Export, il surplus extra Ue a 9,4 miliardi, al top da trent’anni

A giugno 2023 si stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue-27, un lieve aumento congiunturale per le esportazioni (+0,4 per cento) e una marcata contrazione per le importazioni (-14,6 per cento). Lo rende noto l’Istat. Il lieve incremento su base mensile dell’export e’ dovuto alle maggiori vendite di beni di consumo durevoli (+11,8 per cento) e non durevoli (+1,0 per cento) e di energia (+7,1 per cento); diminuiscono, invece, le esportazioni di beni strumentali (-1,6 per cento) e beni intermedi (-1,3 per cento). Dal lato dell’import, si rilevano flessioni congiunturali per tutti i raggruppamenti, le piu’ ampie per beni strumentali (-22,3 per cento) e beni di consumo non durevoli (-18,7 per cento).

“A giugno – spiega l’Istat – l’export verso i paesi extra Ue27 si conferma in contenuto aumento su base mensile; l’import, invece, segna un’ulteriore e piu’ marcata riduzione, diffusa a tutti i raggruppamenti. Nella media del secondo trimestre 2023, la dinamica congiunturale e’ negativa per entrambi i flussi. Su base annua, la crescita dell’export rallenta ed e’ geograficamente molto concentrata (le maggiori vendite verso Stati Uniti e Svizzera spiegano circa il 90 per cento dell’incremento tendenziale complessivo). L’import – in calo in termini tendenziali da inizio anno – mostra una drastica contrazione, geograficamente diffusa e spiegata per oltre la meta’ dalla caduta degli acquisti di energia. Il deficit energetico e’ piu’ che dimezzato rispetto a giugno 2022 e il surplus commerciale con i paesi extra Ue27, sostenuto dal forte avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, e’, a prezzi correnti, il piu’ elevato da oltre trenta anni”

Secondo quanto rileva l’Istat, nel secondo trimestre 2023, rispetto al precedente, l’export si riduce del 3,7 per cento; la flessione riguarda tutti i raggruppamenti, a esclusione di beni strumentali (+7,0 per cento) e beni di consumo durevoli (+1,5 per cento). Nello stesso periodo, l’import registra una diminuzione del 5,9%, determinata quasi totalmente dalla flessione degli acquisti di energia (-16,2 per cento). A giugno 2023, l’export segna una crescita su base annua del 2,7 per cento (da +4,0 per cento di maggio), spiegata dalle maggiori vendite di beni di consumo durevoli (+15,6 per cento), beni strumentali (+15,5 per cento) e beni di consumo non durevoli (+5,0 per cento). L’import registra una drastica caduta tendenziale (-41,1 per cento), diffusa e piu’ marcata per energia (-54,8 per cento) e beni intermedi (-39,0 per cento). A giugno 2023 il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 e’ positivo e pari a +9.445 milioni (-3.009 milioni a giugno 2022). Il deficit energetico (-4.156 milioni) e’ piu’ che dimezzato rispetto a un anno prima (-9.303 milioni) mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, pari a 13.602 milioni, e’ elevato e in forte aumento rispetto a giugno 2022 (+6.294 milioni). A giugno 2023, si rilevano aumenti su base annua delle esportazioni verso paesi Mercosur (+13,3 per cento), paesi Asean (+12,4 per cento), Svizzera (+9,7 per cento), paesi Opec (+8,0 per cento), Stati Uniti (+6,9 per cento) e Giappone (+6,8 per cento). Flettono, invece, le vendite verso Turchia (-18,5 per cento), Cina (-6,9 per cento) e Regno Unito (-2,9 per cento). A giugno 2023, gli acquisti da tutti i principali paesi partner extra Ue27 sono in calo su base annua. L’import dalla Russia registra la contrazione tendenziale piu’ ampia (-90,3 per cento); marcate anche le riduzioni degli acquisti da paesi Asean (-47,8 per cento), Cina (-42,3 per cento), paesi Opec (-41,6 per cento) e Stati Uniti (-40,1 per cento).

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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