Primo Piano

Hotel Rigopiano, i soccorritori continuano a scavare per cercare i dispersi

Giampiero Parete riabbraccia moglie e figli

E' stato dimesso dall'ospedale di Pescara Giampiero Parete, il superstite della valanga che mercoledi' scorso ha travolto l'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara). Ha riabbracciato la moglie e il figlio, che sono sotto osservazione nel reparto di Rianimazione. Il 38enne ora e' insieme a loro.

"Avevamo pensato che già fossero tutti salvi, ma non è così". Marco Bini, vice brigadiere del Soccorso alpino della Guardia di finanza, raffredda l'entusiasmo per il ritrovamento di alcuni sopravvissuti, che oggi sembravano essere 8. Di sicuro invece ci sono 6 persone salve, di cui 3 al momento estratte (una donna e due bambini, un maschio e una femmina) e 3 ancora intrappolati all'hotel (2 adulti e una bambina, che sarà la prossima ad essere estratta. Ci sono poi altre persone, probabilmente 3, che sono state viste tra le macerie dell'hotel Rigopiano. Per il momento, però, "non parlano", dice Bini, e ciò può volere diverse cose: potrebbero stare molto male e non essere in grado di rispondere, o peggio. In un primo momento di euforia, dopo il ritrovamento iniziale di sei persone, si era subito pensato che fossero vivi anche loro.

 Il figlio di Giampiero Parete, Gianfilippo, 7 anni, "scherza e ride" sul letto dell'ospedale di Pescara. E' quanto si apprende da fonti sanitarie. Il bambino e la madre, come gia' reso noto in conferenza stampa dal direttore sanitario aziendale della Asl di Pescara, Valterio Fortunato, stanno bene. Mamma e figlio presentavano una leggera ipotermia e ora sono stati stabilizzati

Più tardi ha potuto riabbracciare anche l'altra figlia, salvata dai soccorritori insieme agli altri bambini. L'arcivescovo di Pescara - Penne, Monsignor Tommaso Valentinetti, e' andato in ospedale a trovare la famiglia Parete, che attende di ricongiungersi con Ludovica in viaggio dall'Hotel Rigopiano. L'arcivescovo, che si e' recato a trovare Giampiero, Adriana e GianFilippo, non ha rilasciato dichiarazioni

Salvati gli altri bambini

I vigili del fuoco hanno  estratto dalle macerie dell'hotel Rigopiano tre bambini. Si tratterebbe - si apprende da fonti degli stessi vigili del fuoco - di quel gruppo di persone che era stato individuato per ultimo.

Attorno alle 16, gli uomini dei Vigili del Fuoco, del Soccorso alpino e della Guardia di Finanza che stanno lavorando da ore, avevano stabilito un contatto con un ulteriore gruppo di superstiti, tre persone, dopo quello di sei trovato in mattinata e una settima persona individuata nel primo pomeriggio. I soccorritori avevano iniziato a parlare con loro ma ancora non erano riusciti a raggiungerli. Dai primi contatti sembrava si trattasse di due bambini e una donna ma quando li hanno trovati hanno visto che erano tre bimbi.

Tremila uomini mobilitati

"Impegno massiccio delle Forze Armate: 3mila uomini mobilitati e circa mille mezzi meccanici di vario tipo messi a disposizione per l'emergenza all'hotel Rigopiano". Lo scrive su Twitter il Sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano

 

Pronti all'ospedale de L'Aquila ad accogliere i feriti

"Abbiamo pronti due posti, ci e' stato comunicato che, probabilmente, dei feriti verranno. Se occorrera' ne possiamo predisporre altri". Lo spiega il primario del reparto di Rianimazione dell'ospedale "San Salvatore dell'Aquila", Franco Marinangeli. Per il medico, "l'intenzione e' quella di mandare le persone prima a Pescara, poi all'Aquila come seconda opzione. Ora i superstiti saranno portati all'Aeroporto di Pescara, poi li' si decide - ha aggiunto - Noi comunque siamo pronti e allertati". L'ospedale di Pescara e' stato designato come presidio di riferimento, mentre quello aquilano sara' struttura di seconda opzione.

I soccorritori stanno estraendo dalle macerie dell'hotel Rigopiano la terza persona del primo gruppo di sei superstiti individuato questa mattina. Lo rendono noto fonti dei vigili del fuoco aggiungendo che e' stato anche individuato e raggiunto un settimo superstite.

Identificata la prima vittima, Alessandro Giancaterino

E' Alessandro Giancaterino una delle due vittime accertate della valanga dell'Hotel Rigopiano. Lo confermano fonti qualificate. Il riconoscimento del corpo e' stato effettuato. Giancaterino era il fratello dell'ex sindaco di Farindola, ed era il capo cameriere del resort

Identificata la seconda vittima, Gabriele D'Angelo

E' stata riconosciuta anche la seconda vittima della valanga di Rigopiano: si tratta di Gabriele D'Angelo, cameriere dell'Hotel. Sono stati i parenti a confermare l'accaduto

La gioia dei parenti e delle Istituzioni

E' un miracolo, e' una situazione stupenda e indescrivibile, hanno trovato mio nipote Edoardo. Fatemi arrivare da lui". Lo annuncia Simona Di Carlo, consigliere comunale a Pescara e zia del piccolo Edoardo, uno dei bimbi trovati vivi tra le macerie dell'Hotel Rigopiano. Edoardo era a Rigopiano con i genitori, Sebastiano Di Carlo la moglie Nadia, che risiedono a Loreto Aprutino.

"Lo sforzo che ora mettiamo in campo e' quello di offrire tutta l'assistenza che siamo in grado di garantire. Comunicheremo con bollettini cadenzati le condizioni dei superstiti". Cosi' l'assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, nel corso di un briefing con la stampa per fare il punto sulle persone arrivate all'ospedale di Pescara dopo essere state estratte dai resti dell'hotel Rigopiano. Un nuovo incontro con la stampa e' previsto per le 18.30. Con Paolucci c'erano il direttore sanitario aziendale, Valterio Fortunato, e il direttore sanitario di presidio, Rossano Di Luzio. In ospedale e' stato allestito anche un punto di raccolta per i familiari dei dispersi e dei superstiti.

"Siamo felici che ci siano dei superstiti, è una bella notizia. C'è grande apprensione per i dispersi, ci auguriamo che ci siano ancora altre persone sopravvissute. Io ho avuto fiducia dal primo momento, continuo a pregare e sperare che si concluda tutto per il meglio". A dirlo è il presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco

Un fuoco per restare vivi

Il primo gruppo di persone individuate sotto le macerie dell'hotel Rigopiano si sarebbe trovato nella zona ricreativa dell'albergo, dove c'erano il bar e la sala biliardo. Lo dice il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, aggiungendo che la situazione e' in continua evoluzione. "Con quella slavina non c'era alcuna possibilita'. E' davvero un miracolo", ha aggiunto sottolineando che i soccorritori stanno lavorando in condizioni difficilissime con il rischio di nuove valanghe e la nebbia che e' scesa sulla zona.

Stando a quanto si apprende i sopravvissuti dell'Hotel Rigopiano, per restere vivi, hanno acceso il fuoco. Hanno raccontato i soccorritori, che si sentiva puzza e c'era fumo che usciva. Si trovavano tuti nel vano cucina.

'Appena ci hanno visto erano felicissime e non sono riuscite a parlare. Dagli occhi si capiva che erano sconvolte positivamente per averci visto'', Cosi il soccorritore alpino della Guardia di Finanza Marco Bini racconta gli attimi del salvataggio della mamma e della figlia. ''Le abbiamo trovate nel vano cucina, e poi abbiamo salvato le altre persone'', dice Bini.

'Probabilmente oltre ad accendere un fuoco avevano qualcosa da mangiare con loro'', ha raccontato il soccorritore della Gdf Marco Bini che ha estratto mamma e figlia. ''Mentre noi stavamo scavando questo varco loro ci sentivano. La speranza ora e' quella di ritrovare altre persone in vita anche se non abbiamo avuto altri segnali o sentito rumori'', spiega.

 "Il locale dove abbiamo trovato i superstiti era grande e c'era molta aria", insomma una sorta di 'igloo'. Lo stesso vicebrigadiere delle Fiamme Gialle riferisce che i soccorritori hanno trovato "tanti piccoli fuochi", e hanno visto del fumo: "c'era un odore fortissimo" e il fumo pur essendo un segnale che c'e' ossigeno per la combustione non e' un segnale positivo perche' consuma l'aria di eventuali ulteriori superstiti. Riguardo alle condizioni degli otto che salvati stamane, Dini ha affermato che "non sembrano in condizioni particolarmente gravi. Tra loro c'erano due bambine e di 5 o 6 anni".

L'inchiesta della Procura di Pescara

La procura di Pescara, che ha avviato l'inchiesta, per disastro colposo e omicidio colposo plurimo, cercano di capire se 'esistono responsabilita' umane connesse a questo fatto?', ha spiegato il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini. Il viceministro degli Interni Filippo Bubbico a Penne, quartiere generale logistico dei soccorsi a pochi chilometri dall'albergo Rigopiano. 

Il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini, che insieme al pm Andrea Papalia coordina l'inchiesta, per disastro colposo e omicidio colposo plurimo, aperta dalla Procura del capoluogo adriatico sulla tragedia dell'Hotel Rigopiano, spiega le domande alle quali gli inquirenti, in queste ore, stanno cercando di fornire risposte. "Le prime domande che riteniamo meritevoli di risposte, in relazione a questa vicenda, sono: esistono responsabilita' umane connesse a questo fatto?'', dice Tedeschini.

E piu' nello specifico, spiega sempre la Tedeschini, ci si deve chiedere ''se quelle persone, dovevano essere li' quando e' avvenuta la valanga? Quell'albergo, in quel dato momento storico, doveva essere aperto? Quella struttura poteva stare li'? Se le persone ad un certo punto volevano andare via, cosa ha impedito che cio' avvenisse? E piu' in generale: quanto avvenuto, e' stato determinato da condotte umane riprovevoli, di tipo omissivo, imprudente o imperito?". Poi c'e' la questione dei ritardi nei soccorsi: "E' un tema rilevante, che approfondiremo, ma il fatto di porsi delle domande non implica di per se' un giudizio".

"Un'inchiesta come questa si costruisce facendosi le domande giuste, in merito a tutte le condizioni che hanno determinato un fatto, al fine di verificare e valutare se ci siano delle responsabilita' umane in relazione a fatti costituenti reato - ha proseguito Tedeschini - Questo e soltanto questo e' il nostro compito, valutare la responsabilita' penale delle persone fisiche. Non tutte le responsabilita' umane - ha concluso il procuratore aggiunto di PESCARA - sono pero' giudiziariamente rilevanti o valutabili".

 

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Dopo una notte di ricerche in condizioni estreme sono stati tutti estratti vivi nella tarda mattinata di oggi gli otto superstiti ritrovati dai soccorritori sotto le macerie dell'Hotel Rigopiano. Sono tutti in buone condizioni, ha riferito Marco Bini della Guardia di Finanza, tra loro ci sono due bimbi.

Il recupero e' avvenuto in due momenti con due interventi: nel primo sono state estratte 6 persone, tre uomini, una donna e due bambini. Nel secondo altre due persone, che devono ancora essere identificate. Alcuni di loro sono gia' all'ospedale di Pescara. I soccorritori confidano di trovare altre persone vive. La mamma e la figlia estratte vive hanno saputo proteggersi e reagire. 'Probabilmente oltre ad accendere un fuoco avevano qualcosa da mangiare con loro', ha raccontato il soccorritore della Gdf Marco Bini che ha estratto mamma e figlia. 'Mentre noi stavamo scavando questo varco loro ci sentivano. La speranza ora e' quella di ritrovare altre persone in vita anche se non abbiamo avuto altri segnali o sentito rumori'. I carabinieri della forestale hanno acquisito le carte sui piani di emergenza e soccorso dell'area Vestina, da Penne verso la montagna, predisposte e attuate dalla Provincia. Due le persone tratte in salvo ieri.

Uno dei due dipendenti dell'hotel Rigopiano che sono fortunosamente scampati alla tragedia, un manutentore dell'albergo, e' tornato in quota insieme ai soccorritori per aiutarli nella ricerca dei superstiti. Con lui anche la donna estratta viva dopo quasi 48 ore. Insieme stanno indirizzando i vigili del fuoco nelle aree dell'hotel dove si trovavano i clienti prima della slavina, per accelerare le operazioni di soccorso.

La bambina recuperata viva dopo quasi due giorni nell'hotel Rigopiano viene trasportata in questi minuti all'ospedale dell'Aquila, a differenza della donna che e' gia' stata ricoverata a Pescara. A quanto si apprende, le condizioni della bimba sarebbero piu' serie, e questo ha reso necessario il ricovero nell'ospedale del capoluogo abruzzese.

 

Salvi i due cani pastore abruzzesi

"Lupo e Nuvola, i pastori abruzzesi nati e cresciuti all'Hotel Rigopiano, non so come, sono riusciti a raggiungere la mia contrada, una frazione di Farindola (Villa Cupoli) sani e salvi. Questo non può di certo colmare il vuoto e la distruzione che attraversa un paese in ginocchio ancora speranzoso, nell'attesa soltanto di notizie positive, me in prima persona.Ma questi due bellissimi cagnoloni, rivedendoli, di certo sono riusciti a farmi tornare a battere il cuore, almeno per qualche secondo, riportando la speranza". Lo ha scritto su Facebook Martina Rossi, che lavorava come barista all'hotel Rigopiano, postando una foto dei due cani.

 

 

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Sono otto le persone trovate vive sotto le macerie dell'hotel Rigopiano, travolto da una valanga mercoledì scorso. Tra loro ci sono due bambine. Lo ha riferito la dirigente dell'Ufficio emergenze della Protezione Civile, Titti Postiglione, in un punto stampa a Rieti. Speranze di trovare altri dispersi in vita "le abbiamo sempre avute, anche se tutti sappiamo in ogni attività di ricerca e soccorso si affievoliscono via via che passa il tempo. Sicuramente dopo questo ritrovamento ora le speranze sono aumentate"

 

 

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Sei persone sono state individuate vive dai viigli del fuoco sotto la slavina che ha travolto l'Hotel Rigopiano. I vigili del fuoco sono in contatto con i sei con i quali hanno piu' volte parlato. Al momento i superstiti sono ancora sotto le macerie. Il primo contatto con i sei e' stato poco dopo le 11. Le sei persone vive individuate sotto le macerie dell'Hotel Rigopiano, secondo le informazioni di un funzionario dei Vigili del Fuoco, si troverebbero sotto un solaio e "ci stanno parlando".

 Sono in corso le operazioni di recupero. 

Coperte termiche e liquidi sono stati chiesti dai soccorritori che stanno lavorando per liberare le sei persone individuate tra le macerie dell'hotel Rigopiano. Si sta cercando, inoltre, di far arrivare il maggior numero di ambulanze nell'area per prestare i primissimi soccorsi ai sopravvissuti.

All'ospedale di Penne, dove sono riuniti decine di parenti di dispersi dell' Hotel Rigopiano, si sta diffondendo la notizia delle sei persone trovate vive. I familiari erano da ore in un'angoscia disperante riuniti nell'ex biblioteca dell'ospedale con l'assistenza di medici e psicologi. I dispersi sono in tutto una trentina e ora ci si chiede chi sia stato trovato vivo. "Ci sono famiglie, genitori di ragazzi, le vittime sono in gran parte giovani - racconto il medico rianimatore Vincenzo Di Giovanni -. Finche' non avranno notizie definitive la loro ansia restera' tremenda"

L'Ospedale di Pescara e' pronto ad accogliere e soccorrere i sei superstiti trovati ancora vivi sotto le macerie e la neve dell'hotel Rigopiano, a Farindola, dove dalle 11 circa i vigili del fuoco sono in contatto con sei persone ancora vive. Lo confermano fonti ospedaliere. Sull'area del resort sono nel frattempo in volo due elicotteri, uno del 118 e uno della guarda costiera, con medici a bordo per soccorrere le persone rinvenute sotto la valanga

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Si cercano i superstiti all’hotel Rigopiano nel Pescarese

I soccorritori sono arrivati all'hotel Rigopiano, "la situazione e' drammatica, l'albergo e' stato spazzato via, e' rimasto in piedi solo un pezzetto", hanno riferito i vigili del fuoco. "Ci sono tonnellate di neve, alberi sradicati e detriti - hanno aggiunto - che hanno sommerso l'area dove si trovava l'albergo". "Ci sono materassi trascinati a centinaia di metri da quella che era la struttura", ha riferito Luca Cari, responsabile della comunicazione in emergenza dei vigili del fuoco.

Unità cinofile dei vigili del fuoco sono in azione all'hotel Rigopiano, ma al momento non si sente nulla. E' quanto riferiscono i soccorritori dei vigili del fuoco. C'e' un'area privilegiata all'interno della struttura alberghiera dove si stanno facendo le ricerche, ma la zona di interesse e' molto piu' ampia, si sviluppa per centinaia di metri, e percorre tutta la massa della valanga

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Si temono molti morti all'hotel Rigopiano di Farindola, sepolto ieri da una slavina per l'effetto congiunto di Bufere di neve e terremoto. Trenta le persone considerate disperse, tra turisti e personale, sotto la neve da 24 ore. Al momento e' stato estratto il corpo di una prima vittima, ma i primi soccorritori parlano di ''molti morti''. La prima vittima, un uomo, e' stata estratta ma scavare in quelle condizioni, raccontano i soccorritori, 'e' complicatissimo'. Per raggiungere il resort a quattro stelle di Farindola, in provincia di Pescara, a quota 1.200 metri, il Soccorso Alpino, il primo ad arrivare alle quattro del mattino, ha dovuto usare gli sci. Impossibile procedere per i mezzi che si sono trovati la strada sbarrata da altre valanghe e alberi caduti. Molto il lavoro per raggiungere la struttura quasi completamente crollata dopo essere stata investita in pieno dalla slavina. Le ambulanze e i mezzi sono bloccati a 9 chilometri, sul posto possono arrivare solo i vigili del fuoco con l'elicottero e un mezzo cingolato che puo' caricare fino a 8 persone. Due persone che erano rimaste fuori dall'hotel sono state tratte in slavo, una e' in stato di ipotermia, ma non in pericolo di vita.

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A Penne il punto di raccolta dei familiari dispersi

A Penne si lavora per allestire un punto di raccolta per i parenti delle persone disperse in seguito alla valanga dell'hotel Rigopiano di Farindola. Molti dei familiari degli ospiti dell' albergo sono nella cittadina vestina gia' da ieri sera e il Comune si e' occupato dell'assistenza. Il punto di raccolta dovrebbe essere allestito nei pressi del Centro operativo comunale, dove da ieri, su disposizione del Prefetto di Pescara, e' attivo il Posto di coordinamento avanzato per la gestione dell'emergenza maltempo

 

Arrivata la turbina all'hotel

Hanno cominciato a scavare con i mezzi tecnici i soccorritori dei dispersi all'interno dell'hotel di Rigopiano. Una colonna mobile con una turbina apristrada è arrivata, insieme ai mezzi meccanici, davanti all'hotel sommerso da una valanga. La turbina era rimasta senza gasolio e vigili del fuoco e uomini del soccorso alpino hanno portato a mano le taniche. Ora la colonna è a meno di 500 metri dall'hotel, dal quale è stata già estratta una vittima. Ci sono volute oltre 15 ore, ma finalmente si inizia a liberare il piazzale per potere scavare con i mezzi meccanici e non solo a mano. Sul posto c'è anche un rianimatore, giunto insieme ai 70 soccorritori.

 

Il racconto di un sopravvissuto

"Sono salvo perche' ero andato a prendere una cosa in automobile". E' quanto ha riferito ai medici Giampiero Parete, 38 anni, che ieri ha lanciato l'allarme per la valanga che ha travolto l'hotel Rigopiano. La moglie e i due figli di Parete sono sotto le macerie dell'albergo. "E' arrivata la valanga - ha detto ancora ai sanitari il 38enne, ricoverato in Rinimazione - sono stato sommerso dalla neve, ma sono riuscito a uscire. L'auto non e' stata sepolta e quindi ho atteso li' l'arrivo dei soccorsi".

I soccorritori del soccorso alpino hanno estratto un uomo senza vita dall'hotel 'Rigopiano' di Farindola investito ieri da una valanga. Gli uomini che stanno operando nella zona hanno riferito di una valanga enorme.

L'uomo, Giampiero Parete residente a Montesilvano, e' cosciente ed e' assistito dal personale della Rianimazione dell'ospedale di Pescara e dagli psicologi della Asl. E' arrivato in stato di ipotermia, ma il quadro clinico non e' preoccupante. E' stato lui ieri a lanciare l'allarme al suo datore di lavoro. Poi la lunga attesa dell'arrivo dei soccorsi, insieme all'altro superstite.

"Ho perso tutto. Lì sotto ci sono mia moglie e i miei due figli Ludovica, che ha sei anni, e Gianfilippo, di 8 anni". La moglie Adriana è infermiera nella casa di cura De Cesaris a Spoltore, in provincia di Pescara. Uscito dall'hotel per prendere le medicine al momento della slavina, Parete è riuscito a scappare assieme a un manutentore che ora sta aiutando i soccorritori.

 "Giampiero e tutti gli ospiti dell'albergo, avevano pagato e avevano raggiunto la hall pronti per ripartire appena fosse arrivato lo spazzaneve. Gli avevano detto che sarebbe arrivato alle 15, ma l'arrivo e' stato posticipato alle 19. Avevano preparato gia' le valigie. Tutto i clienti volevano andare via". Cosi' Quintino Marcella, ristoratore e datore di lavoro di Giampiero Parete superstite della valanga che ieri pomeriggio ha colpito l'Hotel Rigopiano, a Farindola. Parete ha lanciato l'allarme proprio al ristoratore.

Le dichiarazioni del prefetto di Pescara, Francesco Provolo: ci sono bambini

"Il manutentore dell'hotel ha parlato di una ventina di persone e qualche bambino ospitati nella struttura, oltre a sette, otto persone dello staff, ma sono notizie senza conferme ufficiali". E' quanto dichiara a Rainews24 il prefetto di Pescara Francesco Provolo, riguardo all'albergo colpito da una slavina sul Gran Sasso, in Abruzzo. Stesso discorso per quanto riguarda le possibili vittime. "L'attività di soccorso è a pieno regime - assicura il prefetto - sul posto è già il personale dei vigili del fuoco e del soccorso alpino. Le forze in campo sono tutte quelle possibili ed è stata accettata anche la mia richiesta di avere l'intervento dell'Esercito".

"Non voglio dare numeri o dati su potenziali vittime all'hotel Rigopiano, per rispetto dei familiari degli ospiti della struttura alberghiera, che aspettano notizie con giustificata apprensione". Lo dice a Rainews 24 il Prefetto di Pescara, Francesco Provolo, che non conferma ancora le notizie su una vittima estratta viva dal resort travolto da una slavina a seguito delle scosse di terremoto di ieri. "Capisco il lavoro degli organi di informazione - prosegue Provolo - ma bisogna che si capisca ancor di piu' la situazione dei familiari degli ospiti della struttura. Sulla situazione sono all'opera l'intera macchina della Protezione civile e tutte le forze di soccorso.

 

Le parole del Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio

 "Mancano all'appello circa 30 persone, tra ospiti e lavoratori dell'Hotel Rigopiano a Farindola, sotto il Gran Sasso, travolto ieri sera da una slavina". Lo ha detto il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, durante un punto stampa tenuto presso la Direzione di Comando e Controllo (Di.Coma.C.) di Rieti. "Pero' anche io - prosegue Curcio - mi allineo alla catena di informazione che vede nel Prefetto il punto terminale di queste informazioni" "Il luogo è stato raggiunto alle 4.30 - ha riferito Curcio - da uomini valorosi, che di fronte a una situazione davvero al limite sono arrivati alla struttura, mettendo in sicurezza due persone e adesso stanno lavorando per portare i mezzi, che ancora fanno fatica ad arrivare, e stanno già lavorando nella verifica delle condizioni che restano proibitive anche per il soccorso tecnico".

 

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I soccorritori hanno al momento messo in salvo due persone, Giampiero Parete e Fabio Salzetta, dall'hotel Rigopiano di Farindola, in provincia di Pescara travolto ieri da una valanga. 

I due al momento dell'incidente erano all'esterno della struttura e hanno visto la slavina arrivare. Risultano in buone condizioni fisiche; si erano riparati all'interno di un'auto. Al momento nessuna informazione disponibile sugli altri occupanti dell'albergo.

Sarebbe in parte crollato e in parte sommerso dalla neve l'hotel Rigopiano di Farindola

I soccorritori non sono ancora riusciti ad entrare nella struttura, dalla quale non provengono voci ma al cui interno si vedono delle luci. Le due persone salvate al momento dell'incidente si trovavano all'estero sono state intanto messe in salvo.

I mezzi di soccorso rimangono bloccati a circa 6 km dall'albergo, a causa della neve alta e dei numerosi alberi crollati sul tragitto. I soccorritori giunti finora hanno infatti dovuto raggiungere l'hotel sugli sci. Si attende l'arrivo di un 'bruco', un piccolo gatto delle nevi che potrebbe riuscire a farsi strada e che puo' trasportare fino a otto persone

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Soccorritori giunti sul posto

Ancora non sentono voci provenire dall'interno ma vedono alcune luci accese i soccorritori giunti da poco all'hotel Rigopiano in provincia di Pescara, travolto ieri da una valanga mentre ospitava circa 20 persone. Nella foto Ansa si può vedere l'esterno dell'hotel.

I soccoritori sono in contatto con una persona che e' riuscita ad uscire dalla struttura. Ha riferito che una slavina ha travolto l'hotel e che una parte dovrebbe essere crollata. Ha detto inoltre che c'erano ospiti, ma non saputo fornire indicazioni sulle loro condizioni. Ci sarebbe anche un'altra persona che e' riuscita a lasciare l'albergo e a lanciare l'allarme al 118

Queste le parole del Sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, riportate dal presidente della Provincia Antonio Di Marco su facebook: "Il soccorso alpino con gli sci è arrivato sul posto. La valanga è di grandi dimensioni e ha coinvolto integralmente l'hotel, che pare abbia retto. Dentro si vede una lucina e adesso gli uomini stanno entrando.
La zona resta pericolosa per eventuali distacchi e per adesso è impossibile cercare eventuali dispersi nella neve.  Preghiamo che siano tutti salvi".

I soccorritori avanzano con gli sci

I soccorritori che stanno cercando di raggiungere nella neve l'albergo della provincia di Pescara travolto ieri da una valanga a circa 6 km dall'obiettivo hanno trovato la strada piena di alberi crollarti e nessun mezzo e' stato in grado di procedere, cosicche' i soccorritori hanno proseguito sugli sci alpinismo.

"La situazione e' estremamente problematica. Non so bene a che distanza siamo, credo 5 o 6 chilometri. Ci sono tre o quattro metri di neve. Ora la mia squadra e quella della Guardia di finanza proseguiranno a piedi, con gli sci". Lo ha detto all'agenzia di stampa ANSA il delegato alpino del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas) Abruzzo, Antonio Crocetta, che sta raggiungendo con la colonna mobile di soccorso l'hotel 'Rigopiano', travolto da una valanga. "Le ambulanze e gli altri veicoli si sono dovuti fermare - aggiunge Crocetta -. Per ora proseguono solo i mezzi speciali e la turbina, il cui obiettivo e' quello di aprire la strada".

 

L'sms di richiesta di aiuto e l'angoscia dei parenti

"Aiuto aiuto stiamo morendo di freddo". E' il contenuto di un sms dei due clienti (una coppia) dell'Hotel Rigopiano inviato ai soccorritori. Al momento la colonna dei soccorritori e' ostacolata da altre slavine che hanno trascinato sulla strada alberi e pietre che devono essere rimossi prima la turbina possa passare. Nel frattempo un gruppo del soccorso Alpino si sta dirigendo con gli sci verso l'hotel.

Una decina di parenti dei clienti dell'Hotel Rigopiano dispersi da oggi pomeriggio a seguito della valanga sono al Coc (Centro operativo comunale) di Penne e chiedono di poter salire con i soccorritori. Una richiesta che non puo' essere esaudita dalle forze dell' ordine. L'attesa per notizie certe e positive per la sorte dei congiunti fa vivere momenti drammatici ai parenti. Una delle preoccupazioni che esprimono e' il fatto che da ore i propri congiunti sono al buio e al freddo a quota 1200 metri. Intanto, si e' appreso che nella stessa zona, denominata Bocca di Lupo, nel 1936 c'era stata un'analoga rovinosa valanga

Il parere del Soccorso Alpino

L'ipotesi degli esperti del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e' che all'origine della valanga che ha interessato l'hotel 'Rigopiano' ci siano le forti scosse di terremoto registrate nell'Aquilano. La colonna mobile di soccorso non e' distante dalla struttura, ma lungo la strada alcune slavine hanno provocato la caduta di materiale vario, tra cui tronchi di alberi, che ostacolano il percorso. Si sta quindi provvedendo alla rimozione dei detriti.

 

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Al di fuori dell'Hotel Rigopiano ci sarebbero due persone che avrebbero avuto contatti sia con il 118 che con i soccorritori. Uno di questi avrebbe inviato un sms ad un soccorritore prima rassicurandolo sulle sue condizioni poi parlando di macerie. Via whatsapp un altro cliente avrebbe confermato alla sala operativa del 118 di Pescara che dentro la struttura, lesionata, ci sarebbero delle persone intrappolate, ma di non essere in grado di dire le loro condizioni. I testimoni hanno parlato di una valanga di inaudita forza per la zona che si sarebbe staccata dalla montagna e avrebbe travolto parzialmente l'hotel Rigopiano.

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Sono partiti a seguito della chiamata attivata da un ospite dell'hotel i soccorsi diretti verso l'albergo Rigopiano che sarebbe stato investito da una slavina. I soccorsi - come riferisce Roberto Cutraci, consigliere comunale di Farindola - sono partiti un paio di ore fa da Pescara e da Penne: in movimento ci sono gli uomini del soccorso alpino e dei carabinieri, partiti da Penne, quelli dei vigili del fuoco, partiti da Pescara. La distanza da percorrere, in una situazione resa molto difficile dalla neve, e' di 45 km da Pescara a Farindola e di altri 9 km da Farindola fino alla frazione di Rigopiano.

 

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Una slavina avrebbe interessato l'hotel Rigopiano, vicino a Penne in provincia di Pescara. La protezione civile sta verificando la presenza di eventuali danni e se ci sono ospiti coinvolti. Si teme possano esserci delle vittime, come annunciato da Antonio Di Marco, presidente della provincia di Pescara. su Facebook. Di Marco ha spiegato che in albergo c'erano 20 ospiti. "Cari amici - scrive Di Marco - purtroppo è accaduta una terribile tragedia. Una slavina si è abbattuta sull'Hotel Rigopiano, un gioiello di struttura turistica della nostra provincia. A Rigopiano, già sommersa dalla neve, è in atto in queste ore una bufera di neve. Una turbina si sta recando sul posto, per liberare la strada di accesso alla zona dell'albergo, dietro la quale c'è la colonna mobile dei soccorsi. Sta intervenendo anche il soccorso alpino. Sembrerebbe ci siano delle vittime, ma è tutto da confermare. In albergo c'erano 20 ospiti"

"E' vero. All'hotel Rigopiano di Farindola risultano presenti circa 20 persone piu' il personale, i soccorritori stanno andando sul posto con la massima celerita'". Lo scrive su Facebook il governatore dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, rispondendo al commento di un utente che chiedeva se fosse vera la notizia della slavina sull'hotel, invitando, in tal caso, i soccorsi

 

 

immagine di repertorio

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Forti scosse di terremoto tra L’Aquila e Rieti

La prima scossa di Terremoto di magnitudo 5.3 registrata oggi fa parte "della stessa sequenza del 24 agosto scorso che ha attivato varie faglie della stessa struttura". Lo ha detto all'AGI, Concetta Nostro, primo ricercatore dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). "La zona interessata si trova a meta' tra quella attivata dal Terremoto del 2009 a l'Aquila e quella attivata dal sisma del 24 agosto", ha aggiunto.

Subito dopo altre due forti scosse hanno interessato molte regioni del Centro Italia. Secondo una prima stima dell'Ingv la seconda nuova scossa di terremoto registrata verso le 11.15 nel centro Italia dovrebbe avere una magnitudo 5.4. Il terremoto è stato registrato nella stessa zona della prima scossa di magnitudo 5.3 registrata intorno alle 10.25. La terza dovrebbe aver avuto magnitudo 5.3, secondo le prime stime. 

Sono in corso verifiche sulla infrastruttura ferroviaria dopo le varie scosse di terremoto che hanno colpito il Centro Italia. Lo comunica Fs su Twitte. Al momento è sospesa la linea Sulmona-Avezzano

Dopo la scossa di terremoto, Ferrovie dello Stato ha deciso lo stop dei treni, per verifiche, sulle tratte ferroviarie Terni-Rieti-L'Aquila-Sulmona (fino alle 17) e Sulmona-Avezzano (fino alle 19). Si stanno organizzando corse per autobus sostitutivi A L'Aquila, dipendenti di molte aziende sono usciti temporaneamente, come previsto in questi casi, per consentire primi controlli. Per la neve che sta cadendo dalla notte, molti cittadini hanno preferito invece non lasciare le loro case. Gente in strada a Teramo.

 

Sono poche e semplici le regole su come comportarsi dopo il terremoto. A ricordarle sono i Vigili del fuoco. Sette suggerimenti fondamentali per non rischiare di farsi del male, mettere in sicurezza voi e le vostre famiglie e non ostacolare i soccorsi dopo una scossa:

1) Uscire con calma da casa chiudendo acqua, luce e gas; per scendere usate le scale (se ci sono, meglio quelle antincendio) e non l'ascensore che potrebbe bloccarsi improvvisamente o, addirittura, precipitare.

2) Controllare dall'odore, assolutamente senza accendere fiamme libere, se ci sono perdite di gas e in tal caso aprire porte e finestre e, se possibile, segnalarlo;

3) Non usare il telefono o l'auto: le linee e le strade servono agli enti preposti al soccorso (Vigili del Fuoco - Croce Rossa ecc.);

4) Portarsi in zone aperte dove possono giungere facilmente i soccorsi (campi sportivi, giardini pubblici, piazze ampie) e non sostare in prossimità di corsi d'acqua;

5) Concordare con i familiari un punto di ritrovo e restare il più possibile uniti;

6) Non rientrare nelle abitazioni danneggiate se non accompagnati dagli operatori degli enti di soccorso;

7) Prestare la massima attenzione alle condizioni igieniche (la rottura di tubazioni o fognature può avere come conseguenza l'inquinamento dell'acqua potabile).

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L’Abruzzo ancora nella morsa del maltempo

A seguito dell'ondata di gelo e neve che continua ad imperversare in Abruzzo e' stata avviata la raccolta dati e la relativa procedura per la richiesta dello stato di emergenza nazionale. E' quanto annunciato dal sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale con delega alla Protezione civile Mario Mazzocca. "Le continue nevicate hanno prodotto nella scorsa notte ulteriori guasti che interessano sia la rete di Alta Tensione gestita da Terna che la rete di Media Tensione gestita da Enel-distribuzione. Ben oltre 300mila persone sono senza elettricita', un quarto della popolazione regionale. Una situazione - afferma Mazzocca - vergognosamente peggiore dell'emergenza che si ebbe nel marzo 2015". Alle ore 8 di questa mattina le utenze disalimentate si aggiravano intorno alle 159.000: provincia di Chieti: 41.000 a causa di problemi che interessano la rete di E-distribuzione. provincia di Pescara: 28.000. Circa 23.000 clienti sono disalimentati a causa dei problemi che interessano la rete di Alta Tensione Terna che comportano il fuori servizio della Cabina Primaria di Penne. Provincia di Teramo: 90.000, inclusi 22.000 clienti nella Citta' di Teramo. Circa 57.000 clienti sono disalimentati a causa dei problemi che interessano la rete di Alta Tensione Terna che comportano il fuori servizio delle Cabine Primarie Teramo Citta', Cellino Attanasio, Isola del Gran Sasso.

 

In Abruzzo, a causa dei blackout, e' anche emergenza idrica. Problemi, in particolare, si registrano all'ospedale di Atri, nel Teramano: l'Azienda comprensoriale acquedottistica (Aca) fa sapere che la struttura, difficilmente raggiungibile a causa della tanta neve, ha un'autonomia di alcune ore e si sta ora cercando di risolvere con delle cisterne. Nel complesso sono almeno cinquemila, nel Pescarese e nel Teramano, le persone che riscontrano cali di pressione o carenza idrica. Le criticita' sono dovute all'interruzione della fornitura elettrica sui Pozzi Mortaio D'Angri-Tavo Nord, con conseguenti cali di pressione o carenza idrica che interessano diversi comuni. In particolare, nel Pescarese i problemi riguardano Farindola, Penne (contrada Colle Maggio - contrada Roccafinadamo), Elice e Città Sant'Angelo (centro urbano); nel Teramano, Bisenti, Silvi alta, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti e Montefino.

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Maltempo, in Abruzzo arriva l’Esercito

Tantissime persone in Abruzzo sono ancora senza senza elettricità, malgrado gli sforzi dei tecnici. Molte anche le famiglie rimaste senz'acqua. La situazione in Abruzzo ha spinto il presidente D'Alfonso a chiedere l'intervento dell'esercito. Nel frattempo è stata ripristinata la rete di alta tensione tra Pescara e Teramo. Lo rende noto Terna spiegando che, "grazie a una serie di interventi, sono state ripristinate le linee di alta tensione che alimentano le aree tra Pescara e Teramo. In questo momento - spiega una nota - non sussistono dunque problemi sulla rete di alta tensione di questa area. Visto il persistere delle particolari condizioni climatiche continua comunque l'intenso lavoro dei 150 tecnici di Terna sul territorio e il monitoraggio continuo degli impianti

"Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, mi ha appena comunicato che il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito ha dato disposizioni per fare avvicinare da Foggia i mezzi e gli uomini occorrenti per le operazioni ritenute necessarie, a seguito di puntuale istruttoria tecnica dei Prefetti competenti". Lo rende noto il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, che ha accolto gli appelli di alcuni sindaci dopo i problemi causati dall'eccezionale ondata di maltempo su gran parte della regione.

La richiesta di risorse umane dell'Esercito e' stata presentata da D'Alfonso al ministro Pinotti per "liberare la viabilita' della citta' di Chieti, la viabilita' della citta' di Atri e la viabilita' del Comune di Cellino Attanasio. La mancanza di spazi a causa dei cumuli di neve - spiega il governatore in una nota - impedisce la necessaria agibilita' per le manovre operative dei normali mezzi di lavoro"

"Siamo oltre le nostre possibilita' - afferma il presidente della provincia di Teramo Renzo Di Sabatino -. Tutti i mezzi disponibili stanno gia' lavorando ma interi paesi sono isolati e senza luce, anche la Provincia da' priorita' alle operazioni di soccorso". Anche sulla strada dei Parchi "la situazione e' davvero difficile". Anche il sindaco di Lanciano e' allo stremo: "Siamo in piena emergenza. La nevicata eccezionale di ieri ha accumulato al suolo tra i 70 e gli 80 centimetri, ma l'urgenza e' l'assenza di luce, gas e acqua". Chiede percio' l'aiuto della Protezione Civile e della Regione Abruzzo. Sulla vicenda Forza Italia ha presentato un'interrogazione parlamentare.

 

 

foto del profilo facebook di Roberto Scaricaciottoli

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Miglialia di persone senza energia elettrica in Abruzzo

Sono circa 200 mila persone senza energia elettrica in Abruzzo. Lo fa sapere l'assessore alla Protezione Civile della Regione Mario Mazzocca. L'assessore conferma che le utenze disattivate sono quasi 90 mila.

 «L'emergenza che permane concerne la fornitura di energia elettrica ad opera di Enel. Sono 74 i Comuni con interruzione del servizio, a seguito di un controllo frontale, territorio per territorio», lo dichiara in una nota il Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso. «Adesso siamo impegnati per assicurare la conferma della copertura elettrica al Consorzio Acquedottistico della Sasi di Lanciano e per recuperare l'erogazione del servizio a Lanciano. Enel ha appena comunicato che due gruppi elettrogeni sono in corso di consegna per le esigenze della Sasi di Lanciano che eroga acqua a 220mila persone».

 Questo l'elenco, diffuso dalla Regione Abruzzo, dei Comuni che hanno problemi con la fornitura di energia elettrica: in provincia di Pescara: Abbateggio, Cappelle sul Tavo, Castiglione a Casauria, Cepagatti, Collecorvino, Elice, Lettomanoppello, Manoppello, Pianella, Roccamorice, Scafa, Spoltore, Tocco da Casauria, Turrivalignani; in provincia de L'Aquila Prezza e Tornimparte; in provincia di Teramo: Ancarano, Arsita, Atri, Basciano, Bellante, Bisenti, Campli, Castellalto, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Cellino Attanasio, Civitella del Tronto, Crognaleto, Giulianova, Isola del Gran Sasso, Montefino, Montorio al Vomano, Morro d'Oro Mosciano Sant'Angelo, Notaresco, Penna Sant'Andrea, Roseto degli Abruzzi, Sant'Omero, Silvi, Teramo, Torricella Sicura; in provincia di Chieti: Archi, Ari, Atessa, Bucchianico, Canosa Sannita, Carpineto Sinello, Casacanditella, Casalanguida, Casalbordino, Casalincontrada, Chieti, Crecchio, Filetto, Fossacesia, Fraine, Francavilla al Mare, Gissi, Guilmi, Lanciano, Lentella, Lettopalena, Pennadomo, Poggiofiorito, Rapino, Roccamontepiano, Roccascalegna, San Giovanni Teatino, S. Martino sulla Marrucina, Taranta Peligna, Torino di Sangro, Tornareccio, Torricella Peligna. Ai 74 Comuni dell'elenco della Regione vanno aggiunti quelli in cui vaste zone risultano senza energia elettrica come Miglianico - da oltre 12 ore - e Orsogna, da questo pomeriggio, entrambi in provincia di Chieti. 

Oltre duemila persone senz'acqua nel Pescarese e nel Chietino a causa del maltempo. Le stime sono dell'Azienda comprensoriale acquedottistica (Aca). Per i tecnici e' impossibile intervenire sui guasti a causa della neve e della viabilita' in tilt. Problemi si riscontrano a Rapino (Chieti) dove, a causa del fermo dell'impianto di pompaggio di Pretoro (Chieti) per un blackout elettrico, i serbatoi probabilmente si svuoteranno, con carenza idrica su tutto il territorio comunale. Situazione analoga a Ripa Teatina (Chieti) per un blackout all'impianto di pompaggio Santo Stefano. Disagi anche nel Pescarese, a Pianella (contrade Colle Cinciero, Vicenne Nord, Nora e zone limitrofe) e a Loreto Aprutino (frazione Passo Cordone e zone limitrofe): carenza idrica e cali di pressione a causa dei disservizi dovuti a un blackout all'impianto di sollevamento del serbatoio Velone

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Renzi: brucia la sconfitta al referendum

La sconfitta al referendum "brucia eccome se brucia", ha detto l'ex premier Matteo Renzi in un'intervista sulle pagine di Repubblica, ammettendo che "il vero dubbio è stato se continuare o lasciare. Ma poi uno ritrova la voglia e riparte". Alla domanda se davvero ha pensato di uscire dalla politica, Renzi ha risposto: "Sì, nei primi giorni. Mi tentava... un po' per curiosità, un po' per arroganza". Poi però qualcosa è cambiato: "Ho pensato che solo il vigliacco scappa nei momenti di difficoltà. Ho ripensato alle migliaia di lettere ricevute, al desiderio di futuro espresso da milioni di persone. La nostra battaglia è appena incominciata"

"Non e' che il 59 per cento e' un voto politico e il 41 no. O siamo al paradosso per cui Renzi conta solo nei voti contrari e non in quelli a favore? Il 59 per cento e' molto diviso al proprio interno, il 41 no. Temo che qualcuno faccia i conti senza l' oste". Matteo Renzi, in una lunga intervista a Repubblica, rivendica la natura politica del voto al referendum costituzionale. Il segretario del Pd tuttavia ravvisa proprio nel "non aver colto il valore politico del referendum" l'errore piu' grave compiuto. "Mi sono illuso che si votasse su province, Cnel, regioni. Errore clamoroso. In questo clima la parola riforma e' suonata vuota, meccanica, artificiale. Nel 2014 il Paese sapeva di essere a rischio Grecia, l'efficienza aveva presa, funzionava perche' serviva. Tre anni dopo avrei dovuto metterci piu' cuore, piu' valori, piu' ideali. Insomma, meno efficienza e piu' qualita'", spiega il leader dem

Poi ha aggiunto: "Certo, adesso c’è da fare. Lanceremo una nuova classe dirigente, gireremo in lungo e largo l’Italia, scriveremo il programma dei prossimi cinque anni in modo originale. Siamo ammaccati dal referendum ma siamo una comunità piena di idee e di gente che va liberata dai vincoli delle correnti. Ci sarà da divertirsi nei prossimi mesi dalle parti del Nazareno".

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Gli italiani hanno speso in farmacia 425 euro a persona

Nel 2015 gli italiani hanno speso in farmacia 425 euro a persona, per un totale di 25,2 miliardi di euro. Rispetto all'anno precedente, quando le uscite per i farmaci si sono fermate a 419 euro procapite e 24,8 miliardi complessivi, si è registrato un incremento rispettivamente dell'1,4% e dell'1,6%. I dati diffusi da Federfarma ed elaborati dall'Adnkronos, mostrano notevoli differenze a livello regionale. Infatti mentre in regioni come la Basilicata la spesa media si ferma a 360 euro, in altre regioni come la Liguria, si arriva a 493 euro (seguita a un solo euro di distanza dal Lazio con 492 euro). In sostanza i lucani hanno lasciato in farmacia 133 euro in meno rispetto ai connazionali del nord. Considerando invece il dato nazionale, rispetto ai 425 euro di media, i liguri hanno speso 71 euro in più (+16%), mentre in Basilicata il risparmio è stato 65 euro (-15,3%).

A posizionarsi sopra l'asticella della spesa media sono 8 regioni: Liguria (493 euro); Lazio (492 euro); Sardegna (448 euro); Umbria (444 euro); Toscana (440 euro); Lombardia (438 euro); Piemonte e Valle d'Aosta (428 euro). Sotto la media vanno le restanti 12 regioni: Calabria (421 euro); Marche (420 euro); Campania (410 euro); Friuli Venezia Giulia (405 euro); Sicilia (404 euro); Puglia (402 euro); Emilia Romagna e Veneto (398 euro); Molise e Abruzzo (391 euro); Trentino Alto Adige (378 euro); Basilicata (360 euro).

Nella tabella che segue viene riportata la spesa pro capite in euro per regione, relativa al 2015, e la media nazionale.

Regione......................spesa pro capite

Basilicata...........................360

Trentino A.A......................378

Abruzzo............................391

Molise..............................391

Emilia Romagna................398

Veneto.............................398

Puglia...............................402

Sicilia...............................404

Friuli Venezia Giulia...........405

Campania........................410

Marche............................420

Calabira...........................421

Piemonte.........................428

Valle d'Aosta.....................428

Lombardia........................438

Toscana............................440

Umbria.............................444

Sardegna..........................448

Lazio................................492

Liguria.............................493

Italia...............................425

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La Giunta regionale dell’Abruzzo ha dichiarato lo stato di emergenza regionale per la neve

La Giunta regionale dell'Abruzzo ha dichiarato lo stato di emergenza regionale (di tipo B). La Protezione civile regionale da oggi avvierà le procedure per la ricognizione delle spese effettuate dai Comuni interessati dall'emergenza meteo dei giorni scorsi in attuazione dei rispettivi piani neve comunali. I comuni interessati saranno contattati in base alle comunicazioni pervenute presso la sala operativa regionale di apertura dei Coc (Centri operativi comunali).

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Discarica di Bussi, Bratti annuncia supplemento d’inchiesta

Un supplemento di inchiesta parlamentare sulla discarica di Bussi e' stata annunciata questa mattina dal presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulle attivita' illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlate, Alessandro Bratti (Pd), il quale ha giustificato le nuove indagini "alla luce delle tante novita' emerse nel corso dell'incontro che si e' tenuto nella sala consiliare di via Caduti sul lavoro a Bussi. "soprattutto per dare la mano in un momento delicato come l'attuale", ha sottolineato Bratti.

"Nelle vicende come questa ci sono sempre due verita', quella giudiziaria che spetta ai magistrati e quella che va raccontata. Noi proviamo a farlo seguendo step by step quello che sta succedendo. Questo sicuramente aiuta tutti a fare quello che oggi e' stato promesso di fare e mi riferisco alla reindustrializzazione del sito, alla gara d'appalto, alla chiusura del quadro conoscitivo e ai compiti che dovra' svolgere l'Arta regionale. Tutte cose che vanno verificate".

"Mi e' piaciuto molto l'atteggiamento che ha assunto la Commissione d'inchiesta. Il rigore del presidente Bratti e questa convergenza, finalmente, dopo 10 anni, dello stato conoscitivo di ciascuno, dell'atteggiamento doverosamente collaborativo di ciascuno, senza piu' ipocrisie e senza piu' dispetti". Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso al termine dell'incontro in cui alcuni membri della commissione Ambiente della Camera hanno fatto il punto della situazione dell'inchiesta parlamentare avviata sulla vicenda della discarica di Bussi. "Sono stati 10 anni in grande parte persi - ha proseguito D'Alfonso - poiche' c'e' stata molta logica dell'egoismo istituzionale. Io ho letto e studiato ogni riga della relazione e ho visto come ad alcuni punti corrisponde la verita' dei fatti circa l'egoismo delle condotte individuali. Noi abbiamo garantito la massima collaborazione al Ministero quando e' finita la stagione della vita commissariale. Abbiamo richiamato la condotta del commissario che troppe volte e' stato un appaltatore del Novecento. Garantiamo che l'Arta fornira' ogni collaborazione per quanto riguarda le attivita' funzionali alla caratterizzazione ambientale anche delle altre proprieta' pubbliche". "Cosi' come vogliamo che aumenti la dotazione finanziaria, nata tra virgolette, in relazione al terremoto - conclude il Presidente della Regione - Cinquanta milioni sono pochi e questo incontro serve anche per richiamare le attenzioni dello Stato ad aumentare la dotazione finanziaria".

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