Redazione Notizie D'Abruzzo

Francavilla, orario di lavoro più lungo per la polizia municipale durante le festività natalizie

Orario di lavoro piu' lungo, fino alle 24 invece delle 20 come avviene durante la stagione invernale, per i vigili urbani di Francavilla mare e cio' fino al prossimo 6 gennaio e dunque per l'intero periodo natalizio. Lo scopo e' fare in modo che i vigili siano presenti in occasione delle numerose manifestazioni previste sul territorio durante il periodo natalizio, ma anche e soprattutto di controllare le contrade, comprese quelle periferiche, in modo da prevenire furti nelle abitazioni e danneggiamenti.

''Il servizio serale della polizia municipale si rivela molto utile quale deterrente da comportamenti scorretti durante specifici periodi dell'anno come quello estivo o ancora in concomitanza col periodo di Natale - commenta il consigliere comunale delegato alla polizia municipale Massimo Nunziato. La scorsa estate, infatti, il servizio notturno della polizia municipale si rivelo' utile anche nei controlli per contrastare il fenomeno della prostituzione su strada. Il lavoro e' svolto dai vigili naturalmente in collaborazione con le altre forze dell'ordine presenti sul territorio, carabinieri della stazione locale in primis, che pure mettono piu' uomini a disposizione in periodi specifici dell'anno per assicurare un maggiore controllo della città''. 

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Molesta la ex che lo fa arrestare a Pescara

 All'inizio di dicembre si era rivolta alla Squadra Mobile di Pescara per denunciare che il suo ex fidanzato, non accettando la fine della loro relazione, l'avrebbe molestata con telefonate e messaggi, anche minacciosi, in alcuni casi recandosi vicino al suo posto di lavoro o sotto casa. In base al racconto della donna, gli agenti hanno avviato indagini, culminate ieri sera nell'arresto dello stalker, un 40enne pugliese, colto in flagranza di reato di atti persecutori. I poliziotti lo hanno infatti sorpreso a inviare messaggi alla donna non distante dalla sua abitazione. L'uomo era alla stazione ferroviaria; durante l'ultima telefonata molesta la donna aveva sentito in sottofondo l'annuncio di un treno in partenza e aveva segnalato la cosa alla Polizia.

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Asl Pescara, altre 2 sedute vaccinazione a gennaio per la meningite

Dopo i recenti casi di meningite in Lombardia e Toscana sono aumentate le richieste di vaccinazione contro questa temibile malattia. Per questo motivo la Asl di Pescara ha previsto ulteriori sedute straordinarie di vaccinazione previste nei giorni: 11-01-2017, dalle ore 14.30 alle ore 17.30; 18-01-2017, dalle ore 14.30 alle ore 17.30. I vaccini saranno somministrati presso la sede del Servizio Vaccinazioni sita in Via Renato Paolini n. 45 a Pescara e si potra' prenotarli, a partire dal 3 Gennaio 2017 nei giorni di martedi' e giovedi' dalle ore 14.30 alle ore 16.30 contattando il numero telefonico 085.4253969.

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Mazzocca: approvato nuovo piano regionale dei rifiuti

Nella seduta odierna la Giunta ha definitivamente approvato il documento finale del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti. Ne da' notizia il sottosegretario con delega all'ambiente Mario Mazzocca il quale precisa che il provvedimento consentira' di adeguare la normativa vigente in materia di gestione del ciclo dei rifiuti e la relativa pianificazione di riferimento. "Il Piano andra' attuato in un orizzonte temporale individuato nel periodo 2017-2022", ha auspicato Mazzocca, "perseguendo quegli indirizzi politici e programmatici delineati con due fondamentali provvedimenti a suo tempo varati dalla giunta regionale, ovvero le Delibere n. 116 del 26/02/2016 e n. 226 del 12/04/2016". Questi sono gli aspetti fondamentali del PRGR: 1. la riorganizzazione dei servizi di raccolta, basati su sistemi domiciliari, che ha comportato in questi anni un costante aumento della percentuale di raccolta differenziata, il cui obiettivo minimo e' fissato al 2022 al 70% su base regionale. 2. il Piano esclude qualsiasi ipotesi di realizzazione di un inceneritore nel proprio territorio, non condividendo le scelte delineate nel c.d. "Decreto Inceneritori" che individua i deficit registrati a livello impiantistico per i diversi contesti territoriali e le modalita' del loro soddisfacimento. Alla luce delle previsioni di Piano, come gia' prospettato con la DGR n. 226 del 12 aprile 2016, nel documento si ribadisce l'assoluta insussistenza di condizioni oggettive per prevedere un impianto di incenerimento in Abruzzo in quanto non sostenibile ne' tecnicamente ne' economicamente. 3. tra i diversi modelli gestionali dei flussi di rifiuti in precedenza ipotizzati, il nuovo Piano sceglie senza tentennamenti il modello del "recupero di materia", sia mediante l'organizzazione di sistemi domiciliari di raccolta differenziata (cosiddetto porta a porta), sia attraverso il recupero 'possibile' di altri materiali dalle frazioni residue di rifiuti (Rifiuti indifferenziati). Mazzocca: "tutto cio' comportera' anche adeguamenti impiantistici in grado di consentire la qualificazione del rifiuto secco residuo da selezione impiantistica attraverso l'intercettazione delle componenti valorizzabili (in primis materiali plastici, metallici e, ove possibile, cellulosici)".

"Il nuovo Piano, dunque, disegna un modello gestionale basato su prestazioni medie attribuite al complesso delle filiere di trattamento: infatti, gli impianti con recupero di materia spinto, prevedono lavorazioni finalizzate ad estrarre dal rifiuto indifferenziato residuo frazioni recuperabili in forma di materia (es. plastiche, carta, metalli) quantificabili in circa il 15% del flusso trattato". Secondo il sottosegretario, lo scenario globalmente prefigurato fara' si che, a obiettivi conseguiti, siano ampiamente rispettati i target fissati dalla Commissione europea in materia di "preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti urbani e assimilati" pari al 50% al 2020. "Su questi aspetti si intende discutere" precisa Mazzocca, "ed animare un confronto connotato dai caratteri del rigore scientifico e della realta' dei fatti e non, come spesso accade, da ragionamenti dettati dalla disinformazione e privi di logica o intrisi di demagogica strumentalizzazione politica". "L'ulteriore e definitivo momento di confronto pubblico sara' ancora possibile avendo disposto il ri-avvio della procedura VAS per il periodo di 60 giorni dalla data di pubblicazione sul BURAT mettendo a disposizione la documentazione completa del Piano e facendo salve le Fasi gia' in precedenza espletate". 

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Editoria, Agcom, tra 2011 e 2015 ricavi in calo di 2 miliardi

Stando al 'Focus sui bilanci aziendali' fornito dall'Agcom, nel periodo 2011-2015 l’Ebitda del settore editoria, l'Ebitda risulta pari al 7,3% dei ricavi, in leggera flessione rispetto al 2014, mentre nei 5 anni considerati, l’Ebitda medio è risultato pari al 6,9%. L'Ebit 2015 torna in area negativa (-0,5%) dopo il leggero miglioramento del 2014 (+1,6%) che ha fatto seguito al biennio 2012-2013 con risultati estremamente negativi, tanto che l’Ebit medio sull’intero periodo è negativo (-4,3% ). Il rapporto tra patrimonio netto e passività mostra una andamento sostanzialmente stabile, che porta il patrimonio netto a rappresentare nel 2015 poco più di 1/3 delle passività complessive, 33,5% nel 2015. Sono incluse nell'analisi: Sono incluse: Bresi, Cairo Communications, Caltagirone Editore, Class, De Agostini Editore, Edizioni Condè Nast, Editoriale La Stampa, Gruppo Editoriale l’Espresso, Arnoldo Mondadori, Monrif, Panini, Periodici S. Paolo, RCS Mediagroup, Sole 24 Ore, Wolters Kluwert che complessivamente rappresentano circa il 75% del mercato.

Tra il 2011 ed il 2015 i ricavi del campione di imprese considerato si sono ridotti di circa 2 miliardi di euro, nel medesimo periodo la flessione degli introiti domestici risulta pari al 31,2%. Nel periodo considerato i ricavi editoriali si riducono del 28,8%, quelli pubblicitari del 32,9%. La flessione si attenua nel 2015 (-3,8% i ricavi domestici, risultato che si confronta con il -7,3% del 2014). Gli addetti del settore del settore si riducono nel periodo intercorrente tra il 2011 ed il 2015 di circa 2.800 unità, cui corrisponde una flessione del livello occupazionale del 16,4%.

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Il sindaco Maragno consegna 20.000 euro alla Caritas per le famiglie bisognose

«Voglio dire grazie all’Amministrazione Comunale di Montesilvano per questo gesto, che seppur non risolutivo, mette in evidenza la sua attenzione particolare ai problemi delle persone». Così don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana di Pescara Penne, ha commentato la donazione fatta dal Comune di Montesilvano in favore delle famiglie bisognose.

L’Amministrazione Comunale ha infatti messo a disposizione delle famiglie montesilvanesi in difficoltà economiche, attraverso la mediazione della Caritas, un contributo di 20.000 euro.

«Questo atto -  prosegue don Marco – è un segnale concreto alle famiglie che, soprattutto in questo momento dell’anno, hanno bisogno di calore, di non sentirsi sole ed abbandonate. Noi della Caritas apprezziamo i circuiti virtuosi inclusivi come quello che si è attivato per portare a compimento questo progetto, che dimostra a chi ha difficoltà che c’è un’Amministrazione comunale e delle associazioni che pensano e lavorano per loro».

Le famiglie che otterranno buoni spesa del valore di 50 euro, per l’acquisto di generi alimentari, verranno individuate dal Pis, il pronto intervento sociale.

«Sono molte le famiglie della nostra città che faticano ad andare avanti -  ha commentato il sindaco Francesco Maragno – e si rivolgono alla nostra Istituzione e alle associazioni per trovare un supporto. Abbiamo quindi ritenuto necessario individuare risorse che potessero dare una piccola boccata di ossigeno, durante queste festività natalizie, a quei montesilvanesi bisognosi. La nostra Amministrazione vuole essere vicina a chi vive situazioni di disagio, e lo stanziamento di questo fondo di 20.000 euro vuole rappresentare l’opportunità per questi montesilvanesi di trascorrere il Natale con una maggiore serenità».

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In Ue si naviga con lo smartphone

Lo smartphone surclassa i tablet, i laptop e i computer fissi come mezzo per accedere a Internet. Nel 2016, secondo un sondaggio realizzato da Eurostat, l'agenzia di statistica dell'Unione Europea, oltre l'80% delle persone di età compresa tra 16 e 74 anni nell'Ue ha utilizzato Internet, in molti casi utilizzando apparecchi differenti.        I telefonini e gli smartphone sono stati gli strumenti più utilizzati per surfare nella Rete: li hanno utilizzati più di tre quarti (79%) degli utilizzatori di Internet. Seguono i laptop e i netbook (64%), i computer fissi, detti anche desktop (54%) e i tablet (44%).  Durante gli ultimi dodici mesi, oltre il 70% degli utilizzatori di Internet nell'Ue hanno fornito on line qualche tipo di informazione personale, molti adottando nel contempo varie misure per controllare l'accesso a quei dati da parte di terzi.

Quasi la metà di costoro (46%) ha rifiutato di consentire l'utilizzo delle proprie informazioni personali a fini pubblicitari e il 40% - secondo Eurostat - ha limitato l'accesso al   proprio profilo o ai propri contenuti sui social network.  In aggiunta, il 37% degli utilizzatori di Internet legge le dichiarazioni sulla politica in materia di privacy prima di fornire informazioni personali e il 31% ha limitato l'accesso alla propria localizzazione geografica. L'utilizzo dei vari apparecchi per navigare cambia in funzione delle fasce di età: telefonini e smartphone sono ubiqui tra i giovani (li utilizza il 94% degli Internauti europei di età compresa tra 16 e 24 anni), relativamente meno popolari tra i 25-54enni (83%) e ancora meno tra i 55-74enni (56%).  

Per contro il pc fisso è lievemente più popolare tra 25-54enni e 55-74enni (54%) che tra i 16-24enni (53%). Ci sono anche differenze tra i Paesi: telefonini e smartphone prevalgono come mezzo per navigare in tutta l'Ue, eccetto che in Polonia, Slovacchia, Estonia, Lituania e Repubblica Ceca, dove laptop e netbook fanno la parte del leone.  Il primato nell'uso dei telefonini spetta alla Spagna (utilizzati dal 93% di coloro che sono andati in Rete negli ultimi tre mesi), davanti a Cipro e Paesi Bassi (86%); all'estremità opposta della classifica c'è la Repubblica Ceca (55%). Il dato italiano è allineato con la media Ue, poco inferiore all'80%.  

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Nasce il Coordinamento Modavi Abruzzo, con sede a Spoltore

Il coordinamento Modavi Abruzzo, istituito nel 2015, anno in cui ha avuto la possibilità di sperimentare il suo funzionamento con l'alluvione di Benevento, è stato presentato ufficialmente questa mattina (martedì 20 dicembre), nel corso di un incontro che si è svolto nella Sala della Figlia di Jorio della Provincia di Pescara. Il coordinamento, con sede a Spoltore (Via Basilea), è parte integrante della struttura Modavi Protezione Civile Nazionale.

"La necessità di avviare tale percorso nasce da esigenze organizzative", ha spiegato Emanuele Buffolano, Presidente nazionale della Protezione Civile (sezione Modavi). "In questo modo, così come abbiamo avuto modo di constatare subito dopo il sisma del 24 agosto, viene potenziato il servizio di assistenza in caso di calamità sul territorio comunale, regionale e nazionale".

"Le istituzioni si interfacciano con la Sala Operativa del coordinamento, attiva 24 ore su 24, per dare le direttive e ciò consente uno snellimento del lavoro e un più rapido intervento dei volontari", ha sottolineato Livio D'Orazio, presidente del coordinamento e della Modavi Spoltore. Attualmente fanno parte del coordinamento le seguenti associazioni che risiedono sul territorio di Pescara e Chieti: Modavi Spoltore, Modavi Pescara, Modavi Serramonacesca, Modavi Città Sant'Angelo, Modavi Pianella, Protezione Civile ‘Infinity' di Pescara, ‘Torre Alex' di Cepagatti, San Giovanni Teatina, ‘Giustino Romano' di Torrevecchia.

Secondo quanto annunciato dal segretario di Mario Mazzocca (Sottosegretario Regione Abruzzo con delega alla Protezione Civile) Roberto di Lodovico, la Regione Abruzzo sta redigendo un regolamento per l'iscrizione dei gruppi di Protezione Civile al coordinamento.

"Un ringraziamento speciale a tutti i volontari, sempre pronti a intervenire tempestivamente nelle varie situazioni di emergenza, sia a livello locale che nazionale", ha affermato Carlo Pietrangelo, consigliere comunale del Comune di Spoltore con delega alla Protezione Civile. "Tale coordinamento è molto importante, perché permette di migliorare l'assistenza e di semplificare il modo di operare".

All'incontro di questa mattina erano presenti inoltre: il vicesindaco di Pescara Enzo Del Vecchio; il vicesindaco di Città Sant'Angelo Alice Fabbiani; l'Assessore delegato del Comune di Pianella Davide Berardinucci.

 

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Abruzzo fallimenti in calo nei primi nove mesi del 2016

 I dati delle chiusure aziendali del terzo trimestre 2016 dipingono un quadro tra luci e ombre: da un lato si rafforza il calo delle procedure concorsuali mentre, dall'altro, tornano ad aumentare le liquidazioni volontarie di imprese in bonis, un segnale che potrebbe indicare aspettative meno positive degli imprenditori. Questa la sintesi dei dati raccolti da Cerved, gruppo leader in Italia nell'analisi del rischio di credito e nella gestione dei crediti deteriorati, diffusi oggi da Cerved. Fra luglio e settembre 2016 si conferma e si rafforza la diminuzione del numero delle imprese fallite: sono 2,6 mila con un calo di circa il 14% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Con questo dato, il numero di fallimenti registrati nei primi nove mesi dell'anno tocca quota 10 mila (-6%). Per effetto del crollo di domande di concordato preventivo (-39%), tra gennaio e settembre risulta in forte calo anche il numero di procedure non fallimentari (-32%). Nel terzo trimestre del 2016 si è invece impennato il numero di liquidazioni volontarie di imprese in bonis: circa 14 mila, il 17% in più dello stesso periodo dell'anno precedente. Il dato porta il totale di chiusure volontarie registrate nei primi nove mesi dell'anno a quota 44 mila, +6% su base annua. Il numero delle procedure fallimentari si conferma in calo nel terzo trimestre 2016 (-14%), portando ad una riduzione consistente anche sui primi nove mesi dell'anno: il totale dei fallimenti raggiunge quota 10 mila, in calo del 6% sul 2015, rimanendo comunque a livelli doppi rispetto al 2008. Fra gennaio e settembre risultano in diminuzione i fallimenti in tutte le tipologie di impresa con le società di persone (-6,4%) e di capitale (-6,3%) a guidare il trend. Se la riduzione delle procedure è diffusa a tutti i settori dell'economia, l'Osservatorio Cerved evidenzia come le costruzioni abbiano segnato il calo più marcato, con 2,1 mila imprese fallite fra gennaio e settembre (-8,5% sul 2015), in ulteriore accelerazione rispetto al calo registrato un anno fa. Anche nei servizi il calo delle procedure si accentua nel 2016: 5,3 mila fallimenti nei primi nove mesi, in calo del 6,5% su base annua (contro il -1,1% dell'anno precedente). Nell'industria la diminuzione dei fallimenti prosegue invece a ritmi minori: sono 1,6 mila le imprese manifatturiere fallite fra gennaio e settembre 2016, -1,1% rispetto al 2015 (-13,3% l'anno precedente). Analizzando la distribuzione geografica dei fallimenti, la situazione appare frammentata: se Abruzzo (-33%), Friuli Venezia Giulia (-19%) e Calabria (-18,5%) sono le regioni con i cali più marcati, Sardegna (+43%), Trentino Alto Adige (+7%) e Sicilia (+6,3%) registrano incrementi particolarmente evidenti. 

Nel corso del terzo trimestre 2016, le procedure concorsuali non fallimentari hanno confermato il calo in atto da oltre un anno: sono state aperte 327 procedure, oltre un terzo in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questo dato porta il totale delle insolvenze non fallimentari aperte nei primi nove mesi del 2016 a quota 1,3 mila, il 32% in meno rispetto allo scorso anno e livello più basso dal 2009. Il calo delle procedure è attribuibile soprattutto alla forte riduzione dei concordati preventivi che - nei primi nove mesi del 2016 - hanno registrato 653 domande di concordato, in diminuzione del 38% sull'anno precedente e al di sotto dei livelli del 2009. È un trend destinato a proseguire nei prossimi mesi, visto anche il crollo dei concordati in bianco , che nello stesso periodo sono passati da 1,8 mila a 880 (-52%), molto lontani dai picchi del 2013 (3,6 mila). Il netto calo delle procedure ha riguardato tutti i settori e le aree del paese con tassi a doppia cifra. Spiccano le performance di industria (-36,4%) e Nord Ovest (-37,3%). In contrasto con il calo di fallimenti e procedure concorsuali, tornano ad aumentare le liquidazioni di imprese in bonis: secondo le stime di Cerved sono oltre 14 mila le procedure avviate nel corso del terzo trimestre 2016, in aumento del 17% rispetto allo stesso periodo del 2015. Complessivamente, fra gennaio e settembre, le liquidazioni raggiungono quota 44 mila (+5,9%). Tipicamente, gli imprenditori scelgono di liquidare le proprie aziende quando considerano il flusso dei profitti attesi non sufficiente a mantenere attiva l'impresa: l'aumento delle procedure, quindi, non segna un peggioramento della condizione economico-finanziaria delle imprese ma sono un segnale di aspettative meno positive da parte degli imprenditori sui redditi futuri. A livello settoriale, l'incremento delle liquidazioni dei primi nove mesi ha riguardato i servizi (+8,5%), restano stabili le costruzioni (+0,6%) mentre prosegue il calo dell'industria (-4%). Dal punto di vista della geografia d'impresa, gli incrementi sono diffusi in tutto il paese, con peggioramenti più marcati al Nord (+10,5% nel Nord Ovest e +5,8% nel Nord Est) rispetto al Centro (+3,1%) e al Sud (+1,9%). 

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La raccolta differenziata in Italia raggiunge il 47,5% della produzione nazionale

 Nel 2015 la percentuale di raccolta differenziata in Italia raggiunge il 47,5% della produzione nazionale, facendo rilevare una crescita di + 2,3 punti rispetto al 2014 (45,2%), superando i 14 milioni di tonnellate. Nel Nord il quantitativo si attesta al di sopra di 8 milioni di tonnellate, nel Centro a quasi 2,9 milioni di tonnellate e nel Sud a 3,1 milioni di tonnellate. Tali valori si traducono in percentuali, calcolate rispetto alla produzione totale dei rifiuti urbani di ciascuna macroarea, pari al 58,6% per le regioni settentrionali, al 43,8% per quelle del Centro e al 33,6% per le regioni del Mezzogiorno. Lo dice l'Ispra, che oggi presenta il Rapporto Rifiuti Urbani 2016. Alla regione Veneto va la palma della raccolta differenziata nel 2015 grazie al 68,8%, seguita dal Trentino Alto Adige con il 67,4%. Entrambe le regioni sono gia' dal 2014 al di sopra dell'obiettivo del 65% fissato dalla normativa per il 2012. Seguono, tra le regioni piu' virtuose, il Friuli Venezia Giulia (62,9%), seguita da Lombardia, Marche, Emilia Romagna, Sardegna e Piemonte, queste ultime cinque con tassi superiori al 55%. Tra 45% e 50% si collocano Abruzzo, Umbria, Campania, Valle d'Aosta e Toscana. Liguria e Lazio sono di poco al di sopra del 35%, mentre superano il 30% la Basilicata e la Puglia. La Calabria e' la regione che fa segnare la maggiore crescita della percentuale di raccolta differenziata, +6 punti rispetto al 2014, anche se il 25% la colloca ancora al penultimo posto tra le regioni, seguita solo dalla Sicilia (12,8%). Sfiorano i 5 punti di crescita Valle d'Aosta e Lazio. Quanto alle province, i livelli piu' elevati di raccolta differenziata si rilevano, analogamente ai precedenti anni, per Treviso, che nel 2015 si attesta all'84,1%. Prossimo all'80% e' il tasso della provincia di Mantova (79,9%) e pari al 78,4% quello di Pordenone. Al di sopra del 70% si collocano anche Belluno, Trento, Macerata, Parma e Vicenza. Le peggiori province italiane per la raccolta differenziata sono, invece, tutte in Sicilia: con valori inferiori o di poco superiori al 10%: Palermo (7,8%) Siracusa (7,9%), Messina (10,1%) e Enna (10,8%). 

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