Primo Piano

Riapre il viadotto sul Cerrano dell’autostrada A14

"E’ stata accolta da parte dell’Autorità giudiziaria di Avellino l’istanza presentata dalla Direzione di Tronco di Pescara di Autostrade per l’Italia relativa alla rimozione del divieto di circolazione dei mezzi pesanti con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate sul viadotto Cerrano al km 356 della A14.Permangono le limitazioni già presenti prima del provvedimento: il divieto di circolazione sulla corsia di marcia, l’interdistanza minima di 100 metri tra i veicoli in transito, limite di velocità di 60km/h per i veicoli leggeri e di 40 km/h per i veicoli pesanti, il divieto di sorpasso. Tali limitazioni vengono integrate con il divieto di transito per i trasporti eccezionali e per quelli adibiti al trasporto di merci pericolose (ADR)". E' quanto si legge in una nota di Autostrade. "La riapertura al traffico pesante del viadotto diventerà effettivamente operativa nel tempo tecnico strettamente necessario per l’installazione della segnaletica relativa al divieto di transito delle merci pericolose, le cui procedure di lavorazione sono state immediatamente avviate. Le tempistiche esatte di riapertura saranno comunicate a stretto giro dalla Direzione di Tronco di Pescara di Autostrade per l’Italia", si aggiunge

"La notizia del parziale accoglimento dell'istanza di dissequestro del viadotto Cerrano, lungo l'autostrada A 14, ci lascia soddisfatti ma solo parzialmente. Il divieto di transito che permane nei confronti dei trasporti eccezionali e dei trasporti di merci pericolose continuera' comunque a gravare sulla Statale 16, causando disagi per i cittadini dei territori attraversati". Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio. "Nei prossimi giorni - annuncia - monitoreremo il tratto interessato per quantificare il volume di traffico che insistera' sulla viabilita' ordinaria. In ogni caso, adesso, passata la fase acuta dell'emergenza, chiedero' al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti un tavolo per affrontare seriamente la questione relativa al corridoio Adriatico, a cominciare dal destino dell'autostrada e della Statale 16 senza trascurare la viabilita' ferroviaria. È importante progettare lo sviluppo del Corridoio Adriatico insieme alle altre Regioni in rappresentanza dei territori interessati - conclude - al fine di definire una strategia adriatica per il potenziamento delle infrastrutture e dei collegamenti".

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D’Intino (Ance): l’edilizia ha bisogno di una sferzata

Primo giorno da presidente regionale dell'Ance per Antonio D'Intino eletto ieri all'unanimita' al vertice dell'Associazione dei costruttori edili abruzzesi che vogliono aprire un nuovo ciclo dopo un decennio di crisi per l'intero settore. "E' un incarico di prestigio ma soprattutto di grande responsabilita' perche' l'edilizia ha bisogno di una sferzata e di un cambiamento di rotta perche' dopo ben dodici ani di crisi abbiamo bisogno di intraprendere nuove strade e piu' incisivi percorsi per affrontare i problemi che ci sono e le sfide che ci attendono. Le priorita' sono soprattutto le infrastrutture, la ricostruzione e il rilancio del mercato privato. Sono tre tematiche importanti e dobbiamo poi passare anche per una destrutturalizzazione del settore perche' avendo perso nel Paese 600mila addetti, abbiamo anche difficolta', in una piccola ripresa che si vede, a trovare manodopera specializzata. Quindi anche in questo caso dobbiamo lavorare per risolvere questo problema

 "Quello della A14 e' un problema che ci tocca pesantemente perche' anche noi viaggiamo sulle strade per lavorare, ma soprattutto e' un problema che ci interessa da vicino perche' parziali di lavori edili, quindi parliamo di infrastrutture che sono fondamentali per la nostra regione, e quindi noi paghiamo oggi questo gap anche perche' si parla tanto di privatizzazioni, si parla tanto del fatto che le concessioni tornino allo Stato, ma al di la' di questo noi vogliamo che le infrastrutture siano adeguate, ma soprattutto ben gestite. E noi abbiamo assistito ad una gestione veramente vergognosa, perche' venti anni di mala gestio, hanno portato ad avere problemi e criticita' per 3500 ponti in Italia". Cosi' il neo presidente dell'Ance Abruzzo Antonio D'Intino in merito ai problemi sulla A14 e sulla SS 16

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In Abruzzo il Pil e’ cresciuto del 2,2%

Nel 2018 il Pil in volume e' aumentato dell'1,4% nel Nord-est, dello 0,7% nel Nord-ovest e nel Centro e dello 0,3% nel Mezzogiorno. Lo rileva l'Istat, sottolineando che il Pil pro capite vede in cima alla graduatoria l'area del Nord-ovest con un valore in termini nominali di oltre 36.000 euro, quasi il doppio di quello del Mezzogiorno, pari a circa 19.000 euro annui. Le famiglie residenti nel Nord-ovest dispongono del livello di reddito per abitante piu' elevato (oltre 22.000 euro), quasi il 60% in piu' di quelle del Mezzogiorno (14.000 euro).

 A livello regionale sono le Marche a registrare la crescita del Pil piu' elevata, con un 3% di aumento rispetto all'anno precedente. Un deciso recupero dell'attivita' produttiva si rileva anche per l'Abruzzo, dove il Pil e' cresciuto del 2,2% a fronte dello 0,6% del 2017, e per la Provincia Autonoma di Bolzano-Bozen (+2%). Sopra la media nazionale si posizionano altre tre regioni del Mezzogiorno: Sardegna e Puglia (+1,4%) e Molise (+1,2%). In Lombardia la crescita economica rallenta sensibilmente: nel 2018 il Pil e' aumentato dello 0,5%, contro il + 2,2% dell'anno precedente. Lazio (-0,2%) e Sicilia (-0,3%) chiudono il 2018 con una diminuzione del Pil in volume, ma le flessioni piu' rilevanti si riscontrano in Campania (-0,6%) e Calabria (-0,8%). Quanto alla spesa per consumi delle famiglie, la dinamica nel 2018 e' positiva e pari allo 0,9% appena superiore a quella del Pil (+0,8%). Gli incrementi piu' significativi dei consumi delle famiglie in volume si registrano in Liguria e Lazio (+1,7% in entrambe le regioni), seguite da Abruzzo (+1,5%), Umbria e Molise (+1,4%). Un rallentamento deciso della spesa delle famiglie si riscontra, invece, per la Provincia Autonoma di Bolzano-Bozen e per il Piemonte, dove i consumi sono aumentati solo di un modesto 0,3%. Con 36.200 euro nel 2018 (35.700 nel 2017) il Nord-ovest resta l'area geografica con il Pil per abitante piu' elevato (misurato in termini nominali). Seguono il Nord-est, con 35.100 euro (34.300 euro nel 2017) e il Centro, con 31.600 euro (31.100 euro nel 2017). Il Mezzogiorno, con 19.000 euro (poco piu' della meta' di quello del Nord-ovest), supera lievemente il livello del 2017 (18.700 euro). La graduatoria regionale vede in testa la Provincia Autonoma di Bolzano-Bozen, con un Pil per abitante di 47.000 euro, seguita da Valle d'Aosta/Valle'e d'Aoste (38.900 euro) e Lombardia (38.800 euro). Con 33.600 euro, il Lazio risulta la prima regione del Centro in termini di Pil per abitante. Nel Mezzogiorno la prima regione e' l'Abruzzo con 25.600 euro, mentre l'ultimo posto della graduatoria e' occupato dalla Calabria, con 17.000 euro, lievemente sopra i 16.900 euro del 2017. Nel 2018 in Italia la spesa per consumi finali delle famiglie per abitante, valutata a prezzi correnti, e' stata di 17.800 euro. I valori piu' elevati di spesa pro capite si registrano nel Nord-ovest (20.600 euro) e nel Nord-est (20.400 euro); il Mezzogiorno si conferma, invece, l'area in cui il livello di spesa e' piu' basso (13.700 euro). A un maggior dettaglio territoriale il piu' alto livello di consumi finali pro capite si registra In Valle d'Aosta/Valle'e d'Aoste e nella Provincia Autonoma di Bolzano-Bozen (rispettivamente 25.500 e 24.300 euro)

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La settimana del Consiglio regionale si apre con la seduta a Pescara

La settimana politica all’Emiciclo inizia domani, martedì 28 gennaio, alle ore 11, presso l’Aula consiliare del Comune di Pescara, con la seduta ordinaria del Consiglio regionale. Giovedì 30 gennaio alle ore 10, nella sala consiliare “Sandro Spagnoli” a Palazzo dell’Emiciclo, è convocata la commissione di vigilanza con il seguente ordine del giorno: “Contributi assegnati dall’Ufficio di Presidenza a soggetti terzi il Consiglio regionale per attività meritorie o manifestazioni”. Relatore: Sandro Mariani (consigliere regionale), Audizioni: Lorenzo Sospiri (Presidente Consiglio regionale), Carlo Tereo De Landerset (Dirigente Servizio Segreteria del Presidente); “Manifesta illegittimità di numerose procedure amministrative i cui atti sono formulati in modo irregolare, nella ASL 02, per la mancanza della figura del direttore sanitario”. Relatore: Francesco Taglieri Sclocchi (consigliere regionale), Audizioni: Nicoletta Verì (Assessore regionale), Direttore Generale ASL 02; “Raccomandazioni contenute nella nota prot. n. 0015/14/20 del 20.01.2020” Relatore: Dino Pepe (consigliere regionale), Audizioni: Marco Marsilio (Presidente Giunta regionale), Diego Di Bonaventura (Presidente provincia Teramo), Andrea Scordella (Sindaco Comune di Silvi), Robert Verrocchio (Sindaco Comune di Pineto), Leone Cantarini (Presidente Amp). Sempre giovedì 30 gennaio ma alle ore 15 (Sala “Sandro Spagnoli” – Palazzo Emiciclo) è convocata la commissione di inchiesta su Bussi con le seguenti audizioni: Mario Dari Salisburgo (Consulente della cessata Struttura commissariale dell'arch. Adriano Goio),  Giulio Honorati (Comandante Polizia Amministrazione Provinciale Pescara), Antonio Zaffiri (Presidente Amministrazione Provinciale Pescara 4.), Antonio Di Marco (ex Presidente Amministrazione Provinciale Pescara), Pino De Dominicis (ex Presidente Amministrazione Provinciale Pescara)

Il Consiglio regionale dell’Abruzzo è convocato per domani, alle ore 11, presso l’Aula consiliare del Comune di Pescara. L’ordine del giorno della prossima riunione assembleare si apre con i seguenti punti: interrogazione del consigliere Paolucci recante “Alcuni affidamenti della Società TUA S.p.A”; interpellanza del consigliere Pettinari su “Esondazione del canale ‘Fosso Grande’ sito tra i Comuni di Pescara e Spoltore in seguito agli eventi atmosferici verificatisi in data 10 luglio 2019”; interpellanza del consigliere Stella su “Dati relativi al U.O. di cardiochirurgia del P.O. ‘SS. Annunziata’ di Chieti”; interpellanza del consigliere Taglieri su “Mancanza dei requisiti per DEA di primo livello per Ospedale ‘Renzetti’ di Lanciano”; interpellanza del consigliere Blasioli su “Interventi sulle infrastrutture funzionali alla valorizzazione turistica delle stazioni invernali Passolanciano – Maielletta previsti dal Masterplan PSRA/64”; interpellanza del consigliere Pepe su “Casa di riposo ‘Carlo Campanini’ di Sant'Omero”. Segue l’esame del progetto di legge denominato “Norme per l’estinzione della fondazione CIAPI” e l’elezione dei componenti del Collegio regionale per le Garanzie Statutarie e del Garante per l’infanzia e l’adolescenza. In chiusura di seduta i consiglieri analizzano le seguenti risoluzioni: a firma dei consiglieri Quaresimale, Di Matteo e Di Gianvittorio , “Problematiche connesse al transito sul tratto abruzzese della A14 – Richiesta per il riconoscimento dello stato di emergenza”; a firma del consigliere Blasioli, “Messa in sicurezza della strada che porta all’Abbazia di San Liberatore a Maiella”; a firma dei consiglieri Paolucci e Blasioli, “Dichiarazione Stato di emergenza climatica”; a firma del consigliere Pettinari, “Corretta interpretazione delle modalità di applicazione del contributo di bonifica ai sensi del Regio Decreto 13 febbraio 1933, n. 215 e successivo art. 860 c.c.”; a firma del consigliere Smargiassi, “Criticità tratto autostradale A14 Vasto Sud – Val Vibrata”; a firma del consigliere Taglieri, “Servizio di trasporto per pazienti oncologici ai sensi della legge regionale 9.2.2000, n. 6 e dal regolamento 9.11.2000, n. 2”. Ultimo punto all’ordine del giorno la mozione del consigliere Taglieri sui “Ritardi nella erogazione dei fondi relativi alla legge 22 giugno 2016, n. 112”

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Il Montepulciano d’Abruzzo conta oltre 18 milioni di consumatori in Italia

Stando ai risultati dell'Osservatorio permanente - a cura di Wine Monitor Nomisma - voluto dal Consorzio di tutela Vini d'Abruzzo, che da anni è impegnato nella valorizzazione e nella comunicazione delle denominazioni di origine controllata del territorio regionale, il Montepulciano d'Abruzzo riscuote sempre più successo nei consumatori e può essere la chiave di volta per far crescere le potenzialità della proposta enologica abruzzese in Italia e nei mercati esteri di riferimento. 

In Italia il 65% è stato in Abruzzo almeno una volta e le top of mind della regione sono collegate soprattutto al cibo, seguono a poca distanza temi legati al territorio ('mare', 'montagne'). Tra i principali punti di forza/attrazione della regione, secondo gli italiani, troviamo parchi/riserve naturali e borghi/città d'arte (20%), seguiti da colline/montagne (17%), gastronomia e mare (entrambe al 13%). Il vino occupa il sesto posto con il 7% delle citazioni. Il 56% degli intervistati in Germania conosce la regione, anche se solo il 7% ci è stato almeno una volta negli ultimi 5 anni e si posiziona al decimo posto tra le regioni che producono i migliori vini. In Usa la quota di chi conosce la regione è più bassa (25%), mentre gli altri valori sono perfettamente allineati a quelli della Germania. Per questo, si sottolinea, occorre continuare ad investire a livello nazionale e internazionale.

Più in generale, qual è il ruolo dell'origine territoriale nelle scelte di consumo di vino? È diversa in ciascuno dei tre mercati analizzati: è fondamentale in Italia e in Germania, dove rispettivamente il 30% e il 28% dei consumatori sceglie il vino proprio in base alla provenienza (questa percentuale scende invece al 17% in Usa). La notorietà del Montepulciano d'Abruzzo è ampia in tutti i paesi analizzati: l'83% dei consumatori di vino in Italia conosce la denominazione (il 43% lo cita spontaneamente nelle risposte aperte nel momento in cui deve indicare liberamente il nome di un vino abruzzese); il 45% in Germania e il 24% negli Usa.

La consumer base del Montepulciano d' Abruzzo conta oltre 18 milioni di consumatori in Italia (corrispondenti al 55% dei consumatori di vino), 6 milioni in Germania (18%) e 3 milioni tra New York, Texas e California (10%). E' il primo vino del Centro Sud Italia conosciuto e/o consumato sia negli Stati uniti che in Germania. In Italia seguono, con buone percentuali, anche il Trebbiano d'Abruzzo e la Passerina. Il Montepulciano d'Abruzzo viene percepito come un vino 'tradizionale/classico' ma anche come prodotto che è 'espressione dell'eccellenza italiana': sono questi, infatti, i primi due attributi indicati dai consumatori di tutti e tre i paesi analizzati. Negli Stati Uniti e in Germania è il 4° tra i vini rossi italiani citati spontaneamente dagli intervistati. Diversi sono i canali di consumo del Montepulciano in base al mercato analizzato: in Italia il consumo è prevalentemente domestico (43% degli user lo consuma soprattutto in casa e di questi il 68% durante i pasti). Tra chi lo consuma fuori casa, la bottiglia è il formato prevalente (il 70% lo ordina abitualmente, contro un 30% di chi preferisce il by the glass). In Germania, seppur nel complesso i consumi domestici siano prevalenti, non c'è preponderanza di un canale sull'altro ma l'occasione più gettonata è quella del dopo cena, fuori dai pasti. Negli Stati Uniti il Montepulciano d'Abruzzo viene invece consumato prevalentemente fuori casa: 1 su 4 lo beve soprattutto al ristorante, l'occasione dei pasti, infatti, è la prevalente ( 36% degli intervistati).

La scelta d'acquisto del Montepulciano d'Abruzzo è molto influenzata dai consigli del sommelier/negoziante, soprattutto in Italia, dove si attesta al 27% la quota di chi sceglie soprattutto in base al suggerimento (22% Germania e 19% negli Usa). All'estero il primo criterio di scelta è invece la notorietà del brand: 26% in Germania e 25% in Usa. In Italia la specifica origine territoriale è conosciuta dal 46% dei consumatori di vino, ma la quota cresce fino al 57% tra i consumatori di Montepulciano d'Abruzzo. Tedeschi e americani concordano sugli attributi distintivi che possono far crescere notorietà e consumi del Montepulciano nei rispettivi mercati: l'origine italiana e il fatto che sia un vino rosso sono i principali punti di forza del Montepulciano (indicati da circa il 20% rispettivamente in ciascun mercato). Seguono il concetto di storia/tradizione negli Stati uniti (17%) e il fatto che sia prodotto con uve di Montepulciano in Germania (15%). Le degustazioni nei punti vendita o presso i ristoranti rappresentano il principale fattore propulsivo per far avvicinare tedeschi e americani ai vini abruzzesi (complessivamente il 39% in Germania e il 43% in Usa indica questi come canali privilegiati per la conoscenza di questi vini). In Italia il viaggio enogastronomico è invece sicuramente il mezzo migliore per scoprire la regione e il suo patrimonio enologico. E' stato inoltre effettuato un particolare focus sulle winelist nel mercato Usa con l'obiettivo di indagare il posizionamento dei vini abruzzesi nel canale on-trade di New York e San Francisco nel 2019. L'analisi tiene conto di 350 ristoranti a New York e 150 a San Francisco. Interessante il dato relativo al prezzo: oltre il 50% dei vini abruzzesi presenti in lista (705 referenze di vini abruzzesi in 184 ristoranti soprattutto con cucina tipica italiana) è venduto a più di 130 dollari e di questi il 30% è sopra ai 300. Montepulciano e Trebbiano d'Abruzzo sono le principali referenze. 

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Studio Cgia,partite Iva pagano più Irpef dei dipendenti e pensionati

 Il prelievo medio dell'Irpef sui lavoratori autonomi (le partite Iva) e' nettamente superiore a quello in capo ai dipendenti e ai pensionati. Lo rileva la Cgia. Secondo i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi del 2018, infatti, l'Irpef media versata dai lavoratori autonomi e' di 5.091 euro, quella dai lavoratori dipendenti di 3.927 e quella dei pensionati di 3.047. I primi pagano il 30% in piu' all'anno rispetto ai dipendenti e il 67% dei pensionati. Il gap relativo al versamento medio Irpef tra queste 3 categorie di contribuenti e' dovuto, in particolar modo, alla combinazione di 2 fattori: avendo redditi da lavoro mediamente piu' alti dei dipendenti e dei pensionati, il prelievo Irpef sugli autonomi e' superiore; gli autonomi e i pensionati, in particolar modo quelli con redditi medio bassi, possono contare su detrazioni fiscali nettamente inferiori a quelle riconosciute ai dipendenti. A pagar l'Irpef sono solo le persone fisiche (lavoratori dipendenti, pensionati, lavoratori autonomi e titolari di altri redditi personali) e come risulta dalle dichiarazioni dei redditi del 2018 (anno d'imposta 2017) questi soggetti danno all'erario 157,5 miliardi di euro all'anno; l'incidenza di questo gettito sul totale nazionale delle entrate tributarie e' del 31,5%. I lavoratori dipendenti e i pensionati in Italia sono oltre 36 milioni e 300 mila persone: assieme costituiscono l' 88,2% dei contribuenti Irpef e versano al fisco quasi 130 mld di euro (l'82,5% del totale). Gli autonomi, invece, sono poco piu' di 4 milioni e 300 mila unita' (il 10,5% del totale contribuenti Irpef) e danno al fisco 22 mld di euro di Irpef (14% gettito Irpef totale). Anche in questo caso, il confronto tra l' incidenza della percentuale dei contribuenti e quella sul gettito dimostra che i lavoratori autonomi sono sottoposti a una maggiore tassazione e quindi piu' "spremuti" degli altri.

La regione che presenta il piu' alto numero di lavoratori attivi e' la Lombardia (oltre 3.962.000 dipendenti e quasi 777.000 autonomi) che ha oltre 10 milioni di abitanti. Subito sotto c'e' il Lazio con poco piu' di 2,1 milioni di lavoratori dipendenti e il Veneto con 429.300 autonomi che e' anche al terzo posto per il numero di dipendenti (1,9 milioni), mentre l'Emilia R. e' all'ultimo gradino del podio per la presenza di autonomi (391.300). Anche il maggior numero di pensionati si concentra in Lombardia (quasi 2,5 milioni). Al secondo posto il Lazio (1.272.373) e al terzo il Piemonte (1.228.747). Sul fronte del gettito Irpef e' la Lombardia che ne versa di piu': 35,9 miliardi (pari ad una Irpef media pro contribuente di 6.220 euro). Seguono il Lazio con 17,8 miliardi (Irpef media di 6.150 euro) e l'Emilia R. con 14,5 miliardi (Irpef media 5.390 euro). In coda c'e' la Puglia con una Irpef media per contribuente di 3.840 euro, la Basilicata con 3.720 euro e la Calabria con 3.650 euro. Dal confronto con gli altri paesi europei emerge un risultato per noi molto sconfortante. Nel 2018 gli italiani hanno pagato 33,4 miliardi di euro di tasse in piu' rispetto all'ammontare complessivo medio versato dai cittadini dell'Ue. Si tratta di un differenziale che "pesa" quasi 2 punti di Pil. In termini pro capite, invece, abbiamo dato al fisco 552 euro in piu' rispetto alla media dei cittadini europei. Da questa comparazione solo Francia, Belgio, Danimarca, Svezia, Austria e Finlandia hanno una pressione fiscale superiore alla nostra. La "sorpresa" viene da Parigi: qui ogni cittadino ha versato al fisco 1.830 euro in piu' rispetto a noi. In termini assoluti il divario fiscale e' a noi favorevole e ammonta a 110,7 miliardi di euro. Rispetto agli altri principali competitori, invece, "soccombiamo" sempre. Se avessimo la pressione fiscale della Germania verseremmo 24,6 miliardi di tasse in meno (407 euro pro capite), dell'Olanda 56,2 (930 euro pro capite), del Regno Unito 114,2 (1.888 euro pro capite) e della Spagna 119,5 (1.975 euro pro capite).

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Sanità, confronto sul tavolo di monitoraggio e scontro tra maggioranza e opposizione

Ulteriore approfondimento sulla riorganizzazione della rete ospedaliera (da portare avanti con il Tavolo congiunto, prima dell'invio allo specifico Tavolo del DM70), condivisione del piano per l'assistenza territoriale (per il quale viene chiesto di produrre un cronoprogramma dettagliato delle azioni), sblocco della premialita' di oltre 70 milioni di euro per aver sanato (nel corso del 2019) gli inadempimenti riferiti all'anno 2017. Ma al contempo un maggiore controllo della dinamica di spesa delle Asl, per garantire l'equilibrio economico-finanziario del sistema. Sono gli aspetti principali evidenziati nel verbale della riunione del Tavolo di monitoraggio del 30 novembre scorso, trasmesso al Dipartimento regionale Sanita'. Sulla rete ospedaliera, il verbale prende atto delle schede relative ai presidi di Penne, Popoli, Ortona, Guardiagrele, Atessa e Castel di Sangro inviate a luglio e del piano di programmazione trasmesso a ottobre. Poiche' il Tavolo ha rilevato che i nuovi atti vanno a modificare sostanzialmente quanto previsto dal Decreto Commissariale 79 del 2016, approvato dalla precedente amministrazione D'Alfonso, e' stato richiesto "un opportuno approfondimento - e' scritto nel documento - prima di sottoporre la documentazione alla valutazione del Tavolo di monitoraggio del DM 70/2015 (l'organismo tecnico sul Decreto Lorenzin, ndr)". Sulla rete territoriale, "Tavolo e Comitato ritengono che il documento della Regione fornisca una buona e ampia panoramica dell'offerta territoriale socio-sanitaria. Tuttavia, relativamente all'erogazione di prestazioni residenziali e semi residenziali, e' necessario integrare il documento al fine di differenziare l'offerta programmata per livelli di intensita'. Si ritiene, inoltre, opportuno integrare il documento con il cronoprogramma relativo alla realizzazione delle azioni programmate e relativi indicatori di risultato/processo al fine di consentire il monitoraggio dello stato di avanzamento delle stesse in tutte le aree assistenziali. Infine, si chiede di integrare il documento con la previsione delle risorse necessarie a sostenere il potenziamento dei diversi livelli di assistenza". Nella precedente riunione del 30 luglio scorso, il Tavolo aveva evidenziato il "persistere di criticita' che ritardano l'accesso alla quota premiale 2017 del Fondo sanitario nazionale". Negli ultimi mesi gli uffici del Dipartimento regionale sanita' hanno provveduto a completare gli adempimenti necessari, consentendo cosi' lo sblocco di una somma pari a 70 milioni 864mila euro, che potranno cosi' essere messi a disposizione del sistema sanitario regionale. Nel verbale ci sono poi riferimenti al mantenimento del Punto nascita dell'ospedale di Sulmona, per il quale si prende atto della richiesta di deroga avanzata dalla Regione e attualmente al vaglio della Commissione Percorso Nascita Nazionale. Sull'abolizione del superticket, invece, il Tavolo ha rinviato a una successiva e separata riunione la discussione sulla richiesta presentata dalla Regione a giugno dello scorso anno. Dopo un ulteriore approfondimento della materia, sara' reso un apposito parere, da parte del Tavolo, per l'utilizzo flessibile dei posti letto da parte degli erogatori privati, mentre viene reiterata la richiesta di eliminazione dell'oscillabilita' mensile (che consente al privato di fatturare in casi eccezionali e in determinati periodi un numero maggiore di prestazioni, senza in ogni caso superare il budget annuale assegnato). Quest'ultimo aspetto sara' tenuto in considerazione in sede di definizione dei nuovi schemi di contratto. Per quanto riguarda il fronte del personale, infine, il Tavolo si riservera' di esprimersi una volta approvati i piani delle reti ospedaliera e territoriale, cosi' da verificarne la coerenza. 

"Per quanto riguarda il riordino della rete ospedaliera e di quella territoriale possiamo dire che la scelta di questo governo regionale di inviare al Tavolo i documenti programmatori prima della formale adozione da parte della giunta, si e' rivelata corretta. I rilievi sollevati, infatti, ci consentono di confrontarci in modo produttivo con gli organismi ministeriali, introducendo i correttivi richiesti o motivando meglio le nostre proposte, cosi' da arrivare alla redazione di un documento coerente con quanto previsto dal piano di rientro". Lo ha detto l'assessore regionale alla Salute, Nicoletta Veri', commentando il verbale della riunione del Tavolo di monitoraggio del 30 novembre scorso, trasmesso al Dipartimento regionale Sanita'.

“E’ pesantissimo il verbale del tavolo di monitoraggio sulla sanità che, come avevamo ampiamente e anticipatamente previsto, fa delle censure gravi ai documenti presentati dalla Regione Abruzzo. Una valutazione tecnica che travolge l’operato o, meglio, il non-operato della Giunta di centrodestra, che senza alcun indirizzo sta portando allo sbando la sanità della Regione. Il tavolo evidenza innanzitutto una rilevante gravità della situazione finanziaria principalmente dovuta alla mancanza di governance nel corso del 2019. Quante riunioni sui conti sono state fatte con le Asl abruzzesi? E perché tutto questo tempo nella riorganizzazione dei loro vertici? Oggi abbiamo solo due manager dei 4 e mancano in modo illegittimo direttore sanitario ed amministrativo nelle altre Asl. Inoltre con un Dipartimento che, a parte la prematura e dolorosa scomparsa del Direttore, ha perso sei dirigenti dei vari servizi in questi mesi, senza che tutto ciò abbia preoccupato più di tanto l’Esecutivo. Dalla severità del pronunciamento si evince anche la sostanziale superficialità dei documenti programmatori presentati, cosa che avevamo per tempo rilevato, proprio perché scevri di contenuti e di azioni, ma soprattutto di indirizzi politici chiari e coerenti tra loro. Ed è quello che è avvenuto, conferma il verbale: né il piano, né la rete ospedaliera sono stati puntualmente valutati. E vengono al contrario sistematicamente rinviati. E così che si giunge all’ennesimo rinvio dopo un anno", commenta in una nota Silvio Paolucci.

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Ricostruzione, arrivano 56 unità aggiuntive di personale

 Il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, nella sua funzione di vice Commissario alla Ricostruzione post sisma 2016, ha adottato due distinti decreti che consentono l'assegnazione di 56 unità aggiuntive di personale, da assumere a tempo determinato, al fine di accelerare l'attività dei Comuni del cratere sismico connessa all'espletamento delle pratiche amministrative relative alla ricostruzione. La firma è avvenuta, a Teramo, nella sala consiliare della Provincia, in occasione della riunione del Comitato istituzionale per gli eventi sismici del 2016-2017, per mano dello stesso vice Commissario, Marco Marsilio. Alla riunione hanno preso parte i sindaci dei Comuni del cratere sismico della provincia teramana, il presidente della Provincia di Teramo, Diego Di Bonaventura, il direttore dell'Ufficio Speciale per la Ricostruzione di Teramo, Vincenzo Rivera, dirigenti e funzionari della Protezione civile della Regione. "Il cosiddetto decreto 'Sbloccacantieri' era stato approvato nello scorso mese di giugno - ha ricordato il Presidente – ed oggi, dopo una lunga discussione, lunghi negoziati e non poche offensive legate a letture diverse della normativa, siamo riusciti ad uscire dall'impasse creando le premesse affinché la ricostruzione possa procedere in maniera più snella ed efficace". Marsilio ha anche ricordato che "la distribuzione del personale tra le varie amministrazioni comunali era stata negoziata ne mesi scorsi e che l'Ufficio speciale per la Ricostruzione sta da tempo dimostrando di saper operare raddoppiando la sua capacità produttiva. Ora la firma di questi decreti consente di assumere già dal prossimo 1 febbraio". Ad oggi, 56 unità lavorative sono già in servizio nelle amministrazioni comunali rientranti nel cratere mentre 49 sono attive nell'Ufficio speciale per la Ricostruzione (Usr). Con queste 56 assunzioni aggiuntive, 26 rese possibili con il primo decreto e le altre 30 sulla base del secondo decreto (7 di queste andranno in forza all'Usr mentre 23 in tutti i Comuni del cratere), si arriverà ad un totale di 161 unità di personale impegnate tra Usr e Comuni del cratere

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Il Consiglio dei Ministri stanzia 345 milioni per il sisma del Centro Italia

"Il Consiglio dei ministri ha deliberato un ulteriore stanziamento di circa 345 milioni per il proseguimento dell'attuazione degli interventi per l'assistenza alla popolazione che ancora non puo' rientrare nelle proprie abitazioni, garantendo le misure emergenziali volte alla ripresa delle normali condizioni di vita e al superamento della grave situazione" seguita alle scosse sismiche iniziate dal 24 agosto 2016 in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Lo rende noto il comunicato stampa del Cdm.

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Confindustria, le imprese non trovano giovani

Gli imprenditori cercano con urgenza figure professionali che in più di 1 caso su 3 sono di difficile reperimento, addirittura per gli under 29 si farà fatica a selezionarne 1 su 2. L'offerta formativa è infatti carente soprattutto per le competenze scientifiche e tecniche medio-alte. E' quanto emerso dalla XXVI giornata di Orientagiovani promossa da Confindustria e Luiss con il sostegno di Umana e la partecipazione di Unindustria. E' stato un momento di incontro tra impresa e studenti in cui è stato presentato il fabbisogno delle competenze più richieste dalle imprese nel prossimo triennio. In tutta Italia, hanno preso parte all'iniziativa oltre 90 associazioni industriali con il coinvolgimento di circa 20mila studenti. Secondo le previsioni frutto di elaborazioni dell'Area Lavoro, Welfare e Capitale Umano di Confindustria sulla base di dati Istat e Unioncamere saranno circa 200mila i posti di lavoro a disposizione nel prossimo triennio (2020-2022) nei settori della meccanica, dell'ICT, dell'alimentare, del tessile, della chimica e del legno-arredo. Nello specifico, le previsioni indicano che saranno 67mila i nuovi posti di lavoro nel settore della meccanica. Di questi, circa un terzo saranno disponibili per professioni manageriali, scientifiche e di elevata specializzazione (come ingegneri, progettisti e specialisti in scienze informatiche) e per professioni tecniche come ad esempio addetti alla gestione dei processi produttivi, specie quelli legati al digitale.

Nei settori della chimica, della farmaceutica e della fabbricazione di prodotti in gomma e plastica, si prevede per il prossimo triennio una domanda di lavoro pari a circa 16mila addetti. In questo settore, le professioni tecniche, scientifiche e di elevata specializzazione (come l'analista chimico, il ricercatore farmaceutico e il tecnico di laboratorio) rappresenteranno dalla metà ai due terzi delle figure professionali richieste, con una significativa domanda anche di dottori di ricerca. La domanda di lavoro delle imprese dell'ICT è stimata sui 40mila individui nel triennio 2020-2022. In particolare, in prospettiva le figure più richieste saranno il programmatore, il progettista/sviluppatore di software e app, il data-scientist il progettista di apparecchiature informatiche e loro periferiche e il progettista di impianti per le telecomunicazioni. Sia i macro-settori della chimica che dell'ICT si caratterizzano per una forte domanda di nuovi posti di lavoro che prescindono dal turn-over dei lavoratori che andranno in pensione.

È il caso anche del settore alimentare in cui gli ingressi complessivi entro il 2020 saranno circa 45mila, con una crescita di quasi +15mila rispetto allo scorso anno, con una forte domanda di giovani under29. Significativa inoltre la crescita del fabbisogno del settore tessile, che si attesterà sulle 25mila persone, caratterizzata inoltre da punte di difficoltà di reperimento che superano l'80% per figure tecniche fondamentali come i modellisti. Nel legno-arredo invece, la domanda di lavoro consisterà di quasi 12mila nuovi ingressi con una forte domanda di designer e operai specializzati nella lavorazione del legno. Nel corso dell'evento sono state premiate le imprese eccellenti che si sono distinte per l'alternanza scuola lavoro (con il riconoscimento del BAQ, il Bollino per l'Alternanza di Qualità) e la collaborazione con gli ITS (con il riconoscimento del BITS, il Bollino Impresa in ITS). Per il 2019 la migliore azienda nella graduatoria BAQ è stata la Co.Mac di Bergamo, mentre la migliore azienda nella graduatoria BITS la Accorhotels Italia. Nella classifica complessiva di punteggio primeggia invece Umana. Durante Orientagiovani sono state premiate anche le associazioni industriali che hanno totalizzato il numero maggiore di nuovi Bollini da aziende associate: l'Associazione Industriale Bresciana-AIB con 17 e la Confindustria Bari-BAT.

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