Economia

Coronavirus, Febbo sollecita interventi per il turismo

Il turismo e' il "grande assente nei decreti del Governo: lo diremo come conferenza degli assessori al sottosegretario, Lorenza Bonaccorsi, affinche' si possa, nel redigendo decreto, correggere l'impostazione". L'assessore a Turismo, Cultura e Sviluppo economico della Regione Abruzzo, Mauro Febbo, coordinatore nazionale della Commissione Turismo e Industria Alberghiera della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, lancia l'allarme su uno dei comparti produttivi - quello dei 'turismi' - piu' colpiti dal virus.

"L'abbattimento del volume d'affari in Italia si calcola pari a 33 miliardi di euro e non credo che la liquidita' prevista dal Governo possa essere una risposta esaustiva". Febbo, alla redazione di "Sos Coronavirus", anticipando i contenuti del colloquio con il sottosegretario Bonaccorsi, ha espresso le proprie "riserve sul decreto del Governo che manca di due misure essenziali come il fondo perduto e, appunto, un pacchetto a sostegno del turismo". Rispetto alle "tante piccole attivita' che dalla sera alla mattina sono state spazzate via, non credo vada bene lo strumento della liquidita'. Noi come Regione Abruzzo, nel disegno di legge 'Cura Abruzzo', abbiamo previsto una misura che vale 12 milioni di euro a fondo perduto, proprio per la piccolissima imprenditoria e i professionisti. Dovendoci pero' uniformare alle misure del Governo, stiamo riflettendo su come sostenere questo settore economico e ragioniamo sull'ipotesi di tramutare la misura in un fondo perduto per la quota interessi". Anche per la grande industria il 'Cura Abruzzo' prevede forme di intervento pari a 5 milioni di euro, cui si aggiungono i 9 precedentemente stanziati, destinati ai contratti di programma che saranno in grado di movimentare investimenti per 600 milioni di euro. 

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Cna Abruzzo: un dramma per i giovani imprenditori

"La politica, in questa situazione di difficoltà, deve essere il capofila economico e morale per guidarci nella giusta direzione. In poco tempo sono stati impegnati 25 miliardi, una cifra che, seppur cospicua, non è assolutamente sufficiente a fronteggiare la brusca frenata che l'economia sta vivendo e che produrrà una perdita di diversi punti di Pil. Chiediamo di irrorare il sistema economico italiano di liquidità per evitare mancati pagamenti al 94% delle imprese italiane e consentire una ripartenza immediata. Chiediamo particolare attenzione affinché non vengano in alcun modo posticipati i pagamenti dalle grandi aziende italiane o estere, committenti delle filiere dei terzisti di tutti i settori, perché sottrarrebbero la liquidità necessaria alla sopravvivenza di tantissime aziende italiane". E' l'appello lanciato da Cna Giovani Imprenditori, che anche in Abruzzo deve fare i conti con la drammatica emergenza provocata da Coronavirus, e con il corredo di danni provocati all'economia del Paese e della regione, con attività dimezzate se non addirittura sospese. Una condizione che colpisce il modo durissimo soprattutto le nuove leve dell'imprenditoria dell'arto già nato, come spiega il presidente regionale Luca Lecce, «dopo aver messo in sicurezza la salute di tutti e non appena riaccenderemo il motore dell'economia, sarà necessario uno sblocco immediato dei cantieri e l'avvio di nuovi cantieri. Bisognerà accelerare sulla infrastrutturazione digitale del Paese. Bisognerà garantire alle imprese un sistema di finanziamento in grado di rispondere alle effettive necessità delle imprese. Un sistema che sappia anche valutare e sostenere i progetti più innovativi e promettenti. Bisognerà assicurare una ripresa dell'economia "leggera", senza appesantimenti burocratici. Bisognerà incrementare la spesa pubblica e privata in ricerca e sviluppo in tutti gli ambiti di attività. La situazione di emergenza che viviamo ci sta insegnando che solo investendo in ricerca e sviluppo sarà possibile affrontare le sfide del futuro e garantire ai propri cittadini livelli di sicurezza adeguati".

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Ispettori del lavoro, recuperati 1,23 miliardi di euro nel 2019

 Diminuiscono gli ispettori sul lavoro nel 2019, anche a causa del mancato turn over rispetto alle uscite con Quota 100 e si riducono i controlli alle aziende e i contributi e i premi recuperati. Nell'anno, secondo il rapporto sull'attivita' ispettiva dell'Inl, ispettorato nazionale del lavoro, che tiene conto sia della vigilanza sul lavoro che di quella previdenziale e assicurativa, sono stati recuperati 1,23 miliardi con un calo dell'8,78% rispetto ai 1,35 miliardi registrato nel 2018. Le aziende controllate nell'anno sono state 142.000, in lieve calo rispetto alle 144.000 del 2018. In oltre 99.000 (circa il 70%) sono state rilevate irregolarita', un dato alto dovuto soprattutto all'attivita' mirata nei controlli.

I lavoratori irregolari scoperti sono stati 356.145 e tra questi 41.544 erano completamente in nero. Nell'anno, in attesa di una campagna piu' mirata sui fruitori del reddito di cittadinanza, grazie ai controlli degli ispettori del lavoro sono stati scovati 599 lavoratori in nero che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza, il 61% dei quali in provincia di Napoli. Oltre un quarto di questi lavoratori era occupato in nero in provincia di Roma (il 26%) mentre il 7% era occupato a Venezia e il 6% a Milano.  Nel complesso gli ispettori del lavoro in carico all'Inl nel 2019 erano 2.561 con un calo del 6% circa rispetto alle 2.726 unita' del 2018 e del 9,6% rispetto alle 2832 unita' del 2017. Ma poiche' ci sono state uscite anche tra il personale preposto a compiti d'altro genere, "parte di questi - ha spiegato l'ispettorato - ha dovuto essere adibita all'esercizio di attivita' diverse e comunque necessarie ad assicurare la funzionalita' del servizio" 

Sono stati riscontrati, si legge nel Rapporto - "accordi illeciti tra azienda e lavoratore, finalizzati a consentire a quest'ultimo l'accesso alla misura di sostegno al reddito grazie alla simulazione dell'interruzione del rapporto di lavoro e alla successiva prosecuzione dell'attivita' lavorativa in nero".

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Tocco (Federalberghi) chiede misure economiche immediate per il turismo

"Gli organi preposti nazionali, regionali e locali devono da subito attivarsi con misure economiche immediate ed efficaci, mettendo al primo posto il turismo per la ripartenza economica, anche perche' proprio questo settore e' quello piu' colpito a breve, medio e lungo termine". A sostenerlo e' il presidente della Commissione consiliare Turismo di Montesilvano e vicepresidente della Federalberghi di Pescara, Adriano Tocco. "Purtroppo - spiega - e' molto difficile prevedere il futuro di un settore cosi' importante e strategico per l'economia della nostra nazione e del nostro territorio. Le problematiche a breve termine sono quelle legate a garantire ai nostri dipendenti e collaboratori una forma di copertura retributiva: all'atto pratico la procedura e' stata molto approssimativa e macchinosa e di difficile esecuzione, lasciando incertezze gravi su tempi e ammontare degli ammortizzatori sociali previsti. In Germania per esempio in dieci giorni i lavoratori hanno ricevuto 1.400 euro". A medio termine "occorre garantire liquidita' alle aziende turistiche per far fronte a tutti quei costi di esercizio che comunque gravano pesantemente sulle aziende con un fatturato pari a zero". "Non e' che con il sospendere un pagamento che si risolve il problema, ma occorre pensare che il 2020 debba essere un anno bianco dove tasse e imposte non possono essere applicate in quanto le aziende non hanno prodotto economia; e' fondamentale attivare meccanismi per scongiurare la reale possibilita' che molte aziende turistiche siano costrette a chiudere definitivamente. Occorre ad ogni costo trovare strumenti per agevolare le aziende ad avere liquidita' per fronteggiare le spese nell'immediato e sopratutto per finanziare la ripartenza quando questa sara' possibile. Il rischio concreto e' che tra qualche mese avremo la macchina per ripartire, ma non avremo il carburante per farla muovere di un solo metro". Secondo Tocco a lungo termine va considerata "la famosa fase 2 di questa maledetta epidemia. Attualmente a Montesilvano la totalita' degli hotel sono chiusi: guardando ad un orizzonte temporale estivo occorre aspettare ancora, sperare che la fase due arrivi prima possibile sempre pero' mettendo al primo posto la salute pubblica e la sicurezza dei nostri potenziali turisti". 

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Supermercati chiusi nei giorni festivi in Abruzzo

 Il presidente della Regione Abruzzo firma l'ordinanza con cui si decide che i supermercati, piccoli e grandi compresi i centro commerciali, rimarranno chiusi nei giorni festivi, fatta eccezione per le farmacie e le parafarmacie. Un'ordinanza annunciata ieri con cui sono state accolte le istanze dei sindacati. "E' giusto e corretto- aveva affermato ieri- dare tregua a chi lavora tutti i giorni. Una posizione condivisa dalle associazioni del commercio"

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Coronavirus, in Abruzzo sospesa l’attivita’ di 90.607 imprese e 263.459 lavoratori

Il Decreto MISE del 25 marzo 2020, emanato al fine di contenere e gestire l'emergenza epidemiologica dovuta al COVID-19, ha individuato le attivita' economiche ritenute non essenziali e ne ha sospeso l'operativita': di conseguenza in Abruzzo e' stata sospesa l'attivita' di 90.607 imprese e 263.459 lavoratori. Tale provvedimento coinvolge una quota rilevante del mondo imprenditoriale regionale pari al 60,9% delle imprese e al 61,4% degli addetti. E' quanto emerge dalle elaborazioni effettuate dal CRESA - Ufficio Studi dell'Agenzia per lo sviluppo della Camera di Commercio dell'Aquila sulla base della banca dati Stockview del Sistema informativo Infocamere. Considerando le imprese registrate al 31 dicembre 2019, in termini assoluti Pescara e' la provincia nella quale ne e' stato sospeso il maggior numero (24.544 pari al 27,1% del totale regionale), mentre Chieti registra il maggior numero di addetti sospesi (86.648 cioe' il 32,9%). Le situazioni sono differenziate a livello provinciale a causa della loro diversa specializzazione settoriale e dimensione media aziendale: mentre L'Aquila e Pescara emergono per quota delle imprese sospese (rispettivamente 65,0% e 65,3%), Teramo e Chieti rilevano il maggior peso degli addetti sospesi 63,9% e 62,7%). I settori economici sono stati diversamente colpiti dal Decreto. Alla sospensione completa delle attivita' immobiliari e quelle artistiche sportive e di intrattenimento, si e' accompagnata la chiusura quasi totale delle imprese operanti nelle altre attivita' di servizi (94,0%), delle attivita' di alloggio e ristorazione (92,9%), dell'estrazione di minerali (88,6%), del commercio (86,6%), delle costruzioni (76,9%). Gli effetti economici saranno considerevoli tenuto conto che, secondo una prima stima dell'Istat, le imprese sospese in Abruzzo producono un fatturato pari a circa il 47% del totale regionale.

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Il Digital Innovation Hub di Confindustria Abruzzo nel network italiano dell’innovazione 4.0

Avviare sinergie per accelerare l’adozione di tecnologie digitali 4.0 nei processi produttivi, soprattutto in questa delicata fase di ripartenza del sistema produttivo. È questo l’obiettivo dell’Accordo di collaborazione operativa sottoscritto venerdì scorso dalla rete dei Digital Innovation Hub di Confindustria e gli otto Competence Center selezionati dal Ministero dello Sviluppo Economico, in un contesto nuovo ed inaspettato fino a qualche settimana fa, con una riunione virtuale alla quale hanno partecipato, oltre al presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia, il sottosegretario del MISE Gianpaolo Manzella e tutti i rappresentanti dei Competence Center e dei DIH di Confindustria.

Un gioco di squadra che in pochi mesi ha permesso di elaborare un “piano d’azione 4.0” strategico ed operativo, facendo convergere all’interno di un network per l’innovazione, attraverso importanti investimenti pubblici e privati, gli asset valoriali dei DIH di Confindustria e dei Competence Center, 8 su tutto il territorio nazionale (formazione e trasferimento tecnologico in ottica 4.0, gestione di progetti di innovazione e anche pubblicazione di specifici bandi per progetti ad alto TRL).

Alla sottoscrizione dell’accordo ha partecipato il Presidente di MATCH4.0 - DIH Abruzzo, Marco Fracassi.

L’intesa mira a valorizzare le caratteristiche qualificanti dei DIH e quelle dei CC. I Digital Innovation Hub, con la loro diffusione capillare sul territorio, hanno incontrato 15.000 imprese in centinaia di incontri sul territorio e hanno svolto oltre 1.000 assessment per valutare la maturità digitale delle imprese. I Competence Center, intorno a cui ruotano le principali università e centri di ricerca del Paese, contribuiscono alla realizzazione di progetti innovativi e, presso le loro sedi, offrono alle imprese - soprattutto PMI - la possibilità di testare le tecnologie. Inoltre, con le loro competenze digitali, i CC offrono alle imprese attività di formazione specialistica e di orientamento. 

Il network formalizzato rappresenta l’infrastruttura per la partecipazione al programma europeo Digital Europe, che prevede la creazione di un network di European Digital Innovation Hub. L’obiettivo dei DIH e dei CC è aggregare le eccellenze del territorio per candidare in Europa soggetti qualificati e credibili.

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Coronavirus, 1.500 domande presentate agli sportelli Cna del patronato Epasa-Itaco

Sono 1.500, a oggi, le domande giunte agli sportelli Cna del patronato Epasa-Itaco, per ottenere l'indennita' di 600 euro assegnata dallo Stato come forma di sostegno 'una tantum' destinata ad autonomi e partite Iva piegati dall'emergenza Coronavirus. Dopo il blocco del sito Inps, e' arrivata la decisione dell'associazione di fare dei patronati "una corsia preferenziale". "Con i nostri operatori della rete ex Epasa, ovvero della rete Cna sparsi nelle quattro province della nostra regione- spiega Letizia Scastiglia, direttore della Cna di Chieti- possiamo gia' tracciare un primo bilancio. Non hanno smesso in questo momento di difficolta' di prestare la loro assistenza a cittadini e imprese: quasi quotidianamente si formano e informano, confrontandosi con i vertici nazionali, per non essere impreparati a dare risposte precise e puntuali". In attesa di capire se diverra' operativa anche la concessione di 200 euro aggiuntivi di contributo e, se ci saranno, quali saranno "i criteri per l'erogazione", aggiunge Scastiglia, l'attivita' prosegue a Chieti, L'Aquila, Pescara e Teramo. Importante, conclude la Cna, sara' comprendere anche quale atteggiamento assumera' l'Inps. 

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Agricoltura, le cooperative abruzzesi propongono manodopera da reddito di cittadinanza e voucher

“Dobbiamo evitare che i prodotti agricoli rimangano nei campi in un periodo in cui tante persone sono senza lavoro o ferme per via del lockdown. Per questo, si attinga dalle liste dei percettori di reddito di cittadinanza e si attivino almeno temporaneamente strumenti come i voucher”. È quanto afferma Massimiliano Monetti, presidente di Confcooperative Abruzzo, a nome dell’Alleanza delle Cooperative che, oltre alla stessa Confcooperative, mette insieme Legacoop e Agci Associazione generale cooperative italiane.

“Con l’avvicinarsi del raccolto – prosegue Monetti – i prodotti nei campi iniziano ad essere pronti. Per via dell’emergenza sanitaria, però, c’è il rischio enorme che i nostri prodotti ortofrutticoli vadano persi. E i numeri sono impressionanti: come già emerso, nella sola Marsica mancano all’appello tra i 3500 e i 4000 lavoratori che provenivano in buona parte dall’estero”. Tutto questo mentre nella nostra regione l’Inps ha censito 18282 famiglie che percepiscono il reddito di cittadinanza, che possono contare su una media mensile di 484 euro: “Se considerassimo per ogni nucleo un potenziale lavoratore e volessimo reimmettere nel mercato del lavoro il 10 per cento di queste persone, avremmo una disponibilità di circa 1800 lavoratori: sarebbe già un ottimo risultato. Come rappresentanti delle cooperative possiamo assicurare che c’è la disponibilità ad integrare questi redditi, ma chiediamo di reintrodurre almeno temporaneamente uno strumento agile e legale come i voucher, che proprio in agricoltura hanno funzionato bene quando utilizzati correttamente. È quanto stiamo chiedendo a livello nazionale alla ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova. Ma i tempi sono stretti: i prodotti agricoli non attendo lungaggini burocratiche, e chi ha bisogno di lavorare si trova ora di fronte ad un’opportunità che non andrebbe sottovalutata. Il rischio, paradossalmente, è che ci si debba approvvigionare dall’estero penalizzando i prodotti locali”.

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Pasqua, la tradizione in scatola con Campagna Amica

Non ci saranno le tavolate lunghissime con parenti e amici, né i pranzi al ristorante o i banchetti numerosi in occasione della Pasqua del 2020. Ma il senso della rinascita, forse, sarà più forte di prima. Ed è con questo auspicio che dai mercati di Campagna Amica d’Abruzzo partirà l’iniziativa “La Pasqua con i contadini” che verrà proposta a tutti in tutti mercati di Chieti, Pescara e Teramo in vista del giorno della resurrezione. I produttori agricoli di Coldiretti hanno lanciato un appello ai consumatori. Restate in casa ma mangiate italiano, anzi abruzzese. Come? Nei giorni di apertura settimanale, all’ingresso dei mercati di Campagna Amica, verrà proposta una scatola con ingredienti, già dosati, per realizzare, a casa, le più tipiche ricette della tradizione pasquale regionale: arrosticini e agnello cacio e uovo, lasagne e fiadoni dolci e salati. “Sarà un modo semplice per festeggiare la pasqua della tradizione – spiega Giuseppe Scorrano, presidente dell’Associazione agrimercato d’Abruzzo – nei mercati i produttori metteranno a disposizione 4 scatole di diversa dimensione per una tavola da 2, 4, 6 o 8 persone per chi vuole prepararsi anche alla Pasquetta. E per chi non vuole uscire di casa, sarà possibile anche la consegna a domicilio”. Nel pacco, oltre agli ingredienti, ci saranno le ricette della tradizione contadina elaborate dagli agrichef di campagna amica. “Ricette semplici o più elaborate in base al piatto – aggiunge Scorrano – si va dagli arrosticini che verranno cotti tal quali fino ad arrivare al più complesso timballo o alla pizza dolce”. E per chi ha difficoltà, i produttori del mercato – aiutati dalle donne contadine - forniranno telefonicamente supporto e aiuto per la preparazione. Sarà un modo per stare insieme anche a distanza ma soprattutto per  incentivare il consumo di prodotti regionali in un momento in cui, a causa dell’emergenza, il settore deve affrontare nuove ed improvvise difficoltà soprattutto logistiche. Questa iniziativa è un modo per rilanciare l’appello a mangiare italiano ma soprattutto inviare il forte messaggio degli agricoltori che si stanno reinventando per fronteggiare una situazione inattesa”.

Coldiretti Abruzzo ricorda che la necessità di passare il tempo fra le mura domestiche ha spinto anche in Abruzzo al ritorno della cucina casalinga fai da te con la riscoperta di ricette e i dolci della tradizione. Da qui l'impennata a livello nazionale degli acquisti di farina (+100%), lievito di birra (+73%), zucchero (+43%) e uova fresche (+40%). In Abruzzo i mercati di Campagna Amica sono tre: a Chieti in via Arniense (apertura: martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 8.00 alle 14.00), a Pescara in via Paolucci (aperto il giovedì, venerdì e sabato dalle 8.30 alle 18.00) e a Teramo in via Roma (mercoledì, giovedì, venerdì e sabato dalle 8.00 alle 14.00 e il giovedì dalle 16.00 alle 19.00).

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