Primo Piano

Boom del turismo in Italia: 39,1 miliardi spesi dai turisti internazionali

Sono 39,1 i miliardi di Euro spesi dai visitatori internazionali in Italia tra gennaio e dicembre 2017, a fronte di 36,4 miliardi nel 2016. In aumento anche i consumi dei viaggiatori italiani all’estero: 24,5 miliardi di Euro nel 2017, contro 22,5 miliardi nell’anno precedente.

Nel 2017, il saldo netto della bilancia dei pagamenti turistica in Italia rimane perciò positivo e pari a 14,6 miliardi di Euro, in aumento rispetto a quello registrato nel 2016 (13,8 miliardi, +5,7%). Tale risultato è generato da una crescita significativa delle entrate internazionali per turismo (+7,7%), di poco superata dall’espansione delle uscite internazionali (+8,9%).

Questo è il quadro che è emerso dalla XVIII Conferenza L’Italia e il turismo internazionale. Risultati e tendenze per incoming e outgoing nel 2017, organizzata da CISET, Università Ca’ Foscari di Venezia in collaborazione con la Banca d’Italia che si e’ svolta a Venezia.

Nella sua relazione introduttiva, Claudio Doria della Banca d’Italia ha evidenziato come nel 2017 le spese dei viaggiatori stranieri in Italia abbiano raggiunto i 39.155 milioni di euro, con un aumento del 7,7% rispetto al 2016. L’andamento è risultato più dinamico rispetto a quello registrato nel triennio precedente (crescita media del 3,2%). Andamenti positivi delle entrate turistiche sono stati registrati in tutte le macro-aree italiane di destinazione. La provincia italiana con il maggior afflusso di entrate valutarie turistiche dall’estero si conferma Roma (6.743 mln), che ha segnato una crescita del 20,3% rispetto al precedente anno. Anche Venezia e Napoli hanno evidenziato incrementi significativi (rispettivamente +19,4% e +17,8%), mentre per Milano e Firenze le entrate sono risultate in diminuzione (-2,4 e -6,3%).

Leggi Tutto »

Istat, 2017 i poveri sono l’8,3% della popolazione

Aumentano il numero di italiani che vivono in condizioni di povertà assoluta. Secondo i dati forniti dal presidente dell'Istat, Giorgio Alleva, nell'audizione sul Def, nel 2017 il fenomeno riguarderebbe circa 5 milioni di individui, l'8,3% della popolazione residente, in aumento rispetto al 7,9% del 2016 e al 3,9% del 2008. Le famiglie in povertà assoluta, secondo stime preliminari, sarebbero 1,8 milioni, con un'incidenza del 6,9%, in crescita di sei decimi rispetto al 6,3% del 2016 (era il 4% nel 2008).

La ripresa dell'inflazione nel 2017 spiega circa la metà (tre decimi di punto percentuale) dell'incremento dell'incidenza della povertà assoluta, ha sottolineato Alleva. "La restante parte - ha aggiunto - deriva dal peggioramento della capacità di spesa di molte famiglie che sono scese sotto la soglia di povertà", ha detto il presidente Istat. 

Complessivamente, L'Istat stima che nel 2017 siano in povertà assoluta 154 mila famiglie e 261 mila individui in più rispetto al 2016. Dal punto di vista territoriale, i dati provvisori mostrano aumenti nel Mezzogiorno e nel Nord, e una diminuzione al Centro. L'aumento delle famiglie in povertà assoluta è, inoltre, sintesi di una diminuzione in quelle in cui la persona di riferimento è occupata, e di un aumento in quelle in altra condizione.

Nel 2017 in 1,1 milioni di famiglie italiane "tutti i componenti appartenenti alle forze di lavoro erano in cerca di occupazione", pari a 4 famiglie su 100, in cui non si percepiva dunque alcun reddito da lavoro, contro circa la metà (535mila) nel 2008. Lo ha sottolineato il presidente dell'Istat, Giorgio Alleva, nel corso dell'audizione sul Def. "Di queste, - ha proseguito - più della metà (il 56,1%) è residente nel Mezzogiorno. Nel complesso si stima un leggero miglioramento rispetto al 2016 (15mila in meno), ma la situazione al Sud è in peggioramento (13mila in più)".

Leggi Tutto »

Consiglio regionale, respinta l’istanza di incompatibilità per D’Alfonso

La maggioranza di centrosinistra respinge per un voto l’istanza di incompatibilità nei confronti del presidente Luciano D'Alfonso, eletto senatore nelle elezioni politiche del 4 marzo scorso.

Il centrosinistra regge l'urto in una giornata nella quale due attivisti del Movimento 5 stelle si sono presentati all'Emiciclo vestiti da Mazzini e Garibald durante l'Assemblea, poi sono stati fatti uscire. D'Alfonso aveva citato i "casi eclatanti" di mancata convalida dell'elezione che coinvolse Garibaldi o Giuseppe Mazzini chiedendo di attendere prima il parere del Senato. In Aula la consigliera M5s Sara Marcozzi ha ribadito il concetto dell' "eroe delle due poltrone".

Il Consiglio regionale, presieduto da Giuseppe Di Pangrazio, si è riunito oggi a L’Aquila a Palazzo dell'Emiciclo. In apertura dei lavori ha preso atto delle dimissioni del consigliere Camillo D'Alessandro, eletto alla Camera e sostituito da Antonio Mario Innaurato che prenderà parte ai lavori consiliari a partire dalla prossima seduta. L’Assemblea regionale ha poi eletto il nuovo consigliere segretario, membro dell'Ufficio di Presidenza, dopo la nomina di Giorgio D'Ignazio come assessore. Il voto del Consiglio ha premiato con 16 voti Leandro Bracco (Gruppo Misto), mentre Pietro Smargiassi (M5S) l'altro candidato indicato dalle forze di opposizione ha ottenuto 12 preferenze. L'Assemblea si è inoltre espressa sulla questione della doppia carica del Presidente della Regione, Luciano D'Alfonso. La maggioranza dei consiglieri, con 16 voti contro 15, ha ritenuto compatibile la permanenza simultanea del Governatore nei ruoli di senatore e consigliere regionale, in attesa del pronunciamento sulla convalida del Senato della Repubblica. I Consiglieri regionali hanno anche approvato due risoluzioni: la prima impegna il governo regionale ad inserire l'ospedale SS Annunziata di Guardiagrele nel Piano Sanitario Regionale come ospedale di area disagiata, la seconda prevede interventi a favore del Consorzio Bonifica Centro. L'Aula ha anche approvato a maggioranza il provvedimento amministrativo che da il via libera al rendiconto 2017 del Consiglio regionale e il progetto di legge che aggiorna la norma regionale in materia di organizzazione delle Pro Loco in Abruzzo. Le principali modifiche riguardano l'introduzione dell'Albo unico regionale delle associazioni Pro Loco e novità in materia di incentivi e contributi. La seduta consiliare riprenderà dopo la riunione della Commissione bilancio, convocata straordinariamente per esaminare alcuni emendamenti relativi al progetto di legge sulle borse di studio universitarie. In contemporanea è riunita la Conferenza dei Capigruppo che ascolterà alcune delegazioni di cittadini presenti in Aula.

La sessione pomeridiana del Consiglio regionale si è conclusa con l'approvazione del progetto di legge che finanzia le borse di studio per gli universitari abruzzesi. La norma assegna per l'anno 2018 al competente Dipartimento della Giunta regionale una somma pari a 720mila euro che darà copertura alla quota di compartecipazione regionale pari al 40% dell'assegnazione relativa al fondo integrativo statale. Lo stanziamento è necessario affinché si attivi l'iter di concessione delle borse. Il resto dei punti all'ordine del giorno sono stati rinviati alla prossima seduta.

Leggi Tutto »

Sanità, completato il riordino delle strutture extraospedaliere

Un totale di 1406 nuovi posti letto, da attivare in strutture private, per completare il riordino della rete territoriale residenziale e semiresidenziale per quanto riguarda le aree della riabilitazione, delle demenze e degli anziani.

Dopo aver provveduto a definire i fabbisogni da allocare nelle strutture pubbliche, la giunta regionale ha stabilito la dotazione di posti letto per quelle private autorizzate e accreditate, nel rispetto della normativa vigente e dell'attuale programmazione sanitaria.

Nel dettaglio, per quanto riguarda le residenze sanitarie assistite (Rsa) per l'area demenze saranno attivati complessivamente 183 posti (52 nella Asl provinciale dell'Aquila, 62 in quella di Chieti, 21 in quella di Pescara e 48 in quella di Teramo), per le Rsa anziani 29 (8 a Chieti e 21 a Teramo), per le residenze protette anziani 904 (276 all'Aquila, 162 a Chieti, 300 a Pescara e 166 a Teramo), per le semiresidenziali anziani 98 (27 all'Aquila, 36 a Chieti, 8 a Pescara e 27 a Teramo), per le semiresidenziali demenze 58 (27 all'Aquila, 6 a Chieti, 8 a Pescara e 17 a Teramo), 42 per le semiresidenze di riabilitazione estensiva (17 all'Aquila e 15 a Pescara), 61 per le semiresidenze disabili (39 all'Aquila, 13 a Chieti e 9 a Pescara), 14 per le semiresidenze per i disturbi del comportamento alimentare in età adulta (7 all'Aquila e 7 a Pescara) e 19 per il centro diurno per lo spettro autistico (all'Aquila).

All'Aquila saranno anche attivati 2 posti letto Usap per i pazienti in stato vegetativo permanente o semi-cosciente prolungato, mentre su tutta la regione sono previsti 7 posti per le residenze dedicate alle minorazioni plurisensoriali in età evolutiva e 10 per i disturbi comportamentali e patologie neuropsichiatriche in età evolutiva (la localizzazione sarà individuata in seguito).

"Si è trattato di un percorso lungo e complesso - spiega l'assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci - orientato alla costituzione di una rete di offerta il più possibile aderente alle effettive necessità assistenziali della popolazione abruzzese. Lo scopo è quello di innalzare ulteriormente gli attuali livelli essenziali di assistenza (i Lea), implementando la qualità e garantendo nuovi servizi ai cittadini". 

Leggi Tutto »

L’arcivescovo di Pescara mons. Tommaso Valentinetti lancia il partito dei sindaci

Un partito dei sindaci. A lanciare questa proposta è l'arcivescovo di Pescara - Penne, monsignor Tommaso Valentinetti. Stando a quanto riportato sul quotidiano Il Messaggero ed. Abruzzo, mons. Valentinetti avrebbe detto: «Perché non facciamo un partito dei sindaci? Loro possono essere i veri e autentici amministratori della Regione e della Provincia. Soprattutto i sindaci dei piccoli borghi li ho definiti eroi della realtà sociale, perché con pochissimi mezzi a disposizione riescono poi a tenere in piedi situazioni particolari».
L'Arcivescovo di Pescara - Penne non si ferma solamente alla proposta ma amplia la sua analisi - stando a quanto riportato nell'articolo - anche alla situazione politica attuale. «Mi rendo conto - si legge nel pezzo de Il Messaggero - come sia fallimentare un determinato modo di fare politica, lo stiamo vedendo in ambito regionale, che non ci porta da nessuna parte perché continua a rappresentare gli interessi di parte e non quelli comuni».
«Il sindaco - racconta - non lo si fa per soldi, ma come atto d'amore per i propri cittadini. Una città cambia se cambiamo tutti», conclude l'articolo.

Leggi Tutto »

Busta con proiettile inviata all’assessore Paolucci

Un busta con all'interno un proiettile è stata fatta recapitare stamani alla segreteria dell'assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci che si trova all'Aquila, a palazzo Silone, sede della giunta regionale.
A denunciare il fatto è stata la responsabile della segreteria che ha trovato la busta nella corrispondenza giornaliera. Del fatto sono stati avvisati i carabinieri che stanno facendo i rilievi su busta e proiettile. Secondo quando si é appreso, all'interno della busta c'era una lettera in cui vengono sviluppate tematiche sulla sanità. 

"Ci sono degli accertamenti in itinere, per cui normalmente non faccio commenti in queste situazioni. Posso dire di essere infastidito sì, ma preoccupato spero di no. Credo si tratti di un gesto individuale, di uno sconsiderato, che nulla ha a che vedere con l'imbarbarimento del confronto politico che pure purtroppo c'è e che riguarda l'utilizzo di aggettivi e sostantivi a mio avviso sbagliati".

E' il commento dell'assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci, dopo la busta contenente un proiettile recapitata questa mattina nella sede della Regione all'Aquila. Paolucci, che questa mattina era negli uffici dell'assessorato a Pescara, ha spiegato di non aver potuto leggere il contenuto della lettera all'interno della quale c'era il proiettile.

"Ci sono dei rilievi in corso - ha sottolineato - poi, chi di dovere saprà come e quando informarmi". 

Leggi Tutto »

Cala il gioco d’azzardo tra i giovani

Scende la percentuale per il gioco d'azzardo tra i giovani mentre si registra un vero boom tra gli adulti: nel 2017 i giocatori-studenti nella fascia 15-19 anni sono diminuiti di 400mila unità rispetto al 2014, quando i giovani scommettitori raggiungevano la quota di 1.4 milioni. Complessivamente, nel 2017 hanno giocato almeno una volta 17 milioni di italiani (di cui 1 milione di studenti) contro i 10 milioni del 2014.

Al Sud sarebbero in aumento gli studenti-giocatori 'problematici', ovvero a rischio di gioco patologico. A fornire i dati è uno studio del Cnr di Pisa. Secondo i due nuovi studi Espad e Ipsad dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr) - dedicati rispettivamente alla diffusione del gioco d'azzardo tra gli studenti delle scuole superiori (15-19 anni) e tra la popolazione generale adulta comprensiva anche di quella più giovane (15-64 anni) - aumentano dunque i giocatori adulti mentre diminuiscono tra gli studenti.

Leggi Tutto »

Governo, Mattarella fissa un terzo giro di consultazioni

Ci sarà un terzo giro di consultazioni al Quirinale che si svolgeranno nella sola giornata di lunedì della prossima settimana. “A distanza di due mesi - rende noto la presidenza della Repubblica - le posizioni di partenza dei partiti sono rimaste immutate. Non è emersa alcuna prospettiva di maggioranza di governo. Nei giorni scorsi è tramontata anche la possibilità di una intesa tra il M5s e il Pd. Il presidente Mattarella svolgerà nuove consultazioni, in un'unica giornata, quella di lunedì, per verificare se i partiti propongano altre prospettive di maggioranza di governo”.

Leggi Tutto »

L’indice nazionale dei prezzi al consumo cresce dello 0,5% su base annua

Secondo le stime preliminari, nel mese di aprile 2018 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dello 0,5% su base annua (+0,8% a marzo).

Il rallentamento dell’inflazione, in parte frenato dall’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari (da +0,5% di marzo a +1,6%), si deve prevalentemente all’inversione di tendenza dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +5,0% a -1,1%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,5% a -0,7%), cui si aggiunge quella, meno marcata, dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (da +0,4% a -0,7%).

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi rallenta a +0,5% (era +0,7% nel mese precedente) mentre quella al netto dei soli Beni energetici si attesta a +0,5% (come a marzo).

L’aumento congiunturale dell’indice generale dei prezzi al consumo è dovuto principalmente ai rialzi dei prezzi degli Alimentari lavorati (+1,1%), dei Beni energetici non regolamentati (+1,1%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,9%), quasi del tutto neutralizzati dal calo dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (-5,4%).

A causa dell’accelerazione della crescita dei prezzi dei beni (da +0,7% di marzo a +0,9%) e della decelerazione di quella dei servizi (da +0,9% a +0,2%), il differenziale inflazionistico tra servizi e beni torna negativo (da +0,2 punti percentuali di marzo a -0,7).

L’inflazione acquisita per il 2018 è pari a +0,7% per l’indice generale e a +0,5% per la componente di fondo.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,7% su base mensile e dell’1,5% su base annua (+0,4% a marzo).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto salgono dello 0,5% in termini congiunturali e dell’1,6% in termini tendenziali (in accelerazione da +0,8% del mese precedente).

Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,5% su base mensile e dello 0,6% su base annua (+0,9% a marzo). Il rialzo congiunturale più marcato rispetto al NIC si deve al rientro definitivo dei saldi invernali di abbigliamento e calzature di cui il NIC non tiene conto.

Leggi Tutto »

Istat, cresce la stima degli occupati

A marzo 2018 la stima degli occupati continua a crescere (+0,3% rispetto a febbraio, pari a +62 mila). Il tasso di occupazione si attesta al 58,3% (+0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente).

La crescita congiunturale dell’occupazione interessa tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni. L’aumento maggiore si stima per i giovani 25-34enni (+0,9 punti percentuali). La crescita è dovuta interamente alla componente maschile mentre per le donne, dopo l’aumento dei mesi precedenti, si registra un calo. Nell’ultimo mese si stima una ripresa degli indipendenti, che recuperano in parte la diminuzione osservata nei primi due mesi dell’anno e, in misura più lieve, dei dipendenti a termine, mentre restano sostanzialmente stabili i permanenti.

Dopo il calo di febbraio, la stima delle persone in cerca di occupazione a marzo registra un aumento dello 0,7% (+19 mila). La crescita della disoccupazione si concentra tra le donne e i 35-49enni. Il tasso di disoccupazione rimane stabile all’11,0% mentre quello giovanile scende al 31,7% (-0,9 punti percentuali).

A marzo la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,8% (-104 mila). Il calo riguarda entrambi i generi e tutte le classi di età ad eccezione dei 15-24enni. Il tasso di inattività scende al 34,3% (-0,3 punti percentuali rispetto a febbraio).

Nell’arco del primo trimestre 2018 si stima una crescita degli occupati dello 0,1% rispetto al trimestre precedente (+21 mila). L’aumento interessa gli uomini e tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni. Crescono i dipendenti a termine (+66 mila), mentre diminuiscono lievemente i permanenti (-8 mila) e in misura più consistente gli indipendenti (-37 mila). Alla crescita degli occupati nel trimestre si accompagna un lieve aumento dei disoccupati (+0,1%) e un calo degli inattivi (-0,3%, -34 mila).

Su base annua continua l’aumento degli occupati (+0,8%, +190 mila). La crescita interessa uomini e donne e riguarda esclusivamente i lavoratori a termine (+323 mila), mentre calano i permanenti (-51 mila) e gli indipendenti (-81 mila). Crescono soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+391 mila) e, in misura minore, i 15-34enni (+46 mila) mentre calano i 35-49enni (-246 mila). Nell’arco di un anno diminuiscono sia i disoccupati (-4,0%, -118 mila) sia gli inattivi (-1,1%, -150 mila)

Leggi Tutto »