Primo Piano

Danni mareggiate, approvato lo stanziamento da 1,5 milioni di euro

Il Consiglio regionale ha approvato all'unanimita' il progetto di legge che prevede la compartecipazione della Regione Abruzzo per la valorizzazione, il recupero e il miglioramento ambientale delle opere irrigue nel Fucino, nella Marsica. Nel provvedimento sono stati inserite altre misure, a partire da interventi per fronteggiare il grave fenomeno dell'erosione della costa, alla luce delle ultime mareggiate. La maggioranza di centrodestra, come e' accaduto in precedenza, ha inteso inserire altri provvedimenti ritenuti urgenti, "norme intruse" all'interno di una cornice normativa diversa. Questo ha provocato malumori e scontri in aula perche' e' stato inserito anche un emendamento, firmato dal governatore Marco Marsilio, di Fratelli d'Italia, che prevede uno stanziamento di 488 mila euro per sostenere l'organizzazione del festival Rai dell'animazione cross-mediale e della tv dei ragazzi "Cartoons on the bay". Nel dettaglio, nel provvedimento "principale" la Regione concede un contributo di 250 mila euro al Comune di Trasacco (L'Aquila), per l'anno 2019, a titolo di compartecipazione agli oneri derivanti dai lavori urgenti e indifferibili necessari per la ristrutturazione dell'opera architettonica "Tre Portoni", della zona ad essa adiacente nonche' per irreggimentare il flusso delle acqua che vi scorrono. E' previsto un contributo straordinario di 100 mila euro destinato al Consorzio di Bonifica Ovest "al fine di realizzare interventi infrastrutturali di ammodernamento ed efficientamento delle rete di distribuzione idrica a servizio della Marsica orientale, nonche' il dragaggio e la pulizia del fondale del bacino artificiale posto a monte dell'opera di presa situata sul fiume Giovenco". Inoltre, al fine di fronteggiare il grave fenomeno dell'erosione della costa abruzzese, in particolare i danni provocati dalle ultime mareggiate, e' stata stanziata la somma di 1,5 milione di euro, 750 mila euro per ciascuna annualita', 2020 e 2021, che si aggiungo ai 2 annunciati dal governatore Marsilio. A tale proposito, tutti sono stati concordi nel sottolineare la necessita' di stanziare ulteriori risorse. Il governatore ha stimato in 50 milioni il fabbisogno per ristorare i danni delle scorse settimane, ma il consigliere pentastellato Sara Marcozzi ha invocato l'elaborazione di un progetto "serio e concreto". Sulla stessa linea Emiliano Di Matteo, consigliere regionale della Lega: "Non posso che riconoscere alla maggioranza l'impegno per un problema che e' annoso. Questi fenomeni, tuttavia, ci devono far capire che siamo fuori da una problematica di natura ordinaria. Siamo in presenza di un terremoto marino, gli effetti sono questi. E questi saranno se non avremo la capacita' di pretendere adeguati interventi. Con procedure ordinarie non se ne viene a capo. Quanto non sara' spesso oggi sara' speso domani, e di piu', in ammortizzatori sociali, condannando decine di attivita' a chiudere, perdendo migliaia di posti di lavoro. L'assemblea regionale deve dare voce a un popolo ferito. Bisogna evitare guerre di campanile". Nel progetto di legge e' stato inserito anche un contributo straordinario di 50 mila euro destinato al Comune di Oricola (L'Aquila) per la realizzazione di una elisuperficie a servizio del territorio della Piana del Cavaliere. 

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Le opere irrigue del Fucino in Consiglio regionale

Il Consiglio regionale è convocato con urgenza per domani, martedì 19 novembre, alle ore 11, nell'Aula “Sandro Spagnoli” di Palazzo dell'Emiciclo, per esaminare il progetto di legge recante "Compartecipazione della Regione Abruzzo per la valorizzazione, il recupero e il miglioramento ambientale delle opere irrigue nel Fucino e altre disposizioni urgenti". A seguire, la seduta del Consiglio regionale proseguirà con lo svolgimento dei seguenti documenti politici: interrogazione a firma del consigliere Blasioli su "Azioni della Regione Abruzzo riguardo rimborsabilità farmaci e preparati galenici a base di sostanze cannabinoidi"; interpellanza a firma del consigliere Taglieri su "Gestione della attività libero professionale dei dirigenti medici nelle strutture pubbliche"; interpellanza a firma del consigliere Blasioli su "Tempi necessari per l'istituzione di una postazione di un mezzo sanitario di base infermierizzato a Caramanico per i territori di Salle, Abbateggio, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Bolognano e Roccamorice"; interpellanza del consigliere Blasioli su "Attuazione della rete di cure palliative domiciliari nella provincia di Pescara"; interpellanza del consigliere Pettinari su "Disfacimento della Struttura Semplice Dipartimentale di Gastroenterologia presso il Presidio Ospedaliero "S.Massimo" di Penne; interpellanza a firma del consigliere Taglieri su "Campagna di promozione Abruzzo Estate 2019"; interpellanza del consigliere Paolucci su "Scuola in movimento"; interpellanza del consigliere Pepe su "Attivazione servizio di lungodegenza Presidio Ospedaliero "Val Vibrata" di Sant'Omero"; interpellanza a firma del consigliere Stella su "Interventi in riferimento al cavalcavia n.5 dell'Asse attrezzato di Chieti – Pescara in località Dragonara"; interpellanza a firma del consigliere Marcozzi su "Procedura di evidenza pubblica per selezione compagnie nazionali e internazionali"; interpellanza a firma del consigliere Smargiassi su "Delibera di Giunta – evento Jova beach party del 7.09.2019"; interpellanza a firma del consigliere Cipolletti su "Realizzazione piattaforma di riufiuti liquidi non pericolosi presso la sede Wash Italia Spa del Comune di Nereto". 

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Aeroporto d’Abruzzo, via libera all’allungamento di 300 metri

Via libera dell'Enac al progetto di prolungamento della pista dell'aeroporto d'Abruzzo, che da 2419 metri passera' a 2707 metri. I dettagli sono stati forniti, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, a Pescara, dal presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, e dal presidente della societa' di gestione Saga, Enrico Paolini, che assieme a Grazia Caligiore, responsabile dell'Enac, hanno sottolineato il "risultato storico" per la regione. I lavori dovrebbero concludersi nel giro di un paio di anni e apriranno l'aeroporto abruzzese ai voli intercontinentali. Nei prossimi mesi verranno avviate le gare d'appalto. Sono previsti complessivamente interventi per 16,3 milioni di euro nell'ambito del Masterplan. I lavori saranno divisi in cinque lotti: tra le opere previste, l'allungamento della pista per un importo di 7,5 milioni di euro.

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Sicurezza, tre province abruzzesi nella top ten di Italia oggi

Pordenone e' la provincia piu' sicura d'Italia, confermando gli ottimi piazzamenti gia' conseguiti nelle passate edizioni dell'indagine, mentre Rimini e' l'ultima. Seguono, nell'ordine, Treviso, Vicenza e Aosta, che a loro volta confermano la loro presenza nelle zone alte della classifica. E' quanto emerge nella classifica annuale di ItaliaOggi e Universita' La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, giunta alla sua ventunesima edizione. L'esame della mappa della criminalita' denota anche una sostanziale stabilita' nelle posizioni di coda. Infatti, quest'anno le province in cui la situazione con riferimento a reati e sicurezza e' risultata buona o accettabile ammontano a 63, un risultato quindi stabile nel tempo e molto positivo. Delle 29 province comprese nelle posizioni di testa, come lo scorso anno, 8 sono dislocate nel Nordovest. Otto sono le province del Nordest, contro le 6 della passata edizione, fra cui Trento in Trentino-Alto Adige; Treviso, Vicenza, Rovigo e Belluno in Veneto; 3 delle 4 province del Friuli-Venezia Giulia a eccezione di Trieste. Tre province nell'Italia centrale, due in meno rispetto allo scorso anno, rispettivamente Ascoli Piceno e Pesaro-Urbino nelle Marche e Rieti nel Lazio, che conferma gli eccellenti piazzamenti delle passate edizioni dell'indagine. Infine, fra le posizioni di testa figurano 10 province del Mezzogiorno, come lo scorso anno. Vi figurano Chieti, L'Aquila e Teramo in Abruzzo, Benevento in Campania, Matera in Basilicata, piu' le 5 province sarde. E' Sondrio la citta' si classifica al primo posto per l'ambiente, seguita da Trento, Verbano-CusioOssola e Mantova. Appartengono al gruppo di testa 9 province del Nordovest (Verbano-CusioOssola, Cuneo e Biella in Piemonte; 6 delle 12 province/citta' metropolitane lombarde, nell'ordine Sondrio, Mantova, Brescia, Monza e Brianza, Bergamo e Lodi), 8 province del Nordest (Trento in Trentino-Alto Adige; Padova, Treviso, Belluno e Vicenza in Veneto; Udine e Pordenone per il FriuliVenezia Giulia; Modena per l'Emilia-Romagna), 2 province dell'Italia centrale (Prato in Toscana; Macerata nelle Marche), mentre le restanti 2 province censite nel gruppo di testa sono dislocate nel Sud e nelle isole, la neoistituita provincia sarda del Sud Sardegna e Cosenza in Calabria

 

Più in generale, per quanto riguarda la classifica della qualità della vita, Trento guida la classifica nel 2019. La provincia autonoma, eccellenza per gli affari e il lavoro, l'ambiente, l'istruzione e la formazione, il tempo libero e il turismo, svetta nella classifica annuale di ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, giunta alla sua ventunesima edizione. Un primato, quello di Trento, che ricalca un successo ormai consolidato negli anni. Agli antipodi, Agrigento: caso paradigmatico di realtà del Sud con problemi strutturali atavici irrisolti, figura nell'ultimo posto della classifica, quest'anno relativa a 107 province, non più a 110 (quelle sarde si sono ridotte da otto a cinque). Agrigento è risultata carente quasi sotto tutti gli aspetti e le dimensioni della qualità della vita (dagli affari e lavoro fino al tenore di vita) fatta eccezione per la dimensione demografica. Nel 2019 la qualità della vita in Italia è complessivamente migliorata. Oggi sono 65 su 107 le province italiane in cui la qualità di vita è buona o accettabile: un dato che risulta il migliore degli ultimi cinque anni. Nel 2015, infatti, le province in cui «si vive bene» erano 53 su 110, nel 2016 e 2017 erano diventate 56 su 110, nel 2018 avevano raggiunto quota 59 su 110. Un'evoluzione costante, insomma, malgrado il contesto economico non semplice.  Le prime dieci province appartengono al Nordest o al Nordovest: dopo Trento, ci sono Pordenone, Sondrio, Verbano-Cusio-Ossola, Belluno, Aosta, Treviso, Cuneo, Udine e Bolzano, che scende dal primo al decimo posto rispetto al 2018. Per incontrare le prime province del Sud bisogna scorrere la classifica fino ad arrivare al 69° e al 70° posto, dove compaiono le lucane Potenza e Matera. Nel Mezzogiorno e nelle Isole, il «buon vivere» è ancora un miraggio: in 35 province su 38 la qualità della vita è risultata scarsa o insufficiente (nelle rimanenti tre è accettabile). Il che significa, in termini di popolazione, che il 44% degli italiani vive con una qualità di vita insoddisfacente. Al contrario, nel Nordest, in 22 province su 22 la qualità della vita è buona o accettabile, in nessuna scarsa o insufficiente. Nel Nordovest, la qualità è buona o accettabile in 23 su 25 province (solo in due scarsa). Nell'Italia Centrale si registra una situazione stabile: in 14 su 22 la qualità della vita nel 2019 è accettabile. Anche in questa indagine emerge chiaro un dato: nelle province di piccole e medie dimensioni si vive meglio che nelle metropoli. I grandi centri urbani faticano a toccare la vetta e a mantenere posizioni di eccellenza. Tuttavia, le performance di alcune grandi città nel 2019 migliorano: Roma risale dall'85° al 76° posto; Milano dal 55° al 29°, Torino dal 78° al 49°; Bologna dal 43° al 13°. Per quanto riguarda Napoli, il salto è dal 108° al 104° posto: considerando che però il numero di province analizzate si è ridotto da 110 a 107, si tratta di una conferma. La provincia partenopea resta terz'ultima, seguita solo da Crotone e Agrigento.

Per quanto riguarda le province abruzzesi, L'Aquila è al 48mo posto, Teramo al 54mo, Chieti al 63mo e Pescara al 74mo.

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Fisco, in arrivo quasi 27 miliardi di scadenze secondo la Cgia

Per le imprese e il popolo delle partite Iva lunedi' sara' una giornata campale. Lo afferma la Cgia di Mestre che ricorda le scadenze fiscali che tra il versamento dell'Iva e delle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori per una somma di 26,9 mld di euro. Oltre a questo importo, tutte le imprese dovranno versare i contributi previdenziali dei propri dipendenti ed eventuali collaboratori: gli artigiani, i commercianti e i lavoratori autonomi, inoltre, verseranno all'Inps anche i propri. Per quanto riguarda le tasse in particolare circa 15 miliardi di versamenti saranno relativi all' Iva, mentre 11,9 miliardi riguarderanno le ritenute Irpef di dipendenti e collaboratori "Verosimilmente - afferma il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo - lo Stato incassera' in un solo giorno un importo pari alla dimensione economica della prossima manovra di bilancio. Una cifra da far tremare i polsi, anche se e' bene ricordare che si tratta di una partita di giro. Le imprese, in qualita' di sostituto di imposta, entro lunedi' dovranno versare l'Iva incassata nelle settimane precedenti dalla propria clientela e l'Irpef di competenza delle proprie maestranze"

Per la Cgia la pressione fiscale complessiva sulle imprese italiane, secondo gli ultimi dati della Banca Mondiale (Doing Business), ammonta al 59,1% dei profitti commerciali, contro una media presente nell'Area dell'euro del 42,8% (16,3 punti in meno che da noi). il segretario della Cgia Renato Mason afferma: "Sebbene la congiuntura economica non volga al bello, lo sforzo fiscale richiesto alle nostre imprese non ha eguali nel resto d'Europa. Nonostante la giustizia civile sia lentissima, il credito sia concesso con il contagocce, la burocrazia abbia raggiunto livelli ormai insopportabili, la Pubblica amministrazione rimanga la peggiore pagatrice d'Europa e il sistema logistico-infrastrutturale registri dei ritardi spaventosi, la fedelta' fiscale delle nostre imprese rimane comunque molto elevata." 

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Cresce il numero di dipendenti privati ma al Sud restano difficoltà

Cresce il numero di lavoratori dipendenti nel settore privato ma il Meridione, pur registrando un aumento, non registra gli stessi tassi  del resto d'Italia. A fornire i dati sono gli Osservatori sul lavoro dell'Inps che fotografano ancora una volta un Paese a due velocita' e una crescita del lavoro precario con un boom per i lavoratori somministrati e intermittenti. Resiste il lavoro pubblico con 3,3 milioni di dipendenti in media 2018 (-0,1%) mentre quello dipendenti privato avanza del 2,5% toccando quota 13,1 milioni di dipendenti sempre in media annua. Su 13,1 milioni di dipendenti privati in media annua (se si guarda a coloro che hanno avuto almeno una giornata lavorativa retribuita nel 2018 il numero sale a 15,7 milioni) solo 2,84 milioni sono impegnati nel Sud e nelle Isole, pari ad appena il 21,7% del totale. Nonostante si registri una crescita rispetto ai 2,79 milioni del 2017 la percentuale sul totale e' diminuita (era al 21,9%). Nell'anno i dipendenti pubblici erano in media 3.326.283 (-0,1% sul 2017). Se si guarda a coloro che hanno avuto con la pubblica amministrazione almeno una giornata retribuita nell'anno il numero supera i 3,5 milioni (+0,6%) con con una percentuale di dipendenti nelle regioni del Sud e delle Isole sul totale del 33,4%. La retribuzione media e' di 32.968 euro, in crescita del 3,1% per effetto dei rinnovi dei contratti 2016-2018 nei vari comparti del pubblico impiego mentre il numero medio di giornate retribuite si attesta a 287. Il comparto con piu' dipendenti e' la scuola con 1,15 milioni di lavoratori in media 2018 (1.294.492 i lavoratori con almeno una giornata retribuita nell'anno). Se si guarda ai dipendenti privati (esclusi domestici ed agricoli) in media annua 2018 i lavoratori a tempo indeterminato sono 10.537.903, quasi 600.000 in piu' rispetto al picco negativo che si era raggiunto nel febbraio 2015 prima dell'entrata in vigore delle nuove regole sull'articolo 18 (il contratto a tutele crescenti) e del boom di utilizzo dell'esonero contributivo triennale per le assunzioni a tempo indeterminato fatte nel 2015. Cresce in modo consistente anche il numero dei lavoratori precari con contratti intermittenti e in somministrazione. Nel 2018 i lavoratori somministrati sono stati 854.723 con una crescita del 9,2% sul 2017 e del 65,5% rispetto al 2014. Nel 2018 la retribuzione media e' stata di 8.590 euro per 120 giornate retribuite. Aumentano nell'anno soprattutto i lavoratori intermittenti soprattutto grazie alla cancellazione dei voucher che ha spinto le aziende a trovare una soluzione flessibile alternativa. Nel 2018 i lavoratori intermittenti con almeno una giornata retribuita nell'anno sono stati 616.483 (+15,1% sul 2017) continuando il trend di crescita iniziato nel 2017. 

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Mattarella: cavo elettrico Italia-Montenegro ha forte valore strategico per Ue

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il Presidente del Montenegro, Milo Djukanovic, hanno inaugurato oggi il primo 'ponte elettrico' tra l'Europa e i Balcani. Si tratta dell'elettrodotto Italia-Montenegro realizzato da Terna, tra la sottostazione di Cepagatti in provincia di Pescara e Lastva, nel comune di Kotor. I lavori per la posa dei cavi dell'opera, che si snoda per 445km, sono stati avviati tra il 2015 e il 2017 per un investimento totale di circa 1,1 miliardi di euro. L'infrastruttura in corrente continua, che in linea con le tempistiche pianificate entrera' in esercizio entro la fine dell'anno, consentira' ai due Paesi di scambiare elettricita' in maniera bidirezionale: inizialmente per una potenza di 600 MW, che diventeranno successivamente 1.200 MW quando sara' realizzato anche il secondo cavo, previsto nei prossimi anni. L'opera inaugurata oggi rappresenta il piu' lungo collegamento sottomarino in alta tensione mai realizzato da Terna

La costruzione dell'opera ha coinvolto complessivamente 124 imprese (80 in Italia, il 62% delle quali abruzzesi, e 44 in Montenegro) nei cantieri avviati nel 2012. "Lo scambio bidirezionale dei flussi di elettricita' permettera' di diversificare gli approvvigionamenti, rafforzare l'affidabilita', l'efficienza, la sicurezza, la sostenibilita' ambientale e la resilienza delle reti elettriche delle due sponde adriatiche e consentira' di sfruttare pienamente il potenziale di produzione da fonti rinnovabili, disponibili sia in Italia che nell'area balcanica", e' stato spiegato durante la presentazione dell'infrastruttura, "inserita tra i Progetti di Interesse Comune (PCI) dalla Commissione Europea". Il progetto porta a 26 le linee di interconnessione con l'estero gestite da Terna e "consente all'Italia di rafforzare il ruolo di hub europeo e mediterraneo della trasmissione elettrica".

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L'elettrodotto Italia-Montenegro e' il risultato della solida cooperazione bilaterale in ambito energetico e industriale, che si inserisce sulla scia di eccellenti legami a livello politico come testimoniato dai 140 anni di rapporti diplomatici. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento di oggi alla stazione Terna di Cepagatti (Pe) per l'inaugurazione del cavo elettrico Italia-Montenegro. "Questa infrastruttura ha un forte valore strategico di livello europeo, essendo il primo ponte elettrico tra Unione europea e Balcani", ha affermato Mattarella, secondo cui "avvicinare sempre di piu' gli amici paesi dei Balcani occidentali e' un obiettivo a cui la Repubblica italiana conferisce primaria importanza", ha dichiarato Mattarella. 

Secondo il presidente, le connessioni infrastrutturali sono cruciali verso questo obiettivo e il cavo elettrico favorisce "il progressivo allineamento agli standard" tra Ue e Balcani, anche in campo energetico e climatico, con la produzione di energia da fonti di energia da fonti rinnovabili". "Quest'opera ci avvicina concretamente", ha detto Mattarella. "L'Italia vede nel Montenegro un partner di riferimento", ha dichiarato Mattarella ricordando anche l'appartenenza di Podgorica all'Alleanza atlantica e il cammino di adesione all'Ue. "I Balcani sono Europa e parte integrante della medesima storica e civilta'", ha dichiarato Mattarella incoraggiando il Montenegro a proseguire il percorso verso la piena integrazione nell'Ue. 

Il nuovo elettrodotto Italia-Montenegro è "la prima e simbolica azione che l'Italia intera dovrebbe capire e valorizzare. E' un tema che abbiamo sollevato spesso e continueranno a farlo nei confronti del Governo, che fino a oggi ha visto l'Abruzzo escluso dalle direttrici di sviluppo e dai corridoi europei di collegamento, quando invece è la piattaforma logistica ideale e più vicina ai Balcani". Così il governatore dell'Abruzzo, Marco Marsilio. "Questa direttrice di sviluppo deve essere valorizzata e potenziata - ha aggiunto - l'importanza di questa opera consiste nel fatto che rende più sicura l'Italia".

Il nuovo elettrodotto Italia-Montenegro "è un'infrastruttura di fondamentale importanza, anche dal punto dei vista dei trasporti. E' il segnale dell'ottimo rapporto tra l'Italia e i Paesi dell'altra sponda dell'Adriatico". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, a margine dell'inaugurazione dell'opera

"Questa interconnessione e' una eccellenza tecnologica, uno snodo cruciale, e' il volano di sviluppo per una serie di opportunita'". Lo ha detto l'amministratore delegato di Terna, Luigi Ferraris, all'inaugurazione del ponte elettrico tra Italia e Montenegro. "La realizzazione di una infrastruttura costituisce sempre un'iniezione di fiducia e un momento di orgoglio non solo per chi e' stato coinvolto nel progetto ma anche per il paese. Genera un effetto positivo sul Pil e sull'occupazione", ha sottolineato Ferraris

Il discorso del presidente Mattarella:

https://www.quirinale.it/elementi/40813

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InnovAzioni: all’Aurum di Pescara la due giorni di Confindustria

Sono tutti estraneamente motivati, sono alle prese con la pianificazione strategica di tre diversi prodotti, per tre diversi target, espressione di tre aziende del territorio: Metamer, Coesum ed Echo Media. Sono i 54 studenti del Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti Pescara e del Dipartimento di Ingegneria Gestionale dell’Università dell’Aquila, che partecipano all’Innovation Hackathon, format giunto alla seconda edizione voluto da Confindustria Chieti Pescara, presieduta da Silvano Pagliuca e diretta da Luigi Di Giosaffatte. La maratona rivolta agli studenti, che oggi e domani si svolge all’Aurum, è ormai parte integrante di InnovAzioni, evento giunto alla sesta edizione, ideato dalla sezione Servizi Innovativi di Confindustria Chieti Pescara, presieduta da Cristiano Fino.

“Abbiamo deciso di partecipare all’Hackthon perché - spiegano Federica Macrillanti, studentessa di Giulianova di Ingegneria gestionale e Simona Di Giandomenico, studentessa pescarese di Economia Aziendale - vogliamo confrontarci con i nostri colleghi che provengono da altri Dipartimenti, come Economia Aziendale, e poi perché vogliamo cimentarci in casi reali. Vorremmo rimanere a lavorare in Italia, ecco perché vogliamo confrontarci con le aziende del territorio. Preferiremo farlo con aziende di dimensioni più piccole, ma esserne parte integrante, piuttosto che essere parte di un ingranaggio”.

Dello stesso avviso anche i colleghi, da ieri alle prese con i casi aziendali: Diletta De Sanctis di Rieti, studentessa della laurea in Digital Marketing, Federico Nelfi dell’Aquila di Ingegneria gestionale, Silvia Iolanda Presenza di Casalbordino e studentessa di Ingegneria, che vedono l’approccio interdisciplinare come elemento di forza per vincere le sfide del mercato, anche del lavoro.

Domani si scoprirà il gruppo vincitore, che salirà sul palco assieme ai vincitori della sesta edizione di Campioni di InnovAzioni, contest che quest’anno prevede 2 categorie: Pmi e startup. Saranno inoltre attributi il “Premio Speciale METAMER” alla start-up più innovativa, mentre il Golden Sponsor Maico premierà il migliore progetto start-up in ambito medicale. Ulteriore riconoscimento al progetto più interessante nell’ICT, che sarà conferito da Consulenza e Risorse.

Molto apprezzati oggi pomeriggio gli interventi dei campioni di innovazione grandi imprese: Enio Barbarossa, Presidente di Cesar Srl che controlla il marchio Acqua & Sapone, per la straordinaria capacità innovativa nella distribuzione, un vero modello per il sistema imprenditoriale italiano; e Francesco Casoli, Presidente Elica Spa che ha sviluppato un percorso imprenditoriale a livello internazionale, restando radicato sul territorio e valorizzando la creatività dei collaboratori d’impresa. 

Silvano Pagliuca, presidente di Confindustria Chieti Pescara ha commentato: “L’innovazione è un passo obbligato. Per le imprese e per i giovani che vogliono restare nel nostro Paese. Sono stato onorato di presentare casi di successo che coniugano valore aziendali, creatività dei dipendenti, arte, distribuzione sul mercato e innovazione. L’innovazione non è un percorso fine a sé stesso ma una valanga che genera sempre maggiore valore. Dall’e-commerce si contamina il settore della logistica e così via”.

Cristiano Fino, presidente della Sezione Servizi Innovativi di Confindustria Chieti Pescara ha dichiarato: “Un contest, quello di InnovAzioni, che alla sesta edizione si avvale di collaborazioni sempre più prestigiose, sia locali che di livello nazionale. Startup e Spinoff hanno quest’anno uno spazio maggiore perché il pubblico vuole conoscere quanto di buono si sta creando sul territorio e in tutta Italia. Una grande vetrina e opportunità per favorire la proliferazione e crescita dimensionale delle imprese sul nostro territorio”.

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Imprese artigiane, nel terzo trimestre una mini ripresa in Abruzzo

«L’Abruzzo delle imprese artigiane prova a invertire il trend negativo che lo penalizza da anni: dal terzo trimestre del 2019 arrivano timidissimi segnali di ripresa - anche se forse sarebbe meglio dire di frenata della crisi inarrestabile - nonostante la performance negativa del territorio pescarese». I dati emergono dall’ultimo rapporto “La dinamica delle imprese artigiane in Abruzzo” realizzato da Aldo Ronci per la Cna Abruzzo. Lo studio, basato su dati di Movimprese.it, analizza il dato abruzzese in merito alle aperture e chiusure delle imprese in generale, e delle imprese artigianali in particolare, mettendolo a confronto con quello italiano nei primi nove mesi dell’anno e nel terzo trimestre. Complessivamente, per quanto riguarda il totale delle imprese, nei primi nove mesi del 2019, l’Abruzzo pur segnando un + 0,10%  e + 426 unità, realizza il peggior risultato degli ultimi cinque anni notevolmente più basso della media nazionale (+0.35%) e confermando una tendenza alla bassa crescita presente da tempo. Numeri che, tuttavia, segnano un parziale miglioramento nell’ultimo trimestre, in cui l’Abruzzo si attesta sulla stessa media nazionale (+0,23%).

Più articolata la situazione delle imprese artigiane: in questo caso la regione si allinea all’andamento degli ultimi quattro anni, quadruplicando con un -1,55% il già negativo dato nazionale che è pari al -0,40%. Anche in questo settore, però, sono visibili segnali di ripresa o quantomeno di rallentamento della discesa, considerato che nell’ultimo trimestre il dato è sostanzialmente in pareggio: -0,03% più vicino a quello italiano di +0,10%.

A riportare verso il segno positivo l’Abruzzo, nell’ultimo trimestre, non sono bastate le buone performance nel settore dei servizi alla persona e delle costruzioni nelle province di Teramo e dell’Aquila, e in quello dei servizi alle imprese in tutte le quattro province esclusa Pescara. Proprio quest’ultima, infatti, è l’unica provincia abruzzese con un dato negativo (pari a -0,71%) che influisce in maniera decisiva sul risultato complessivo regionale. Nel Pescarese, infatti, si misura una discesa generalizzata in tutti i settori dell’artigianato, che si fa più pesante in quelli della manifattura e delle costruzioni.

 

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Quasi quattro agriturismi su 10 nel 2018 sono gestiti da donne

Quasi quattro agriturismi su 10 nel 2018 sono gestiti da donne (il 36%) e il Sud si e' dimostrato essere territorio piu' dinamico con il 4,6% di aziende in piu' rispetto al 2017. Seguono il Centro (+1,4%) e il Nord-ovest (+1,3%), mentre sulle isole si registra una flessione del 7,6% e il Nord-est resta sostanzialmente invariato (0,5%). Lo afferma l'Istat nel report 'Le aziende agrituristiche in Italia', sottolineando che al Sud la regione piu' dinamica e' la Puglia (+16,5%), nel Centro sono l'Umbria e il Lazio (+2%) mentre nel Nord-est la crescita maggiore si registra nel Veneto (+2,2%). Nel Nord-ovest, a un aumento del 2,2% della Lombardia si associa una flessione del 3,2% della Valle D'Aosta.

Nel complesso - spiega l'Istat - questa variazione e' la risultante di una dinamica demografica che da un lato vede un incremento delle aziende che cessano la loro attivita' (+15,2%) e, dall'altro, una flessione di quelle che hanno chiesto l'autorizzazione per l'apertura di una nuova attivita' (-16,5%), ma che in termini assoluti generano comunque un saldo positivo. Nel 2018, il 52,5% delle aziende agrituristiche si localizza in aree collinari, il 31,4% in zone montane e il 16,1% in zone pianeggianti. Toscana, Umbria e Trentino Alto Adige sono le regioni con la piu' alta densita' di aziende agrituristiche (piu' di 20 aziende per 100 kmq). Altre aree ad alta densita' si trovano nel Piemonte meridionale, nel settore occidentale della Liguria e sul versante occidentale del Veneto. Nel Mezzogiorno le zone a maggiore densita' si localizzano nella Puglia e in particolare nella zona del Salento. Sul fronte della gestione delle aziende autorizzate, tra il 2017 e il 2018 resta invariata la quota di quelle a conduzione femminile, che sono il 36% del totale nazionale e passano da 8.483 a 8.563 (+0,9%). La presenza femminile e' piu' elevata in Basilicata (50,8%), Liguria (49,8%), Campania (49,1%), Valle D'Aosta (48,3%) e Abruzzo (48%). Il Trentino-Alto Adige si conferma invece la regione con la minor incidenza di aziende agrituristiche a gestione femminile (14,8%) soprattutto nella provincia autonoma di Bolzano/Bozen (13,3%).

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