Economia

In calo i prezzi delle case in montagna in Abruzzo

Il primo semestre del 2019 si e' chiuso con una flessione dei prezzi dell'1,9% nelle localita' di montagna ed una sostanziale stabilita' del lago (-0,2%) e del mare (-0,1%). Emerge dai dati di Tecnocasa. A soffrire maggiormente sono le case in Abruzzo, che scendono del 6,3%, la Val d'Aosta perde il 2,4%, -1% per le case di montagna in Piemonte ed una sostanziale tenuta delle localita' del Trentino Alto Adige. A Ponte di Legno il mercato della seconda casa e' dinamico mentre i prezzi sono stabili. Le richieste arrivano prevalentemente da persone residenti in Lombardia. Sono in aumento coloro che cercano il trilocale mentre diminuisce la domanda di monolocali e bilocali. Infatti il target tipo della zona e' rappresentato da famiglie insieme ad investitori che acquistano per mettere a reddito. Si segnala anche una riduzione delle tempistiche di vendita. Si ricercano prevalentemente trilocali da 50-60 mq possibilmente con balcone panoramico oppure, se si hanno le risorse economiche, vicino alle piste da sci. Il budget da destinare alla seconda casa si aggira intorno a 200 mila euro.

 

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Casartigiani: “Settore in Abruzzo conta 80mila addetti”

La Federazione regionale di Casartigiani Abruzzo ha analizzato i dati di Unioncamere dai quali è emerso come l'artigianato abruzzese abbia ancora vigore. La forbice presa in esame comprende i dati registrati tra settembre 2018 e settembre 2019, periodo durante il quale le imprese artigiane iscritte alle tre camere di commercio abruzzesi sono passate da 32.684 a 32.067 unità. In termini percentuali la flessione ha interessato l'1,9% del settore e 617 aziende in termini numerici. "L'importanza economica del settore - sostiene - è testimoniata anche dal fatto che questo segmento produttivo oggi può contare su una forza lavoro complessiva di circa 80mila addetti". Di notevole importanza inoltre il confronto effettuato da Casartigiani Abruzzo tra il settore dell'artigianato e il resto delle imprese presenti nella regione: dai dati posti a confronto si evince come le 32.067 aziende artigiane rappresentino il 20,7% delle complessive 154.846 imprese iscritte agli enti camerali in Abruzzo. In provincia di Teramo il rapporto sale addirittura al 24,7%

"Da rimarcare - sottolinea - una crescita dei servizi alle persone come parrucchieri, estetiste e lavanderie; stabile invece il segmento tessile e dell'abbigliamento. In lieve flessione il comparto dell'edilizia". Casartigiani Abruzzo "ritiene fondamentale continuare a sostenere questo importante segmento economico, da un lato, mediante l'intermediazione preziosa dei Confidi, il cui ruolo è quello di facilitarne l'accesso al credito, e, dall'altro, mediante la promozione di politiche regionali a sostegno dell'artigianato abruzzese, in particolare con l'istituzione del tanto atteso Fondo centrale regionale di garanzia e di un voucher per la riduzione delle commissioni garanzia".

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Confindustria Chieti Pescara chiude un bilancio in positivo per il 2019

Confindustria Chieti Pescara chiude un 2019 ricco di risultati e successi e lo fa con i tradizionali auguri di Natale a dipendenti, associati e cittadini, e con un report di fine anno che pone l'attenzione sui risultati raggiunti e sui progetti al via che parlano di  46 nuove aziende associate per un totale di 1800 nuovi dipendenti rappresentati.

"Il compito della nostra associazione non è solo amministrare e governare ma è realizzare, rendere concreti progetti, sogni e speranze", con queste parole il presidente Silvano Pagliuca saluta il nuovo anno, e aggiunge, "l'augurio di Confindustria è quello di continuare ad incidere positivamente sulla realtà, diventando ancora più strumento fondamentale per portare il contributo di tutta l'imprenditoria allo sviluppo e al benessere dell'intera società".
L'anno che si sta concludendo è stato impegnativo sotto il profilo della rappresentanza e della tutela degli interessi delle aziende associate, dell'elaborazione di soluzioni a problemi economici, sindacali e di carattere generale. L'impegno costante è finalizzato a creare un contesto ambientale il più possibile favorevole al consolidamento e allo sviluppo della piccola e media impresa, a cui si affiancano aziende leader nei mercati che costituiscono motivo di orgoglio e prestigio per l'intera area di riferimento.

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Confartigianato chiede più risorse per il comparto

"L'approvazione del bilancio di previsione 2020-2022, da parte della Regione Abruzzo, rappresenta il momento cruciale per porre la necessaria attenzione sul settore dell'artigianato e per tornare a finanziare con risorse importanti un comparto in crisi da ormai troppo tempo". E' il messaggio che gli esponenti di Confartigianato Imprese Abruzzorivolgono alla giunta regionale e ai capigruppo in consiglio regionale, in vista della seduta del consiglio dedicata all'esame del Documento di economia e finanza regionale (Defr), slittata dal 20 al 27 dicembre, con possibile prosecuzione sabato 28. "Occorre invertire la tendenza dell'ultimo decennio - sottolineano i massimi esponenti di Confartigianato Imprese Abruzzo, Giancarlo Di Blasio e Daniele Di Marzio - ed è questo il momento per concretizzare e dare seguito alle numerose promesse che la maggior parte dei candidati ha dispensato in campagna elettorale".

Gli esponenti della federazione artigiana, ricordando che il 96% delle imprese abruzzesi ha meno di 10 dipendenti, chiedono che, "in virtù del ruolo di primaria importanza riconosciuto dalla Regione al settore dell'artigianato, realtà preponderante sul territorio abruzzese, vengano finalmente stanziate le risorse necessarie per finanziare la legge regionale sull'artigianato che negli ultimi 10 anni è rimasta sostanzialmente al palo". Di Blasio e Di Marzio rimarcano: "E' questo il testo nel quale dovranno rientrare le principali misure sulla trasmissione d'impresa, sull'aiuto alle start-up, sulla formazione, sulle agevolazioni di accesso al credito, sulla ricerca e sulla formazione professionale". Gli esponenti di Confartigianato Abruzzo rilevano come risultino "infatti fondamentali, per la formazione teorica e pratica dei giovani allievi artigiani e per l'apprendimento dell'arte o del mestiere, le misure sulla bottega-scuola e l'apprendistato professionalizzante, senza tralasciare le misure sull'artigianato digitale e l'artigianato artistico".

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Coca Cola, stop agli investimenti

Un aumento dei prezzi previsto tra il 15 e il 20% a fronte di un calo dei consumi del 10%. La possibilità di chiudere lo stabilimento di Marcianise in Campania e il blocco degli investimenti. Coca-Cola HBC Italia corre ai ripari e valuta le possibili misure da introdurre con l'arrivo della sugar tax e della plastic tax. Queste due nuove misure "per noi sono 160 milioni di euro di nuove tasse di cui 140 della sugar tax e all'incirca 20 per la plastic tax" spiega Giangiacomo Pierini, Public affair & communication director di Coca-Cola HBC Italia, che con i suoi 2.000 dipendenti produce, confeziona e vende il 95% del volume totale delle bevande del marchio in Italia.

"In questa fase stiamo analizzando l'impatto e le conseguenze. Una tassa di questo tipo, che non distingue tra i prodotti, che colpisce il 70% dei nostri volumi e il 100% dei nostri prodotti ha un impatto devastante - prosegue Pierini - Sicuramente ci sarà un aumento dei prezzi perchè ovviamente non possiamo assorbire interamente questi rincari. Essendo la nostra una industria di volumi, abbiamo piccoli margini su grandi volumi e dunque l'impatto è pesante". L'aumento dei prezzi "temiamo sarà in media tra il 15-20% a fronte di un calo ulteriore dei consumi che potrebbe essere del 10%", ma le due tasse impongono anche "una revisione dei costi", spiega il manager. Attualmente Coca-Cola HBC Italia è il principale produttore e distributore di bevande del Paese, con 3 stabilimenti (uno in Veneto a Nogara, uno in Campania a Marcianise, uno in Abruzzo a Oricola) dedicati alla produzione di soft drinks e un impianto d'imbottigliamento di acque in Basilicata. In Italia il calo dei consumi per il settore è abbastanza costante: le bevande gassate negli ultimi 10 anni hanno perso il 25% dei volumi.

"Ci sono due fenomeni da considerare: l'Italia è tra i più bassi consumatori in Europa da sempre - spiega ancora il manager - per cui siamo un mercato piccolo e in calo in cui i consumatori non si sono spostati alle bevande senza zucchero, o meglio l'hanno fatto di meno: non c'è stata ad esempio la sostituzione tra la Coca Cola classica e la zero. E tra l'altro questa tassazione non distingue prodotti con o senza zucchero". Sotto la lente stiamo c'è anche "tutto l'approvvigionamento in Italia degli agrumi: Fanta da quando è nata nel 1955 in Italia usa solo arance siciliane, e quella è una scelta di gusto e di coerenza. Dal 1927 Coca Cola produce in Italia e ha l'87% di fornitori italiani". Un impatto, dunque, che potrebbe riguardare tutta la filiera a monte. Oltre all'azienda che "nel 2020 aveva programmato 49 milioni di euro che sono stati fermati da subito perchè una cosa che la politica tende a sottovalutare è l'effetto annuncio, nel senso che nel momento in cui è stata annunciata questa doppia tassazione abbiamo fermato tutti gli investimenti previsti per capire dove si va a finire". Cosa che, lamenta Pierini, non è chiara anche perchè "ci sono problemi legati ai meccanismi con cui i decreti attuativi andranno nel dettaglio: la tassa, per esempio non colpisce i prodotti esportati ma quelli importati". In qualità di vicepresidente di Assobibe, l'associazione di categoria, Pierini ha ribadito la richiesta di "un incontro con la presidenza del Consiglio che non c'è ancora stato. Capisco che le priorità siano altre ma forse a gennaio vedersi è opportuno". 

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‘Art Bike & Run’ per promuovere la Costa dei Trabocchi

Un evento a settembre 2020 per presentare l'itinerario turistico sulla 'via verde' che attraversa, in Abruzzo, la Costa dei Trabocchi, percorso ciclo-pedonale in fase di realizzazione che gia' ora attira un pubblico di appassionati della bici e amanti della vacanza attiva: e' 'Art Bike & Run', coronamento di un progetto, presentato a Pescara , al quale partecipano Legambiente Italia e Camera di Commercio Chieti Pescara con la partecipazione di Regione Abruzzo, Provincia di Chieti, Fondazione Aria e Gal Costa dei Trabocchi. Un progetto nato dalla volonta' di valorizzare i 42 km di costa, costellati dalle suggestive antiche macchine da pesca, i 'trabocchi', trasformandoli in prodotto turistico sostenibile di valenza internazionale, considerando la vicinanza a un entroterra ricco di testimonianze artistiche. "E' un evento che abbiamo voluto fortemente - ha detto Lido Legnini, vice presidente della Camera di Commercio Chieti Pescara - insieme a Legambiente, alla Regione, al Gal dei Trabocchi e a tutti quanti credono fortemente nel progetto che arriva a coronamento di un lavoro di tre anni. Abbiamo fatto studi che ci hanno mostrato le criticita', ma anche le opportunita' e dove bisognava agire, una di queste e' stata l'accessibilita'. Siamo partiti nell'estate scorsa con il progetto 'Costa dei Trabocchi Mob' che sara' riproposto anche nel 2020, ci sono poi una guida sul cicloturismo, corsi per gli operatori dell'accoglienza del turista in bici". Le presenze cicloturistiche in Italia, rilevate nel 2018, ammontano a 77,6 milioni, pari all'8,4% dell'intero movimento turistico, oltre 6 milioni di persone che hanno trascorso una vacanza utilizzando piu' o meno intensamente la bicicletta. A servizio della Costa dei Trabocchi dovra' essere realizzata una rete di percorsi sulle strade interpoderali, comunali e provinciali, che permetteranno collegamenti a pettine della pista con le aree interne. Fattori, che insieme allo sviluppo di attivita' private a supporto dell'infrastruttura, creano le condizioni per la realizzazione di una Destinazione Turistica. Un progetto ambizioso che per sviluppare a pieno il suo potenziale necessita di una comunicazione strategica, rivolta in maniera prioritaria verso i mercati del Nord Europa, maturi dal punto di vista ciclistico e avvezzi a vacanze in primavera e autunno

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Firmato a Milano il passaggio proprietà dell’ex Honeywell a Baomarc

 "Dopo la firma dell'accordo di massima di agosto e del contratto preliminare, a Milano è stato stipulato l'atto notarile ufficiale tra la Honeywell e i cinesi della Baomarc, multinazionale dell'acciaio, che chiude definitivamente il passaggio di proprietà tra le due società". A comunicarlo è l'assessore allo Sviluppo Economico, Mauro Febbo, che ha seguito tutte le fasi della difficile e complessa vertenza sindacale. "Era un passaggio che si attendeva da oltre un anno - ha detto Febbo - nonostante tutte le azioni di Baomarc erano tese alla conferma di quanto promesso nel piano industriale approvato al ministero dello Sviluppo economico (Mise) dal governo, Regione Abruzzo e sindacati. Agli inizi dell'anno nuovo la Regione incontrerà al Mise le due società coinvolte per fare il punto sulla reindustrializzazione e sugli impegni assunti. Adesso - conclude Febbo - dopo l'avvenuta stipulata dell'atto ci aspettiamo il puntuale rispetto del cronoprogramma indicato dalla Baomarc che si è impegnata ad una prima selezione di 20 unità lavorative entro tre mesi, 90 entro i successivi mesi e 52 maestranze entro 24 mesi. Il reinserimento dei lavoratori ex Honeywell è una priorità del governo regionale". 

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Confindustria Chieti Pescara chiude un 2019 ricco di risultati e successi

Confindustria Chieti Pescara chiude un 2019 ricco di risultati e successi e lo fa con i tradizionali auguri di Natale a dipendenti, associati e cittadini, e con un report di fine anno che pone l'attenzione sui risultati raggiunti e sui progetti al via.

"Il compito della nostra associazione non è solo amministrare e governare ma è realizzare, rendere concreti progetti, sogni e speranze", con queste parole il presidente Silvano Pagliuca saluta il nuovo anno, e aggiunge, "l'augurio di Confindustria è quello di continuare ad incidere positivamente sulla realtà, diventando ancora più strumento fondamentale per portare il contributo di tutta l'imprenditoria allo sviluppo e al benessere dell'intera società".
L'anno che si sta concludendo è stato impegnativo sotto il profilo della rappresentanza e della tutela degli interessi delle aziende associate, dell'elaborazione di soluzioni a problemi economici, sindacali e di carattere generale. L'impegno costante è finalizzato a creare un contesto ambientale il più possibile favorevole al consolidamento e allo sviluppo della piccola e media impresa, a cui si affiancano aziende leader nei mercati che costituiscono motivo di orgoglio e prestigio per l'intera area di riferimento.
I numeri del 2019 parlano chiaro: 46 nuove aziende associate per un totale di 1800 nuovi dipendenti rappresentati. Se il welfare aziendale è un fattore determinante per un business sano e in crescita, le iniziative portate avanti da Confindustria non si fermano qui.

A fine novembre si è tenuta la prima edizione di Connext Chieti Pescara, una giornata unica in Abruzzo dedicata al Business matching. Un successo con più di 1000 partecipanti tra imprenditori, manager e startupper, 250 aziende e 640 incontri B2B. Tredici le regioni coinvolte, 50 le imprese espositrici e oltre 300 le aziende presenti in una piattaforma web creata su misura, un marketplace virtuale che resterà on line ancora per diversi mesi, offrendo a tutti gli iscritti un servizio innovativo per continuare a fare business.

"E ora si guarda al futuro", afferma il direttore generale Luigi Di Giosaffatte, "c'è già la data del prossimo Connext che si terrà il 23 ottobre 2020. Ed è pronto a partire il Progetto Ecosistema Innovativo, in collaborazione con l'Università D'Annunzio, per dare vita ad un osservatorio che rileverà le azioni innovative delle imprese presenti sul territorio con una tecnologia centrata sulla semantica e con una banca dati intelligente con web app. Si tratta di un'iniziativa strategica, le aziende potranno profilarsi in maniera molto specialistica, e i risultati saranno pubblicati e diffusi".

 

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Fusione Fca-Psa, Pagliuca: Operazione da cogliere per incentivare lo sviluppo dell’Abruzzo

 

Il presidente di Confindustria Chieti Pescara interviene sulla nascita del quarto costruttore automobilistico al mondo

«La fusione Fca-Psa è un'ottima notizia per la regione Abruzzo che ha nell'automotive uno dei settori trainanti della sua economia».
È il presidente di Confindustria Chieti Pescara, Silvano Pagliuca, a commentare l'unione tra i due colossi industriali che dà vita al quarto costruttore automobilistico al mondo in termini di volumi, e il terzo per fatturato.
«L'Abruzzo - afferma il presidente - con la presenza dello stabilimento Sevel è direttamente coinvolto in questa imponente operazione di fusione, che pone sul tavolo diverse sfide da saper cogliere e trasformare in opportunità di sviluppo per tutto il territorio. A cominciare da quella legata alla sostenibilità. Il nuovo gruppo impiegherà infatti le sue competenze nel campo dei veicoli alimentati a energia elettrica e della guida autonoma. Grandi investimenti, diversificazione e tecnologie innovative saranno gli strumenti per puntare sulla mobilità sostenibile, che rappresenta il futuro del mercato delle auto».
«La vera grande sfida a cui siamo chiamati - prosegue Pagliuca - sarà quella di canalizzare gli investimenti nel nostro territorio, incentivare lo sviluppo della Sevel e quindi dell'indotto, e supportare l'attività di impresa. Per farlo è necessario potenziare le grandi infrastrutture, sfruttando in modo incisivo i collegamenti aeroportuali del Liberi di Pescara. A tal proposito dobbiamo puntare ad ottenere in tempi stretti il ripristino del volo diretto Pescara-Torino, che agevolerebbe la connessione della Sevel con lo stabilimento piemontese, rendendo il nostro territorio più facilmente raggiungibile. L'Abruzzo ha tutte le carte in regola per ricoprire un ruolo centrale nel settore automotive e questa fusione rappresenta per noi un nuovo terreno su cui seminare le grandi chance del futuro. Le ricadute positive coinvolgeranno l'intero tessuto sociale, è un momento storico di cui non dobbiamo perdere la scia».

 

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Genertel sigla partnership col gruppo bancario Igea

Genertel rafforza la propria strategia di espansione nella bancassicurazione attraverso la partnership con il Gruppo Bancario Igea. Genertel, la compagnia assicurativa di Generali Country Italia che nell'ambito del Gruppo presidia lo sviluppo delle partnership di bancassicurazione e dei canali alternativi, annuncia oggi un accordo con Il Gruppo Bancario Igea - nato di recente dall'integrazione di Igea Banca e Banca del Fucino - per la distribuzione di soluzioni assicurative vita e danni tramite la capillare rete di filiali del Gruppo presente nel Lazio, nelle Marche, in Abruzzo, in Lombardia e in Sicilia e attraverso i Centri Private. Lo rende noto un comunicato di Generali. In particolare, attraverso questa partnership, Genertel prevede il collocamento in esclusiva delle sue soluzioni assicurative del ramo vita da parte del Gruppo Bancario Igea ai clienti private, affluent e retail, ai quali si affiancherà, nei prossimi mesi, anche l'offerta di soluzioni del ramo danni.

Il Gruppo Bancario Igea - in costituzione a seguito dell'acquisizione di Banca del Fucino - opera secondo un modello di business innovativo, orientato al forte presidio dei mercati di riferimento e a business specialistici. Il Gruppo tramite la rete di 36 filiali di Banca del Fucino offre servizi a sostegno dell'economia reale e prosegue nella valorizzazione del segmento Private, tramite l'attività di Advisory, Securitization e, anche, Prestiti al Lavoro. In parallelo, attraverso Igea Digital Bank e lo sviluppo della sua piattaforma digitale, multicanale e multiprodotto il Gruppo Bancario Igea si rivolge alle micro e piccole imprese ed ai professionisti con partite iva offrendo servizi di credito taylor made e supporto alla gestione dei cicli di incasso e pagamento tramite tools innovativi. 

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