Primo Piano

Sanità troppo esosa per gli over 65, spesa media di 455 euro l’anno

La salute costa cara agli anziani. In media, nell'ultimo anno, gli over 65 hanno speso in sanita' 455 euro, una cifra non lontana dall'importo di una mensilita' di pensione minima (500 euro circa). Troppo oneroso anche l'accesso al sistema sanitario nazionale: piu' di un anziano su tre (il 35%) ammette di aver rinunciato ad una visita diagnostica specialistica, proprio a causa del costo eccessivo del ticket sanitario, mentre l'11% si e' potuto avvalere dell'esenzione. E' quanto emerge dalla seconda indagine sul rapporto tra sanita' e over 65, condotta da Fipac, in collaborazione con SWG, in occasione della Settimana della Buona Salute, che si concludera' domenica 30 aprile. L'edizione di quest'anno prevede oltre 100 appuntamenti in citta' e paesi italiani, dalla distribuzione di materiale informativo sull'alimentazione sicura e sull'attivita' fisica, manuali sui corretti stili di vita ed allestimento di punti prevenzione e visite gratuiti. L'obiettivo e' riportare al centro dell'attenzione i temi della salute e del rapporto tra sistema sanitario e pazienti, soprattutto i piu' anziani che, schiacciati tra ticket che aumentano e pensioni che rimangono ferme, sono tra i piu' a rischio di 'poverta' sanitaria', ovvero l'esaurimento delle risorse da dedicare alla salute. Rischio che emerge chiaramente dai dati dell'indagine: il 12% degli intervistati ha dichiarato di aver speso tra i mille ed i 2mila euro nell'ultimo anno, il 15% addirittura oltre duemila. Cifre incompatibili con il reddito di molti over 65: la pensione media, in Italia, e' di 825 euro al mese e nel caso dei trattamenti minimi si abbassa ad appena 500 euro. 

Come e' chiaro dal sondaggio, qualcuno rinuncia, per mancanza di risorse, addirittura alla diagnostica, in particolare a quella preventiva. Ma si taglia anche sulle cure, soprattutto in caso di problemi non completamente invalidanti come quelli odontoiatrici. A parte i costi, pero', gli anziani trovano difficolta' di accesso alla sanita' pubblica anche in termini di attesa. Tanto che due persone su tre (il 66%) ha deciso di ricorrere, nonostante i costi superiori, a strutture private per realizzare in tempi brevi le visite o le analisi necessarie, a fronte del 28% che ha potuto evitarlo, mentre il restante 6% ha fatto ricorso ai pronto soccorso per aggirare le lunghissime attese. La riduzione dei tempi d'attesa per la diagnostica e per le visite specialistiche e' in cima anche alla classifica degli interventi piu' richiesti dagli over65, con il 38% delle indicazioni. Seguono l'assegnazione di risorse maggiori al servizio sanitario nazionale (17%) e la riduzione della complessita' burocratica (12%), mentre uno su dieci vorrebbe uno sconto del ticket per i redditi piu' bassi. Giudizio positivo, invece, sul medico di famiglia, ritenuto dal 29% il servizio sanitario pubblico piu' efficiente, seguito dalle prestazioni ospedaliere (20%) ed il pronto soccorso (13%). In coda alla classifica, invece, le voci dell'assistenza post ospedaliera (3%) e domiciliare (2%). "Dai risultati della nostra indagine - spiega il Presidente di Fipac Massimo Vivoli - emerge chiaramente un rischio concreto di poverta' sanitaria per molti anziani, soprattutto in caso di malattie gravi o degenze croniche o quando e' necessario muoversi in fretta. C'e' bisogno di un intervento per una sanita' maggiormente a misura d'anziano: innanzitutto con una riduzione del costo del ticket a carico dei redditi piu' bassi, ma anche potenziando l'assistenza domiciliare, per ora nota dolente della nostra sanita' pubblica, ma miglior percorso per garantire, in futuro, la sostenibilita' del sistema".

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25 aprile, celebrazioni in tutto l’Abruzzo

Celebrazioni in tutto l'Abruzzo per il 25 aprile. A L'Aquila in centro storico oltre 15 associazioni organizzano 'Libera L'Aquila', spettacoli, proiezioni, laboratori, assemblee, dj set, breakdance, writing e mostre fotografiche. Un 25 aprile "per ribadire che L'Aquila e l'Abruzzo sono antifascisti, che e' necessario e doveroso lottare contro vecchi e nuovi fascismi e per una comunita' piu' aperta, inclusiva, accogliente, solidale" si legge nella nota degli organizzatori. A Pescara, oltre alla cerimonia istituzionale in piazza Garibaldi, alle 10,30, il Comune porta avanti un percorso di memoria promuovendo iniziative con Comitato provinciale Anpi 'Ettore Troilo', sezione 'Fratelli Gialluca', associazione 'Le Rotaie' e Collettivo Studentesco. Dalle 16 dibattito con i ragazzi del Collettivo Studentesco. Poi il treno della Liberazione, da Pescara Centrale, per toccare le tappe della Resistenza d'Abruzzo fino a Roccaraso. In Abruzzo prevista anche la visita del ministro dell'Interno, Minniti.A Pineto celebrazioni dalle ore 16: presso l'auditorium S. Antonio di Mutignano "La Festa della Liberazione raccontata dai bambini". Presso il Borgo antico, in piazza San Silvestro, alle 17 deposizione della Corona di alloro in ricordo delle vittime della strage del 24 marzo 1944, nella quale a causa di una bomba morirono nove persone tra cui cinque bambini. Alle 18 in Largo S. Agnese, Alzabandiera con la donazione della Bandiera Tricolore. Alle 19:15, nella Chiesa di S.Agnese, esibizione del Coro Alpino "Stella del Gran Sasso" di Isola del Gran Sasso. Conclude la cerimonia il Coro Sant'Agnese di Pineto. A Celano alle 9 partenza del corteo verso il Parco della Rimembranze dove verranno deposti cuscini al monumento dei bersaglieri, al monumento degli alpini e alla lapide del Parco delle Rimembranze. Per tornare all'Aquila, a Palazzo Fibbioni dalle 11 proiezione del documentario "La tratta dei migranti in Libia: Europa o morte" di Marco Salustro; a seguire proiezione di "Onna 44", realizzato dagli studenti dell'Accademia dell' Immagine dell'Aquila, e di "La strage degli innocenti" di Antonio Gasbarrini. Alle 16 spettacolo teatrale. 

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Rubinetti delle banche sempre piu’ a secco per il sistema produttivo abruzzese

"Rubinetti delle banche sempre piu' a secco per il sistema produttivo abruzzese, a meno di pagare tassi di interesse stellari. Tutto cio' mentre nella 'pancia' degli Istituti cresce il risparmio delle famiglie". Questo quanto rilevano alcune anticipazioni dello studio realizzato da Aldo Ronci per la Cna Abruzzo, relativo al quarto trimestre dello scorso anno, che sara' presentato domani, alle 10.30, a Pescara nel corso di una conferenza stampa, presenti il presidente e il direttore della confederazione artigiana, Italo Lupo e Graziano Di Costanzo. "Tra ottobre e dicembre, in base alle cifre ricavate da Bankitalia - secondo la ricerca - il credito erogato ha subito una flessione di 223 milioni rispetto al trimestre precedente: 23 miliardi e 131 milioni di euro, contro 23 miliardi e 354 milioni di euro, con un valore percentuale (0,95%) superiore allo 0,38% nazionale. A fare le spese del taglio e' stato il sistema produttivo che ha subito una sforbiciata di 228 milioni, suddivisi tra i 220 milioni in meno alle societa' non finanziarie e gli 8 alle micro imprese; tutto il contrario di quanto accaduto alle 'famiglie consumatrici', in attivo di 5 milioni". "Ma se le forbici hanno colpito pesantemente e nel suo insieme il sistema produttivo - spiega Ronci - sul piano territoriale i tagli non sono stati affatto omogenei nelle quattro province abruzzesi. Perche' a fronte del picco registrato a Teramo (-88, con il 3,87% in meno), le altre aree hanno subito cadute piu' lievi, come Chieti (-57), L'Aquila (-51) e Pescara (-32)".

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A Bolzano il Pil più alto d’Italia, con 41.100 euro

Sono gli abitanti della provincia di Bolzano a poter contare sul prodotto interno lordo per abitante più alto nel 2015, con 41.100 euro. Dall'altra parte dello stivale, in Calabria ci si ferma a quasi un terzo: 16.500 euro. Tra i più 'ricchi' ed i più 'poveri' ci sono 24.600 euro di differenza, in aumento rispetto all'anno precedente, quando il gap tra i primi e gli ultimi era di 23.700 euro. Secondo i dati dell'Istat, contenuti nei conti economici regionali ed elaborati dall'Adnkronos, il prodotto interno lordo per abitante più elevato è quello della provincia autonoma di Bolzano da tre anni consecutivi (dal 2013 al 2015). Nello stesso periodo ai calabresi è andato il pil più basso. In termini percentuali l'incremento del prodotto interno lordo per abitante tra il 2015 e il 2016 è dell'1,9%. Rispetto al dato medio nazionale gli abitanti che possono vantare il prodotto interno lordo più alto, gli abitanti di Bolzano, vantano un +52,2% mentre quelli con il valore più basso, i calabresi, un -38,9%.

Secondo gli ultimi dati disponibili dell'Istituto di statistica il prodotto interno lordo per abitante nel 2015, a livello nazionale, è pari a 27.000 euro. Ma mentre il nord-est e il nord-ovest arrivano rispettivamente a 32.300 euro e 33.400 euro, il centro si ferma a 29.300 euro e il sud a 17.800 euro. Rispetto al 2014 si registra un incremento di 500 euro a livello nazionale, con territori in cui si sale e altri un cui si scende: al nord-est si registra un calo di 200 euro; al nord-ovest un incremento di 900 euro; al centro -100 euro e al sud +200 euro. Osservando le regioni emergono evidenti differenze, con la Valle d'Aosta che nel 2015 taglia il pil di 2.700 euro, scendendo a 34.300 euro; va male anche per i molisani che in un anno vedono ridurre il pil di 1.400 euro, a quota 18.900 euro. Gli aumenti più sostenuti sono invece quelli registrati nel Friuli Venezia Giulia, dove si è registrato un incremento di 1.200 euro facendo arrivare il pil per abitante a 29.100 euro. Incremento di 1.100 euro per l'Emilia Romagna e l'Abruzzo, dove il pil per abitante arriva rispettivamente a 33.600 euro e 24.200 euro.

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In Abruzzo 50 Comuni alle urne

Le elezioni comunali 2017 si terranno l'11 giugno in 50 Comuni dell'Abruzzo su 305 (16,4%). Sei di questi hanno popolazione legale superiore alla soglia dei 15.000 abitanti e vanno alle urne con il sistema elettorale maggioritario a doppio turno. Oltre al capoluogo di regione, che segnera' la nuova era post-Massimo Cialente, gli altri 5 Comuni sono Avezzano, Ortona e San Salvo nel Chietino, Spoltore nel Pescarese e Martinsicuro localita' costiera teramana dove per la prima si vota con il doppio turno dopo la crescita demografica che ha portato a sfondare quota 15 mila abitanti. A Parte L'Aquila dove sono ormai gia' ufficiali 7 candidati sindaco, negli altri Comuni i partiti tessono ancora la tela politica per cercare la quadra nelle diverse coalizioni. In particolare, nella provincia di Chieti sono interessati al voto 20 Comuni, in quella dell'Aquila 21, 5 in quella di Pescara e 4 in quella di Teramo. Due gli enti rimasti senza sindaco, in cui usciranno di scena i commissari prefettizi.

A Tortoreto, cittadina costiera di 10 mila abitanti, nel giugno 2016 dopo due anni di mandato si e' dimesso il sindaco Alessandra Richi, per via di spaccature in maggioranza, con la nascita di un gruppo di dissidenti e dimissioni e revoche di assessori. A Fraine, invece, centro del Chietino con meno di 400 abitanti di cui molti residenti all'estero, sempre lo scorso giugno alle elezioni l'unico candidato sindaco, Filippo Stampone, non ha raggiunto il quorum con una percentuale di votanti del 25,07%. Tra le curiosita', si torna al voto a Rosello, borgo del Chietino di 300 anime, che nel 2012 incorono' sindaco il regista e scrittore Federico Moccia.

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Lolli: con il progetto Fare centro nuovi contributi

Artigiani, commercianti, piccoli imprenditori, ambulanti a stallo fisso e studi professionali potranno tornare a insediarsi nel cuore dell'Aquila e degli altri centri colpiti dal sisma del 2009, potendo contare su un contributo pubblico. A spiegare come e perché, il vice presidente della Regione, Giovanni Lolli, che stamattina ha tenuto una conferenza stampa a Palazzo Silone per illustrare in dettaglio il bando relativo al progetto "Fare Centro".

Si tratta di strumento normativo con il quale la Regione Abruzzo intende concedere sussidi economici a fondo perduto a beneficio di quelle attività economiche che sceglieranno di ricollocarsi nel centro dell'Aquila e degli altri comuni del cosiddetto "cratere sismico".

Il bando, che nei prossimi giorni sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo, prevede una dotazione finanziaria complessiva per il biennio 2017-2018, pari a 12 milioni di euro così ripartiti: 5 milioni per l'annualità 2017 e 7 milioni per l'annualità 2018; sono previsti contributi compresi tra il 50 e il 70%, al netto dell'Iva - sempre secondo i principi fissati dal regime del "de minimis" - a beneficio di imprese che effettueranno investimenti in beni immateriali e materiali. Sarà articolato su tre settori di attività: 

  • Linea A: le micro, piccole e medie imprese che, alla data del 6 aprile 2009, avevano unità locale censita nelle aree ammissibili, i liberi professionisti che, alla data del 6 aprile 2009, avevano il domicilio professionale, quale sede principale degli affari e interessi p del professionista, nelle aree ammissibili, gli esercenti di attività di commercio ambulante che, alla data del 6 aprile 2009, erano titolari di attività di parcheggio fisso ricadente nelle aree ammissibili; 
  • Linea B: le micro, piccole e medie imprese e i liberi professionisti che, dopo la data del 6 aprile 2009, hanno avviato o intendono avviare una nuova attività in una località in unità locale censita nelle aree ammissibili;
  • Linea C: le micro, piccole e medie imprese che, alla data del 6 aprile 2009, avevano già unità locale censita nelle aree interessate da progetti di riqualificazione urbana e che intendono avviare nello stesso sito la riconversione, riqualificazione e ristrutturazione della propria attività ovvero la ricollocazione della stessa in altro contesto più consono e le micro, piccole e medie imprese che successivamente al 6 aprile 2009 e fino alla data di pubblicazione del presente bando, avevano già unità locale censite nelle aree interessate da progetti di riqualificazione urbana e che intendono avviare la ricollocazione della propria attività in un altro contesto più consono.

Secondo una stima fatta dallo stesso Lolli, confortato alle associazioni di categoria, sarebbero circa 500 le imprese che potrebbero beneficiare del finanziamento, con la conseguenza di generare una opportunità di lavoro per circa 1500 persone.

Il vice presidente della Regione ha spiegato che il decreto legge n. 78 del 2015, che destina il 4 per cento delle risorse destinate alla ricostruzione nel quinquennio 2016 del 2020 (circa 220 milioni di euro) ad iniziative di sviluppo economico nel cratere sismico, si articola in 6 priorità di intervento, all'interno delle quali possono essere attivati uno o più bandi per aiuti o interventi di infrastrutturazione materiale per lo sviluppo economico: piste ciclabili, infrastrutturazioni sportive per la montagna, il bando Fare Centro, e altri interventi a favore delle imprese e professionisti.

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Inchiesta sull’area ex Cofa, parla D’Alfonso

"Ho tenuto questa conferenza stampa per una chiarificazione, perche' ho un ruolo pubblico e perche' voglio che non si stabilisca mai dentro l'Ente Regione il diritto alla pigrizia nel personale per via delle indagini". Cosi' il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, ai giornalisti parlando dell'inchiesta della Procura di Pescara, indagini nell'ambito delle quali si e' detto "soggetto passivo di accertamento della verita'" e di cui ha letto "tutti gli atti di riferimento".

"Ogni inchiesta che poi si conclude con una insoddisfazione del denunciante rappresenta per chi la subisce una specie di laurea ulteriore di piena affidabilita', a volte mi sento circondato da una immunita' per i troppi errori che mi hanno riguardato". Ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso precisando "sono 53 volte che mi trovo a spiegare le condotte di un'amministrazione mai addormentata, mai pigra, sempre attivissima". "L'unica millimetrica forma di dispiacere che ho - ha continuato - e' l'impaurimento circa il dimagrimento delle motivazioni del personale che lavora con me. Pero' non posso neanche accettare che i mesi della vita regionale siano passati all'insegna di una elaborazione del lutto solo perche' un'autorita' giudiziaria o chiede le carte o attiva un accertamento. Poiche' chi lavora in Regione non presiede le Pro Loco, ma ha ruoli di responsabilita' - ha aggiunto D'Alfonso - devono lavorare assumendosi le responsabilita' e precisando a ogni pie' sospinto ogni esigenza conoscitiva"

"Non mi sono state rivolte accuse. Ho semplicemente ricostruito attivita' e itinerario amministrativo. Non sono in possesso di nessuna comunicazione giudiziaria. Da questa inchiesta mi aspetto un vantaggio. Rischio, anzi, di conseguire una specie di immunita' parlamentare". Cosi' il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso. "Se vengo chiamato di nuovo - ha aggiunto D'Alfonso riferendosi alle indagini - assumero' di certo attivita' collaborativa". "Ogni volta che si determina un approfondimento - ha proseguito - viene fuori che i denuncianti si rivelano con dei proiettili bagnati. Basta mettere in fila i documenti per avere le dimensioni dei fatti. Non mi meraviglio che un bombardamento denunciante produca una molteplicita' di attivita' di accertamento".

"Accetto ogni sorta di confronto, se fosse possibile mi piacerebbe un confronto dialogico in diretta streaming. Non so se l'ordinamento italiano lo prevede. In America si', nell'Illinois si viene interrogati in diretta streaming". Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, parlando in conferenza stampa . "Spero che su queste contestazioni di origine politica, di origine emotivo-politica, si possano fare accertamenti in diretta streaming - ha aggiunto - e se non si possono fare nell'ordinamento giudiziario, ci sara' la seduta apposita del Consiglio regionale. Li' mi faro' carico solo di portare rispetto al lavoro scrupoloso, diligente, genuino e autentico che fa l'autorita' giudiziaria". "Prevedo anche la vita biologica di questa inchiesta, non perche' io parli con la Madonna - ha concluso ironicamente - ma solo perche' ho una grande adesione allo studio comprensivo di questi documenti. Ho chiesto alla mia coalizione e alla mia Giunta di sapere tutto, poiche' voglio essere messo nella condizione di rispondere a tutte le domande e di controdedurre tutte le curiosita'"

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Inchiesta sul recupero dell’ex Cofa, tra gli indagati c’è il presidente D’Alfonso

La Procura di Pescara ha iscritto nel registro degli indagati il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, e altre persone, in un'inchiesta relativa alla vicenda del recupero del complesso ex Cofa, l'area di 35 mila metri quadrati di proprieta' della Regione, che per trent'anni ha ospitato il mercato ortofrutticolo pescarese. Per la vicenda ex Cofa con D'Alfonso sono indagati anche l' avvocato Giuliano Milia, difensore del governatore, il dirigente del comune di Pescara, Guido Dezio, ex braccio destro di D'Alfonso, l'ex consigliere regionale del Pd Claudio Ruffini, ex segretario particolare del presidente, e Vittorio Di Biase, dirigente del servizio Genio civile della Regione. Per ora l'ipotesi di reato sarebbe quella di abuso d'ufficio. "Attendo con insuperabile tranquillita' l'evolversi della vicenda che giudico documentalmente improbabile", commenta D'Alfonso. 

 Le indagini, condotte dalla squadra mobile di Pescara, riguarderebbero una pratica urbanistica rilasciata dal Comune di Pescara sull'ipotesi di recupero attraverso uno strumento pubblico-privato della zona, sul quale c'e' stato anche uno scontro politico. Gli indagati, secondo quanto appreso, sono stati gia' interrogati nei giorni scorsi. Inoltre sarebbero indagati anche alcuni funzionari del comune di Pescara. "Per quello che ho fatto all'ex Cofa - dice D'Alfonso interpellato sulla vicenda - mi aspetto la cittadinanza onoraria. Tanto quanto e' vera la notizia data - aggiunge - allo stesso modo ne sara' vera subito un'altra: la posizione assolutamente meritoria della Regione che ha demolito un manufatto abbandonato e nei decenni divenuto ricovero per senzatetto oltre che oggetto d'emergenza ambientale. Per questo motivo attendo con insuperabile tranquillita' l'evolversi della vicenda che giudico documentalmente improbabile". L'indagine ha avuto un'accelerazione dopo il trasferimento da parte della procura aquilana ai colleghi pescaresi di atti emersi nell'ambito della maxi inchiesta dei pm del capoluogo sulla gestione degli appalti pubblici durante la presidenza D'Alfonso. In particolare, secondo quanto si e' appreso, tra il materiale d'indagine ci sarebbero intercettazioni ritenute "interessanti". La maxi-inchiesta aquilana ha portato ad 11 fronti finora conosciuti e 33 indagati complessivi. Sull'area dell'ex Cofa e' divampata una polemica politica portata avanti in particolare da M5s riguardante anche il progetto della societa' Pescaraporto per la realizzazione di un complesso edilizio nell'area ex Edison, con la costruzione di tre edifici di sette piani. Pescaraporto risulta intestata a due societa' minori: Viana, di cui sono azionisti i costruttori Andrea e Luca Mammarella e Uropa, di cui sono soci Ugo, Roberto e Paola Milia, figli dell'avvocato di D'Alfonso, Giuliano Milia. 

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Bolkestein, le Regioni chiedono chiarezza al Governo

"Le regioni chiedono che il Governo italiano metta in luce e valorizzi, presso la Commissione Europea, la realtà di un settore strategico e peculiare per il territorio nazionale, sia sotto l'aspetto economico che sociale, quello delle aziende del settore balneare che non possono essere assolutamente indebolite". Lo scrivono in un documento approvato questo pomeriggio nel corso della riunione del tavolo interregionale sul demanio marittimo della Conferenza delle Regioni, presieduto dagli assessori al demanio della Liguria, Marco Scajola e al Turismo dell'Abruzzo, Giovanni Lolli. "Le regioni pur avendo sempre dimostrato la volontà di partecipare alla definizione della riforma del demanio marittimo vengono interpellate solo ora - si legge nel documento - nell'ambito di un percorso che è stato gestito solo dal Governo, nel quale le amministrazioni locali non hanno potuto apportare sostanziali contributi". Inoltre nel documento approvato all'unanimità dalle regioni si chiedono perché altri paesi che concorrono con l'Italia nell'offerta turistica, come la Spagna e Portogallo, stiano beneficiando di proroghe importanti o forme di preferenza in favore del concessionario. Sempre nel documento le regioni chiedono che il Governo faccia chiarezza sul ddl e che i punti ancora generici e poco chiari siano da questo precisati meglio. "L'incontro di oggi è stato molto positivo - ha commentato l'assessore Marco Scajola - visto che si è creata una sostanziale condivisione da parte di tutti i presenti sui temi in questione che verranno portati domani all'attenzione della Conferenza dei Presidenti. Inoltre Regione Liguria ha ribadito, inserendolo come precisazione nel documento, che nel ddl del Governo venga inserita, in maniera chiara e inequivocabile, un'estensione della durata di 30 anni delle attuali concessioni demaniali marittime, come accaduto per quelle spagnole". 

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Gerosolimo: finanziati 16 corsi per giovanissimi

La Regione Abruzzo mette in campo 16 percorsi formativi per arginare le conseguenze sociali e economiche legate al fenomeno della dispersione scolastica. Sul sito abruzzolavoro.eu (https://www.abruzzolavoro.eu/iefp-pronti-16-percorsi-formativi/) è stata pubblicata la graduatoria dei percorsi formativi triennali ammessi a finanziamento a seguito dell'avviso pubblico presentato a dicembre e scaduto il 13 gennaio 2017.

I corsi ammessi che saranno attivati dagli Organismi di formazione sono rivolti ai giovani di età inferiore a 18 anni che abbiano conseguito il diploma di scuola secondaria di primo grado. "Vogliamo mettere i più giovani in condizioni tali da poter entrare e avviare un percorso credibile nel mercato dei lavoro - ha dichiarato l'assessore alla Formazione Andrea Gerosolimo -. C'è una parte di giovani in questa regione che dopo il percorso scolastico dell'obbligo decide di non proseguire gli studi. A questi ragazzi dobbiamo dare delle risposte, ma soprattutto dobbiamo creare le condizioni per opportunità di crescita e formazione professionale. I sedici percorsi scelti nell'ambito dell'Avviso pubblico - aggiunge Gerosolimo - rispondono a queste esigenze, cioè alla capacità di attrarre l'attenzione dei ragazzi che decidono non proseguire gli studi".

Ogni percorso dei 16 individuati coinvolge minimo 15 alunni per un totale di 240 giovani in formazione. "L'elenco dei corsi ammessi - conclude l'assessore Gerosolimo - conferma la nostra idea iniziale di guardare con attenzione a quelle professioni che hanno seguito nel mercato del lavoro". In questo senso, nella provincia di Chieti. Sono stati finanziati corsi di operatore meccanico, operatore elettrico, operatore dei servizi di promozione turistica. In provincia dell'Aquila, sono stati ammessi i corsi di operatore del benessere (estetica e acconciatura), operatore elettrico, operatore dei servizi di promozione turistica. A Pescara via libera ai corsi di operatore dell'abbigliamento, grafico multimediale, operatore dei servizi di promozione turistica. Infine a Teramo spazio ai corsi di grafico multimediale, operatore elettrico e operatore ai servizi di promozione turistica. Il primo anno di caratterizza per l'orientamento attivo, il secondo anno si prevedono stage formativi di 160 ore il terzo anno sarà dedicato al consolidamento degli standard formativi in vista di un futuro ruolo professionale.

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