Primo Piano

Paolucci presenta il bilancio di previsione dell’Abruzzo

L'assessore regionale al bilancio dell'AbruzzoSilvio Paolucci ha presentato questa mattina all'Emiciclo, a L'Aquila il Bilancio 2018 della Regione. Nello schema di Bilancio di previsione finanziario 2018-2020 inviato al Consiglio regionale per la discussione e la successiva approvazione dice Paolucci è "Un bilancio solido che non si arrampica sugli specchi, ma dove le entrate e le uscite sono coerenti un bilancio che porta in dote la norma "Salva Abruzzo" che ci consente di spalmare il debito regionale in venti anni liberando risorse maggiori, per tre milioni di euro, per il sociale rispetto allo scorso anno. Quindi un bilancio di cui essere soddisfatti, a cui si aggiunge il grande lavoro svolto per operare il riallineamento dei documenti contabili come i rendiconti degli anni 2015 e 2016 che a breve saranno approvati dalla Giunta". "L'altro data che emerge -continua Paolucci -è che abbiamo abbattuto l'indebitamento ed il disavanzo di 500 milioni di euro senza rinunciare al finanziamento di servizi importanti ed essenziali come il trasporto ed il sociale. In quattro anni siamo passati da 770 milioni di euro a 680 milioni di euro mentre l'indebitamento è passato da 1.261.976.804,43 del 2014 a 874.676.423,36 del 2019. Inoltre vorrei sottolineare che la nostra è stata una legislatura che non ha prodotto neanche un mutuo. L'ultimo risale al 2013 e fa riferimento ai 174 milioni di euro contratti con il Ministero dell'Economia e Finanze per il ripianamento del disavanzo della Sanità degli anni passati." Il bilancio 2018 come manovra complessiva è di 6.014.735.396,48 euro e si suddivide in: bilancio del perimetro sanitario 2.779.437.437,30 e bilancio senza perimetro sanitario 3.235.297.959,18 euro. La spesa regionale effettiva è di 1.196.033.149,08 euro e si suddivide in "Spese obbligatorie" per 258.830.887,71 e "Spese vincolate" 783.622.887,70 euro, "Altre spese" per 153.579.373,67. Tra le "Spese obbligatorie" figurano: Personale 78.566.224,88 euro, Imposte e tasse 5.327.226,21 euro, Acquisto di beni e servizi 22.967.300 euro, Trasferimenti correnti pari ad euro 4.596.286,84, Interessi passivi 60.251.680,25 euro, Rimborsi e poste correttive delle entrate pari ad euro 2.837.620,25, Altre spese correnti 5.570.000,00 euro, Quote capitale mutui e prestiti 78.714.549,28 euro. La "Spesa vincolata" è così finalizzata: Vincolati regionali (voce che comprende la quota di cofinanziamento regionale per programmi comunitari Fesr e Fse per un importo di euro 14.338.617,60) 31.106.038,98 euro, Altri Vincoli Statali ed Europei pari ad euro 752.516.848,72. La restante Spesa, cosiddetta "Libera" (ovvero non legata a Spese vincolate ed Obbligatorie): Fondo unico trasporti 45.227.000, Funzionamento Consiglio regionale 24.400.000, Compensazioni Stato regioni ecoincentivi 11.000.000, Fondo sociale (L.r. 135 /96) 11.000.000, Fondi rischi ed accantonamenti 9.425.535,01, Spesa per il sociale 6.000.000,00, Indennizzi da vaccinazioni 5.600.000,00, Spese nel settore agricolo 4.827.482,13, Adsu 4.300.000, Protezione civile e geni civili 3.803.318,80, Altra spesa settore sociale 3.700.000 Trasporto scolastico disabili 3.300.000, Piano marketig Aereoporto 2.500.000,00, Trasferimenti a province ed altri 2.485.000,00, Spese per informatica 1.980.000 Aree protette (L.38/96)1.535.000,00, Aric/Arit 1.500.000,00, Cultura 1.155.000, Borse di studio studenti universitari 980.000, Parco velino Sirente 800.000, Arta 750.000, Saga 540.000,Sport 510.000, Autorità di bacino 200.000. 

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Sindacati criticano il taglio dei trasporti locali nell’Aquilano

Per Cgil e Filt-Cgil della provincia di L'Aquila "un altro duro colpo e' stato inferto ai servizi di trasporto pubblico che interessano la provincia" per "effetto del contratto di servizio firmato tra Regione Abruzzo e Trenitalia. "In particolare - e' un passo della nota diffusa dal sindacato - le soppressioni totali previste dal nuovo orario delle corse entrato in vigore il 10 dicembre riguardano soltanto la provincia di L'Aquila, treni che i pendolari e i cittadini vedranno scomparire per permettere a Trenitalia di rientrare nei 4,1 milioni di chilometri previsti in Abruzzo dal contratto di servizio firmato dalla Regione". Secondo il sindacato "a pagare sara' soltanto la provincia aquilana, dove si tagliano completamente quattro corse giornaliere (quella tra Sulmona e Avezzano delle 6.55, tra Avezzano e Sulmona delle 21.39, tra Sora e Avezzano delle 19.07 e tra Avezzano e Sora delle 17.26) e altrettante corse nel giorno di sabato (da Sulmona all'Aquila in partenza alle 11.25 e alle 18.40, e dall'Aquila a Sulmona delle ore 12.46 e 20.10). Non solo: in provincia dell'Aquila verranno ridotti anche i servizi festivi, in particolare verranno soppresse due corse festive dall'Aquila a Sulmona (in partenza alle 10,40 e alle 21,02) e altrettante da Sulmona al capoluogo (delle 9,30 e 15,30)". 

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Aumenta in ottobre il numero delle partite Iva

 Sono state aperte 43.974 nuove partite Iva a ottobre. Lo riferisce il Ministero dell'Economia e delle finanze in una nota, spiegando che rispetto al corrispondente mese del 2016 si registra un incremento del 5,5%. La distribuzione per natura giuridica mostra che il 68,5% delle nuove aperture di partita Iva è stato aperto da persone fisiche, il 26,3% da società di capitali e il 4,3% da società di persone. La quota dei "non residenti" e "altre forme giuridiche" rappresenta lo 0,8% del totale delle nuove aperture. Sono aumentati sensibilmente a ottobre su anno gli avviamenti per le società di capitali (+18,4%), mentre il dato è molto più contenuto per le personefisiche (+2,4%). Le societa di persone mostrano, invece, un deciso calo (-10,6%). 

Il 42% circa delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 23,1% al Centro e il 34,8% al Sud e Isole. Gli avviamenti sono aumentati soprattutto nelle Marche (+30%), in Abruzzo (+25,4%) e in Molise (+18,8%). Tra le poche regioni in calo emergono, invece, la Calabria (-27,1%) e la Sardegna (-10,3%). Il commercio registra sempre il maggior numero di avviamenti di partite Iva con quasi il 23% del totale, seguito dalle attività professionali con il 13,4% e dall’agricoltura (10%). Solo l'agricoltura mostra una flessione di aperture (-17,7%), mentre i maggiori aumenti si notano nei trasporti (+24,2%), nei servizi alle imprese (+20,6%) e nelle attività professionali (+18,8%). Il 62,4% di aperture di partite Iva appartengono al genere maschile. Il 43,6% viene avviato da giovani fino a 35 anni e il 34% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Si registrano aumenti, rispetto a ottobre 2016, di partite Iva in base alla fascia d'età degli avvianti: dal -5,2% della classe più giovane al +28,4% della più anziana. Il 18% di chi, a ottobre, ha aperto una partita Iva è nato all'estero. I soggetti che hanno aderito al regime forfetario sono 14.794, pari al 33,6% del totale delle nuove aperture, con un aumento del 10,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

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L’Abruzzo torna a superare la soglia dei 500mila occupati

Dopo dieci anni, l'Abruzzo torna a superare la soglia dei 500mila occupati. Questi i numeri illustrati questa mattina in conferenza stampa dal presidente della Regione Luciano D'Alfonso. "Avevamo detto che in Abruzzo c'era una soglia del benessere occupazionale che era sotto o sopra 500mila occupati, e oggi a distanza di anni arriviamo oltre questa soglia, andando a toccare un livello che era del 2002 quando c'era ancora il cosiddetto benessere. Noi siamo passati da 459mila a 512mila lavoratori attivi, con un +53mila fra il 2014 e il 2017. Ora - ha detto D'Alfonso - dobbiamo fare in modo che il maggiori numero dei rapporti di lavoro che abbiamo intercettato passino da contratti a tempo determinato a tempo indeterminato. C'e' poi una quota di inoccupati che oggi e' di 50mila persone che devono essere supportate sulla risorsa umana per far si che possa trovare lavoro''

''Dobbiamo poi sottolineare che rispetto al giugno del 2014, quando ci insediammo al vertice del governo regionale, i disoccupati sono scesi da 68mila a 55mila, con un calo di 13mila unita'. Per fare ancora di piu' - ha detto il presidente della Giunta Regionale- stiamo mettendo in campo iniziative, norme e leggi, ma soprattutto risorse finanziarie, e in questo caso - ha detto D'Alfonso - ci sono risorse del Por-Fesr e del Masterplan per 2,5 miliardi di euro per poter far si che anche in Abruzzo cresca la possibilita' di investire, anche con la creazione di una Zes (Zona Economica Speciale). Ci aspettiamo ora nuovi investimenti sul piano dell'edilizia, e oltre a quelli del cantiere dell'Aquila, c'e' il cantiere di 108mila abitanti che riguarda i 23 comuni del nuovo cratere del terremoto del 2016-2017". Questi alcuni dei dati sull'occupazione in Abruzzo. Occupati terzo trimestre 2017 512mila (59,2%) con un + 30mila occupati rispetto ai 482mila occupati nel 2016, con un + 6.4% rispetto al +1,3 del dato Italia. In Abruzzo dal terzo trimestre del 2016 al terzo trimestre del 2017 i disoccupati sono scesi da 60mila a 55mila. Tasso di occupazione nel terzo trimestre 2017: nord 66,8%, centro 63,2%, Abruzzo 59,2%, Italia 58,4%, sud 33,8%. Tasso di disoccupazione nel terzo trimestre 2017: nord 6,6%, centro 9,6%, Abruzzo 9,7%, Italia 11,2%, sud 17,9%.

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Paolucci: recuperati 53 mila posti di lavoro

L’occupazione in Abruzzo torna ai livelli pre-crisi. Lo si legge in una nota della Regione Abruzzo nella quale vengono citati i dati Istat resi noti oggi. Gli occupati nel terzo trimestre del 2017 sono 512.000 - si legge ancora - rispetto ai 485.000 dello stesso periodo dell’anno scorso, con un recupero di ben 27.000 unità lavorative nell’arco di 12 mesi. 
 
Il tasso di occupazione schizza al 59,2% e fa registrare il dato più alto degli ultimi 15 anni, e la notizia acquisisce ancor più valore se si pensa che c’è stato un incremento della forza lavoro: significa che è diminuito lo scoraggiamento e che c’è un ritorno al mercato delle professioni. Il tasso di disoccupazione scende al 9,7% (al di sotto della media nazionale) rispetto all’11,1% dello stesso periodo dell’anno scorso, con una riduzione di 1,4 punti percentuali. secpndo quanto riportato ancora nel comunicato. 
 
"Va sottolineato - spiega Silvio Paolucci, assessore regionale al Bilancio - che gli occupati in Abruzzo erano 459mila nel giugno 2014, al momento del nostro insediamento, dunque da allora abbiamo recuperato 53.000 posti di lavoro. Altri ancora ne verranno creati grazie al Masterplan – la cui piena concretizzazione conoscerà un’accelerazione decisiva nel corso del 2018 con l’apertura dei cantieri – al Patto per lo Sviluppo e attraverso l’ulteriore emanazione dei bandi per i fondi europei".

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La Giunta regionale approva lo schema di bilancio di previsione 2018

 La Giunta regionale, su proposta dell’assessore al Bilancio, Silvio Paolucci, ha approvato, nella odierna seduta, lo schema di Bilancio di previsione finanziario 2018-2020 che ora sarà inviato al Consiglio regionale per la discussione e la successiva approvazione da parte dell'Assemblea regionale. Nello specifico, per l'esercizio finanziario 2018, nel bilancio di competenza, contenente i debiti e i crediti ancora non pagati o riscossi e quindi anche eventuali residui attivi o passivi, si prevedono entrate e uscite pari a 6 miliardi 14 milioni 735mila 396 euro mentre il totale generale dell'entrata e della spesa del bilancio di cassa, comprensiva anche della giacenza di cassa presunta pari a 318 milioni 413mila euro, ammonta a 7 miliardi 669 milioni 927mila 690 euro e 80 centesimi. "La grande novità di questo Bilancio - ha spiegato Paolucci - è rappresentata dalla "norma Abruzzo" che consentirà il rientro della consistenza debitoria della Regione Abruzzo nell'arco di 20 anni. A tal proposito, va detto che, grazie alle politiche di risanamento finanziario messe in atto dalla Giunta D'Alfonso, siamo riusciti a ridurre il disavanzo della Regione di 100 milioni euro portandolo a 680 milioni di euro senza prelevare un centesimo in più dalle tasche dei cittadini abruzzesi. Con la norma Abruzzo, introdotta dal Governo Gentiloni nel disegno di legge di Bilancio dello Stato, - ha spiegato - abbiamo beneficiato del dimezzamento della quota di ammortamento che è pari a 25 milioni di euro annui. Circostanza che ci consentirà di aumentare la spesa per investimenti". L'assessore Paolucci ha, infine, rimarcato la valenza sociale di tale norma che consentirà di evitare contrazioni nella spese correnti per i trasporti e per il sociale, per i diversamente abili e per i ricoverati lungodegenti nelle strutture sanitarie abruzzesi e per i 305 comuni abruzzesi in ragione del piano sociale d'ambito. "Abbiamo finanziato in modo adeguato, con circa 45 milioni di euro, il settore del  trasporto pubblico locale - ha ricordato Paolucci - con una particolare attenzione al mondo della disabilità. Al tempo stesso, siamo riusciti a definire le attività di transazione con i concessionari concludendo un contenzioso che durava da circa 20 anni". 

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Sviluppo, si rafforza il ponte tra Abruzzo e Albania

Un appuntamento fisso, da tenere alternativamente un anno a Pescara e un anno a Tirana, aperto a studenti, imprenditori, politici e amministratori, per aprire un confronto globale sui modelli di sviluppo di realtà che distano meno di un'ora di aereo.

La proposta è stata lanciata questa mattina, all'Università di Pescara, nel corso del secondo giorno della visita istituzionale in Abruzzo del sindaco di Tirana, Erion Veliaj, che ha partecipato a un incontro - promosso dal presidente della giunta regionale Luciano D'Alfonso - sullo sviluppo urbanistico della capitale albanese, passata dai 200mila abitanti del 1991 al milione di abitanti di oggi.

Una sfida che il primo cittadino ha portato avanti seguendo un modello di sviluppo sostenibile, rispettoso dell'ambiente e della qualità della vita dei cittadini, soprattutto dei più piccoli. Un processo che ha visto protagonista anche l'Università D'Annunzio, che ha collaborato nell'elaborazione di numerosi progetti oggetti di studio e dibattito a livello europeo.

"Nell'ottica della macroregione Adriatico-Ionica - ha sottolineato D'Alfonso - saranno sempre di più le occasioni in cui Abruzzo e Albania potranno collaborare con reciproca soddisfazione: penso alla qualità delle acque, alla difesa della costa, alla gestione della fauna ittica. Mi piacerebbe anche che si portasse avanti una expertise sul fronte del rafforzamento amministrativo a beneficio sia dei cittadini, sia della classe dirigente adriatica, che identifichi le competenze e le procedure, così da accompagnare e stimolare nuovi investimenti e progetti comuni".

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Teramo, cade la giunta Brucchi e si torna al voto

Il consiglio comunale di Teramo e' sciolto. Diciotto consiglieri comunali, 11 dell'opposizione e 7 di Futuro In e Civica Al Centro per Teramo hanno presentato le proprie dimissioni dinanzi al vicesegretario generale del Comune, Fulvio Cupaiolo, determinando cosi' il venir meno del numero minimo di componenti per l'attivita' amministrativa. Dunque, anche se con posizioni diverse e polemiche all'interno, questo eterogeneo gruppo ha retto senza ripensamenti dell'ultima ora e, come annunciato all'indomani del rinvio al 7 dicembre del consiglio straordinario, si sono presentati puntuali all' appuntamento fissato per mezzogiorno al protocollo comunale. Alla firma mancavano i soli consiglieri Paola Cardelli, indipendente, e Milton Di Sabatino, presidente del consiglio comunale ed esponente di Futuro In (gruppo di maggioranza relativa che fa capo al vicepresidente del Consiglio regionale Paolo Gatti), impegnato fuori citta' questa mattina. Teramo e' ancora in piena emergenza dopo i terremoti degli scorsi mesi. 

"Da qualche ora non sono piu' sindaco della Citta' di Teramo. Dopo otto lunghi anni finisce l'impegno per la mia citta', impegno forte, onesto, serio, sempre nell' interesse del territorio. Finisce nel modo in cui non avrei mai pensato potesse finire: con un tradimento". Lo scrive su Facebook l'ormai ex sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi (centrodestra), dopo le dimissioni di 18 consiglieri comunali, tra cui anche nelle fila della sua area politica. "Esco a testa alta consapevole di aver fatto tutto quello che era nelle mie possibilita' per onorare il mandato datomi dai cittadini che ringrazio tutti per avermi supportato ed anche per avermi criticato. La cosa piu' difficile e' stato spiegare a mio figlio Filippo perche' il suo papa' non e' piu' sindaco", scrive ancora Brucchi. Il suo era il secondo mandato dopo l'elezione del giugno 2014 quando vinse al ballottaggio, con il 51,52%, contro il 48,48% di Manola Di Pasquale (Pd e Lista Civica Teramo Cambia). Ballottaggio al quale si arrivo' con uno scrutinio bis che riconfermo' il risultato del primo turno.

 "Oggi si scrive la fine definitiva di uno spacciato 'modello Teramo' che ha gia' fallito in Regione e che adesso termina definitivamente la sua supposta esistenza proprio da dove era nato, ovvero il Comune di Teramo. La fine anticipata dell'amministrazione Brucchi, anche ad opera dei suoi stessi fautori, non salva nessuno di coloro i quali sono stati attori di un lungo periodo del centrodestra a Teramo. Si apre una fase nuova che vedra' il Pd protagonista della nuova stagione". A sostenerlo e' il consigliere regionale e presidente dell'assemblea regionale del Pd, Camillo D'Alessandro.

 "E' un triste epilogo quello dell'Amministrazione Comunale di Teramo, che chiude definitivamente quello che giustamente e' stato definito il -Modello Teramo-" cosi' il deputato di Fi, Fabrizio Di Stefano, ha commentato la notizia dello scioglimento del consiglio comunale di Teramo dopo che, questa mattina, diciotto consiglieri comunali hanno presentato le proprie dimissioni, facendo venir meno il numero minimo di componenti per l'attivita' amministrativa. "E' una sconfitta per tutta la classe politica del Centrodestra e per Forza Italia in particolare - ha continuato Di Stefano -. Ognuno di noi, me per primo, in quota parte deve sentirsi responsabile; senza voler imputare a nessuno specifiche colpe, si e' perso forse quel senso di responsabilita' verso i nostri elettori che avrebbe dovuto indurre i rappresentanti teramani a comportarsi diversamente. E' chiaro che nelle sedi opportune una riflessione piu' approfondita andra' fatta e, forse, andava fatta gia' in precedenza. Ma quello che tutti dobbiamo capire e' che prima di ogni altra cosa dobbiamo cercare di spiegare a quegli elettori che quattro anni fa avevano dato la loro fiducia al Centrodestra e a Forza Italia". 

 "Oggi finisce il 'Modello Teramo' e la nostra citta' viene liberata dal centrodestra, incapace ormai di governare. I cittadini devono capire che, alle prossime elezioni, che si svolgeranno nella primavera 2018, dovranno scegliere una classe politica nuova, onesta e volenterosa, capace di cambiare radicalmente questo modo di fare politica". Lo dice il consigliere comunale dei 5 stelle a Teramo, Fabio Berardini. "Le casse del Comune sono in una situazione disastrosa, basti pensare che non vengono pagate le bollette della luce dal mese di luglio, ed il Commissario dovra' porre rimedio a tutti i debiti lasciati da Brucchi", conclude il pentastellato. 

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Cgia, imposte su immobili costano 40 miliardi all’anno

 Su tutto il patrimonio immobiliare presente in Italia (case, uffici, negozi, capannoni, etc.) grava un carico fiscale che nel 2016 e' stato di 40,2 miliardi di euro. Rispetto al 2015, comunque, il gettito e' sceso di 3,7 miliardi: questa riduzione e' stata possibile, in particolar modo, grazie all'eliminazione della Tasi sulla prima casa. A darne conto e' l'Ufficio studi della Cgia che e' giunto a questo importo sommando i 9,1 miliardi di euro di gettito riconducibili alla redditivita' degli immobili (Irpef, Ires, imposta di registro/bollo e cedolare secca), i 9,9 miliardi di euro riferiti al trasferimento degli immobili (Iva, imposta di registro/bollo, imposta ipotecaria/catastale, imposta sulle successioni e sulle donazioni) e i 21,2 miliardi di euro riconducibili al possesso dell'immobile (Imu, imposta di scopo e Tasi). Per l'anno in corso non sono previste grosse novita'. Sul fronte del prelievo legato al possesso dell'immobile, infatti, per il 2017 e anche per il 2018 il Governo ha deciso di bloccare qualsiasi eventuale aumento delle tasse locali (come l'Imu o la Tasi). 

"Fino a qualche anno fa - segnala il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo - l'acquisto di una abitazione o di un immobile strumentale costituiva un investimento. Ora, in particolar modo chi possiede una seconda casa o un capannone, sta vivendo un incubo. Tra Imu, Tasi e Tari, ad esempio, questi edifici sono sottoposti ad un carico fiscale ormai insopportabile". Se con l'abolizione della Tasi sulla prima casa i proprietari hanno risparmiato 3,5 miliardi di euro, sugli immobili strumentali, invece, il passaggio dall'Ici all'Imu ha visto raddoppiare il prelievo fiscale. Tra il 2011, ultimo anno in cui e' stata applicata l'Ici, e il 2016 il gettito e' passato da 4,9 a 9,7 miliardi di euro. Va comunque sottolineato che rispetto al 2015, l'anno scorso il prelievo e' diminuito di 530 milioni di euro a seguito dell'eliminazione dell'Imu sugli imbullonati. "Sebbene sia stata presa qualche misura a favore delle imprese, il quadro generale rimane sconfortante. Mi preme sottolineare - conclude Paolo Zabeo - che il capannone non viene ostentato dal titolare dell'azienda come un elemento di ricchezza, bensi' come un bene strumentale che serve per produrre valore aggiunto e per creare posti di lavoro, dove la superficie e la cubatura sono funzionali all'attivita' produttiva esercitata. Accanirsi fiscalmente su questi immobili non ha alcun senso, se non quello di fare cassa, danneggiando pero' l'economia reale del Paese". Tuttavia, la preoccupazione dei proprietari di seconde o terze case e di immobili ad uso economico non concerne solo l'eccessivo prelievo fiscale, ma anche la difficolta' nel pagare le imposte. "Oltre all'imponente sforzo economico che anche quest'anno i proprietari di immobili saranno chiamati a sostenere - conclude il Segretario della CgiaRenato Mason - i contribuenti italiani devono sopportare anche un costo aggiuntivo legato alla burocrazia che attanaglia queste operazioni. Secondo una nostra analisi su dati della Banca Mondiale, per pagare le tasse in Italia sono necessarie 238 ore all'anno. Nell'area dell'euro solo il Portogallo e la Slovenia registrano una situazione peggiore della nostra".

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Paolucci: due milioni e mezzo per gli asili nido

Due milioni e mezzo di euro per gli asili nido abruzzesi. La giunta regionale dell'Abruzzo su proposta dell'assessore al bilancio Silvio Paolucci, ha approvato la delibera di variazione che consente di destinare 2 milioni e mezzo di euro ai Comuni per il pagamento dei contributi destinati al 'Piano per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia". Il provvedimento consentirà al Dipartimento per la Salute e il Welfare della Regione di predisporre i successivi atti per l'erogazione delle somme alle amministrazioni comunali beneficiarie degli interventi. "Si tratta - spiega Paolucci - di una delibera attesa da molti Comuni, che potranno così finanziare servizi importanti per le comunità, come gli asili nido".

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