Primo Piano

Cresce nell’ultimo anno il lavoro nelle imprese

Cresce nell'ultimo anno il lavoro nelle imprese. Secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su base registro imprese al 2018 e 2017, sono 331 mila gli addetti dichiarati dalle imprese in più in Italia, +2%, su 17 milioni totali. In Lombardia, con 4 milioni di addetti, uno su quattro del totale nazionale, ci sono 113 mila addetti in più in un anno (+3%). Milano è prima per numero di addetti delle imprese con 2,2 milioni, seguita da Roma (1,5 milioni), Torino (751 mila) e Napoli (567 mila). Tra le prime 20 in Italia anche Brescia (5° con 416 mila addetti), Bergamo (7° con 386 mila), Monza Brianza (17° con 236 mila) e Varese (21° con 209 mila). Milano è anche prima per crescita in un anno (67 mila addetti in più, +3%) seguita da Roma (29 mila in più, +2%). Tra le prime più rapida la crescita a Bolzano, 11 mila addetti in più, +5% e a Mantova con 9 mila in più, +7%. E' il settore manifatturiero ad avere più addetti, 990 mila in Lombardia e 3,8 milioni in Italia, seguito dal commercio, 737 mila e 3,3 milioni. In Lombardia il terzo settore è quello dei servizi alle imprese (541 mila addetti), in Italia i servizi di alloggio e alla ristorazione (1,7 milioni). 

In Italia il 14,7% degli addetti (2,5 milioni) è in imprese femminili, in Lombardia il 10% (419 mila, +1,8% in cinque anni, con un picco a Milano, 148 mila, +6,5% dal 2013 al 2018). Se per numero di addetti delle imprese femminili prime sono Roma (179 mila), Milano (148 mila) e Napoli (100 mila) sono Benevento, Prato, Enna e Frosinone dove le donne danno più lavoro, con circa un posto su quattro. In Lombardia la prima è Pavia col 18%. Il 5% degli addetti italiani, circa 905 mila, lavora in imprese straniere, un dato in crescita del 5,6% in un anno. In Lombardia sono 197 mila e pesano il 4,8% sugli addetti delle imprese lombarde, +23% in cinque anni. Prime per stranieri datori di lavoro sono Prato col 34% degli addetti totali del territorio, poi Firenze, Imperia e Teramo (10% circa). In Lombardia prime per peso sono Pavia e Lodi (7% del totale). Sono infine 939 mila gli addetti delle imprese giovani in Italia e 142 mila in Lombardia, pesano rispettivamente il 5,4% e il 3,4% su tutti gli addetti d’impresa. Prime per numero di addetti nelle imprese giovani sono Roma con circa 65 mila, Napoli con 63 mila e Milano, con circa 55 mila, mentre per peso degli addetti sul totale prime sono Crotone, Reggio Calabria e Caserta con oltre il 10% di tutti i posti nelle imprese del territorio. In Lombardia prime per peso sono Pavia e Lodi (6% del totale).

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Traforo del Gran Sasso, Marsilio: il Governo valuti su stato di emergenza

Valutare se sussistano le condizioni per lo stato di emergenza e nominare un commissario, con "pieni poteri e risorse per sciogliere tutti i nodi e mettere in sicurezza il sistema". Lo chiede al Governo la Regione Abruzzo, con delibera di Giunta approvata oggi, a proposito dell'area del Gran Sasso dove insistono il traforo autostradale e i Laboratori dell'Infn, contestualmente alla captazione delle acque potabili. "Una situazione unica al mondo che impone decisioni importanti ed emergenziali" dice il governatore, Marco Marsilio.

A margine della seduta della Giunta regionale d'Abruzzo, il presidente Marsilio e il vicepresidente e assessore al Sistema idrico, Emanuele Imprudente, hanno sottolineato che, comunque, al momento "non c'e' una situazione di emergenza e non ci sono problemi per l'acqua" grazie a "protocolli e dispositivi per il monitoraggio costante. Non c'e' piu' tempo da perdere, e' da troppo che assistiamo a un rimpallo di responsabilita'. La Giunta oggi ha deliberato la richiesta al Governo di valutare lo stato di emergenza, l'unicita' della situazione del Gran Sasso, e' necessario che ci sia un'assunzione di responsabilita' a tutti i livelli. La Regione non ha competenze dirette: non e' ne' proprietaria degli impianti ne' dell'autostrada e non puo' spendere le risorse che servono per fare gli interventi importanti che devono essere fatti".

"La Regione - ha aggiunto Marsilio - si pone in un atteggiamento collaborativo e propositivo con il Governo. A nostro avviso il Governo deve nominare un commissario che abbia i poteri e le risorse per sciogliere tutti i nodi, per mettere in sicurezza e a regime tutto questo sistema e garantire contemporaneamente la sicurezza e la captazione delle acque, la percorribilita' dell'autostrada e del traforo e la funzionalita' e operativita' dei Laboratori nazionali del Gran Sasso". Su tempi e modalita' degli interventi, come la chiusura del traforo autostradale, Imprudente ha dichiarato: "Non puo' essere la politica a dirlo, ma servono tecnici che possano valutare come gestire i sistemi contemporaneamente. I tempi non possono che essere dettati dall'azione stessa che mettera' in piedi il commissario, perche' ad oggi abbiamo soltanto degli studi che la passata Giunta ha trasmesso". "Chiediamo la nomina di un soggetto che abbia ampi poteri, che possa fare progetti veri e non gli studi, che possa quantificare le risorse necessarie e i tempi dell'intervento. E' un problema di cui si parla da vent'anni, senza che si sia mai arrivati a una soluzione definitiva. Noi - ha concluso il vicepresidente della Giunta - vogliamo trovarla, nell'interesse della salute degli abruzzesi, nell'interesse delle persone che quotidianamente passano sotto al traforo e nell'interesse della scienza internazionale"

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Unimpresa, la pressione fiscale salirà al 42,7% in 2020

La spesa statale crescerà progressivamente nei prossimi quattro anni: tra il 2019 e il 2022, dalle casse del Tesoro usciranno, in tutto, 75 miliardi di euro in più rispetto al 2018. Salirà di 36 miliardi (+13%) la spesa per le pensioni e di oltre 11 miliardi (+14%) quella per le prestazioni sociali, di 3 miliardi (+2%) quella per gli stipendi dei dipendenti pubblici, di oltre 6 miliardi (+4%) l'esborso per forniture e servizi. Questi i dati principali dell'operazione fact checking realizzata dal Centro studi di Unimpresa sul Documento di economia e finanza approvato il 9 aprile dal Consiglio dei ministri, secondo la quale aumenterà anche la spesa per interessi sul debito di 8,7 miliardi (+13%) e la sanità subirà un aumento di oltre 7 miliardi (+6%). 

Secondo l'analisi del Centro studi dell'associazione, realizzata sulla base del Def del 9 aprile scorso, il totale delle uscite si attesterà a 869,7 miliardi nel 2019, a 894,9 miliardi nel 2020, a 912,2 miliardi nel 2021 e a 929,1 miliardi nel 2022. Complessivamente, rispetto al 2018, quando il bilancio si è chiuso con uscite pari a 853,6 miliardi, ci sarà un incremento della spesa di 75,5 miliardi (+8,85%). Saliranno le uscite correnti per complessivi 60,8 miliardi (+8,66%) e subirà un incremento anche la spesa per il servizio del debito pubblico (interessi passivi) pari a 8,7 miliardi (+13,48%). In lieve crescita, invece, la spesa in conto capitale ovvero la voce che riguarda gli investimenti pubblici, specie quelli in infrastrutture e grandi opere: lo Stato spenderà poco e ci sarà un leggero aumento di 6,6 miliardi (+11,39%). Le uscite correnti saliranno di 68,8 miliardi (+8,66%): dai 795,2 miliardi del 2018 si arriverà progressivamente agli 864,1 miliardi del 2022: in salita la voce degli stipendi dei dipendenti pubblici: dai 171,8 miliardi del 2018 ai 174,8 miliardi del 2022 con in incremento complessivo, nel quadriennio in esame, di 3,1 miliardi (+1,77%). Quanto alla spesa per forniture e servizi, l'aumento sarà di 6,1 miliardi (+4,25%) da 143,8 miliardi a a 149,9 miliardi. Per quanto riguarda il welfare, è prevista una salita della spesa per le pensioni di 36,3 miliardi (+13,52%) e di 11,8 miliardi (+14,81%) per le prestazioni sociali. Salirà anche la spesa sanitaria che nel 2018 si è attestata a quota 115,4 miliardi: nel 2019 arriverà a 118,1 miliardi, nel 2020 a 119,9 miliardi, nel 2021 a 121,3 miliardi, nel 2022 a 123,1 miliardi per un incremento totale di 7,6 miliardi (+6,62%). 

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Giustizia civile, tempi lunghi in Italia

L'Italia resta tra i Paesi Ue ad avere i tempi piu' lunghi per risolvere i casi di contenzioso civile, amministrativo e commerciale. Emerge dalla valutazione annuale della Commissione europea, sulla base di dati del 2017. In testa alla classifica Ue c'e' la Danimarca, che per la risoluzione di questi casi, nel primo grado di giudizio, impiega in media 22 giorni. A Paesi come l'Olanda occorrono invece 83 giorni, a Spagna e Francia rispettivamente 258 e 300 giorni, mentre all'Italia 399. E tra i Paesi che hanno reso disponibile i propri dati, peggio dell'Italia fa solo Cipro (1.118 giorni). I tempi della giustizia italiana si dilatano ulteriormente per le decisioni sui casi di contenzioso civile e commerciale nel secondo e nel terzo grado di giudizio, rispettivamente 893 e 1.299 giorni. Un'eternita' se paragonati ai 111 giorni per la seconda istanza e agli 85 per la terza che servono in Estonia, o ai 109 e 98 in Svezia. In Germania occorrono 254 giorni per il secondo grado e 261 per il terzo, in Francia 464 e 469. "Elogio l'Italia, perche'" la tendenza negli anni e' positiva. "Ma deve fare di piu', perche' questi miglioramenti sono lenti", incoraggia il commissario europeo alla Giustizia Vera Jurova. "Il numero dei casi pendenti in Italia sta fortemente diminuendo nelle varie categorie - spiega - ma resta il piu' alto nell'Ue per i casi civili e commerciali. Un miglioramento pero' c'e'" e riguarda il tempo per risolvere i casi amministrativi, con un trend in calo negli ultimi cinque anni, per i giudizi di primo grado, dai 1037 giorni del 2010 agli 887 del 2017. Da un sondaggio di Eurobarometro intanto emerge che solo il 37% degli italiani ha una buona percezione dell'indipendenza della magistratura. Una situazione che troviamo anche in Spagna, e relega l'Italia nella parte bassa della graduatoria Ue. Percezioni positive piu' basse si trovano solo in Bulgaria, 34%; Slovacchia, 28%; e Croazia, 18%. In testa alla classifica europea si trovano invece la Danimarca, dove la buona percezione dell'indipendenza della magistratura raggiunge l'87%; Finlandia e Austria, 83%. In Germania e' al 74%; in Francia al 59%. Le principali cause della bassa percezione positiva indicate dagli italiani - secondo il sondaggio - sono legate a interferenze economiche, 33%; e politiche, 32%

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Coldiretti, il maltempo è una manna per Italia con un terzo di acqua in meno

Il maltempo è manna sull'Italia a secco con circa 1/3 di acqua in meno dopo che il primo trimestre del 2019 ha fatto registrare un deficit pluviometrico nazionale pari a quasi il 30% ma la situazione peggiore è al Nord dove le precipitazioni sono praticamente dimezzate rispetto alla media storica del periodo. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr dalla quale si evidenzia che l'allerta gialla della protezione civile per la perturbazione è scattata proprio nelle regioni dove è più pesante è stata la mancanza di precipitazioni ma anche più elevate sono le criticità idrogeologiche. L'allerta della protezione civile colpisce regioni con un territorio fragile in un Paese come l'Italia dove sono saliti a 7275 i comuni complessivamente a rischio frane e alluvioni, il 91,3% del totale ma la percentuale sale al 100% per Liguria e Toscana mentre e al 90% per il Piemonte, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ispra.

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25 Aprile, l’Abruzzo celebra la festa della Liberazione

Il 25 aprile in Abruzzo a Taranta Peligna davanti al sacrario della Brigata Maiella. Ai piedi del monumento dedicato ai partigiani abruzzesi, si sono svolti gli eventi di commemorazione i ricordo degli eroi della Brigata Maiella con studenti, associazioni e sindacati. La Brigata Maiella ebbe un ruolo di primo piano nella lotta di liberazione dell'Italia. Nel 1944, i partigiani abruzzesi facevano parte della 209ª Divisione di fanteria dell'esercito, combattendo al fianco delle truppe alleate dall'Abruzzo fino al Veneto. La Brigata Maiella venne insignita della medaglia d'oro al valore militare nel 1963 e a Taranta Peligna, il 25 aprile del 2018, ci fu la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella

A Pescara le celebrazioni del 25 aprile sono cominciate dal cippo di Colle Pineta, nel giardino della scuola 11 febbraio 1944 dove furono giustiziati 9 giovani partigiani. A onorare la loro memoria il sindaco Marco Alessandrini, il prefetto S.E. Gerardina Basilicata, il presidente dell’Anpi Pescara Luca Prosperi, la dirigente della scuola, Raffaella Di Donato, il consigliere regionale Antonio Blasioli, famigliari dei partigiani uccisi e cittadini.

La Festa di Liberazione è proseguita in piazza Garibaldi, con il discorso del sindaco, l’onore ai caduti e il riconoscimento ad Adolfo Ceccherini, oggi 98enne, da giovane militante della libertà, l’ultimo dei partigiani rimasti in città al quale il Comune ha consegnato una pergamena e l’Anpi una targa e una tessera onoraria. 

Si e' svolta con la tradizionale deposizione di corone di alloro la celebrazione del 25 aprile a Chieti. Il corteo istituzionale, organizzato dalla Prefettura, e' partito da largo Cavallerizza dove il sindaco Umberto Di Primio ha deposto una corona al monumento che ricorda la Resistenza. A seguire e' stato il presidente della Provincia, Mario Pupillo, a deporre la corona sotto la lapide in largo Martiri e poi al polo tecnico della Provincia dove e' stato reso omaggio alla lapide che ricorda l'eccidio di Colle Pineta. Alla Villa comunale e' stato il prefetto Giacomo Barbato, accompagnato dal colonnello Marco Belgio Murri, comandante del Centro documentale dell'Esercito a deporre l'alloro ai piedi del monumento che ricorda i caduti di tutte le guerre, presenti rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d'arma con medaglieri e labari, ed i gonfaloni della citta' di Chieti, decorato con medaglia d'oro al valor civile, di Lanciano decorato con la medaglia d'oro al valor militare, e della Provincia di Chieti. Il prefetto nel suo intervento ha letto il discorso che il presidente delle Repubblica Sergio Mattarella ha pronunciato ieri al Quirinale. 

Cerimonia del 25 aprile all'Aquila con l'evento principale al monumento ai caduti della Villa Comunale, che ha visto lo schieramento di una compagnia in armi composta da militari del 9/o reggimento alpini, delle altre Forze Armate e dei Corpi armati dello Stato. Alla celebrazione hanno partecipazione il Prefetto di L'Aquila, Giuseppe Linardi, la deputata del Pd, Stefania Pezzopane, l'arcivescovo metropolita dell'Aquila Giuseppe Petrocchi, il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, il presidente della provincia di L'Aquila Angelo Caruso, il vicesindaco di L'Aquila, Raffaele Daniele e il Comandante Militare dell'Esercito per l'Abruzzo Gen. B. Giuseppe Di Giovanni. Altre cerimonie si sono tenute nel capoluogo abruzzese in Piazza IX Martiri, nel piazzale Alenia-Thales, all'interno della Caserma 'Pasquali-Campomizzi' presso il luogo dell'eccidio dei Nove Martiri Aquilani nonche' nelle frazioni di Onna e Filetto. Inoltre, si sono svolte commemorazioni anche nei capoluoghi di provincia di Chieti, Pescara e Teramo nonche' ad Avezzano e Sulmona dove e' stata consistente la presenza militare in rappresentanza dei Comandi ed Enti di stanza in Abruzzo, riferisce il Comando Militare Esercito 'Abruzzo'.

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Fondi per i programmi obiettivo delle quattro Asl abruzzesi

La giunta regionale, riunita oggi all'Aquila dal presidente Marco Marsilio, ha approvato i programmi obiettivo delle quattro Asl abruzzesi, finanziati in sede di Conferenza Stato-Regioni con risorse vincolate pari a 27 milioni di euro del Fondo sanitario nazionale. La delibera è stata proposta dall'assessore alla Salute Nicoletta Verì. Gli obiettivi, di carattere prioritario e di rilievo nazionale, sono contenuti in 5 linee progettuali: multicronicità, promozione dell'equità in ambito sanitario, terapia del dolore e sviluppo delle cure palliative e terapia del dolore in area pediatrica, supporto al piano nazionale della prevenzione (attraverso le azioni del piano regionale), tecnologia sanitaria come integrazione ospedale-territorio. Ogni progetto si pone una serie di traguardi da centrare e sarà seguito, in ogni fase attuativa, dagli uffici del Dipartimento Salute e Welfare della Regione. Nella stessa seduta, la giunta dell'Abruzzo, sempre su proposta dell'assessore Verì, ha approvato la delibera che introduce e disciplina uno strumento di monitoraggio del personale in servizio nelle aziende sanitarie abruzzesi. Previsti anche indicatori per tutti i dipendenti delle Asl (sia del ruolo sanitario, che amministrativo), riguardanti non solo i dati anagrafici, ma anche ruolo, specializzazione, luogo di lavoro e tipo di contratto. Ogni trimestre le aziende comunicheranno alla Regione queste informazioni, che serviranno per programmare nuove assunzioni e per intervenire in caso di pensionamenti e trasferimenti.

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Uecoop Abruzzo, -12,9% in un anno nell’edilizia

Calano del 12,9% in un anno gli addetti delle cooperative abruzzesi del settore edile in controtendenza con il valore delle compravendite di immobili residenziali che fa registrare un aumento del 5,4%. E' quanto emerge da una analisi di Uecoop Abruzzo, l'Unione europea delle cooperative, su dati della Camera di Commercio di Teramo in occasione della pubblicazione da parte dell'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate dei dati sulle compravendite di immobili residenziali per l'anno 2018. "Nonostante il mercato immobiliare residenziale abbia fatto registrare una certa vivacita' - evidenzia Uecoop - con dati regionali comunque al disotto della media nazionale (+5,4% di compravendite in Abruzzo contro il +6,5% nazionale), il settore del mattone continua a pagare in termini di cooperative attive e di addetti. Le compravendite di immobili residenziali nella provincia di Teramo sono aumentate del 9% (da 2.454 nel 2017 a 2.674 nel 2018), ma le cooperative edili teramane sono diminuite del 3,3% con una perdita occupazionale del 18,3% (da 241 addetti nel 2017 a 197 nel 2018). La tendenza non cambia nelle altre province: gli occupati a Pescara scendono del 12,4%, a L'Aquila del 10,5% e a Chieti 10,4%". "La ferita occupazione nell'edilizia purtroppo non si e' ancora rimarginata - sottolinea Uecoop - visto che a oggi in Italia ci sono 826 mila addetti contro gli oltre 1,2 milioni del 2008, un trend che ha portato anche alla chiusura di quasi 4 mila realta' cooperative dell'edilizia a livello nazionale. Per questo e' strategico intervenire con misure che facciamo ripartire in modo deciso il comparto delle costruzioni favorendo il recupero strutturale e ambientale degli edifici esistenti oltre a spingere verso la realizzazione di nuove abitazioni di qualita' che rispettando i piu' alti standard strutturali ed energetici conservino al meglio quel valore di investimento che da sempre gli italiani affidano al mattone. Il patrimonio immobiliare nazionale - rileva Uecoop - e' caratterizzato da un alto grado di obsolescenza che rende necessario un grande piano di ristrutturazioni anche a livello antisismico in grado di rilanciare al tempo stesso un settore delle costruzioni in cui la ripresa e' ancora troppo lenta nonostante le oltre 578mila compravendite di abitazioni nel 2018".

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Montesilvano, inaugurato il nuovo distretto sanitario

Il distretto sanitario di Montesilvano diventa realtà. Si è svolta questa mattina la cerimonia di inaugurazione ufficiale del presidio sanitario di Montesilvano di via D’Agnese, atteso dalla città da 24 anni. Al taglio del nastro della struttura a quattro piani, già operativa, sono stati il sindacoFrancesco Maragno, l’assessore ai Lavori Pubblici Valter Cozzi, il direttore generale della Asl Armando Mancini, l’assessore regionale alla sanitàNicoletta Verì e il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri.

«Oggi voglio ringraziare tutti coloro che si sono spesi negli anni per la realizzazione di questa opera -  ha affermato il sindaco Maragno -. Il distretto sanitario, tra tutte le numerose incompiute che la nostra amministrazione ha voluto completare e consegnare alla città, è sicuramente la più importante perché accende la speranza nella comunità e soprattutto perché era un risultato tanto atteso e auspicato che finalmente diventa realtà. Quando nel 1995 il distretto venne progettato, Montesilvano contava circa 30 mila abitanti. Oggi siamo quasi il doppio. Ciò significa che è necessario programmare lo sviluppo di istanze sanitarie adeguate e quindi rappresentare un pungolo perché il prossimo investimento venga realizzato in termini brevissimi. Oggi è un giorno di festa. Le feste più belle sono quelle che si fanno in famiglia e io considero tutti voi la famiglia più bella di Montesilvano».

«Voglio chiedere scusa ai cittadini di Montesilvano -  ha affermato l’assessore ai Lavori Pubblici Valter Cozzi – perché 24 anni per una struttura non sono possibili e credo che tutti dobbiamo fare ammenda se qualcosa non ha funzionato. Oggi però è una giornata di festa, perché il distretto è diventato realtà. E questo non avviene per caso, ma per l’impegno di tante persone che voglio ringraziare. Realizzare questa opera non è stato un lavoro come un altro, perché su questo distretto ci sono tutte le aspettative della cittadinanza. Il mio grazie va quindi al dirigente Gianfranco Niccolò che insieme alla sua squadra, si è messo a disposizione giorno e notte e alla ditta Mancini che ha realizzato l’ultimo step dell’opera e che ha compreso lo spirito di questo intervento».  

Presente alla cerimonia anche Gianfranco Agostinone, consigliere comunale con delega alla sanità tra il 1999 e il 2004 quando il Comune ottenne il finanziamento decisivo per la realizzazione della struttura.

«Oggi è  un giorno veramente importante -  ha detto Agostinone -. Il nuovo distretto vede finalmente la luce e ciò non può che rallegrarci tutti, perché logisticamente la struttura rappresenterà il fulcro di una moderna assistenza territoriale non solo della comunità montesilvanese, ma di tutto l’hinterland vestino. Ringrazio il sindaco Francesco Maragno, l’assessore Valter Cozzi e il direttore Armando Mancini per questo evento storico, l’ex sindaco Renzo Gallerati che durante la sua legislatura mi conferì la delega alla sanità dandomi carta bianca nella puntuale e costante interlocuzione con i vertici asl all’esito della quale fu concesso alla nostra municipalità il tanto agognato finanziamento decisivo per avviare la progettazione dell’opera. Siate fieri di essere montesilvanesi come lo sono io. Dobbiamo essere una piccola proposta di speranza per tutti».

Il direttore generale della Asl, Armando Mancini ha specificato: «Questo distretto, è vero, è partito molto tempo fa, nel 1995, ma in realtà i lavori sono iniziati nel 2010. E’ vero ugualmente, però, che nella pubblica amministrazione formare la spesa e redigere i protocolli non è semplicissimo. Adesso consegniamo alla città di Montesilvano 2.712 metri quadri di attività sanitarie, più circa 5.000 metri quadri di parcheggi, verde e zone pedonali. Tutto ciò è costato alla collettività circa 3,4 milioni di euro. Una spesa sostenuta, per 700 mila euro, dal Comune di Montesilvano che è stato anche stazione appaltante, cioè ha avuto l’onere di fare e di seguire i lavori. Nel corso del 2019 trasferiremo tutto quello che ancora c’è nel Distretto di corso Umberto, con una promessa: inseriremo anche una Tac , visto che le nuove normative, ora, ce lo permettono».

«E’ un giorno importante  -  ha dichiarato l’assessore regionale Nicoletta Verì -  che mi ha visto anche protagonista, visto che nel 2009, quando ero presidente della commissione Sanità, ho contribuito a ipotizzare, a gestire, a programmare il Distretto. Con questa struttura possiamo dare una risposta immediata a quella che si chiama medicina di prossimità, una sanità di primo intervento. E’ una sicurezza per tutti voi, dove trovare le risposte non solo immediate ma appropriate. Sono convinta che sarà un modello da portare come esempio in tutta la nostra regione».  «Il tempo trascorso per arrivare all’inaugurazione, evidentemente, dimostra che c’è un problema di procedure a cui dobbiamo porre rimedio – ha sottolineato il presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri -. Però, l’opera c’è e mi pare all’altezza del compito per cui è stata pensata: quella di essere il punto di riferimento per l’erogazione di una serie di servizi che riguarderanno Montesilvano, e non solo, e finalmente la comunità ha oggi uno spazio sanitario all’altezza dell’importanza della città, che ha avuto una crescita travolgente dal punto di vista demografico ed economico ma i servizi, che fanno la qualità della vita, non hanno seguito la crescita con la stessa velocità». 

Alla cerimonia ha preso parte anche don Nando Pallini, sacerdote della parrocchia Sant’Antonio da Padova per la benedizione dell’opera e il coro folkloristico Città di Montesilvano – Madonna del Carmelo.

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Arredamento e ristrutturazione, cresce la domanda di prestiti personali

La richiesta di prestiti personali per arredare e ristrutturare casa torna a crescere e, secondo l'osservatorio congiunto realizzato da Facile.it e Prestiti.it su un campione di oltre 70mila pratiche presentate nei primi 3 mesi del 2019, tra coloro che hanno esplicitato la finalità del finanziamento quasi 1 firmatario su 3 ha chiesto un prestito personale per la casa (32%); nel primo trimestre 2018 il valore era pari al 29%. "L'aumento delle richieste di prestiti personali per la casa è un dato positivo, segno che gli italiani continuano ad investire nella propria abitazione, da sempre ritenuta un bene primario", spiega Andrea Bordigone, responsabile prestiti di Facile.it . "Ulteriori incentivi per chi volesse affrontare nel 2019 i costi di ristrutturazione o di acquisto mobili sono, da un lato, le detrazioni fiscali, dall'altro i tassi di interesse estremamente favorevoli offerti online dalle società di credito per questa tipologia di prestiti".

Facile.it ha verificato le differenze nei tassi dei prestiti online al variare della finalità indicata. A fronte di un Taeg medio online pari al 7,4%, i tassi di interesse applicati da alcune società di credito per i prestiti per arredare o ristrutturare casa risultano essere tra i più bassi; prendendo in considerazione un taglio medio da 12.000 euro da restituire in 6 anni, il miglior Taeg è pari al 5,5%. Esaminando più da vicino le domande di finanziamento per le quali è stata specificata la finalità, emerge che le richieste di prestiti personali per l'acquisto di arredamento rappresentano da sole ben il 7% del totale. Guardando gli importi medi richiesti, chi ha chiesto un prestito personale per l'acquisto di arredamento, mediamente, ha puntato a ricevere 9.175 euro da restituire in 63 rate (poco più di 5 anni), chi invece si è rivolto ad una società di credito per ristrutturare casa si è orientato su un taglio medio pari a 17.973 euro da rimborsare in 79 rate (6 anni e mezzo). Interessante notare anche l'età media di chi ha presentato domanda; chi ha chiesto un prestito personale per l'arredamento nel corso del primo trimestre 2019 aveva, in media, poco più di 41 anni e mezzo e, tra loro, una richiesta su tre (33%) arrivava da un under 35.

Analizzando i dati su base regionale si notano differenze significative; guardando le richieste di prestiti personali per l'acquisto di arredamento, emerge che le aree dove queste hanno un peso percentuale maggiore sono il Friuli-Venezia Giulia (8,2% del totale richieste nella regione), la Liguria (8,1%) e la Calabria (7,9%). Percentualmente, invece, si fa maggiore ricorso ai prestiti personali per ristrutturare un immobile nelle regioni del Sud Italia e Isole e, in particolare, in Campania, Calabria e Sicilia (29,8%). Se si parla di cifre, gli importi medi più alti per prestiti ristrutturazione sono stati registrati in Piemonte (19.812 euro), Sardegna (19.553 euro) e Lombardia (19.178 euro); nelle richieste di finanziamento per l'acquisto di arredamento, invece, i valori medi più elevati sono stati rilevati in Abruzzo (10.703 euro), Lazio (10.199 euro) e Veneto (9.855 euro).

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