Redazione Notizie D'Abruzzo

Scuole sicure, fondi per L’Aquila e Pescara dal Viminale

Al via l'operazione Scuole sicure 2019/2020 del Viminale, all'Abruzzo andranno 85mila euro cosi' ripartiti: Pescara (48.441,13) e L'Aquila (36.565,79). I comuni interessati dovranno presentare la richiesta di finanziamento alla Prefettura entro il prossimo 31 maggio. Il contributo, che si compone di una quota fissa di 20.000 identica per tutti e di una quota variabile commisurata alla popolazione residente al 1 gennaio 2018 potra' essere destinato nel prossimo anno scolastico alla realizzazione di sistemi di videosorveglianza; all'assunzione a tempo determinato di agenti di Polizia locale, al pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario del personale della Polizia locale, all'acquisto di mezzi ed attrezzature e alla promozione di campagne informative volte alla prevenzione e al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti. 

 

 

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Vacca: valutiamo le ipotesi per scongiurare la chiusura del traforo del Gran Sasso

"Il Governo c'e' e sta valutando tutte le ipotesi per scongiurare il rischio chiusura del traforo del Gran Sasso annunciato da Strada dei parchi. Una situazione complessa e fortemente critica, frutto dell'incapacita' dei precedenti governi di affrontare risolutivamente la questione. Tra le ipotesi al vaglio anche quella della nomina di un commissario straordinario". Lo afferma il sottosegretario Gianluca Vacca in merito all'annuncio di Strada dei Parchi.

"Nel prossimo decreto sblocca cantieri, in arrivo in Parlamento per la conversione - spiega - ci sara' eventualmente spazio per intervenire. L'obiettivo e' duplice: scongiurare il rischio di chiusura del traforo, e avviare un percorso che risolva definitivamente il rischio di contaminazione delle falde acquifere che servono un bacino di utenza di circa 700mila abruzzesi. La tutela dell'ambiente e dei cittadini e' sempre al primo posto di questo governo, pertanto sicuramente il primo obiettivo sara' tutelare le falde acquifere e allo stesso tempo non mettere in ginocchio i collegamenti dell'Abruzzo visto che parliamo delle zone gia' gravemente penalizzate dal sisma 2009 e 2016"

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Elezioni Pescara, +Europa ritira l’appoggio a Costantini

 "Pur confermando la nostra posizione favorevole al progetto della Grande Pescara come sostenuto dal 71% degli elettori pescaresi al referendum cittadino del 2014, ci sentiamo costretti a ritirare l'appoggio di Piu' Europa alla candidatura a sindaco di Carlo Costantini". A renderlo noto e' il coordinatore del Gruppo +Europa Pescara, l'avvocato Nico Di Florio, che ha spiegato come Costantini non abbia chiarito le sue "posizioni personali sull'Unione Europa e sulla moneta unica, se non nella forma di una generica disponibilita' ad avere nelle sue liste candidati di cultura europeista". "Coerentemente con le nostre posizioni per una citta' aperta, inclusiva e dinamica - spiega Di Florio - sosteniamo da sempre il progetto della Grande Pescara. Con questa motivazione, avevamo aperto un tavolo di confronto con Carlo Costantini e la sua candidatura a sindaco. Sono pero' emerse nei giorni scorsi delle possibili divergenze tra le idee di Costantini e quelle di Piu' Europa sull'integrazione europea, le politiche dell'Unione Europea e la partecipazione italiana all'euro. Come stabilito dall'ultima assemblea nazionale, la partecipazione di Piu' Europa alle elezioni amministrative e' subordinata alla condivisione con i candidati sindaci della piattaforma ideale di Piu' Europa. 

La replica di Carlo Costantini

"Non sono candidato alle elezioni europee ed ho chiesto a tutti, e per primo a me stesso, di rappresentare solo Pescara ed i pescaresi, al di fuori di ogni coalizione partitica e di ogni logica di partito. Non sarebbe per me corretto cambiare ora questa impostazione. Prendo, dunque, atto della loro decisione, ringraziandoli comunque per le straordinarie persone che sono candidate nella mia lista: insieme a loro lavorero' per la costruzione di una grande citta' europea". Lo afferma il candidato sindaco di Pescara per il polo civico 'Faremo grande Pescara', Carlo Costantini, in risposta a +Europa. 

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Bloccato mentre cerca di rubare l’auto civetta della Polizia Ferroviaria


Un uomo di 35 anni è stato arrestato questa notte dagli Operatori della Sottosezione di Polizia Ferroviaria di Pescara per tentato furto. L'uomo e' stato sorpreso mentre cercava di rubare un'auto-civetta della Polizia Ferroviaria in sosta nell'area riservata ai mezzi delle forze dell'ordine. A bloccarlo sono stati alcuni poliziotti, da poco rientrati da un servizio di pattuglia disposto nel quadro del potenziamento delle attivita' preventive correlate al maggiore afflusso di viaggiatori per le festivita' di Pasqua. L'arrestato, dopo avere osservato a lungo il mezzo, evidentemente senza riconoscerlo, aveva tentato dapprima di scardinare con le mani la portiera, lato passeggero, senza riuscirci, e subito dopo aveva forzato lo specchietto retrovisore esterno, posto sullo stesso lato del mezzo, per inserire il braccio ed aprire lo sportello dall'interno. Gli agenti, che avevano gia' notato la sua presenza sospetta grazie al sistema di videosorveglianza della stazione, lo hanno subito bloccato e arrestato. (

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Cgia, le Pmi italiane al top in Ue

L'Italia e' al primo posto in Europa per numero di imprese (oltre 3.719.000) e al terzo posto per fatturato delle Pmi. Lo afferma l'Ufficio studi della Cgia, secondo cui "sebbene le nostre Pmi siano leader in Europa, il nostro sistema produttivo registra ancora dei forti elementi di criticita'", per l'assenza delle grandi imprese. L'Italia - fa notare la Cgia - risultava nel 2016 al quarto posto per valore aggiunto totale delle imprese e per valore aggiunto delle Pmi; ancora al quarto posto per occupati totali delle imprese ma al secondo per occupati nelle Pmi e al primo nelle microimprese. Il fatturato totale delle imprese ammontava nel 2016 a 2.855 miliardi di euro all'anno e solo la Germania (6.195 miliardi), il Regno Unito (3.976 miliardi ) e la Francia (3.696 miliardi) contavano un risultato superiore al nostro. "Tuttavia - spiega la ricerca - quando analizziamo l'incidenza prodotta dalle nostre Pmi sul totale fatturato, tra i big non abbiamo rivali, nemmeno quando analizziamo lo score delle micro imprese. Sulla stessa lunghezza d'onda e' risultato che emerge dalla lettura dei dati riferiti al valore aggiunto: anche in questo caso le nostre Pmi e le piccolissime aziende non hanno contendenti tra i principali Paesi Ue". A fronte di 14,5 milioni di occupati presenti in Italia (dato al netto dei lavoratori del pubblico impiego e di alcuni comparti economici rilevanti), 11,4 lavorano presso le Pmi, di cui 6,5 nelle micro imprese. In entrambi i casi, l'incidenza sul totale occupati sbaraglia qualsiasi altro grande paese d'Europa. Per quanto riguarda le microimprese, siamo al primo posto (44,9 per cento sul totale occupati) tra tutti i paesi UE presi in esame in questa elaborazione.

Sino alla prima meta' degli anni '80, segnala la Cgia, l'Italia era tra i leader mondiali nella chimica, nella plastica, nella gomma, nella siderurgia, nell'alluminio, nell'informatica e nella farmaceutica. Grazie al ruolo e al peso di molte grandi imprese pubbliche e private (Montedison, Eni, Montefibre, Pirelli, Italsider, Alumix, Olivetti, Angelini, etc.), lo sviluppo ruotava attorno a questi comparti.

"A distanza di quasi 40 anni, invece, abbiamo perso terreno - fa notare la Cgia - e leadership in quasi tutti questi settori. E cio' e' avvenuto non a causa di un destino cinico e baro, ma a seguito di una selezione naturale compiuta dal mercato". Alla luce di queste specificita', la Cgia chiede con forza che si torni a guardare con maggiore attenzione al mondo delle imprese, in particolar modo alle piccole e alle micro, visto che la tassazione continua ad attestarsi su livelli insopportabili, il credito viene concesso con il contagocce, l'ammontare del debito commerciale della nostra Pubblica amministrazione (Pa) nei confronti dei propri fornitori e' di 57 miliardi di euro e circa la meta' di questo importo e' riconducibile ai mancati pagamenti. 

L'Ufficio studi della Cgia indica almeno 5 interventi che la politica dovrebbe attuare per rilanciare il ruolo e la funzione delle nostre Pmi e, conseguentemente, del Paese. In primo luogo, una forte riduzione delle tasse e semplificazione del sistema tributario: "E' necessario - scrive - uno choc fiscale che riduca, in 3 anni, la pressione fiscale di almeno 5 punti percentuali. Come? Eliminando l'Irap per le micro e piccole imprese, abolendo lo split payment, il reverse charge nell'edilizia e riducendo progressivamente gli acconti Irpef, Ires, Irap e Inps. Altresi', e' importante ridimensionare il peso della burocrazia fiscale che sta penalizzando soprattutto le piccolissime attivita'". Poi occorre favorire l'accesso al credito: "Dal 2011 ad oggi - fa notare la Cgia - gli impieghi vivi alle imprese sono diminuiti del 26 per cento. E' importante promuovere un intervento concertato con gli altri Stati e presso le istituzioni europee affinche' la Bce eroghi speciali finanziamenti alle banche con vincolo di destinazione a favore delle micro e piccole imprese. Inoltre, e' necessario attivare strumenti di finanziamento alternativi al credito bancario. Infine, va consentito a tutte le imprese di compensare i crediti verso la Pa (certi, liquidi ed esigibili) con tutti i debiti fiscali".

E' necessario quindi tornare ad investire: "Rispetto al 2007 (anno pre-crisi) in Italia gli investimenti sono crollati di quasi 20 punti percentuali. Per consentire anche alle piccole imprese di crescere e creare lavoro, e' necessario che lo Stato centrale torni ad investire in infrastrutture materiali ed immateriali, aggirando i vincoli di bilancio imposti da Bruxelles. Come? Applicando, dopo aver trovato un accordo con gli altri paesi dell'Ue, la regola di bilancio ("Golden rule") secondo la quale gli investimenti pubblici possono essere scorporati dal computo del deficit ai fini del rispetto del patto di stabilita' fra gli stati membri dell'Unione europea". E ancora, secondo la Cgia, bisogna incentivare gli interventi per il lavoro e la formazione: "E' indispensabile rilanciare l'istruzione e la formazione professionalizzante in un'ottica di filiera che metta a regime il sistema duale (alternanza scuola/lavoro e apprendistato), sostenendo economicamente gli istituti tecnici e professionali di 'frontiera'. Inoltre, vanno resi stabili e non limitati nel tempo gli incentivi per favorire l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro anche come neo-imprenditori". Infine, e' urgente investire nell'impresa 4.0 e nell'utilizzo del digitale: "Fino ad ora gli effetti dell'iniziativa impresa 4.0. hanno interessato quasi esclusivamente le imprese di media e grande dimensione. Si deve pensare - conclude la Cgia - anche alle micro imprese e a quelle artigiane che intraprendono il percorso di trasformazione digitale con il medesimo interesse comunicativo, le stesse corsie preferenziali burocratiche e le medesime risorse speciali attribuite alle start-up e Pmi tecnologiche".

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Piazzale costruito con i rifiuti, due denunce nel Chietino

Un piazzale abusivo realizzato usando, per il riempimento, rifiuti speciali non pericolosi provenienti da demolizioni edilizie e' stato posto sotto sequestro dai Carabinieri stazione Forestale di Gissi nel territorio di Tufillo. Sara' attivata la disciplina della prescrizione asseverata, affinche' il responsabile proceda all'avvio a recupero o smaltimento dei rifiuti e al ripristino dello stato dei luoghi.

Il legale rappresentante di una ditta edile e l'affittuario del terreno sono stati denunciati, la ditta esecutrice dei lavori e' stata segnalata all'autorita' giudiziaria per illecito amministrativo dipendente da reato in applicazione del decreto che prevede responsabilita' amministrativa di societa' ed enti. 

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Montesilvano, duemila utenti al centro di raccolta di via Inn

«Sono duemila gli utenti che hanno utilizzato il centro di raccolta di via Inn». Ad annunciarlo è il sindaco di Montesilvano che sottolinea: «I numeri registrati in nemmeno un anno dall’apertura di questo centro di raccolta dimostrano l’efficacia di questa struttura e al tempo stesso il sempre crescente senso di civiltà e rispetto per l’ambiente dei nostri cittadini. A parte zone del territorio purtroppo ancora bersagliate, sono sempre meno gli episodi di abbandoni abusivi, questo perché abbiamo messo a disposizione dei montesilvanesi tanti servizi per conferire varie tipologie di rifiuti in modo semplice e soprattutto civile».

Il centro di raccolta è aperto nelle mattine del lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 9.30 alle 12.30 e i pomeriggi di mercoledì e giovedì dalle 15 alle 18. E’ possibile conferire rifiuti ingombranti, apparecchiature elettroniche, potature, mobilia varia e olio vegetale. «Tali risultati - dice ancora il primo cittadino - sono chiara dimostrazione del giusto percorso che abbiamo avviato. Montesilvano oggi è pulita, curata, e i montesilvanesi sono sensibili e attenti ad effettuare una giusta raccolta differenziata. I dati parlano chiaro e ci dicono che oggi abbiamo una media generale di raccolta differenziata superiore al 30 per cento (30,36 nel mese di marzo e 30,56 nel primo trimestre 2019), mentre nelle aree comunali interessate al porta a porta le percentuali superano abbondantemente il 70 per cento (71,03% e 72,57% rispettivamente per l’area dei Colli e e l’area del PP e Via Livenza). Ora stiamo ampliando ad altre tre zone della città, ovvero l’area di via Verrotti, al confine con Pescara, quella compresa tra il confine con Cappelle sul Tavo e via Tamigi e quella tra PP1 e viale Europa (esclusa) e siamo certi che anche in questi quartieri verrà confermato questo eccezionale dato. A breve saranno completati i lavori di realizzazione del primo centro del riuso della città che sorgerà in via Nilo e verranno avviate anche le opere per dotare Montesilvano di un secondo centro di raccolta».

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Rinnovate le cariche statutarie dell’Associazione ANOLF-Chieti

Nei giorni scorsi presso la sede Cisl di Chieti si è riunita l’Assemblea dei Soci dell’ANOLF-Chieti (Associazione Nazione per le Oltre Frontiere) per il rinnovo delle cariche statutarie dell’Associazione. All’assemblea era presente, oltre a Beniamino Primavera, presidente uscente, che lascia la sua carica statutaria a causa dei molteplici impegni di lavoro, anche il Coordinatore Ast-Cisl Chieti Lucio Petrongolo. A seguito della elezione del Consiglio Direttivo formato da Florin Borcan, kadri Murselowski, Karim Gaye, Alfons Liko, Afrim Gropasi, e Gianfranco Reale, lo stesso, successivamente, ha eletto Liko Alfons presidente, Gianfranco Reale vice presidente, Florin Borcan segretario e Daniele Cicchitti presidente Sindaci Revisori. “Con il rinnovo delle cariche statutarie è iniziato un nuovo percorso per l’Associazione ANOLF-Chieti (aderente alla Cisl), per raccogliere le istanze dei numerosissimi lavoratori stranieri presenti nella nostra provincia”, esordisce il presidente Lika Alfons, che lancia la sfida per importanti traguardi futuri. “Abbiamo bisogno di rafforzare, allargare e migliorare i nostri servizi nel territorio, per soddisfare al meglio i bisogni dei
lavoratori che rappresentiamo. La nostra Associazione rappresenta varie etnie ciascuna con le proprie specificità in ragione della religione e delle tradizioni”, afferma il vice presidente Gianfranco Reale (Segretario Filca-Cisl Abruzzo/Molise).
Per la Cisl, l’Associazione ANOLF rappresenta una importante risorsa, che insieme al Patronato INAS, darà il suo apporto tecnico e organizzativo nell’espletamento di tutte le pratiche burocratiche e contrattuali necessarie ai lavoratori. L’associazione ha come scopo l’accoglienza e la valorizzazione della persona in generale, l’integrazione sociale e, in particolare, l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati. Nel caso di specie, gli stranieri vanno ulteriormente tutelati soprattutto nelle prime fasi di arrivo nel nostro paese, poiché molte volte, complice la cattiva informazione, cadono facili prede di individui senza scrupoli che sfruttano le loro debolezze per il proprio interesse personale. “L’Associazione ANOLF-Chieti - conclude Reale - rappresenta una straordinaria opportunità per i lavoratori immigrati per garantire, oltre la garanzia contrattuale, attività formative e informative, di consulenza, di assistenza, finalizzate alla promozione dei dirittie delle tutele per loro e per le loro famiglie”.

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Sondaggio Ipsos, la Lega sfiora il 37 per cento

Il sondaggio Ipsos pubblicato oggi dal Corriere della sera assegna alla Lega il 37% dei consiensi. Il M5S invece appare in frenata con il 22,3% (-1%). A seguire c'è poi il Pd con il 18,7% (-0,3%), Forza Italia con l'8,7% (- 1,2%) e Fratelli d'Italia con il 4,6% (+0,6%).

Gli altri partiti appaiono invece distanti dalla soglia di sbarramento del 4%, con l'eccezione di +Europa che si presenta insieme a Italia in Comune che raggiungono il 3%. Sull'affluenza al voto di maggio, il sondaggio evidenzia «una lieve flessione e si attesta al 41,8%, in linea con le precedenti Europee».

 

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Pasqua, il 65% degli italiani pranza a casa

Il 65 per cento degli italiani ha deciso di consumare a casa propria o di parenti e amici il tradizionale pranzo di Pasqua per il quale è stimata una spesa media di quasi 70 euro a famiglia. E' quanto emerge dall'analisi Coldiretti/Ixè "La Pasqua 2019 degli italiani a tavola". Se 2 italiani su 3 hanno scelto le mura domestiche per festeggiare l'appuntamento non manca chi preferisce il ristorante o l'agriturismo dove - sottolinea la Coldiretti - si stimano 350mila persone a tavola. Tornano le grandi tavola ed in media, su ogni tavola di pasqua ci saranno 8 persone - spiega Coldiretti - che nella stragrande maggioranza dei casi (80%) consumeranno un menù tradizionale con piatti tipici regionali ma ci sarà anche un esiguo 5% che si mantiene a dieta in vista dell'estate ed un 3% che mangia vegano o vegetariano. Da nord a sud le ricette della Pasqua caratterizzano l'intero Paese come per esempio gli gnocchi filanti in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragù di coniglio in Toscana ma anche la corallina, salame tipico accompagnata dalla pizza al formaggio mangiata a colazione in tutto il Lazio. Se in Romagna sono di rigore i passatelli in Molise è l'insalata buona Pasqua con fagiolini, uova sode e pomodori. In Puglia - continua la Coldiretti - il principe della tavola pasquale è il Cutturiddu, agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, in Veneto onnipresenti su tutte le tavole della festa pasquale sono le tipiche vovi e sparasi, uova sode, decorate con erbe di campo e in Trentino le polpettine pasquali con macinato di agnello.

L'alimento più rappresentativo della tradizione pasquale per la maggioranza degli italiani resta la carne d'agnello che viene servita in oltre la metà delle tavole (51%) nelle case, nei ristoranti e negli agriturismi. Il tradizionale pranzo di Pasqua - continua la Coldiretti - rappresenta infatti anche un appuntamento determinante per la sopravvivenza dei pastori in Italia, anche in considerazione delle difficili battaglie che gli allevatori stanno affrontando per vedersi riconosciuto un giusto prezzo per il latte. E tra i dolci sulle tavole degli italiani sono immancabili la Colomba che è scelta dal 70% delle famiglie a pari merito con l'uovo di cioccolato quest'anno si assiste alla riscossa delle specialità regionali preparate in casa in quasi sei famiglie su dieci (59%) nel rispetto delle tradizioni locali. Si tratta - continua la Coldiretti - di dolci caratterizzati spesso da sapori forti che hanno le uova tra gli ingredienti principali come la scarcedda lucana che è un dolce ripieno di uova sode o la torta pasqualina della Liguria che è un rustico ripieno di verdura, uova e parmigiano. In Friuli Venezia Giulia - precisa la Coldiretti - è il tempo delle titole, piccole treccine dolci che avvolgono un uovo colorato di rosso mentre in Campania spopola la pastiera, un capolavoro napoletano con ricotta, germe di grano e buccia d'arancio. E ancora in Calabria - continua laColdiretti - si prepara la cuzzupa, una pagnotta dolce la cui dimensione cresce con l'età del membro familiare, ma anche pitte con niepita che sono dolci a forma di mezzaluna da mangiare sia caldi che freddi. In Piemonte invece - continua la Coldiretti - a Pasqua non si può non gustare lo squisito Salame del Papa, un goloso salame di cioccolato a base di burro, uova, biscotti sbriciolati e nocciole. Nelle case degli Altoatesini a Pasqua è onnipresente un pane pasquale all'anice conosciuto con il nome tedesco di Osterfochaz, mentre in Sardegna - informa la Coldiretti- si trova il massimo dell'eleganza con le Pardulas, stupende e soffici dolcetti a base di formaggio, le più apprezzate o a base di ricotta, più delicate e leggere. Ancora oggi nelle Marche le "vergare" iniziano a impastare le Ciambelle chiamate "strozzose" il giorno della passione di Cristo per farle riposare e cuocere il giorno di Pasqua, così come occorrono due giorni di tempo per preparare in Ciociaria, nel Lazio, la morbida Pigna pasquale che è anche - fa sapere la Coldiretti - il dolce tipico della Resurrezione cristiana in Molise. In Toscana invece regna sovrana la Schiacciata Pisana che è un pane dolce dall'inconfondibile aroma di anice che viene accompagnato dal vin santo tipico della regione. In Umbria immancabile a Pasqua, secondo la mappa Coldiretti è la squisita Ciaramicola un dolce tipico con alchermes, meringa e zuccherini colorati. E in Veneto ci sono le Brassadele, dolci amati dai Veronesi la cui forma ricorda in qualche modo la corona di spine portata da Gesù. In Emilia-Romagna si degusta il Bensone o Belsòn è uno dei dolci più antichi e tipici della tradizione modenese fatto di una pasta frolla arrotolata e spesso farcito con il "savòr", una marmellata di mosto d'uva. In Sicilia - conclude la Coldiretti - a Cuddura cu l'ova, antica preparazione pasquale che al suo interno contiene uova sode intere e in Puglia le tipiche scarcelle.

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