L'ex presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, dopo le emergenze che hanno funestato l'Abruzzo in questi giorni è intervenuto con un comunicato su quelle che a suo modo di vedere sono al momento le linee di azione indispensabili: "Non ho voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali nei giorni scorsi per rispetto del lutto che ha colpito molte famiglie, alle quali esprimo oggi il mio cordoglio, e del grande impegno che i soccorritori stavano dispiegando per salvare quante più vite umane". Gianni Chiodi sull'emergenza che ha colpito la Regione ha aggiunto: "I tragici eventi accaduti in questi ultimi giorni, che hanno portato morte e disperazione, meritano un profonda riflessione, una forte presa di coscienza da partedi chi ha la responsabilità di amministrare la nostra Regione: qualcosa non ha funzionato! Non ha funzionato a livello comunicativo e operativo, a livello di organizzazione delle risorse anche umane messe in campo, e non parlo certamente dei volontari che ogni qual volta vengono chiamati mettono in campo un impegno encomiabile così come ricorda la nostra gente colpita dal tragico terremoto del 2009. I danni per la nostra regione sono stati ingenti, tanto che è in pericolo l'intero assetto economico abruzzese. Tante le imprese che sono state colpite pesantemente: imprese agricole, artigianali ed anche industriali; molti gli operatori turistici e commerciali che risentiranno inevitabilmente di quello che è accaduto e che rischia di mettere un velo sull'attrattiva turistica della nostra terra. Per superare questo terribile momento e sostenere la ripresa - continua Chiodi - occorrono misure urgenti, speciali e, principalmente, accelerare i processi già avviati nel tempo, proprio a partire dal 2009, cercando di riprogrammare risorse disponibili e riprogrammarne di nuove. Nello specifico credo sia necessario ultimare, anche con provvedimenti speciali, il piano "Scuole d'Abruzzo" che ha interessato oltre 100 Comuni della nostra regione, con una dotazione complessiva di quasi 230 milioni di euro che, per lungaggini burocratiche, è ancora irrealizzato per moltissimi casi. Basti pensare che le risorse sono ancora oggi sul conto corrente degli uffici speciali per la ricostruzione, infruttifere e inutilizzate".
Leggi Tutto »Sondaggio di Ipr per Porta a porta, Pd diviso al 22 per cento
Una lista di sinistra sostenuta dall'ex premier Massimo D'Alema avrebbe piu' del 10 per cento. E nessun partito raggiungerebbe la soglia del 40 % necessaria a ottenere il premio di governabilita'. E' quanto emerge dai sondaggi elettorali di Ipr e di tecne' pubblicati oggi da Porta a porta. Per IPR alla Camera dei Deputati il PD e M5S risultano alla pari al 30% (191 seggi per PD e M5S), la Lega al 13% (83 seggi)FI al 12% (76 seggi), FDI al 5% (32 seggi), Sinistra Italiana al 3.5% (22 seggi), NCD AL 3% (19 seggi) UDC ALL'1 % (nessun seggio. Per l'istituto Tecne' il M5S ottiene il 30,5% (194 seggi), il PD il 29% (184 seggi), la Lega e FI il 13% (83 seggi ciascuno), FDI al 5% (32 seggi), Sinistra Italiana al 3% (19 seggi), Area Popolare 3% (19 seggi), altri 3.5% (4 seggi), Circ. Estero (12 seggi). Nessuna maggioranza politica avrebbe i numeri per governare (316 quella numerica - 340/350 seggi quella operativa). IPR e Tecne' fanno tre ipotesi di alleanze: Nessuna maggioranza politica avrebbe comunque i numeri per governare (316 quella numerica - 340/350 seggi quella operativa). 1 ipotesi: Il PD + altri partiti del governo attuale + autonomisti + 5 seggi estero = 219 seggi secondo IPR, 212 per Tecne'. 2 ipotesi: PD + altri partiti governo attuale + FI + autonomisti + 10 seggi estero = 309 seggi per IPR, 297 per Tecne' . 3 ipotesi: M5S + Lega + FDI + 2 seggi estero = 308 seggi per IPR, 314 per Tecne'. Anche nell'ipotesi che i partiti si presentino associati in listoni non si raggiungerebbe alcuna maggioranza in grado di governare. Il listone centro sinistra: PD+NCD+SC+IDV+SI+ALTRI otterrebbe il 36% dei voti con 227 seggi (IPR) 32% con 201 seggi (Tecne'). Il listone di Centro destra: FI+LEGA+FDI+UDC+ALTRI otterrebbe IL 31,5% con 198 seggi (IPR) 32,5% con 205 seggi (Tecne'). La lista M5S da sola sarebbe al 30% con 189 seggi (IPR), 33% con 208 seggi (Tecne'). Sondato anche l'ipotesi che prevede la presentazione alle elezioni di una forza politica scissa dal PD con a capo D'Alema e Bersani. In questo caso per IPR il PD si fermerebbe al 22% con 141 seggi, la forza di sinistra di D'Alema e Bersani raggiungerebbe l'11% con 71 seggi, i M5S sarebbero al 29,5% con 190 seggi, la Lega al 13% con 77 seggi, FI al 12% con 32 seggi, NCD 3% con 19 seggi. Diverso il sondaggio registrato da Tecne' M5S 28% e 179 seggi, PD senza sinistra 20% e 128 seggi, sinistra con minoranza PD ormai scissa 14% e 90 seggi, Lega e FI 13% con 83 seggi ciascuno, FDI 5% e 32 seggi, Area popolare 3% e 19 seggi. Gli italiani vorrebbero andare alle elezioni subito con le leggi elettorali modificate dalla Consulta per il 53% IPR, 54% Tecne'. NOTA: sondaggio IPR effettuato il 29 gennaio. Persone intervistate 1000 con metodo Cati e Panel Cawi. Percentuale di rispondenti 91%. sondaggio Tecne', realizzato il 28 gennaio con metodo Cati, Cawi Cami, campione rappresentativo della popolazione residente in Italia dai 18 anni in su.
Leggi Tutto »Legnini all’inaugurazione dell’anno giudiziario a L’Aquila
"Un segno di sostegno alla magistratura e all'avvocatura di questo distretto, di cordoglio e partecipazione al gravissimo dolore dei familiari delle vittime, di sostegno alle istituzioni in questo momento cosi' drammatico ed eccezionale per questa terra che e' anche la mia terra". Cosi' il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, ha spiegato la sua presenza a margine della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario in corso all'Aquila.
"Sono all'Aquila per esprimere fraterna solidarieta', vicinanza, amicizia e affetto nei confronti di questo territorio e questa popolazione". Questa la dichiarazione del primo presidente della Corte di Cassazione, Giovanni Canzio, gia' presidente della Corte d'Appello aquilana dal 2009 al 2011, a margine della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario in corso all'aula magna "Antonio Villani" del palazzo di giustizia del capoluogo abruzzese.
Leggi Tutto »Rischio idrogeologico, Maragno: “1 milione di euro dalla Regione Abruzzo”
“La Regione Abruzzo ha stanziato in favore del nostro Comune 1 milione di euro per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico a Montesilvano Colle". È quanto annuncia il sindaco di Montesilvano Francesco Maragno. "Il presidente D'Alfonso ci ha comunicato il finanziamento che ci permetterà di intervenire su alcuni dei punti interessati da frane nella zona collinare di Montesilvano. Sono necessari tuttavia diversi milioni di euro per fronteggiare le numerose situazioni di criticità sul nostro debole territorio".
Sono diversi gli smottamenti che nell'ultima ondata di maltempo si sono verificati sulla zona collinare di Montesilvano. In particolare i punti interessati da movimenti franosi sono Strada Fosso dello Sportello, Colle Portone, Valle Cupa, Colle Fiorito, Contrada Trave, Fonte d'Olmo, Via Aspromonte e la passeggiata di Montesilvano Colle. Nei giorni scorsi i tecnici comunali hanno eseguito sopralluoghi, affiancati da un geologo per approfondire tutte le criticità.
“Stiamo lavorando lungo via Aspromonte - aggiunge il sindaco - dove si è aperto un significativo fronte franoso e dove sono attualmente in corso interventi per rinforzare il fragile territorio attraverso la realizzazione di pali di fondazione, e ripristinare così la sicurezza dell’area. Stiamo cercando di intervenire sui fronti più delicati, come ad esempio abbiamo fatto lo scorso anno con gli interventi alla Madonna della Neve, dove abbiamo eseguito lavori di restauro e recupero strutturale del muro della chiesetta che era letteralmente franato. Opere necessarie non solo per la salvaguardia della sicurezza dei cittadini, ma anche per la tutela del patrimonio culturale e storico della nostra città. Purtroppo il nostro territorio - conclude il sindaco - presenta un elevato livello di rischio idrogeologico, accentuato in taluni casi anche da scelte del passato non oculate ed attente. La nostra Amministrazione in sinergia con gli altri enti sta promuovendo tutte le attività necessarie al fine di risolvere la problematica in maniera definitiva”.
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Legnini: è uno dei momenti piu’ gravi per l’Abruzzo
''Quello attuale e' uno dei momenti piu' gravi attraversati dalla storia di questa nostra regione. Di cio' sono consapevoli i piu' alti rappresentanti delle istituzioni repubblicane". Cosi' il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini intervenendo all'Aquila all'inaugurazione dell'anno giudiziario del distretto abruzzese.
"Esprimiamo gratitudine - ha spiegato ancora Legnini, che ha origini abruzzesi - al presidente Mattarella che proprio ieri qui all'Aquila ha voluto testimoniare la sua vicinanza e la sua partecipazione al dolore delle famiglie. Ringrazio il presidente Canzio anche per lo straordinario lavoro che sta assicurando con la sua guida autorevole e salda della suprema corte e il presidente Schiro' che immediatamente hanno inteso aderire partecipando a questa giornata densa di significati". Legnini ha spiegato di aver deciso "solo tre giorni fa di partecipare all'inaugurazione revocando la precedente decisione di prendere parte alla cerimonia presso il distretto di Firenze" per partecipare "al dolore al cordoglio dei famigliari delle vittime delle terribili sciagure di Rigopiano, di Campo Felice e degli altri comuni colpiti dagli eventi catastrofici degli ultimi giorni".
"Una nuova consapevolezza deve indurci a ritenere che e' necessario, come in occasione del terremoto dell'Aquila del 2009 e come sta accadendo oggi, unire gli sforzi e profondere le energie di tutti per determinare le condizioni di un nuovo slancio". Cosi' il Vice Presidente del Csm, Giovanni Legnini. Per Legnini occorre "trarre nuova forza ed energia proprio dall'eccezionalita' e gravita' di quanto e' accaduto alla nostra terra". Per mettere in pratica "una stagione di risanamento e nuovo sviluppo, capace di assicurare all'Abruzzo, e soprattutto ai suoi giovani, un futuro di speranza e di ripresa". "Occorre dunque un nuovo patto che faccia leva su chi ha responsabilita' di governo e chi siede sui banchi dell'opposizione e ci consenta di ottenere adeguati strumenti normativi e risorse straordinarie, ma anche di suscitare lo spirito necessario per la ricostruzione materiale e morale della nostra regione"
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Taglio dei tribunali, Chiavaroli: valuteremo le istanze dell’Abruzzo
"Ho assunto l'impegno come governo, come parlamentare abruzzese lo faccio da tempo, a valutare con grande attenzione le istanze di proroga dell'attuazione della riforma della giustizia, che ci vengono dal territorio abruzzese e che potremmo inserire gia' nel milleproroghe". Cosi' il sottosegretario alla giustizia, la senatrice pescarese Federica Chiavaroli, a margine della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario del distretto abruzzese che si e' svolto all'Aquila, affrontando il tema della riforma degli uffici giudiziari che in Abruzzo nel 2018 porterebbe al taglio di 4 tribunali su 8. "Il governo deve impegnarsi a dare luogo a queste richieste relative alla organizzazione degli uffici giudiziari abruzzesi. Sono state dette parole importanti, sono convinta arriveremo a rivedere la decisione per garantire all'Abruzzo una efficiente erogazione del servizio giustizia e anche una erogazione prossima alle comunità"."Tra i temi piu' caldi del settore giustizia in Abruzzo c'e' il rinnovo della convenzione per i tirocinanti degli uffici giudiziari, in tal senso ho preso l'impegno a firmare la convenzione nei prossimi giorni" ha aggiunto il sottosegretario alla Giustizia, la senatrice pescarese Federica Chiavaroli. "Finalmente gli uffici potranno tornare alla normalita' grazie all'impegno economico della Regione Abruzzo teso a finanziare i tirocini - ha proseguito il componente del governo. In riferimento alla inaugurazione, Chiavaroli ha sottolineato che "e' stata una cerimonia bella, dedicata innanzitutto alle vittime di queste tragedie, c'e' stato l'impegno da parte di tutti per dare, in questa regione, un senso alla parola futuro. Abbiamo poi affrontato poi tutti i temi della giustizia in particolare quelli che interessano questo distretto"
Leggi Tutto »Variati: riforma Delrio oggi non va
"A che servono le riforme? A rendere piu' efficienti i servizi per i cittadini. Non devono servire alle parti politiche. Oggi constatiamo che la riforma Delrio che era partita in modo positivo, oggi non va". Lo ha detto Achille Variati, sindaco di Vicenza e presidente nazionale dell'Upi.
"Il nostro pensiero va alle vittime di queste sciagure - ha proseguito Variati, nel corso della conferenza stampa delle Province a Pescara alla quale partecipano 13 presidenti del centro Italia - abbiamo riflettuto se fosse opportuno fare una conferenza stampa ora, ma per rispetto proprio di questi cittadini che non ci sono piu', delle sofferenze, e dei danni enormi che raccogliamo, ci siamo convinti invece di dover rispondere ad alcune domande non solo di chi e' la colpa, ma anche perche' le cose accadono. Lo diciamo con schiettezza, perche' in caso contrario da queste tragedie non se ne viene fuori, e questo Paese non riesce mai a prendere una lezione e a far in modo che le cose non si ripetano", ha chiarito Variati.
"Non siamo in grado di fare un bilancio nel 2017. Urliamo basta, non vogliamo altri morti. Le Province hanno fatto di piu' di quello che potevano fare in questa emergenza senza soldi, hanno assicurato i servizi di somma urgenza senza copertura finanziaria. Qualcosa non va. Quindi ora lo diciamo al Parlamento, e all'amico Gentiloni: ora tocca a te". Lo ha detto il presidente dell'Unione Province Italiane, Achille Variati, nel corso della conferenza stampa che si sta tenendo a Pescara sullo stato degli enti alla luce anche di quanto accaduto negli ultimi giorni. "Servono 400-500 milioni di euro, ma subito, non promesse ma cose reali. In caso contrario, salutiamo - ha proseguito Variati -. Non prendiamo un euro, non e' per noi questa protesta ma e' per i cittadini che si ritroveranno senza servizi. Il 7 dicembre scorso abbiamo gia' scritto una lettera a Mattarella dove illustravamo la nostra situazione: le province italiane sono tutte in predissesto", ha concluso Variati.
Leggi Tutto »Vertice sul Piano di Emergenza della diga di Campotosto
Il rapporto tra l'attuale funzionalità della diga di Campotosto, le norme vigenti, il documento di Protezione civile della diga di Rio Fucino ed il documento di emergenza-evacuazione sono stati i punti focali della odierna riunione per la redazione del Piano di Emergenza della diga di Campotosto. Al tavolo di lavoro presieduto dal presidente della Giunta regionale dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, e svoltosi questa mattina, in Regione, a Pescara, il quarto in una settimana su questa specifica tematica, hanno partecipato, tra gli altri, il vice prefetto vicario dell'Aquila, Giuseppe Guetta (proprio oggi nominato Prefetto di Oristano), il sottosegretario con delega alla Protezione civile, Mario Mazzocca, il consigliere regionale, Luciano Monticelli, il direttore generale della Regione, Cristina Gerardis, ed il direttore del Dipartimento Lavori pubblici, Emidio Primavera.
"Abbiamo valutato la vigenza dei documenti - ha dichiarato D'Alfonso - e soprattutto la qualità delle informazioni allo stato anche alla luce del fatto che uno dei documenti di pertinenza del Ministero delle Infrastrutture è datato 2000 sebbene con scadenza al 2018. Tuttavia - ha proseguito -, siccome un invaso è un corpo vivo, abbiamo anche voluto verificare la puntualità delle informazioni contenute per attivare subito dopo il Piano di emergenza che spetta, come redazione, a Regione e Prefettura dell'Aquila. Sono stati coinvolti tutti i Comuni del bacino di riferimento - ha spiegato il Presidente - per fare in modo che, in caso di evacuazione che, al momento, è scongiurata, siamo in grado di compiere tutte le azioni necessarie per garantire la sicurezza della popolazione. Abbiamo anche verificato la quantità idrica dell'invaso di Campotosto e la quantità idrica che deve essere eliminata - ha aggiunto D'Alfonso - e secondo quale tempistica, in caso di necessità, debbano coordinarsi Autorità di bacino, sindaci e autorità di pubblica sicurezza. Infine, - ha concluso - abbiamo verificato la condizione di tutti gli altri invasi della regione per fare in modo che nessun evento ci colga impreparati. Peraltro, già a fine ottobre, dopo gli eventi tellurici di quel periodo, avevo chiesto personalmente al direttore delle dighe presso il Ministero delle infrastrutture di verificare quale fosse stato il livello dei danni prodotti dalle sollecitazioni sismiche"
Leggi Tutto »Approvato il nuovo piano della rete scolastica regionale
Via libera della Giunta regionale d'Abruzzo al nuovo piano di dimensionamento della rete scolastica regionale per l'anno 2017-2018. L'atto della Giunta regionale arriva a seguito dell'esame dei Piani provinciali approvati dalle singole Province. Poche le novita' introdotte con il nuovo dimensionamento. Per la provincia di Teramo previsto lo spostamento del Centro provinciale per l'istruzione degli adulti dall'Itg "Forti" in via della Cona presso l'Ipsia/Ipsss "E Marino" via S. Marino sempre a Teramo. Per la provincia dell'Aquila le modifiche piu' importanti riguardano San Demetrio. Il centro aquilano sara' infatti sede amministrativa del nuovo istituto comprensivo "San Demetrio/Rocca di Mezzo" con 590 alunni, frutto dello scorporo di alcuni istituti presenti all'Aquila, Paganica, Ovindoli, Rocca di Mezzo, Ocre. Il provvedimento prevede inoltre la costituzione di un punto di erogazione servizi a Rocca di mezzo. Altra novita' importante e' la costituzione del Liceo Coreutico all'Aquila "che - ha precisato l'assessore all'Istruzione Marinella Sclocco - rappresenta il naturale completamento del Liceo musicale gia' esistente". Su questo punto, l'Assessore ha chiarito anche i termini del confronto del tavolo tecnico che ha discusso la richiesta di costituire un altro Liceo musicale ad Avezzano.
Leggi Tutto »Di Marco: il 18 ho chiesto l’intervento dell’esercito
"La mattina del 18 ero in Provincia e ho chiesto l'intervento dell'esercito. Alle 12 ho chiesto aiuto anche a Gentiloni. Eravamo in prefettura con le scosse di terremoto, ci sentivamo sotto attacco". Cosi' il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, racconta le ore che hanno preceduto il disastro dell'Hotel Rigopiano di Farindola, nel corso della conferenza stampa convocata nel capoluogo adriatico alla presenza di Achille Variati, presidente nazionale dell'Upi e di altri presidenti di provincia del centro Italia. "C'erano molti paesi della provincia - ha proseguito Di Marco - completamente isolati, dove la gente rischiava di morire e che versavano in condizioni peggiori di Farindola"
"In passato abbiamo sottoposto vari dossier sulla situazione della Provincia di Pescara alla presidente della Camera Boldrini, al premier Renzi e al ministro Del Rio, senza che nessuno sia intervenuto". Lo ha detto Antonio Di Marco, presidente della Provincia di Pescara, nel corso di una conferenza stampa convocata dall'Upi e di altri presidenti di provincia del centro Italia. "Abbiamo girato dossier anche ai parlamentari abruzzesi - ha proseguito Di Marco - e visti i risultati sarebbe necessario iniziare a comprendere anche il lavoro svolto dai nostri rappresentanti in parlamento". Secondo Di Marco si e' trattato di una tragedia annunciata. "E' stata una parentesi tristissima per la Provincia di Pescara - ha detto il presidente dell'ente pescarese, riferendosi al disastro dell'Hotel Rigopiano - anticipata dal crollo dell'Istituto Alberghiero di Pescara, due anni fa, quando alla visita del ministro Giannini non segui' alcun riscontro e dovette intervenire nuovamente la Regione per porre riparo"
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