro a settimana; mentre e' risultata leggermente piu' cara Montesilvano Marina (PE), dove si sono spesi in media 470 euro a settimana. L'unica localita' montana della graduatoria e' in Lombardia e si tratta di Aprica, in provincia di Sondrio, dove chi ha prenotato una casa vacanze per agosto ha speso in media 475 euro a settimana. Le altre mete in cui si e' risparmiato di piu' sono state Ravenna, Policoro (MT), Bellaria Igea-Marina (RI), Valledoria (SS) e San Nicola Arcella (CS). 

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Auto, in Europa l’Italia è ultima tra i ‘big 4’ per il rinnovo parco 

 Nonostante il mercato del nuovo stia andando bene da tempo, l'Italia rimane in coda tra le quattro piu' grandi nazioni europee per il tasso di rinnovo del parco automobilistico circolante: nel periodo dal 2010 al 2016 e' stato appena del 29,5%, contro il 52,1% del Regno Unito, il 47,4% della Germania e il 43,4% della Francia. Questo significa che solo il 29,5% delle macchine che girano sulle strade della Penisola e' stato acquistato negli ultimi sette anni, quindi il 70,5% ha otto anni o piu'. Di queste ben 11,1 milioni (il 29,3% del totale) hanno oltre 15 anni di eta'. I dati emergono da uno studio effettuato dall'Osservatorio Autopromotec, questo evidenzia anche come all'interno dello Stivale il ricambio proceda a piu' velocita'. Il dato del Paese, infatti, e' frutto di una media che vede leader con il 40% di tasso di rinnovo il Nord Est (Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna), davanti al Nord Ovest con il 36,3% (Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia e Liguria). Si attesta su una posizione intermedia con il 34% il Centro (Toscana, Umbria, Marche e Lazio) mentre Sud e Isole seguono a grande distanza, rispettivamente con il 15,2% per Sicilia e Sardegna e con il 15% per Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria. Per queste due aree rispetto al Nord il riscontro numerico comporta piu' inquinamento e piu' rischio incidenti, dal momento che i mezzi piu' vetusti oltre ad avere omologazioni dall'Euro 0 all'Euro 3 non sono dotati delle tecnologie piu' avanzate in termini di sicurezza. Nel commentare questi dati, l'Osservatorio Autopromotec sottolinea come sia ''indispensabile mantenere in buone condizioni di efficienza il parco circolante degli autoveicoli, in particolare di quelli piu' anziani o di quelli che vengono utilizzati di rado, come gli autocaravan. Proprio alla vigilia dell'esodo estivo e' raccomandabile per tutte le auto un accurato e puntuale controllo prima della partenza''. 

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Sono 7.680 le imprese balneari italiane

 Estate 2017, in Italia si contano 7.680 attivita' che gestiscono stabilimenti sulle spiagge dei nostri mari, sulle rive dei laghi e sulle sponde dei fiumi o noleggiano pedalo' e canoe, oltre al classico ombrellone-sdraio, un settore in crescita dell'1,9% in un anno. Tra le province piu' attrezzate, Rimini e' prima con 441 imprese, 5,7% italiano e +0,5% in un anno, seguita da Napoli con 434 attivita' (5,7%) e Savona con 422 (5,5%). Tra le prime dieci aree per numero di imprese, crescono soprattutto Cosenza (+8,1%), Teramo (+7,3%), Salerno (+3,4%) e Roma (+3%). Emerge da un'elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese anni 2016 e 2015 relativi alle sedi di imprese attive. 

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Istat, in Ue calano vittime per incidenti stradali nel 2016

Dopo due anni in controtendenza, nel 2016 torna a diminuire il numero delle vittime sulle strade della Ue. Nel complesso 25.720 persone sono decedute in incidenti stradali, contro le 31.595 del 2010, con una riduzione nel periodo del 18,6%. Più consistente il calo percentuale registrato in Italia (-20,2%). Tra il 2015 e il 2016, il numero delle vittime diminuisce dell’1,8%nell’Unione europea e del 4,2% in Italia.La riduzione a livello europeo non ha interessato tutti i Paesi. Nel 2016 le vittime della strada sono ancora in aumento in molti Paesi tra i quali Spagna, Regno Unito e Polonia che si caratterizzano per un numero elevato di vittime in valore assoluto. Il tasso di mortalità stradale (morti per milione di abitanti), indicatore utilizzato per effettuare analisi comparative, si attesta, nel 2016, a 50,6 nella Ue28 e a 54,2 in Italia (nel 2010 rispettivamente 62,8 e 69,4). Con tale risultato il nostro Paese si colloca al quattordicesimo posto nella graduatoria europea.

I Paesi più virtuosi, pur avendo registrato nel 2016 un lieve aumento delle vittime, sono Svezia e Regno Unito (27,4 e 28,7) mentre in coda alla classifica risultano Bulgaria e Romania (99,0 e 96,8 per milione di abitanti). Fra il 2010 e il 2016 la riduzione media annua del numero di vittime della strada è stata del 3,4% nella Ue28 e del 3,7%in Italia, variazioni comunque inferiori a quelle stimate (-6,7%) per raggiungere l’obiettivo europeo di dimezzare il numero di morti in incidenti stradali entro il 2020. Per rispettare il target fissato, nel periodo 2017-2020 il numero di vittime nell’Unione europea e in Italia dovrebbe ridursi, in media annua fino al 2020, di circa l’11%.

 

immagine di repertorio

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Banche, Unimpresa: Prestiti alle aziende giù di 16 miliardi

Credit crunch per le aziende italiane: i prestiti delle Banche alle imprese, nel corso dell'ultimo anno anno, sono calati di quasi 17 miliardi di euro (-2%) nonostante l'aumento di oltre 12 miliardi dei finanziamenti a medio termine. A pesare sul calo è la diminuzione di oltre 15 miliardi dei finanziamenti a breve e di 13 miliardi di quelli di lungo periodo. In aumento di 10 miliardi, invece, i prestiti alle famiglie, spinti dal credito al consumo (+8 miliardi) e dai mutui (+9 miliardi), comparti che hanno compensato la riduzione di 7 miliardi dei prestiti personali. In totale, lo stock di impieghi al settore privato è diminuito di 6 miliardi, passando da 1.410 miliardi a 1.404 miliardi. Mezzo miliardo al mese in meno ad aziende e cittadini. Questi i dati principali del rapporto mensile sul credito realizzato dal Centro studi di Unimpresa, secondo il quale le rate non pagate (sofferenze) sono tornate ad aumentare: nell'ultimo anno si è registrato un incremento di 2 miliardi (+1,06%) a 202 miliardi. "Lo Stato salva le Banche, con risorse per oltre 30 miliardi che potrebbero non bastare, ma non ci sono certezze sulla riapertura dei rubinetti dei finanziamenti: chi ci assicura che ripartiranno?" commenta il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci. 

Secondo il rapporto dell'associazione, basato su dati della Banca d'Italia, il totale dei prestiti al settore privato è calato negli ultimi 12 mesi di 6,2 miliardi (-0,44%) passando dai 1.410,8 miliardi di maggio 2016 ai 1.404,5 miliardi di maggio 2017. Nel dettaglio, è calato di 16,3 miliardi (-2,07%) lo stock di finanziamenti alle imprese passati da 789,8 miliardi a 773,4 miliardi: nel dettaglio, sono calati di 15,2 miliardi (-5,50%) da 276,5 miliardi a 261,3 miliardi i crediti a breve termine (fino a 1 anno); giù di 13,1 miliardi (-3,63%) i prestiti di lunga durata (oltre 5 anni) scesi da 362,4 miliardi a 349,2 miliardi; sono invece cresciuti di 12,03 miliardi (+7,89%) i finanziamenti di medio periodo (fino a 5 anni) passati da 150,8 miliardi a 162,8 miliardi. Risultano complessivamente in aumento di 10,08 miliardi (+1,62%) i prestiti alle famiglie, passati da 621,02 miliardi a 631,1 miliardi: in particolare, è salito di 7,9 miliardi (+9,48%) il credito al consumo (denaro concesso per acquistare elettrodomestici, automobili, televisori e smartphone) passato da 83,6 miliardi a 91,6 miliardi; in aumento anche i mutui di 8,9 miliardi (+2,47%), saliti da 363,5 miliardi a 372,5 miliardi; in calo, invece, i prestiti personali, scesi di 8,9 miliardi (-2,47%) da 173,7 miliardi a 166,9 miliardi.Per quanto riguarda i prestiti non rimborsati, si registra un aumento delle sofferenze lorde, cresciute in totale di 2,1 miliardi (+1,06%) dai 199,9 miliardi di maggio 2016 ai 202,1 miliardi di maggio 2017. Il rapporto tra sofferenze lorde e prestiti è passato dal 14,18% al 14,39%. Sono aumentate di 1,8 miliardi (+1,31%) le rate non pagate dalle aziende, salite da 142,1 miliardi a 143,9 miliardi; in aumento di 244 milioni (+0,65%) anche i crediti deteriorati riconducibili alle famiglie, passati da 37,5 miliardi a 37,7 miliardi, mentre sono calati di 145 milioni (-0,90%) quelli legati alle imprese familiari, calati da 16,08 miliardi a 15,9 miliardi; sono invece risultate in aumento di 166 milioni (+3,88%) le sofferenze della pubblica amministrazione, delle assicurazioni, dei fondi e delle onlus. Il totale delle sofferenze nette, invece, ovvero quelle non coperte direttamente da garanzie, è calato di 8,4 miliardi (-9,94%) da 84,9 miliardi a 76,5 miliardi. Il rapporto tra sofferenze nette e prestiti è passato dal 6,02% al 5,45%.

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Sfratti in calo negli ultimi due anni in Italia

 Sfratti in calo negli ultimi due anni in Italia: in due anni sono stati piu' di 15.500 in meno passando dalle 77.278 sentenze del 2014 alle 61.718 del 2016 con un rapprto che e' passato cosi' ad uno sfratto ogni 419 famiglie. A fotografare la situazione italiana, Solo Affitti, che ha elaborato i dati del ministero dell'Interno. Nel 2016 Modena e' stata la provincia con la piu' alta incidenza di sfratti (1 ogni 172 famiglie residenti), seguita da Barletta-Andria-Trani (1/181 famiglie) e Pescara (1/219), mentre Oristano e' quella dove nell'ultimo biennio la situazione e' peggiorata di piu': da uno sfratto ogni 1.825 famiglie a 1 ogni 498. Le tre province piu' virtuose sono Nuoro (1/3.802), Crotone (1/3.257) e Catanzaro (1/3.149). L'andamento, pero' -sottolinea Solo Affitti- e' molto altalenante nelle diverse province. Oristano perde piu' posti (28) nella graduatoria dell'incidenza degli sfratti (1 ogni 498 famiglie). Sono 24 sono le posizioni perse dalle province di Massa Carrara (1/358) e Viterbo (1/418) rispetto alla classifica di 2 anni fa. Ancona (1/326) riscontra un andamento negativo di 22 posizioni nel biennio, seguita da La Spezia (1/336), che perde 19 posizioni. La provincia in cui la situazione appare migliorata maggiormente rispetto al 2014 e' Brindisi (1/622), che compie un balzo in avanti di 32 posizioni in classifica. Seguono Terni (1/491), che scavalca 27 province e Pisa (1/403) che migliora di 16 posizioni. Situazione positiva anche a Vercelli (1/387) e Trapani (1/739), che guadagnano 14 posti nella graduatoria dell'incidenza sfratti. Nata nel 1997 Solo Affitti e' un'azienda che opera in franchising ed e' specializzata nel mercato della locazione. Con sede a Cesena, l'azienda conta oggi 340 agenzie (40 in Spagna). La focalizzazione sul settore delle case in affitto consente agli agenti di Solo Affitti di diventare professionisti delle locazioni, competenti in tutta la vasta e complessa materia, in grado di tutelare gli investimenti dei proprietari e curarsi dei bisogni degli inquilini. L'unicita' dell'azienda ha permesso a Solo Affitti di diventare leader indiscusso di questa fetta del mercato immobiliare, dove annualmente vengono stipulati oltre un milione di contratti di locazione. Gli agenti di Solo Affitti, nella logica di una assistenza continuativa, offrono servizi che vanno dalla fase di stima del canone, a quella di stipula del contratto, fino alle pratiche post contrattuali. Solo affitti Vacanze e' il primo portale italiano per l'affitto di case per le vacanze, nato dall'esperienza di Solo Affitti. Propone 70.000 case, ville e appartamenti in tutta Europa, garantiti e certificati da agenzie e partner specializzati nella locazione turistica. www.soloaffittivacanze.it Per ulteriori informazioni: Solo AffittiSEC SpA Isabella Tulipano - Tel 0547 418126 - isabella.tulipano@soloaffitti.it Angelo Vitale - Tel 02 624999.1 - vitale@secrp.com Luigi Santo - Tel 02 624999.1 - santo@secrp.com Silvia Belluzzi - Tel 02 624999.1 - belluzzi@secrp.com Pos.Province con maggiore incidenza sfratti1 sfratto / famiglie 2016Pos.Province con minore incidenza sfratti1 sfratto / famiglie 2016 1 Modena17279 Matera1.068 2 Barletta-Andria-Trani18180 Campobasso1.102 3 Pescara21981 Benevento1.342 4 Imperia23482 Belluno1.653 5 Prato23783 Isernia1.738 6 Torino24184 Enna 2.249 7 Cosenza25185 Caltanissetta 2.568 8 Rimini27686 Catanzaro 3.149 9 Monza-Brianza28687 Crotone3.257 10 Avellino29188 Nuoro3.802 Rielaborazione Solo Affitti su dati del Ministero degli interni. Analisi condotta sulle 88 province con dati completi per gli anni 2014 e 2016; escluse dall'analisi le province di: Alessandria, Bari, Bologna, Caserta, Catania, Foggia, Messina, Napoli, Padova, Potenza, Reggio Calabria, Roma, Sassari, Savona, Taranto, Trieste, Venezia, Vibo Valentia Province dove l'incidenza sfratti e' peggiorata di piu'Posizione nella graduatoria 2014 dell'incidenza sfrattiPosizione nella graduatoria 2016 dell'incidenza sfrattiPeggioramento nella graduatoria tra il 2014 e il 2016 Oristano83 55 - 28 posizioni Massa Carrara49 25 - 24 posizioni Viterbo63 39 - 24 posizioni Ancona40 18 - 22 posizioni La Spezia41 22 - 19 posizioni Rielaborazione Solo Affitti su dati del Ministero degli interni. Analisi condotta sulle 88 province con dati completi per gli anni 2014 e 2016; escluse dall'analisi le province di: Alessandria, Bari, Bologna, Caserta, Catania, Foggia, Messina, Napoli, Padova, Potenza, Reggio Calabria, Roma, Sassari, Savona, Taranto, Trieste, Venezia, Vibo Valentia Province dove l'incidenza sfratti e' migliorata di piu'Posizione nella graduatoria 2014 dell'incidenza sfrattiPosizione nella graduatoria 2016 dell'incidenza sfrattiMiglioramento nella graduatoria tra il 2014 e il 2016 Brindisi32 64 +32 posizioni Terni26 53 +27 posizioni Pisa19 35 +16 posizioni Vercelli18 32 +14 posizioni Trapani57 71 +14 posizioni Rielaborazione Solo Affitti su dati del Ministero degli interni. Analisi condotta sulle 88 province con dati completi per gli anni 2014 e 2016; escluse dall'analisi le province di: Alessandria, Bari, Bologna, Caserta, Catania, Foggia, Messina, Napoli, Padova, Potenza, Reggio Calabria, Roma, Sassari, Savona, Taranto, Trieste, Venezia, Vibo Valentia

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