Primo Piano

Ogni giorno in Italia vengono denunciati circa 6.500 reati

Ogni giorno in Italia vengono denunciati circa 6.500 reati, con un calo su base annua del 2,4%. Continuano invece a crescere truffe e frodi informatiche (518 al giorno, + 15%), reati connessi allo spaccio di stupefacenti (76 denunce, +2,8%) ed estorsioni (27 al giorno, +17%). A fissare i dati è il quotidiano Il Sole 24 Ore che analizza la situazione nelle 107 province del nostro Paese. La 'maglia nera' per numero di reati nel corso del 2018 spetta a Milano, che con 7.017 denunce ogni 100 mila abitanti mantiene questa leadership poco lusinghiera, registrando pero' un calo (-5,2%) rispetto all'anno precedente. Subito dietro Rimini e provincia, con 6.430 reati denunciati, e Firenze, con 6.252 denunce e, questa volta, un +9,5% rispetto a quelle depositate nel 2017. Completano la 'top ten' Bologna, Torino, Roma, Prato, Livorno, Imperia e Genova. L'altra faccia della medaglia e' quella dei territori meno esposti alla criminalita': in fondo alla graduatoria figurano Oristano, ultima con 1.493 denunce registrate ogni 100 mila abitanti, Pordenone (2.125) e Benevento (2.128). Province in cui il numero dei reati denunciati e' basso e sta diminuendo progressivamente: se Pordenone e provincia hanno messo a segno un calo del 2,8%, in linea con la media nazionale, a Oristano e Benevento si e' andati oltre con un -8,2% e un -10,9%. Milano continua a spiccare sul fronte dei furti - e' prima davanti a Rimini - mentre a Roma tocca il negativo "primato" dei reati di produzione, traffico e spaccio di droga, aumentati del 10,9% rispetto al 2017.

L'Abruzzo

Situazione preoccupante in Abruzzo nei reati di usura con le provincie dell'Aquila e di Teramo rispettivamente al 3 e 4 posto a livello nazionale. Pescara è all'8 posto nei reati di estorsione e al 10 posto per i reati legati alla droga. Nella classifica generale, Pescara è al 27mo posto, Teramo al 49mo posto, Chieti all'89mo posto, L'Aquila al 101mo posto.

Il commento di Mauro Febbo

“Il dato regionale sul reato di usura, esposto dalla ricerca pubblicata dal “Sole 24 ore”, che vede le 4 province abruzzesi nelle prime 15 posizioni, porta con sé due importanti riflessioni. La prima afferente alla necessità, per la regione Abruzzo, di dare vita, attraverso un processo di razionalizzazione e riorganizzazione delle due  società partecipate a vocazione economica, ad una realtà che per il tramite della Finanziaria Regionale Abruzzese, possa esercitare autentiche funzioni bancarie. La seconda, relativa al consolidamento di una efficace politica di facilitazione di accesso al credito delle piccole e medie imprese attraverso un rapporto di collaborazione concreto tra la Regione, il Sistema Bancario ed il Fondo Centrale di Garanzia”. Ad affermarlo è l’assessore regionale alle Attività produttive Mauro Febbo che aggiunge quanto segue: “Da tempo, e in più occasioni, ho ravvisato l’urgenza di avviare in Abruzzo una seria riflessione e, di conseguenza, una vera riforma sull’accesso al credito da parte delle micro, piccole e medie imprese. In Abruzzo da troppi anni non abbiamo più le Banche locali che in precedenza ricoprivano un ruolo ed una garanzia per l’accesso al credito per le tante imprese abruzzesi. Infatti, analizzando gli ultimi dati pubblicati dalla CNA emerge come nel secondo trimestre 2019 il credito alle piccole imprese subisce, sui 12 mesi precedenti, una flessione di ben 90 milioni di euro, in valori percentuali il credito alle piccole imprese decresce del  3,2%, mentre quello italiano flette del 2,7%. La pesante flessione del credito alle piccole imprese si inserisce in un sistema produttivo debole che ha bisogno di cambiare passo per tornare a essere competitivo. La regione viaggia a due velocità. Da un lato ci sono le grandi imprese in grado di incidere con meno fatica, dall’altro le Pmi e le micro-imprese, che rappresentano il cuore del nostro tessuto produttivo, purtroppo ancora in difficoltà. Ed è su queste ultime che il governo regionale vuole concentrarsi. È necessario dare una boccata di ossigeno al sistema creditizio, soffocato da un’eccessiva ristrettezza dei margini di accesso ai finanziamenti, applicati dagli istituti di credito. Pertanto – conclude Febbo -  è arrivato il momento di iniziare a lavorare alla fusione tra Abruzzo Sviluppo e Fira al fine di creare un unico ente regionale capace di essere funzionale alle imprese abruzzesi.

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Oltre 18 mila visitatori alle Giornate d’autunno del FAI

 

Le Giornate FAI d’Autunno, in programma sabato 12 e domenica 13 ottobre, hanno riportato un ottimo risultato in Abruzzo; un grande afflusso di persone, visitatori entusiasti e consapevoli hanno potuto scoprire e visitare le 63 eccellenti aperture proposte in 16 borghi, e hanno potuto apprezzare e godere delle meravigliose bellezze naturalistiche e culturali del territorio abruzzese.

18.100 presenze stimate nei due giorni di apertura, favoriti sicuramente dalle calde giornate autunnali e da un evidente maggior radicamento del FAI sul territorio abruzzese.

Grazie alla campagna nazionale di raccolta fondi “Ricordati di salvare l’Italia” e all’importante azione di sensibilizzazione e promozione sui temi della fragilità di un patrimonio che invecchia e sulla sua costante manutenzione, l’appuntamento con le Giornate FAI si conferma come il più importante evento dedicato alla conoscenza e alla salvaguardia dei beni culturali.

Organizzato dal Fondo Ambiente Italiano e grazie a Province, Comuni, Soprintendenze, Università, Enti Religiosi, Istituzioni Pubbliche e Private, ai privati cittadini e a tutte le aziende che hanno voluto appoggiare la Fondazione, oltre alle 125 Delegazioni, 94 Gruppi FAI, 94 Gruppi FAI Giovani e 2 Gruppi FAI ponte tra culture. Nati otto anni fa, i gruppi di giovani volontari del FAI sono diffusi in tutta Italia: le Giornate FAI d’Autunno sono la loro festa, l’occasione per mettere in pratica il loro generoso contributo a favore della missione del FAI con originalità e grande energia. Ad affiancarli, nell’accogliere e accompagnare i visitatori, 5.000 Apprendisti Ciceroni, studenti della scuola di ogni ordine e grado che hanno scelto con i loro docenti di partecipare nell’anno scolastico a un progetto formativo di cittadinanza attiva, un’iniziativa lanciata dal FAI nel 1996, che coinvolge ogni anno studenti felici di poter vivere e raccontare da protagonisti, anche solo per un giorno, le meraviglie del loro territorio.

L’Abruzzo ha contribuito in maniera notevole a questa pacifica invasione con oltre 18 mila visitatori arrivati anche da fuori regione alla scoperta delle più belle realtà storico-culturali e naturalistiche, alcune delle quali solitamente chiuse al pubblico, individuate dai Gruppi FAI Giovani di Pescara, Chieti e Teramo; dalle delegazioni di L’Aquila, Pescara, Teramo, Chieti, Lanciano, Vasto e dai Gruppi FAI della Marsica e Sulmona – Tre Valli, coinvolgendo centinaia di volontari e Apprendisti Ciceroni® in tutta la regione.

Vero boom di presenze nella provincia di Chieti con oltre 10 mila visitatori che hanno potuto godere delle particolari e splendide aperture delle tre delegazioni FAI presenti sul territorio: la Delegazione FAI di Lanciano, con il suo percorso artistico e naturalistico alla riscoperta di Giuliopoli, Rosello e Borrello, ha visto arrivare almeno 3500 visitatori; il FAI Giovani e la delegazione di Chieti hanno accolto 3700 visitatori in 4 differenti aperture: Ripa Teatina, Ortona e due nella città di Chieti, quest’ultima con l’eccezionale apertura della collezione d’arte UBI BANCA visitata da 1200 persone nel solo week end. Segue la delegazione FAI di Vasto con 3000 persone che si sono riversate alla conoscenza e riscoperta del paese di Cupello e delle Terme Romane a Vasto, Bene promosso dal FAI tutto l’anno.

Eccezionale risultato a Campli, apertura a cura dei Giovani e della Delegazione FAI di Teramo che ha accolto 3500 visitatori, favoriti sicuramente dalla elevata concentrazione di aperture e dalla bellezza dei luoghi stessi.

Nella provincia di L’Aquila tante erano le proposte: luogo più visitato è stato il Borgo di Pescocostanzo e il Bosco di Sant’Antonio che hanno accolto 2300 visitatori, apertura a cura del Gruppo FAI Sulmona - Tre Valli; seguono le aperture della delegazione FAI di L’Aquila con il percorso Bominaco – Caporciano – Navelli con 2000 visitatori e Scurcola Marsicana con 1500, apertura curata dal Gruppo FAI della Marsica.

Chiudono i Giovani del FAI Pescara e la delegazione con 2100 visitatori che hanno riscoperto il Borgo di Abbateggio e l’Eremo di San Bartolomeo in Legio a Roccamorice.

Sensazioni positive sulla raccolta fondi grazie alla campagna “Ricordati di salvare l’Italia” e sui tesseramenti infatti grazie alle importanti campagne di comunicazione e sensibilizzazione il numero dei visitatori è sensibilmente aumentato!

 

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Sanità, approvate nuove regole nel rapporto coi privati

La giunta regionale ha approvato oggi una delibera che «chiarisce e puntualizza alcuni aspetti degli schemi contrattuali 2019 della rete degli operatori della rete privata accreditata. Un provvedimento adottato non solo per ovviare a possibili dubbi interpretativi e applicativi, ma anche per riscontrare le osservazioni dei ministeri affiancanti il piano di rientro», si legge in una nota.

E' stato precisato che il superamento delle degenze giornaliere previste «per le singole specialità non è consentito alle case di cura private, se non in via eccezionale e nell’ambito della stessa area funzionale omogenea (Afo). Viene confermato l’obbligo per gli uffici competenti di procedere alle verifiche del tasso di occupazione giornaliero per disciplina in qualunque momento dovesse essere ritenuto necessario. Questo al fine di controllare l’accessibilità, l’appropriatezza clinica e organizzativa, la legittimità e la congruità delle prestazioni svolte dall’erogatore privato. Sull’oscillabilità mensile la delibera approvata oggi rimarca l’invalicabilità del tetto di spesa annuo e sottolinea come il ricorso all’oscillabilità possa essere solo eccezionale e con obbligo di tempestiva comunicazione alla Asl di appartenenza», si legge ancora nel comunicato.

Infine si precisa che «La fase avanzata del procedimento di conclusione degli accordi negoziali per l’anno in corso (considerato che scadono il 31 dicembre prossimo) impone di rinviare alla negoziazione 2020 gli ulteriori adeguamenti richiesti dai Ministeri affiancanti, fermo restando il non superamento dei budget assegnati agli erogatori privati».

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Anmil: Nel 2018 denunciati 645mila infortuni sul lavoro

"Lo scorso anno sono stati denunciati all'Inail oltre 645mila infortuni, di cui 1.218 mortali, un dato quest'ultimo che, rispetto al 2017, ha visto un aumento di ben il 6%, con una media di oltre 3 morti ogni giorno. Un bollettino che sta proseguendo, con la stessa gravità, anche nel 2019". Così il presidente nazionale dell'Anmil Zoello Forni in occasione della 69esima Giornata nazionale per le vittime degli infortuni sul lavoro. Nel periodo gennaio-agosto 2018 gli infortuni denunciati sono stati 418.535, nello stesso periodo di quest'anno 416.894. 

La regione con il maggior numero di infortuni nel periodo gennaio-agosto di quest'anno, così come nel 2018, è stata la Lombardia con 77.317, seguita dall'Emilia Romagna con 55.349, Veneto con 50.156, Toscana 32.418, Piemonte 30.880, Lazio 28.926. Gli infortuni mortali ad agosto ammontavano a 685, di cui 102 nella sola Lombardia. 

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Addio a Ettore Spalletti

E' morto a 79 anni, nella sua casa di Spoltore, Ettore Spalletti, scultore e pittore di fama internazionale, maestro dell'arte concettuale. Era nato nel 1940 nella vicina Cappelle sul Tavo.  Spalletti e' morto per cause naturali, secondo quanto riferiscono i soccorritori. Verso le 18.15 nell'abitazione e' intervenuto il 118. Spalletti era in arresto cardiaco; il personale sanitario ha provato ad effettuare le manovre rianimatorie, ma per l'artista non c'e' stato niente da fare. 

Artista di fama internazionale e maestro di arte concettuale. Ettore Spalletti, ha esposto le sue opere in tutto il mondo, alla Biennale di Venezia al Guggenheim di New York. A partire dalla meta' degli anni Settanta si e' dedicato ad una ricerca tesa a valorizzare il risalto emotivo del tono cromatico, indagato sia in pittura che in scultura, elaborando strutture in legno e marmo di forme essenziali, dalla cui apparente monocromia traspare una manualita' pittorica di strati sovrapposti e abrasi, un colore intriso di materia e di luce, in armonica interrelazione con lo spazio circostante. La pratica artistica si identifica in Spalletti con un processo interamente manuale di elaborazione della superficie (il supporto ligneo del dipinto, ma anche il marmo della scultura), trattata con molteplici stesure di pigmenti. La superficie pittorica si pone in rapporto con l'ambiente espositivo in senso fisico, fino al punto di rinunciare alla propria integrita' tramite la rastrematura dei bordi o l'aggetto del piano di supporto, travalicando il confine tra pittura e scultura. L'opera scultorea si presenta come forma fortemente sintetizzata in senso geometrico e spesso si fa allusiva ad immagini riconoscibili (colonna, vaso, coppa, che valgono come archetipi del linguaggio della scultura). Nel 1996 ha realizzato, per l'Hopital Poincare' di Garches, installazioni permanenti di particolare intensita' emotiva. Le sue opere sono state presentate a Documenta di Kassel (1982, 1992), alla Biennale di Venezia (1982, 1993, 1995, 1997) e in mostre personali a Parigi (Muse'e d'art moderne de la Ville de Paris, 1991), New York(Osmosis, S. R. Guggenheim Museum, 1993, con Haim Steinbach), Anversa (Museum van Hedendaages Kunst, 1995), Strasburgo (Salle des fetes, Muse'e d'art moderne et contemporain, 1998-99), Napoli (Museo nazionale di Capodimonte, 1999), Leeds (Henry MooreFoundation, 2005). Nel 2014 un circuito di musei formato dal Maxxi di Roma, dalla Gam di Torino e dal Museo Madre di Napoli, ha ospitato la piu' completa retrospettiva dell'opera dell'artista, "Un giorno cosi' bianco, cosi' bianco".

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La burocrazia produce oltre 30mila pagine all’anno

Più di 30 mila pagine (per l'esattezza 30.671), che - se stampate - peserebbero 80 kg, coprirebbero una distanza di 452 km ma soprattutto richiederebbero, a una lettura anche sommaria, quasi 320 giorni. Sono le cifre impressionanti della documentazione raccolta nelle 365 Gazzette Ufficiali pubblicate nel 2018, 'scartabellate' dall'Ufficio studi della CGIA che riconosce come rispetto al 2017, comunque, la situazione registratasi l'anno scorso sia comunque leggermente migliorata. Mentre nei primi 9 mesi del 2019 la produzione di 'carta' sembra essere aumentata, con una crescita di oltre mille pagine in più di leggi, decreti e regolamenti. Secondo l'analisi realizzata dal The European House - Ambrosetti, la produttività legislativa del nostro Paese non ha eguali nel resto d' Europa. in Italia, infatti, si stima che ci siano 160.000 norme di cui 71.000 promulgate a livello centrale e le rimanenti a livello regionale e locale. In Francia, invece, sono 7.000, in Germania 5.500 e nel Regno Unito 3.000. La responsabilità di questa iper legiferazione - spiega la CGIA - "è ascrivibile alla mancata abrogazione delle leggi concorrenti e al fatto che il nostro quadro normativo negli ultimi decenni ha visto aumentare esponenzialmente il ricorso ai decreti legislativi che, per essere operativi, richiedono l'approvazione di decreti attuativi. Questa procedura ha aumentato a dismisura la produzione normativa in Italia". 

Dall'associazione arriva quindi un invito a semplificare il quadro normativo per migliorare il rapporto tra cittadini/imprese e gli uffici pubblici. Ma anche a cercare, ove è possibile, di non sovrapporre più livelli di governo sullo stesso argomento e, in particolar modo, accelerare i tempi di risposta della Pubblica amministrazione. Con troppe leggi, decreti e regolamenti i primi penalizzati - osserva la CGIA - sono i funzionari pubblici che nell'incertezza si ''difendono'' spostando nel tempo le decisioni.

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Marsilio: nessun taglio su sanità e sociale alle Regioni

 "Le Regioni hanno ottenuto garanzie dal Governo di non tagliare le risorse che riguardano i fondi per il sociale e per la sanita', che vedra' anzi incrementato di due miliardi il fondo nazionale per l'edilizia sanitaria". Lo ha riferito il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, al termine dei lavori della Conferenza Stato Regioni che e' tornata a riunirsi oggi a Roma. Marsilio ha anticipato anche che "secondo l'importante accordo approvato oggi, verrano inoltre confermati i fondi per il trasporto pubblico locale, che negli anni recenti aveva subito una progressiva erosione costringendo molte Regioni e molti Comuni a diminuire la qualita' dei servizi ai cittadini, costretti a usufruire di mezzi obsoleti e meno chilometri di linea serviti. Ci attendiamo ora - conclude Marsilio - che il Governo, all'interno della manovra finanziaria del prossimo triennio, voglia rispettare gli accordi sottoscritti oggi, dando copertura concreta con fondi certi, in modo che le Regioni possano finalmente tornare a programmare le attivita' senza piu' incertezze e senza dover rischiare di dove accendere nuovi debiti o tagliare i servizi ai cittadini." 

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Sono 845 mila gli addetti delle istituzioni non profit

Nel 2017 le istituzioni non profit attive in Italia erano 350.492 - il 2,1% in piu' rispetto al 2016 - e impiegavano 844.775 dipendenti (+3,9%). Alla luce di cio' emerge come il settore continui a espandersi con tassi di crescita medi annui superiori a quelli che si rilevano per le imprese orientate al mercato, in termini sia di numero di imprese sia di numero di dipendenti. E' quanto emerge dallo studio dell'Istat 'Struttura e profili del settore non profit', relativo al 2017. Di conseguenza, evidenza l'istituto di statistica, "aumenta la rilevanza delle istituzioni non profit rispetto al complesso del sistema produttivo italiano, passando dal 5,8% del 2001 all'8% del 2017 per numero di unita' e dal 4,8% del 2001 al 7% del 2017 per numero di dipendenti". Rispetto al 2016 la crescita del numero di istituzioni risulta piu' sostenuta al Sud (+3,1%), nel Nord-Ovest (+2,4%) e al Centro (+2,3%). Le regioni piu' dinamiche sono la Campania (+7,2%), il Molise (+6,6%), la Provincia autonoma di Bolzano (+4,2%), la Calabria (+3,3%) e il Lazio (+3,1%). Una flessione si rileva invece per la Sardegna (-5,6%) e, in misura piu' contenuta, per la Puglia (-1,2%). Nonostante la dinamica piu' sostenuta del Sud, la localizzazione delle istituzioni non profit si conferma molto concentrata sul territorio, con oltre il 50% delle istituzioni attive nelle regioni del Nord, contro il 26,7% dell'Italia meridionale e insulare

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Credito, in Abruzzo tagli per 90 milioni alle piccole imprese

Lo studio realizzato per la CNA Abruzzo da Aldo Ronci mostra che nel secondo trimestre del 2019 il credito alle piccole imprese ha subito, rispetto ai 12 mesi precedenti, una flessione di ben 90 milioni. Andamento del tutto opposto al restante mondo dell’impresa, quella medio-grande, che incrementa invece la propria dotazione di 54 milioni di euro. Insomma, a leggere i report della Banca d’Italia, restano le aziende piccole e piccolissime (ovvero quelle con meno di venti dipendenti) le grandi malate del sistema produttivo regionale, anche e soprattutto in ragione della chiusura ermetica decretata dal sistema bancario: chiusura, dice la CNA, che adesso deve diventare emergenza a tutti i livelli, anche e soprattutto per una politica chiamata ad adottare misure adeguate alle necessità del momento.

Le anomalie del “caso Abruzzo”, comunque, non si fermano ai valori assoluti: «In valori percentuali - illustra Ronci - il credito alle piccole imprese decresce del  3,2%, cioè più di quanto accada a livello nazionale, dove la caduta si ferma al 2,7%. All’opposto, il credito alle imprese medio grandi annota un incremento dello 0,6%, dato questo in controtendenza con il decremento dello 0.3% nazionale».

Micro e piccola impresa dunque fuori dalla ripresa che abbraccia altri settori. Tanto più che, sempre tra gennaio e giugno di quest’anno, la consistenza complessiva del credito nella nostra regione è stata di 20 miliardi e 977 milioni di euro, registrando sui 12 mesi precedenti un incremento di 188 milioni: una fase positiva cui contribuiscono però solo l’aumento dei finanziamenti destinati alle “famiglie consumatrici” (224 milioni in più, con una crescita del 2,5%) e quello già citato destinato al mondo dell’impresa medio-grande. Tutto, mentre anche il risparmio postale segna un buon andamento, con 113 milioni di aumento rispetto ai dodici mesi precedenti.

Ovvio, così, che adesso il dossier-credito finisca sul tavolo della Regione, per individuare le contromisure adeguate alle necessità: «Con le altre associazioni imprenditoriali – dice il presidente di CNA Abruzzo, Savino Saraceni - abbiamo presentato alla Giunta regionale un piano contenente diverse proposte, tutte concrete, che se attuate in tempi ragionevoli possono produrre circa 150 milioni di nuovi finanziamenti al mondo della micro e piccola impresa». Gli fa eco il neo coordinatore di Fidimpresa Abruzzo, Paolo D’Amico, secondo cui «resta fondamentale il ruolo di intermediazione tra sistema bancario e imprese, che le strutture di garanzia come i confidi possono esercitare per aiutare un sistema produttivo davvero in difficoltà in Abruzzo. E’ dunque in questa direzione che le politiche devono guardare, in fretta».

 

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Olio, per Coldiretti Abruzzo è annata eccellente

E' iniziata anche in Abruzzo la raccolta delle olive per la campagna 2019 che, a fronte di un qualita' eccellente, sara' ricordata anche per i numeri della produzione di olio. Lo dice Coldiretti Abruzzo che traccia una prima stima della raccolta dell'olivo che sta iniziando in questi giorni e che, stando alle prime previsioni, in gran parte della regione registrera' anche il 50% di aumento rispetto alla produzione dello scorso anno. Un'annata di carica dunque, dopo tre anni in cui i numeri della produzione (in linea con la situazione nazionale aggravata in alcune regioni dall'allarme Xylella che fortunatamente non ha coinvolto l'Abruzzo) hanno fatto preoccupare non poco. Va comunque detto che la situazione varia considerevolmente da provincia a provincia e da zona a zona. In via generale, l'aumento e' stimato ad ora intorno al 50% rispetto alla produzione dello scorso anno (con una situazione diversa, comunque, in base all'areale e punte addirittura negative nel pescarese) per un totale di quasi 11mila tonnellate di olio previste (contro le 7 mila tonnellate del 2018) per un totale di 6 milioni di piante su circa 46mila ettari che rappresentano circa il 50% della superficie agricola arborea utilizzata, un totale di circa 60mila aziende di cui 15mila che coltivano prevalentemente olivo, oltre 350 frantoi e tre Dop presenti nelle province di Chieti (colline Teatine), Pescara (Aprutino Pescarese) e Teramo (Pretuziano delle colline teramane). Numeri importanti che fanno i conti con una realta' aziendale variegata, che oscilla da una minoranza di imprese specializzate alle aziende a conduzione familiare fino ad arrivare ai numerosissimi "agricoltori della domenica" che si limitano a raccogliere i frutti della terra senza investimenti o lavorazioni del caso (il 75% delle aziende in Abruzzo e' di piccole dimensioni). "Una annata decisamente positiva per produzione e per qualita' in gran parte della regione e con particolare riferimento alla provincia teatina - dice Coldiretti Abruzzo - al contrario, va anche detto che in alcune zone del pescarese, tra cui il triangolo dell'olio che comprende Pianella, Loreto e Moscufo, la produzione e' addirittura scesa con punte negative del 50%. In ogni caso, ovunque l'olio avra' parametri qualitativi eccellenti, sara' un'annata da ricordare per effetto del grande caldo estivo che non ha permesso l'attacco dei parassiti. Ma attenzione - aggiunge Coldiretti Abruzzo - il rischio di comprare olio che viene dall'estero spacciato per italiano e' sempre in agguato. Il consumatore deve fare attenzione e verificare bene la provenienza". Insomma Coldiretti avverte: attenzione a cosa compriamo. Le precauzioni da prendere prima di "scegliere un olio" sono sempre almeno tre: guardare con cura le etichette; 2) acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, che hanno qualita' garantita e standard certificati; acquistare direttamente dai produttori organizzati in tutta la filiera che specificano in etichetta "olio extravergine" e "100% italiano" o, ancor meglio, abruzzese. 

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