Pil, l’Abruzzo la crescita più elevata a livello italiano (+2,1%) secondo Istat

Nel 2023 il Pil in volume a livello nazionale è aumentato dello 0,7% rispetto all’anno precedente. Il Mezzogiorno ha mostrato la crescita più rilevante (+1,5%), sostenuta dalla forte dinamica registrata nei settori delle Costruzioni (+7,3%) e dei Servizi finanziari, immobiliari e professionali (+2,8%). L’Industria è risultata stabile rispetto al 2022, mentre in Agricoltura la diminuzione del valore aggiunto è stata più contenuta di quella media nazionale (-2,1%, a fronte del -3,5% a livello nazionale).

A livello regionale la crescita del Pil in volume più consistente si è registrata in Sicilia e Abruzzo (+2,1% rispetto all’anno precedente), seguite da Liguria (+1,7%), Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (+1,4%), Calabria (+1,3%), Provincia autonoma di Bolzano/Bozen, Molise, Campania e Sardegna (+1,2%, in tutte le regioni) e Puglia (+1,1%).
In Lombardia si osserva un andamento del Pil in linea con la media nazionale (+0,7%) che è lievemente più positivo in Veneto (+0,9%). Incrementi del Pil inferiori alla media nazionale si rilevano nel Lazio (+0,5%), in Basilicata (+0,4%) e in Piemonte e Marche (+0,3% in entrambe). Il Pil è risultato sostanzialmente stabile in Emilia Romagna e nella Provincia autonoma di Trento (+0,1%) e in Toscana e Umbria (-0,1%). La diminuzione del Pil più marcata si è registrata in Friuli-Venezia Giulia (-0,5%).
Quanto alla spesa per consumi finali delle famiglie, gli incrementi in volume più significativi sono stati stimati nella Provincia autonoma di Trento (+2,1%), in Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste e nella Provincia Autonoma di Bolzano/Bozen (+1,9%, in entrambe), in Toscana (+1,6%) e in Sicilia (+1,5%); seguono Molise (+1,3%), Marche (+1,2%), Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Abbruzzo (+1,1%). In linea con la variazione nazionale dei consumi finali delle famiglie in volume è stata la crescita in Liguria, Puglia e Basilicata (+1,0%) e, di poco inferiore, in Piemonte e Lazio (+0,9%). Più contenute le dinamiche rilevate in Sardegna (+0,8%), Friuli-Venezia Giulia (+0,6%), Umbria (+0,5%), Puglia e Calabria (+0,4% per entrambe)

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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