Redazione Notizie D'Abruzzo

La repressione nei conflitti politici. Teorie, discorsi e pratiche (XVI – XX secolo): convegno telematico dell’Università di Teramo

Si terrà il prossimo 30 aprile, alle ore 15,  un convegno telematico sulla piattaforma Meet organizzato dall'Università degli Studi di Teramo dal titolo "La repressione nei conflitti politici. Teorie, discorsi e pratiche (XVI - XX secolo)".
Per consultare il programma, in allegato la locandina e di seguito il link dell'evento:
Il convegno è a numero chiuso per un massimo di 250 partecipanti. Per partecipare, occorre iscriversi entro le ore 12 di mercoledì 29 aprile 2020 al link:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSelOj1lTVayorpUriuWgvhEJaeyqrvqxboRg3033rEsrDJ7Ug/viewform
Il convegno è dedicato alle teorie, ai discorsi e alle pratiche attraverso le quali le autorità pubbliche e i soggetti politici hanno contrastato, favorito, manipolato e spiegato alcuni tra i più importanti conflitti politici tra XVI e XX secolo. L'obiettivo è riflettere su come tali azioni e discorsi abbiano contribuito a fissare in presa diretta le interpretazioni di tali conflitti e la fisionomia dei gruppi sociali e delle fazioni che vi prendevano parte. A tal fine si procederà tramite un approccio interdisciplinare che combinerà l’analisi storico-evenemenziale con quella discorsiva e mobiliterà le metodologie della storiografia, della storia del pensiero politico e della storia del diritto. 

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Liris: servirà un’offerta sanitaria ancora migliore a livello ospedaliero

"L'Aquila avrà ciò che merita un Capoluogo di regione, così come le altre Province d'Abruzzo. Pescara ha avuto fondi dal Governo nazionale, dal Commissario per la emergenza coronavirus, Arcuri. Il resto del territorio, L'Aquila in primis, avrà i fondi dalla Regione Abruzzo". Ad annunciare le disponibilità delle risorse necessarie per potenziare la sanità abruzzese e completare la rete Covid in Abruzzo, è l'assessore al bilancio, Guido Liris, che è anche dirigente medico alla Asl provinciale dell'Aquila. L'Assessore interviene nel dibattito in atto sulla governance messa in campo dalla maggioranza regionale di centrodestra in questa emergenza coronavirus, sottolineando che "La Regione Abruzzo ha i fondi per affrontare la sfida a cui siamo chiamati, quella cioè di tornare alla vita 'normale', tenendo basso il rischio del contagio e avendo una sanità territoriale ed ospedaliera capace di intercettare e curare la popolazione affetta da Covid-19. Nel contempo - spiega - si deve tornare a fare prevenzione - precisa - per quanto riguarda i tumori, devono ripartire gli esami di diagnostica, deve riavviarsi tutta quella attività ambulatoriale, in parte decisiva per l'ambito chirurgico, tale da rispondere alla domanda no-Covid del nostro territorio".

L'Assessore affronta due aspetti fondamentali in questa drammatica emergenza, la questione del personale e l' importanza della rete territoriale nel contenimento della pandemia. "Servono strutture, tecnologie e personale - dichiara - se manca una di queste tre componenti non si fa una buona sanità. Anche per questo ritengo strumentali le affermazioni di chi parla senza cognizione. Inoltre - prosegue Liris - servirà un'offerta sanitaria ancora migliore a livello ospedaliero, così come sarà importante investire sulla sanità non ospedaliera, in particolar modo quando si ha a che fare con le difficoltà orografiche e le distanze proibitive che caratterizzano le aree interne. In tal senso, saranno centrali, nella fase di ripartenza - argomenta - le figure dei medici di Medicina Generale, dei medici del Lavoro (all'interno di ciascuna azienda o attività lavorativa), degli igienisti ed epidemiologi per fotografare e tracciare, momento per momento, la morbilità del territorio e suggerire le giuste strategie di azione. La Lombardia, ad esempio, è andata in grossa difficoltà proprio perché non ha da tempo un adeguato sistema di prevenzione per il controllo del territorio, avendo investito principalmente in assistenza e cura dei pazienti".

Liris sottolinea ancora "che occorrerà personale adeguato in termini di qualità e quantità, e ringrazio il presidente Marsilio e l'assessore competente Verì, così come tutta la Giunta, per aver incentivato e promosso concorsi per assumere personale sanitario, medico e non. Sarà necessario ridisegnare una nuova rete sanitaria regionale, ospedaliera e territoriale, soprattutto alla luce dei cambiamenti di vita che dovremo affrontare tutti insieme nei prossimi mesi, in un tentativo, non facile, di ritorno ad una nuova 'normalità', in attesa dei tempi e delle scoperte, in primis il vaccino, che consentiranno al mondo di debellare il flagello che ci ha colpiti. Le scelte, anche negli investimenti, non devono essere fatte per impulso o per reazione - chiarisce - devono avere una logica, devono essere frutto di un piano strategico e ispirato da una visione chiara di management sanitario: la gestione di questa emergenza finora ha dimostrato che le scelte azzardate non pagano - commenta - paga, invece, molto di più la razionalità, il saper ponderare e mantenere la giusta freddezza in quelle decisioni che potrebbero mettere a rischio intere Comunità. Quanto di buono è stato fatto nella Fase 1 dovrà essere ripetuto e rafforzato nella Fase 2, soprattutto in termini di approccio alle problematiche".

L'assessore al Bilancio lancia anche un messaggio alle opposizioni, chiedendo "agli esponenti politici di scegliere un altro campo di battaglia, un altro ambito all'interno del quale attuare comportamenti di contrapposizione e speculazione politica, non certo la Sanità - tuona - perché le polemiche di parte non rendono giustizia all'impegno che il personale sanitario sta profondendo, in particolar modo negli ultimi mesi". In conclusione Liris accenna anche al tema riguardante i tamponi e test. "Da due mesi figure politiche ed istituzionali, partiti politici si confrontano e scontrano sul tema dei tamponi e dei test sierologici, sembra di assistere ai teatrini sulle formazioni di calcio prima e dopo le partite della Nazionale. Vorrei che si capisse, una volta e per sempre, che non tutti ne possono parlare, che le scelte sui tamponi, come sui test sierologici, devono essere prese da igienisti ed epidemiologi, dal Dipartimento di Prevenzione Provinciale, Regionale, Nazionale: le scelte devono essere inquadrate in una strategia unica, che analizza, studia e traccia la salute della Comunità. Non si può optare di fare gli esami a caso, senza un criterio epidemiologico e scientifico" conclude 

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Razzi invita Kim Jong-un in Abruzzo

 Il presidente della Corea del Nord Kim Jong-un ''sta bene'' e le foto del cadavere sono ''un fotomontaggio, lo capisce anche un bambino''. Sul fatto che Kim Jong-un sia ''vivo'' non ha dubbi l'ex senatore di Forza Italia Antonio Razzi, che in un'intervista al Quotidiano Nazionale afferma che ''se doveva farsi un intervento al cuore avrà pure diritto a una serena convalescenza''. Ed è proprio nel periodo post operatorio che lo invita in Abruzzo, ''ci facciamo gli arrosticini di pecora e un Montepulciano d'annata. Si rimetterebbe in forma''. Rispetto invece a una possibile successione della sorella, Razzi la descrive come ''una ragazza intelligente, ma senza Kim il processo di avvicinamento con la Corea del Sud rallenterebbe. Perché lui è superuomo di pace. L'ho capito la prima volta che l'ho visto. Dal sorriso, dall'espressione degli occhi''. E rispetto al rapporto tra Roma e Pyongyang, Razzi afferma che ''la Corea del nord è nazione amica che adora l'Italia''

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L’imprenditore teatino Manuel Pantalone alla guida dei Giovani Imprenditori italiani del Network Valore Impresa

L’imprenditore teatino Manuel Pantalone alla guida dei Giovani Imprenditori italiani del Network Valore Impresa. Ad annunciarlo, in una nota, il Presidente Nazionale dell’associazione Gianni Cicero: “Un incarico importante che Pantalone saprà condurre con le sue indubbie capacità”. Per Manuel Pantalone si tratta di: “Un compito nobilitante ma al contempo di grande responsabilità, che porterò avanti profondendo il massimo impegno in un momento assai delicato per le PMI in Italia causato dalla crisi gravissima che sta attanagliando la nostra economia. È dai giovani imprenditori che si dovrà ripartire, attraverso la formulazione di proposte concrete da sottoporre al legislatore per ridare fiducia al 98% de PIL del nostro Paese”. 
Il neo Coordinatore Nazionale dei Giovani Imprenditori di Valore Impresa Manuel Pantalone opera nel campo della sanità, segnatamente nel biomedicale, è amministratore delle aziende leader di settore Archis ed Umbra Medical Italy e di altre tre aziende del comparto ed è, in questi mesi di profonda emergenza, impegnato in prima linea nella gestione della stessa garantendo forniture tempestive alle aziende sanitarie locali del Paese unitamente ad un servizio basato sui più alti standard qualitativi. 
 
Il Gruppo Nazionale dei Giovani Imprenditori del Network Valore Impresa è la rappresentanza dei volti giovani del network. La base associativa del gruppo è infatti costituita dagli imprenditori "under 45" aderenti al Network Valore Impresa.

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Coronavirus, il premier Conte presenta le date della Fase 2

Via libera alle visite ai parenti, ma restano i limiti agli spostamenti tra Regioni. Si potrà correre lontano da casa ma rispettando una distanza di sicurezza di due metri. Gli allenamenti individuali ripartono dal 4 maggio e quelli di squadra dal 18 maggio, giorno in cui riaprono anche negozi e musei, mentre per barbieri e parrucchieri bisognerà aspettare il 1 giugno. Ecco le principali misure illustrate dal premier Giuseppe Conte e contenute nel Dpcm - ancora in versione provvisoria - che il governo si appresta a varare.

NO SPOSTAMENTI TRA REGIONI. Resta il divieto di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

SI ALLE VISITE FAMILIARI. Si potrà visitare i propri parenti ma sempre nel rispetto delle distanze di sicurezza. No, dunque, a riunioni di famiglia e party privati.

RIAPRONO PARCHI E GIARDINI. Parchi, ville e aree verdi riaprono ma sempre nel rispetto delle distanze di sicurezza e con misure di contingentamento per evitare assembramenti. I sindaci potranno chiuderli se non possono essere rispettare queste misure.

LE SCUOLE RESTANO CHIUSE. Nessuna possibilità di tornare tra i banchi per concludere l’anno scolastico.

SI ALLA CORSA LONTANO DA CASA. Si potrà correre lontano dall’abitazione ma rispettando una distanza di due metri dagli altri, tranne che per i conviventi. Per le passeggiare invece la distanza è di un metro. sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi.

ALLENAMENTI PROFESSIONISTI: Dal 4 maggio nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, sono consentiti gli allenamenti a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive individuali. Per gli sport di squadra il via libera slitta al 18 maggio.

FUNERALI PRIVATI. Sono sospese le cerimonie civili e religiose; sono consentite le cerimonie funebri con l’esclusiva partecipazione di parenti di primo e secondo grado e, comunque, fino a un massimo di quindici persone, con funzione da svolgersi preferibilmente all’aperto, indossando mascherine protettive e rispettando rigorosamente le misure di distanziamento sociale.MUSEI. Riaprono i musei e le mostre con un contingentamento degli ingressi. Restano chiusi invece cinema, teatri.TAKE AWAY. Dal 4 maggio si potrà andare a comprare cibo da asporto, da consumare a casa o in ufficio.

NEGOZI, BARBIERI e RISTORANTI. I negozi riapriranno dal 18 maggio rispettando le misure di distanziamento. I parrucchieri e barbieri, invece, sempre con rigidi protocolli, dovranno aspettare il 1 giugno. Stessa data, pare, per i ristoranti.

EDILIZIA, CANTIERI. I cantieri privati dovranno aspettare il 4 maggio mentre da domani ripartono manifattura e costruzioni.

TRASPORTI. Le Regioni dovranno disporre la programmazione del trasporto pubblico locale, anche non di linea, sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali, la cui erogazione deve, comunque, essere modulata in modo tale da evitare il sovraffollamento dei mezzi di trasporto nelle fasce orarie della giornata in cui si registra la maggiore presenza di utenti. Per le medesime finalità il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con decreto adottato di concerto con il Ministro della salute, può disporre, al fine di contenere l’emergenza sanitaria, riduzioni, sospensioni o limitazioni nei servizi di trasporto, anche internazionale, automobilistico, ferroviario, aereo, marittimo e nelle acque interne, anche imponendo specifici obblighi agli utenti, agli equipaggi, nonché ai vettori ed agli armatori.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che "per chi ha avuto gia' il bonus da 600 euro stiamo sperimentando la possibilita' di un rinnovo automatico".

"I criteri per raggiungere una fase 3? Per i contagi zero dovremmo aspettare una terapia o vaccino, quindi diventa difficile prevedere l'evoluzione scientifica. Non so dirlo, per ora possiamo dire che dobbiamo programmare un progressivo rallentamento del lockdown. La convivenza col virus dipende anche da un'evoluzione scientifica che al momento non puo' esprimersi, se non in maniera generica". Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in conferenza da Palazzo Chigi. 

 

 

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Niko Romito riparte dall’asporto

"Saranno sempre piu' richiesti sostanza e contenuti, a tutti i livelli. Anche una ristorazione molto semplice e democratica dal punto di vista economico deve avere contenuti e progetto, non e' che il prezzo basso determina il successo o meno di un locale". Reinventarsi la ristorazione al tempo del coronavirus. Niko Romito, dal 2014 chef tre stelle Michelin mai smentite con il suo ristorante CasaDonna-Reale di Castel di Sangro, ai confini con il Parco nazionale d'Abruzzo, e' stato costretto ad una pausa di riflessione forzata per la pandemia che s'e' abbattuta su l'Italia. E dal primo decreto del governo che ha sancito la serrata del Paese, ha chiuso tutte le sue attivita'. Da giovedi' 16 aprile ha riaperto SpazioRoma di piazza Verdi, dinanzi alla vecchia Zecca, in pieno quartiere Parioli, per dare il via ad una esperienza inedita: delivery. Ovvero, cibo a domicilio.

"A partire da una serie di ragionamenti sui tanti lavori fatti in questi anni - ha detto Niko Romito - passando anche da un ristorante tre stelle come CasaDonna e un lavoro di cosiddetta Intelligenza Nutrizionale per l'ospedale Cristo Re di Roma, con il mio gruppo ho deciso di riaprire SpazioRoma partendo dalle colazioni la mattina, portando a casa le bombe calde, il pane caldo, le marmellate prodotte da noi fino al pranzo e alla cena con il pollo intero fritto, un menu' divertente ma anche facile da fruire". Ma, soprattutto, "accessibile a un pubblico molto piu' vasto e variegato". Poi Niko aggiunge: "Devo dire che prima ancora che si arrivasse al blocco totale delle attivita', erano gia' due mesi che stavo studiando il delivery, fenomeno che sta crescendo sempre piu'. Quindi ero predisposto e pronto. Ero preparato sul packaging, sui test di temperatura, perche' e' un lavoro molto delicato. Se hai un nome alle spalle, per portare il cibo a casa non si puo' improvvisare. Dietro c'e' un gran lavoro scientifico per offrire un prodotto di alta qualita' che rispetti le temperature e il trasporto. Non si possono fare piatti troppo complicati o elaborati".

Abbinato a Deliveroo, SpazioRoma agisce in un raggio di 4 chilometri. "La sa qual e' la cosa piu' strana? Che mentre al ristorante il cliente ordina i piatti e quindi c'e' un intervallo tra una portata e l'altra, un ritmo anche nelle preparazioni, con l'antipasto, il primo e via di seguito, in questo caso quando entra una comanda del Deliveroo, in quei 5, 10, 20 minuti si deve chiudere il tavolo. Cioe' va fatto l'antipasto, il pane, poi c'e' chi ha preso il dolce oppure una comanda completa. E ogni foglietto e' un tavolo che va chiuso". Questo significa, spiega Romito, che il procedimento di preparazione dei piatti "e' molto accelerato e c'e' una contemporaneita' di preparazioni su tutte le linee". "Il tutto e' molto divertente - aggiunge - ma devi prendere il ritmo, devi capire come coordinarti con tutti i segmenti della cucina in modo che quando arriva il pony un minuto prima o un minuto dopo va chiusa l'esecuzione dei piatti. Se li prepari in anticipo si rischia che si raffreddino, perdano fragranza e le loro caratteristiche di sapore e gusto proprie, se si rallenta il cliente rischia di aspettare a casa ed e' un disservizio". Il tempo di attesa per temperature e consistenza del piatto, spiega Niko Romito, "e' fondamentale per la riuscita del piatto e la qualita' del prodotto"

Insomma, e' come una catena di montaggio. Niko descrive varie tipologie di piatti con anche un piccolo menu' completo chiamato "Menu' della tradizione", antipasto, primo, secondo, contorno e dolce per un totale di 38 euro, consegna inclusa. Lo chef tristellato si dice anche convinto che "l'alta ristorazione, quella vera, dove c'e' ricerca ed esperienza, personalita', avra' sempre il suo mercato. Il lusso del nostro sistema gastronomico e' come l'Alta moda e non si puo' dire che non andra' piu'. E' come la Ferrari che non si puo' dire che non si costruira' piu', perche' non e' vero. La ristorazione dove c'e' ricerca, studio, un progetto, rimane. E anzi, forse superato il momento la gente avra' bisogno di contenuti e sostanza veri. Chi potrebbe semmai risentire e soffrire saranno quei posti che hanno poca identita', la ristorazione un po' improvvisata, che ha investito ma senza grandi competenze" spiega Romito. Con cento dipendenti sulle spalle, Niko non nasconde che il futuro prossimo lo preoccupa non poco ma riflette: "Non appena si trovera' il vaccino sono certo che tornera' in tutti la voglia di ripartire e ci sara' una nuova rivoluzione, un nuovo Rinascimento, ma ora e' la fase piu' delicata e temo numerosi decessi imprenditoriali. E allora potrebbe non esserci piu' la forza di ripartire anche se sara' rimasta la voglia. Noi intanto cerchiamo di fare la nostra parte, con tutto il nostro spirito"

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Aeroporto d’Abruzzo sempre aperto per i voli dei soccorsi

 "L'apertura in questi quasi due mesi senza voli commerciali e' costata oltre un milione di euro. Se avessimo chiuso come altri aeroporti avremmo avuto introiti zero ma anche quasi costi zero, ma invece a noi è stato chiesto, e ne siamo fieri ed orgogliosi, di restare aperti , e di questo ringrazio il personale, le forze dell'ordine e le forze di sicurezza perche' l'aeroporto di Pescara ha servito cinque Regioni, ovvero Abruzzo, parte del Lazio dipendente da Ciampino, Marche, Puglia del nord e Molise, grazie agli interventi fatti con i nostri elicotteri e i mezzi di soccorso dal 8 marzo fino ad oggi, spendendo 15, 20mila euro al giorno, e soldi che qualcuno dovra' restituire all'aeroporto d'Abruzzo". Cosi' il presidente della Saga Enrico Paolini che poi ha anticipato quello che dovrebbe accadere nei prossimi giorni, in vista del ritorno dei primi voli commerciali.

"Sulla carta abbiamo gia' la riapertura delle biglietterie di Ryanair, Volotea e anche dell'Alitalia dal 2 giugno per rotte dall'Italia e qualche rotta europea. Noi come Aeroporto d'Abruzzo chiediamo pero' due cose: la prima a Regione e Governo che i voli siamo fatti in condizioni di massima sicurezza e quindi che sia lasciato anche un posto vuoto a fianco del passeggero in modo tale da far svolgere il volo nelle migliori condizioni, ma per fare questo c'e' bisogno di un contribuzione e di un rimborso spese per le compagnie aeree per il posto lasciato vuoto, consentendo cosi' agli aerei di volare con due terzi dei passeggeri . Il nostro obiettivo e' di far ripartire tutti i voli e tutti i collegamenti anche se - ha concluso Paolini - con meno passeggeri. Un Abruzzo collegato con Italia e Europa anche e soprattutto in vista dell'estate". 

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Coronavirus, Verì fa chiarezza sui tempi di risposta sui tamponi

"Voglio ribadire ancora una volta che in Abruzzo tutti i tamponi eseguiti su pazienti in condizioni cliniche serie sono stati processati in tempi rapidissimi. Ci sono stati invece ritardi, soprattutto in provincia di Chieti, legati a un'errata applicazione del codice di priorità su alcuni campioni inviati ai laboratori, che si sono visti recapitare centinaia di test con codice rosso che invece, secondo le linee guida nazionali, potevano essere processati non subito. Questo ha portato a un ingolfamento dei laboratori e ad attese più lunghe anche per gli altri tamponi già in partenza correttamente identificati come non urgenti, che sono quindi finiti inevitabilmente in coda. Oggi, però, possiamo dire che il momento di difficoltà è stato superato e che l'arretrato è praticamente stato interamente smaltito". Lo afferma l'assessore alla Salute, Nicoletta Verì, intervenendo nuovamente sulla questione dei ritardi nell'analisi dei tamponi, che ha sollevato polemiche da parte di molti sindaci, in particolare del Chietino. "Nel corso degli incontri che tengo quotidianamente con i rappresentanti della governance impegnata nell'emergenza - spiega l'assessore - abbiamo ripuntualizzato la corretta applicazione delle classi di priorità sui campioni prelevati. Una procedura che può sembrare secondaria, ma che invece è centrale nella gestione dei processi e della comunicazione delle risposte. In tanti probabilmente non sono a conoscenza del fatto che i tempi tecnici per processare i tamponi comportano un limite oggettivo della capacità di analisi dei nostri laboratori, che non può essere superato. Per questo, abbiamo rimarcato più volte come non sia possibile sottoporre a tampone tutta la popolazione, perché per completare i processi e avere i referti occorrerebbero mesi. Di qui l'importanza di gestire correttamente le priorità, evitando errori che mandano in sofferenza l'intero sistema"

L'assessore puntualizza anche come non sia così semplice aumentare velocemente la capacità dei laboratori. "Qualcuno ci accusa - continua - di non puntare all'aumento della capacità dei laboratori. A costoro ricordo che per fare questo occorrono macchinari che sul mercato non sono disponibili immediatamente. Per portare a Pescara l'apparecchio (a regime tra qualche giorno, non appena completati i settaggi) che permette di processare fino a 2400 tamponi quotidiani, abbiamo dovuto attendere settimane e lottare contro gli ostacoli doganali che in questo momento di emergenza sono in vigore in molti Paesi. Nonostante questo, però, ce l'abbiamo fatta e oggi possiamo disporre di una strumentazione che ci consentirà di lavorare con maggiore serenità. Anche sul fronte dei laboratori privati, rammento che per convenzionarli è necessaria un'autorizzazione ministeriale che certifichi il possesso di requisiti tecnici e strutturali stringenti, di cui pochissimi centri dispongono. In ogni caso, siamo in attesa delle decisioni ministeriali sui nuovi metodi di indagine diagnostica ed epidemiologica, che potrebbero consentirci di ampliare notevolmente la platea di popolazione da sottoporre agli esami".

Anche sulla comunicazione delle risposte ai pazienti, la Verì tiene a fare alcune puntualizzazioni. "Per lo stesso motivo che ho appena esposto - conclude - e dunque per l'eccessivo numero di campioni inviati contemporaneamente ai laboratori nei giorni scorsi, anche alcuni referti sono stati comunicati ai pazienti con ritardo. Abbiamo però verificato che anche in questo caso la priorità è stata data agli esiti positivi, mentre i tamponi risultati negativi sono stati trasmessi in un secondo momento. Comprendo che non può essere un modus operandi auspicabile, perché chi è stato sottoposto a test attende con ansia il responso, ma in un momento di difficoltà e con le risorse umane a disposizione (implementate, ma non sempre sufficienti), inevitabilmente si è dovuta fare una scelta, giusta o sbagliata che sia, per gestire la situazione". 

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Svaligiano tre abitazioni nell’Aquilano, arrestati dopo 17 mesi

Avevano svaligiato tre abitazioni in localita' "I Cerri" nel comune montano di Rocca di Mezzo  nella notte del 3 novembre 2018 facendo perdere le proprie tracce: dopo circa un anno e mezzo di indagini i carabinieri della Compagnia di Avezzano hanno eseguito misure cautelari nei confronti di quattro persone, una in carcere, due ai domiciliari ed un obbligo di dimora, con l'accusa di furto aggravato e continuato. Coinvolti tre marocchini ed un italiano che avrebbero agito con la complicita' di una donna italiana indagata a piede libero.

I malviventi, dopo il furto, sono fuggiti con la refurtiva, tra cui elettrodomestici, TV, monili in oro e piccole somme di denaro, a bordo un'autovettura, rubata nel centro montano, che successivamente e' stata abbandonata in un canale del Fucino nel comune marsicano di Ortucchio. Nel corso delle indagini i carabinieri di Rocca di Mezzo e di Avezzano avrebbero costruito un quadro accusatorio dettagliato e sostenuto da riscontri ritenuti inconfutabili. 

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Campli, sindaco e assessori donano indennità di aprile alla Protezione Civile

Sindaco ed assessori del comune di Campli hanno devoluto la indennita' del mese di aprile al Nucleo comunale di Protezione Civile, in prima linea nella emergenza coronavirus: la somma di 6.023,97 euro e' stata consegnata oggi, Festa della Liberazione, alla presenza del sindaco, Federico Agostinelli, e del presidente dalla Protezione Civile di Campli "Monti della Laga", Alessandro Marini. "Nel corso dell'emergenza Coronavirus - spiega il primo cittadino - abbiamo deciso insieme al vicesindaco Francioni e agli assessori Di Francesco, Di Domenicantonio e Di Girolamo, di rinunciare completamente all'indennita' di aprile devolvendola alla nostra Protezione Civile. Un gesto, concreto e simbolico al tempo stesso, per ringraziare e sottolineare il grande lavoro svolto dai volontari al fianco della popolazione. Non c'e' giorno migliore del 25 aprile, Festa della Liberazione, per celebrare i nostri volontari e la collaborazione tra istituzioni a favore della nostre Comunita'". "Fin dai primi giorni dell'emergenza - aggiunge Agostinelli - insieme alla protezione civile abbiamo avviato il servizio di consegna a domicilio di generi alimentari e farmaci a persone anziani e con disabilita' grave, e i volontari sono stati anche impegnati nella consegna a domicilio di oltre 10.000 mascherine a tutti i cittadini del nostro Comune e nella consegna delle 600 uova di Pasqua che sono state donate a tutti i bambini del nostro territorio".

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