Redazione Notizie D'Abruzzo

Coronavirus, rifornimenti garantiti nei supermercati Oasi, Tigre e Tigre Amico del Gruppo Gabrielli

Rifornimenti garantiti in maniera costante in tutti i punti di vendita Oasi, Tigre e Tigre Amico del Gruppo Gabrielli presenti in Marche, Abruzzo, Umbria, Molise e Lazio. ''Anche la nostra azienda - ha detto l'amministratore delegati del Gruppo Gabrielli, Mauro Carbonetti - in ottemperanza del dpcm ha adeguato modalità di accesso ed erogazione dei servizi per far sì che tutto prosegua secondo regolarità e i nostri punti vendita funzionano a pieno ritmo a partire dal monitoraggio delle referenze maggiormente richieste e dall'assortimento costante e capillare dei nostri prodotti''. ''Non sono giustificati quindi - spiega - gli accaparramenti di merci considerando che saremo aperti tutti i giorni della settimana ampliando ulteriormente l'orario di tutti i punti vendita ove possibile. I nostri dipendenti e collaboratori sono a disposizione della clientela per fornire tutte le indicazioni e informazioni. Sarà nostra premura informare costantemente la clientela sull'evoluzione della situazione''. "Inoltre, come già specificato abbiamo dotato punti di vendita e collaboratori di ulteriori sistemi igienizzanti per tutelare clienti e maestranze. Nei nostri punti vendita, infatti, sono disponibili da giorni presidi sanitari a disposizione della clientela come ad esempio le salviette igienizzanti per pulire i carrelli e i dispenser per la pulizia delle mani. Ad ognuno è chiesto di fare la propria parte e insieme fronteggeremo la situazione nel rispetto di tutti restando in ascolto delle necessità che si presenteranno'', conclude.

 

immagine di repertorio

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Coronavirus, Pietrucci chiede lo stop ai cantieri della ricostruzione

"Vanno chiusi immediatamente i cantieri della ricostruzione per isolare il piu' possibile il territorio aquilano, soprattutto, per evitare che tecnici e maestranze continuino ad arrivare da fuori regione a migliaia nel nostro territorio, rischiando di aumentare il contagio. Ho avuto rassicurazione dal vice presidente della Giunta Imprudente che il presidente Marsilio ne fara' richiesta nel pomeriggio alla conference call con il Governo nazionale". Cosi' il consigliere regionale aquilano del Pd Pierpaolo Pietrucci, del Pd, nel fare il punto sul coronavirus. Il dibattito sui cantieri si e' acceso dopo l?intervento all?Ansa del presidente abruzzese dei costruttori, Antonio D'Intino, che ha parlato di cantieri aperti in assenza di cassa integrazione, misura che non farebbe perdere lo stipendio a maestranze e tecnici. "Sono per la chiusura totale delle attivita' in Abruzzo, unico modo per arginare l'avanzare dei contagi, dobbiamo cominciare subito con i cantieri della ricostruzione, se non ci sara' accoglimento da parte del Governo nazionale, lo dovra' fare il presidente Marsilio con specifica ordinanza, cosi' come fatto in questi giorni - continua Pietrucci -. Parallelamente bisogna procedere con l'adozione di misure a sostegno di lavoratori dipendenti ed autonomi, che stanno subendo danni gia' gravissimi, attingendo a fondi regionali, da non confondere con i fondi restart, che sono previsti per il cratere".

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Coronavirus, tampone negativo per il governatore Marsilio

"Nel corso della notte e' arrivato l'esito del tampone effettuato ieri, che ha escluso il contagio da Coronavirus". Lo scrive sul suo profilo Facebook il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, dal 7 marzo scorso in isolamento domiciliare volontario, in via precauzionale, perche' qualche giorno prima aveva incontrato Nicola Zingaretti in occasione della firma del protocollo d'intesa a Roma sulla velocizzazione della ferrovia Roma-Pescara. "Non avevo molti dubbi, vista l'occasionalita' del contatto avuto con Zingaretti, ma e' stato giusto adottare tutte le precauzioni, seguire con disciplina i protocolli sanitari e le regole che stiamo imponendo a tutti i cittadini per contenere, combattere e sconfiggere il virus- aggiunge Marsilio - Anche se non ho mai temuto di essere davvero contagiato, in un angolino riposto della mia testa il 'tarlo' di poter diventare l''untore' della mia famiglia lavorava incessantemente e minava la serenita'. Torno quindi a baciare e abbracciare mia moglie e mia figlia dopo giorni di autoisolamento e rapporti 'a distanza' pur nella stessa casa". "Comincia - scrive Marsilio - un'altra giornata campale: purtroppo l'onda lunga dell'epidemia e' arrivata, da quattro giorni il ritmo dei contagi e dei ricoveri in Abruzzo raddoppia quotidianamente, siamo gia' al limite della capacita' di ricovero, con alcuni reparti chiusi o ridimensionati perche' sono stati contagiati medici e paramedici, in prima linea come sempre. Dobbiamo mettere tutte le energie a disposizione di questa impresa. La collaborazione dei cittadini e' essenziale: restate a casa! Tutti quelli che possono farlo, restino nelle loro abitazioni, evitino spostamenti e contatti non necessari, mantengano le distanze di sicurezza quando costretti a uscire e incontrare persone. Ce la faremo solo lottando tutti insieme, con senso di responsabilita'!", conclude il governatore abruzzese.

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No al pendolarismo dei figli di genitori separati

No al pendolarismo dei figli di genitori separati: l'interesse preminente, in questi casi, e' sempre quello dei minore. Questa la posizione che emerge da una sentenza con cui la Cassazione ha regolato l'affido condiviso di una bambina, evitandole il continuo passaggio dal comune di residenza del padre a quello della madre e fissando in una sola citta' il luogo in cui vivere per meta' settimana con l'uno e poi con l'altro genitore, in due case diverse. 

Il caso preso in esame dalla Corte riguarda una famiglia veneta: dopo la 'rottura' tra i due genitori, la piccola abitava con il padre, in una casa messa a disposizione dalla mamma, per poi passare con quest'ultima, in una cittadina a quasi 90 chilometri, il fine settimana. Queste, infatti, erano state le disposizioni fissate in primo grado dal tribunale per i minorenni di Venezia, modificate pero' in appello, quando, alla luce dell'esame di un perito, si era deciso che la bambina vivesse in modo stabile nella citta' della mamma, la quale si era impegnata a prendere in affitto una casa nello stesso comune nella quale il papa' potesse trascorrere i giorni a lui spettanti con la figlia. Contro il decreto emesso dai giudici di secondo grado, l'uomo pero' si era rivolto alla Cassazione, ritenendo violata la propria "liberta' personale", di "movimento" e di "residenza", perche' la decisione impugnata aveva "subordinato la possibilita' di frequentare la figlia imponendogli un domicilio forzato". La Suprema Corte ha rigettato il ricorso del papa': "E' evidente che, essendo entrambi i genitori residenti in luoghi diversi e desiderosi entrambi di mantenere un regime di piena condivisione dell'affidamento della figlia, che, a sua volta, non puo' sobbarcarsi, se non altro per le sue esigenze scolastiche, a un pendolarismo fra i due luoghi di residenza dei genitori - si legge nell'ordinanza della prima sezione civile del 'Palazzaccio' - la soluzione adottata dalla Corte d'appello viene necessariamente ad operare un bilanciamento fra gli interessi e le esigenze dei due genitori, che tiene conto degli impegni lavorativi della madre e della maggiore disponibilita' di tempo del padre, cui viene incontro imponendo la messa a disposizione di una residenza da parte della madre". Dunque, il provvedimento della Corte d'appello veneziana, secondo i giudici di Piazza Cavour, non puo' considerarsi "restrittivo della liberta' personale e di residenza del padre", perche' "adottato per rispondere alle esigenze di una piena frequentazione della figlia con entrambi i genitori". Nell'ipotesi in cui il papa' rifiuti tale soluzione, conclude la Corte, "imporra' di fatto la stabile residenza" della bambina "presso la madre, in attesa della eventuale revisione del collocamento, da valutare sempre alla luce del preminente e migliore interesse della minore". 

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Industria, rimbalzo atteso della produzione

Il rimbalzo della produzione industriale in gennaio (+3,7%) era atteso, seppure non con questa ampiezza e non cambia la situazione di estrema fragilità congiunturale. Questo il commento del Centro studi di Confindustria al dato Istat. "Avevamo stimato un incremento dell'1,9% - scrive il Csc - mentre la previsione di consenso era per una crescita dell'1,6%". Nell'ultima Indagine rapida del Csc, l'incremento della produzione in gennaio era attribuita a due fattori principali: ricostituzione delle scorte di magazzino, un dato che è confermato anche dalle risposte degli imprenditori manifatturieri all'indagine Istat sulla fiducia nelle imprese; effetto base, ovvero i livelli di produzione in gennaio si confrontano con quelli molto bassi raggiunti a dicembre, quando l'attività era diminuita del 2,6% su novembre. "Il dato positivo di gennaio - prosegue il Csc - non cambia la sostanza dell'attuale fase congiunturale: siamo in una condizione di estrema fragilità, in particolare nell'industria, che negli ultimi mesi ha risentito di una dinamica molto debole di entrambe le componenti della domanda". "Se si osserva l'andamento della produzione industriale nella media del bimestre dicembre-gennaio, in modo da ridurre la distorsione delle forti oscillazioni nei due mesi, l'attività risulta in diminuzione dello 0,8% rispetto al bimestre ottobre-novembre - aggiunge il Centro studi degli industriali -. Dunque bisogna prendere con prudenza il dato di gennaio".

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Coronavirus, l’aggiornamento dei dati in Abruzzo

In Abruzzo, dall'inizio dell'emergenza, sono stati registrati 74 casi positivi al Covid-19, diagnosticati dai test eseguiti nel laboratorio di riferimento regionale di Pescara. Per un conteggio errato (un doppio test era stato riferito invece a un nuovo caso), questa mattina era stato comunicato che i positivi erano 75. 49 pazienti sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva, 10 in terapia intensiva, mentre gli altri sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. Dall'inizio dell'emergenza Coronavirus, il laboratorio di Pescara ha eseguito 401 test, di cui 327 sono risultati negativi. Dei casi positivi, 8 si riferiscono alla Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila, 15 alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 43 alla Asl di Pescara e 8 alla Asl di Teramo. Va precisato che il numero elevato di casi registrati a Pescara e' anche legato al fatto che al Santo Spirito accedono pazienti provenienti anche da altre aree della regione. Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute della Regione.

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Dai test eseguiti la scorsa notte nel laboratorio di riferimento regionale di Pescara, sono emersi 21 nuovi casi positivi al Covid 19. Due riguardano la Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila. Nella Asl Lanciano-Vasto-Chieti si registrano 4 casi e 13 in quella di Pescara. Una donna, infine, e' risultata positiva nella Asl di Teramo. Con gli ultimi positivi, salgono a 75 casi i casi di Covid 19 in Abruzzo. Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute della Regione.

"Comincia un'altra giornata campale in Abruzzo, purtroppo l'onda lunga dell'epidemia e' arrivata, da quattro giorni il ritmo dei contagi e dei ricoveri raddoppia quotidianamente, siamo gia' al limite della capacita' di ricovero, con alcuni reparti chiusi o ridimensionati perche' sono stati contagiati medici e paramedici, in prima linea come sempre". Lo scrive il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio in un lungo post su Facebook in cui annuncia pure che il suo tampone e' risultato negativo al coronavirus. "La collaborazione dei cittadini e' essenziale: restate a casa! - continua - Tutti quelli che possono farlo, restino nelle loro abitazioni, evitino spostamenti e contatti non necessari, mantengano le distanze di sicurezza quando costretti a uscire e incontrare persone. Ce la faremo solo lottando tutti insieme, con senso di responsabilita'!"

I pazienti positivi al Covid-19 a Teramo sono otto. Tra questi, uno e' in isolamento domiciliare, uno e' ricoverato in rianimazione e gli altri sei sono ricoverati in Malattie Infettive. E' quanto comunica la Asl di Teramo attraverso l'odierno bollettino medico, precisando che le condizioni cliniche della paziente in rianimazione sono stabili pur nella loro criticita'. "Dei sei ricoverati in malattie infettive, quattro sono in buone condizioni di salute, mentre due hanno la polmonite senza necessita', al momento, di ventilazione assistita - spiega il bollettino - nel territorio della provincia di Teramo ci sono, ad ora, circa 50 persone sottoposte a sorveglianza attiva da parte dei medici del servizio di Igiene e sanita' pubblica, ma il numero e' destinato ad aumentare a breve, poiche' si sta procedendo alla mappatura dei contatti dei nuovi casi risultati positivi al virus".

 

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Dalle analisi concluse in serata nel laboratorio di riferimento regionale di Pescara, sono emersi 15 nuovi casi positivi al Covid 19.

2 casi fanno riferimento a positività registrate nel presidio ospedaliero di Pescara. Riguardano un uomo e una donna, posti in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte della Asl.

Un tampone è stato eseguito, sempre all’ospedale di Pescara, sul cadavere di un uomo di 68 anni deceduto improvvisamente.

Altri 6 casi fanno riferimento al caso dei giorni scorsi registrato a Penne: si tratta di 5 donne e un uomo, tutti in isolamento domiciliare.

A Teramo altri 2 positivi: si tratta di due uomini, uno ricoverato e l’altro in isolamento.

A Chieti è stato invece ricoverato un uomo di Ortona.

Gli ultimi 3 casi, presi in carico dal 118, riguardano una donna e due uomini. Sono tutti in isolamento.

Con questi casi, salgono a 54 i contagiati in Abruzzo dal Covid 19.

Ci sono anche pazienti giovani tra quelli ricoverati in terapia intensiva in Abruzzo perche' risultati positivi al Covid-19. A Pescara, ad esempio, per tre persone l'eta' va dai 38 ai 42 anni. Le localita' di provenienza, si apprende da fonti sanitarie, sono Citta' Sant'Angelo, Penne e Pianella. Tutti hanno una grave insufficienza respiratoria e sono sottoposti a ventilazione meccanica.

Nel frattempo, dall’ospedale di Pescara è stato dimesso l’uomo risultato positivo al test e ricoverato dallo scorso 29 febbraio , dopo essere rientrato da un viaggio di lavoro tra Lombardia e Veneto.

 

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I test eseguiti nel corso della notte nel laboratorio di riferimento regionale di Pescara, hanno stabilito la positività al Covid 19 per 6 pazienti. 

Se fino a ieri in Abruzzo non si registravano pazienti in gravi condizioni per il Covid-19, ora sono nove le persone ricoverate in terapia intensiva. Diciassette, invece, quelle ricoverate in ospedale in terapia non intensiva e tredici quelle in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte della Asl. I casi complessivi sono 39. Dall'inizio dell'emergenza Coronavirus - fa sapere il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute della Regione - il laboratorio di Pescara ha eseguito 310 test, di cui 217 sono risultati negativi. La differenza tra il numero totale e quello degli esiti e' legato al fatto che alcuni test sono stati eseguiti piu' volte sullo stesso paziente. Complessivamente, infatti, i pazienti sottoposti a test nella nostra regione sono stati 297: 37 nella Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila, 35 nella Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 192 nella Asl di Pescara e 33 nella Asl di Teramo

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Si tratta di un uomo di 70 anni e di una donna di 65 di Città Sant'Angelo (ricoverati a Pescara); di una donna di 49 anni di Arielli, familiare dell'uomo deceduto a Ortona nei giorni scorsi (ricoverata a Chieti); di un uomo di 65 anni di Francavilla al Mare (ricoverato a Chieti); di una donna di 44 anni di Rosciano; di un uomo di 52 di Pescara (in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva della Asl).
Salgono a 39 i casi positivi al Covid 19 in Abruzzo.
Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute della Regione.

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Trattamento dati in emergenza

Il trattamento dati personali in caso di emergenza è una prerogativa, in generale, di situazioni tipiche quali interventi di Pronto Soccorso o di Protezione Civile al manifestarsi di situazioni quali, ad esempio, incidenti, terremoti o situazioni comunque improvvise. Tale tipologia di trattamento è prevista all’interno della normativa europea (Reg. UE 679/2016) con particolari basi giuridiche (per il trattamento di dati personali) o specifiche deroghe per il trattamento di dati sanitari ed in generale “particolari”.

Nel Decreto-legge 9 marzo 2020 n.14, nell’ambito delle indicazioni relative al potenziamento delle risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale, il legislatore ha inteso tornare su questo specifico aspetto, fornendo specifiche indicazioni al fine di poter semplificare ulteriormente alcuni aspetti quali, ad esempio, l’informativa, le autorizzazioni e le comunicazioni di dati tra gli attori che hanno necessità di scambiarsi dati tempestivamente.

È da notare che viene data indicazione sulla gestione dei dati “particolari” ed al cumulo di basi giuridiche (o di deroghe) applicabili, con specifico riferimento a motivi di interesse pubblico, a finalità di cura e di protezione da gravi minacce per la salute. I motivi di interesse pubblico vengono successivamente dettagliati indicandone i riferimenti puntuali nelle lettere t) ed u) dell’articolo 2-sexies del Codice per la Protezione dei dati personali. Per i “semplici” dati personali, le basi giuridiche di riferimento sono costituite primariamente da motivi di salvaguardia dell’interesse vitale dell’interessato o di altre persone fisiche, oltre che da obblighi di legge ed interesse pubblico.

Un aspetto molto importante è quello che riguarda la comunicazione dei dati o il c.d. “scambio dati”: tra i soggetti menzionati come attori “principali”, di fatto, non ci sono limiti con il fine di assicurare una più efficace gestione dei flussi di dati necessari all’esecuzione delle attività nell’ambito dell’emergenza, con specifico riferimento alle funzioni che vengono loro attribuite. La comunicazione a soggetti diversi è invece vincolata a condizioni di indispensabilità oltre che esclusivamente legata a dati personali diversi da quelli particolari e relativi a condanne penali o reati.

Nell’ambito del trattamento consentito, pur facendo un richiamo generale al rispetto dei principi (art. 5) del Regolamento Europeo, si fa specifico riferimento a quello di “necessità” relativa alle finalità indicate, tenendo sempre presente il principio di proporzionalità e indispensabilità (minimizzazione) che devono costituire i pilastri fondanti del trattamento.

I tempi di conservazione sono stabiliti nell’Ordinanza del Ministero della Salute n. 2180 del 21 febbraio 2020, con indicazione della necessità di distruzione dei dati trascorsi 60 giorni dalla raccolta, ove non si sia verificato alcun caso sospetto. La tempistica negli altri casi è invece soggetta ai tempi di conservazione ordinari del Titolare.

Sono indicate modalità semplificate di gestione delle informative, anche se sarebbe opportuna comunque la redazione di una informativa specifica finalizzata a dare comunicazione generale del trattamento, magari da pubblicare sul proprio sito ed indicando agli interessati di poterla consultare direttamente online, considerando la fortissima spinta allo smart-working ed ai servizi online dovuta alle condizioni di emergenza.

Modalità semplificate sono infine previste anche per il conferimento delle autorizzazioni ai soggetti incaricati, sempre tenendo presente che, al termine dello stato di emergenza, è necessario che i Titolari adottino misure idonee a ricondurre i trattamenti di dati personali effettuati nel contesto dell'emergenza, all'ambito delle ordinarie competenze e delle regole che disciplinano i trattamenti di dati personali.

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Coronavirus, a Teramo si punta ad allargare lo smart working

Serrande abbassate per moltissime attivita' commerciali, che hanno deciso volontariamente di sospendere l'attivita' , bar vuoti e strade quasi deserte a Teramo dove i cittadini sembrano aver accolto con grande rigore le limitazioni previste dal nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri con i controlli gia' partiti al fine di garantire il massimo rispetto di quanto previsto dall'atto.

"Noi ci atteniamo alla lettera al decreto - ha detto il sindaco Gianguido D'Alberto - che parla di evitare ogni spostamento dei cittadini in entrata e in uscita dai territori e all'interno degli stessi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessita' ovvero spostamenti per motivi di salute". Intanto la maggior parte degli enti, a partire da Comune, Provincia, istituto zooprofilattico, si sta attivando per garantire lo smart working al maggior numero possibile di dipendenti. Ad adottare lo smart working anche la Fondazione Tercas che ha deciso di chiudere gli uffici della sede di Palazzo Melatino a partire da domani sino a nuova comunicazione. "L'intera struttura continuera' a garantire i servizi principali e lo svolgimento delle attivita' in modalita' smart working con la professionalita' e la passione di sempre", si legge in una nota, "anche gli organi della Fondazione proseguiranno le loro attivita' in via telematica, assicurando cosi' la continuita' nelle decisioni che sono rilevanti per il territorio di riferimento".

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Chieti, denunciate 9 persone trovate in un circolo ricreativo

Nove persone trovare all'interno di un circolo ricreativo privato di Chieti sono state denunciate a piede libero a Chieti dalla Polizia per la violazione dell'articolo 650 del codice penale cosi' come disposto dal decreto sull'emergenza coronavirus. Si tratta di otto avventori e del titolare della struttura che, in base al decreto, deve restare chiusa. La Polizia nel corso dei controlli effettuati ieri sul territorio ha anche identificato nove persone trovate tutte in possesso di autocertificazione che ha attestato la liceita' della loro presenza a Chieti .

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Pescara, accolto il ricorso al Tar del locale di via Venezia

E' stato accolto, dal Tar di Pescara, il ricorso presentato dalla societa' Il Piacere Srl, di cui e' socio il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, contro il diniego del Comune di Pescara alla richiesta di cambio di destinazione d'uso per il ristorante Casamatta di via Venezia, che di conseguenza è stato costretto a chiudere.

L'ordinanza del Tar dispone la sospensione dell'esecutivita' del provvedimento impugnato e ordina al Comune di riesaminare l'istanza presentata dalla societa' Il Piacere Srl, poiche' - a giudizio del tribunale amministrativo regionale - gli uffici dell'ente, nel dichiarare irricevibile la Scia, "non hanno valutato se l'attivita' di somministrazione in oggetto possa rientrare tra le destinazioni complementari o compatibili, e se la modifica richiesta comporti o meno una variazione nel fabbisogno di standards".

Il Comune dovra' riesaminare l'istanza della societa', alla luce delle indicazioni del Tar, e avra' 30 giorni per esprimere un nuovo parere

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