Primo Piano

Sanità, Paolucci chiede l’invio degli ispettori del Ministero in Regione

“E’ necessario che il Ministero della Sanità mandi i suoi ispettori per controllare le procedure che la Regione sta adottando per la nomina dei direttori sanitari e amministrativi delle Asl, allungando i tempi mentre due Direzioni generali restano ancora scoperte insieme ai posti chiave del settore e nessuno lavora ai dossier richiesti dal Tavolo di monitoraggio”. Lo dichiara in una nota il capogruppo PD in Consiglio Regionale Silvio Paolucci che interviene sulle procedure di scelta dei bracci operativi delle Asl con una interpellanza all’esecutivo. 

“Oltre a partire pesantemente in ritardo, gli iter per i direttori sanitari e amministrativi sono già viziati, perché fuori dalla procedura che stabilisce la legge vigente, questo grazie alla delibera approvata in Giunta il 9 gennaio scorso, che di fatto ha sdoganato le procedure avviate dalla dirigenza delle due Asl per le nomine - avverte Paolucci - Inoltre scontiamo lungaggini legate anche alla nomina dei restanti manager, ancora attesi a Pescara e Teramo, all’insediamento di D’Amario alla direzione del Dipartimento e la desertificazione degli uffici dell’assessorato. E’ dunque necessario che il Ministero venga a controllare per capire perché la Regione adotti un percorso che è palesemente extra lege, avendo invece applicato la normativa in modo corretto per la nomina del direttore sanitario della Asl di Pescara, lo scorso aprile”. 

“E' indispensabile fermare questo scellerato modo di gestire la sanità, prima che inizi un triste spettacolo e andare incontro ad un sicuro nuovo commissariamento.  Nel frattempo ritengo molto grave che si neghino ad un consigliere regionale risposte circa la questione contrattuale tra pubblico e privato per quanto riguarda il 2019, una questione che ha un impatto pubblico grande, perché ha a che a che fare con l’erogazione dei servizi e lo stipendio di migliaia di lavoratori.  Anche su questo presto mi rivolgerò agli organi di garanzia”.

 

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Dodici milioni di euro per il potenziamento infrastrutturale del porto di Vasto

La Regione Abruzzo ha destinato 12 milioni di euro per il potenziamento infrastrutturale del porto di Vasto, considerato uno snodo strategico per il tessuto produttivo regionale. I fondi, recuperati da una rimodulazione al Piano nazionale degli investimenti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, prevede l'ampliamento della banchina di levante (da 60 a 85 metri) per consentire l'ingresso della ferrovia nello scalo vastese e il prolungamento del molo di soprafflutto. Per il dragaggio, invece, è disponibile 1 milione 170mila euro, i lavori partiranno a breve. «Si tratta di un intervento molto importante, abbiamo lavorato un anno per reperire i fondi che saranno impiegati per il potenziamento del porto di Vasto - ha esordito il presidente della Giunta Marco Marsilio -. La precedente programmazione, infatti, destinava i finanziamenti solo per i porti nazionali, cioè a Pescara e Ortona, impoverendo di fatto il sistema dei porti regionali (Giulianova e Vasto). Noi abbiamo invertito la tendenza: nel bacino portuale di Vasto - ha aggiunto Marsilio - andremo a realizzare la nuova banchina che consentirà a Rfi di realizzare le infrastrutture ferroviarie. Questo investimento - ha concluso il presidente - permetterà di ampliare i traffici commerciali e accrescere la circolazione delle merci nella nostra regione». Insieme con il presidente Marsilio erano presenti, questa mattina a Vasto, nella sede dell'Arap, gli assessori regionali Febbo e Campitelli, il sottosegretario Umberto D'Annuntiis, e i consiglieri regionali Manuele Marcovecchio e Sabrina Bocchino. 

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Cresce la spesa dei Comuni per i servizi sociali

Per il quarto anno consecutivo la spesa dei comuni per i servizi sociali è in crescita, raggiungendo i livelli registrati negli anni precedenti la crisi del 2011-2013. Nel 2017, la spesa dei Comuni per i servizi sociali, al netto del contributo degli utenti e del Servizio Sanitario Nazionale, ammonta a circa 7 miliardi 234 milioni di euro, corrispondenti allo 0,41% del Pil nazionale (dati provvisori). La spesa di cui beneficia mediamente un abitante in un anno è pari a 119 euro a livello nazionale, con differenze territoriali molto ampie. La spesa sociale del Sud rimane molto inferiore rispetto al resto dell'Italia: 58 euro contro valori che superano i 115 euro annui in tutte le altre ripartizioni, toccando il massimo nel Nord-est con 172 euro. La spesa è aumentata del 2,5% sul 2016 (circa 177 milioni di euro). In termini pro capite, le risorse destinate alla rete territoriale di interventi e servizi sociali sono passate da 116 a 119 euro per abitante. Prosegue dunque la ripresa iniziata nel 2014, che ha riportato gradualmente la spesa sociale a livelli precedenti al declino registrato nel triennio 2011-2013.

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Autostrada A14 e traffico sulla SS 16, il ministro De Micheli incontra i sindaci

"Sull'autostrada A14 si sono realizzati negli ultimi mesi una serie di sequestri da parte della magistratura di Avellino per le barriere e il movimento franoso del Cerrano. Noi siamo intervenuti per spingere Aspi a intervenire a sua volta con piani d'emergenza e l'anticipazione di una serie di progetti per la messa in sicurezza delle barriere. Il rapporto poi e' intercorso tra Autostrade per l'Italia e la Procura di Avellino. Nostro dovere, da quando ci siamo insediati, e' stato quello di modificare alcune regole nel rapporto che c'e' tra il ministero e tutti i concessionari autostradali perche' lo Stato sia molto piu' presente nelle decisioni e nelle scelte e nei piani di manutenzione". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, a margine della sua visita ai Laboratori nazionali del Gran Sasso dell'Infn ad Assergi.

"Abbiamo preso il progetto che abbiamo ereditato dal precedente Governo e fatto una valutazione insieme all'Europa sul tipo di impatto e ricaduta. Per questo abbiamo preso un po' di tempo e abbiamo approvato una norma, nella legge di bilancio, che consentisse approfondimenti sia progettuali che economici. Ora abbiamo chiuso una proposta inviata al concessionario, siamo in attesa che ci risponda". Cosi' il ministro per le Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli, parlando, a margine di una visita ai Laboratori di fisica nucleare del Gran Sasso ad Assergi, del piano economico finanziario della societa' Strada dei Parchi, concessionaria delle autostrade abruzzesi e laziali A24 e A25. Il piano, che non viene rinnovato dal 2014, prevede la messa in sicurezza strutturale antisismica delle due arterie, in particolare, ponti e viadotti, con un intervento di 3,1 miliardi di euro, di cui 2 a carico dello Stato e la restante parte assicurata dalla concessionaria. Nella programmazione, approvata dal Cipe, e' previsto lo stanziamento di una prima tranche di circa 700 milioni di euro. La messa in sicurezza delle A24 e A25 fa parte di una norma della legge di stabilita' del 2012

Più tardi, il ministro De Micheli ha parlato anche dell'impegno concreto del Governo per la risoluzione dei problemi della SS 16, arteria sulla quale sono stati deviati i tir nel percorso fra i comuni di Pineto, Silvi e Citta' Sant'Angelo. "Nel tratto che intercorre tra le Marche, Abruzzo e Molise per quest'anno sono previsti 60 milioni di euro di interventi, alcuni di manutenzione ordinaria, ma la stragrande maggioranza di manutenzione straordinaria su ponti e gallerie". Lo ha spiegato il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli a margine della sua visita ai Laboratori del Gran Sasso. "Stiamo approvando progressivamente i singoli progetti come Ministero delle Infrastrutture, in particolar modo sul viadotto Cerrano, che ha avuto momenti anche abbastanza traumatici soprattutto per gli operatori per le imprese nel periodo del Natale che abbiamo seguito quotidianamente. Su quel viadotto l'intervento sara' fatto senza interferire con l'attuale viabilita', e prevede 4 milioni e mezzo di investimenti. Il progetto esecutivo di quell'intervento verra' presentato da Aspi il 20 di marzo al Ministero delle Infrastrutture: quindi stiamo lavorando con grande intensita'". "Ho poi avuto una richiesta del territorio della Regione Abruzzo di riprendere il progetto della terza corsia - conclude il Ministro - rispetto alla quale convocheremo, non appena avremo approvato tutti i progetti di intervento di manutenzione ordinaria e straordinaria sulla A14, un tavolo tecnico per fare le valutazioni sia progettuali che economiche di questo intervento"

Queste le parole di Andrea Scordella, sindaco di Silvi: "Quella di oggi e' una giornata importante perche' abbiamo modo di avere un confronto aperto e diretto con il Ministro, per sapere se la situazione della A14 possiamo considerarla chiusa o se gli sviluppi futuri saranno ancora quelli di una criticita' che sul nostro territorio potra' portarsi anche nel prossimo futuro. Sicuramente siamo consapevoli che la partita e' ancora aperta. Abbiamo avuto adesso l'interruzione parziale del tratto soprattutto nelle ore notturne per alcuni lavori che la Societa' Autostrade dovra' fare, ma vorremmo comprendere se finalmente si possa arrivare ad una definizione della problematica e poter aprire cosi' degli scenari diversi per il futuro". Sui danni subiti dalle infrastrutture cittadine per il transito dei mezzi pesanti, il sindaco di Silvi ha aggiunto: "Anche questa e' una partita ancora aperta. Come Comune stiamo portando avanti le richieste per il danno avuto e anche quello futuro visto che a Silvi transitano mezzi speciali e soprattutto i trasporti eccezionali. Abbiamo una partita che dovra' concludersi e stiamo facendo le nostre richieste. Sappiamo che alcuni lavori sono stati gia' appaltati dal Comune di Roseto che e' stata interessata dal transito in maniera piu' marginale. Chiediamo che venga interessato tutto il tratto e non solo una porzione".

Il sindaco di Citta' Sant'Angelo Matteo Perazzetti spiega a sua volta: "Abbiamo esposto tutte quelle che sono state le sofferenze che le nostre popolazioni hanno dovuto subire per questa interruzione del tratto A14 e vogliamo capire e comprendere come il Governo andra' a monitorare i lavori che si dovranno effettuare per far si' che non si possano piu' ripetere situazioni come quelle che sono state vissute. Chiederemo questo impegno sicuramente in maniera forte per tutelare la salute dei nostri cittadini"

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Quaresimale lascia la Lega e passa al gruppo misto

Pietro Quaresimale, fino ad oggi capogruppo in Regione della Lega, lascia il partito e passa al Gruppo Misto. È lui stesso a farlo sapere con un breve, ma netto, comunicato. "In qualita' di capogruppo della Lega in seno al Consiglio regionale d'Abruzzo, comunico che, da oggi, entro a far parte del Gruppo Misto, lasciando irrevocabilmente la Lega- scrive- Mi corre l'obbligo segnalare che e' mancata, nel tempo ancora piu' consistentemente, un'effettiva collaborazione tra la compagine amministrativa e quella assembleare. Piu' volte ho inteso rendere il lavoro molto piu' collegiale, con scarsissimi risultati, ed alla fine ho maturato l'idea, mio malgrado, di non sottostare piu' a decisioni terze che, talvolta, e in in piu' occasioni, ho condiviso proprio per il dovuto spirito di corpo, che adesso e' venuto meno. Aggiungo che tale volonta' era stata preventivamente espressa a soggetto di forte rappresentativita' nella Lega, senza aver ottenuto riscontro alcuno", aggiunge Quaresimale. "Ringrazio chi ha creduto in me ma ritengo davvero di poter svolgere un lavoro ben piu' proficuo per la comunita' che mi ha eletto con circa 9.000 preferenze- conclude-, non avendo piu' zavorre ai piedi".

 "Maggioranza sempre piu' spaccata. È un segnale di rottura forte". Non si e' fatto attendere il commento del capogruppo PD in Regione Silvio Paolucci alla notizia dell'uscita dalla Lega del capogruppo Pietro Quaresimale che ha annunciato l'uscita dal partito e l'adesione al Gruppo Misto per "non avere piu' zavorre". Un gesto che per Paolucci "spiega in modo chiarissimo qualita' e livello di questo governo". 

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Lavoro, le imprese hanno difficoltà nel trovare personale qualificato

 Le imprese "continuano a trovare molte difficoltà nel reperire personale, soprattutto qualificato". Lo sostiene l'ufficio studi della Cgia sulla base di un'indagine Unioncamere-Anpal sulle entrate programmate dagli imprenditori a gennaio. Il 32,8% delle assunzioni previste "sono di difficile reperimento a causa dell'impreparazione dei candidati o per la mancanza degli stessi". Su poco meno di 500mila assunzioni previste a gennaio, circa un terzo degli imprenditori "ha segnalato che probabilmente troverà molte difficoltà a 'coprire' questi posti di lavoro (poco più di 151.300), di cui il 15,7% a causa della mancanza di candidati (poco meno di 72.500) e un altro 13,8% per la scarsa preparazione (circa 63.700)". "L'offerta di lavoro - spiega il coordinatore dell'ufficio studi Paolo Zabeo - si sta polarizzando. Da un lato gli imprenditori cercano sempre più personale altamente qualificato, dall'altro figure caratterizzate da bassi livelli di competenze e specializzazione. Se per i primi le difficoltà di reperimento sono strutturali a causa anche dello scollamento che in alcune aree del paese si è creato tra la scuola e il mondo del lavoro, i secondi, invece, sono profili che spesso i nostri giovani rifiutano e solo in parte vengono coperti dagli stranieri". Le situazioni più problematiche sono nel Nord-est. Nelle diverse province se a Gorizia "il personale di difficile reperimento incide per il 48,1% sul numero delle assunzioni previste, a Trieste è il 45,5%, a Vicenza il 44,6%, a Pordenone il 44,2%, a Reggio Emilia il 42,7%, a Treviso il 42,3% e a Piacenza il 40,5%". Le figure professionali maggiormente richieste al Nord e che la domanda non riesce a soddisfare "sono i tecnici informatici, gli addetti alla vendita e gli esperti in marketing, i progettisti, gli ingegneri, i cuochi, i camerieri, gli operai metalmeccanici ed elettromeccanici"

"Quest'anno - afferma il segretario della Cgia, Renato Mason - sul fronte del mercato lavoro si profila una crescita dell'occupazione dello 0,4%, anche se in riduzione rispetto allo 0,6% dell'anno scorso. Si rischia di interrompere un trend particolarmente favorevole, soprattutto per i giovani che, secondo i dati Istat relativi al 2019, hanno segnato una flessione significativa del tasso di disoccupazione, raggiunto grazie alla buona performance dell'apprendistato che costituisce ancora adesso il contratto più usato per consentire agli under 25 di entrare nel mercato del lavoro". Sebbene al Sud "la difficoltà di 'coprire' le opportunità lavorative offerte dalle aziende è ovviamente inferiore a quella del Centro-nord, la percentuale media di difficile reperimento è comunque al 27,5%, con punte del 35,7% a Chieti, del 34,4% a Teramo, del 32,5% a Siracusa, del 32,2% a Potenza, del 31,7% a Taranto, del 31,6% a L'Aquila e del 30,6% a Cagliari". In tutte le principali province del Mezzogiorno (Bari, Catania, Caserta, Foggia, Lecce, Messina, Napoli, Palermo e Salerno), le imprese "faticano a trovare sul mercato cuochi, camerieri, altre professioni dei servizi turistici e, in particolar modo, conduttori di mezzi di trasporto, ovvero gli autotrasportatori. Una cosa che fino a qualche decennio fa era impensabile". Da qualche anno, invece, "i giovani non vogliono più fare gli autisti di mezzi pesanti, sia perchè il costo per ottenere la patente C o D e la 'Carta di qualificazione del conducente' (Cqc) ha una dimensione importante che oscilla tra i 2.500 e i 3mila euro, sia perchè è una professione estremamente faticosa. La difficoltà di trovare degli autisti di mezzi pesanti - aggiunge la Cgia - è una delle tante contraddizioni che caratterizzano questo settore che negli ultimi 10 anni ha perso quasi 25mila padroncini, anche se oggi fatica a reperire, perfino al Sud, giovani disponibili a mettersi alla guida di un Tir come dipendenti"

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Giovanni Legnini nominato commissario per la ricostruzione

 "In considerazione della proroga dello stato di emergenza in conseguenza degli eccezionali eventi sismici che hanno colpito il territorio delle Regioni Lazio, Marche, Umbria ed Abruzzo dal 24 agosto 2016", il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte "ha nominato, in data odierna, con proprio decreto, l'avv. Giovanni Legnini Commissario straordinario per la ricostruzione". E' quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi. L'incarico durera' fino alla fine 2020

"L'incarico affidato a Legnini, che decorre da oggi e dura fino al 31 dicembre 2020, era stato precedentemente svolto dal prof. Piero Farabollini, a cui vanno i ringraziamenti della Presidenza del Consiglio per il lavoro svolto", si legge ancora nella nota.

Nel Consiglio regionale d'Abruzzo al posto di Legnini, gia' vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura, entra Pierpaolo Pietrucci, primo dei non eletti nel Pd nel collegio dell'Aquila

"Ringrazio il presidente del Consiglio Conte e tutto il governo per la fiducia accordatami con la nomina a Commissario straordinario alla ricostruzione per il terremoto per il Centro Italia". Lo afferma in una nota Giovanni Legnini. "Sono consapevole della grande rilevanza della sfida che mi attende e - prosegue Legnini - della complessita' dei problemi da affrontare, con l'urgenza e la risolutezza che i cittadini e i sindaci da tempo richiedono alle istituzioni. Spendero' tutte le mie energie per far si' che la ricostruzione del centro Italia assuma la velocita' necessaria per consentire alle comunita' di risollevarsi e lo faro' con lo spirito di doverosa e massima collaborazione con il governo e il Parlamento, con i presidenti delle Regioni e i sindaci, con la struttura commissariale e i rappresentanti dei cittadini, dei professionisti e delle imprese". 

"Prendo atto che finalmente, a poche ore dalla scadenza della proroga, il Governo ha deciso di nominare un nuovo Commissario alla ricostruzione del sisma 2016/17 nella persona di Giovanni Legnini, al quale formulo gli auguri di buon lavoro". Cosi' ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. "La scelta di nominare un quarto Commissario in meno di quattro anni - prosegue Marsilio - e' indicativa delle difficolta' con le quali e' stata affrontata la ricostruzione nel cratere dell'Italia centrale: non vorrei che la mancata conferma dell'incarico a Piero Farabollini suonasse solo come una 'bocciatura' della persona, nascondendo sotto il tappeto la 'polvere' dell'incapacita' dei governi e dei parlamenti che si sono succeduti a offrire risposte concrete ed efficaci ai territori colpiti dal sisma, tuttora impantanati in una infernale macchina burocratico-amministrativa. A poco servira' avere un nuovo Commissario se non sara' accompagnato da uno sforzo convinto e deciso del Governo nel fornirgli gli strumenti normativi e le risorse umane e strumentali indispensabili per una vera svolta, come chiedono inascoltate da anni le Regioni, le Province e i Comuni all'unisono".

"Per la Regione Abruzzo, confrontarsi con un Commissario del proprio territorio - sottolinea Marsilio - puo' rappresentare un'opportunita' di maggiore ascolto e sensibilita' per affrontare il tema - delicatissimo - del 'riequilibrio' dei pesi della ricostruzione, che vedono da tre anni l'Abruzzo penalizzato da una quota del 10% largamente inferiore ai dati e ai fabbisogni reali: sottoporro' subito a Legnini questo tema, con il dovuto equilibrio e la necessaria fermezza, sperando che i rappresentanti delle altre Regioni non vogliano insistere nel mantenere una ripartizione iniqua e ingiustificata, e che Legnini stesso non si faccia 'condizionare in negativo' dalla sua appartenenza territoriale nel timore di non apparire super partes di fronte agli altri territori. La Regione Abruzzo - conclude Marsilio - continuera' a offrire piena e leale collaborazione istituzionale al Commissario che, ne sono certo, sapra' spogliarsi del suo ruolo di leader politico e di partito per mettersi a sua volta al servizio del territorio e dei cittadini che attendono risposte che non possono piu' tardare".

'La nomina di Giovanni Legnini quale Commissario alla ricostruzione per il centro Italia è di certo una buona notizia, perché l'Abruzzo e le altre regioni colpite dal sisma avranno a propria disposizione l'esperienza e la competenza di un uomo delle istituzioni che, al contempo, è vicino alle comunità". Lo afferma Silvio Paolucci, Capogruppo Consiliare del Partito Democratico del Consiglio Regionale dell'Abruzzo. "Sono certo che Giovanni saprà dare il meglio in un ruolo che è anche una sfida importante e delicata, come ha fatto fino ad oggi ai massimi vertici dello Stato e sugli scranni del Consiglio Regionale, sia come consigliere che come presidente della Commissione d'inchiesta sulla discarica di Bussi. - conclude Paolucci - A lui il più sincero e grande in bocca al lupo per il lavoro che lo aspetta e la massima collaborazione perché possa fare da speciale motore alla ricostruzione di tutti i territori colpiti dal sisma e che hanno diritto a rialzarsi del tutto''. 

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Giovanni Legnini nominato Commissario straordinario alla ricostruzione post sisma

“Ringrazio il Presidente del Consiglio Prof. Conte e tutto il Governo per la fiducia accordatami con la nomina a Commissario straordinario alla ricostruzione per il terremoto per il Centro Italia.   Sono consapevole della grande rilevanza della sfida che mi attende e della complessità dei problemi da affrontare, con l’urgenza e la risolutezza che i cittadini e i Sindaci da tempo richiedono alle istituzioni.  Spenderò tutte le mie energie per far sì che la ricostruzione del centro Italia assuma la velocità necessaria per consentire alle comunità di risollevarsi e lo farò con lo spirito di doverosa e massima collaborazione con il Governo e II Parlamento, con i Presidenti delle Regioni e i Sindaci, con la struttura commissariale e i rappresentanti dei cittadini, dei professionisti e delle imprese”, ha affermato Giovanni Legnini.

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Export italiano in aumento

Le esportazioni italiana nel 2019 sono in aumento (+2,3%), anche se in misura inferiore rispetto al 2018 (+3,6%), le importazioni invece calano dello 0,7%. Lo comunica l'Istat. L'incremento delle esportazioni in valore nel 2019 riflette un aumento sostenuto dei valori medi unitari (+3,1%) e una flessione dei volumi (-0,8%). Il tasso di crescita dell'export e' piu' sostenuto verso i paesi extra Ue, in particolare verso Svizzera e Stati Uniti, mentre l'export verso Cina e Germania e' in flessione.

Per le vendite italiane in Cina il calo e' dell'1% e per quelle in Germania dello 0,1%, mentre quelle in Svizzera registrano +16,6% e quelle negli Usa +7,5%. I settori trainanti del made in Italy, nel complesso dello scorso anno, sono gli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+25,6%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+6,6%), articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (+9,7%) e articoli di abbigliamento, anche in pelle e in pelliccia (+7,3%). Per le esportazioni italiane, il risultato del 2019 e' il peggiore da tre anni, a partire dal 2016, quando l'Istat aveva registrato un aumento dell'1,2%, a cui erano seguiti il +7,6% del 2017 e il +3,6% del 2018

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LinkedIn Opportunity Index 2020, italiani pessimisti

La ricerca LinkedIn Opportunity Index 2020 definisce come le persone percepiscono le opportunita' e, soprattutto, le barriere che impediscono loro di raggiungere i propri obiettivi, fa emergere il pessimismo degli italiani, rispetto al resto del mondo, in termini di accesso alle opportunita'. Sono stati intervistati piu' di 30.000 adulti (di eta' compresa tra 18 e 65 anni) in 22 paesi nel mondo, inclusa l'Italia e secondo la ricerca in media le persone in tutto il mondo vogliono trovare opportunita' che permettano loro di perseguire le proprie passioni, trovare un equilibrio tra vita professionale e privata e poter contare sulla sicurezza del lavoro. Tuttavia, le persone generalmente ritengono che la mancanza di risorse finanziarie, l'invecchiamento e le difficili condizioni del mercato del lavoro ostacolino la realizzazione di tali opportunita'. Di fatto, nella valutazione della percezione della "disponibilita' di opportunita' sul mercato", l'Italia ha ottenuto il punteggio piu' basso a livello mondiale, al 22 posto.

Rispetto alla "fiducia nel successo", l'Italia si e' classificata al 21 posto a livello globale. Anche se gli italiani non condividono il livello di ottimismo del resto del mondo per quanto riguarda la disponibilita' di opportunita' sul mercato, sono convinti che impegnarsi nel lavoro e acquisire un livello di istruzione superiore siano gli aspetti piu' importanti per superare queste barriere e realizzarsi nella vita. E' interessante notare come gli uomini in Italia sembrino essere piu' fiduciosi delle donne rispetto alle possibilita' di trovare opportunita' professionali. A livello globale, gli aspetti che preoccupano sempre piu' le persone sono: questioni ambientali (20%), sicurezza (14%) e problemi di salute (13%). Per gli italiani, in particolare, i motivi di preoccupazione principali sono: questioni ambientali (20%), problemi di salute (16%) e sicurezza (10%). Lo studio ha rilevato che le persone in Italia sono generalmente piu' preoccupate per i problemi di salute (16%) e la qualita' dell'istruzione (9%) rispetto ad altri paesi europei.

A livello globale, "vivere bene" viene definito come godere di una buona salute (50%), con l'Europa che lo considera l'aspetto piu' importante (n.1) rispetto ad altre aree geografiche. L'indipendenza finanziaria occupa la seconda posizione a livello globale (29%), con il Brasile e il Messico al di sopra della media globale. Avere una relazione appagante con un partner viene al terzo posto a livello globale, con il Nord America al di sopra della media globale. In confronto, per la maggior parte degli italiani "vivere bene" significa innanzitutto godere di una buona salute (56%), in prima posizione e sopra la media globale. Essere finanziariamente indipendenti (33%) e' al secondo posto, anch' esso al di sopra della media globale. Avere un lavoro stabile (28%) e' in terza posizione, superiore al quinto posto di questo dato nella classifica globale.

E' interessante notare che impegnarsi nel lavoro viene classificato al primo posto in tutti i mercati europei tranne che in Germania dove occupa la decima posizione, e in Svizzera dove occupa la settima. Anche il livello di istruzione viene classificato al terzo posto in Europa (rispetto al quinto a livello globale). Conoscere le persone giuste occupa la quarta posizione in Europa (rispetto al terzo posto nella classifica globale). In confronto, gli italiani ritengono che l'impegno nel lavoro (81%) e il livello di istruzione (80%) siano gli aspetti piu' importanti per realizzarsi nella vita. Seguono la disponibilita' di una persona ad accettare il cambiamento (75%) e la parita' di accesso alle opportunita' (75%).

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