Primo Piano

Approvato a maggioranza il progetto di legge sul trasporto pubblico

L'Assemblea regionale si è aperta con la commemorazione per il decennale del sisma del 6 aprile 2009 nel corso della quale sono state ripercorse le tappe dell'emergenza all'Aquila nell'immediate ore successive al terremoto. Nell'occasione il Presidente della Giunta Marco Marsilio, il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri e il vice Presidente del Consiglio regionale Roberto Santangelo hanno consegnato i riconoscimenti ufficiali a Guido Bertolaso, Gianni Chiodi e Massimo Cialente per il ruolo svolto in occasione del terremoto cha colpito duramente il territorio e il popolo del capoluogo abruzzese.

Successivamente sono state discusse le interrogazioni e interpellanze sullo stato dei conti della sanità abruzzese e sull'ipotesi di passaggio dei porti di Ortona e Pescara all'Autorità portuale del Mar Tirreno centrosettentrionale. Dopo la convalida dei Consiglieri eletti nell'undicesima Legislatura, l'Assemblea ha approvato l'istituzione di una Commissione speciale per l'attuazione e le modifiche dello Statuto relativamente alle modifiche alla legge elettorale e per lo studio del regionalismo differenziato. Approvato a maggioranza il progetto di legge sul trasporto pubblico che proroga il termine di validità delle concessioni dei servizi di trasporto pubblico locale, al 30 giugno 2019, sulla direttrice Giulianova – Teramo – L'Aquila – Roma. Infine, è stata rinviata la discussione sulle disposizioni in materia di contenimento dei costi della politica, in riferimento al Testo unico delle Norme sul trattamento economico spettante ai consiglieri regionali e sulle spese generali di funzionamento dei gruppi consiliari, in quanto proprio domani la questione verrà affrontata nel corso della seduta della Conferenza Stato – Regioni. La norma riguarda essenzialmente i Consiglieri regionali eletti nelle passate legislature poiché il vitalizio in Abruzzo è stato abrogato nel 2011. 

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Occupazione femminile in calo in Abruzzo negli ultimi dieci anni

L'Italia e' al penultimo posto in Europa per tasso di occupazione femminile: la percentuale di donne che lavorano e' aumentata in 10 anni di 2,4 punti percentuali, passando dal 50,6% del 2008 al 53% del 2018. Lo segnala il dossier AGI/Openpolis su dati Eurostat. I dati dell'occupazione femminile confermano le grandi discrepanze tra Nord e Sud: se a Bolzano le donne occupate sono il 73%, in Sicilia appena il 31,5%: 42 punti percentuali di distanza. In tutte le regioni del Sud l'occupazione femminile e' inferiore al 50%. In dieci anni, l'occupazione femminile e' aumentata di vari punti percentuali in alcune regioni del Nord (Bolzano +6,9%, Valle d'Aosta +5,2%, Trento +5%, Friuli Venezia Giulia +4,7%), in Toscana (+5%), In Sardegna (+4,6%) e nel Lazio (+4,2%) e solo quattro regioni hanno registrato un calo: Umbria (-1,6%), Abruzzo (-0,9%), Sicilia (-0,4%), Calabria (-0,1%). 

Nella Ue, invece il tasso di occupazione femminile e' passato dal 62,8% al 66,5%. Peggio di noi solo la Grecia, che ha una percentuale del 48%. Al primo posto, la Svezia (79,8%), seguita da Lituania (75,5%), Germania (75,2%), Estonia (75,1%), Danimarca (73,7%). Tra i Paesi membri del G7, da notare il balzo compiuto in Germania (da 67,8% di donne occupate nel 2008 al 75,2% nel 2017) e l'aumento significativo avvenuto nel Regno Unito (da 68,8% a 73,1%).

La differenza tra occupazione maschile e femminile e' in Italia del 19,8%, contro la media Ue di 11,5% al secondo posto dopo Malta (24,1%) e appena sopra Grecia (19,7%). In Lituania e' appena l'1%, in Finlandia il 3,5% e in Svezia il 4%. L'Italia mantiene il secondo posto anche guardando alla differenza tra tasso di occupazione di uomini e donne con figli: 28,1% contro 18,8% della Ue. Il tasso di occupazione dei padri e' almeno di 8 punti percentuali superiore a quello delle madri in tutti gli Stati, ma in Italia supera di 9 punti la media europea. 

 

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Porti: Confindustria Chieti Pescara chiede subito l’annessione a Civitavecchia

La portualità abruzzese è costretta a vivere, per una scelta poco ponderata, un ruolo subalterno, sotto il profilo amministrativo, alla portualità delle Marche.
L'Abruzzo, Regione centrale, cerniera tra il Nord e il Sud e tra l'Est e l'Ovest, è vocata ad un ruolo certamente più importante, vista la sua condizione geografica di land bridge Tirreno-Adriatico, che ingloba le aree retroportuali ed interne del Lazio e dell'Abruzzo in un corridoio logistico estremamente funzionale.


Il cambio di autorità portuale per i porti abruzzesi da Ancona a Civitavecchia è assolutamente possibile anzi auspicabile, perché Civitavecchia è un porto della rete trans-europea dei trasporti e pertanto la ZES_Abruzzo può collegarsi perfettamente al porto laziale. Chi sostiene il contrario, sostiene il falso.


Confindustria Chieti Pescara, Confindustria Civitavecchia e le tre sigle sindacali regionali CGIL CISL e UIL sono già intervenute diverse volte sulla stampa e con una lettera al Ministro Toninelli difendendo questi principi. La trasversalità tirreno adriatica, ricordiamolo, aveva già incassato peraltro il sostegno dei governatori di Abruzzo e Lazio (D'Alfonso e Zingaretti) in una lettera di intenti firmata il 24 febbraio 2016.
La ZES, infatti, nella sua finalità normativa, interverrebbe anche per valorizzare lo sviluppo del traffico merci tra i due mari Tirreno e Adriatico: la posizione geografica di Lazio e Abruzzo risulta particolarmente favorevole e altamente funzionale agli obiettivi di sviluppo dei trasporti intermodali tra la Penisola Iberica e l'area Balcanica, l'est Europa e il Medio Oriente. In quest'ottica un'unica Autorità di Sistema Portuale non solo è la soluzione più coerente con la ZES, ma faciliterebbe il riconoscimento, da parte della Commissione Europea, di un corridoio Barcellona-Civitavecchia-Ortona-Pescara-Ploce tra le reti transeuropee dei trasporti. Un'opportunità per accedere ad ingenti finanziamenti e far crescere il sistema infrastrutturale Abruzzese. Il nostro territorio peraltro è già ricco di infrastrutture per la connettività: due porti di rilevanza nazionale, due porti regionali, l'autoporto di Avezzano inattivo, l'Interporto Val Pescara – che gode di una uscita autostradale sulla A25 appositamente dedicata, quella di Manoppello, con una superficie di 959.000 mq. che potrebbe ospitare ogni tipo di merce - l'Aeroporto internazionale d'Abruzzo - ubicato a 4 Km dal centro di Pescara direttamente sulla SS5 Tiburtina Valeria, fulcro per il turismo e con un servizio cargo ancora da immaginare - tutti non lontani dall' autostrada A24, che ha ancora forti potenzialità di sviluppo in termini di traffico. Sta a noi costruire con queste tessere e con il giusto collante la visione della connettività abruzzese.


"Chiediamo alla politica di assumersi la responsabilità davanti alla storia e al futuro degli abruzzesi di questa scelta" ha dichiarato il Presidente di Confindustria Chieti Pescara Silvano PAGLIUCA. "È su quest'asse Pescara/Ortona/Vasto-Civitavecchia che si possono realizzare gli interessi più generali dell'economia regionale e nazionale, favorendo lo sviluppo delle connessioni funzionali ai flussi di merci e persone, in grado di generare valore aggiunto sul territorio. In tale ottica, risulta indispensabile integrare la rete europea dei trasporti, valorizzandone l'intermodalità e incrementando nuove linee delle Autostrade del Mare, per spostare merci dalla gomma all'acqua e al ferro e perseguire benefici economici, ambientali e di maggiore sicurezza. Un territorio con buone infrastrutture, è più attrattivo per le imprese". Conclude Pagliuca: "Siamo a disposizione del Presidente Marsilio per ogni collaborazione possibile, ma è ormai necessario che anche il nuovo governo regionale Abruzzese sottoscriva l'intesa con il Lazio e chi si faccia portavoce con il Ministro Toninelli e il governo nazionale per evitare che l'Abruzzo resti tagliato fuori. Attivare il corridoio significherà per le province di Chieti e Pescara diventare la piattaforma logistica del centro Italia: il nostro aeroporto e le altre nostre infrastrutture diverrebbero, di fatto, satelliti delle infrastrutture di Roma".

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Cgia: PA non incassa i Fondi Ue e non paga i fornitori

L'inefficienza della nostra Pubblica Amministrazione ci costa caro. Lo afferma la Cgia spiegando che come ha denunciato nei giorni scorsi la Corte dei Conti Europea, contiamo 22,3 miliardi di euro non ancora liquidati dall'Ue a causa dei ritardi che gli uffici ministeriali e regionali hanno accumulato in questi anni nella fase di pianificazione/progettazione dei Fondi strutturali di nostra competenza. Altresi', la nostra Pa ha un debito con i propri fornitori di 57 mld di euro, 30 dei quali ascrivibili a ritardi superiori ai tempi di pagamento stabiliti per contratto. "Sia quando e' chiamata a incassare i soldi dall'Ue sia quando deve saldare le fatture emesse dai propri fornitori - dice Paolo Zabeo - la nostra PA accumula dei ritardi spaventosi che penalizzano, in particolar modo, la piccola e media impresa. In entrambi i casi, comunque, nessuno in Europa registra degli score peggiori dei nostri". Per il milione di aziende private italiane che lavora per la Pa, inoltre, la situazione negli ultimi anni e' ulteriormente peggiorata. Dal 2015 ha fatto il suo "debutto" lo split payment. Questa misura obbliga le amministrazioni centrali dello Stato (e dall'1 luglio 2017 anche le aziende pubbliche controllate dallo stesso) a trattenere l' Iva delle fatture ricevute e a versarla direttamente all'erario. L'obbiettivo e' stato quello di contrastare l'evasione fiscale, ovvero evitare che, una volta incassato il corrispettivo dal committente pubblico, l'impresa privata non versi al fisco l' imposta sul valore aggiunto. Il meccanismo, sicuramente efficace nell'impedire che l'imprenditore disonesto non versi l'Iva all' erario, ha pero' provocato molti problemi finanziari a tutti coloro che con l'evasione, invece, nulla hanno a che fare. Vale a dire la stragrande maggioranza delle imprese"

A ricordare che la situazione rimane ancora molto critica e' la Commissione europea che, pur avendo riconosciuto gli sforzi compiuti dal Governo italiano, ha avviato una procedura di infrazione con lettera di costituzione in mora nel giugno 2014 e il successivo invio del parere motivato nel febbraio 2017. Nonostante questi richiami, le amministrazioni pubbliche italiane necessitavano in media 100 giorni per saldare le loro fatture. A fronte di questa situazione, la Commissione nel dicembre 2017 ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di Giustizia dell'UE, ribadendo il sistematico ritardo con cui le Pa italiane fanno i pagamenti nelle transazioni commerciali, in violazione delle norme dell'Ue in materia di pagamenti. Dall'indagine di Intrum Justitia, nel 2018 la nostra Pa ha saldato i propri fornitori mediamente dopo 104 giorni: piu' del doppio della media europea che, invece, paga dopo 41 giorni. "Sebbene la Banca d'Italia affermi che ci sia una leggera calo dell'ammontare del debito stimabile in 57 mld di euro - rileva Renato Mason, segretario Cgia - anche i ricercatori di via Nazionale tornano a sottolineare che nel confronto con gli altri Paesi europei l'Italia presenta dei tempi di pagamento mediamente piu' lunghi e un ammontare complessivo di debiti da onorare che non ha eguali". "La nostra PA, nonostante siano trascorsi quasi 5 anni dall'introduzione della fattura elettronica nelle transazioni commerciali tra committente pubblico e aziende private, - osserva Zabeo -non conosce ancora lo stock di debito commerciale maturato al 31 dicembre 2018". La questione, comunque, dovrebbe essere risolta in tempi brevissimi. Entro il 30 aprile, infatti, tutte le Amministrazioni pubbliche avranno l'obbligo di comunicare alla piattaforma elettronica (Pcc) gestita dal Mise lo stock di debito commerciale maturato al 31 dicembre 2018. Ogni 3 mesi, inoltre, saranno aggiornati gli importi delle fatture ricevute dall'inizio dell'anno, i pagamenti effettuati e i tempi medi ponderati di pagamento e di ritardo. Saranno, infine, divulgati tutti i mesi i valori relativi alle fatture ricevute nell'anno precedente, scadute e non ancora pagate da oltre un anno

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Elezioni Pescara, Masci punta a vincere al primo turno

"L'obiettivo e' fare in modo che questa coalizione possa arrivare al successo finale vincendo al primo turno. Credo che questo obiettivo potra' essere raggiunto - ha proseguito Masci - mostrando il massimo rispetto nei confronti dei cittadini e proponendo un programma serio, concreto, efficiente, fatto di grandi competenze, grandi idee e grandi passioni", ha detto Carlo Masci. 

"Ho ricevuto la notizia della mia candidatura nel secondo anniversario della morte di Carlo Pace e poiche' per me i segnali contano, io credo che questo sia il segnale che Pescara, una citta' che e' nata correndo, che ha sempre guardato avanti e che e' esplosa con Carlo Pace, ora puo' riprendere a correre". Cosi' Carlo Masci, candidato del centrodestra a sindaco della citta' adriatica, questa mattina a Pescara, nel corso della prima uscita ufficiale della sua campagna elettorale. Masci ha preso la parola dopo avere ringraziato e abbracciato sul palco, uno ad uno, i leader cittadini delle sette forze politiche che appoggiano la sua candidatura: Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Udc, PescaraFutura, Amare Pescara e Pescara Prima.

"Negli ultimi cinque anni la citta' si e' ripiegata su se stessa - ha proseguito Masci -. Oggi abbiamo l'occasione della Grande Pescara e io voglio dare la spinta definitiva affinche' Pescara raddoppi". Il candidato del centrodestra non ha risparmiato critiche ai suoi predecessori, osservando che "Pescara negli ultimi anni e' piombata nel degrado piu' assoluto, nelle periferie come in centro, dove non si e' piu' sicuri". Ha rimarcato che "una volta eravamo gli unici abitanti di una citta', di simili dimensioni, a potersi vantare di fare il bagno davanti a casa, mentre ora non e' piu' possibile" e ha detto di essersi sentito "addolorato alla vista di quella montagna di rifiuti, frutto del dragaggio, all'ingresso del porto turistico".

Secondo Masci "i passi indietro sono dovuti al fatto che gli amministratori uscenti non vivono e non passeggiano per la citta', non dormono sognando la citta' e immaginando un nuovo futuro per la citta', mentre il mio obiettivo sara' sempre il benessere dei cittadini. Saro' il sindaco - ha garantito Masci - che fara' sempre le battaglie in favore di questa città"

"Quando Salvini mi ha chiamato per comunicarmi che il candidato sarebbe stato Masci, confesso di avere avuto una piccola fitta, ma, come ci ha chiesto il nostro leader, faremo tutto cio' che serve affinche' Masci possa vincere e daremo il massimo nel corso di una campagna elettorale che vedra' anche la presenza di Salvini". Cosi' il coordinatore regionale della Lega, Giuseppe Bellachioma, a Pescara, prendendo la parola nel corso della prima uscita ufficiale di Carlo Masci in qualita' di candidato del centrodestra a sindaco della citta' adriatica. "Masci e' un amico, una persona perbene e un conoscitore appassionato di questa citta' - ha detto Nazario Pagano, coordinatore regionale di Forza Italia -. La sua candidatura e' frutto di una coalizione unita, che ha gia' stravinto le regionali e che ora vuole dare un buon governo e una visione nuova ad una citta' che faccia da traino per l'intera regione". Stefano Cardelli, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, ha affermato che "Masci e' una persona che ama Pescara ed e' l'unico a poter fare in modo che la citta' conquisti la Bandiera Blu", mentre per Enrico Di Giuseppantonio, segretario regionale dell'Udc, "Masci puo' vantare una consolidata esperienza amministrativa ed ha una grande vocazione a fare il sindaco di Pescara". 

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In Abruzzo le persone malate di Alzheimer sono 15mila

In Abruzzo le persone malate di Alzheimer sono 15mila, cioè 11,5 ogni mille abitanti, dato che colloca la regione al ai primi posti della classifica nazionale. Tra gli over 65 abruzzesi, le persone con Alzheimer sono 13mila; 44,5 anziani su mille presentano demenze senili. Le persone con più di 65 anni, secondo dati aggiornati al 2015, sono 301.091 e rappresentano il 22,5% della popolazione. L'età media degli abruzzesi è di 45,2 anni. E' quanto emerge da un'indagine del Centro studi di Confartigianato Chieti L'Aquila, presentata alla vigilia della dodicesima Giornata Nazionale di Predizione dell'Alzheimer, prevista per domani, sabato 13 aprile.

L'iniziativa, che ha l'obiettivo di informare e formare i familiari e quanti si occupano dell'assistenza a chi soffre di Alzheimer e di "predire" l'eventuale presenza dei presupposti per la comparsa della malattia, prevede eventi anche in Abruzzo. In particolare, a Chieti l'evento sarà coordinato da Ancos e Anap Chieti L'Aquila, braccia di Confartigianato Imprese Chieti L'Aquila, attive nel sociale e nella tutela degli anziani e pensionati. Il gazebo dell'associazione, domani, sarà allestito nella sede del Circolo Tennis di Chieti, che dal 30 marzo scorso e fino al 14 aprile ospita anche l'unica tappa abruzzese delle pre-qualificazioni di Tennis all'Open Bnl 2019 che si terrà a Roma a maggio.

Nel 2015, in Abruzzo, il tasso di mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso di persone di 65 anni ed oltre è stato pari a 34,8 su 10mila abitanti, dato, in crescita rispetto al 2005 (25,9), che colloca la regione all'ottavo posto della classifica nazionale.

A livello territoriale, nel 2014 è Pescara a registrare il tasso di mortalità più elevato: 34,5 (36,3 tra gli uomini e 33,9 tra le donne), dato, in aumento di 8,5 punti rispetto a dieci anni prima, che colloca la provincia al dodicesimo posto in Italia. Segue Teramo, che con un tasso pari a 30 (34,3 uomini, 27,2 donne) e un aumento di 7,1 punti si colloca al 37esimo posto della graduatoria. Poi ci sono Chieti, con un tasso pari a 28,8 (29,6 uomini, 27,9 donne), al 46esimo posto, con un aumento di 3,5 punti, e L'Aquila, con un tasso di 23,8 (30,1 uomini, 20,1 donne), che si posiziona 86esima, con una crescita del tasso di mortalità pari a 5.

A livello nazionale, nel 2015 616.000 anziani sono colpiti da Alzheimer o da demenza, pari al 4,7% della popolazione anziana. L'incidenza dei malati di Alzheimer tende ad aumentare con l'avanzare dell'età: la patologia interessa lo 0,4% degli individui che hanno tra i 65 e i 69 anni, l'1,9% degli individui tra i 70 e i 74 anni, il 3,4% di chi ha tra i 75 e i 79 anni per arrivare a toccare l'11,5% degli anziani che hanno 80 anni e più. Approfondendo l'analisi per genere è evidente il gap a sfavore delle donne, le quali presentano una incidenza del 6,0%, doppia rispetto al 3,0% degli uomini.

"Ogni anno – afferma il presidente dell'Anap Chieti L'Aquila, Luigi Serano – ci mostriamo sensibili ad una tematica così delicata che affligge migliaia di persone nella nostra regione e, come Associazione nazionale pensionati, vogliamo contribuire alla prevenzione di questa malattia, in crescita anche sul nostro territorio".

"Abbiamo scelto come partner - spiega il presidente di Confartigianato Chieti L'Aquila, Francesco Angelozzi - il Circolo Tennis di Chieti, con il quale abbiamo un rapporto di collaborazione che va avanti da qualche anno. Una realtà che si mostra costantemente sensibile alle attività e alle iniziative di Confartigianato, non solo quelle rivolte agli artigiani e al tessuto economico e produttivo, ma anche quelle sociali, come la Giornata Nazionale di Predizione dell'Alzheimer".

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Programmazione fondi europei, l’Abruzzo raggiunge i target di spesa

Nella programmazione dei fondi europei Fse e Fesr 2014-2020 la Regione Abruzzo e' riuscita a raggiungere tutti i target di spesa, ottenendo il riconoscimento della Commissione europea. "Ma quanto accaduto lo scorso autunno non deve ripetersi - commenta l'assessore allo Sviluppo economico, Mauro Febbo - anche perche' situazioni emergenziali come quelle dell'anno scorso rischiano di avere ricadute su tutta la macchina amministrativa regionale". Intervenuto al Comitato di sorveglianza Fse e Fesr in corso all'Aquila, l'assessore Febbo ha posto l'accento sulla programmazione Fesr dei prossimi anni, dopo che la riunione tecnica ha accertato il buono stato dell'intero programma. "Alcune misure vanno senza dubbio rimodulate - ha detto Febbo - in modo da guardare con attenzione alle piccole e piccolissime aziende che rappresentano il cuore del tessuto produttivo regionale. E' una realta' che non possiamo trascurare". Le note dolenti del programma arrivano dall'Asse V che finanzia le opere contro il dissesto idrogeologico la cui spesa va molto a rilento a causa dei ritardi accumulati dai Comuni che molto spesso non hanno strutture adeguate a far fronte a procedure di gara complesse per l'affidamento dei lavori. "In questo senso - ha detto Febbo - bisogna garantire ai Comuni un'assistenza completa in grado di far fronte a eventuali deficienze. Ma e' necessario responsabilizzare tutti i soggetti e far capire loro che in caso di inadempienze scattera' la revoca dei finanziamenti". Riflettori puntati inoltre sull'Asse IX, quello di nuova istituzione che finanzia la ripresa e la coesione sociale delle aree del cratere sismico 2016. Qui la scelta politica annunciata da Febbo appare piu' netta. "All'interno di questo Asse - ha anticipato l'assessore - opereremo una rimodulazione spostando 4 dei 6 milioni allocati per un'azione sulle politiche di promozione turistica e marketing del territorio. E' necessario in questo particolare momento portare all'attenzione dei mercati turistici nazionali e internazionali l'immagine di un Abruzzo in netta ripresa che garantisce tutti i servizi turistici, a prescindere dagli eventi negativi del terremoto e di Rigopiano"

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Potere d’acquisto famiglie cresce dello 0,9%, aumenta la propensione al risparmio 

 Dopo quattro anni di calo, nel 2018 la propensione al risparmio delle famiglie sale all'8,1% e il loro potere d'acquisto aumenta dello 0,9% rispetto all’anno precedente. Lo comunica l'Istat.Nel dettaglio nel 2018 le famiglie hanno risparmiato l'8,1% del loro reddito disponibile, una quota leggermente più alta dell’anno precedente (7,8%). La loro spesa per consumi, in termini correnti, aumenta dell’1,6%, in decisa decelerazione rispetto al 2017 (+2,7%) e con una dinamica inferiore a quella del reddito disponibile (+1,9%). A favorire la crescita di quest'ultimo sono state le retribuzioni (+2,9% rispetto al 2017) e le prestazioni sociali ricevute (circa 7,9 miliardi in più dell'anno prima).I redditi da capitale netti sono invece sostanzialmente stabili, confermando l’andamento poco vivace degli ultimi anni. In particolare, la quota di reddito generata dall’attività di produzione per il mercato svolta dalle famiglie (reddito misto), che gli imprenditori scelgono di destinare alle proprie necessità di consumo e di risparmio, aumenta solo dello 0,4%, in conseguenza del rallentamento della loro attività produttiva.

Nel periodo compreso fra le crisi del 2009 e del 2012, precisa l'Istat, la propensione al risparmio delle famiglie era crollata dall'11,2 al 7,1%, accelerando una discesa già presente a partire dal 2005. Se dal 2005 al 2009 la sua riduzione era stata sospinta da un aumento della spesa per consumi finali (+1,9% in media sul periodo) più intensa rispetto all'incremento del reddito disponibile (+1,5% in media), nel periodo 2009-2012 si è assistito nel complesso a una crescita moderata dei consumi (+1,4% in media sul periodo) a fronte di una sostanziale stabilità del reddito disponibile (-0,1% in media). La lenta uscita dalla crisi è stata caratterizzata da un andamento incerto della propensione al risparmio, che ha mostrato una tendenza al rialzo nel 2013 e nel 2014, a fronte di una lieve dinamica positiva del reddito disponibile, per poi discendere fino al 2017 a seguito della risalita della spesa per consumi.Il potere d'acquisto delle famiglie, ossia il loro reddito disponibile in termini reali, aumenta nel 2018 dello 0,9%, confermando la tendenza al recupero in atto dal 2014. A partire dalla crisi del 2012, quando era diminuito del 5,3%, il potere d'acquisto cresce del 3,8% nell’arco dell’intero periodo, non riuscendo tuttavia a recuperare i livelli pre-crisi. Questa risalita del potere d’acquisto ha permesso una lenta ripresa dei consumi ma non un recupero della quota di risparmio che caratterizzava il loro comportamento prima della crisi iniziata nel 2008

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Nel 2019 addio ad almeno 5 bottiglie su 10 di extravergine abruzzese

Nel 2019 addio ad almeno 5 bottiglie su 10 di extravergine abruzzese sugli scaffali dei supermercati per effetto della diminuzione della produzione che in regione ha subito un calo medio di oltre il 51% conseguenze importanti sui numeri complessivi della commercializzazione. E' quanto emerge dall'analisi di Coldiretti nel convegno "la filiera olivicola italiana tra nuovi impianti e certificazione", promossa in collaborazione con Abruzzo Oleum nell'ambito della Fiera dell'agricoltura di Teramo, inaugurata oggi a Piano d'Accio tra migliaia di visitatori.Proprio per fronteggiare la crisi del settore  a questo punto si rendono necessari nuovi impianti. Coldiretti Abruzzo sottolinea che il comparto olivicolo conta in regione circa 6 milioni di piante su circa 46mila ettari che rappresentano circa il 50% della superficie agricola arborea utilizzata, un totale di circa 60mila aziende di cui 15mila che coltivano prevalentemente olivo, oltre 350 frantoi e una produzione media storica di circa 14mila tonnellate di olio che quest'anno, rispetto al 2017 in cui si era registrata una produzione di 13.679 tonnellate, ha tuttavia subito una forte diminuzione attestandosi intorno alle 6.640, secondo una elaborazione Coldiretti su dati Agea.

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Sondaggio Emg-Acqua, la Lega è il primo partito e il Pd è al 21,5%

Secondo un sondaggio EMG Acqua presentato oggi ad Agora', se si votasse oggi la Lega sarebbe il primo partito, seguito dal Movimento Cinque Stelle. Il 31,4% degli intervistati ha infatti risposto che se si votasse oggi voterebbe per il partito guidato da Salvini (ma in leggero calo dello 0,5% rispetto alla settimana scorsa), il 22,3% ha risposto che voterebbe per i Cinque Stelle, percentuale in calo dello 0,4% rispetto alla rilevazione di una settimana fa. In totale le intenzioni di voto dei partiti di governo raggiungono il 53,7%, in calo di quasi un punto (-0,9%) rispetto alla scorsa settimana. In risalita la percentuale complessiva per le opposizioni di centrodestra (+0,8% rispetto a settimana scorsa). Piu' nello specifico, Fratelli d'Italia 4,8% (+0,1%) Forza Italia 10,1% (+0,8%) Noi con l'Italia 0,5% in leggero calo (-0,1%) rispetto a mercoledi' scorso. Il Pd raggiunge il 21,5% delle preferenze, percentuale in risalita rispetto alla settimana scorsa (+0,4%). Stabile Piu' Europa-Cd con Bonino al 2,9%. Altri partiti fra cui Mdp, Si, Verdi raggiungono il 4,6% (+1,2%).

 

Criteri seguiti per la formazione del campione: Campione rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne per sesso, eta', regione, classe d'ampiezza demografica dei comuni Metodo di raccolta delle informazioni:Rilevazione telematica su panel Numero delle persone interpellate, universo di riferimento, intervallo fiduciario: Universo: popolazione italiana maggiorenne; campione: 1.845 casi; intervallo fiduciario delle stime: 2,3%; totale contatti: 2.000 (tasso di risposta: 92%); rifiuti/sostituzioni: 155 (tasso di rifiuti: 8%). Periodo in cui e' stato realizzato il sondaggio: 9 APRILE 2019.

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