Redazione Notizie D'Abruzzo

Riaperta la SS 5 Tiburtina

Anas ha effettuato interventi su strade comunali e provinciali per circa 290 km di in Abruzzo e 350 km nelle Marche in supporto agli Enti locali, in coordinamento con le Prefetture e la Protezione civile. In Abruzzo, le turbine e gli sgombraneve hanno operato ininterrottamente nel fine settimana consentendo nella serata di ieri la riapertura della strada statale 5 "Tiburtina Valeria" in corrispondenza del valico di Forca Caruso, tra Collarmele e Castelvecchio Subequo. Nelle provincie di Teramo e L'Aquila resta invece chiusa la strada statale 80 "del Gran Sasso d'Italia" dal km 37 al km 41, tra Ortolano (frazione di Campotosto) e Aprati (frazione di Crognaleto), a causa di una frana in movimento. Il personale Anas sta comunque operando ininterrottamente con turbine e mezzi sgombraneve per allargare i tratti gia' riaperti. Nelle Marche sono proseguite nel fine settimana le attivita' di Anas in supporto agli Enti locali per liberare la viabilita' locale nelle frazioni dei comuni di Arquata del Tonto, Acquasanta Terme e Ascoli Piceno. Sulla viabilita' di competenza Anas sono invece proseguiti gli interventi per allargare i tratti gia' riaperti nei giorni scorsi. 

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Tancredi (Ap): Senza luce anche centro dei soccorsi a Teramo

"Da otto giorni decine di migliaia di famiglie della provincia di Teramo si trovano ancora senza luce, esposte al freddo e angosciate da una sequenza sismica senza precedenti. Anche nello stesso comune di Teramo i generatori predisposti dall'Enel vanno in avaria, finiscono il carburante e la stessa azienda non è in grado di rimediare nel breve periodo. La gente è esasperata". È quanto dichiara il deputato di Area popolare Paolo Tancredi.

"Siamo arrivati al paradosso - prosegue - che in queste ultime ore manca l'energia elettrica persino al centro di coordinamento dei soccorsi di Teramo, dove opera la stessa Enel. Nessuno vuole infierire su chi sta lavorando alacremente e in maniera encomiabile sul campo, ma non possiamo neppure fare a meno di denunciare queste criticità. Non era pensabile sI venisse a creare una situazione di questo tipo. Va bene le condizioni di eccezionalità, ma quanto sta avvenendo è davvero intollerabile".

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Black out in Abruzzo, restano 6.500 utenze senza corrente elettrica

"Grazie al lavoro di coordinamento guidato dalla Prefettura di Teramo, dalla Protezione Civile e dalla Provincia di Teramo, si stanno risolvendo gradualmente i problemi di accessibilità alle zone rimaste al buio nella provincia di Teramo". Lo fa sapere E-distribuzione spiegando che "continua il lavoro incessante degli oltre 1.600 tecnici della task force di e-distribuzione e migliora il dato dei clienti senza energia elettrica in Abruzzo. Sono circa 6.500 i clienti da rialimentare in circa 30 centri del Teramano".

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Black out in Abruzzo, D’Alfonso chiede a Enel controlli sugli investimenti

"Enel ha il dovere di controllare: 50 milioni di investimenti effettuati nel 2016 devono dare luogo a un'imponente quantita' di chilometri di rete rinnovati. Questo e' il dato che voglio approfondire. Ho gia' avvertito i vertici di Enel, lo faro' appena superata l'emergenza". Cosi' il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, ospite di Gerardo Greco questa mattina ad Agora', in merito al black-out che ha interessato la regione da meta' gennaio in seguito al maltempo. Dall'inizio dell'emergenza, secondo quanto comunicato dall' Enel in una nota di domenica 22 gennaio, la task-force di e-distribuzione ha progressivamente rialimentato oltre 200.000 utenze.

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Pericolo valanghe, Regione Abruzzo attiva unità di crisi

La Regione Abruzzo comunica ai sindaci dei comuni interessati dal pericolo di slavine che possono richiedere un sopralluogo di tecnici esperti compilando il file presente al link https://cor.regione.abruzzo.it/images/scheda_segnalazione.xls e inviandolo all'indirizzo email: salaoperativa@regione.abruzzo.it. "Si provvedera' a trasmetterlo - dice la Regione - all'Unita' di Crisi-Nucleo Tecnico-operativo del Rischio Valanghe istituita presso il COC di Penne

 

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Martina: Serve aiuto Ue per piano straordinario per l’agricoltura

 "Dopo la catastrofe che ha colpito l’Abruzzo e l’eccezionale maltempo che ha investito molte regioni d’Italia, serve un piano straordinario di ricostruzione agricola e su questo ci aspettiamo un aiuto dall’Europa". Lo dice il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, sta per partire per Bruxelles, dove oggi incontrerà il commissario per l’Agricolura, l’irlandese Phil Hogan.Sulla richiesta della Commissione di un manovra correttiva da 3,4 miliardi, "le parole del presidente del Consiglio Gentiloni - aggiunge - e del ministro dell’Economia Padoan sono state chiare e giuste. L’Italia è prioritariamente concentrata sugli interventi straordinari imposti da questa situazione eccezionale creata dal combinato del terremoto continuo e di calamità atmosferiche come non si vedevano da decenni. E la situazione è particolarmente grave per il sistema agricolo e agroalimentare che già era stato duramente colpito dalle precedenti scosse di terremoto nel Centro-Italia. Per questo è necessario un piano straordinario, che richiederà risorse economiche ingenti".

All'Ue, spiega, il Governo italiano chiederà di "di aiutarci a liberare risorse dai fondi della politica agricola comune. Abbiamo già sbloccato 69 milioni di aiuti diretti alle aziende. A febbraio contiamo di sbloccare altri 54 milioni dei piani di sviluppo rurale e 12 milioni sempre di aiuti diretti a coprire il mancato reddito. Ma vorremmo alzare questa cifra a 35 milioni e in prospettiva a 50. Ci vuole però una deroga e per questo sto andando a Bruxelles. Dove porrò anche il tema di un intervento strategico di ricostruzione agricola"

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Spaccio, arresti e perquisizioni in Valle Peligna

Sette arrestati e diciotto indagati, oltre 74mila euro e 1 chilo e 200 grammi di hascisc e marijuana recuperati e sequestrati. E' il bilancio dell'operazione "Fenice", condotta dai carabinieri della Compagnia di Sulmona in collaborazione con i militari della Compagnia di Castel di Sangro e del Nucleo cinofili del Comando Legione Carabinieri Abruzzo e Molise di Chieti. Le accuse, a vario titolo, per gli arrestati sono di traffico di sostanze stupefacenti e tentata estorsione. Gli inquirenti hanno spiegato che le indagini sono scaturite da aggressioni subite da alcuni giovani due anni fa. Le vittime dichiararono che erano state l'epilogo di liti per futili motivi ma intercettazioni telefoniche, pedinamenti, e indagini hanno permesso di accertare che furono minacce e violenze messe in atto da alcuni degli arrestati per recuperare i crediti dello spaccio delle sostanze, affidato ad una catena di piccoli spacciatori che figurerebbero tra le 18 persone indagate. Il traffico di ingenti quantitativi di droga interessava soprattutto il mercato sulmonese, con diramazioni nel resto del comprensorio peligno, in particolare nei centri di Pratola Peligna e Raiano. 

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Hotel Rigopiano, settimana decisiva per le indagini sulla slavina

Settimana decisiva per le indagini sulla slavina che ha travolto l'hotel Rigopiano. "Penso che entro la fine della settimana prossima saremo in grado di fare un punto ragionato sullo stato dell'arte", sottolinea in un'intervista a 'Qn' il pm Cristina Tedeschini, procuratore reggente di Pescara, titolare dell'inchiesta. "Dobbiamo dare risposte, anche se non si arrivasse a un processo - spiega - È un debito che abbiamo verso la collettività". Sulla posizione in cui è stato realizzato l'hotel e il rischio valanghe, il pm sottolinea: "La pericolosità della gestione di questo rischio, l'avere consentito la realizzazione dell'albergo in quel luogo, il concretizzarsi di questo rischio attraverso le rilevazioni del servizio valanghe... Sono tutti temi molto importanti dell'indagine".

"L'indagine è iscritta verso ignoti per disastro colposo e omicidio plurimo colposo", prosegue. Sui possibili ritardi nei soccorsi il pm conclude: "Anche la tempistica è un tema d'indagine, certo. Stiamo raccogliendo tutti i riscontri documentali, audio e video di tutte le dichiarazioni che vengono rese. Il panorama delle audizioni è in costante aggiornamento".

 

Alle 17,40 circa del 18 gennaio la Prefettura di Pescara avrebbe chiamato il direttore dell'hotel Rigopiano Bruno Di Tommaso per chiedere cosa stesse succedendo lassu', a seguito delle prime telefonate allarmate di Giampiero Parete. Di Tommaso, che si trovava a Pescara, alla funzionaria della Prefettura avrebbe confermato di non avere notizie di valanghe, anche se non aveva sentito di recente gli operatori rimasti a Rigopiano. E' questo, secondo gli inquirenti, che potrebbe aver ingenerato il primo 'equivoco' sulla gravita' degli eventi. I successivi tentativi di Quirino Marcella, allertato da Parete, sarebbero cosi' stati definiti come 'bufala', assieme ad altri falsi allarmi valutati nella giornata convulsa del 18. Queste telefonate non sono state ancora acquisite dagli inquirenti, ma lo saranno a breve. In procura a Pescara intanto e' in corso un vertice tra magistrati e forze dell'ordine per fare il punto sulle indagini

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Nel Teramano ancora chiuse 18 strade provinciali

Nel Teramano le strade provinciali ancora chiuse a causa della neve sono 18. Tutte le strade di competenza della Provincia - informa l'Ente con un aggiornamento alle 9 di stamane - hanno subito danni dalle abbondanti nevicate. Tutte le strade devono essere percorse solo per ragioni di emergenza e/o se strettamente necessario, con estrema cautela e idonee dotazioni invernali. La Provincia invita ad intraprendere qualsiasi viaggio solo dopo aver verificato l'accessibilità del luogo di destinazione e del tragitto. Sulle strade sono presenti numerosi mezzi per lo sgombero neve e di soccorso per cui è necessario procedere con attenzione onde evitare, inoltre, di intralciare le operazioni.

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