L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I PROGRESSI DELLA CHIRURGIA

di Achille Lucio Gaspari*

Fino alla metà dello scorso secolo le tecniche chirurgiche e lo strumentario usato dai chirurghi non differivano dalla chirurgia dell’ottocento. I risultati molto migliori erano dovuti ai progressi della anestesia e della rianimazione, all’utilizzo degli antibiotici e alla disponibilità delle trasfusioni di sangue. La tecnologia interviene a mutare le cose e a creare una nuova chirurgia negli anni settanta quando mette a disposizione dei chirurghi il microscopio operatore, gli strumenti e i fili di sutura miniaturizzati; nasce così la Microchirurgia. Negli anni ottanta le suturatrici meccaniche rendono più facili e sicuri gli interventi sull’apparato digerente. La chirurgia mini invasiva laparo e toracoscopica rivoluziona la filosofia chirurgica. Se un tempo si diceva “grande taglio grande chirurgo” la frase si capovolge in “piccolo taglio grande chirurgo” Questa rivoluzione non sarebbe stata possibile senza la disponibilità di micro telecamere, monitor ad alta definizione, e nuovi tipi di strumenti chirurgici dedicati. Il nuovo secolo si apre con la chirurgia robotica anche se il robot da Vinci e gli strumenti concorrenti non sono dei veri robot; sono degli attuatori che hanno bisogno della mano del chirurgo e ne migliorano le prestazioni. Da poco, nel campo della medicina ha fatto una prepotente irruzione la intelligenza artificiale. Per fare il punto sulla situazione si è tenuto a Chieti nei giorni 28 e 29 aprile 2025 un interessantissimo congresso intitolato: DA IPPOCRATE ALLA INTELLIGENZA ARTIFICIALE. Il convegno, organizzato e presieduto dal Direttore della UOC di Chirurgia Generale dell’ospedale SS. Annunziata di Chieti dott. Liberato Aceto, molto ben coadiuvato dal dott. Massimo Cesano ha riunito a Chieti i massimi esperti del settore. Non potrò ricordarli tutti e di questo me ne scuso ma vorrei citare il prof. Borgonovo della Bocconi di Milano, il prof. Giuliante dell’Università Cattolica di Roma, il prof. Mucilli della università d’Annunzio di Chieti, il prof. Bianco della UIC di Chicago, il prof. Navarra dell’Università di Messina, il prof. Di Lorenzo dell’Università la Sapienza di Roma il prof. Corcione emerito di Clinica Chirurgica dell’Università Federico II° di Napoli. Non è naturalmente mancata la presenza delle autorità accademiche. Importanti contributi sono stati portati da professionisti abruzzesi che lavorano in regione, e in altre località alcune anche site oltre oceano a dimostrazione del notevole livello culturale dei nostri concittadini. Le conclusioni sono state interessanti: l’intelligenza artificiale verrà sempre più utilizzata sia in camera operatoria sia per essere di ausilio alle tecniche diagnostiche e anche al fine di valutare correttamente i risultati ottenuti per tendere ad un continuo miglioramento.
Un congresso si può seguire online ma la presenza è un’altra cosa. Si fanno conoscenze, si stringono amicizie e questo porta a nuove idee e a nuove collaborazioni. Per ottenere questo ci vuole una perfetta organizzazione che è stata fornita in modo impeccabile dalla società GBA. E che dire dell’accoglienza e della cortesia? Per due giorni Chieti è stata al centro della chirurgia italiana e questo è solo l’inizio. Grazie caro dott. Aceto!

*Professore Ordinario Emerito, Direttore Sezione Clinica Chirurgica, Facoltà di Medicina e Chirurgia
Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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Un commento

  1. E speriamo ci si fermi agli “attuatori”; sarei in ansia sapendo di venire operato da un robot. Ma viva l’ intelligenza artificiale e la grande Università di Chieti.

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