Primo Piano

Marco Marsilio è il nuovo presidente della Regione Abruzzo

Con il 50% circa dei voti scrutinati (799 sezioni su 1.633), il candidato presidente per il centrodestra Marco Marsilio è avanti nelle elezioni regionali in Abruzzo con il 49,48%. Seguono il candidato del centrosinistra Giovanni Legnini con il 31,96% e quella del Movimento 5 stelle Sara Marcozzi con il 18,03%. Lega primo partito con il 28,90%. Pd all'11,64%

"Con questa squadra daremo un futuro all'Abruzzo come meritano gli abruzzesi. Ringrazio tutti i partiti della coalizione con cui abbiamo fatto un lavoro straordinario". Sono le prime parole pronunciate dal candidato presidente della Regione Abruzzo per il centrodestra, Marco Marsilio, che, appena arrivato al comitato elettorale di Pescara, ha commentato i dati che lo danno in netto vantaggio

 "Freght": è con un'esclamazione tipica del dialetto pescarese che Marco Marsilio risponde ai cronisti che gli chiedono se lui sia abruzzese. Intanto al comitato elettorale di Pescara sono già in corso i festeggiamenti: cori, applausi e spumante. Per Marsilio, che indossa una bandiera di Fratelli d'Italia, abbracci e complimenti. "Un sano spumante abruzzese", ha detto brindando con uno spumante prodotto a Tocco da Casauria, suo paese d'origine. Con Marsilio ci sono la moglie Stefania e la figlia Nunzia

"La ricostruzione è la priorità assoluta. E' rimasta ferma in questi ultimi tempi, una vergogna che dobbiamo cancellare assolutamente. Il centrodestra ha già dimostrato con la ricostruzione del 2009 e torneremo a replicare quel modello e la mia assoluta priorità è rimettere in pochi mesi le persone nelle condizioni di rientrare nelle loro case". 

A due ore dalle chiusura delle urne in Abruzzo, il leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni e il governatore in pectore Marco Marsilio si sono incontrati a Pescara. "E' una giornata storica. Esprimiamo il primo presidente di Regione", dice la leader di Fratelli d'Italia al comitato di Marsilio a Pescara. Il candidato si presenta dopo che i dati difficilmente possono essere recuperati dagli avversari. Da parte di Marsilio i ringraziamenti agli abruzzesi. "Ha vinto tutto il centrodestra", dice. In casa centrosinistra con Giovanni Legnini, c'è amarezza per il secondo posto ma si guarda al recupero della coalizione. "Per quanto riguarda noi del centrosinistra, siamo passanti dal 17 al 28 per cento, il che indica una chiara crescita ed anche il fatto che questa è la strada giusta e bisogna insistere e continuare sapendo che in Abruzzo, come in Italia, ci aspetta un periodo all'opposizione", dice il presidente vicario Giovanni Lolli. "Abbiamo raddoppiato i consensi", gli fa eco il sindaco di Francavilla al Mare (Chieti), Antonio Luciani. Nessun commento dal comitato dei 5 Stelle. Il terzo posto sembra difficile da digerire per Sara Marcozzi e per il Movimento. Al comitato arrivano il sottosegretario ai Beni culturali, Gianluca Vacca e Primo Di Nicola. I dati mostrano un crollo rispetto alle politiche del 4 marzo 2018. Lo scorso anno alle politiche, alla Camera, Cinque stelle 39,85 per cento, centrodestra 35,53 , Forza Italia 14,44, Lega 13.80, Fratelli d'Italia 5.03, Noi con l'Italia 2.25. Centrosinistra 17,60 (Pd 13,82, più Europa 1,89, civica popolare 0.96 e Italia Europa insieme 0.91), liberi e uguali 2.60. Nella scorsa tornata elettorale delle regionali, nel maggio del 2014, Luciano D'Alfonso, con il Pd vinse con il 46,30% di preferenze. Complessivamente, la coalizione di centrosinistra totalizzò 317.018 voti. Al secondo posto, con il 29,26% (200.330 voti), si piazzò l'allora governatore uscente Gianni Chiodi, a capo della coalizione di centrodestra. Al terzo posto, con una percentuale del 21,33% pari a 146,078 voti, la candidata del Movimento cinque stelle, Sara Marcozzi. A sostenere Marco Marsilio, senatore di Fratelli d'Italia, una coalizione che ha visto insieme, in queste regionali del 10 febbraio 2019, il suo partito, FdI, la Lega, Forza Italia, Udc-Dc-Idea e Azione Politica. 

Chi è Marco Marsilio

Marco Marsilio è nato a Roma da genitori di Tocco da Casauria, dove il padre, che lasciò l'Abruzzo in cerca di lavoro, è tornato a vivere da pensionato. Marsilio, 52 anni il prossimo 17 febbraio, laureato in Filosofia alla Sapienza, è sposato e ha una figlia. Maturata una lunga esperienza amministrativa, nel 2008 è eletto alla Camera dei Deputati, dove ricopre il ruolo di componente dell'Ufficio di Presidenza della Commissione Bilancio. In questa Legislatura è senatore di Fratelli d'Italia, componente della Commissione Bilancio e della Bicamerale sul Federalismo fiscale. All'esperienza politico-amministrativa, unisce gli impegni professionali e una solida formazione culturale. Poco più che ventenne, fonda e amministra una società cooperativa editoriale. E' stato Amministratore di una società di diritto algerino nell'ambito di un progetto volto all'internazionalizzazione d'impresa. Project Manager Professional dal Pmi (Project Management Institute, Usa), ha lavorato in un'azienda di progettazioni, costruzioni e facility management. + Professore a contratto di Estetica, Museologia e Marketing applicato ai Beni culturali all'Università Link Campus. Da Senatore, si è messo a disposizione dei territori abruzzesi, collaborando, tra gli altri, con il sindaco dell' Aquila, Pierluigi Biondi, supportando la rinascita della città e del cratere e partecipando assiduamente ai tavoli istituzionali, convocati per le varie emergenze. Ha dichiarato le dimissioni da senatore già in campagna elettorale. 

 

 

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Elezioni, l’Abruzzo sceglie il nuovo Presidente

Alle 19 l'affluenza registrata alle urne in Abruzzo è stata del 43%. Nelle precedenti consultazioni era stata del 45,10%. Il dato è diffuso sul portale Eligendo.Questa la percentuale di affluenza al voto provincia per provincia: Chieti 40,46% (42,77%), L'Aquila 44,56% (40,68%), Pescara 43,98% (47,55%), Teramo 43,96% (50,33%). 

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Alle ore 12 l'affluenza alle urne in Abruzzo è stata del 13,42%. Nelle precedenti consultazioni del 2014 era stata del 15,92%. A livello provinciale, a Chieti nei 104 comuni affluenza del 13,17% (su 15,48% delle precedenti regionali del 2014); a L'Aquila nei 108 comuni del 13,01% (13,13% precedenti); a Pescara nei 46 comuni del 14,13% (17,57% precedenti) a Teramo nei 47 comuni del 13,45% (17,64% precedenti). Urne aperte fino alle 23. Gli aventi diritto sono 1.211.204 elettori, di cui 591.635 di sesso maschile e 619.569 di sesso femminile, distribuiti sulle 1.633 sezioni istituite nei 305 comuni dell'Abruzzo. Voteranno per la prima volta, al compimento del 18/o anno di età, circa 11.730 elettori. Quattro i candidati alla presidenza della Regione Abruzzo, 15 le liste in campo e 428 gli aspiranti consiglieri regionali su 29 poltrone. Il Consiglio è composto da 31 consiglieri, compresi il presidente eletto e il candidato sconfitto. Il terzo non entrerà in Consiglio regionale.

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Cresce l’attesa per il voto per le elezioni in Abruzzo

Domenica si vota in Abruzzo per eleggere il presidente della Regione e il nuovo Consiglio regionale. I seggi elettorali restano aperti dalle ore 7.00 alle ore 23.00. Quattro gli aspiranti governatori: Giovanni Legnini, candidato del centrosinistra, sostenuto da Progressisti con Legnini-Sinistra Abruzzo-LeU, Avanti Abruzzo - Italia dei Valori, Partito Democratico, Abruzzo in comune, Centristi per l'Europa-Solidali e Popolari per Legnini, Abruzzo Insieme - Abruzzo Futuro, Legnini Presidente, +Abruzzo - Centro Democratico; Sara Marcozzi, candidata del Movimento 5 Stelle; Marco Marsilio, candidato del centrodestra sostenuto da Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Azione Politica; Stefano Flajani, in corsa per Casapound. Sulla scheda l'elettore puo esprimere il proprio voto sia per il candidato alla presidenza della Regione sia per una qualunque delle liste circoscrizionali collegata al medesimo candidato presidente. E' inoltre possibile esprimere uno o due voti di preferenza, scrivendo il cognome, ovvero il nome e cognome dei candidati presenti nella medesima lista. Nel caso di espressione di due preferenze esse devono riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l'annullamento della seconda preferenza. Non e ammesso il voto disgiunto. Il Consiglio regionale e' composto di trentuno membri. Due seggi sono attribuiti rispettivamente al presidente della Giunta regionale eletto e al candidato alla carica di presidente della Giunta che ha conseguito un numero di voti validi immediatamente inferiore. I restanti ventinove seggi sono assegnati, con criterio proporzionale, alle liste circoscrizionali. Viene eletto presidente della Giunta regionale il candidato alla carica che ottiene la maggioranza dei voti validi. Alle liste collegate al candidato proclamato eletto alla carica di presidente della Giunta regionale e' attribuito almeno il sessanta per cento e non piu' del sessantacinque per cento dei seggi del Consiglio. L'Abruzzo e' diviso in 4 circoscrizioni, che corrispondono alle 4 province: L'Aquila, Pescara, Chieti e Teramo. Ogni circoscrizione elegge 7 consiglieri, tranne Chieti che ne elegge 8. Il sistema elettorale e' di tipo proporzionale, con soglia di sbarramento al 4% per le liste non coalizzate e al 2% per quelle inserite in una coalizione

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Ue e Fmi tagliano le stime sul Pil Italiano

Dopo il taglio delle stime sul Pil della Banca d'Italia e la certificazione della recessione tecnica da parte dell'Istat, arriva la riduzione sulle previsioni di crescita da parte del Fondo Monetario Internazionale, della Commissione europea e, sul fronte interno, dell'Upb, l'Ufficio parlamentare di bilancio. Nello Staff Report sull'Italia, l'Fmi ha confermato il taglio delle stime del Pil annunciando che la crescita sara' debole, sotto l'1%, anche nei prossimi anni e ha segnalato "un rischio globale proveniente dall'Italia". Nel rapporto, l'istituto di Washington, in linea con quanto affermato nell'aggiornamento al World Economic Outlook dello scorso 21 gennaio, prevede un Pil al +0,6% per quest'anno e al +0,9% per il 2020. In calo anche le stime per il 2018 all'1% dall'1,2%. La crescita dell'economia italiana sara' moderata anche negli anni a venire: +0,7% nel 2021 e +0,6% sia nel 2022 che nel 2023. Notizie peggiori arrivano da Bruxelles: la Commissione europea anticipa "un taglio netto delle stime di crescita dell'Italia e un ridimensionamento delle previsioni sul Pil dell'Eurozona". I dettagli saranno comunicati domani dalla Commissione che rendera' note le stime per il 2019 sulla crescita del Pil di Eurolandia e quelle sull'inflazione (non saranno invece forniti dati su debito e deficit). Dall'Ue al momento non vengono fornite cifre, e palazzo Berlaymont non conferma le notizie di un taglio allo 0,2% del Pil italiano, ma secondo quanto emerge, la previsione per l'anno in corso sara' inferiore alla stima dello 0,6% indicata da Fmi e Banca d'Italia. A novembre scorso, nell'ultima previsione di autunno, l'esecutivo Ue aveva stimato una crescita del Pil italiano all'1,2%, un livello inferiore rispetto all'1,5% indicato all'epoca dal governo. Poche settimane dopo, nella fase cruciale della negoziazione con il governo Conte sulla manovra, la Commissione aveva poi considerato realistico il dato fornito dall'esecutivo, secondo cui l'Italia sarebbe cresciuta dell'1% nel 2019. Ma la frenata globale e il dato dell'Istat di fine gennaio che ha certificato la recessione tecnica per l'Italia, portera' con ogni probabilita' la Commissione a stimare un rallentamento per il nostro Paese decisamente piu' accentuato rispetto ai partner di Eurolandia. Definita invece la previsione dell'Upb per il quale il Pil quest'anno crescera' solo dello 0,4%, "frenato dall'eredita' statistica negativa indotta dalla flessione del semestre scorso". Nella Nota sulla congiuntura l'Ufficio parlamentare di bilancio sottolinea che "l'anno parte con l'handicap" e che "l'Italia e' ancora fanalino di coda dell'area euro".

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Elezioni, Berlusconi, Salvini e Meloni insieme per sostenere Marsilio

E' in Abruzzo, a Pescara, che viene scattata la nuova foto di famiglia del centrodestra con Matteo Salvini, al fianco di Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. "La partita dell'Abruzzo e' molto concreta, e' molto identitaria, non e' traslabile in altre realta''", ha risposto Salvini a chi gli chiede di replicare gli appelli ripetuti degli ex alleati affinche' il centrodestra torni a essere coalizione a livello nazionale. Anzi, il ministro dell'Interno dichiara che non ha alcuna intenzione di stracciare il patto di governo coi 5 stelle e afferma che intende stare al Viminale, "per cinque anni". Respinti come voci di Cassandre, gli auspici di Berlusconi e Meloni. "A livello locale saremo alleati. A livello nazionale, la mia parola vale piu' di 1000 sondaggi. Mi possono dire che la Lega e' il primo partito. Potrei fare domani il presidente del Consiglio, ma intendo fare quello dell'Interno per 5 anni", insiste il 'capitano' leghista, che rifiuta ogni ipotesi di "patto dell'arrosticino" suggerita dai cronisti nelle domande. 

A Pescara per sostenere la corsa del senatore di Fratelli d'Italia, Marco Marsilio, alle regionali di domenica, prima di Salvini, Meloni aveva professato il suo credo nel centrodestra e lanciato un fendente al governo M5s-Lega. "Io spero che gli abruzzesi vogliano un governo coeso, frutto di un patto con i cittadini, e non di un contratto tra i partiti", aveva detto, con riferimento indiretto al contratto che lega i due partiti della maggiornza di governo. "Spero sia di un buon auspicio anche per la nazione, augurandomi che ci sia un nuovo governo che condivida i valori fondamentali". Netto anche il Cavaliere, che in un'intervista al Corriere aveva respinto come "suicidio politico" l'ipotesi che la Lega potesse correre 'da sola' in caso di elezioni politiche anticipate. In conferenza stampa a Pescara, a chi gli chiede delle possibilita' del centrodestra di tornare alleanza a livello nazionale, Berlusconi risponde: "Ha sbagliato a indirizzare la domanda a me, lo deve chiedere al ministro degli Interni". "Il centrodestra e' il depositario di tutti i valori della nostra civilta', dei valori occidentali, della liberta', della democrazia, della solidarieta', della cristianita'. Il centrodestra e' stato il recente futuro, il presente e sono sicuro che sara' anche il futuro dell'Italia, dell'Ue, dell'Occidente", aggiunge poi. Il resto della conferenza stampa - presenti anche Vittorio Sgarbi e Gaetano Quagliariello - e' tutto focalizzato sull'Abruzzo (a parte qualche battuta di Salvini su Sanremo e una stoccata alla Francia). Salvini fa sapere che nella campagna per le regionali abruzzesi ci ha "messo l'anima" tanto da aver perso "due chili" in campagna elettorale. Ma non c'e' problema, tornera' in questa terra meravigliosa e recuperera' "a forza di arrosticini". Lega, FI e FdI ritrovano un fronte comune contro il Pd. "Si rassegnino i compagni del Partito Democratico che si sono dimenticati dell'Abruzzo e che si vergognano anche del loro simbolo, visto che lo hanno nascosto. Sono contento che qui ci sia il futuro governatore Marco Marsilio, che manterra' uno per uno gli impegni presi", attacca Salvini. In Abruzzo, gli fa eco Meloni, "ci abbiamo messo la faccia e la mettiamo anche oggi. Ho letto l'ennesimo comunicato del candidato della sinistra che si lamenta della nostra presenza sul territorio, non capisco quale sia il problema, le campagne elettorali le abbiamo sempre fatte cosi'. Legnini puo' tranquillamente far venire Renzi, Boschi e Martina e anche loro saranno sicuramente accolti da grande entusiasmo sul territorio". 

"Sono felice, ho dato un po' e ricevuto molto di piu', l'Abruzzo e' una terra straordinaria, forte e gentile con una voglia di ripartire incredibile". Lo ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in conferenza stampa con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni in occasione delle regionali in Abruzzo. "Resterò ministro dell'Interno per 5 anni". Lo afferma il vicepremier Matteo Salvini

"Non sono mai tornato in Abruzzo dopo il terremoto, non volevo essere accusato di essere per fare delle passerelle visto che non mi e' facile andare in giro, sono circondato da gente che mi si avvicina con grande affetto". Lo ha detto il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in conferenza stampa con il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, e Giorgia Meloni in occasione delle regionali in Abruzzo. "Ora ci sono e ho promesso che tornero' almeno una volta al mese e avere il mio supporto", ha aggiunto rivolgendosi al candidato del Centrodestra Marco Marsilio.  "Tornero' almeno una volta al mese per stare vicino a Marco e al governo della Regione nei primi sei mesi, e poi una volta ogni due mesi nei 6 mesi successivi". Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, parlando poi delle qualita' di Marco Marsilio, candidato alla presidenza della Regione Abruzzo alle regionali del 10 febbraio prossimo. "Persona ideale, idonea per far tornare questa regione la piu' ricca del sud", ha sottolineato Berlusconi.

"Pensiamo che dalle elezioni del 10 febbraio gli abruzzesi ci diranno che vogliono un governo che sia coeso, che abbia come stella polare il patto sottoscritto con i cittadini piu' che i contratti stipulati dai partiti e che sia di buon auspicio anche per la nazione. Noi lavoriamo per rifondare il centrodestra, ma continuiamo a credere che in futuro possa esserci un nuovo governo di persone che condividono i valori fondamentali e che si presentano insieme alle elezioni". Cosi' la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni 

"Quello di Fratelli d'Italia e' l'unico partito della coalizione monogamo. È rimasto sempre in questo campo e sicuramente un Governo guidato da FdI da' garanzie sul fatto che non si faranno patti coi 5 Stelle o col Pd e sul fatto che si portera' a casa il Governo per il quale si e' stati votati", ha spiegato ancora Giorgia Meloni. "Io non ho fatto mistero di ritenere che a livello nazionale il centrodestra non si potra' ripresentare in futuro cosi' come lo abbiamo conosciuto in passato. FdI sta lavorando per una sua ridefinizione. Qui in Abruzzo e' un'esperienza particolare perche' c'e' un centrodestra a guida FdI, il candidato presidente Marco Marsilio e' un nostro esponente. Speriamo che sia di buon auspicio anche per il Governo della nazione in futuro".

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Salvini: Non vedo l’ora che arrivi domenica per il voto dell’Abruzzo

 "Non vedo l'ora che arrivi domenica per il voto dell'Abruzzo": lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini parlando con i giornalisti a Terni in occasione di un'iniziativa della Lega. "Sarà molto importante e molto interessante" ha sottolineato il segretario del Carroccio. "Anzitutto per gli abruzzesi - ha aggiunto -, poi perché è una grande regione e vediamo che sostegno c'è per la Lega e per il Governo". 

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Legnini incontra Zingaretti: con il Lazio rapporto alla pari

“Sono stato a Corfinio, dove si riunirono i popoli italici chiedendo i diritti di cittadinanza da Roma. Fu coniata una moneta su cui comparve per la prima volta la parola Italia, e quello è il simbolo identitario dell'autonomia della nostra regione.  Il nostro rapporto col Lazio sarà di amicizia e collaborazione, un rapporto alla pari come fecero i popoli italici. Per inciso, Marsilio disse che si sarebbe dimesso, ma non se ne sa più nulla: ha mantenuto il posto in caldo per lunedì. Così come Sara Marcozzi, candidata al proporzionale per garantisti con un ombrello protettivo il seggio al Consiglio.A Nicola chiedo alcuni impegni precisi. Per primo, la convocazione congiunta delle Giunte regionali per affrontare insieme una posizione comune sull'autostrada, le cui vicende uniscono i sindaci abruzzesi e laziali. Le tariffe non le ha bloccate Toninelli ma sono bloccate da due anni.  Sono altissime, non possiamo permettercele. La messa in sicurezza sismica e la manutenzione straordinaria devono essere a carico dello Stato come fu per la costruzione, e non dei pendolari e delle imprese di autotrasporto". Lo afferma Giovanni Legnini, Candidato alla carica di Presidente della Regione Abruzzo.

"Grazie al mio intervento, questa autostrada è stata dichiarata strategica per la protezione civile. Dobbiamo, poi, allearci per rendere più moderno ed efficiente il collegamento ferroviario fra Roma e Pescara, a partire dalla tratta Avezzano e Roma. Per la tratta Pescara Sulmona vi è uno stanziamento di 116 milioni di euro stanziate dal gruppo FS e vanno sbloccati. Ma occorre investire subito anche sul tratto Avezzano-Roma, strategico per migliaia di pendolari. L'obiettivo, per i prossimi 5 anni, è velocizzare questi due tratti. Ne avevamo la possibilità già alcuni anni fa quando feci stanziare 180 milioni per il tratto Avezzano-Roma, ma il governo Berlusconi cancellò quel finanziamento. Il terzo impegno richiesto è la battaglia comune per lo sblocco della ricostruzione post sisma 2016 e 2017. Dobbiamo avere più personale, semplificare le ordinanze, dare più poteri ai sindaci.  La quarta richiesta di impegno è di lavorare insieme per una strategia più complessiva su trasporto e logistica, per lanciare l'asse strategico Civitavecchia-Ortona: gli interventi su autostrada e ferrovia sono funzionali anche a valorizzare i poli logistici abruzzesi come Avezzano e Manoppello”. 

 

Continua Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio: 

“Come cittadino italiano sono felice di essere qui. C'è un immenso bisogno per cui le persone si alleino fra loro per difendere i propri territori, per salvaguardare le prospettive di vita e di famiglia. Lancio un allarme: ci sono tanti problemi, ma la novità è che abbiamo chi li cavalca, chi li peggiora e chi invece li prova a risolvere. Al governo abbiamo i primi due, che pensano di far dimenticare i problemi con sorrisi, selfie, foto, propaganda. L'Italia non è un paese di polli da allevamento, non ci facciamo prendere in giro. Siamo arrivati ad un livello insopportabile di questa presa in giro. In questi otto mesi l'Italia è peggiorata. Ogni giorno si perdono 350 posti di lavoro. Chi governa lo fa con un carico di propaganda perché vogliono nascondere che siamo in recessione. Arriverà una nuova manovra: taglio ai trasporti e taglio alla sanità. Ora lo nascondono e si fanno i selfie, ma lo hanno già deciso. Lazio e Abruzzo, se si pensano come una grande comunità di 7,5 milioni di abitanti, possono fare grandi cose insieme.  Riuniremo subito le due Giunte insieme, per un atto comune sul trasporto pubblico, e ti dico che noi stiamo già investendo a Lunghezza sulla velocità di questa tratta Avezzano-Roma.  Sul terremoto è successa una cosa incredibile. Hanno rotto la filiera che rende protagonisti i sindaci, escludendo i territori e vogliono decidere tutto a Roma. Noi insieme dobbiamo rimettere al centro il protagonismo dei cittadini.  Faccio un appello agli abruzzesi: difendete i vostri territori, non hanno alcuna idea su cosa fare.  I cantieri sono chiusi, gli investimenti sono bloccati, il reddito di cittadinanza rischia di essere un bluff. Legnini presidente è lo strumento più potente per difendere l'Abruzzo da chi vuole mettere le mani su questa terra meravigliosa”. 

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Safer Internet Day, 1 italiano su 2 teme il furto dei dati bancari

Il furto dei dati bancari è la preoccupazione principale degli italiani, quando si parla di sicurezza online. Una persona su due (51%) teme che le sue informazioni di natura finanziaria possano cadere nelle mani sbagliate. A dirlo è un Sondaggio commissionato da Google a YouGov in occasione dell'Internet Safer Day, la giornata mondiale per la sicurezza in rete che ricorre il 5 febbraio. Il 14% degli italiani nutre apprensione per le proprie informazioni di carattere personale, in primis l'indirizzo di casa, e il 13% teme il furto di ricordi personali come le foto. Solo il 5% è preoccupato per le email inviate ai colleghi e per la cronologia dei siti visitati. Le minacce informatiche sono abbastanza conosciute. Il 54% degli intervistati dichiara infatti di aver ricevuto email di phishing, mentre il 15% afferma di aver avuto il pc infettato da virus o da altri malware che hanno portato al furto o alla manipolazione di dati. Ancora, il 13% ha subito accessi non autorizzati ai propri profili social o agli account di posta elettronica, e l'8% è stato vittima di scam. Di fronte ai rischi, la consapevolezza dell'importanza di proteggere i dati personali sta crescendo, ma ci sono ancora margini di miglioramento: se la metà del campione usa password diverse per ciascun servizio online, più di una persona su tre (38%) continua ad utilizzare la stessa password per alcuni o addirittura per tutti i servizi online.

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