Primo Piano

Studio Cresa sull’istruzione universitaria in Abruzzo

L’andamento delle immatricolazioni può essere analizzato con riferimento alla “residenza” degli studenti, che è una misura della propensione all’istruzione terziaria da parte dei neodiplomati (l’Italia è uno dei paesi con la più bassa incidenza di laureati sulla popolazione), oppure per localizzazione dei corsi di laurea, una misura del grado di attrattività delle università e dei territori in cui sono inserite (che vede recedere gli atenei meridionali anche a causa di una più intensa mobilità territoriale all’atto dell’iscrizione degli studenti). L’Abruzzo rispecchia tali tratti distintivi.

I dati più recenti indicano un recupero ma le perdite accumulate in più di un decennio sono notevoli, soprattutto al Centro e al Sud. L’avanzamento nel grado di istruzione e la mobilità degli studenti universitari hanno forti implicazioni per lo sviluppo locale. Tuttavia, cosa succede se la migrazione degli studenti all'interno di un paese segue solo un flusso unidirezionale da certe regioni verso altre? E ancora: come si spiega questo andamento?

Dopo una fase di declino durata oltre un decennio (64.000 immatricolati in meno, -20%), nel 2014 le immatricolazioni nelle università italiane hanno ripreso a crescere. Il calo degli immatricolati abruzzesi (-40%) è stato più consistente della media nazionale (solo in provincia di Teramo la flessione è stata relativamente meno intensa). A L’Aquila, il calo delle immatricolazioni ha interessato maggiormente i più giovani (18-20 anni). Su questo andamento ha pesato il venir meno di alcuni effetti della riforma del 3+2, che aveva alimentato un temporaneo aumento degli studenti con pregresse esperienze di lavoro, in Italia strutturalmente molto pochi. Il calo ha però coinvolto anche i più giovani, per i quali ha pesato soprattutto la debole dinamica demografica e l’aumento dell’incidenza dei giovani immigrati (al Nord soprattutto), i cui tassi di immatricolazione sono molto più bassi della media. Si è tuttavia ridotta anche la propensione a proseguire gli studi dei giovani di nazionalità italiana. All’origine vi sono fattori collegati alla crisi economica (forte calo del reddito familiare, crescita del rapporto tra tasse universitarie e redditi medi, riduzione del sostegno al diritto allo studio).

Le immatricolazioni sono diminuite soprattutto negli atenei del Mezzogiorno, anche per un’accresciuta propensione tra gli immatricolati a spostarsi verso gli atenei del Nord. Questa accresciuta mobilità territoriale ha contribuito ad ampliare i divari territoriali (il calo per gli atenei meridionali è stato più ampio di quello fatto registrare dai residenti nel Mezzogiorno e per oltre il 70% tale flessione ha interessato i giovani tra i 18 e i 20 anni). Lo spostamento coinvolge oggi circa un terzo degli studenti del Sud mentre la quota di neodiplomati abruzzesi che si dirige verso università del Centro-Nord è passata in un decennio dal 25% al 40%. Un decennio fa, mentre per gli studenti aquilani la mobilità a più lungo raggio verso le università settentrionali era pressoché trascurabile (2% delle immatricolazioni) essa appariva già particolarmente diffusa tra i residenti nelle province di Chieti e Pescara (9%) e in misura inferiore a Teramo (6%). Nel contempo, si è ridotto l’interesse verso gli atenei regionali, azzerando di fatto il saldo migratorio positivo di cui l’Abruzzo ha a lungo beneficiato.

 Il recente, seppur modesto, miglioramento di questo quadro, sia con riferimento alle condizioni di reddito delle famiglie sia all’impegno statale per il sostegno allo studio, ha comportato anche una certa ripresa delle immatricolazioni, in particolare nel Nord ma anche nelle regioni meridionali. Nelle regioni meridionali la riallocazione delle quote di mercato ha sfavorito le università più periferiche ma anche le principali università abruzzesi. Gli atenei dell’Aquila e Pescara hanno perduto posizioni importanti in tutti e tre i bacini di provenienza: in particolare, l’’università D’Annunzio, pur confermandosi come la principale sede di riferimento per gli studenti provenienti dal Mezzogiorno, mostra un arretramento di 7 punti percentuali rispetto a dieci anni prima mentre L’Aquila vede sostanzialmente dimezzarsi il proprio peso. Teramo sembra invece accrescere moderatamente il proprio peso soprattutto come attrattore di studenti dalle regioni centrali.

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Un nonno su tre aiuta il bilancio domestico

In piu' di una famiglia su tre (37%) i nonni aiutano il bilancio domestico e la loro presenza viene considerata positiva anche per il contributo affettivo e sociale che offrono ogni giorno. E' quanto emerge da una rilevazione della Coldiretti sul proprio sito web in relazione alla Festa dei Nonni che in Italia riguarda circa 12 milioni di persone. La presenza di un pensionato in casa viene considerata dal 37 per cento degli italiani un fattore determinante per contribuire al reddito familiare nonostante il 63,1% dei pensionati prenda meno di 750 euro al mese secondo dati Inps, mentre il 35 per cento guarda ai nonni come un valido aiuto per seguire i bambini fuori dall'orario scolastico. C'e' poi un 17 per cento che ne apprezza i consigli e l'esperienza, ed un 4 per cento che si avvantaggia del loro sostegno lavorativo a livello domestico. Ma c'e' anche un residuo 7% di italiani che considera i pensionati un peso o un ostacolo. 

. La presenza dei nonni e' sempre piu' importante anche rispetto alla funzione fondamentale di conservare le tradizioni alimentari e guidare i piu' giovani verso abitudini piu' salutari nelle scuole e nelle case. Uno stile nutrizionale - ricorda Coldiretti - basato sui prodotti della dieta mediterranea come pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari che ha consentito una speranza di vita tra le piu' alte a livello mondiale pari a 80,6 per gli uomini e a 85 per le donne. 

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Istat: Occupazione al 59% ad agosto

Dopo il calo dei due mesi precedenti, la stima degli occupati ad agosto 2018 torna a crescere (+0,3% su base mensile, pari a +69 mila unità). Il tasso di occupazione raggiunge il 59%. L'aumento congiunturale dell'occupazione riguarda donne e uomini e si distribuisce tra le persone maggiori di 25 anni. Nell'ultimo mese si stima una crescita dei dipendenti: i permanenti recuperano parzialmente il calo dei due mesi precedenti (+50 mila), quelli a termine continuano a crescere (+45 mila), mentre calano gli indipendenti (-26 mila).

Per il secondo mese consecutivo, la stima delle persone in cerca di occupazione è in forte diminuzione (-4,5%, pari a -119 mila unità). Il calo della disoccupazione si distribuisce su entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età. Il tasso di disoccupazione scende al 9,7% (-0,4 punti percentuali su base mensile), mentre aumenta lievemente quello giovanile che si attesta al 31,0% (+0,2 punti). Ad agosto si stima un aumento degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,3%, pari a +46 mila unità). L'aumento coinvolge principalmente gli uomini e si distribuisce in tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni. Il tasso di inattività sale al 34,5% (+0,1 punti percentuali).

Nonostante la flessione registrata a giugno e luglio, nel trimestre giugno-agosto 2018 si stima comunque una crescita, seppure lieve, degli occupati rispetto al trimestre precedente (+0,2%, pari a +54 mila). L'aumento interessa entrambe le componenti di genere e le persone maggiori di 35 anni, concentrandosi principalmente tra gli ultracinquantenni. Nel trimestre crescono in misura intensa i lavoratori a termine (+3,5%, +105 mila), mentre calano sia i dipendenti permanenti (-44 mila) sia, lievemente, gli indipendenti (-7 mila). Alla crescita degli occupati nel trimestre si accompagna il notevole calo dei disoccupati (-5,5%, pari a -154 mila) e l'aumento – meno ampio - degli inattivi (+0,4%, +57 mila).

 Su base annua, ad agosto l'occupazione cresce dell'1,4%, pari a +312 mila unità. L'espansione interessa uomini e donne e si concentra fortemente tra i lavoratori a termine (+351 mila); in lieve ripresa anche gli indipendenti (+11 mila), mentre calano i dipendenti permanenti (-49 mila). Nell'anno, aumentano gli occupati ultracinquantenni (+393 mila), mentre calano nelle altre classi d'età. Al netto della componente demografica si stima comunque un segno positivo per l'occupazione in tutte le classi di età. Nei dodici mesi, a fronte della crescita degli occupati si stima un forte calo dei disoccupati (-14,8%, pari a -438 mila) e un lieve aumento degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,3%, +37 mila).

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Nasce l’Osservatorio Turistico della Regione Abruzzo

L'Assessore Giorgio D'Ignazio ha insediato l'Osservatorio Turistico della Regione Abruzzo(OTRA), composto dalle organizzazioni di categoria degli operatori turistici. L'Osservatorio avrà compiti di studio, analisi e monitoraggio delle dinamiche economico-sociali d'interesse turistico del Brand Abruzzo, al fine di fornire preziosi indicatori quanti-qualitativi agli enti pubblici e agli operatori privati per aggiornare ed adeguare costantemente le policy turistiche. Coerentemente con questi scopi, l'Osservatorio andrà a realizzare indagini su temi non adeguatamente indagati dalla statistica ufficiale e a raccogliere documenti, ricerche e indagini prodotte dai più autorevoli soggetti nazionali e internazionali, anche al fine di valutare il livello di competitività del Sistema Turistico Abruzzese.

"Sappiamo bene - ha dichiarato l'Assessore - e da molti anni che la ricerca e più in generale l'informazione sul turismo e sull'economia turistica in Italia rappresentano una galassia ampia ed eterogenea, nella quale risulta spesso difficile. Molto si è detto sulle varie problematiche che derivano dalla presenza di fonti di informazione diverse, e spesso discordi, che sicuramente non aiutano gli operatori e gli amministratori ad avere una lettura chiara e univoca della realtà e dei fenomeni turistici in atto, come è avvenuto di recente quando un'organizzazione ha diffuso dati non veritieri creando un ingiustificato allarmismo". Quindi, secondo D'Ignazio il compito dell'OTRA non sarà solo produrre informazione ma anche riunire e diffondere la conoscenza esistente. OTRA creerà un sistema circolare, rendendo accessibile e facilmente fruibile al pubblico, specializzato e non, l'esito delle proprie ricerche e dei dati. Tutti i documenti derivanti da questa attività saranno pubblicati costantemente sulla "sezione turismo" del portale istituzionale della Regione Abruzzo. 

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Rapina in villa a Lanciano, fermato un quinto uomo

 E' stato rintracciato e fermato alla periferia di Lanciano, nella tarda serata di ieri, il quinto uomo ritenuto componente della banda che ha compiuto la rapina nella villa dei coniugi Martelli all'alba di domenica scorsa. L'uomo, un romeno di 26 anni, si nascondeva nelle campagne pattugliate ieri pomeriggio nel corso dell'operazione congiunta di Polizia e Carabinieri nella frazioni di Rizzacorno, Colle Campitelli e Sant'Onofrio. Una volta bloccato è stato condotto nella caserma dei Carabinieri della compagnia di Lanciano e sottoposto a fermo di polizia giudiziaria. Intanto ulteriori dettagli sono stati forniti sull'uomo arrestato poco prima, nell'ambito della stessa operazione, con l'accusa di favoreggiamento: si tratta di un romeno di 48 anni. Si tratterebbe di una persona che non è coinvolta nella rapina di domenica scorsa. Avrebbe però aiutato un quinto componente della banda, attualmente ricercato in quanto potrebbe aver fatto da 'palo'.

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Processo per la discarica di Bussi, cancellate le condanne in Cassazione

Quattro imputati assolti "per non aver commesso il fatto", e 6 posizioni cadute in prescrizione relative al reato di disastro ambientale colposo aggravato. Questa la decisione presa dalla quarta sezione penale della Cassazione nel processo sulla mega discarica di rifiuti tossici di Bussi sul Tirino, in provincia di Pescara. Un verdetto che ribalta la sentenza d'appello, in cui erano state inflitte 10 condanne a pene - coperte interamente da indulto - comprese tra 2 e 3 anni. La Corte ha rigettato inoltre 6 ricorsi con cui chi era stato assolto in appello in base all'articolo del codice di procedura penale che ricalca la vecchia formula dell'insufficienza di prove chiedeva l'assoluzione con formula piena.

Revocate le statuizioni civili (restituzioni e risarcimenti danni) accordate dalla Corte d'assise d'appello dell'Aquila nell'ambito del processo sulla mega discarica di rifiuti tossici di Bussi sul Tirino, in provincia di Pescara. E' una delle decisioni contenute nella sentenza emessa stasera dalla quarta sezione penale della Cassazione. I giudici di secondo grado avevano invece stabilito per le parti civili - tra cui la presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero dell'Ambiente, la Regione Abruzzo e numerose associazioni ambientaliste - provvisionali di poco inferiori ai 4 milioni di euro.

- "E' una sentenza che, a mio avviso, non da' spazio piu' per nessun tipo di richiesta risarcitoria. Secondo me sara' difficilissimo ottenere anche in sede amministrativa qualche risultato per il territorio sulla bonifica. E' una sentenza tombale che sostanzialmente dice non e' successo niente. E' come se niente fosse stato". Cosi' Cristina Gerardis, dell'avvocatura dello Stato, commenta la decisione della Cassazione sulla mega discarica di rifiuti tossici di Bussi sul Tirino, in provincia di Pescara. "Tutto quello che e' rimasto seppellito li' - aggiunge - lo ripulira' lo Stato". "La prescrizione - commenta Augusto De Sanctis, del Forum H2O - e' il disastro della giurisprudenza italiana. Adesso bisogna puntare sulla bonifica e, visto che l'aspetto penale che riguardava dei singoli cittadini ha portato a prescrizioni, oltre che assoluzioni, auspichiamo che il ministro valuti attentamente la possibilita' di seguire la via civile verso almeno le aziende che riterra' opportuno eventualmente individuare per una questione risarcitoria".

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Studio Cgia, la malaburocrazia costa 31 miliardi di euro

"La mala burocrazia sottrae ai piccoli imprenditori sempre più tempo e risorse per compilare un numero debordante di adempimenti, di certificati e per onorare una moltitudine di scadenze disseminate lungo tutti i 12 mesi: questa criticità costa al sistema delle Pmi italiane 31 miliardi di euro ogni anno". A dirlo è l'Ufficio studi della Cgia che ha ripreso i dati dell'ultima rilevazione effettuata qualche anno fa dal Dipartimento della Funzione Pubblica - Presidenza del Consiglio dei Ministri. "Una cifra spaventosa - dichiara il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo - in parte imputabile anche al cattivo funzionamento della macchina pubblica che ormai sta diventando la principale nemica di chi fa impresa. Sempre più soffocate da timbri, carte e modulistica varia, questa Via Crucis quotidiana costa a ognuna di queste Pmi mediamente 7.000 euro all'anno".In particolare la Cgia fa riferimento all'ultima indagine condotta dalla Commissione Europea sulla qualità della Pubblica Amministrazione su 192 territori dell'Ue, realizzata nel 2017, in cui le principali regioni del Centro-Sud d'Italia compaiono per otto volte nella classifica dei peggiori 20, con la Calabria che si classifica al 190/o posto. Il territorio italiano migliore, relegato al 118/o posto a livello europeo, è il Trentino Alto Adige, seguito a pari merito da altre due regioni del Nordest, l'Emilia Romagna e il Veneto al 127/o e 128/o posto, poi la Lombardia al 131/o posto e il Friuli Venezia Giulia al 133/o.Dai dati della Banca Mondiale (Doing Business 2018), infine, Cgia segnala che tra i 19 paesi dell'Area Euro l'Italia si posiziona al 14/o posto sulla facilità di fare impresa. IN particolare, siamo all'ultimo posto sia per quanto riguarda il costo per avviare un'impresa (13,7% sul reddito pro capite), sia per l'entità dei costi necessari per recuperare i crediti nel caso di un fallimento (22% del valore della garanzia del debitore), al terzultimo posto sia per quanto riguarda il numero di ore annue necessarie per pagare le imposte (238) sia per il numero di giorni indispensabili per ottenere una sentenza commerciale (1.120 giorni). Occupiamo il quart'ultimo posto per giorni necessari per ottenere il permesso per la costruzione di un capannone (227,5 giorni), mentre ci collochiamo al sestultimo posto per le spese in una disputa commerciale (23,1% del valore della merce).

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Turismo, undici milioni di euro per le imprese dell’Abruzzo

Undici milioni di euro a disposizione delle imprese turistiche abruzzesi, attraverso il rifinanziamento della legge 77 del 2000, che prevede interventi a sostegno delle aziende che operano nel settore. Tra gli obiettivi del piano è quello di favorire investimenti per l'aumento degli standard di qualità e la riduzione del rischio sismico, la sostenibilità ambientale, l'accessibilità per i turisti con disabilità motorie e sensoriali, il riutilizzo del patrimonio edilizio esistente, la diffusione della cultura della qualità. Il programma operativo 2018, il cui bando sarà pubblicato sul Burat nei prossimi giorni, è stato illustrato stamani nel corso di una conferenza stampa a PESCARA dal presidente vicario della Regione, Giovanni Lolli, e dall'assessore al turismo, Giorgio D'Ignazio. Destinatari degli interventi sono gli alberghi con almeno sette camere, le residenze turistiche alberghiere con almeno sette unità abitative, gli alberghi diffusi, i campeggi e i villaggi turistici, le case per ferie, le residenze di campagna (come definite dalla legge regionale 75 del 1995), gli ostelli della gioventù, i rifugi montani ed escursionistici, gli stabilimenti balneari. Nella valutazione dei progetti sono previste premialità per i Comuni del Distretto del Gran Sasso, della Maiella Madre e Aree Interne. Ai centri dell'area Basso Sangro-Trigno, è invece riservata una quota di 2 milioni di euro del fondo, che in caso di mancato utilizzo, sarà utilizzata per finanziare iniziative sugli altri territori. "Nelle prossime settimane - sottolinea Lolli - porteremo sui tavoli nazionali una serie di iniziative, delle quali abbiamo già parlato con il ministro. Vale a dire la definizione dell'applicazione della Direttiva Bolkenstein sulle concessioni balneari, che sta frenando gli investimenti da parte delle imprese per mancanza di certezze normative; un piano di investimenti per il rinnovo degli impianti di risalita in montagna; l'istituzione di un fondo di garanzia speciale a sostegno degli investimenti delle imprese turistiche". D'Ignazio si concentra sull'opportunità rappresentata dal bando e sottolinea che "proprio per incentivare la presentazione delle domande abbiamo già calendarizzato una serie di incontri specifici sul territorio, mentre gli uffici del Dipartimento Turismo della Regione, come sempre, saranno a disposizione degli operatori per fornire tutta l'assistenza nella predisposizione delle istanze".

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Rapina in villa a Lanciano, preso il quarto uomo

E' stato preso dalla Polizia il quarto appartenente alla banda che ha aggredito nella loro villa a Lanciano, in provincia di Chieti, i coniugi Martelli. E' stato tradito dal tentativo di vendere uno degli orologi che aveva rubato nella villa. L'uomo, un romeno, e' stato arrestato dagli uomini dello Sco e della squadra mobile a Caserta. L'uomo avrebbe tentato di entrare in contatto con alcuni circuiti di ricettatori, nella speranza di piazzare l'orologio e ottenere del denaro probabilmente per proseguire la fuga. Il tentativo ha permesso agli investigatori di rintracciarlo nella zona di Caserta, dove e' stato arrestato.

"Da qualche ora avevamo sotto controllo l'autovettura dei rapinatori per una serie di reati contro il patrimonio che in passato erano avvenuti in zona, anche con atti violenti", aveva riferito a Lanciano in conferenza stampa il colonnello Florimondo Forleo, comandante provinciale dei carabinieri di Chieti. "Avevamo iniziato da mesi un'attività investigativa che aveva permesso di identificare un gruppo di romeni responsabili almeno di sei furti e spaccate sul territorio: le indagini ci hanno permesso di fare collegamenti", aveva aggiunto Forleo.La banda di romeni ritenuta responsabile della cruenta aggressione ai danni di Martelli e della moglie Niva Bazzan era finita nel mirino dei Carabinieri a seguito di sei furti con spaccata commessi sul territorio nelle ultime settimane a bar, tabacchi e benzinai.Il dirigente dello Sco di Roma, Alfredo Fabbrocini, sempre in conferenza stampa, prima della cattura del quarto sospettato, aveva sottolineato che i rapinatori "avevano portato via dalla rapina 1990 euro, la disperazione di quella famiglia valeva per loro solo 1990 euro, un ritiro al bancomat fatto con la macchina della famiglia, quasi a essere sfregianti"."E' stato un rischio enorme ieri, se non avessimo avuto gli elementi per trattenerli sarebbero fuggiti, stavano lasciando il territorio nazionale e avremmo perso", ha detto il dirigente di polizia. "Non potevamo permetterci questo fallimento che se accade accompagna un investigatore tutta la vita, invece, congiuntamente con la procura, abbiamo azzardato e abbiamo avuto uno splendido risultato che ha dato giustizia a due persone che mai avrebbero immaginato che una cosa del genere poteva loro accadere a casa", ha proseguito Fabbrocini in conferenza stampa.Il quarto rapinatore catturato, il 26enne Alexandru Bogadan Colteanu, era un soggetto già noto alle forze dell’ordine che erano sulle sue tracce anche per precedenti reati: aveva già un provvedimento pendente da Napoli. Il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini si è subito complimentato con le forse dell'ordine. Questo il suo commento su fb, a caldo, poco dopo la notizia del quarto uomo della gang finito nella mani della polizia: "Preso anche il quarto rapinatore straniero infame, pare il tagliatore di orecchie, bene!".

 

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Rapina in villa a Lanciano, fermati tre romeni

Hanno impiegato solo tre giorni gli investigatori per fermare tre persone sospettate di essere coinvolte nell'assalto alla villa di Carlo Martelli e Niva Bazzan, i coniugi di Lanciano pestati a sangue durante una rapina. Carabinieri e Polizia hanno fermato tre romeni, in un'operazione congiunta durante la quale hanno bloccato due di loro a bordo di una Golf nera, l'auto che sarebbe stata usata per il colpo all'alba di domenica scorsa, mentre stavano probabilmente tentando la fuga, forse verso la Romania. In tasca avevano 3.400 euro; un terzo uomo è stato raggiunto in un palazzo del centro di Lanciano dove è arrivata poi la Polizia Scientifica da Ancona per analizzare guanti e cappucci, un quarto è riuscito a fuggire. A carico dei tre, giovani fra i 20 e i 25 anni, informa la Procura di Lanciano, "sono stati raccolti gravi e concordanti indizi di colpevolezza. Le indagini hanno consentito in pochissimi giorni di acquisire elementi di reità nei confronti dei cittadini stranieri per i reati di rapina, sequestro di persona, lesioni gravissime, porto d'arma". I tre giovani "erano già monitorati per ipotesi investigative relative a reati contro il patrimonio". Nella notte le forze dell'ordine, "già sulle tracce dei malviventi, ritenendo concreto il loro possibile allontanamento dal territorio nazionale" hanno deciso di accelerare le investigazioni. Dopo gli interrogatori dei tre fermati, in commissariato a Lanciano, le indagini proseguono, anche tenendo conto delle testimonianze delle vittime di altre rapine violente compiute in zona nell'ultimo anno. Per introdursi nella villa i rapinatori non hanno utilizzato chiavi, ma hanno forzato il lucchetto di una grata che accede direttamente alla taverna. Da qui poi sono saliti al piano superiore dove hanno sorpreso i coniugi nel sonno. "La notizia degli arresti mi rende più sereno e mi restituisce una maggiore tranquillità. Adesso desidero recuperare al più presto la normalità della mia vita e la dimensione di riservatezza che l'ha sempre caratterizzata" ha commentato dal suo letto d'ospedale Carlo Martelli (poi dimesso in serata), chirurgo cardiovascolare e fondatore a Lanciano della sezione Anffas, l'Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità, invitando ora a spegnere i riflettori su di lui, dopo la testimonianza per "dovere di cittadino".

 

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Primi tre arresti nell'ambito delle indagini sulla violenta rapina ai coniugi Martelli, a Lanciano, in provincia di Chieti. Fermati tre cittadini rumeni. Gli indagati stavano per partire con l'auto usata per l'assalto alla villa. Gli arrestati, in base a quanto emerso, sono due fratelli e un cugino di nazionalita' romena, di eta' compresa tra i 20 e i 30 anni. Sono stati bloccati mentre si preparavano a fuggire in auto.

Polizia e carabinieri sarebbero sulle tracce di altri componenti la banda. Determinante e' stata la testimonianza di un uomo vittima del gruppo nei mesi scorsi.

Mentre è ancora in corso l'operazione di arresti dei rapinatori in villa gli investigatori hanno già sequestrato una Golf di colore nero con targa romena con la quale alcuni elementi della banda hanno cercato di fuggire. L'auto è stata portata al Commissariato di Lanciano per essere analizzata per trovare dei riscontri validi attraverso impronte digitali e tracce biologiche

 Nelle indagini sulla rapina in villa sarebbe coinvolta anche una donna romena vicina ai banditi identificati. Il suo coinvolgimento nella sanguinaria irruzione in casa dei coniugi Martelli non sarebbe diretto ovvero non avrebbe partecipato all'assalto; secondo le forze dell'ordine potrebbe aver fornito elementi utili ai connazionali in quanto collaboratrice familiare dei Martelli. I ladri per introdursi nella villa non hanno utilizzato chiavi, ma hanno forzato il lucchetto della grata-boccaporto che accede direttamente in taverna. Da qui poi sono saliti al piano superiore dove hanno colto i coniugi nel sonno

"Io li perdono perché questo mi aiuterà a recuperare serenità, ma lo Stato non li deve perdonare". Lo ha confidato, durante la visita ricevuta in ospedale a Lanciano, da parte del prefetto di Chieti, Antonio Corona, Niva Bazzan, la moglie di Carlo Martelli, mutilata a un orecchio dai banditi che hanno aggredito lei e il marito. Il prefetto, insieme al dg della Asl Lanciano Vasto Chieti, Pasquale Flacco, al direttore della Chirurgia, Lorenzo Mazzola, al sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, e al presidente del Consiglio comunale, Leo Marongiu, ha fatto visita anche a Carlo Martelli. L'incontro, già concordato ieri, è avvenuto mentre si diffondeva la notizia dell'arresto di alcuni componenti della banda. "La vicenda che vi ha visto coinvolti è stata un duro colpo per tutti noi", ha commentato Corona sottolineando la gravità delle azioni commesse dai malviventi "impressionati anche dal livello spropositato di violenza che è stata usata". Da parte di Martelli l'invito, ora, a spegnere i riflettori su di lui, dopo la testimonianza per "dovere di cittadino".

"Coniugi massacrati a Lanciano, in manette tre rumeni che stavano fuggendo con i soldi rubati. Grazie alle nostre Forze dell'Ordine, queste bestie devono marcire in galera! #tolleranzazero". Lo scrive il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, su Twitter

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