Cronaca

Maltempo, De Vincentiis: “Concluse le potature dopo le precipitazioni nevose”

Hanno interessato tutto il territorio le opere di potatura e manutenzione del patrimonio arboreo di Montesilvano danneggiato dalle intense nevicate delle scorse settimane.

«Si sono conclusi -  annuncia l’assessore al verde pubblico, Ernesto De Vincentiis – i lavori, affidati alla ditta Il Melograno, che hanno consentito di mettere in sicurezza tutti quegli alberi che hanno subito maggiormente il peso della neve. Si tratta di interventi importanti per ripristinare la sicurezza della viabilità e soprattutto l’incolumità dei cittadini, e allo stesso tempo di un’opera di prevenzione fondamentale per eventuali altre situazioni di emergenza che dovessero riscontrarsi come quella eccezionale che ci ha colpito alcune settimane fa. Gli interventi sono iniziati nelle ore subito successive alle nevicate e sono proseguite sino ad oggi per mettere in sicurezza tutte le criticità riscontrate». Gli interventi hanno, infatti, riguardato, parchi, giardini e viabilità.

«Stiamo lavorando su numerosi fronti -  dice ancora l’assessore De Vincentiis – al fine di riportare tutta la città alla normalità, dopo queste faticose settimane di cui ancora adesso stiamo subendo le conseguenze. Interventi di manutenzione hanno riguardato il manto stradale, nonché la pulizia del lungomare, invaso da grandi quantitativi di sabbia».

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Chieti, si e’ insediato il nuovo questore Palumbo

Si e' insediato il nuovo questore di Chieti. Raffaele Palumbo, 61 anni, originario di Andria, prende il posto di Vincenzo Feltrinelli. Al suo primo incarico come questore, Palumbo arriva da Napoli dove e' stato dirigente della Polizia di frontiera per Campania, Basilicata e Calabria; in precedenza aveva ricoperto analogo incarico a Bari con competenza su Puglia, Abruzzo e Molise. "Ho visto che ci sono state indagini su infiltrazioni della malavita organizzata nel Vastese e li' dobbiamo essere molto attenti - ha detto Palumbo incontrando la stampa - Dobbiamo sempre tenere alta la guardia, la sicurezza e' un bene primario della collettivita', e' una necessita'. Il mio predecessore e' stato un ottimo questore, capace, seguiro' la sua strada". "Spero di essere degno di fare il questore in una citta' che ha storia e sono contento e orgoglioso di farlo, il mio compito e' difendere i diritti e la liberta' dei teatini". 

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Hotel Rigopiano, valanga causata da un doppio strato di neve

La valanga che il 18 gennaio scorso ha travolto l'Hotel Rigopiano di Farindola, uccidendo 29 persone, sarebbe stata causata dal distacco di uno strato di neve di quasi 3 metri, accumulatosi sopra un altro strato di neve particolarmente compatto, generato dalle precipitazioni dei giorni precedenti. E' quanto emerge dalle valutazioni di alcuni esperti che hanno partecipato ai primi sopralluoghi e alle operazioni di soccorso nei giorni successivi alla tragedia. Il primo strato di neve, in sostanza, avrebbe creato una sorta di piano di scorrimento, un fattore che, sommato alla qualita' della neve accumulatasi il 18 gennaio, molto pesante e bagnata, avrebbe creato le condizioni per il verificarsi dell' evento. Un altro elemento di rilievo, che avrebbe contribuito al distacco della valanga, e' rappresentato dall'acclivita' del pendio, particolarmente ripido. "In ogni caso - tengono a precisare gli esperti - sono tutti fattori predisponenti, che cioe' si limitano ad accrescere le probabilita' che l'evento si realizzi"

Una serie di elementi, tra i quali il rinvenimento di tronchi sradicati e infilati di testa negli accumuli di neve, confermerebbe la particolare potenza dello spostamento d'aria generato dalla valanga che ha travolto l'Hotel Rigopiano di Farindola il 18 gennaio scorso. Lo spostamento d'aria, generato dalla massa di neve in sospensione aerea, avrebbe viaggiato a una potenza superiore, forse perfino doppia, rispetto ai 100 chilometri orari dei quali si era inizialmente parlato, e l'impatto potrebbe avere contribuito in modo determinante anche allo spostamento della struttura alberghiera.

 

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Carabinieri scoprono falsa invalida, arrestato medico marsicano

Invalida al 100%, costretta su una sedia a rotelle, incapace di parlare e muovere un braccio.. ma solo davanti alla commissione medico-legale, perche' in realta' stava benissimo. Una donna di 44 anni, S.S., di Ortucchio vittima di un ictus cerebro-vascolare nel 2014, aveva sfruttato la patologia per simulare gravissime conseguenze e ottenerne cosi', dal novembre 2014, due assegni mensili di 279 e 512 euro, rispettivamente per invalidita' civile e accompagnamento. La donna, ufficialmente costretta su una sedia a rotelle, inibita nel linguaggio e con un braccio paralizzato, non ha pero' convinto gli investigatori del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Avezzano i quali, a seguito di un mirato e duraturo servizio di osservazione e pedinamento, completato da attivita' di tipo tecnico, hanno fatto la sorprendente scoperta: la donna parla perfettamente, cammina, guida la propria auto, sale le scale, insomma sta bene e svolge autonomamente le attivita' della vita quotidiana. A fronte della scoperta l'Arma ha mirato la propria attivita' a capire come la 44enne potesse aver ingannato la Commissione preposta (ASL e INPS) al suo giudizio medico. Da qui un ulteriore sviluppo: la donna non agiva da sola ma in collaborazione con il proprio medico il quale, consapevole del reale positivo quadro clinico, recitava con la stessa in una spregevole e lucrativa messa in scena. I servizi di osservazione, compiuti tra l'altro per due volte in occasione delle visite collegiali alle quali l'indagata veniva sottoposta dall'INPS, hanno palesato che la carrozzella utilizzata per la sceneggiata dalla donna, era spinta proprio dal consapevole medico di base R.F., 57 anni, di Pescina il quale incontrata la donna iniziava la recita, la faceva accomodare cominciando a comunicare con lei a gesti, la presentava alla Commissione come visibilmente disabile, per poi risalutarla, a debita distanza dalla struttura previdenziale, nuovamente sulle sue gambe, in grado di parlare e di stringere la mano con quell'arto che poco prima fingeva paralizzato. 

L'attenzione degli investigatori sull'operato del medico ha permesso di accertare che la collaborazione nella recita della S.S. verosimilmente non era la sola alla quale l'uomo avesse partecipato. Il dottore risultava da subito molto aperto e disponibile nel distribuire consigli su come comportarsi di fronte a commissioni mediche, e molto "leggero" sulla dispensazione di certificazioni mediche idonee all'esenzione dal lavoro, come emerso dalle attivita' tecniche condotte dagli investigatori: "... dobbiamo scendere in campo forti... tu devi stare male e io altrettanto insieme a te devo dire che stai proprio male...". La simulazione posta in essere da consumati attori e' stata giudicata dal gip del Tribunale di Avezzano "umanamente offensiva per chi realmente soffre di gravi patologie e vede, spesso, negata e disattesa l'aspettativa ad una pubblica assistenza".

Le reiterate recite e la compartecipazione di un sanitario che appariva avvezzo a simili traffici, facevano ipotizzare che l'indagata possa avere illecitamente retribuito lo stesso ed anche ulteriori soggetti. Il protrarsi nel tempo delle condotte facevano inoltre ritenere elevata la propensione a delinquere degli indagati, uno dei quali, il medico, e' venuto meno al giuramento proprio di una cosi' nobile professione che chiede dedizione al prossimo, al malato e non al profitto. Proprio tali considerazioni hanno portato il Gip del Tribunale di Avezzano, Francesca Proietti, ad accogliere le richieste cautelari avanzate dal pubblico ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato, e ad emettere per entrambi la misura degli arresti domiciliari che questa mattina e' stata eseguita a carico del medico da parte dei militari del Nor della Compagnia di Avezzano. La "falsa invalida" verra' raggiunta dalla medesima misura quanto prima, trovandosi la stessa fuori dal territorio italiano. Per entrambi l'accusa e' di truffa in concorso ai danni dello Stato.

 

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Morosità incolpevole, da lunedì 6 febbraio aperte le domande a Montesilvano

Verrà emanato lunedì 6 febbraio, sino a martedì 28, il bando pubblico per accedere al Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli.

«La Regione  -  dichiara l’assessore alle Politiche della Casa, Ottavio De Martinis - ha messo a disposizione un finanziamento che per il nostro Comune ammonta a ben 116.400 euro. Tale fondo andrà a sostegno di quelle famiglie, che per varie situazioni, che ne hanno modificato la condizione economica, non sono state in grado di assolvere al pagamento dell’affitto, subendo così una procedura di sfratto. Si tratta di un’opportunità importante che tuttavia negli anni non viene sfruttata. Ci auguriamo che quanti sono in possesso di tutti i requisiti richiesti, colgano tale occasione, mantenendo così la propria abitazione e non rischiando di essere sfrattati». Il contributo massimo per ogni richiedente ammonta a 4500 euro e viene erogato direttamente al proprietario dell’abitazione.

Il fondo è destinato a coloro che hanno perso il lavoro per licenziamento, o ai quali è stato ridotto l’orario di lavoro; per cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti la capacità reddituale; per mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici; per cessazione di attività libero – professionali o di imprese registrate derivanti da cause di forza maggiore; per malattia grave o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato una consistente riduzione del reddito complessivo. Per l’ammissione ai benefici, bisogna essere titolari di un contratto di locazione ad uso abitativo, destinatari di un atto di sfratto per morosità, e con reddito ISEE non superiore a 35.000 euro, o derivante da regolare attività lavorativa con un valore ISEE non superiore a 26.000 euro.

I documenti per presentare la domanda saranno disponibili a partire da lunedì 6 febbraio presso gli uffici dell’Azienda Sociale o scaricabili dal sito istituzionale comunale o dell’Azienda speciale. Per ritirare i moduli o per richiedere informazioni lo sportello dell’Azienda è aperto tutti i giorni. Per essere affiancati nella compilazione delle domande, gli uffici Politiche per la Casa sono aperti il lunedì dalle 9 alle 12:30 e il giovedì dalle 15:30 alle 17:30.

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Contratto di servizio dei treni Abruzzo, i Consumatori ricorrono al Tar

Lo scorso 12 gennaio le associazioni abruzzesi dei consumatori (Federconsumatori, Acu, Arco, Adoc, Codici, Codacons, Confconsumatori, Contribuenti Italiani, Guardiacivica, Adiconsum, Movimento Difesa del Cittadino, Cittadinanzattiva) hanno presentato un ricorso al Tar dell'Aquila per chiedere l'annullamento della Deliberazione 675/2016 della Giunta Regionale che autorizza l'approvazione del Contratto di Servizio tra Regione Abruzzo e Trenitalia (contratto valido dal 2015 al 2023). Questa mattina a Pescara in conferenza stampa Federconsumatori ha spiegato i motivi del ricorso. "Noi contestiamo - ha detto Sergio Veroli, vice presidente Nazionale di Federconsumatori le scelte fatte sui cambiamenti di orario che hanno portato ad un allungamento dei viaggi e dei tempi di percorrenza, con la conseguenza che molti viaggiatori hanno deciso di far ricorso ai mezzi privati, cosa che noi riteniamo sbagliata, e poi noi contestiamo soprattutto la violazione della Legge sui contratti di Servizio che e' una Legge del 2008 e che prevede che quando si stipula un Contratto di Servizio si debba coinvolgere le associazioni dei consumatori per individuare gli standard di qualita' dei contratti e per controllare il rispetto degli standard stessi. Se cosi' fosse stato, questi inconvenienti e problemi sugli orari probabilmente non ci sarebbero stati e noi avremmo potuto discutere in un tavolo le varie problematiche di standard di qualita', di sicurezza e dei tempi". 

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Processo per l’ex cda del Consorzio Rifiuti Lanciano, la sentenza della Cassazione

La Cassazione ha disposto la condanna finale a 6 mesi di reclusione, pena sospesa, sul caso processuale di abuso d'ufficio del Consorzio Rifiuti di Lanciano legato alla prorogatio del consiglio di amministrazione dopo la scadenza del mandato, a giugno 2009.

In Appello la condanna era stata invece 8 mesi per i componenti dell'ex cda cda Riccardo La Morgia, presidente, e i consiglieri di centrodestra Luigi Toppeta e Nicola Di Toro, e di centrosinistra Nicola Carulli e Camillo Di Giuseppe, quest'ultimo tirato in ballo solo per una correzione di sentenza fatta dalla stessa Corte d' Appello.

Per Di Giuseppe correzione e sentenza annullate con atti che passano alla Corte d'Appello di Perugia. Per lui resta l'assoluzione di primo grado. Inoltre per l'intero ex cda e per l'avvocato Giacomo Nicolucci, in merito alle consulenze esterne, la stessa Cassazione ha annullato la sentenza d'Appello e assolto tutti. La condanna per la sola prorogatio del mandato c'e' stata perche' anche se il cda era decaduto con scadenza a giugno 2009 sono rimasti in carica fino al 15 ottobre, percependo 178 mila euro, senza convocare l'assemblea dei 53 comuni soci per rinnovare le cariche, con violazione dello statuto. Per la prorogatio la convocazione dell'assemblea dei sindaci spettava al presidente d'assemblea.

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Ammesse le prove per il processo sulla morte di Simone Daita

La Corte d'Assise di Chieti ha ammesso oggi tutte le prove nel processo per la morte del 53enne di Chieti Simone Daita. Imputato, per il reato di omicidio preterintenzionale, e' un operaio 24enne del posto, Emanuele D' onofrio. Le prove ammesse sono in prevalenza testimoniali ma anche documentali. Fissata al prossimo 8 marzo l'udienza in cui saranno sentiti tutti i testimoni. Secondo l'accusa, formulata dal pm Giuseppe Falasca, reagendo ad un'aggressione di Daita, D'Onofrio ha ecceduto nella difesa perche', raggiunto da un pugno al mento, colpi' Daita con i pugni per due o piu' volte, raggiungendolo ad entrambi gli zigomi e provocandogli altrettante fratture. Daita cadde a terra procurandosi lesioni alla testa che determinarono lo stato di coma dal quale non si riprese piu' fino alla morte, avvenuta un anno dopo. Il fatto si è verificato la sera del 28 febbraio del 2015 in piazza Vico, nel centro di Chieti, all'esterno di una caffetteria. Nel processo sono gia' costituiti parte civile i genitori, tre sorelle e il fratello di Daita.

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Uso illegale del telepass Sangritana, 3 condanne e 2 assoluzioni

Tre condanne e due assoluzioni per il processo per l'illegale utilizzo dei telepass di servizio della Sangritana/Tua di Lanciano. Deceduto un sesto imputato. Nella sentenza emessa oggi pomeriggio dal Tribunale collegiale (pm Andrea Papalia), il principale imputato, Aurelio Giovannelli, ha avuto un anno e 3 mesi di reclusione con reato derubricato da peculato a furto. Per l'indebito utilizzo dei telepass condanna inoltre a 1 anno e due mesi per Gabriele Maddestra e nove mesi per Antonio Martelli. Assolte Stefania Ciarelli e Angela La Farciola. I fatti contestati risalivano agli anni 2010-2011. Secondo l'accusa i telepass venivano utilizzati in autostrada dai dipendenti per andare a fare week end, shopping, cene e divertimenti. La Sangritana, costituitasi parte civile, e' stata risarcita dei danni dai 500 a 100 euro

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Fumi tossici, chiuso e riaperto un tratto dell’autostrada A14 in Abruzzo

Chiuso in via precauzionale e poi riaperto in Abruzzo il tratto dell'autostrada A14 compreso tra i caselli di Roseto degli Abruzzi e Val Vibrata, in entrambe le direzioni. All'origine del provvedimento ci sarebbe la fuoriuscita di fumi potenzialmente pericolosi da una condotta di uno stabilimento di Mosciano Sant'Angelo. I fumi, a quanto appreso, si sarebbero poi dispersi nell'aria. L'autostrada e' rimasta chiusa per circa mezz'ora. Sul posto la Polizia autostradale e il personale della Direzione 7/mo tronco di Pescara. Ha coordinato gli interventi il Centro operativo autostradale (Coa) di Citta' Sant'Angelo. Nell'i'mpianto in cui e' avvenuto l'incidente sono invece intervenuti i Vigili del Fuoco. L'allarme e' stato dato da automobilisti che transitavano in zona, che hanno accusato bruciori e difficolta' respiratorie. 

Al lavoro ci sono due squadre dei vigili del fuoco di Teramo e del Distaccamento di Roseto degli Abruzzi, con sedici uomini e cinque mezzi. La fuoriuscita di acido peracetico si e' verificata nell'impianto di depurazione della Ruzzo Reti, da una cisterna contenente circa mille litri. I Vigili del fuoco stanno provvedendo a limitare e neutralizzare gli effetti della dispersione della sostanza pericolosa in ambiente mediante getti d'acqua frazionata

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