Primo Piano

Bufera nel centrodestra per la lista dell’Udc

«Apprendo con stupore e rabbia che nelle liste dell’Udc sono stati i candidati Scoccia e Olivieri, nonostante il fatto che i partiti della coalizione di centrodestra avessero posto un veto politico sono loro presenza. I dirigenti dell'Udc avevano dato la loro parola sul fatto che avrebbero rispettato le indicazioni della coalizione e come candidato presidente designato dal centrodestra mi ero fatto veramente di tale accordo. Prendo atto che è stata tradita la parola data e la fiducia riposta, e che qualcuno ha voluto fare un grave e stupida forzatura che non può che portare, come conseguenza inevitabile, l'esclusione dell'Udc dalla coalizione della futura maggioranza in Consiglio Regionale. Il tempo dei sotterfugi, degli imbrogli e dei trasformismi deve finire. Mi dispiace che tanti candidati in buona fede dell'Udc e rispettabili esponenti di diversi movimenti che compongono la lista dell'Udc, a partire dal movimento Idea di Gaetano Quagliariello, siamo rimasti coinvolti in questo deprecabile giochino a causa di qualche irresponsabile». Lo dichiara in una nota Marco Marsilio, candidato del centrodestra per il Consiglio regionale.

L'appoggio di Gianluca Zelli (Azione Politica)

“Siamo con il nostro presidente, Marco Marsilio, e andiamo avanti col nostro progetto al suo fianco”. Così Gianluca Zelli, coordinatore regionale di Azione Politica, in riferimento alle dichiarazioni rese da Marsilio. “È intollerabile il ‘colpo di mano’ di alcuni esponenti della lista UDC al momento della presentazione. Il governo della Regione Abruzzo - sottolinea Zelli - richiede compattezza, lealtà e comunione d’intenti.  Le decisioni del nostro candidato sono anche le nostre”.

Quagliariello (Idea): su candidati imboscata di cui ero all'oscuro

“In nessun momento e in alcun modo né il sottoscritto né rappresentanti di ‘Idea’ sono stati informati del cambiamento della lista rispetto a quella che era stata concordata stanotte, prima che fosse affidata a quanti si erano assunti la responsabilità politica, formale e materiale del deposito”. Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello, leader di ‘Idea’. “Ho sempre detto pubblicamente – prosegue - che ritenevo ingiustificati i veti posti dalla Lega alle candidature di Olivieri e Scoccia: in particolare quest’ultima ha una personalità che, per civiltà, non può essere considerata assorbita da quella dell’uomo che ha sposato. Ritengo però che a una scelta sbagliata non si risponde con una imboscata, soprattutto – conclude Quagliariello - se questa viene compiuta tradendo un accordo con il candidato presidente e senza che gli alleati della stessa lista ne siano messi al corrente”. 

Pagano (Forza Italia): si impone una riflessione

“Gli accordi intercorsi tra i partiti di centrodestra per la composizione delle liste elettorali prevedevano una serie di regole che tutti si erano impegnati a rispettare. Il fatto nuovo emerso nelle scelte dell'Udc impone una indifferibile e immediata riflessione. A questo punto il candidato presidente Marco Marsilio, in qualità di garante della coalizione,  dovrà farsi carico della convocazione urgente di un tavolo politico con tutte le componenti di centrodestra.”

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Elezioni regionali. Sono otto le liste a sostegno della candidatura di Giovanni Legnini

Sono state depositate questa mattina le otto liste a sostegno della candidatura a presidente di Giovanni Legnini. Si tratta di quattro liste civiche senza alcun riferimento ai partiti e altre tre liste civiche aperte promosse da forze politiche e dalla lista del PD.

1. Lista LEGNINI PRESIDENTE composta da espressioni del mondo, della cultura e della formazione, del lavoro e delle professioni.
2. Lista Abruzzo IN COMUNE CON LEGNINI PRESIDENTE composta da amministratori locali di ogni estrazione politica e civica.
3. Lista CENTRISTI PER L'EUROPA SOLIDALI E POPOLARI CON LEGNINI, composta dall’impegno politico dei cattolici e del mondo delle associazioni e del volontariato sociale.
4. Lista ABRUZZO INSIEME, civica promossa dal Dottor Donato Di Matteo ed altri.
5. Lista + ABRUZZO, una civica promossa da +EUROPA e CIVICA POPOLARE , la lista di Beatrice Lorenzin che a livello regionale ha come riferimento l'ex sotto segretario Federica Chiavaroli
6. Lista AVANTI ABRUZZO,  civica promossa dai socialisti liberali e Italia Dei valori
7. LISTA PROGRESSISTI CON LEGNINI, SINISTRA ABRUZZO LeU, promossa da art. 1
8. Lista PD.

“Abbiamo conseguito un risultato straordinario con l’adesione di 233 candidati di ogni estrazione culturale, politica, territoriale e sociale in otto liste. Intendo ringraziarli uno per uno, poichè hanno voluto con generosità mettere a disposizione la loro esperienza e il loro tempo in nome del nuovo progetto politico che abbiamo voluto promuovere. L’appello alla società civile che rivolsi il 10 dicembre, è risultato dunque, largamente accolto e ciò mi carica di responsabilità, nel dover rappresentare una squadra così forte e motivata di passione e mi dà ulteriore energia per affrontare la competizione elettorale. Si è dunque realizzata quella nuova alleanza per l’Abruzzo tra le molteplici espressioni della società civile e le più importanti culture politiche appartenenti all’area progressista, cattolica e liberale. Domani mattina alle 11.30 sarò all'inaugurazione del comitato elettorale della lista civica Abruzzo Insieme a Pescara e nel pomeriggio incontrerò a porte chiuse tutti i candidati delle liste che sostengono la mia candidatura a presidente, a Francavilla a Palazzo Sirena, per programmare i 30 giorni di campagna elettorale durante i quali intendiamo condividere con i cittadini abruzzesi i contenuti del progetto politico e del futuro governo regionale. Ci siamo candidati in tantissimi per vincere le elezioni e cambiare in profondità la nostra regione ", afferma Giovanni Legnini, candidato alla carica di presidente della Regione Abruzzo. 

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Qualità pubblica amministrazione, l’Abruzzo agli ultimi posti secondo Eurobarometro

Nell'eurozona solo la Grecia sta peggio dell'Italia per quanto riguarda la Pubblica amministrazione. E' il risultato dell'elaborazione, riferita al 2017, realizzata dalla Cgia di Mestre su dati della Commissione europea che riguardano l'indice sulla qualità dei servizi offerti dagli uffici pubblici dei 19 Paesi che utilizzano la moneta unica. Se la Finlandia, i Paesi Bassi e il Lussemburgo occupano i tre gradini del podio, Slovacchia, Italia e Grecia, invece, si collocano nelle parte più bassa della graduatoria

"Sarebbe comunque sbagliato generalizzare, non tutta la nostra amministrazione pubblica è di bassa qualità. La sanità al Nord, molti settori delle forze dell'ordine, diversi centri di ricerca e istituti universitari - afferma il coordinatore dell'Ufficio studi degli Artigiani, Paolo Zabeo - assicurano delle performance che non temono confronti con il resto d'Europa". Tuttavia, continua Zabeo, il livello medio complessivo è preoccupante. "L'incomunicabilità, la mancanza di trasparenza, l'incertezza giuridica e gli adempimenti troppo onerosi - rileva - hanno generato una profonda incrinatura, soprattutto nei rapporti tra le imprese e i pubblici uffici, cha ha provocato l'allontanamento di molti operatori stranieri che, purtroppo, non vogliono più investire in Italia anche per l'eccessiva ridondanza del nostro sistema burocratico". Ad avvalorare la posizione di coloro che sostengono che per il sistema Paese è imprescindibile avere una macchina statale che funziona bene, sono particolarmente interessanti anche i dati elaborati dall'Ocse. Secondo l'organizzazione internazionale, infatti, la produttività media del lavoro delle imprese italiane è più elevata nelle zone con una più efficiente amministrazione pubblica. 

Altrettanto preoccupanti sono i risultati che emergono dalla periodica indagine campionaria condotta da Eurobarometro (Commissione europea) sulla complessità delle procedure amministrative che incontrano gli imprenditori dei 28 Paesi dell'Unione. L'Italia si trova al quarto posto di questa graduatoria, con l'84% degli intervistati che dichiara che la cattiva burocrazia è un grosso problema. Solo la Grecia, la Romania e la Francia presentano una situazione peggiore della nostra, mentre il dato medio dell'Unione europea si attesta al 60%. Se, invece, ritorniamo all'elaborazione su dati della Commissione europea, sono ugualmente impietosi anche i risultati che emergono dalla comparazione sulla qualità della Pubblica Amministrazione a livello regionale. Rispetto ai 192 territori interessati dall'analisi realizzata nel 2017, le principali regioni del Centro-Sud d'Italia compaiono per otto volte nel rank dei peggiori 20, con la Calabria che si classifica addirittura al 190/o posto. Come per il confronto a livello nazionale, il risultato finale è un indicatore che varia tra 100, ottenuto dalla regione finlandese Åland (1/o posto), e zero che ha 'consegnato' la maglia nera alla regione bulgara dello Severozapaden. Sebbene sia relegato al 118/o posto a livello europeo, il Trentino Alto Adige (indice pari a 41,4) è la realtà territoriale più virtuosa d'Italia, seguono, a pari merito, altre due regioni del Nordest: l'Emilia Romagna e il Veneto (indice pari a 39,4) che si collocano rispettivamente al 127/o e al 128/o posto della classifica generale. Subito sotto troviamo la Lombardia (38,9) che è al 131/o posto e il Friuli Venezia Giulia (38,7) che si attesta al 133/o gradino della classifica stilata dalla Commissione Europea. Male, in particolar modo, il risultato delle regioni del Mezzogiorno dove si registrano le performance più preoccupanti. Se la Campania (indice pari a 8,4) è al 186/o posto, l'Abruzzo (6,2) è al 189/o e la Calabria, il territorio in cui la Pa funziona peggio tra tutte le nostre 20 realtà regionali, è addirittura al 190/o gradino della graduatoria generale, con un indice di soli 1,8 punti.

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Sondaggio Index Research, in calo Lega e M5S

Nell'ultimo mese calano Lega e M5S nelle intenzioni di voto, secondo un Sondaggio Index Research per Piazza Pulita, programma di La7. La Lega passa dal 34,8 del 13 dicembre al 33,1 dell'11 Gennaio (-1,7%), comunque sempre quasi al doppio del 17,4% reale delle elezioni del 4 Marzo. Il Movimento passa dal 24,8 di dicembre al 24,1 (-0,7), sempre ben sotto il 32,7% reale delle ultime politiche. In generale Index Research registra "il calo delle forze di governo ed un sostanziale aumento, nelle intenzioni di voto, dell'opposizione", si legge nella nota che accompagna le cifre. Il margine di errore indicato é del 3,5%. "Per il Pd - sottolinea l'istituto guidato da Natascia Turato - si registra uno +0,3 con un passaggio al 17,5 % rispetto al 17,2 di dicembre, ma ancora sotto il 18,7 del 4 Marzo. Abbondantemente sotto il voto delle politiche Forza Italia che dal 14% passa, nelle intenzioni, al 7,9 di oggi con un lieve incremento rispetto al 7,6 del 13 Dicembre (+0,3%). Sale anche Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni che si attesa al 4,1 rispetto al 4% dell'ultimo rilevamento". "Un passo avanti per '+Europa' che sale al 2,5 % raggiungendo, con un +0,2%, la stessa percentuale delle elezioni politiche. Potere al Popolo viene sondato al 2,2 a Gennaio con un piccolo calo rispetto al 2,3 di Dicembre ma, di fatto, al doppio del 1,1 del Marzo 2018. Per le forze delle sinistra, Mdp, Si ed altri, si registra un 2,9%". Metodologia: Periodo di realizzazione: 9-10 gennaio 201 Mezzo di diffusione: Televisione Tema: Attualità Universo di riferimento: Popolazione italiana maggiorenne residente in Italia (fonte Istat al 01.01.2017) Estensione territoriale: Nazionale Campione: Campionamento nazionale casuale di tipo probabilistico stratificato per sesso, classi di età, aree geografiche, ampiezza centri. Rappresentatività del campione: popolazione maggiorenne residente in Italia Margine di errore: 3,5% Metodo di raccolta delle informazioni: Interviste telefoniche con metodologia C.A.T.I. con questionario strutturato Consistenza numerica del campione: Interviste Italia complete 1.500 Totale contatti effettuati: 4.001 Interviste complete: 800 (su totale contatti: 20,0%) Rifiuti/Sostituzioni: 3.201 (su totale contatti: 80,0%)

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Elezioni regionali, Di Sabatino (Pd): Il rinnovamento del movimento cinque stelle passa attraverso la poltroncina sicura per la Marcozzi

“La candidata presidente della Regione Sara Marcozzi (Movimento Cinque Stelle) non ci venisse a dare lezione di democrazia: dopo aver ottenuto la candidatura a Presidente dando una spallata a chi aveva vinto le primarie, ovvero Domenico Pettinari, adesso si riserva una poltroncina sicura candidandosi consigliera nella lista di Chieti”.

Con queste parole il Segretario regionale del Pd Abruzzo Renzo Di Sabatino risponde alle dichiarazioni rilasciate ieri dalla Marcozzi durante la presentazione delle liste del M5S.

“Parliamo di numeri? – continua Di Sabatino – Se loro sono solo 29, e non 30,  è perché la Marcozzi ha deciso di riservarsi un bel paracadute in caso di sconfitta, candidando se stessa non solo Presidente, ma anche consigliera. Cosa che Giovanni Legnini non ha fatto, dimostrando quindi che la sua candidatura è totalmente a servizio della comunità abruzzese e ben lontana della logica delle poltrone. Ricordo, infatti, che il candidato presidente della coalizione che arriverà terza non siederà in Consiglio regionale, e forse proprio perché anche la Marcozzi ha capito che la sfida sarà fra Legnini ed un catapultato da Roma, ha deciso di garantirsi il posticino per altri cinque anni. Per gli abruzzesi, comunque, una buona notizia: il rischio di una Virginia Raggi d’Abruzzo è scongiurato.

Parliamo adesso di quello che la Marcozzi definisce “un abuso di democrazia”, ovvero il numero di candidati in campo. Il fatto che una forza politica che predica l’importanza della democrazia diretta, dell’uno vale uno e della partecipazione, si lamenti perché le persone hanno davvero voglia di essere in campo è  grottesco. Con il consenso ottenuto grazie a bugie e promesse irrealizzabili, di candidati ne avrebbero potuti presentare a migliaia, ma poi avrebbero avuto il problema di controllarli e di evitare che entrasse qualche testa pensante”.

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Livelli essenziali di assistenza, l’Abruzzo tra le regioni migliori

E' il Piemonte a guidare le otto Regioni (Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Umbria Abruzzo e Marche) che ottengono un punteggio superiore a 200 nel monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza, secondo i dati del Ministero della Salute che pubblica i punteggi di tutte le Regioni in base alla Griglia LEA 2017. Altre otto regioni (Marche, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Basilicata, P.A. Trento, Lazio, Puglia, Molise, Sicilia) raggiungono il livello minimo accettabile (tra 200 e 160) mentre per cinque Regioni (Valle d'Aosta, Sardegna, Calabria, P.A. Bolzano) il punteggio è inferiore a 160. Per la prima volta vengono forniti anche i punteggi delle Regioni a statuto speciale non sottoposte a verifica adempimenti (Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Province Autonome di Trento e Bolzano). Le Regioni, per poter accedere al maggior finanziamento del SSN - quota premiale del 3% delle somme dovute a titolo di finanziamento della quota indistinta del fabbisogno sanitario al netto delle entrate proprie - sono tenute a una serie di adempimenti, in base all'Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005. Le Regioni sottoposte alla verifica di tali adempimenti sono quelle ordinarie e la Sicilia (sono escluse la Valle d'Aosta, le due Provincie Autonome di Bolzano e Trento, il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna dal 2010). La verifica degli adempimenti è a cura del Comitato LEA, al quale è affidato il compito di monitorare l'erogazione dei Livelli essenziali di assistenza in condizioni di appropriatezza e di efficienza nell'utilizzo delle risorse, al fine di promuovere e garantire l'effettiva erogazione e l'uniformità sul territorio. Tra gli adempimenti, rientra quello relativo all'area "Mantenimento nell'erogazione dei LEA", che viene certificato attraverso l'utilizzo di un set di indicatori (cd. Griglia LEA) ripartiti tra l'attività di assistenza negli ambienti di vita e di lavoro, l'assistenza distrettuale e l'assistenza ospedaliera. Annualmente vengono presentati i risultati della valutazione dell'adempimento "Mantenimento nell'erogazione dei LEA". Per l'anno 2017, sono resi noti i punteggi di tutte le Regioni, comprese quelle che non sono sottoposte alla verifica adempimenti per l'accesso alla quota premiale. 

Nel 2017 risultano valutate positivamente, ottenendo un punteggio uguale o superiore a 160 (livello minimo accettabile) in base alla Griglia LEA, ben 16 Regioni. In particolare, le otto Regioni che raggiungono un punteggio superiore a 200 sono: Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Umbria, Abruzzo e Marche. Altre otto Regioni si collocano in un punteggio compreso tra 200 e 160 (livello minimo accettabile): Liguria, Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Provincia Autonoma di Trento, Lazio, Puglia, Molise e Sicilia. Le Regioni Campania, Valle d'Aosta, Sardegna, Calabria e la Provincia Autonoma di Bolzano si caratterizzano per i punteggi inferiori a 160 e presentano diverse criticità ascrivibili in particolare all'area della prevenzione (screening e coperture vaccinali) e all'area distrettuale (residenziali anziani e disabili). Le Regioni Calabria e Campania, entrambe sottoposte a regime commissariale, presentano una situazione differente. Mentre la Calabria raggiunge un punteggio inferiore rispetto all'anno precedente, la Campania ha un punteggio migliorativo anche se non raggiunge ancora il livello minimo accettabile. Con riferimento alla P.A. di Bolzano, alla Sardegna e alla Valle d'Aosta si evidenzia il mancato invio di alcuni flussi informativi obbligatori. 

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Elezioni Regionali: Marsilio, unico che torna da Roma è Legnini 

"L'unica persona che torna da Roma, e di cui l'Abruzzo deve avere paura, è Giovanni Legnini, perché rappresenta la perfetta continuità con Luciano D'Alfonso e il Partito Democratico, e perché ha già dimostrato di non avere l'Abruzzo al centro del suo cuore quando ha fatto altre scelte e quando si è dovuto far pregare in ginocchio, e dopo magari aver ricevuto la delusione di non essere stato nominato a presidente dell'Antitrust, come ha provato a fare fino all'ultimo munito". Lo afferma il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. 
"Per me invece l'Abruzzo è una scelta di vita, di cuore e di passione perché, da abruzzese trapiantato a Roma, torno nella mia terra perché nessuno debba più vivere questa esperienza di famiglie che si allontanano ancora oggi, come nel secolo scorso e negli anni Cinquanta e Sessanta, per dare un futuro ai propri giovani e ai propri figli".

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Legnini lancia un appello ai moderati di centro

"Riteniamo che il profilo che ha assunto la coalizione di centrodestra sia molto spinto verso un'opzione di destra. Nel momento in cui ci siamo proposti di promuovere una coalizione ampia, che spazia dai progressisti, ai liberali, ai moderati, facciamo un appello alle forze di centro, anche alle espressioni di centrodestra, perché si uniscano a questa nuova alleanza per l'Abruzzo, in nome dei cittadini e della risoluzione dei problemi della regione". Lo ha detto candidato presidente della Regione Abruzzo per il centrosinistra, Giovanni Legnini, a margine della conferenza stampa nella quale ha presentato l'appoggio del movimento civico Abruzzo insieme, guidato dall'ex assessore regionale Donato Di Matteo. 

"Il cambiamento vero che noi stiamo prospettando riguarda la struttura della coalizione: il baricentro del progetto politico sarà costituito da liste nuove, liste civiche. Abbiamo chiesto al Pd e alle altre forze del centrosinistra di far parte di questo progetto, di sostenerlo, di rafforzarlo, ma di non essere rappresentativi del baricentro del progetto". Così il candidato presidente della Regione Abruzzo per il centrosinistra, Giovanni Legnini, dopo le parole di Martina, alle prossime elezioni regionali. 

"Discontinuità, competenza e partecipazione": queste, in vista delle prossime elezioni regionali, le priorità del movimento civico Abruzzo Insieme, guidato dall'ex assessore regionale Donato Di Matteo, che stamani ha ufficializzato l'adesione al progetto politico che vede Giovanni Legnini candidato governatore. La presentazione delle liste ci sarà venerdì e poi verrà organizzato un grande evento: "una manifestazione per chi crede in noi e non per farsi i selfie, un evento di gente che sorride e vuole una svolta per l'Abruzzo; forse ci servirà lo stadio di Pescara", ha detto ironicamente Di Matteo. "No alla colonizzazione dell'Abruzzo- ha aggiunto - fatto storico che ha provocato gravi danni. Noi non siamo una succursale, non siamo un ripiego o una colonia e non viviamo assoggettati ad altri. Non siamo macrofagi o saprofiti". Sottolineando che il ruolo di un governo regionale è quello di "fare leggi che migliorino la qualità della vita dei cittadini" e definendo "inconcepibile" la logica dell'"uomo solo al comando", l'ex assessore ha detto che "Legnini è garanzia di discontinuità, di competenza e di capacità istituzionale. Mi garantisce una serie di certezze rispetto alla collegialità e al programma - ha osservato - C'è la possibilità di fare una grande battaglia per rendere discontinuo il modo di governare e per rendere l'Abruzzo una delle prime regioni d'Italia".

 "Nelle mie liste non ci saranno ex consiglieri regionali che si sono seduti a tavola per consumare quel pasto sprovveduto e abbondante. Con me ci sono i sindaci che si sono visti dire no alle loro richieste perche' erano amici di Donato Di Matteo. La mia, con quella di Legnini, e' l'unica lista veramente civica di questa coalizione", ha aggiunto Donato Di Matteo, leader di Abruzzo Insieme. "Si e' creato un disequilibrio in Abruzzo che ha penalizzato le aree interne. I sindaci dei Comuni dell'entroterra sono degli eroi. Hanno governato paesi senza servizi solo perche' attaccati al valore della loro storia ed e' una storia, questa, di cui questo Abruzzo non puo' fare a meno".

"Andrea Gerosolimo con me ha costruito nei momenti difficili questo grande argine alle prepotenze. Quell'argine che serve oggi a diventare protagonista in una proposta politica in cui noi possiamo contare. Penso che Gerosolimo debba stare dentro la mia lista, spero che ci torni nelle prossime ore e che si possa dare insieme una continuità a questo bellissimo progetto che insieme abbiamo costruito". Così Donato Di Matteo nel corso della conferenza stampa promossa per annunciare l'adesione del movimento civico Abruzzo Insieme al progetto che vede Giovanni Legnini candidato governatore dell'Abruzzo per il centrosinistra. "Andrea Gerosolimo è una persona validissima, è un grande amico che stimo tantissimo - ha detto Di Matteo - Abruzzo Insieme è nato insieme a lui: sono convinto che Gerosolimo possa dare il suo contributo a questa battaglia. Mi aspetto che partecipi a questa iniziativa elettorale"

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Lotteria Italia, tutti i biglietti vincenti

Il primo premio della Lotteria Italia da 5 milioni di euro e' andato al tagliando G 154304 venduto a Sala Consilina, in provincia di Salerno. Il secondo premio da 2,5 milioni e' andato al tagliando E 449246 venduto a Napoli - Piazza Principe Umberto. Il terzo premio da 1,5 milioni e' andato al tagliando E 265607 venduto a Pompei, in provincia di Napoli - Via Roma 59. Il quarto premio da 1 milione e' andato al tagliando P 386971 venduto a Torino - Corso Traiano 158. Ed il quinto premio da 500 mila euro e' andato al tagliando F 075026 venduto in un autogrill sulla A1, in territorio di Fabro, in provincia di Terni.

Di seguito (al link) l'elenco completo di Tutti i premi

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Nel terzo trimestre del 2018 il reddito disponibile delle famiglie italiane è aumentato dello 0,1%

Nel terzo trimestre del 2018 il reddito disponibile delle famiglie italiane è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,3%. Lo rileva l'Istat, precisando che di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie è stata pari all'8,3%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. L'istituto statistico spiega inoltre che a fronte di una variazione dello 0,3% del deflatore implicito dei consumi, il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente.

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