Economia

Coronavirus, Federmanager chiede procedure veloci per i sostegni all’economia

"La Regione accorci tempi e procedure per l'utilizzo delle misure di sostegno all'economia e alle famiglie, cosi' l'Abruzzo sara' pronto a risorgere", l'appello accorato del Presidente di Federmanager Abruzzo e Molise Florio Corneli. "Il Coronavirus ci ha pesantemente segnato sia per le perdite che la nostra regione ha subito, fra queste molti volti e storie del mondo imprenditoriale - continua il Presidente Corneli - sia per lo stato di salute della nostra economia, che dovra' ricominciare subito per sopravvivere. Il necessario fermo a cui sono state costrette tantissime attivita' per affrontare e contenere il contagio, ha ora bisogno di tempestivita' e respiro per rimettersi in moto e per restituire un futuro a piccole e grandi realta'. Per riuscirci, pero', serve la certezza di avere sostegno, l'immediatezza di utilizzo e anche la possibilita' di non rimanere impelagati in grovigli burocratici che sono, purtroppo, il vero punto debole degli interventi istituzionali".

"Con la quarantena - sottolinea - abbiamo superato molte delle resistenze all'utilizzo delle nuove tecnologie, il gap si e' ridotto, eravamo arretrati, ma in queste settimane abbiamo sperimentato l'industria 4.0, abbiamo imparato cosa significa smart working e come usare le piattaforme per videoconferenze e scambio di materiali. Abbiamo compreso quanto importante sia la competenza. Questi strumenti sono stati vitali per tanti campi, dalla scuola, alla Pubblica Amministrazione, al terziario, alla cultura, ma non abbiamo ancora superato la palude della burocrazia, che e' quella che ancora imprigiona grandi e piccole imprese, giovani e navigati imprenditori che devono aspettare tempi penalizzanti per accedere al credito o usarlo e sono esposti a costi che in questo periodo dovrebbero essere minimi. "Da qui - sostiene Corneli - il nostro appello alla Regione perche' accorci tutte le distanze, renda subito fruibili le misure sia Governative che quelle regionali varate, come stanno facendo altre realta' regionali, concerti con le banche le migliori condizioni possibili perche' i sostegni di oggi non diventino un peso debitorio insopportabile domani e crei, a tal fine, una cabina di regia con tutti i soggetti che operano nel mondo economico territoriale e rappresentano tutti coloro che ne compongono e animano le filiere, perche' si proceda velocemente, senza intoppi e criticita' che magari nascono anche dall'impossibilita' istituzionale di conoscere a fondo tutte le situazioni".

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Confindustria L’Aquila da il via al secondo questionario sul mondo delle imprese del territorio

Confindustria L'Aquila da il via al secondo questionario, promosso tra le imprese della provincia per valutare gli effetti del Covid-19 sul mondo dell'impresa e sull'economia del territorio. A Marzo il 60% delle industrie che operano in provincia dell'Aquila aveva fermato l'attivita' e tremila i lavoratori erano finiti in cassa integrazione. Ora le domande che vengono poste agli associati riguardano la previsione dei danni al fatturato, in relazione alla mancata partecipazione a fiere ed eventi promozionali ipotizzando anche una riduzione in quantificazione dei mancati introiti, dal 5% al 100%. Si passa, poi, alle strategie da mettere in campo per superare il momento di crisi come l'aumento delle vendite e-commerce, il cambio dei Paesi di destinazione dell'export, la ricostituzione del magazzino o la chiusura dell'impresa. L'ultima analisi riguarda i provvedimenti che il Governo dovrebbe mettere in atto per mitigare gli effetti negativi dello shock economico da Covid-19. Le domande inserite nel questionario riguardano anche la chiusura parziale o totale dell'azienda, in base all'emergenza Covid-19, al numero totale di dipendenti e alla percentuale che svolge, al momento, attivita' di smart working o che lavorano ancora in sede. Si passa, poi, al ricorso agli ammortizzatori sociali e alla rilevanza degli effetti negativi, nel mese di marzo, del coronavirus sull'andamento dell'azienda, quantificandone la percentuale e indicando una scala di prorita' che dall'assenza di impatto sale fino alle modifiche o alla riorganizzazione del piano aziendale fino al ridimensionamento della struttura. Un capitolo e' dedicato ai problemi correlati al rallentamento della domanda e dei beni e servizi erogati e, nello specifico, alla gestione dell'attivita'.

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Crolla il turismo, Confindustria punta su taglio tasse e vouchers per chi in futuro sceglierà vacanza in Abruzzo

Un aiuto concreto e immediato per le aziende che operano nel settore turismo, a partire
dall’annullamento per tutto l’anno in corso delle imposte nazionali e locali. A chiederlo è Confindustria Chieti
Pescara la cui Sezione Turismo alza il livello di allarme su una situazione gravissima per l’intero comparto.
“Parliamo di perdite stimate in 120 miliardi di euro di volume d’affari a livello nazionale”, spiega il Presidente
Silvano Pagliuca, “è una condizione da profondo rosso per uno dei settori più colpiti economicamente dalla
pandemia in atto, un settore che rappresenta circa il 13% del Pil italiano. E non dimentichiamo che dietro i
numeri ci sono le persone. Bisogna agire subito, azzerare le tasse e sostenere il comparto nel tempo, perché
l’evoluzione dell’emergenza impatterà ancora per mesi sugli spostamenti e quindi sulla tenuta dell’industria
del turismo”.
Un quadro drammatico che impone scelte immediate a sostegno della categoria. Confindustria chiede un
doppio intervento: la cancellazione totale, e non la traslazione, di tutte le tasse nazionali e locali che
riguardano il settore turistico fino a dicembre 2020, l’annullamento della Tassa di occupazione del suolo
pubblico, di Cosap, Imu, Tari, imposta sulla pubblicità, tassa di soggiorno e imposta demaniale. E poi,
l’emissione di vouchers per tutte le famiglie fuori regione che decideranno di venire in Abruzzo durante
l’anno in corso. Si tratta di buoni spesa, del tipo di quelli adottati anni fa per il terremoto dell'Aquila, che
dovranno essere commisurati al numero dei componenti del nucleo familiare e ai giorni di permanenza in
regione.
“Se un settore non produce nulla, non può contribuire in nulla”, afferma Lucio Laureti, Vice Presidente della
Sezione Turismo di Confindustria Chieti Pescara, “le strutture alberghiere, quelle di ristorazione e quelle dei
sevizi turistici non avranno fatturato e tanto meno utili nel corso dell’anno. Enormi le limitazioni sanitarie
necessarie, azzerate le presenze turistiche straniere, impossibile la fruizione dei servizi rispettando le distanze
sociali, e difficile pensare ad una capacità di spesa da parte degli utenti che normalmente vengono nell’area
Pescara-Montesilvano e sulle coste teatine. Un quadro insomma, che impone di salvare un comparto
fondamentale. Lo Stato e gli Enti locali devono intervenire”.
“Il settore è paralizzato”, aggiunge Pagliuca, “è inverosimile che gli operatori debbano pagare per qualcosa
che in questo momento non esiste, come ad esempio la pesantissima tassa sui rifiuti che continua a rimanere
in piedi nonostante le attività non producano alcun reddito. Si tratta di una situazione assurda che va subito
sanata per cercare di arginare la frana in corso”.
Prospettive future incerte non permettono di vedere l’inizio della ripartenza. “Il blocco dei flussi turistici e le
caratteristiche strutturali del mercato in questione”, conclude il Presidente, “non consentiranno di
recuperare le perdite nel breve termine. La stagione estiva è compromessa e i tempi di rientro alla normalità
saranno lunghi, in particolare per la clientela internazionale che costituisce la metà del nostro mercato”.
Le mancate prenotazioni per tutto il secondo semestre 2020 si sommano al vertiginoso calo delle ricerche
online relative a viaggi, turismo e divertimento. Secondo una recente indagine di Parchi Permanenti Italiani,
tali ricerche sono diminuite nel mese di marzo 2020 di oltre il 37% rispetto al dato del mese precedente, e
sono dimezzate rispetto allo stesso mese del 2019. Il prossimo passo, annuncia Confindustria, sarà la messa
in campo di strategie per il rilancio dell’economia di settore.

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Coronavirus, cassa integrazione all’aeroporto d’Abruzzo

La Saga, societa' di gestione dell'aeroporto d'Abruzzo di Pescara, ha chiuso l'accordo per la cassa integrazione straordinaria (cigs) ai dipendenti a partire dal 6 aprile scorso, legata all'emergenza sanitaria del coronavirus. "La cassa integrazione sara' utilizzata a rotazione e con la massima equita', nei confronti dei lavoratori che "ringrazio tutti - sottolinea il presidente della Saga, Enrico Paolini - per l'enorme sforzo e i sacrifici di queste settimane". Prosegue, intanto, il lavoro per la progettazione del Masterplan, per essere pronti a dare il via ai lavori appena possibile. Anche i rapporti con le compagnie aeree Ryanair e Volotea in queste settimane sono proseguiti, nell'ottica di una ragionevole e sicura ripresa dei voli. "Siamo in attesa di sapere presto - prosegue Paolini - quando Alitalia intenda riprendere l'indispensabile volo su Milano Linate, determinante per la ripresa economica regionale. Riteniamo nel pieno e totale rispetto delle ordinanze nazionali, regionali e comunali - conclude Paolini - di essere pronti a una graduale e prudente ripartenza dell'Aeroporto, secondo il calendario che il Governo e la Regione decideranno". Riguardo l'emergenza coronavirus, inoltre, in questo periodo l'Aeroporto d'Abruzzo ha svolto azioni diffuse e ripetute di sanificazione di ogni ambiente garantendo una permanente agibilita' sanitaria della struttura. Il personale necessario garantira' comunque i rilevanti servizi di emergenza gia' attivi dall'inizio dell'emergenza sanitaria: elicotteri di Forze dell'ordine, Vigili del Fuoco, 118, Capitaneria di Porto, oltre ad aerei militari e privati.

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Coronavirus, Febbo sollecita interventi per il turismo

Il turismo e' il "grande assente nei decreti del Governo: lo diremo come conferenza degli assessori al sottosegretario, Lorenza Bonaccorsi, affinche' si possa, nel redigendo decreto, correggere l'impostazione". L'assessore a Turismo, Cultura e Sviluppo economico della Regione Abruzzo, Mauro Febbo, coordinatore nazionale della Commissione Turismo e Industria Alberghiera della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, lancia l'allarme su uno dei comparti produttivi - quello dei 'turismi' - piu' colpiti dal virus.

"L'abbattimento del volume d'affari in Italia si calcola pari a 33 miliardi di euro e non credo che la liquidita' prevista dal Governo possa essere una risposta esaustiva". Febbo, alla redazione di "Sos Coronavirus", anticipando i contenuti del colloquio con il sottosegretario Bonaccorsi, ha espresso le proprie "riserve sul decreto del Governo che manca di due misure essenziali come il fondo perduto e, appunto, un pacchetto a sostegno del turismo". Rispetto alle "tante piccole attivita' che dalla sera alla mattina sono state spazzate via, non credo vada bene lo strumento della liquidita'. Noi come Regione Abruzzo, nel disegno di legge 'Cura Abruzzo', abbiamo previsto una misura che vale 12 milioni di euro a fondo perduto, proprio per la piccolissima imprenditoria e i professionisti. Dovendoci pero' uniformare alle misure del Governo, stiamo riflettendo su come sostenere questo settore economico e ragioniamo sull'ipotesi di tramutare la misura in un fondo perduto per la quota interessi". Anche per la grande industria il 'Cura Abruzzo' prevede forme di intervento pari a 5 milioni di euro, cui si aggiungono i 9 precedentemente stanziati, destinati ai contratti di programma che saranno in grado di movimentare investimenti per 600 milioni di euro. 

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Ispettori del lavoro, recuperati 1,23 miliardi di euro nel 2019

 Diminuiscono gli ispettori sul lavoro nel 2019, anche a causa del mancato turn over rispetto alle uscite con Quota 100 e si riducono i controlli alle aziende e i contributi e i premi recuperati. Nell'anno, secondo il rapporto sull'attivita' ispettiva dell'Inl, ispettorato nazionale del lavoro, che tiene conto sia della vigilanza sul lavoro che di quella previdenziale e assicurativa, sono stati recuperati 1,23 miliardi con un calo dell'8,78% rispetto ai 1,35 miliardi registrato nel 2018. Le aziende controllate nell'anno sono state 142.000, in lieve calo rispetto alle 144.000 del 2018. In oltre 99.000 (circa il 70%) sono state rilevate irregolarita', un dato alto dovuto soprattutto all'attivita' mirata nei controlli.

I lavoratori irregolari scoperti sono stati 356.145 e tra questi 41.544 erano completamente in nero. Nell'anno, in attesa di una campagna piu' mirata sui fruitori del reddito di cittadinanza, grazie ai controlli degli ispettori del lavoro sono stati scovati 599 lavoratori in nero che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza, il 61% dei quali in provincia di Napoli. Oltre un quarto di questi lavoratori era occupato in nero in provincia di Roma (il 26%) mentre il 7% era occupato a Venezia e il 6% a Milano.  Nel complesso gli ispettori del lavoro in carico all'Inl nel 2019 erano 2.561 con un calo del 6% circa rispetto alle 2.726 unita' del 2018 e del 9,6% rispetto alle 2832 unita' del 2017. Ma poiche' ci sono state uscite anche tra il personale preposto a compiti d'altro genere, "parte di questi - ha spiegato l'ispettorato - ha dovuto essere adibita all'esercizio di attivita' diverse e comunque necessarie ad assicurare la funzionalita' del servizio" 

Sono stati riscontrati, si legge nel Rapporto - "accordi illeciti tra azienda e lavoratore, finalizzati a consentire a quest'ultimo l'accesso alla misura di sostegno al reddito grazie alla simulazione dell'interruzione del rapporto di lavoro e alla successiva prosecuzione dell'attivita' lavorativa in nero".

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Tocco (Federalberghi) chiede misure economiche immediate per il turismo

"Gli organi preposti nazionali, regionali e locali devono da subito attivarsi con misure economiche immediate ed efficaci, mettendo al primo posto il turismo per la ripartenza economica, anche perche' proprio questo settore e' quello piu' colpito a breve, medio e lungo termine". A sostenerlo e' il presidente della Commissione consiliare Turismo di Montesilvano e vicepresidente della Federalberghi di Pescara, Adriano Tocco. "Purtroppo - spiega - e' molto difficile prevedere il futuro di un settore cosi' importante e strategico per l'economia della nostra nazione e del nostro territorio. Le problematiche a breve termine sono quelle legate a garantire ai nostri dipendenti e collaboratori una forma di copertura retributiva: all'atto pratico la procedura e' stata molto approssimativa e macchinosa e di difficile esecuzione, lasciando incertezze gravi su tempi e ammontare degli ammortizzatori sociali previsti. In Germania per esempio in dieci giorni i lavoratori hanno ricevuto 1.400 euro". A medio termine "occorre garantire liquidita' alle aziende turistiche per far fronte a tutti quei costi di esercizio che comunque gravano pesantemente sulle aziende con un fatturato pari a zero". "Non e' che con il sospendere un pagamento che si risolve il problema, ma occorre pensare che il 2020 debba essere un anno bianco dove tasse e imposte non possono essere applicate in quanto le aziende non hanno prodotto economia; e' fondamentale attivare meccanismi per scongiurare la reale possibilita' che molte aziende turistiche siano costrette a chiudere definitivamente. Occorre ad ogni costo trovare strumenti per agevolare le aziende ad avere liquidita' per fronteggiare le spese nell'immediato e sopratutto per finanziare la ripartenza quando questa sara' possibile. Il rischio concreto e' che tra qualche mese avremo la macchina per ripartire, ma non avremo il carburante per farla muovere di un solo metro". Secondo Tocco a lungo termine va considerata "la famosa fase 2 di questa maledetta epidemia. Attualmente a Montesilvano la totalita' degli hotel sono chiusi: guardando ad un orizzonte temporale estivo occorre aspettare ancora, sperare che la fase due arrivi prima possibile sempre pero' mettendo al primo posto la salute pubblica e la sicurezza dei nostri potenziali turisti". 

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Supermercati chiusi nei giorni festivi in Abruzzo

 Il presidente della Regione Abruzzo firma l'ordinanza con cui si decide che i supermercati, piccoli e grandi compresi i centro commerciali, rimarranno chiusi nei giorni festivi, fatta eccezione per le farmacie e le parafarmacie. Un'ordinanza annunciata ieri con cui sono state accolte le istanze dei sindacati. "E' giusto e corretto- aveva affermato ieri- dare tregua a chi lavora tutti i giorni. Una posizione condivisa dalle associazioni del commercio"

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Coronavirus, in Abruzzo sospesa l’attivita’ di 90.607 imprese e 263.459 lavoratori

Il Decreto MISE del 25 marzo 2020, emanato al fine di contenere e gestire l'emergenza epidemiologica dovuta al COVID-19, ha individuato le attivita' economiche ritenute non essenziali e ne ha sospeso l'operativita': di conseguenza in Abruzzo e' stata sospesa l'attivita' di 90.607 imprese e 263.459 lavoratori. Tale provvedimento coinvolge una quota rilevante del mondo imprenditoriale regionale pari al 60,9% delle imprese e al 61,4% degli addetti. E' quanto emerge dalle elaborazioni effettuate dal CRESA - Ufficio Studi dell'Agenzia per lo sviluppo della Camera di Commercio dell'Aquila sulla base della banca dati Stockview del Sistema informativo Infocamere. Considerando le imprese registrate al 31 dicembre 2019, in termini assoluti Pescara e' la provincia nella quale ne e' stato sospeso il maggior numero (24.544 pari al 27,1% del totale regionale), mentre Chieti registra il maggior numero di addetti sospesi (86.648 cioe' il 32,9%). Le situazioni sono differenziate a livello provinciale a causa della loro diversa specializzazione settoriale e dimensione media aziendale: mentre L'Aquila e Pescara emergono per quota delle imprese sospese (rispettivamente 65,0% e 65,3%), Teramo e Chieti rilevano il maggior peso degli addetti sospesi 63,9% e 62,7%). I settori economici sono stati diversamente colpiti dal Decreto. Alla sospensione completa delle attivita' immobiliari e quelle artistiche sportive e di intrattenimento, si e' accompagnata la chiusura quasi totale delle imprese operanti nelle altre attivita' di servizi (94,0%), delle attivita' di alloggio e ristorazione (92,9%), dell'estrazione di minerali (88,6%), del commercio (86,6%), delle costruzioni (76,9%). Gli effetti economici saranno considerevoli tenuto conto che, secondo una prima stima dell'Istat, le imprese sospese in Abruzzo producono un fatturato pari a circa il 47% del totale regionale.

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Il Digital Innovation Hub di Confindustria Abruzzo nel network italiano dell’innovazione 4.0

Avviare sinergie per accelerare l’adozione di tecnologie digitali 4.0 nei processi produttivi, soprattutto in questa delicata fase di ripartenza del sistema produttivo. È questo l’obiettivo dell’Accordo di collaborazione operativa sottoscritto venerdì scorso dalla rete dei Digital Innovation Hub di Confindustria e gli otto Competence Center selezionati dal Ministero dello Sviluppo Economico, in un contesto nuovo ed inaspettato fino a qualche settimana fa, con una riunione virtuale alla quale hanno partecipato, oltre al presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia, il sottosegretario del MISE Gianpaolo Manzella e tutti i rappresentanti dei Competence Center e dei DIH di Confindustria.

Un gioco di squadra che in pochi mesi ha permesso di elaborare un “piano d’azione 4.0” strategico ed operativo, facendo convergere all’interno di un network per l’innovazione, attraverso importanti investimenti pubblici e privati, gli asset valoriali dei DIH di Confindustria e dei Competence Center, 8 su tutto il territorio nazionale (formazione e trasferimento tecnologico in ottica 4.0, gestione di progetti di innovazione e anche pubblicazione di specifici bandi per progetti ad alto TRL).

Alla sottoscrizione dell’accordo ha partecipato il Presidente di MATCH4.0 - DIH Abruzzo, Marco Fracassi.

L’intesa mira a valorizzare le caratteristiche qualificanti dei DIH e quelle dei CC. I Digital Innovation Hub, con la loro diffusione capillare sul territorio, hanno incontrato 15.000 imprese in centinaia di incontri sul territorio e hanno svolto oltre 1.000 assessment per valutare la maturità digitale delle imprese. I Competence Center, intorno a cui ruotano le principali università e centri di ricerca del Paese, contribuiscono alla realizzazione di progetti innovativi e, presso le loro sedi, offrono alle imprese - soprattutto PMI - la possibilità di testare le tecnologie. Inoltre, con le loro competenze digitali, i CC offrono alle imprese attività di formazione specialistica e di orientamento. 

Il network formalizzato rappresenta l’infrastruttura per la partecipazione al programma europeo Digital Europe, che prevede la creazione di un network di European Digital Innovation Hub. L’obiettivo dei DIH e dei CC è aggregare le eccellenze del territorio per candidare in Europa soggetti qualificati e credibili.

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