“In 6 comuni su 10 in Abruzzo non si trova più una filiale di banca, nella provincia dell’Aquila soprattutto le filiali degli istituti di credito sono assenti in quasi 3 comuni su 4”. Lo ha dichiarato Luca Copersini, segretario regionale di Fisac Cgil, Federazione dei lavoratori del credito e delle assicurazioni, analizzando i dati di Banca d’Italia. “Nelle aree interne di Abruzzo e Molise il dato peggiora, in modo particolare nelle provincie di Chieti, L’Aquila e Campobasso”.
La percentuale di filiali chiuse in Abruzzo, negli ultimi 5 anni, è del 26,9 per cento, la media nazionale è del 23,3 per cento). “Guardando invece il calo di dipendenti, si rileva una percentuale tripla 22,1 per cento rispetto alla media nazionale (7,7 per cento) – per il sindacalista le ragioni di questi dati vanno legate al – definitivo smantellamento di quello che resta delle vecchie direzioni generali delle storiche banche che avevano sede in Abruzzo e nel resto d’Italia si chiudono prevalentemente le piccole filiali, quasi sempre poste in centri meno popolosi – ha spiegato Copersini – in Abruzzo le piccole filiali sono state già chiuse e per questo adesso le chiusure interessano filiali più importanti e con organico più numeroso. Nei primi 3 mesi di quest’anno sono state chiuse già 12 filiali in regione. In Molise la percentuale di chiusure di sportelli (-31,9 per cento) ne fa la regione peggiore d’Italia nel quinquennio. Riguardo al calo degli addetti, la percentuale è più che doppia (-16,2 per cento) rispetto alla media nazionale”.