Primo Piano

Sclocco: 4,4 milioni per i corsi di formazione ai giovani 

La Regione Abruzzo, nell'ambito del programma operativo FSE 2014-2020, ha stanziato un finanziamento di 4.443.927 euro per la creazione di percorsi di formazione triennale (Iepf) destinati ai giovani tra i 14 e i 18 anni. Lo scopo e' promuovere un'offerta formativa fortemente connessa con il sistema delle imprese, in modo da permettere l'inserimento nel mondo del lavoro, a giovani con alle spalle insuccessi scolastici o che abbiano abbandonato prematuramente gli studi. I corsi inizieranno a settembre e si terranno in tutte le province del territorio. I corsi sono gratuiti e i giovani che vorranno frequentarli potranno trovare a breve tutte le informazioni necessarie sul sito dell'Urp della Regione. Tutti i percorsi formativi offerti porteranno al conseguimento di qualifiche tecniche valide su tutto il territorio europeo. "E' un altro tassello che si aggiunge al potenziamento e al sostegno della formazione terziaria che stiamo sviluppando in Abruzzo anche con il Sistema Its (gli Istituti Tecnici Superiori), gli Ifts (lstruzione e Formazione Tecnica Superiore) e i 6 Poli tecnico-professionali - ha fatto sapere l'assessore alle politiche sociali Marinella Sclocco - vogliamo garantire ai giovani opportunita' concrete per l'inserimento nel mondo del lavoro e questo e' un altro passo per aiutarli a realizzare i loro desideri".

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Istat, -51.000 occupati a maggio, in calo dopo 8 mesi

Occupati in calo a maggio, per la prima volta dopo 8 mesi. In particolare, l'Istat stima una riduzione dello 0,2% rispetto ad aprile (-51 mila unit+á) attestandosi, dopo il forte incremento registrato il mese precedente, a un livello lievemente superiore a quello di marzo. Il tasso di occupazione si attesta al 57,7%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali.

Il calo congiunturale dell'occupazione, che si rileva principalmente per gli uomini, interessa tutte le classi di eta' a eccezione degli ultracinquantenni. Diminuisce il numero di lavoratori indipendenti e dipendenti a tempo indeterminato mentre aumentano i dipendenti a termine. Nonostante la flessione registrata nell'ultimo mese, nel periodo marzo-maggio si registra una crescita degli occupati rispetto al trimestre precedente (+0,3%, +65 mila), determinata dall'aumento dei dipendenti, sia permanenti sia a termine. L'aumento riguarda entrambe le componenti di genere ed e' distribuito tra tutte le classi di eta' ad eccezione dei 35-49enni. Nel confronto con maggio 2016 si conferma l'aumento del numero di occupati (+0,6%, +141 mila). La crescita, che coinvolge uomini e donne, riguarda i lavoratori dipendenti (+313 mila, di cui +199 mila a termine e +114 mila permanenti), mentre calano gli indipendenti (-172 mila). A crescere sono gli occupati ultracinquantenni (+407 mila) a fronte di un calo nelle altre classi di eta'. Nello stesso periodo diminuiscono i disoccupati (-1,8%, -55 mila) e gli inattivi (-0,9%, -129 mila). 

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De Vincenti: l’Abruzzo sta facendo passi in avanti importanti

"Abbiamo bisogno di una Unione europea che guardi ai bisogni dei cittadini, che guardi al futuro dei suoi figli, dei suoi giovani per avere un orizzonte per i giovani piu' certo". Lo ha detto il ministro della Coesione territoriale Claudio De Vincenti intervenendo in un dibattito a Fonderia Abruzzo, la kermesse politica organizzata dal governo regionale nell'Abbazia celestiniana di Sulmona. "L'Europa un po' taccagna che abbiamo vissuto negli ultimi 15 anni, non va bene perche' non e' piu' l'orizzonte di speranza dei nostri giovani. E' questo che deve diventare. Abbiamo bisogno di una Unione europea che ritrovi i valori fondanti dell'Unione europea, quelli che ci hanno consentito di uscire dall'Europa delle guerre approdando a un'Europa della pace. Dobbiamo rialzare le bandiere che sono state lasciate cadere. Lasciatemelo dire che la politica dei governi Renzi e Gentiloni degli ultimi tre anni e' stata una politica di alfieri dell'Europa e del nuovo mezzogiorno. Ed e' qui che ci giochiamo il nostro futuro".

L'Abruzzo ''sta facendo passi avanti molto importanti. Alla luce dei dati positivi sul Pil e sull'occupazione 2015/16 abbiamo detto che questa e' una regione cerniera tra il mezzogiorno d'Italia, l'Italia centronord e l'Europa. Quindi ha una funzione chiave della capacita' dell'Italia di essere protagonista nell'Europa''. Lo ha detto questa mattina il ministro della Coesione territoriale, Claudio De Vincenti

Il ministro Claudio De Vincenti intervenendo alla Fonderia in corso di svolgimenti alla Badia di Sulmona ha spiegato che ''Ci sono in Abruzzo potenzialita' sia paesaggistiche che artistiche. Io credo che bisogna fare un salto di qualita' imprenditoriale nel senso di imprenditorialita' della pubblica amministrazione stessa, cioe' la capacita' di promuovere l'Abruzzo come terra per un turismo delle quattro stagioni. Perche' in Abruzzo e' bello venire in tutti i momenti dell'anno. Con il presidente della Regione Luciano D'Alfonso stiamo ragionando proprio su questo''

"Rischi di avere opere impattanti dal punto di vista ambientale in Abruzzo non ce ne sono. Le opera che si faranno devono essere assolutamente in linea con tutti i requisiti ambientali", ha aggiunto il ministro Claudio De Vincenti riferendosi al progettato gasdotto che dovrebbe attraversare la piana peligna.

 

Le richieste della Uil

"Positivo l'impegno del ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti su rifinanziamento ammortizzatori sociali, recupero fondi Fers e Fse, porto d'Abruzzo e industria 4.0". Lo dice il segretario regionale della Uil Abruzzo Michele Lombardo che aggiunge di avere avanzato, a nome del sindacato, quattro proposte, anche sulla base degli ultimi dati Istat che, afferma, "come il resto del Centro Italia, cresce ad una velocita' inferiore rispetto non solo al Nord del Paese ma anche al Mezzogiorno". In particolare le proposte sono: "Il rifinanziamento degli ammortizzatoti sociali in deroga, che ci consentano di dare risposte a quelle imprese e quei lavoratori che stentano a uscire dalla crisi; inoltre, abbiamo evidenziato che dopo tre anni siamo ancora in attesa del recupero dei 130 milioni promessi dal governo per riparare alla contrazione delle risorse dei fondi Fers e Fse; in terzo luogo, sulle zone economiche speciali chiediamo, alla stregua di Paesi come Polonia e Francia, di concentrare l'impegno sulla realizzazione di opere fondamentali come il porto d'Abruzzo, eterna incompiuta e unica strada per l'avvio della macroregione Adriatico-Ionica, a sua volta unico canale di collegamento per lo scambio di merci e attivita' con l'altra sponda dell'Adriatico; infine, siamo dell'avviso che e' fondamentale trovare risorse economiche per rispondere alla sfida di industria 4.0, visto che in Abruzzo la rimodulazione dei fondi indicata dal governo regionale non viene ancora realizzata". Conclude Lombardo "Il ministro ha risposto in maniera propositiva alle nostre richieste, mostrandosi d'accordo con noi che su queste e altre priorita' si gioca il futuro economico e sociale della nostra regione. Al tempo stesso, sul piano regionale, continuiamo a chiedere al presidente della Regione Abruzzo l'attivazione di un tavolo di confronto sul tema Vertenza Abruzzo".

La posizione della Cgil

"Disoccupazione cresciuta nella classe di eta' tra i 15 e i 34 anni. Piccole e medie imprese che permangono in una situazione di grande difficolta', con una ricaduta negativa sui redditi e sui consumi". Cosi' il segretario generale Cgil Abruzzo Sandro Del Fattore, in una nota, nella seconda giornata dell'edizione 2017 di 'Fonderia Abruzzo', think tank regionale nell'Abbazia Celestiniana di Sulmona. Del Fattore aggiunge: "Proprio a fronte di questo quadro, Cgil Cisl Uil hanno presentato al presidente della Regione una piattaforma con la quale si intende aprire quella che abbiamo chiamato 'Vertenza Abruzzo', sia nei confronti della Regione che del governo nazionale". Poi, quattro proposte. "Le crisi e le vertenze aziendali - scrive nella nota - sono molte ma l'attuale configurazione degli ammortizzatori sociali non garantisce piu' la piena copertura ed espone tanti lavoratori al rischio di licenziamento. Gli stessi strumenti come le aree di crisi semplici e complesse o le Zone Economiche Speciali rischiano di produrre i loro effetti quando molte delle crisi aziendali sono gia' precipitate. E' necessario rivedere subito. E' urgente - continua nella nota - dare immediata attuazione agli interventi contenuti nella 'Carta di Pescara' e nel 'Patto per lo Sviluppo'. Inoltre, bisogna invertire la politica dei tagli al trasporto pubblico locale e fermare ulteriori tagli al servizio sanitario nazionale e alle politiche sociali. La sanita' e il sociale - conclude - richiedono invece investimenti per il potenziamento della sanita' del territorio".

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Abruzzo, quasi 15 milioni per la valorizzazione dei borghi

L'Abruzzo punta sui borghi e sulle aree interne. Sono state stabilite le modalità di attuazione degli "Interventi di valorizzazione e sviluppo turistico strategico integrato e sostenibile con recupero di borghi di aree interne, rilancio delle micro imprese" sostenuti da risorse PAR FSC per 14 milioni 800 mila euro, assegnati con Delibera Cipe numero 26/2016. Nello specifico, la Giunta ha approvato la ripartizione dei fondi disponibili, ai Comuni aderenti alle associazioni abruzzesi dei Borghi denominate "Borghi più belli d'Italia", "Borghi autentici d'Italia", "Bandiera Arancione", "Borghi Ospitali", nonché i borghi appartenenti all'area di progetto individuata come Area Basso Sangro Trigno (per la quale è stata approvata una Convenzione propedeutica alla sottoscrizione dell'Accordo di Programma Quadro in attuazione della Strategia Nazionale per le Aree Interne). Per quanto riguarda i Borghi più belli d'Italia, i Comuni beneficiari sono Abbateggio, Anversa degli Abruzzi, Bugnara, Caramanico Terme, Castel del Monte, Castelli, Città Sant'Angelo, Civitella del Tronto, Guardiagrele, Introdacqua, Navelli, Opi, Pacentro, Penne, Pescocostanzo, Pettorano sul Gizio, Pietracamela, Pretoro, Rocca San Giovanni, Santo Stefano di Sessanio, Scanno, Tagliacozzo e Villalago. 

In relazione, invece, ai "Borghi autentici d'Italia, i Comuni beneficiari sono Aielli, Archi, Barrea, Calascio, Campo di Giove, Capistrello, Cappadocia, Cappelle sul Tavo, Carsoli, Castel di Ieri, Castelvecchio Calvisio, Castelvecchio Subequo, Cerchio, Civitella Roveto, Collarmele, Corfinio, Fallo, Fara San Martino, Goriano Sicoli, Lettopalena, Magliano dei Marsi, Monteferrante, Morino, Moscufo, Perano, Pereto, Pescina, Rocca di Botte, Roseto degli Abruzzi (Montepagano), San Valentino in Abruzzo Citeriore, San Vincenzo Valle Roveto, Sante Marie, Scontrone, Scurcola Marsicana e Silvi. Per i Comuni "Bandiera Arancione": Civitella Alfedena, Fara San Martino e Lama dei Peligni e per i "Borghi ospitali": Altino, Arielli, Canosa Sannita, Civitella Messer Raimondo, Fara Filiorum Petri, Fresagrandinaria, Giuliano Teatino, Miglianico, Ripa Teatina, Roccascalegna e Tollo. Infine, per i Comuni del Basso Sangro Trigno: Borrello, Carunchio, Castelguidone, Castiglione Messer Marino, Celenza sul Trigno, Civitaluparella, Colledimacine,, Colle di Mezzo, Fraine, Gamberale, Gessopalena, Lama dei Peligni, Montazzoli, Montebello sul Sangro, Montelapiano, Montenerodomo, Palena, Pennadomo, Pietraferrazzana, Pizzoferrato, Quadri, Roccaspinalveti, Roio del Sangro, Rosello, San Giovanni Lipioni, Schiavi d'Abruzzo, Taranta Peligna, Torrebruna, Torricella Peligna e villa Santa Maria. Il limite massimo di finanziamento concedibile a ciascun Comune è di 140mila euro. 

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Sondaggio Demopolis, M5S primo partito ma cresce il centrodestra

Nonostante una lieve flessione rilevata nelle ultime settimane, il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico si confermano le principali forze politiche del Paese. Se si votasse oggi per Camera, il Movimento di Grillo otterrebbe il 28%, superando di un punto e mezzo il partito di Renzi, attestato al 26,5%. Sono i dati, rilevati nelle ultime 48 ore, dal Barometro Politico dell'Istituto Demopolis che ha verificato gli effetti delle Amministrative sul consenso alle Politiche. La Lega otterrebbe il 13,7%, di fatto affiancata da Forza Italia al 13,5%. Fratelli d'Italia avrebbe il 4,8, Articolo 1 di Bersani il 3,7, Area Popolare con i Centristi il 3,1; al 2,5% Sinistra Italiana. Il voto locale conferma la crescita dell'area di Centro Destra, rilevata negli ultimi mesi dall'Istituto diretto da Pietro Vento: la somma complessiva dei tre partiti guidati da Salvini, Berlusconi e Meloni, che si fermava al 27% nel novembre scorso, cresce in aprile al 30% ed al 32% oggi, nonostante alcune evidenti distanze tra i 3 leader. Sul quadro politico pesa soprattutto una crescente disaffezione al voto degli italiani, che - anche nelle recenti amministrative - ha inciso in modo significativo sui risultati di PD e M5S, inferiori alle attese. Il trend evidenzia il netto calo dell'affluenza. Secondo la stima Demopolis, si recherebbero oggi alle urne circa 6 milioni di elettori in meno rispetto alle Politiche del 2013: voterebbero meno di 30 milioni di italiani, oltre 17 milioni sceglierebbero l'astensione. 

In base alla simulazione odierna effettuata da Demopolis, escludendo gli eletti all'estero e le minoranze linguistiche, il M5S otterrebbe alla Camera 183 seggi, il PD 178, la Lega 89, Forza Italia 88; supererebbero la soglia anche Fratelli d'Italia con 30 deputati, Articolo 1 con 24 e AP con 20. Con questi numeri, nessuna forza politica avrebbe una maggioranza in grado di ottenere la fiducia per un nuovo Governo. Un'alleanza post voto PD-Sinistra-Centristi otterrebbe, nel complesso, 228 seggi, il Centro Destra 207; il Movimento 5 Stelle, da solo, 183. Perfino un'alleanza più vasta, dal PD a Forza Italia - secondo la proiezione dell'Istituto Demopolis - si fermerebbe a 292: ben lontana dalla maggioranza di 316 seggi necessaria per dar vita ad un nuovo Governo.

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Lavoro, dati positivi dell’Inps-Osservatorio sul precariato

Nei primi quattro mesi del 2017, nel settore privato, si registra un saldo, tra assunzioni e cessazioni, pari a +559.000, superiore a quello del corrispondente periodo sia del 2016 (+390.000) che del 2015 (499.000). Su base annua, il saldo consente di misurare la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro. Il saldo annualizzato (vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) alla fine del 1° quadrimestre del 2017 risulta positivo e pari a +490.000. Tale risultato cumula la crescita tendenziale dei contratti a tempo indeterminato (+29.000), dei contratti di apprendistato (+47.000) e, soprattutto, dei contratti a tempo determinato (+415.000, inclusi i contratti stagionali e i contratti di somministrazione). Queste tendenze sono in linea con le dinamiche osservate nei mesi precedenti e attestano il proseguimento della fase di ripresa occupazionale.

Complessivamente le assunzioni, sempre riferite ai soli datori di lavoro privati, nei mesi di gennaio-aprile 2017 sono risultate 2.129.000, in aumento del 17,5% rispetto a gennaio-aprile 2016. Il maggior contributo è dato dalle assunzioni a tempo determinato (+30,6%) mentre sono diminuite quelle a tempo indeterminato (-4,5%). In particolare sono cresciute le assunzioni a tempo determinato nei comparti del commercio, turismo e ristorazione (+47,5%) e delle attività immobiliari (+43,6%). Negli stessi settori si osserva inoltre una crescita anche delle assunzioni in apprendistato (+ 46,9% nelle attività immobiliari e + 35,8% nel commercio, turismo e ristorazione). Significativa pure la crescita dei contratti di somministrazione (+16,7%). Il forte aumento delle assunzioni a tempo determinato in contratti di lavoro intermittente o a somministrazione di manodopera intervenuto dalla seconda metà di marzo può essere messo in relazione alla chiusura della possibilità di acquistare voucher per remunerare i prestatori di lavoro occasionale. Questo ha portato ad una ulteriore riduzione dell’incidenza dei contratti a tempo indeterminato sul totale delle assunzioni (26,6%) rispetto ai picchi raggiunti nel 2015 quando era in vigore l’esonero contributivo triennale per i contratti a tempo indeterminato. Le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato (ivi incluse le prosecuzioni a tempo indeterminato degli apprendisti) sono risultate 122.000, con una riduzione rispetto allo stesso periodo del 2016 (-2,4%). Le cessazioni nel complesso sono state 1.570.000, in aumento rispetto all’anno precedente (+10,5%): a crescere sono soprattutto le cessazioni di rapporti a termine (+17,8%) mentre quelle di rapporti a tempo indeterminato sono leggermente in diminuzione (-1%). Con riferimento ai rapporti di lavoro a tempo indeterminato, il numero complessivo dei licenziamenti risulta pari a 189.000, sostanzialmente stabile rispetto al dato di gennaio-aprile 2016 (-0,6%); così come stabili risultano le dimissioni (+0,4%). Il tasso di licenziamento (calcolato sull’occupazione a tempo indeterminato, compresi gli apprendisti) è risultato per il primo quadrimestre 2017 pari a 1,8%, sostanzialmente in linea con quello degli anni precedenti (1,8% nel 2016; 1,7% nel 2015).

Quanto alla composizione dei nuovi rapporti di lavoro in base alla retribuzione mensile, si registra, per le assunzioni a tempo indeterminato intervenute a gennaio-aprile 2017, una riduzione della quota di retribuzioni inferiori a 1.500 euro (33,6% contro 35,5% di gennaio-aprile 2016).

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Abruzzo chiede la revisione del Decreto inceneritori

Nuova iniziativa della Regione Abruzzo verso il Ministero dell'Ambiente per scongiurare l'istallazione dell'inceneritore. Il 22 giugno scorso il Comitato VIA regionale ha dato il via libera sulla Valutazione d'Incidenza Ambientale del nuovo "Piano di Gestione dei Rifiuti", che e' stato conformato fin dal novembre 2014 agli indirizzi politico-programmatici dell'esecutivo regionale, ovvero "economia circolare" e assenza di impianti di incenerimento di sorta. A riferirlo e' il Sottosegretario regionale con delega ad Ambiente ed Ecologia, Mario Mazzocca, che interviene nuovamente su di un tema divenuto di pressante attualita'. "Con la delibera del 26 giugno scorso, trasmessa al Ministero dell'Ambiente il giorno successivo" dice il Sottosegretario, "la Regione ha ribadito il proprio no alla costruzione di un impianto di incenerimento di rifiuti nel proprio territorio in base al comma 3 dell'art.6 del DPCM 10 agosto 2016, che prevede che entro il 30 giugno di ogni anno, le regioni e le province autonome possano presentare al Ministero una richiesta di aggiornamento del fabbisogno residuo regionale di incenerimento dei rifiuti urbani". Secondo Mazzocca la richiesta e' presentata in presenza di nuova approvazione di piano regionale di gestione dei rifiuti o dei relativi adeguamenti, ai sensi dell'art. 199 del decreto legislativo n. 152 del 2006, o di variazioni documentate del fabbisogno riconducibili: a. all'attuazione di politiche di prevenzione della produzione dei rifiuti e di raccolta differenziata; b. all'esistenza di impianti di trattamento meccanico-biologico caratterizzati da una efficienza, in valori percentuali, di riciclaggio e recupero di materia, delle diverse frazioni merceologiche superiori; c. all'utilizzo di quantitativi di combustibile solido secondario (CSS) superiori a quelli individuati; d. ad accordi interregionali volti a ottimizzare le infrastrutture di trattamento dei rifiuti urbani e assimilati. Mazzocca: "a supporto della richiesta di aggiornamento, la Regione ha inviato al Ministero una dettagliatissima relazione, contenente, tra l'altro la tavola sinottica della tabella sulle previsioni di fabbisogno di incenerimento contenute nel DPCM 10 agosto 2016 e quelle dell'approvando Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti". "Il complessivo fabbisogno teorico di incenerimento stimato risulta quindi pari a 57mila tonnellate annue, oltre il 50% in meno rispetto alle stime del DPCM (121mila t/a)". Tali quantitativi, secondo Mazzocca, non giustificano la costruzione di un impianto di incenerimento dedicato in regione Abruzzo. "Le previsioni del nostro Piano sono confermate dai dati relativi al biennio 2015-2016 che mostrano un sensibile incremento della Raccolta Differenziata pari al 6,2% circa, un maggiore utilizzo dell'impiantistica regionale e la sostanziale stabilita' del dato del materiale avviato al recupero energetico".

Il Sottosegretario, infine, rende noto che e' stato comunicato al Ministero che la Regione Abruzzo ha gia' predisposto l'Accordo di Programma con la Regione Molise per condividere, attraverso uno specifico Accordo di Programma interregionale, un percorso di collaborazione - in parte gia' in atto - volto a ottimizzare le infrastrutture di trattamento dei rifiuti urbani e assimilati esistenti ed operanti sui due territori". 

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Bankitalia, nel 2016 il PIL dell’Abruzzo ha continuato a espandersi

Dopo il sostenuto incremento dell'anno precedente, nel 2016 il PIL dell'Abruzzo ha continuato a espandersi. Nonostante il graduale recupero, il prodotto risulta ancora inferiore di circa il 4% rispetto ai livelli del 2007, sebbene la contrazione sia meno pronunciata rispetto al dato medio nazionale. Lo evidenzia il Rapporto annuale della Banca d'Italia sull'economia dell'Abruzzo. Per le imprese, dal rapporto emerge che la crescita e' stata trainata principalmente dall'industria manifatturiera, che ha beneficiato di un ulteriore, significativo incremento delle esportazioni (+9,7%). La produzione industriale, in aumento di circa il 5%, e' stata sospinta in particolare dal buon andamento del comparto dei mezzi di trasporto, il principale settore di specializzazione dell'industria abruzzese. Le grandi imprese, maggiormente presenti sui mercati esteri, hanno continuato a registrare tassi di crescita del prodotto piu' elevati rispetto alle aziende di minore dimensione. Anche lo scorso anno, le attivita' di ricostruzione post-sisma nell'aquilano hanno sostenuto l'attivita' del comparto edile. L'importo dei bandi per la realizzazione di opere pubbliche, fortemente cresciuto nel 2015, ha registrato una contenuto calo. Nel terziario il prodotto e' complessivamente stimato in modesto incremento nel 2016: a fronte dell'espansione registrata nei trasporti e nei servizi immobiliari, che hanno beneficiato dell'ulteriore aumento delle compravendite di abitazioni, si e' registrato un calo del fatturato nelle imprese del commercio e della ristorazione. Le presenze turistiche hanno sostanzialmente ristagnato sui livelli dell'anno precedente. La redditivita' delle imprese e' ulteriormente migliorata, con riflessi positivi sulla capacita' di autofinanziamento, sul grado di indebitamento e sulla liquidita'. La ripresa ciclica e il miglioramento delle condizioni finanziarie hanno sospinto la spesa destinata agli investimenti in capitale fisso. I prestiti bancari alle imprese sono rimasti sostanzialmente invariati alla fine del 2016: a fronte del lieve incremento dei finanziamenti a quelle di maggiori dimensioni, i prestiti alle piccole imprese hanno continuato a contrarsi (-1,4%), sebbene in misura inferiore rispetto all'anno precedente

Tra i singoli settori, sono cresciuti i prestiti alle imprese dei servizi, mentre si e' registrato un ulteriore calo nel comparto delle costruzioni. Il mercato del lavoro. - Nel 2016 la crescita dei livelli produttivi ha sostenuto l'incremento dell'occupazione (+1,4%) e delle ore lavorate per addetto (+1,7%). Tra i lavoratori dipendenti sono tornate a crescere le assunzioni a tempo determinato. Il tasso di disoccupazione giovanile e' diminuito, interrompendo la tendenza all'aumento osservata durante l'intero corso della crisi; e' ugualmente diminuita (a circa il 25%) la quota dei giovani che non lavorano e che non sono inseriti in un percorso d'istruzione o formazione (NEET). I tempi di rientro nell'occupazione per chi aveva perso l'impiego nella prima fase della crisi sono risultati piu' brevi per i lavoratori con un livello d'istruzione piu' elevato. Le famiglie. - La ripresa dell'occupazione ha contribuito a migliorare la situazione economica e il clima di fiducia delle famiglie. A partire dal 2015, il reddito e i consumi sono tornati a crescere, interrompendo la fase di contrazione innescata dalla crisi del debito sovrano. L'indebitamento delle famiglie ha ugualmente ripreso ad aumentare, riflettendo l'aumento della spesa per l'acquisto di beni di consumo durevoli e di abitazioni, in presenza di condizioni di accesso al credito piu' favorevoli. I prestiti per l'acquisto di abitazioni sono aumentati, beneficiando anche del calo dei tassi d'interesse sui nuovi mutui, scesi a livelli storicamente molto contenuti. Al fine di beneficiare delle migliori condizioni di prezzo, e' rimasto elevato il ricorso da parte delle famiglie gia' indebitate a surroghe e sostituzioni. In presenza di bassi livelli dei tassi di interesse, il risparmio finanziario delle famiglie ha continuato a essere destinato a forme d'impiego prontamente liquidabili, come i depositi in conto corrente, cresciuti dell'8,1%, e agli strumenti del risparmio gestito. Il mercato del credito. - E' proseguito il processo di razionalizzazione della rete territoriale delle banche nella regione; la riduzione del numero di sportelli ha riguardato principalmente le grandi banche e i comuni dove era gia' piu' intensa la presenza del settore bancario. E' parallelamente aumentata la diffusione dei canali alternativi di contatto con la clientela. E' ulteriormente migliorata la qualita' del credito. Con la ripresa, il flusso di nuovi prestiti deteriorati si e' ridotto, anche se ne rimane elevata la consistenza, alimentata nel tempo dalla doppia e profonda recessione che ha colpito l'economia italiana tra il 2008 e il 2014.

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Comunali, alle urne 129.031 abruzzesi per i ballottaggi

Sono 129.031 i cittadini aventi diritto al voto nelle quattro citta' abruzzesi chiamati domenica 25 giugno, al secondo turno per la scelta del sindaco dei prossimi cinque anni: il ballottaggio e' previsto nel capoluogo L'Aquila, ad Avezzano, a Ortona e a Martinsicuro. Si vota dalle 7 alle 23. Lo scrutinio avra' inizio al termine delle operazioni di voto e dopo il riscontro del numero dei votanti. Nel capoluogo di regione le elezioni sanciscono la fine dell'era di Massimo Cialente: dopo dieci anni il sindaco uscente lascera' il municipio di Palazzo Fibbioni a uno tra Americo Di Benedetto del centrosinistra, che al primo turno ha ottenuto circa 11 punti in piu', 47%, e Pierluigi Biondi, del centrodestra, 36%. Nessun apparentamento ufficiale e' stato sottoscritto alla data di scadenza, domenica scorsa, ma neppure accordi politici sono stati sanciti tra i due sfidanti e gli altri cinque candidati che non hanno superato il primo turno. Gli aventi diritto al voto in citta' sono 59.963, 30.734 donne e 29.229 uomini. Ad Avezzano e' in vantaggio il sindaco uscente, Giovanni Di Pangrazio (44%), candidato del centrosinistra, sul dirigente assicurativo Gabriele De Angelis (35%), a capo di liste civiche tra cui Forza Avezzano, versione senza simbolo ufficiale di Forza Italia. Nessun apparentamento formale e' stato sottoscritto con gli aspiranti sindaci non arrivati al ballottaggio. A Ortona la partita e' tutta interna al centrosinistra, che ha governato negli ultimi cinque anni con Vincenzo D'Ottavio il quale si e' dimesso a pochi mesi dal voto in polemica con il Partito Democratico. Domani si contendono la fascia tricolore due raggruppamenti civici capitanati da Leo Castiglione (24,4%) e dal ventottenne Giorgio Marchegiano (23,2%). Anche in questo caso non sono stati formalizzati apparentamenti. A Martinsicuro, dove per la prima volta si vota con il doppio turno, avendo il comune teramano da poco superato la soglia dei 15 mila abitanti, al ballottaggio si sfidano il sindaco uscente, Paolo Camaioni (28,2%), e Massimo Vagnoni (46,7%), che due domeniche fa ha ottenuto quasi 20 punti percentuali in piu' rispetto all'avversario. 

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Cgia: aumenta gap economico tra Nord e Sud

In questi ultimi anni di crisi, il divario economico e sociale tra il Nord e il Sud del Paese e' aumentato. Lo ricorda l'Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha messo a confronto i risultati registrati da quattro indicatori: il Pil pro capite, il tasso di occupazione, il tasso di disoccupazione e il rischio poverta' o esclusione sociale. In termini di Pil pro-capite, ad esempio, se nel 2007 (anno pre-crisi) il gap tra Nord e Sud era di 14.255 euro (nel Settentrione il valore medio era di 32.680 euro e nel Mezzogiorno di 18.426), nel 2015 (ultimo dato disponibile a livello regionale) il differenziale e' salito a 14.905 euro (32.889 euro al Nord e 17.984 al Sud, pari ad una variazione assoluta tra il 2015 e il 2007 di +650 euro). Al Sud le variazioni percentuali piu' negative si sono registrate in Sardegna (-2,3%) in Sicilia (-4,4), in Campania (-5,6) e in Molise (-11,2). Buona, invece, la performance della Basilicata (+0,6 per cento) e della Puglia (+0,9). Sul fronte del mercato del lavoro, invece, le cose non sono andate meglio. Se nel 2007 il divario relativo al tasso di occupazione era di 20,1 punti a vantaggio del Nord, nel 2016 la forbice si e' allargata, registrando un differenziale di 22,5 punti percentuali (variazione +2,4%). Nella graduatoria regionale spicca la distanza tra la prima e l'ultima della classe. Se l'anno scorso la percentuale di occupati nella Provincia autonoma di Bolzano era pari al 72,7%, in Calabria si attestava al 39,6 (gap di oltre 33 punti). La divaricazione piu' importante, tuttavia, emerge dalla lettura dei dati relativi al tasso di disoccupazione. Se nel 2007 era di 7,5 punti percentuali, nel 2016 e' arrivata a 12 (gap pari a +4,5%). Sebbene tutte le regioni d'Italia abbiano visto aumentare in questi ultimi nove anni la percentuale dei senza lavoro, spiccano i dati della Campania e della Sicilia (entrambe con un +9,2%) e, in particolar modo, della Calabria (+12). Anche in materia di esclusione sociale, la situazione e' peggiorata. Se nel 2007 la percentuale di popolazione a rischio poverta' nel Sud era al 42,7%, nel 2015 (ultimo dato disponibile a livello regionale) e' salita al 46,4. In pratica quasi un meridionale su due si trova in gravi difficolta' economiche. Al Nord, invece, la soglia di poverta' e' passata dal 16 al 17,4%. Il gap quindi e' aumentato in questi 8 anni di 2,2 punti percentuali.

"Il Mezzogiorno - afferma il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo - ha delle potenzialita' straordinarie ed e' in grado di contribuire al rilancio dell'intera economia del Paese. "bisogna tornare a investire per ammodernare questa parte del Paese - aggiunge - che, purtroppo, presenta ancora oggi delle forti sacche di disagio sociale e di degrado ambientale che alimentano il potere e la presenza delle organizzazioni criminali di stampo mafioso. A nostro avviso, inoltre, bisogna riprendere in mano il tema del federalismo fiscale". Per gli Artigiani di Mestre, oltre a tutto cio', e' necessario rendere piu' efficiente la Pubblica amministrazione del Mezzogiorno. Come ha dimostrato uno studio della Commissione europea - che ha monitorato la qualita' dei servizi pubblici ricevuti, l'imparzialita' con la quale vengono assegnati e il livello di corruzione - tra le 206 regioni d'Europa prese in esame, sette realta' territoriali del Mezzogiorno si collocano nelle ultime 30 posizioni: la Sardegna al 178/o posto, la Basilicata al 182/o, la Sicilia al 185/o, la Puglia al 188/o, il Molise al 191/o, la Calabria al 193/o e la Campania al 202/o posto.

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