Primo Piano

Quasi quattro agriturismi su 10 nel 2018 sono gestiti da donne

Quasi quattro agriturismi su 10 nel 2018 sono gestiti da donne (il 36%) e il Sud si e' dimostrato essere territorio piu' dinamico con il 4,6% di aziende in piu' rispetto al 2017. Seguono il Centro (+1,4%) e il Nord-ovest (+1,3%), mentre sulle isole si registra una flessione del 7,6% e il Nord-est resta sostanzialmente invariato (0,5%). Lo afferma l'Istat nel report 'Le aziende agrituristiche in Italia', sottolineando che al Sud la regione piu' dinamica e' la Puglia (+16,5%), nel Centro sono l'Umbria e il Lazio (+2%) mentre nel Nord-est la crescita maggiore si registra nel Veneto (+2,2%). Nel Nord-ovest, a un aumento del 2,2% della Lombardia si associa una flessione del 3,2% della Valle D'Aosta.

Nel complesso - spiega l'Istat - questa variazione e' la risultante di una dinamica demografica che da un lato vede un incremento delle aziende che cessano la loro attivita' (+15,2%) e, dall'altro, una flessione di quelle che hanno chiesto l'autorizzazione per l'apertura di una nuova attivita' (-16,5%), ma che in termini assoluti generano comunque un saldo positivo. Nel 2018, il 52,5% delle aziende agrituristiche si localizza in aree collinari, il 31,4% in zone montane e il 16,1% in zone pianeggianti. Toscana, Umbria e Trentino Alto Adige sono le regioni con la piu' alta densita' di aziende agrituristiche (piu' di 20 aziende per 100 kmq). Altre aree ad alta densita' si trovano nel Piemonte meridionale, nel settore occidentale della Liguria e sul versante occidentale del Veneto. Nel Mezzogiorno le zone a maggiore densita' si localizzano nella Puglia e in particolare nella zona del Salento. Sul fronte della gestione delle aziende autorizzate, tra il 2017 e il 2018 resta invariata la quota di quelle a conduzione femminile, che sono il 36% del totale nazionale e passano da 8.483 a 8.563 (+0,9%). La presenza femminile e' piu' elevata in Basilicata (50,8%), Liguria (49,8%), Campania (49,1%), Valle D'Aosta (48,3%) e Abruzzo (48%). Il Trentino-Alto Adige si conferma invece la regione con la minor incidenza di aziende agrituristiche a gestione femminile (14,8%) soprattutto nella provincia autonoma di Bolzano/Bozen (13,3%).

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Stop alla procedura di licenziamento di 55 lavoratori alla Pilkington

Stop alla procedura di licenziamento collettivo di 55 lavoratori da parte della Pilkington di San Salvo. Lo rende noto l'assessore della regione Abruzzo alle Politiche del lavoro, Piero Fioretti, commentando: "L'intesa sottoscritta scongiura l'immediato licenziamento ed e' la conseguenza dell'altra intesa che lo scorso 7 novembre abbiamo sottoscritto al ministero del Lavoro a Roma e che prevede l'erogazione della cassa integrazione straordinaria fino al settembre 2020 per tutti i lavoratori interessati alla procedura di licenziamento. E' chiaro che il processo di riorganizzazione dell'azienda rimane in piedi con un piano industriale che, secondo gli obiettivi del management, dovrebbe riportare a livelli competitivi lo stabilimento di San Salvo". Proprio l'intesa sottoscritta con la Regione Abruzzo prevede la possibilita' che la Pilkington possa prevedere una riduzione dei livelli occupazionali solo su base volontaria non oltre il 31 agosto 2020. Inoltre l'azienda, su richiesta dei rappresentanti sindacali, mettera' in campo forme di incentivo per la risoluzione dei rapporti di lavoro dei lavoratori che accetteranno tale soluzione. 

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Studio Ancot, cresce il ‘popolo’ delle partite Iva

Aumenta il numero delle partite Iva in Italia. Il dato di sintesi emerge dalla periodica analisi condotta dall'ANCOT, Associazione nazionale consulenti tributari, su dati dell'Osservatorio delle Partite Iva del ministero delle Finanze. Sul podio per l'incremento maggiore registrato nei primi sei mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018 figurano, nell'ordine, le province di: Cuneo con 3.959 iscrizioni nel periodo con un incremento pari al 28,62%; Cosenza con 4.060 iscrizioni e un incremento del 18,61% e Lodi 1.025 iscrizioni con un aumento del 16,21%. Di seguito la graduatoria per provincia sulla base del tasso di incremento rilevato (indicato tra parentesi): Milano 24.833 (16,07%); Rieti 993 (14,53%); Aosta 732 (14,38%); Prato 1.878 (14,09%); Fermo 1.087 (14,06%); Belluno 891 (13,21%); Genova 4.686 (12,92%); Como 2.794 (12,48%); Bolzano 2.745 (12,09%); Lucca 2.351 (11,90%); Monza e Brianza 4.362 (11,30%); Reggio Emilia 2.868 (11,21%); Napoli 17.652 (11,07%); Vibo Valentia 898 (10,73%); Alessandria 2.170 (10,66%); Biella 775 (9,77%); Forlì-Cesena 1.915 (9,55%); Crotone 1.060 (9,50%); Trento 2.695 (8,19%); Macerata 1.735 (8,17%); Bologna 5.569 (8,03%); Nuoro 1.300 (7,88%); Torino 12.696 (7,84%); Trieste 1.028 (7,53%); Bergamo 4.934 (7,52%); Varese 3.916 (7,46%); Venezia 4.066 (7,42%); Parma 2.335 (7,41%); Brescia 6.066 (7,32%); Pavia 2.753 (7,25%); Vercelli 745 (7,19%); Lecco 1.470 (6,99%); Firenze 6.112 (6,69%). 

A seguire: Roma 29.515 (6,64%); Livorno 1.784 (6,63%); Siena 1.393 (6,58%); Mantova 1.867 (6,56%); Ravenna 1.762 (6,47%); Enna 793 (6,44%); Modena 3.645 (6,36%); L'Aquila 1.666 (5,84%); Grosseto 1.310 (5,82%); Rovigo 1.076 (5,70%); Savona 1.563 (5,61%); Asti 1.116 (5,58%); Latina 3.366 (5,48%); Treviso 4.368 (5,48%); Rimini 2.120 (5,37%); Frosinone 2.802 (5,22%); Vicenza 4.011 (5,17%); Arezzo 1.869 (4,94%); Pisa 2.491 (4,80%); Sondrio 744 (4,64%); Perugia 3.557 (4,59%); Oristano 673 (4,50%); Verona 4.847 (4,48%); Imperia 1.223 (4,26%); Isernia 543 (4,02%); Cremona 1.384 (3,83%); Barletta-Andria-Trani 1.966 (3,80%); Agrigento 2.303 (3,74%); Verbano-Cusio-Ossola 695 (3,58%); La Spezia 1.172 (3,44%); Padova 4.964 (3,20%); Cagliari 2.444 (3,17%); Messina 3.161 (3,17%); Caltanissetta 1.388 (2,89%); Prov. del Sud Sardegna 1.389 (2,89%); Campobasso 1.340 (2,76%); Ferrara 1.467 (2,30%); Piacenza 1.346 (2,12%); Potenza 1.879 (2,06%); Catania 5.986 (1,99%); Foggia 3.504 (1,98%); Pesaro e Urbino 1.725 (1,95%); Ragusa 1.728 (1,95%); Teramo 1.829 (1,84%); Ancona 2.206 (1,61%); Taranto 2.720 (1,53%); Brindisi 2.254 (1,26%); Pistoia 1.596 (0,95%); Pescara 2.201 (0,87%); Bari 6.595 (0,84%); Matera 1.041 (0,68%); Caserta 5.257 (0,67%); Reggio Calabria 2.850 (0,49%) e Sassari 2.809 (0,39%).

Le province nelle quali è diminuito il numero delle partite Iva, in misura crescente, nel periodo gennaio giugno 2019 rispetto allo stesso periodo del precedente anno sono state (indichiamo il numero delle iscrizioni e tra parentesi il decremento rilevato): Palermo 5.683 (-0,05%); Pordenone 1.286 (-0,23%); Siracusa 1.974 (-0,40%); Udine 2.304 (-0,43%); Catanzaro 1.938 (-0,46%); Massa Carrara 1.075 (-0,65%); Viterbo 1.926 (-0,87%); Trapani 2.225 (-1,72%); Terni 1.189 (-1,74%); Lecce 4.576 (-2,89%); Novara 1.586 (-2,94%); Salerno 6.250 (-6,03%); Chieti 2.134 (-6,40%); Ascoli Piceno 1.084 (-7,82%); Gorizia 489 (-10,44%); Avellino 2.315 (-10,51%) e Benevento 1.573 (-26,53%). Complessivamente, nel secondo trimestre del 2019 sono state aperte 136.323 nuove partite Iva ed in confronto al corrispondente periodo dello scorso anno si registra un aumento del 3,9%. Dall'analisi emerge chiaramente che la distribuzione per natura giuridica mostra che il 73,5% delle nuove aperture di partita Iva è stato operato da persone fisiche, il 20,5% da società di capitali, il 3,3% da società di persone; la quota dei non residenti, in sensibile aumento, e quella delle altre forme giuridiche rappresentano complessivamente il 2,7% del totale delle nuove aperture. Rispetto al secondo trimestre del 2018, si registra un apprezzabile incremento di avviamenti per le persone fisiche (+7%), mentre le forme societarie mostrano significative flessioni (-9% le società di capitali e -15,6% le società di persone).Riguardo alla ripartizione territoriale, circa il 43% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 21,8% al Centro e il 35% al Sud e Isole.

Il confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente mostra apprezzabili incrementi di avviamenti in provincia di Bolzano (+19,1%), Lombardia (+13,3%) e provincia di Trento (+12,4%). Tra i pochi territori in calo la Basilicata (-5%), il Friuli Venezia Giulia (-4%) e le Marche (-3%). In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio registra, come di consueto, il maggior numero di avviamenti di partite Iva con il 19,7% del totale, seguito dalle attività professionali (16,8%) e dall'agricoltura (10,6%). Rispetto al secondo trimestre del 2018, tra i settori principali i maggiori aumenti si notano nell'istruzione (+23,1%), nelle attività professionali (+17,8%), nell'edilizia e nelle attività finanziarie (+10,7%). La flessione più consistente si osserva nell'agricoltura (-15,5%), mentre cali più modesti si registrano nelle attività manifatturiere (-1,5%) e nell'alloggio e ristorazione (-0,5%). Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per genere mostra una prevalenza della quota maschile, ora pari al 62,7% del totale. Il 44,4% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni e il 32,8% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, tutte le classi di età registrano incrementi di aperture: il più consistente è il +14,6% della classe da 51 a 65 anni. Analizzando il Paese di nascita degli avvianti, si evidenzia che il 17,8% delle aperture è operato da un soggetto nato all'estero.

 

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Nel 2018 si sono verificati in Abruzzo 3.145 incidenti stradali

 Nel 2018 si sono verificati in Abruzzo 3.145 incidenti stradali che hanno causato la morte di 76 persone e il ferimento di altre 4.683. Lo ha fatto saper l'Istat nel suo ultimo report relativo agli incidenti stradali in Abruzzo nel 2018. Rispetto al 2017, aumentano gli incidenti, +6,8%, i feriti, +6,6, e le vittime della strada,+10,1%, in netta contrapposizione alla tendenza nazionale che presenta diminuzioni seppur modeste per tutti e i suddetti aggregati.

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Rapporto Cresa, la fotografia dell’economia dell’Abruzzo

L’analisi del Cresa fotografa l’immagine di un Abruzzo che si sta incamminando sulla strada del superamento del periodo di crisi che ha interessato l’economia nazionale e internazionale negli ultimi anni, sebbene i segnali siano ancora deboli e non consolidati. Secondo le stime dell’Istituto Tagliacarne, in Abruzzo nel 2018 l’attività economica è cresciuta moderatamente ma sembra in fase di recupero rispetto agli ultimi anni considerando che l’incremento del valore aggiunto è stato dell’1,5%, più contenuto rispetto all’aumento medio nazionale (+1,7%), ma migliore dell’andamento medio rilevato a partire dal 2010.

Anche il sistema imprenditoriale sembra mostrare segnali di recupero considerando che per la prima volta dopo sei anni le imprese attive riprendono ad aumentare (+0,2%) arrivando a 127.122 unità. Tale andamento conferma le previsioni effettuate lo scorso anno sulla base del favorevole andamento delle iscrizioni e delle cancellazioni osservato nel 2017. Allo stesso modo, i risultati positivi delle iscrizioni (+2,2%) e delle cancellazioni (-3,2%) del 2018 «permettono di ipotizzare con una certa fiducia un miglioramento della dinamica imprenditoriale anche per il 2019. Continua la diminuzione delle imprese nella quasi totalità dei settori di attività economica, ad eccezione soprattutto dei servizi non commerciali, in particolare quelli turistici (+1,2%), così come perdura il processo di rafforzamento del sistema imprenditoriale attraverso la flessione delle imprese giuridicamente meno strutturate (imprese individuali: -0,8%; società di persone: -2,7%) e il consolidamento di quelle più strutturate e concorrenziali sui mercati internazionali (società di capitali: +5,5%)» si legge nel Rapporto.

I dati Istat riguardanti le esportazioni confermano che la regione sta attraversando una fase positiva. Nel corso dell’anno il commercio estero dell’Abruzzo ha visto attestarsi intorno agli 8,7 miliardi di euro il valore delle esportazioni, con un incremento del 3,9% rispetto all’anno precedente (Italia: +3,1%). Nonostante tale buona performance, l’apporto delle vendite estere regionali sul totale nazionale resta stabile rispetto all’anno precedente e si conferma al 2%.

Le forze di lavoro ammontano a 559 mila unità, 3 mila in più rispetto all’anno precedente. Esse sono costituite da 499 mila occupati (8 mila in più rispetto all’anno precedente) e da 60 mila disoccupati (-5.000 rispetto al 2017). Il tasso di occupazione è del 58% (56,8% nel 2017), quello di disoccupazione del 10,8% (11,7% nel 2017).

La società regionale risulta composta al 31 dicembre 2018 da 1.311.580 residenti, 3.616 in meno rispetto all’anno precedente cui corrisponde un decremento rispetto al 2017 del 2,7‰ quale risultato di una dinamica naturale negativa (-4,4‰) e di una crescita migratoria lievemente positiva (+1,7‰). Gli stranieri rappresentano il 6,8% del totale dei residenti (Italia: 8,7%). Gli indicatori di struttura della popolazione indicano un peggioramento della situazione con un aggravio del carico sociale ed economico riconducibile all’aumento della popolazione anziana.

La parte relativa alla società regionale, oltre alla descrizione del profilo demografico, approfondisce il ruolo della cultura nell’economia regionale e il livello di benessere di tipo equo e sostenibile di cui godono i cittadini abruzzesi. La cultura svolge un ruolo importante ma non fondamentale nello sviluppo economico abruzzese, meno incisivo di quanto osservato mediamente in Italia e molto in ritardo rispetto ai territori eccellenti. Il peso della componente culturale rispetto al sistema delle imprese (4,0%), all’occupazione (4,6%), al valore aggiunto prodotto (4,2%) e alla spesa turistica (37,4%) colloca la regione tra quelle meridionali.

La misura del benessere equo e sostenibile (BES) pone l’Abruzzo in una posizione di vantaggio rispetto alle regioni del Mezzogiorno, collocandosi alla 14° posizione della graduatoria nazionale. Il nostro territorio emerge in particolare per ambiente, innovazione ricerca e creatività.

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Valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo in Consiglio regionale

La settimana politica dell’Emiciclo si apre martedì 12 novembre, alle ore 10, con la riunione della Quarta Commissione Politiche europee. In discussione i seguenti progetti di legge: “Norme in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo”; “Disposizioni in materia di accesso agli interventi economici e di servizi alla persona. Introduzione del principio di residenzialità”; “Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”. Sempre martedì 12, con inizio dei lavori alle ore 11, si riunisce in seduta straordinaria la Seconda Commissione “Territorio, Ambiente e Infrastrutture”. I Commissari sono chiamati a dare parere sui progetti di legge in tema di “Compartecipazione della Regione Abruzzo per la valorizzazione, il recupero e il miglioramento ambientale delle opere irrigue nel fucino, zona Trasacco” e su “Disposizioni in materia di valutazione di incidenza e modifiche alla L.R. 3 marzo 1999, n.11 (Attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.112. Individuazione delle funzioni amministrative che richiedono l’unitario esercizio a livello regionale e conferimento di funzioni e compiti amministrativi agli enti locali ed alle autonomie funzionali)”. Lo stesso martedì, alle ore 15, è convocata in seduta straordinaria la Quinta Commissione “Salute, Sicurezza Sociale, Cultura, Formazione e Lavoro”, per l’esame delle seguenti proposte normative: “Norme a tutela dei coniugi separati o divorziati, in condizione di disagio, in particolare con figli minori”; “Disposizioni in materia di accesso agli interventi economici e di servizi alla persona. Introduzione del principio di residenzialità”; “Istituzione del concorso regionale ‘Per non dimenticare le vittime del terrorismo’”; “Interventi in favore delle famiglie che hanno all’interno del proprio nucleo famigliare un componente affetto da grave patologia oncologica o sottoposto a trapianto”; “Istituzione del fattore famiglia abruzzese”. I lavori politici continuano nella serata di martedì 12 con la riunione congiunta, alle ore 19, delle Commissioni Bilancio (Prima) e Agricoltura (Terza). All'ordine del giorno l’esame di due progetti di legge dedicati al tema dei Consorzi di bonifica; il primo d’iniziativa della Giunta regionale dal titolo “Disposizioni per la razionalizzazione, l’economicità e la trasparenza delle funzioni di competenza dei Consorzi di bonifica”, il secondo, promosso dai Consiglieri di centrosinistra nominato “Nuova disciplina in materia dei Consorzi di Bonifica – Modifiche alla L. R. n.36/1996 – Modifiche alla L. R.19/2013 –Abrogazione della L. R. n.11/1983”. La Commissione Bilancio (Prima) torna a riunirsi insieme alla Commissione Territorio (Seconda), giorno giovedì 14 novembre, alle ore 12. In programma l’esame del progetto di legge d’iniziativa della Giunta che prevede l’“Istituzione dell’Agenzia regionale di Protezione Civile ed ulteriori disposizioni in materia di protezione civile”, sono previsti gli interventi del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio (o suo delegato), del direttore del Dipartimento Governo del Territorio e Politiche Ambientali della Regione Abruzzo, Pierpaolo Pescara e del dirigente del Servizio Legislativo, Qualità della Legislazione e Studi del Consiglio regionale, Francesca Di Muro.

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Export, in Abruzzo crescono i distretti del mobile e del vino Montepulciano

Continua l'andamento negativo delle esportazioni dei Distretti industriali abruzzesi che nel secondo trimestre dell'anno hanno registrato un calo del 9,6%, secondo i dati del Monitor dei Distretti industriali dell'Abruzzo curato dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. Crescono due distretti su cinque. Buona performance per il Mobilio (+5,8%), e per i Vini di Montepulciano (+5,2%). In territorio negativo la Pasta di Fara (-4,1%) e l'Abbigliamento che, dopo la parentesi positiva del 2018, accusa un crollo (-36,9% per il distretto nord-abruzzese e -52,1% per quello sud-abruzzese). Nel periodo aprile-giugno 2019 le esportazioni del polo ICT dell'Aquila sono diminuite del 47%. Si tratta di un risultato peggiore rispetto a quanto realizzato dai Poli ICT italiani, anch'essi in calo nello stesso periodo ma in maniera piu' contenuta (-3,3%).

"Dai dati del secondo trimestre si evince il perdurare del trend evidenziatosi ad inizio anno, nel quale comunque non mancano di mettersi in evidenza Distretti industriali in grado di andare positivamente in controtendenza - spiega Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo -. Quel che e' certo e' che l'export e' un asset irrinunciabile per le nostre imprese, per questo il nostro Gruppo e' in prima linea nel sostenerle anche su questo fronte. Nei primi sei mesi del 2019 Intesa Sanpaolo ha erogato alle imprese abruzzesi 78 milioni di nuovo credito. Allo scorso aprile in Abruzzo avevano aderito al nostro Programma Filiere, che consente appunto alle piccole imprese di ottenere un migliore e piu' conveniente accesso al credito, 11 aziende capofila con circa 1.700 dipendenti, 450 imprese fornitrici e un giro d'affari complessivo di 2,1 miliardi di euro". A contribuire all'andamento negativo delle esportazioni dei distretti abruzzesi sia i mercati maturi (-9,8%) che quelli mercati emergenti (-9%). In forte calo la Svizzera, male anche Emirati Arabi Uniti, USA, Olanda, Serbia, Svezia e Gran Bretagna. In crescita Arabia Saudita, Canada e Cina.

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Prima uscita ufficiale dell’Abruzzo Film Commission in America

Prima uscita ufficiale dell'Abruzzo Film Commission all'"American Film Market" di Los Angeles. Un evento, per la costituzione dell'Advisory Board north America, al quale l'assessorato allo Sviluppo Economico Turismo e Cultura della Regione Abruzzo ha visto partecipare oltre cento professionisti del settore. Grande l'interesse per l'unica Film Commission italiana fra le 51 presenti all'AFM. Introdotto dal direttore della rivista "Video Age", Dom Serafini, l'assessore Mauro Febbo ha illustrato le specificita' dell'Abruzzo, "la sua varieta' territoriale con montagne, mare, paesaggi naturali e fauna unici, borghi, castelli", sottolineando come la struttura sia gia' al lavoro per garantire supporto alle produzioni, dai rapporti con enti locali e Parchi, per facilitare adempimenti burocratici e amministrativi, alla lista di professionisti attivi in regione e censiti sul sito https://filmcommission.regione.abruzzo.it. Ad aprire la serata la console d'Italia a Los Angeles, Silvia Chiave, con la responsabile Enit Emanuela Boni e Roberto Stabile, responsabile relazioni internazionali di ANICA e delle attivita' dell'ICE nel mondo per le attivita' dell'Industria cinematografica, anche a none della Direzione Cinema del MIBAC e Italy for Movies. Febbo ha risposto alle tante domande con il supporto tecnico del dirigente promozione turistica e responsabile dell'Abruzzo Film Commission, Francesco Di Filippo. Ufficializzata, quindi, la nascita dell'Advisory Board e nominati i primi componenti dell'organismo di supporto alla Film Commission: sono la produttrice Angela Conti Page, Francesco Panzieri, curatore tra l'altro degli effetti speciali di Star Wars, e poi Victoria Fante, Nancy Fulton, Briella Tomassetti, Gianluca Di Medio, Marc Provisiero, Andrew De Angelis, Cristiano Donzelli, Dom Serafini ed Enzo Sisti, produttore operativo di 'Ladyhawke', 'The American' e l'ultimo James Bond girato a Matera, che ha sottolineato le positive caratteristiche dell'Abruzzo come set cinematografico

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Castelli: Entro il 2022 ci saranno 450 mila assunzioni nella Pubblica Amministrazione

“Entro il 2022 saranno oltre 450 mila le nuove assunzioni, da venerdì prossimo, infatti, il ricambio degli organici, all’interno delle strutture amministrative dello Stato, tornerà al 100% anche tra gli statali senso stretto, vale a dire per i dipendenti dei ministeri, della presidenza del Consiglio, delle agenzie fiscali e degli enti pubblici non economici. Il primo dicembre cadrà anche il vincolo per le assunzioni nelle Università.Quota 100 ha permesso di far terminare la vita lavorativa a persone che erano “incastrate” nel mondo del lavoro. Avevamo pianificato dunque di integrare e aumentare le posizioni dei dipendenti pubblici con una riforma strutturale, che giorno dopo giorno si sta realizzando. Il Paese non si cambia in 2 giorni ed è per questo che non si può vivere di propaganda ma si deve lavorare giorno per giorno sapendo che i risultati arrivano piano piano, per una Italia migliore”. Cosi il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, in un post su Facebook.

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Studio Cgia, persi 21,5 miliardi di consumi delle famiglie

 Rispetto al 2007 (anno pre-crisi) le famiglie italiane hanno "tagliato" i consumi per un importo pari a 21,5 miliardi di euro. L'anno scorso, la spesa complessiva dei nuclei familiari del nostro Paese è stata pari a poco più di 1.000 miliardi di euro. Nonostante la contrazione, questa voce continua comunque ad essere la componente più importante del Pil nazionale (pari al 60,3 per cento del totale). A dirlo è l'Ufficio studi della Cgia. Come era prevedibile, il Sud è stato la ripartizione geografica che ha registrato la riduzione più importante. Dal 2007 al 2018 le famiglie meridionali hanno "tagliato" la spesa mensile media di 131 euro (mediamente di 1.572 euro all'anno), quelle del Nord di 78 euro (936 euro all'anno) e quelle del Centro di 31 euro (372 euro all'anno) (vedi Graf. 1). A pagare il conto sono stati anche gli artigiani e i piccoli negozianti. 

Sempre in merito ai consumi delle famiglie, a livello regionale le situazioni più negative in termini assoluti ed espressi in valore nominali medi si sono verificate in Umbria (- 443 euro al mese), in Veneto (-378 euro) e in Sardegna (-324 euro). In contro tendenza, invece, i risultati ottenuti in Liguria (+333 euro al mese), in Valle d'Aosta (+188 euro) e in Basilicata (+133 euro). La situazione di difficoltà è proseguita anche nell'ultimo anno, in particolar modo al Nord: in Lombardia, in Trentino Alto Adige, in Emilia Romagna, in Piemonte, in Veneto e in Friuli Venezia Giulia la spesa mensile media delle famiglie nel 2018 è stata inferiore a quella relativa al 2017. "I piccoli negozi e le botteghe artigiane faticano a lasciarsi alle spalle la crisi", afferma il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo, secondo il quale "queste imprese vivono quasi esclusivamente dei consumi delle famiglie e sebbene negli ultimi anni ci sia stata una leggerissima ripresa, i benefici di questa inversione di tendenza non si sentono. Dal 2007, anno pre-crisi, al 2018 il valore delle vendite al dettaglio nei negozi di vicinato è crollato del 14,5 per cento, nella grande distribuzione, invece, è salito del 6,4 per cento. Questo trend è proseguito anche nei primi 9 mesi del 2019: mentre nei supermercati, nei discount e nei grandi magazzini le vendite sono aumentate dell'1,2 per cento, nelle botteghe e nei negozi sotto casa la contrazione è stata dello 0,5 per cento". A seguito di questa forte diminuzione dei consumi delle famiglie, la platea delle imprese artigiane e del piccolo commercio è scesa di numero. Tra il settembre 2009 e lo stesso mese di quest'anno le aziende/botteghe artigiane attive sono diminuite di 178.500 unità (-12,1 per cento), mentre lo stock dei piccoli negozi è sceso di quasi 29.500 unità (-3,8 per cento). Complessivamente, pertanto, abbiamo perso più di quasi 200 mila negozi di vicinato in 10 anni" 

Dall'analisi delle funzioni di spesa, invece, sempre tra il 2007 e il 2018 la contrazione più importante ha riguardato l'acquisto dei beni (-10,3 per cento), mentre i servizi sono cresciuti del 7 per cento. Nel dettaglio, i beni non durevoli (es. prodotti cura della persona, medicinali, detergenti per la casa, etc.) sono crollati del 13,6 per cento, quelli semidurevoli (es. abbigliamento calzature, libri, etc.) si sono ridotti del 4,5 per cento e quelli durevoli (es. auto, articoli di arredamento, elettrodomestici, etc.) del 2,8 per cento. La caduta dell'acquisto dei beni è proseguita anche quest'anno: tra il primo semestre 2019 e lo stesso periodo del 2018 la contrazione è stata dello 0,4 per cento con una punta del -1,1 per cento dei beni non durevoli. 

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