Redazione Notizie D'Abruzzo

Trasporti, D’Annuntiis : garantire mobilità e tutela della salute

In relazione al sistema dei trasporti, il sottosegretario con delega Umberto D'Annuntiis ha garantito che la priorita' numero uno e' stata quella di garantire ai cittadini i servizi salvaguardando, al tempo stesso, la tutele della salute di lavoratori ed utenti. "Mi riferisco ai lavoratori che devono recarsi nelle aziende dei settori dell'industria, nelle banche, nelle realta' lavorative che erogano servizi essenziali. Inoltre, - ha proseguito - ci siamo preoccupati di tutelare la salute all'interno dei mezzi di trasporto sia in relazione al personale che ai passeggeri". Infine, la Giunta regionale ha ritenuto di dover salvaguardare anche l'attivita' economica delle societa' di trasporto pubblico locale. "A tal proposito, - ha ricordato D'Annuntiis - il presidente Marsilio e' intervenuto con due distinte ordinanze con le quali da un lato ha ridotto, fino al 50%, le corse non necessarie e dell'80% le corse ferroviarie garantendo pero' i servizi pubblici essenziali. Al tempo stesso, ha autorizzato le aziende di trasporto a varare corse bis qualora si fossero verificati problemi di affollamento. Infine, - ha concluso - e' stata prevista l'anticipazione dei contributi dovuti dalla Regione alle aziende di trasporto pubblico locale per favorire la liquidita' per il pagamento degli stipendi dei lavoratori".

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‘L’anno scolastico è salvo’

 "L'anno scolastico e' salvo perche' il Governo, attraverso il decreto del 9 marzo scorso, l'ha approvato in deroga rispetto ai 200 giorni obbligatori di lezione. Tuttavia speriamo di poter veder tornare i ragazzi al piu' presto a scuola. Vorrebbe dire che ci saremo lasciati l'emergenza alle spalle". Cosi' l'assessore regionale al Lavoro e all'Istruzione, Piero Fioretti, sulla situazione relativa all'annata scolastica 2019-2020

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Fioretti: lavoriamo per garantire la Cassa integrazione in deroga a tutti i comparti

"Il dipartimento sta lavorando per garantire la Cassa integrazione in deroga a tutti i comparti e la retribuzione a tutti i lavoratori con contratto di lavoro a partire dalla data del 23 febbraio. Anche in settori come quello dell'agricoltura, della pesca, degli enti religiosi e del terziario". Cosi' l'assessore regionale al Lavoro, Piero Fioretti. "Piuttosto, - ha aggiunto - a preoccuparmi sono quei lavoratori che non hanno un contratto di lavoro tradizionale come gli stagionali. Il Dipartimento sta predisponendo un documento che sottoporremo in sede CICAS (Comitato di intervento per le crisi aziendali e di settore) a tutte le categorie ed a tutti i rappresentanti sindacali coinvolgendo anche le strutture professionali che dovranno supportare i lavoratori nella presentazione delle domande. Va detto, ad onor del vero, - ha concluso Fioretti - che la copertura economica e' di 9 settimane. Per questo dovremo trovare soluzioni percorribili ed a tal proposito siamo in stretto contatto con il Ministero del Lavoro per aggiornamenti". 

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Coronavirus, sale il conto delle vittime in Abruzzo

Ancora decessi di persone risultate positive al Covid-19 in Abruzzo. Il bilancio dei morti, nel giro di 24 ore, raddoppia e sale a quota 14. Nuovo decesso a Castiglione Messer Raimondo  dove si contano 23 casi positivi e tre vittime su duemila abitanti, divenuto zona rossa, insieme ad altri cinque Comuni, dopo l'ordinanza del governatore Marsilio. Altri due decessi sono avvenuti all'ospedale di Pescara. Le altre persone morte e risultate positive al Covid-19 sono due uomini di Crecchio, un uomo e una donna di Ortona, un uomo di Pianella, una donna di Casoli, due uomini di Castiglione Messer Raimondo, un uomo di Chieti, un uomo di Citta' Sant'Angelo e una donna di Guglionesi, in Molise, che era ricoverata a Chieti. Al momento in Abruzzo si registrano 385 casi di Covid-19. 

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Coronavirus, attivati altri 8 posti a terapia intensiva

Sono arrivati alla Asl provinciale dell'Aquila tre ventilatori a turbina, 3 monitor da trasporto ed uno radiologoico portatile: le apparecchiature ad alta tecnologia, ordinate nelle scorse settimane, saranno destinati a potenziare il cosiddetto G8, il piccolo ospedale realizzato per l'evento mondiale dopo il terremoto dell'Aquila del 2009, limitrofo al San Salvatore, dove e' stato insediato il covid hospital della provincia dell'Aquila. Nella struttura, riaperta nei giorni scorsi a tempo di record, sono in funzione sei posti di terapia intensiva: il primario del reparto di rianimazione, prof Franco Marinangeli, annuncia che la prossima settimana sara' attivato un altro modulo di 8 posti di terapia intensiva per il quale stiamo selezionando personale medico e paramedico. Successivamente, il programma dei lavori prevede l'attivazione di altri spazi fino ad arrivare a 36 "in caso di emergenza gravissima - sottolinea il rianimatire La Asl dell'Aquila ha ordinato altri ventilatori e respiratori inviando un elenco alla protezione civile: ma da questo punto di vista non ci sono risposte ne' stime sulla scadenza.

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Coronavirus, bar trovato aperto ad Avezzano

 Non ha chiuso il bar e il personale del Commissariato di polizia di Avezzano ha dato esecuzione a un provvedimento con cui il prefetto dell'Aquila ha disposto la chiusura di un bar nella zona nord della citta' per cinque giorni con decorrenza dal termine dall'emergenza epidemiologica in corso. Nei giorni scorsi, nell'ambito dei controlli volti al rispetto delle prescrizioni del decreto della Presidenza del consiglio dei ministri, gli agenti avevano accertato che l'esercizio pubblico era regolarmente aperto in violazione dell'obbligo di sospensione di ogni attivita'. Nel corso del controllo la polizia, nell'intimare la chiusura del bar, ha contestato al titolare anche la violazione della inosservanza dei provvedimenti dall'Autorita', emessi per ragioni di igiene e sicurezza pubblica, che prevede l'arresto fino tre mesi o l'ammenda fino a 206 euro.

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Coronavirus, controlli dei carabinieri nei supermercati

I carabinieri a Sulmona hanno passato al setaccio tutti i supermercati della citta'. Nel primo pomeriggio si e' alzato in volo un elicottero per controllare se vi fossero cittadini a passeggio lungo le strade periferiche, frequentate solitamente da chi ama fare sport all'aperto. Molte le violazioni riscontrate: gente senza guanti ne' mascherine, mancato rispetto delle distanze e mancanza di autocertificazione per giustificare gli spostamenti e in alcuni casi, piu' di una persona per famiglia a fare la spesa. 

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Fondazione Tercas, si autosospende il presidente

 Il presidente della Fondazione Tercas Gianfranco Mancini si e' autosospeso dal suo incarico. Nei giorni scorsi il Mef, il ministero delle Finanze, ne aveva giudicato illegittima la nomina in quanto avendo gia' svolto due mandati (ndr come delegato della Camera di commercio), di cui il secondo gia' superiore alla meta' del previsto, non avrebbe potuto essere rieletto per un terzo mandato quale presidente. Nel pronunciamento il Mef aveva contestato anche l'azzeramento delle quote rosa nel cda e aveva chiesto di conoscere, entro 10 giorni (a partire dal 10 marzo) quali misure la Fondazione intendesse adottare. Oggi l'autosospensione del presidente. La decisione, "e' stata presa in pieno accordo con il presidente del collegio dei revisori allo scopo di evitare rischi per l'immagine della Fondazione - si legge in un comunicato - e per rimuovere ogni indugio all'adozione di urgenti provvedimenti in favore del territorio in riferimento alla gravissima emergenza sanitaria in atto. Gli organi della Fondazione potranno cosi', in piena serenita', valutare i presunti vizi che renderebbe illegittima la nomina a Presidente". Mancini,anche nella sua qualita' di membro del consiglio di indirizzo, "continuera' il suo impegno in Fondazione"

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Ordinanza Marsilio su zona rossa, Blasioli (PD): Provvedimento minimalista e lacunoso, disattende considerazioni ASL

“Svolgo questa riflessione nella speranza di contribuire a prendere le scelte più efficaci, in termini di adozione di provvedimenti restrittivi locali, che possano fermare l’estensione del contagio da Coronavirus, soprattutto nella provincia di Pescara. Ieri il Presidente Marsilio ha emanato l’ordinanza n. 10 con cui ha ordinato misure più restrittive per alcuni Comuni della Val Fino, tra cui Castilenti, Castiglione Messer Raimondo, Bisenti, Arsita e Montefino. Unico Comune compreso nella nuova perimetrazione della zona rossa per la provincia di Pescara è Elice. L’ordinanza è stata preceduta da rumors relativi all’inserimento di Comuni fino a Città Sant’Angelo, dando per scontato che fosse presente Penne, poi scomparsa anch’essa". Lo afferma il consiglieri regionale Antonio Blasioli, del Partito Democratico. 

 

"Non discuto il profilo istituzionale del Presidente, che ha inteso attendere il dialogo con il Governo, avvenuto nel corso di una videoconferenza con il ministro Boccia. Durante quel meeting,  prima di Marsilio, la questione relativa a nuove zone rosse o provvedimenti restrittivi è stata sollevata dalla Regione Molise a cui il Ministro ha ribadito l’avviso contrario del Governo, salvo provvedimenti più restrittivi con fondamento scientifico, anche alla luce delle impossibilità di gestire con le forze dell’ordine  la richiesta  di centinaia di comuni".

“Marsilio – si legge nel comunicato diffuso dalla Regione Abruzzo - ha spiegato al Ministro che il provvedimento da adottare,  sottoposto alla condivisione del Governo, ha basi scientifiche e argomentazioni supportate dalle relazioni delle ASL e dalla richiesta unanime del territorio”. Il governo non ha replicato e Marsilio ha deciso di procedere con l’ordinanza,  che si fonda principalmente su un supporto scientifico, appunto, fornito dalla Asl di Pescara con nota prot. 0041121/20 del 18 marzo 2020, che viene riportato in larga parte anche nell’ordinanza. Solo che nel documento della Asl si fa specifico riferimento a delle aree che però il governatore non ha incluso nelle zone rosse. Approfondendo, sono passaggi importanti, quelli citati nel documento, che giustificano l’adozione di misure diverse e più restrittive.

 

Nella nota citata a firma del Dott. Parruti e del Direttore generale Caponetti, che ho acquisito e studiato nel dettaglio, la Asl svolge un’analisi specifica sul territorio della Provincia di Pescara, iniziando a sottolineare come la progressione del contagio abbia richiesto una diversa riorganizzazione delle strutture, al fine di creare nuovi reparti interamente dedicati alla cura dei pazienti Covid. Questo ha comportato anche il trasferimento di pazienti degenti in altre strutture assistenziali, permettendoci, così, di avere una nuova area Covid in 5 ali di degenza, con 125 degenti su un totale di 150 posti disponibili.

 

Aggiunge la Asl: “la cura epidemica calcolata con i dati esistenti sulla scorta di modelli probabilistici e validata sulla scorta dei dati delle nuove diagnosi e dei nuovi ricoveri, fa prevedere un incremento fino a 200 degenti entro 10 giorni. Tale espansione porterebbe ad una pressoché completa saturazione delle risorse assistenziali attingibili nella Asl di Pescara pur con il massimo sforzo di rivolgimento organizzativo”.

 

Il grido di allarme non riguarda solo i posti letto, ma anche il personale di area medica. Si afferma infatti: “Al momento dunque, ben lontano dalla possibile fine della montata epidemica, la ASL di Pescara, nonostante la capacità di innovazione dell’offerta e di riorganizzazione posta in atto, appare già ai limiti della sua capacità ricettiva”.

 

E’ interessante leggere, sempre all’interno della stessa nota, la situazione percentuale di incidenza tra le Province:

 

“La Provincia di Pescara con il 4,29% dei casi ogni 10.000 abitanti è superiore alla media regionale e nell’ambito della Provincia di Pescara l’area con l’incidenza maggiore di contagi è quella tra Farindola e la costa. Città Sant’Angelo 8 casi su 10.000, Elice 29.3 casi su 10.000, Collecorvino 8 casi su 10.000, Penne 19 casi su 10.000, Montebello 10 casi su 10.000 e Farindola 14 casi su 10.000 abitanti. Più bassi Pescara e Montesilvano con 3,3 casi e 2,29 rispettivamente ogni 10.000 abitanti, che hanno numeri rilevanti però in termini assoluti perché qui si condensano 200.000 persone”.

 

La nota della Asl conclude così:

 

“Il costante incremento di nuovi casi dimostra che il numero degli affetti con interstiziopatia polmonare è di gran lunga superiore al numero dei casi già diagnosticati ed il ritmo dei ricoveri nelle ultime giornate (20/30 al giorno) appare essere la progressiva emersione di una base di diffusione nel territorio più ampia di quanto sin qui documentato.

 

Alla luce delle considerazioni complessive sopra riportate, appare opportuno, onde evitare l’aumento del contagio dell’area Montesilvano Pescara, che potrebbe produrre un numero di casi ingestibile con particolare riguardo alla necessità di terapie ventilatorie salvavita, mettere in atto ogni possibile azione volta ad evitare l’ulteriore diffusione del virus in queste zone”.

 

Lo scenario evidenziato dalla Asl, in sintesi, è questo. Abbiamo 120 degenti ricoverati su 150 posti disponibili e ci aspettiamo 20/30 ricoveri al giorno per ognuno dei prossimi dieci giorni.

 

E’ su questo ragionamento sanitario e scientifico che il Presidente della Regione ha adottato un’ordinanza minimalista, che non dà risposte concrete per scongiurare un “punto di non ritorno” che, secondo la Asl, sarebbe imminente. Alla Asl, che richiede ogni possibile azione volta ad evitare l’ulteriore diffusione del virus nell’area Montesilvano – Pescara (parliamo di un’area che conta 200.000 abitanti), il Presidente Marsilio risponde ricomprendendo in zona rossa il solo Comune di Elice, nonostante, per giustificare e supportare la sua ordinanza, prenda a piene mani da questa relazione.

E’ un’ordinanza irragionevole non per quello che impone, ma per le aree che interessa: i territori che la Asl suggeriva di porre in zona rossa non sono stati presi in considerazione. Qual è il nesso di relazione tra questa relazione della Asl e la riperimetrazione della sola Elice, nell’area della provincia di Pescara, in zona rossa?  E’ una responsabilità grave quella che si assume oggi il governatore, che ha, e continuerà ad avere, delle conseguenze. Basti pensare allo scambio continuo di persone dall’area Vestina alla costa e viceversa, per ragioni di lavoro, molti dei quali, purtroppo, potrebbero essere asintomatici, e, di conseguenza, facili vettori incontrollati del virus verso le zone più densamente popolate.

 

Alla luce di queste considerazioni, oggi stesso invierò una lettera al rappresentante del Governo sul territorio per chiedere spiegazioni”.

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Coronavirus, la Sevel si ferma fino al 13 maggio

L'emergenza Coronavirus ferma la Sevel di Atessa fino al 13 maggio. A comunicarlo e' la direzione aziendale della Sevel che farà ricorso alla Cassa integrazione guadagni ordinaria. "La causa di tale sospensione - si legge nella nota - e' la necessita' di fronteggiare gli effetti della complessa situazione determinatasi a seguito dell'emergenza Covid-19. Per il suddetto periodo - prosegue la nota - sono interessati alla sospensione tutti i 5.862 lavoratori (5.460 operai e 400 impiegati/quadri) dello stabilimento di Atessa". "Nel periodo sopra indicato puo' essere comandato al lavoro personale necessario in relazione a eventuali specifiche esigenze tecniche, organizzative e produttive aziendali anche connesse alla situazione emergenziale in atto, nonche' alla salvaguardia degli impianti; tale personale - specifica la nota aziendale - riceve comunicazione individuale". 

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