L’occupazione in Abruzzo subisce un tracollo del 6,5 per cento nel primo semestre 2022

Tra il IV trimestre 2021 e il II trimestre 2022, gli occupati subiscono una flessione di ben 33 mila unità. In valore percentuale la flessione è stata del 6,5%, in controtendenza con il dato nazionale che ha registrato un incremento dell’1,4%. L’analisi è di Aldo Ronci secondo il quale la flessione fa registrare all’Abruzzo il peggior risultato a livello nazionale. Anche la disoccupazione registra dati allarmanti con un incremento di 14.000 disoccupati pari al 31,1% in controtendenza rispetto al dato nazionale che ha segnato un decremento del 12%. L’incremento dei disoccupati del 31,1%fa realizzare all’Abruzzo, pure in questo caso, il peggior dato a livello nazionale.

A tale allarmante dato sull’occupazione nel I semestre 2022, si affianca, nello stesso periodo:

– una dinamica dell’impresa che vede l’Abruzzo registrare un incremento percentuale di appena lo 0,12% e posizionarsi al terzultimo posto nella graduatoria delle regioni d’Italia;

– un andamento dell’export che, con una flessione dello 0,8%, in controtendenza con l’incremento nazionale del 22,5%, segna una battuta d’arresto e posiziona l’Abruzzo al penultimo posto della graduatoria nazionale.

Gli occupati per attività economiche registrano lievi incrementi in agricoltura (+4) e nell’industria (+6), subiscono consistenti decrementi negli altri servizi (‐23) e nel commercio, negli alberghi e nei ristoranti (‐13), un decremento più lieve nelle costruzioni (‐7).

La fotografia del sistema economico abruzzese conferma che esso si trova in una situazione di oggettiva difficoltà. Tale difficoltà sarebbe da imputare – secondo Ronci – soprattutto al fatto che il sistema produttivo abruzzese è composto per la gran parte da micro e piccole imprese che comunque rappresentano il 96% del totale delle imprese e impiegano il 56% degli occupati. Tali PMI manifestano problemi di carattere strutturale e una scarsa propensione all’innovazione.

Il tasso di occupazione in Abruzzo nel IV trimestre 2021 è stato del 61,8%, valore superiore al tasso nazionale del 59,5%, ma nel II trimestre 2022 il tasso abruzzese subisce una flessione e si attesta al 58%, dato quest’ultimo inferiore a quello nazionale del 60,5%. Per l’Abruzzo si passa da uno spread positivo di 2.7 punti percentuali nel IV trimestre 2021 ad uno spread negativo di 2,5 punti percentuali nel II trimestre 2022.

Il tasso di disoccupazione, in Abruzzo, nel IV trimestre 2021, è stato dell’8,3% dato inferiore a quello italiano che ha segnato l’8,9%%. Nel II trimestre 2022 il tasso di disoccupazione abruzzese registra un incremento e arriva all’11,3% valore quest’ultimo superiore a quello italiano dell’8.1%. Per l’Abruzzo si passa da uno spread positivo di 0,6 punti percentuali nel IV trimestre 2021 ad uno spread negativo di 3,2% punti percentuali nel II trimestre 2022.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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