Primo Piano

Approvata la legge sulla Grande Pescara

All'unanimità dell'Aula ha dato il via libera alla norma denominata "Abruzzo 2019 - Una legge per L'Aquila Capoluogo: attraverso la costruzione di un modello di sviluppo sul concetto di Benessere Equo e Sostenibile (BES)". Sempre con votazione unanime è stata approvata la legge che istituisce il Comune di Nuova Pescara dando così piena attuazione al referendum popolare del 2014 con cui i cittadini di Pescara, Montesilvano e Spoltore si dichiararono favorevoli all'unione dei tre comuni abruzzesi. L'Assemblea ha poi approvato a maggioranza i seguenti progetti di legge: "Modifica alla legge regionale che istituisce e disciplina il Consiglio della Autonomie Locali"; "Partecipazione del Consiglio regionale alla costituzione dell'associazione denominata "Abruzzo+Europa"; "Disposizioni in favore del Consorzio di Bonifica Interno 'Bacino Aterno e Sagittario' e del Consorzio Bonifica Nord 'Bacino del Tronto - Tordino e Vomano'; "Modifiche alla L.R. 9 luglio 2016, n. 20 (Disposizioni in materia di Comunità e aree montane e ulteriori disposizioni)"; "Norme per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive". L'Aula ha infine approvato il provvedimento amministrativo sul "Piano di Gestione del Sito Natura 2000 Marina di Vasto" e quello che ammette la proroga dell'incarico del "Commissario liquidatore del Consorzio Centro Fieristico del Mobile" fino al mese di giugno 2019

 'Con l'approvazione all'unanimità delle leggi sulla Nuova Pescara, da me fortemente voluta, e su L'Aquila capoluogo - firmata dal consigliere Pierpaolo Pietrucci - l'amministrazione di centrosinistra corona un percorso parallelo che è stato intrapreso sin dall'inizio della consiliatura'' Lo ha detto Luciano D'Alfonso. ''L'iter legislativo ha corrisposto ad un preciso indirizzo strategico ed è stato caratterizzato dall'ascolto dei territori di riferimento e da un confronto serrato e approfondito. Abbiamo sancito la peculiarità di queste due città: L'Aquila in quanto capoluogo di regione, Nuova Pescara come frutto della prima fusione tra Comuni. Abbiamo provveduto a fornire a L'Aquila un supplemento di strumenti per essere pienamente città capoluogo di regione, e abbiamo creato le basi affinché la Nuova Pescara abbia strutture per migliorare il proprio benessere non attraverso l'ingrandimento dei confini ma con la qualità delle relazioni''

"E' un grande giorno. Finalmente approvata la legge sulla fusione dei tre comuni Pescara, Montesilvano e Spoltore che da seguito al referendum in cui i cittadini delle tre città hanno espresso la volontà di appartenere ad un unico grande centro urbano. Un risultato di cui rivendico con orgoglio gran parte del merito. La politica ha dato seguito ad una richiesta popolare e quindi è una grande vittoria per la democrazia" Questo il commento del consigliere Riccardo Mercante che oggi è intervenuto in aula durante la discussione per l'approvazione della legge. "In questi 4 anni - continua - dal giorno di presentazione del primo testo di legge a firma del sottoscritto (4 Ottobre 2014 ). Oggi viene scritta una pagina di storia non solo per l'Abruzzo ma per l'Intera Nazione".

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Coldiretti/Ixe’, la spesa per le vacanze è 744 euro per persona

La spesa media destinata dagli italiani alle vacanze estive scende a 744 euro per persona con un calo del 7% rispetto allo scorso anno. Emerge da un'analisi Coldiretti/Ixe' dalla quale si evidenzia che piu' di un terzo dei 38,5 milioni di italiani in viaggio (36%) restera' comunque al di sotto dei 500 euro di spesa, il 33% tra i 500 e i 1.000 euro, il 16 % tra i 1.000 e i 2.000 euro mentre percentuali piu' ridotte supereranno questo limite. A favorire il contenimento dei costi - sottolinea la Coldiretti - e' anche il fatto che la vacanze estive 2018 sono le piu' online di sempre con il 32% dei vacanzieri che hanno prenotato da soli sui siti web delle strutture recettive, mentre il 17% si e' affidato a siti specializzati lasciandosi guidare anche dai giudizi degli altri ospiti. Una spesa destinata a coprire i costi di una vacanza che quest'estate dura in media 11,3 giornate, avviene per il 55% in agosto e si svolge in Italia, scelta come meta dal 88% degli italiani. Oltre 1/3 del budget della vacanza e' destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialita' enogastronomiche. Un importo che supera quello per l'alloggio con il 34% dei vacanzieri che consuma pasti principalmente al ristorante durante la vacanza, il 9% in agriturismi, l'8% in pizzeria, ma piu' di uno su quattro (il 26%) mangia a casa anche se non manca chi sceglie paninoteche, fast food, cibi di strada e pranzi al sacco. Il 60% degli italiani in viaggio - riferisce la Coldiretti - ha scelto di alloggiare in case di proprieta', di parenti e amici o in affitto ma nella classifica delle preferenze ci sono nell'ordine anche alberghi, bed and breakfast, villaggi turistici e gli agriturismi che fanno segnare un aumento rispetto allo scorso anno anche grazie alla qualificazione e diversificazione dell'offerta ma anche all'ottimo rapporto tra prezzi/qualita' con la scelta che avviene sempre piu' di frequente attraverso siti come www.campagnamica.it. Indipendentemente dalle scelte e' diventato immancabile infine il souvenir alimentare delle vacanze, acquistato dal 42% dei turisti.

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D’Alfonso annuncia il giorno delle dimissioni

''Metterò in evidenza che opterò per il Senato e quindi comunicherò conclusa la mia esperienza di presidente della Giunta Regionale. Domani comunicherò ufficialmente al presidente del Consiglio Regionale e al presidente del Senato che sarò definitivamente senatore dopo questi 5 mesi''. E' quanto dichiarato da Luciano D'Alfonso all'emittente aquilana Sirio Tv poco prima dell'inizio del consiglio regionale abruzzese. Quanto ai tempi burocratici della scelta D'Alfonso ha chiarito che la raccomandata spedita dalla Commissione Gaspari che gli dava tre giorni per decidere sulla incompatibilità ''non mi è ancora arrivata ma ho avuto comunicazione che arriverà domani o dopodomani: la mia lettera di disimpegno è già pronta e spero di renderla nota domani'', ha spiegato D'Alfonso. Dalla data dell'opzione partirà dunque tutta la procedura che dovrà portare l'Abruzzo a nuove elezioni.

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Un’impresa femminile su dieci è straniera

Un'impresa femminile su dieci è "straniera". Sono aumentate in un anno del +3,7% le attivita' di business guidate da donne immigrate che portano a quota 143mila il numero di queste imprese registrate a giugno 2018. La gran parte di queste iniziative ha meno di dieci anni di vita, dal 2010 in poi sono nate oltre 98mila aziende quasi il 70% del totale. Si tratta di una realta' imprenditoriale giovane anche per la maggiore presenza di under 35 che sono al comando del 19,4% delle imprese femminili straniere (contro l'11,9% delle imprese totali guidate da donne). A essere piu' intraprendenti sono soprattutto le cinesi, le rumene e le marocchine che insieme pesano il 41% sul tessuto imprenditoriale femminile straniero. E' quanto emerge dalla fotografia scattata a giugno 2018 dall'Osservatorio per l'imprenditorialita' femminile di Unioncamere e InfoCamere, secondo cui la componente straniera guidata da donne rappresenta il 10,7% delle quasi 1 milione 335mila imprese rosa in Italia. Sanita' e assistenza sociale (62,6%), servizi alla persona (57,3%), istruzione (50,9%) sono le attivita' dove le capitane d'impresa immigrate incidono maggiormente nel tessuto imprenditoriale straniero. Ma in termini assoluti il commercio resta di gran lunga il settore con la presenza piu' consistente di imprese femminili straniere (33,6%), seguito da servizi di alloggio e ristorazione (12,4%) e manifatturiero (11%). Lombardia, Lazio e Toscana sono le regioni con il numero piu' elevato di iniziative femminili straniere in Italia, oltre 57.000 imprese ovvero il 40% di quelle complessivamente fondate da imprenditrici immigrate. Guardando, invece, all'incidenza delle iniziative straniere femminili sul totale delle imprese straniere la classifica regionale vede in testa il Molise 35,8%, seguita dalla Basilicata 35,2% e dall'Abruzzo 31,5% con una distribuzione geografica che ricalca quella femminile complessiva.

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Elezioni regionali, Di Maio: si deve votare il prima possibile

Luigi Di Maio ha parlato a Pescara della incompatibilità del presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso eletto a marzo al Senato che deve optare tra le due cariche in questi giorni: "Se non capiamo quando si va a votare, le regionarie sono premature - ha detto prima di salire sul palco della manifestazione M5S pescarese - Però è chiaro che spero che la Giunta per le autorizzazioni del Senato si muova in modo tale che capiamo quando si va a votare in Abruzzo. Non si facciano giochini del tipo aspettiamo e mettiamo la pratica in fondo per arrivare alla primavera. Per me si deve votare il prima possibile perché un presidente di Regione che fa anche il senatore è difficile che riesca a fare bene tutte e due le cose".

 

Immigrazione

''In questo paese non c'è razzismo, gli italiani non sono razzisti. Il problema è un altro: abbiamo un'opposizione che può parlare solo di razzismo perché se si inizia a parlare di lavoro deve dirvi che ve l'ha distrutto col Jobs Act, se inizia a parlare di imprese deve dire che te la distrugge con Equitalia e allora possono parlare solo di razzismo e ci fanno figure pessime perché tutti abbiamo scoperto che quell'uovo razzista è stato lanciato invece dal figlio di uno del PD e come per magia, e mi dispiace per quella nostra atleta che si è fatta strumentalizzare, dall'oggi al domani può di nuovo andare agli Europei''. Così Luigi Di Maio durante il suo intervento dal palco di piazza salotto a Pescara, dove si sono dati appuntamento gli attivisti del M5S. Di Maio ha proseguito negando che ci sia una emergenza razzismo: ''non c'è nessun problema, tanto che quei tre che erano degli aggressori razzisti la stampa può titolare che erano dei bravi ragazzi: basta solo che sei figlio di uno del PD e vieni sempre o scarcerato o prosciolto da qualsiasi accusa in questo Paese a causa di questo sistema mediatico che è vergognoso''. ''Il numero di atti di intolleranza in Italia è lo stesso dell'anno scorso. Solo che adesso fa notizia e fa notizia perché non hanno nessun altro argomento per attaccarci'', ha concluso sul tema.

Lavoro

"Questo decreto dà diritti ai lavoratori senza ledere quelli degli imprenditori, toglie i giovani dal precariato e che comincia a ridargli un po' di dignità"ha detto il ministro del lavoro Di Maio che ha poi proseguito dicendo che "è assurdo che chi si oppone a questo Decreto Dignità siano proprio i sindacati e la sinistra: quella sinistra e quei sindacati che dovevano difendere i diritti di chi lavorava e invece si oppongono al mio decreto portando avanti il disegno di chi vuole sfruttare i nostri ragazzi. Io non ci sto al ricatto o ce li fate sfruttare o ce ne andiamo all'estero. I nostri giovani devono lavorare in Italia con dignità e da ministro del lavoro porterò avanti questo obbiettivo". Parlando dei provvedimenti presi nel Decreto Dignità il ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha affermato che ''in Italia si è fatto il Jobs Act per far venire le grandi big Company internazionali a sfruttare la nostra gente, ed è per questo che si stanno ribellando contro il decreto dignità: non per fare gli interessi dei piccoli e medi imprenditori, ma per fare gli interessi dei soliti, i grandi, quelli che vengono dall'estero, che gli hanno dato qualche tangente in passato per avere lo sblocco di un autorizzazione edilizia e poi sfruttare i nostri ragazzi. Non ho nessun problema a dire queste cose qua'', ha concluso il ministro del lavoro.

''Non ho nessun problema a dire che io non sono d'accordo sulla liberalizzazione dei voucher'',  ha detto il ministro del Lavoro Luigi Di Maio durante il suo intervento a Pescaranel corso della manifestazione del M5S. ''Quanta gente è passata per i voucher negli ultimi 5-6 anni? - si è chiesto Di Maio - I voucher, se si dovevano fare, li abbiamo fatti con criterio, si dovevano fare per poche ore a settimana e per alcune categorie, solo per alcuni settori. Noi l'abbiamo fatto per le strutture alberghiere, per l'agricoltura, massimo un tot di dipendenti, massimo di ore, perché ci possono essere dei picchi di produzione, hai bisogno di più dipendenti per 2-3 giorni, ma se ne hai bisogno per 2-3 settimane ci sono altri tipi di contratti che garantiscono le persone; non ci sono solo i voucher, soprattutto se il voucher te lo danno la mattina e te lo metti in tasca e poi ti pagano in nero e tu glielo ridai quando vai via dal lavoro. Queste cose le conosciamo e metteremo al lavoro l'ispettorato del lavoro''

Vaccini

"Sui vaccini stiamo portando avanti quello che abbiamo sempre detto in campagna elettorale", ha detto Di Maio. "Abbiamo sempre detto che i bambini si devono vaccinare, che le famiglie che non vaccinano devono essere sensibilizzate a farlo ma allo stesso tempo non si può pensare di utilizzare la scuola come obbligo, perché questo meccanismo rischia non solo di continuare a non far vaccinare ma anche di escluderli da scuola".

Tav

 ''La Tav? E' nel contratto di governo. Ma sono anche contento che il ministro dell'economia francese che ho incontrato questa settimana abbia detto che capisce i miei dubbi sulla Tav Torino-Lione'', ha detto Di Maio

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D’Alfonso: In Abruzzo si voterà a novembre o dicembre

"Avevo già deciso a marzo. Quando si voterà in Abruzzo? A novembre o a dicembre". E' quanto ha dichiarato in una intervista al quotidiano 'La Repubblica' il presidente della Giunta abruzzese Luciano D'Alfonso, eletto senatore lo scorso marzo. La questione della incompatibilità tra presidente di regione e senatore per D'Alfonso ha tenuto banco per mesi fino alla delibera della Giunta delle elezioni e delle immunità del Senato che la scorsa settimana ha invitato D'Alfonso a optare entro tre giorni tra le due cariche. "Opto per il Senato dove, ora, si lavora a ritmo sostenuto Il 7 settembre farò un grande evento a Pescara per spiegare agli abruzzesi tutto quello che ho fatto durante la mia presidenza". Alla domanda perchè abbia aspettato 5 mesi per optare, consentendo alla regione di votare subito, D'Alfonso ha risposto che al Senato "da marzo a giugno, non c'è stata nessuna seduta e, anzi, c'era il rischio concreto di tornare alle urne. E poi ho sempre detto che avrei aspettato la convalida della giunta delle elezioni. Infatti adesso la giunta si è riunita". "Adesso riceverò la notifica sulla richiesta di opzione e a quel punto avrà tre giorni per decidere. Ma io avevo già deciso a marzo". Dicono che lei abbia atteso per far slittare il voto regionale al 2019, nel tentativo di sottrarlo alla sicura vittoria delle destre: "Ne dicono tante. Ma è una bugia. In Abruzzo si voterà a novembre o dicembre". Sul perchè abbia atteso così a lungo la risposta è stata: "c'erano tutta una serie di questioni amministrative da completare"

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Contratti a tempo determinato, la mappa regione per regione della Cgia di Mestre

L’incidenza percentuale più elevata dei contratti a termine sul totale dei lavoratori dipendenti occupati nel Paese si registra al Sud; i settori più interessati dalla presenza di questa tipologia contrattuale sono l’agricoltura, il turismo e il commercio; la fascia anagrafica maggiormente investita è quella giovanile (15-34 anni), anche se la nostra quota di lavoratori temporanei è inferiore al dato medio dell’Area euro. A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA che ha costruito l’identikit degli oltre 3 milioni  di lavoratori presenti in Italia che prestano servizio con un contratto a termine. “La crescita di questi contratti flessibili registrata negli ultimi 10 anni  – segnala il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – è correlata all’andamento dell’economia. Quando il Pil si abbassa il numero scende, quando l’economia torna a salire i precari aumentano. A nostro parere va segnalato che il notevole ricorso a questi contratti non è legato all’elevato numero degli stessi, ma a seguito di una crescita che è stata e che continua a risultare troppo modesta. Con variazioni del Pil molto contenute, infatti, non possiamo che ottenere una cattiva occupazione che abbassa la produttività complessiva del lavoro e conseguentemente anche i salari pro capite”.

Dalla CGIA ricordano che da quest’anno gli occupati presenti in Italia sono tornati stabilmente sopra i 23 milioni. Gli stessi che avevamo 10 anni fa, ma nel frattempo, a causa di una crescita asfittica, il monte ore lavorato è diminuito del 6 per cento (in termini assoluti pari a -2,7 miliardi di ore). Ciò vuol dire che la platea occupazionale è tornata ad essere la stessa, ma si lavora meno perché è aumentato il numero dei precari. “Per aumentare il numero dei lavoratori a tempo indeterminato – afferma il segretario della CGIA Renato Mason - bisogna tornare a crescere a livelli superiori al 2 per cento. E visto l’andamento generale dell’economia fortemente condizionato anche da un clima di sfiducia che continua ad attanagliare molti imprenditori, è necessario che il Governo abbassi le tasse sulle famiglie e sul lavoro e rilanci gli investimenti pubblici che sono scesi a livelli inaccettabili. Solo così possiamo creare le condizioni per rilanciare stabilmente il nostro Paese, anche dal punto di vista occupazionale”.

I dati provvisori relativi alla media del primo semestre di quest’anno indicano una crescita del peso degli occupati a tempo determinato che ha raggiunto il 16,6 per cento sul totale degli occupati dipendenti. In termini assoluti la media di questo primo semestre è stata pari a 2.964.000 unità. Al contrario, gli occupati a tempo indeterminato sono in flessione. L’aumento degli occupati a termine ha contribuito ad allargare la base occupazionale totale dei dipendenti che nei primi 6 mesi del 2018 è cresciuta, secondo i primi dati provvisori, del 2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017. Situazione critica, invece, per gli occupati indipendenti (autonomi) che nei primi 6 mesi del 2018 sono scesi dell’1,8 per cento. Nel complesso, nei primi 6 mesi del 2018 l’occupazione totale italiana (dipendente più indipendente) è comunque cresciuta dell’1,1 per cento.

Nel 2017, invece, la media degli occupati con un contratto a termine è stata pari a 2 milioni e 772 mila unità. Se in Italia l’incidenza percentuale di questi ultimi sul totale dei dipendenti occupati nel Paese è stata del 15,4 per cento, al Sud questa quota ha raggiunto il 19,3 per cento, contro il 14,8 per cento del Centro e il 13,7 per cento del Nord. A livello regionale la soglia più significativa la rileviamo in Calabria (21,8 per cento), in Sicilia (21,3 per cento) e in Puglia (20,7 per cento). Il Piemonte (12,8 per cento) e la Lombardia (11,3 per cento) sono i territori meno interessati da questa problematica. In termini assoluti, invece, la regione con il maggior numero di lavoratori con un contratto a termine è la Lombardia (394.200). I settori dove si registrano le quote più elevate di precari sul totale occupati sono quelli dove è maggiore la stagionalità. In agricoltura, ad esempio, la percentuale è pari al 60,5 per cento e nel commercio e negli alberghi/ristoranti è al 22,5 per cento. Significativa anche l’incidenza nel settore delle costruzioni (16,6 per cento) e nei servizi alla persona/imprese (12,3 per cento). Chiude il comparto dell’industria/artigianato dove la quota è all’11,8 per cento. In termini assoluti, invece, il macro-settore più coinvolto è quello dei servizi (1.130.800 unità) 

La fascia di età dove la presenza di questi lavoratori flessibili è maggiore è quella giovanile (15-34 anni). La quota sul totale degli occupati presenti in questa coorte è pari al 34,1 per cento. In quella tra i 35-64 anni è il 9,6 per cento e tra gli over 65 è il 7,8 per cento. In termini assoluti, ovviamente, è la fascia anagrafica tra i 35 e i 64 a registrarne il maggior numero: 1.272.200 unità

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Elezioni regionali, Bellachioma (Lega) non esclude alleanza con M5S

"Ribadisco che non era prevedibile un Governo Lega-Cinque Stelle, è successo, e questo vuol dire che in politica tutto può accadere. Questa sera a Pescara ci sarà Di Maio, e io dico quello che ha già detto il nostro segretario nazionale federale, Matteo Salvini, e cioè che con i Cinque Stelle non ci troviamo poi così male". Così il coordinatore regionale della Lega Abruzzo, Giuseppe Bellachioma in merito ai malumori nazionali con Forza Italia e su una possibile alleanza in Abruzzo con il M5s, alle prossime elezioni regionali, come al Governo Nazionale.

"Dobbiamo essere coerenti. L'ho detto e lo ripeto. Per quattro anni la Lega in Abruzzo, consapevole dei propri mezzi, ha sempre comunque appoggiato, in ogni situazione, in ogni condizione, anche a Teramo, il centrodestra. Se però poi il centrodestra, intendendo per centrodestra Forza Italia, applica la politica dei due forni, cioè in Abruzzo cercando una sponda e una colazione con la Lega, ma poi al Governo dalla mattina alla sera ci contrasta, e fa ostruzionismo e al tempo stesso cerca di fare resistenza, forse per loro anche legittimamente, credo che stiano sbagliando perché oggi in Parlamento rappresentano qualcosa. Il consiglio che posso dare perciò è che se continuano su questa strada, potrebbero anche diventare il nulla", ha detto ancora Bellachioma

'Le dimissioni di D'Alfonso dovrebbero arrivare lunedì. Se il presidente della Regione è coerente. La Giunta per le Elezioni ha dato una accelerata e questo anche per merito della Lega. La cosa che mi ha lasciato un po' perplesso è che questa notifica sia stata mandata attraverso una raccomandata e non una pec e non vorrei che qualcuno si renda irreperibile e aspetti la maturazione dei trenta giorni, per ricevere la raccomandata, perché poi i tre giorni scattano dalla notifica ufficiale", ha spiegato Bellachioma in merito alla dichiarazione di incompatibilità approvata a maggioranza dalla Giunta per le elezioni del Senato sul doppio incarico di Luciano D'Alfonso, governatore dell'Abruzzo e senatore eletto alle politiche lo scorso 4 marzo, chiamato a scegliere in 3 giorni. "Oggi - ha proseguito Bellachioma - presentiamo un nuovo step di adesioni alla Lega di nuovi amministratori locali, qualche indicazione in vista delle elezioni regionali, sperando che la Giunta per le Elezioni sia veramente efficace dell'ormai ex governatore D'Alfonso". 

Sulla polemica tra Lega da una parte e Forza Italia e anche Pd dall'altra, sulle recenti nomine all'Agir, l'Autorità regionale dei rifiuti che ha insediato i nuovi organismi, il deputato della Lega, Luigi D'Eramo, ha voluto chiarire la posizione del partito: "Noi abbiamo sempre detto che possiamo costruire una coalizione per vincere le elezioni regionali, con tutti quei soggetti politici e civici che non hanno nulla a che vedere con il Partito Democratico. La Lega non fa accordi con il Pd. La Lega non fa accordi con chi ha governato con il Partito Democratico e quindi sulla questione dell'Agir abbiamo semplicemente mantenuto un atteggiamento di estrema coerenza. Abbiamo chiesto di poter, attraverso una lista che fosse riconducibile al centro destra, esprimerci all'interno dell'assemblea, Forza Italia ha deciso invece di sposare l'offerta che gli era stata fatta da Luciano D'Alfonso, e noi in maniera coerente abbiamo detto no e abbiamo abbandonato l'assemblea. Non si possono - ha concluso Luigi D'Eramo - prendere in giro né gli elettori, né i cittadini. Noi vogliamo essere l'alternativa al malgoverno e al malsistema del Partito Democratico e lo faremo fino in fondo". 

 

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Imprese artigiane, segnali positivi dopo cinque anni

Torna a crescere, dopo cinque anni passati tutti a fare il conto delle perdite, il numero delle imprese artigiane abruzzesi. A sottolinearlo in una nota è la Cna Abruzzo che ha diffuso uno studio realizzato da Aldo Ronci su dati di Movimprese, relativo al secondo trimestre del 2018, tra aprile e giugno di quest’anno «le imprese artigiane hanno segnato un incremento di 39 unità, con un aumento percentuale dello 0,13%, valore molto molto vicino alla media nazionale dello 0,18%».

Il buon risultato centrato tra marzo e giugno, tuttavia, contrasta con le tendenze di più lungo periodo, ovvero quelle dei primi sei mesi dell’anno. A mettere sull’avviso è il presidente regionale della confederazione artigiana abruzzese, Savino Saraceni: «Se è vero che il secondo trimestre ha gettato uno squarcio di sereno sul mondo della micro-impresa, è vero anche che un’analisi sui primi sei mesi del 2018 mostra invece ancora gravi elementi di criticità, con un segno fortemente negativo per il nostro comparto, ovvero la perdita di ben 333 imprese».

In attesa che il futuro chiarisca se davvero si tratta di ripresa, non resta che guardare più in profondità i numeri del secondo trimestre 2018. Il risultato realizzato – dice lo studio di Ronci - si “spalma” sul territorio regionale in modo disomogeneo: così, alle buone performance del Teramano (+20), dell’Aquilano (+12) e del Pescarese (+10) fa da contraltare il risultato negativo del Chietino (-3). E quanto ai comparti produttivi, a guidare la piccola ripresa dell’artigianato - almeno per quel che riguarda gli aspetti quantitativi – sono stati settori quali i servizi alle persone (+25, con una forte impennata dalla provincia teramana), le attività manifatturiere (+15), i servizi alle imprese (+12). Mentre si conferma il decremento nei trasporti (-11) e quello ormai endemico delle costruzioni (-11), dove pure la provincia di Pescara si muove in controtendenza rispetto al resto del territorio (+8).

Nel manifatturiero, il secondo trimestre del 2018 ha messo in risalto i buoni risultati delle imprese alimentari (+13, dieci delle quali però a Teramo), della riparazione ed installazione di macchine (+11), dell’abbigliamento (+6). Decrescono, invece, quelle legate alla produzione di mobili (-5), di articoli in pelle (-4) e della riproduzione dei supporti registrati (-4). Dall’artigianato e la micro impresa al totale delle imprese: tra aprile e giugno l’Abruzzo ha segnato un incremento di 942 unità, mantenendo il ritmo di crescita degli ultimi cinque anni.

 

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Incompatibilità, tre giorni per la scelta di D’Alfonso

La Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, ha approvato, a maggioranza, la proposta formulata dalla vicepresidente, Grazia D'Angelo, a dichiarare l'incompatibilità della carica rivestita dal senatore Luciano D'Alfonso, presidente della regione Abruzzo, "fissando un termine di tre giorni per l'esercizio del diritto di opzione da parte del senatore interessato". Lo si legge in una nota stampa diramata dalla Giunta. La vicepresidente D'Angelo ha illustrato la proposta in qualità di coordinatrice del Comitato per l'esame delle cariche rivestite dai senatori. Nel comunicato si parla di un "articolato dibattito, nel corso del quale sono intervenuti i senatori Grasso, Bonifazi, Cucca, Crucioli, Ginetti, Urraro, Pillon, Giarrusso, Rossomando, Tesei, Gallicchio, De Falco, Evangelista e, infine, il Presidente Gasparri". 

I commenti

"Oggi la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato ha esaminato il caso D'Alfonso rilevando l'incompatibilità tra la carica di Presidente della Regione Abruzzo e quella di senatore. In seguito alle decisioni della Giunta ho inviato al senatore D'Alfonso una comunicazione con la quale lo si invita ad optare per una delle due cariche". Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri Presidente della Giunta.
 
"Il Pd in spregio alla Costituzione si è astenuto sull'incompatibilità di Luciano D'Alfonso, senatore e presidente della Regione Abruzzo. Noi e tutti gli altri gruppi abbiamo votato a favore". Lo affermano in una nota i senatori del M5S membri della Giunta per le Elezioni. "Se si fosse raggiunta l'unanimità sarebbe scattata una procedura accelerata da concludere in pochi giorni. In caso di dimissioni immediate da presidente della Regione, l'Abruzzo potrebbe tornare al voto entro l'anno. Gli abruzzesi hanno bisogno di una giunta operativa su tutte le emergenze e le priorità del territorio, non di un presidente assente", conclude la nota
 
"Democratici solo a parole: al momento di votare per la procedura d'urgenza relativa all'incompatibilita' di Luciano d'Alfonso, al tempo stesso senatore del Pd e presidente della Regione Abruzzo, gli esponenti del Partito Democratico all'interno della Giunta delle elezioni e delle immunita' parlamentari si sono rimangiati quanto dichiarato in precedenza e si sono astenuti. Una clamorosa marcia indietro rispetto a quanto da loro stessi annunciato, un pessimo segnale che evidenzia il terrore del Pd di tornare alle urne e di prendere un'ulteriore sonora sconfitta. Ancora una volta, antepongono gli interessi del partito e i calcoli politici alle istituzioni e alle aspettative dei cittadini in materia di democrazia e correttezza". Lo dichiarano, con una nota congiunta, i senatori della Lega Luigi Augussori, Emanuele Pellegrini, Simone Pillon e Donatella Tesei, componenti della Giunta delle elezioni e delle immunita' parlamentari.

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