Redazione Notizie D'Abruzzo

Coronavirus, cinque contagiati negli uffici della Procura di Pescara

Sale a cinque il numero dei contagiati negli uffici della Procura di Pescara, dopo che altri due esponenti della polizia giudiziaria sono risultati positivi al Covid-19. C'e' ora grande apprensione, tra magistrati e dipendenti, mentre si e' in attesa di conoscere i risultati dei test compiuti su altre 7 persone entrate in contatto con i positivi. Il primo caso, in Procura, si e' registrato all'inizio di marzo. Successivamente, con il passare delle settimane, altre persone hanno evidenziato i sintomi e sono risultate positive al tampone. I cinque contagiati sono tutti uomini: quattro appartengono alle forze dell'ordine e svolgono funzioni di polizia giudiziaria, mentre un altro fa parte della segreteria di un magistrato. Venerdi' scorso, negli uffici della Procura, sono state compiute le operazioni di sanificazione degli ambienti.

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Coronavirus, il comune di Fossacesia attiva via telefono il supporto psicologico

“In questo periodo di emergenza in cui le persone sono sottoposte a quarantena, qualcuna purtroppo a isolamento, è evidente che non tutti sono in grado di gestire lo stress psicologico e la paura creatasi. Per questa ragione, abbiamo deciso di attivare il Servizio di Supporto Psicologico alla popolazione nel nostro Comune”. E’ quanto annuncia il Sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio che, insieme all’Assessore alle Politiche Sociali, Maria Angela Galante, hanno deciso di creare un punto d’ascolto a distanza con l’obiettivo, ora, di non lasciare soli i colpiti o esposti all’emergenza traumatica. Il servizio è attivo nei giorni di mercoledì e venerdì, dalle ore 13:30 alle ore 15:30. E’ possibile parlare con una Psicologa dei Servizi Sociali Comunali, al numero 0872-608740. “Proteggere la salute fisica e mentale, fornire supporto psicosociale sono priorità durante un’epidemia – aggiunge l’Assessore Galante -. E’ nostro dovere assicurare il benessere della popolazione e contrastare le minacce alla salute pubblica e alla sicurezza che la paura, la stigmatizzazione e convinzioni errate producono”.

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Lega del Filo d’Oro: per le persone sordocieche il Covid-19 impone condizione isolamento assoluto dal mondo esterno.

Comunicano e "osservano” il mondo principalmente con il tatto e ora, con le limitazioni imposte dai decreti contro la diffusione del coronavirus che ha travolto il nostro Paese, ci sono persone con disabilità alla vista e all'udito che rischiano di vivere totalmente isolate ed escluse dalla realtà. "Per noi il tatto è vista, e per alcuni di noi anche molto di più – spiega Francesco Mercurio – Eppure siamo chiamati a scegliere: chiedere aiuto – e correre e far correre rischi – oppure rinunciare? Siamo costretti a vivere con un senso di colpa che toglie il sonno – per quelle persone che, inevitabilmente, devono entrare in contatto con noi, le assistenti, che pure cerco di coinvolgere al minimo per la loro e la mia sicurezza”.

 La Lega del Filo d'Oro, nel 2019, ha seguito circa 950 utenti nei diversi servizi, di cui il 7% sono persone che hanno più di 65 anni e il 3% sono bambini tra 0 e 4 anni che spesso presentano un quadro clinico molto complesso. Le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, così come tutte le persone che presentano patologie cronico-degenerative, pluridisabilità e, più in generale, un quadro clinico già compromesso, rappresentano una delle categorie maggiormente esposte al rischio di contrarre il "coronavirus”, ma sono anche più vulnerabili alle ricadute sociali derivanti dalla grave epidemia in corso.

Più in generale, si stima che nel nostro Paese ci siano quasi 190.000 persone con disabilità legate alla vista e all'udito (studio Istat per la Lega del Filo d'Oro, 2016) e più della metà hanno bisogno di assistenza continua e per questo l'espansione dell'epidemia di coronavirus, per loro e i loro caregiver, è estremamente rischiosa.

"Non chiediamo deroghe alla normativa, siamo consapevoli che il virus non ne ammette. Tuttavia, il contatto rappresenta per noi una questione di vitale importanza e vorremmo che questa vicinanza necessaria alla comunicazione delle cose essenziali e allo svolgimento delle attività della vita quotidiana, avvenisse in sicurezza per noi e per le persone che ci aiutano”, spiega Francesco Mercurio, ,.

Francesco, classe 1980, è nato cieco ed è poi diventato sordo all'età di dieci anni. In questi giorni sta vivendo una condizione di particolare difficoltà e preoccupazione dovuta alle restrizioni imposte dalle misure di contenimento del coronavirus. "Questa situazione, difficile per tutti, mette a dura prova chi già viveva una vita difficile prima. La caratteristica di questo virus, infatti, è che si può trasmettere anche con il contatto delle mani. E questo è atroce per chi, come noi persone sordocieche, attraverso il tatto si orienta e comunica con il mondo. Per noi avere accesso ai presidi sanitari di prevenzione è necessario per allentare la morsa dell'isolamento a cui siamo stati confinati”.

Data la minorazione sensoriale, infatti, le persone sordocieche utilizzano prevalentemente il tatto per comunicare e conoscere l'ambiente circostante e in un momento in cui la raccomandazione è quella di mantenere la distanza di sicurezza, questo rappresenta per loro un ulteriore, enorme, ostacolo.

Difficoltà vissute anche dai familiari delle persone con disabilità plurime che, da quando si sono viste chiudere tutti i servizi di sostegno, sono state lasciate sole a gestire situazioni estremamente complesse senza alcuna risposta. "Molte delle difficoltà legate alla sordocecità, sono normalmente sopperite dalle reti: la rete dei servizi, la rete familiare, la rete amicale ed il volontariato. L'attuale emergenza ha di colpo stroncato gran parte di queste possibilità. Sono garantiti solo i servizi residenziali. Ma la stragrande maggioranza delle famiglie che faceva riferimento ad altre risorse, come ad esempio i centri diurni, oggi ne sono rimaste completamente scoperte e si trovano da sole ad affrontare enormi difficoltà. Una di queste è la conciliazione famiglia e lavoro, con l'impegno di cura solo parzialmente colmata dal recente decreto. Ma penso anche alle famiglie monoparentali dove diventa un problema anche andare a fare la spesa”, racconta Rosa Francioli Presidente del Comitato delle Famiglie della Lega del Filo d'Oro e mamma di un ragazzo sordocieco.

"Garantire una rete, anche minima, di supporto domiciliare per far fronte ai bisogni primari – è l'appello di R. Francioli.  – Lo Stato fino ad oggi ha contato molto sulla rete del volontariato per sopperire alla carenza di servizi. All'improvviso questa è venuta meno, se non per quella strettamente legata agli ospedali. Ci sono persone che, con le dovute precauzioni, potrebbero e vorrebbero aiutare chi si trova in una situazione di necessità. Ma tra i motivi che consentono lo spostamento dal proprio domicilio, rientrano solo quelli di lavoro e di necessità personale e familiare e non di altre persone. Questo è un grosso limite”.

In considerazione dei recenti provvedimenti emanati dal Governo sono state definite misure preventive e disposizioni organizzative per tutte le sedi della Lega del Filo d'Oro in Italia. A partire dal 10 marzo 2020 e fino a nuova comunicazione, i Servizi Residenziali erogati nei 5 Centri di Osimo, Lesmo, Modena, Molfetta e Termini Imerese sono funzionanti, seppur con attività ridotta, mentre l'attività dei Trattamenti a Termine, dei Servizi Diurni e dei Servizi Territoriali è sospesa. Le visite sono ridotte al minimo indispensabile solo per i familiari. Rimangono attivi i servizi di supporto telefonico per continuare a garantire sostegno alle famiglie.

"Esprimo vicinanza e sostegno alle persone sordocieche e alle loro famiglie. Se questo è per tutti noi un momento molto duro, sono le persone che già vivevano una condizione estremamente difficile quelle che non devono essere dimenticate e confido che le Istituzioni, al di là della stretta emergenza, possano dare una risposta anche a loro – dichiara Rossano Bartoli Presidente della Lega del Filo d'Oro. – Inoltre mi preme rivolgere un forte ringraziamento ai nostri dipendenti incluso medici, infermieri, operatori, educatori, terapisti e psicologi nonché a tutti i collaboratori perché prestano servizio con abnegazione nei 5 Centri Residenziali della Lega del Filo d'Oro e sono anche loro in prima linea per continuare ad assistere e curare le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali che accogliamo nelle nostre strutture”.

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Emergenza Coronavirus a Montesilvano. Le vittime arrivano a sette.

Altri tre montesilvanesi: due uomini di 79 e 80 anni e una donna di 68 sono deceduti nella giornata di oggi. Gli uomini sono morti in ospedale, mentre la donna è spirata in casa. Nel pomeriggio il corpo è stato trasportato all’obitorio per effettuare il tampone, che i sanitari non erano riuscita ancora ad effettuare. Il marito della vittima è ricoverato da alcuni giorni all’ospedale di Pescara per Coronavirus e la donna accudiva alcuni familiari disabili, trasportati oggi in ospedale. I casi positivi sono attualmente 48, mentre i decessi salgono a 7. Oggi non si sono registrati aumenti di casi positivi a Montesilvano per via di alcuni problemi tecnici del laboratorio di Pescara, che non ha operato a pieno regime.

“Oggi è un’altra giornata particolarmente triste e dolorosa per la nostra città. Devo purtroppo comunicarvi, con grande dispiacere, la scomparsa di altri tre montesilvanesi – spiega il sindaco De Martinis -. Si tratta di una donna di 68 anni, deceduta a casa, il cui marito è ricoverato all’ospedale e sta lottando contro il virus maledetto e di due uomini deceduti in ospedale. Sono sette, dunque, i concittadini che ci hanno lasciato dall’inizio di questa terribile emergenza sanitaria. Giungano da parte mia, a nome di tutta la cittadinanza, le più sincere e sentite condoglianze alle famiglie e a tutti i cari di questi nostri concittadini. Chiedo però uno sforzo maggiore a tutta la città, in questo momento ognuno è chiamato a fare la sua parte. Chiedo di restare a casa seguendo tutte le precauzioni consigliate nella maniera più rigorosa possibile. Seguiamo le disposizioni per la spesa, cercando di fare un rifornimento settimanale, così da evitare le uscite. A oggi la situazione a Montesilvano è di 48 contagi, altre persone sono in sorveglianza sanitaria, in attesa di tampone. Questo è un momento cruciale dell’emergenza, nella nostra regione salgono i decessi e i contagiati e oggi più che mai è importantissimo per il nostro futuro attenersi alle regole emanate dall’Istituto superiore della sanità”.

 

ATTIVITA’ DEL COC. Oggi al Centro operativo comunale sono arrivate circa 130 chiamate, nella giornata i volontari della protezione civile e della croce rossa hanno effettuato 50 consegne tra farmaci e spesa a domicilio. Aumentano le chiamate di persone in quarantena che chiedono assistenza e spesa, altre domandano sui comportamenti da attuare per evitare di trasmettere il virus ai familiari.

 

CONTROLLI. Effettuati controlli sul territorio, non si sono riscontrate violazioni. Identificate e denunciate tre persone uscite senza validi motivi. “Anche a causa del maltempo – precisa il comandante Nicolino Casale – le strade erano deserte, abbiamo effettuato solo tre denunce a persone che andavano in giro senza un reale motivo. Sono state inoltre avviate le procedure per intervenire a Villa Falini, la cui recinzione nei giorni scorsi era stata divelta ed era stata occupata da alcuni soggetti senza tetto, i quali avevano forzato la porta d’ingresso. I tecnici sono intervenuti per riparare il recinto e l’Azienda speciale ha trovato una sistemazione alle persone senza fissa dimora”.

 

L’INVITO DEL SINDACO. Il sindaco Ottavio De Martinis lancia un invito a sostegno del Made in Italy. “In questo momento di emergenza sanitaria – ha detto il primo cittadino - , in cui anche la nostra economia sta attraversando una fase difficile è importante aiutare le aziende italiane. Quando andiamo a fare la spesa privilegiamo i nostri meravigliosi prodotti. Oggi più che mai è importante sostenere il Made in Italy. E’ il momento di dimostrare l’attaccamento al nostro Paese e l’orgoglio di appartenere ad una nazione straordinaria come la nostra, scegliendo marchi italiani”.

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Federmanager Abruzzo e Molise apre alla concertazione per il rilancio post emergenza

Federmanager Abruzzo e Molise torna a ribadire la piena disponibilita' ad affrontare la difficile congiuntura economica che deriva da questo particolare momento, per costruire con le istituzioni e il comparto economico, strategie necessarie a risollevare l'Abruzzo e il Paese. "Dobbiamo pensare ora a come tornare ad essere produttivi - cosi' il presidente di Federmanager Abruzzo e Molise Florio Corneli - Sono tante le difficolta' e le sofferenze legate a un'emergenza del tutto inedita da parte delle imprese e del mondo del lavoro. Chiediamo urgentemente alle istituzioni l'attivazione di una cabina di regia in cui l'intero mondo economico possa essere rappresentato e diamo la nostra piena collaborazione a partecipare ai tavoli sul futuro delle imprese e sulle politiche attive del lavoro. Gia' operativo e' il progetto sperimentale per le Politiche attive del lavoro, con cui, per la prima volta, Federmanager mette le sue competenze a servizio delle imprese in questo momento di difficolta', dotandole di un manager pro tempore per rilanciarne le attivita' - illustra Bruno Guardiani, membro del direttivo, responsabile del progetto e anche innovation manager del Digital Hub Abruzzo - Il progetto e' partito prima dell'emergenza, ma si sta rivelando strategico e adeguato ad affrontare anche questa congiuntura se avra' modo di crescere e divenire istituzionale. Un obiettivo che rientra fra quelli che Federmanager si e' posta nell'avviarlo, donarlo alle istituzioni come buona pratica replicabile e nella congiuntura in cui oggi ci troviamo, e' di certo una disponibilita' non trascurabile. Come non trascurabile e' l'importanza dell'innovazione, rivelata in questi convulsi giorni dalle vicissitudini per contenere il contagio da Covid, che hanno richiesto l'applicazione immediata delle nuove tecnologie a larga scala: smart working, e-learning, video-conference".

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Coronavirus, dalla catena di negozi Globo una donazione di 100 mila euro

"Ho ricevuto una telefonata del signor Nicola Di Nicola - ha raccontato il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Umberto D'Annuntiis - a capo della famiglia proprietaria della catena di negozi "Globo", che mi annunciava la donazione della somma di 100.000 euro da destinare all'emergenza socio-sanitaria legata al coronavirus. Oggi, il Presidente Marco Marsilio ed io personalmente, ringraziamo il signor Nicola Di Nicola per averci comunicato la donazione fatta alla Regione Abruzzo per l'acquisto di attrezzature per i nostri presidi ospedalieri. Il nostro dovere istituzionale e civico e' quello di offrire l'aiuto piu' adeguato e piu' tempestivo possibile, e quando anche la classe imprenditoriale si mette a disposizione in modo fattivo la cosa diventa straordinaria. Cosi' ha fatto il gruppo "Globo" di Corropoli e al signor Nicola Di Nicola e tutta la famiglia, non nuovi a simili atti di generosita', va il ringraziamento del Presidente Marco Marsilio, della Giunta, di tutto il Consiglio regionale e il mio personale".

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Coronavirus, Adricesta lancia la raccolta fondi per l’ospedale di Pescara

Donare un aiuto concreto all’ospedale di Pescara per acquistare macchinari utili a fronteggiare l’emergenza Coronavirus come respiratori, ventilatori e monitor. Per questo è partita una campagna di raccolta fondi lanciata da ADRICESTA (Associazione Donazione Ricerca Italiana Cellule Staminali Trapianto e Assistenza) che ha già trovato il sostegno di numerosi personaggi del mondo dello spettacolo e delle Istituzioni. “È l’ora di donare”, questo lo slogan scelto dall’Associazione per stimolare la generosità degli abruzzesi e non solo per acquistare macchinari da destinare ai reparti che stanno affrontando l’emergenza covid-19 all’ospedale Santo Spirito di Pescara.

«L’unione fa la forza – spiega Carla Panzino, presidente di ADRICESTA e motore di questa nuova iniziativa – e per questo abbiamo chiamato attorno a questo progetto tanti amici, da Antonello Angiolillo a Giò Di Tonno, da Tiziana Di Tonno a Sebastiano SommaVincenzo Olivieri Marco Papa, per arrivare a Dario Ricchizzi e tanti tanti altri ancora che ci stanno mandando ora dopo ora i loro appelli per donare. Mano a mano che raggiungeremo le cifre necessarie a comprare i macchinari andremo immediatamente ad girare i fondi alla ASL per acquistare gli strumenti che possono salvare delle vite umane. Stiamo affrontando la più grande battaglia medica a livello mondiale della nostra storia recente e dobbiamo unirci per fronteggiarla. Dobbiamo concentrare gli slanci di generosità al nostro territorio che sta reagendo in maniera eccezionale».

Per donare si potrà fare un versamento con questo IBAN:  IT65S0200815412000102632085 UNCRITM1RM2 intestato ad ADRICESTA Onlus con la causale: aiutiamo l'ospedaleLa donazione è fiscalmente deducibile e rappresenta un modo concreto per aumentare la dotazione strutturale del nosocomio di Pescara, centro di riferimento per l’emergenza Coronavirus.

«È importante fornire il prima possibile i macchinari allo straordinario personale medico e infermieristico che sta lottando con tutte le sue forze contro questo virus – spiega ancora Carla Panzino – perché con più respiratori, più monitor, più mascherine, più dispositivi di protezione individuale riusciremo a salvare più vite umane. Il nostro obiettivo è quello di fornire ai medici ciò di cui c’è maggior bisogno istante per istante, per questo è importante avviare un flusso costante di donazioni».

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Coronavirus, nuova rubrica social per la Regione Abruzzo

Sulla piattaforma social della Regione Abruzzo, da una settimana, l'Ufficio informazione e sociale media, sede di Pescara, ha avviato, totalmente da remoto, la rubrica "Sos Coronavirus. La Regione in Emergenza" i giornalisti della redazione social rispondono ai quesiti che vengono posti dagli utenti, con interviste a esperti del mondo sanitario e rappresentanti della societa' civile. Non mancheranno, hanno fatto sapere dalla redazione, interviste all'Organismo politico per capire come l'Ente regione sta affrontando questa emergenza e come si prepara al futuro. "Sos Coronavirus", che e' gia' visibile sui canali social Facebook, Twitter, Instagram e Youtube, partira' da domani ufficialmente con appuntamenti fissi alle ore 12, raccontando esperienze e dando suggerimenti alla scoperta di nuovi modi di essere cittadini durante la pandemia.

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Premio Prisco, rinviata la cerimonia di premiazione

Rinviata a data da destinarsi la cerimonia di premiazione della XVIII edizione del Premio Prisco, inizialmente prevista alle ore 11 di lunedi' 27 aprile 2020 al Teatro Marrucino di Chieti. La Giuria nelle settimane scorse aveva ufficializzato i vincitori nei nomi di Oreste Vigorito (Benevento), Sinisa Mihajlovic (Bologna) e Nicolo' Barella (Internazionale), nelle rispettive categorie (Dirigenti di Societa', Allenatori e Calciatori). La stessa commissione, sempre d'intesa con il presidente del Comitato organizzatore Marcello Zaccagnini, aveva deciso di attribuire il "Premio Speciale della Giuria" al Commissario Tecnico della Nazionale Italiana, Roberto Mancini.

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