Primo Piano

Indice della Salute del Sole 24 ore, Pescara seconda in Italia

Bolzano, Pescara e Nuoro sono le città dove gli italiani godono di miglior salute. La graduatoria, pubblicata dal quotidiano l Sole 24 Ore, oggi in edicola, si basa su 12 indicatori diversi. Sul podio per miglior livello di salute si trovano dunque nell'ordine Bolzano, Pescara e Nuoro. Di contro, l'indice assegna la maglia nera a Rieti, con Alessandria e Rovigo penultima e terzultima.  Per le altre città capoluogo d'Abruzzo, Chieti è al 44posto, L'Aquila al 59esimo e Teramo addirittura all'82esimo.

Tra le grandi città, Milano e Firenze sono le uniche a comparire nella top ten, che include tre province della Sardegna (Nuoro, Sassari e Cagliari) e due lombarde (oltre a Milano, Brescia). Complessivamente, aggregando le performance delle province su base regionale, i risultati migliori sono quelli delle due province del Trentino alto Adige seguite dalle sarde, lombarde e dalle venete; all'ultimo posto le province laziali, inseguite negativamente da quelle della Basilicata e della Campania. In cima alla classifica per l'incremento maggiore della speranza di vita media è la provincia di Gorizia (ben 4,6 anni in quindici anni), dove si vive in media 83,2 anni. Guardando ai singoli indicatori, dalla classifica emerge che Alessandria e Genova registrano la maggiore incidenza di mortalità per tumore, mentre Ferrara è in cima alla classifica per casi di infarto miocardico acuto assieme a Rovigo, provincia che tra l'altro risulta più penalizzata per la scarsa disponibilità di medici di medicina generale rispetto alla popolazione residente e penultima per l'incidenza di pediatri in rapporto agli under 14. A Lucca si segnala la scarsità di geriatri in rapporto alla popolazione anziana over 65, mentre nelle province di Sud Sardegna e Vibo Valentia la recettività ospedaliera, in termini di posti letto pro capite, è ai minimi; l'emigrazione ospedaliera, che fotografa i pazienti "costretti" a farsi curare fuori regione, è un fenomeno che registra il picco negativo a Isernia e l'Aquila. La classifica finale è il risultato della media dei punteggi ottenuti dai diversi territori nei 12 indicatori presi in esame che fotografano tre aspetti fondamentali del benessere della popolazione: alcune performance demografiche registrate negli ultimi anni (ad esempio l'incremento della speranza di vita alla nascita), alcuni fenomeni socio-sanitari (come la mortalità annua per tumore e per infarto e il consumo di farmaci per asma, diabete e ipertensione) e le capacità dei servizi sanitari territoriali (dall'emigrazione ospedaliera alla disponibilità di posti letto e di medici, pediatri e geriatri in rapporto alla popolazione). L'indice per la prima volta quest'anno verrà utilizzato nella Qualità della vita 2019, la classifica che storicamente viene pubblicata a fine anno e che misura i livelli di benessere del territorio. Quest'anno la storica indagine del Sole 24 Ore compie 30 anni dalla sua prima edizione pubblicata nel 1990 e, per l'occasione, verrà anticipata da una serie di tappe tematiche di avvicinamento durante l'anno. 

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Abruzzo, sono 99 i Comuni chiamati al voto

Novantanove sono i Comuni abruzzesi che si presentano alle urne per la carica da sindaco. In Provincia dell'Aquila saranno 7 i Comuni al voto, 51 in provincia di Chieti, 19 in provincia di Pescara e 22 in Provincia di Teramo. Tre i centri interessati al doppio turno: Pescara e Montesilvano in provincia diPescara, Giulianova in provincia di Teramo attualmente gestita da un commissario. L'eventuale turno di ballottaggio e' in programma per il 9 giugno. Negli altri Comuni niente ballottaggio perche' sotto i 15 mila abitanti. Per quanto riguarda Pescara, sono in otto a contendersi la carica di sindaco. Si tratta di Carlo Costantini (polo civico Faremo Grande Pescara), Carlo Masci (centrodestra), Erika Alessandrini (M5s), Gianluca Baldini (lista civica), Stefano Civitarese (lista civica), Marinella Sclocco (centrosinistra), Mirko Iacomelli (Casapound), Gianni Teodoro (lista civica). In totale sono 17 le liste presentate e 515 i candidati al consiglio comunale. Masci guida il centrodestra, che corre compatto con sei liste (Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Udc, Pescara Futura e Amare Pescara). Masci nel 2003 venne sconfitto al ballottaggio da Luciano D'Alfonso, che divento' sindaco di Pescaracon il 53.5 per cento. "Il vero obiettivo di un sindaco e di una amministrazione - ha detto Masci durante la sua prima uscita pubblica come candidato sindaco - deve essere il benessere dei cittadini di Pescara. E questo sara' il mio obiettivo. Ascoltero' tutti per condividere progetti, sogni, idee, che poi si trasformeranno in realta'. Saro' il sindaco che fara' sempre le battaglie in favore di questa citta'"

Il centrosinistra e' invece guidato dall'ex assessore regionale Marinella Sclocco, che puo' contare su tre liste: Partito Democratico, Pescara Citta' Aperta, Lista civica per Sclocco sindaco. Tra le priorita' dell'aspirante sindaco del centrosinistra: sicurezza, periferie, cultura, cura del mare, l'attenzione ai giovani. Tre liste anche per la coalizione guidata da Carlo Costantini: Faremo Grande Pescara, Nuova Pescara e Citta' del Futuro, che rendono il polo civico la seconda coalizione piu' grande tra quelle in corsa. Oltre 70 i candidati, di cui 31 di sesso femminile. Una squadra che e' espressione della societa' civile: cittadini, professionisti, insegnanti, studenti, commercianti, impiegati.

"Vedo molto entusiasmo - ha detto Costantini- quando illustro il progetto della Grande Pescara e l'ipotesi della nostra citta' che diventa la capitale del medio Adriatico. I pescaresi sognano una citta' moderna, vogliono guardare al futuro, vogliono cambiare. Siamo qui per rispondere a questa esigenza". Il Movimento 5Stelle corre con Erika Alessandrini, consigliere comunale uscente. "La citta' che vogliamo - ha affermato il giorno dell'ufficializzazione della sua candidatura - e' una citta' in cui non ci sono privilegi. Privilegi per i potenti, per gli amici degli amici o per chi nelle periferie occupa appartamenti che non gli spettano. Abbiamo intenzione di lavorare molto sul decoro, sulla sicurezza, sull'onesta', sull'uguaglianza delle priorita' del lavoro della politica e sul trattamento dei cittadini rispetto ai servizi che vengono erogati". Per Stefano Civitarese, candidato sindaco della lista Coalizione civica per Pescara, "occorre ripartire dal metodo, rompendo con le logiche di piccolo cabotaggio e mettendo il sindaco nelle condizioni di governare". Civitarese, ex assessore all'Urbanistica dell'amministrazione pescarese guidata da Marco Alessandrini, focalizza il suo programma su politiche sociali, lavoro, anziani, opportunita' delle periferie, tutela dell'ambiente. Gianni Teodoro, assessore uscente, ha deciso di correre alle prossime elezioni comunali non con la coalizione di centrosinistra, ma come candidato sindaco con la lista Scegli Pescara. Il suo programma elettorale si focalizza su lavoro, sicurezza, tutela dei piu' deboli, urbanistica, ambiente. Gianluca Baldini punta alla carica di sindaco con la lista sovranista Riconquistiamo l'Italia "per dare voce al nostro progetto, per far conoscere il nostro partito e per dimostrare che declinare il nostro programma nazionale sul locale vuol dire ambire a trasformare gli spazi urbani in realta' vivibili, cioe' pulite, salubri, belle, accessibili, sicure". Infine, le priorita' per Mirko Iacomelli, candidato sindaco di Casapound, sono il fiume Pescara, le zone periferiche, la sicurezza

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Cgia, in 20 paesi Ue su 28 poverta’ tra minori e’ piu’ di anziani

In 20 Paesi europei su 28 il rischio poverta' tra gli under 16 (media Ue 24,4%) e' nettamente superiore a quello riferito agli over 65 (18,2%). Lo rileva la Cgia secondo la quale la situazione in Italia e' ancor piu' drammatica. La percentuale di minori che si trova in una situazione di deprivazione economica e' al 31,5% contro una media tra gli ultra 65enni del 22%. Nell'Ue a 28 solo in Grecia, in Romania e in Bulgaria la quota di minori a rischio poverta' e' superiore al dato riferito al nostro Paese. In Italia, la popolazione a rischio poverta' o esclusione sociale con meno di 18 anni ha un'incidenza piu' elevata nel Mezzogiorno. In Sicilia, ad esempio, i minori in difficolta' son il 56,8%, in Calabria il 49,5% e in Campania il 47,1%. Sono 3,1 mln i giovani in Italia con disagio economico: tra questi, 498 mila circa sono campani e 488 mila circa sono siciliani.

Secondo l'Istat, i livelli di poverta' si mantengono alti per le famiglie con 5 o piu' componenti e con persona di riferimento giovane avente un basso livello di istruzione. Al Nord le famiglie che vivono nelle grandi citta' presentano l'incidenza della poverta' relativa superiore a quella presente nei Comuni di minori dimensioni. Nel Centro Sud la situazione si capovolge. Sono i Comuni minori a registrare il numero piu' alto di famiglie in poverta', rispetto alle realta' urbane con un numero di abitanti superiore. Infine, l'incidenza di poverta' relativa e' decisamente superiore nelle famiglie dove sono presenti degli stranieri. I dati sull'uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione sono molto preoccupanti. Nel 2017 i giovani tra 18 e i 24 anni che avevano conseguito solo il diploma di licenza media e non stavano frequentando nessun altro corso scolastico/formativo erano il 14%, ma con punte del 21,2 in Sardegna, del 20,9 in Sicilia e del 19,1 in Campania.

Le realta' piu' virtuose: Umbria (9,30%),Provincia autonoma di Trento (7,80%) e Abruzzo (7,40%). Altrettanto allarmante e' il livello di non conseguimento della licenza media. Dai dati dell'ultimo Censimento della popolazione Istat, l'8,61% degli italiani in eta' lavorativa (15-62 anni) non ha finito la scuola dell'obbligo (3,2 mln di persone). Al Sud le percentuali piu' preoccupanti: 12,97 in Puglia, 12,30 in Campania, 12,26 in Sicilia e 11,87 in Calabria. I territori con le percentuali piu' contenute, sono il Lazio (5,82%), il Trentino (5,52%) e il Friuli (5,50%).

 

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Svimez, le famiglie a rischio poverta’ in Abruzzo sono il 34,8%

Le famiglie a rischio poverta' in Abruzzo sono il 34,8%. I dati Svimez sono stati alla base dell'incontro promosso tra Anci Abruzzo e Upi Abruzzo cui ha partecipato anche il presidente della Regione Marco Marsilio. A fornirli è stato il direttore Svimez, Luca Bianchi. Partiamo dai servizi al cittadino dove l'Abruzzo soffre un evidente divario con le Regioni del Centro-Nord. I bimbi tra 0 e 2 anni che hanno usufruito dei servizi per l'infanzia nel 2015-16 sono stati l'8,4%; i posti letto nei presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari nel 2015 sono stati il 4 e le persone con piu' di 65 anni trattate in assistenza domiciliare integrata nel 2016 sono state il 3,6%. Non va meglio con la scuola dove il tasso di abbandono scolastico e' basso, ma l'offerta di tempo pieno: ad usufruirne sono stati solo il 16,8% dei bambini della scuola privata. Problematica anche la mobilita' ospedaliera molto elevata in regione: l'emigrazione netta per i ricoveri acuti nel 2016 e' stata di 7.881 casi. Se poi parliamo di infrastrutture i problemi si fanno ancora piu' evidenti. L'insoddisfazione per il servizio del gas nel 2017 era pari al 9,1%, per il malfunzionamento del servizio elettrico del 4,1%, per quello dell'acqua del 16,9%. Poco efficienti anche gli uffici pubblici soprattutto in confronto alle Regioni del Centro-Nord. Nel 22,8% dei casi ogni abruzzese ha fatto file di oltre 20 minuti all'Anagrafe, dato che sale al 59,5% nelle Asl e al 29,9% alle Poste. In Abruzzo tra il 2015 e il 2016 le spese in conto capitale di amministrazioni centrali, Regioni, enti locali e previdenziali sono calate del 4,5% dopo aver subito una decurtazione tra il 2007 e il 2016 del 24,2%. La spesa pubblica pro-capite per investimenti era nel 2016 732,6 euro, rispetto ai 932,9 del 2015, con una decurtazione del 21,5%. La spesa pro capite al netto degli interessi stimata dai Conti Pubblici Territoriali in Abruzzo e' pari a 7.866 euro, se limitata allo Stato, sale a 12.287 se si considera la Pubblica Amministrazione, e a 14.285 se si comprende l'intera spesa pubblica allargata.

Nel caso dell'Abruzzo la spesa dell'intera PA risulta inferiore alla media nazionale di circa 300 euro pro capite e sale a 1500 euro pro capite se si considera l'intero settore pubblico allargato. La crescita e' stagnante. Dal 2008-2009 la Regione ha risentito della recessione in misura minore del resto del Sud. Nel 2017 il Pil abruzzese e' cresciuto dell'1,6%, dopo il +0,1% del 2016. L'occupazione in Abruzzo e' ancora oggi inferiore ai livelli pre crisi: mancano circa 10 mila posti di lavoro rispetto al 2008. Il tasso di occupazione e' ancora un punto circa al di sotto del 2008 (era il 59% oggi e' il 58%). Il tasso di occupazione dei giovani tra 15 e 34 anni e' calato dal 48,9% del 2008 al 41,5% del 2018. Preoccupa l'inversione di tendenza registrata nella regione a fine 2018: +32mila occupati nel primo semestre, -24mila nel secondo, con un calo nell'industria. A questi numeri si aggiunge il calo demografico: la popolazione nel 2017 e' diminuita per bassa natalita' e aumento delle migrazioni giovanili. Secondo le previsioni Istat, nel 2065 la popolazione regionale scendera' a circa 1 milione di persone. La riflessione sull'opportunita' dell'Autonomia differenziata e' d'obbligo, ancor piu' alla luce, sottolinea Bianchi, "dell'annunciata costituzione di una commissione del Consiglio regionale che accanto allo Statuto avra' il compito di definire la posizione della nostra regione sull'Autonomia differenziata. Il presidente Anci Abruzzo Luciano Lapenna e quello dell'Upi Abruzzo Angelo Caruso- spiega- hanno sottolineato l'urgenza di attrezzare la nostra Regione su un tema tanto delicato che puo' determinare rischi per la copertura finanziaria di servizi essenziali di cittadinanza quali sanita', sociale, trasporti, scuola. Occorre preparare i nostri dossier per potersi sedere alla pari con le altre regioni nella difficile fase di trattativa con il Governo al fine di tutelare le prospettive di crescita e sviluppo della nostra economia, dei nostri servizi, dei nostri enti locali". All'incontro sono intervenuti anche il sindaco di Chieti Umberto Di Primio e il presidente della Provincia Mario Pupillo.

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L’Abruzzo accoglie il giro d’Italia

 Si disputa oggi la settima tappa del 102esimo Giro d'Italia, la Vasto-L'Aquila di 185 chilometri. Frazione abbastanza mossa: prima parte lungo il mare fino a Ortona per poi affrontare tutta una serie di ondulazioni nell'entroterra (tra le altre le salite di Ripa Teatina e Chieti). Unico Gran Premio della Montagna, di seconda categoria, le Svolte di Popoli prima dell'altopiano abruzzese che porta a l'Aquila. Dopo il Gpm si raggiunge L'Aquila per strade diritte e in leggera pendenza attraversando nel finale le zone colpite dal terremoto dell'aprile 2009. Traguardi volanti a Ortona e Ripa Teatina. 

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Lo spagnolo Bilbao vince la tappa del Giro a L’Aquila

Lo spagnolo Pello Bilbao, Astana Team, ha vinto la 7a tappa del Giro d'Italia, la Vasto-L'Aquila di 180 chilometri. Lo spagnolo ha tagliato il traguardo del capoluogo abruzzese in 4 ore 6'27'' precedendo il francese Tony Gallopin, team AG2R La Mondiale, terzo Davide Formolo, Bora-Hansgrohe. La maglia rosa resta sulle spalle di Valerio Conti, Uae Team Emirates. Domani l'ottava tappa, la Tortoreto Lido-Pesaro di 239 chilometri

 "Oggi e' una giornata davvero importante per me. Ho aspettato tanto prima di vincere la mia prima tappa in un grande giro". Cosi' Pella Bilbao dopo aver conquistato per distacco la tappa del Giro di L'Aquila. "Ero in fuga con altri due compagni di squadra e questo mi ha aiutato molto - ha detto lo spagnolo dell'Astana - Andrey (Zeits, ndr) ha tirato molto, Dario Cataldo era il nostro leader designato ma e' stata una frazione cosi' complicata che abbiamo dovuto un po' improvvisare per riuscire ad entrare nella fuga"

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Fondi per acquistare case per i terremotati

La Giunta regionale dell'Abruzzo ha deciso di acquistare 326 unità immobiliari da utilizzare per l'emergenza abitativa generata dagli eventi sismici del 24 agosto 2016 e seguenti, che hanno interessato la regione Abruzzo, insieme con altre regioni. Con detta decisione si è attivata la fase di concreto "acquisto" immobiliare che consente non solo di fornire alla collettività terremotata avente diritto (circa 1000 persone) soluzioni abitative, ma anche di ridurre gli elevati costi generati dalle varie forme di assistenza alla popolazione, in particolare dall'ospitalità alberghiera. Nel provvedimento si legge che le graduatorie stilate sulla base delle richieste e suddivise per comune, sono divenute definitive dopo l'esito positivo dei sopralluoghi degli alloggi compiuti dai tecnici della Struttura di Missione per il Superamento delle Emergenze -SMEA, incaricati di verificarne lo stato effettivo. L'ordinanza adottata dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 581 del 15 marzo 2019, ha approvato la proposta di acquisizione come indicata nel decreto SMEA per l'importo massimo di euro 51.408.638,81. Le Ater di Teramo, L'Aquila e Pescara, sono i soggetti deputati all'acquisizione al proprio patrimonio degli immobili e incaricate ad adottare tutti gli atti necessari e conseguenziali, stabilendo, contestualmente, che con successivi provvedimenti saranno erogate in favore delle suddette ATER le somme necessarie ai pagamenti, a valere sulle risorse finanziarie rese disponibili con l'OPCM numero 581 del 15 marzo 2019

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Reati in calo in Abruzzo

Nel 2019 in Abruzzo i reati sono in calo del 10,1% rispetto al primo trimestre di un anno fa. Sono i dati resi noti dal Viminale. In particolare, a Chieti -10,3%, -18,5% a L'Aquila, -11,2% a Pescara, -1,4% a Teramo. Si riducono anche gli stranieri ospiti delle strutture di accoglienza. In tutta la regione erano 4.155 al 13 maggio 2018, diventati 2.424 al 13 maggio 2019 (-36,63%): a Chieti -40,63%, -29,26% a L'Aquila, -36,58% a Pescara, -39,15% a Teramo.

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Tunnel del Gran Sasso, possibili criticità di sicurezza

Secondo quanto si legge nel Piano di emergenza esterna predisposto dalla Prefettura dell'Aquila, e in fase di osservazioni, emergono anche criticita' relative alla sicurezza strutturale dei tunnel autostradali del Gran Sasso: parlando delle vie di fuga in caso di incidente rilevante nei Laboratori il Piano rileva che ''I by-pass (ossia i passaggi tra le due gallerie ndr) non risultano dotati di porte EI-Sa (resistenti al fuoco a tenuta di fumi freddi) e pertanto non garantiscono la compartimentazione fra i due fornici. In assenza di interventi di adeguamento dei by-pass, i predetti fornici non possono essere considerati l'uno luogo sicuro rispetto all'altro, non potendosi escludere la propagazione di fumo e calore da un fornice all'altro. Cio' puo' creare pregiudizio alle operazioni di soccorso, di primo esodo e di evacuazione assistita". Focus anche pero' da parte dell'Arta sulla verifica strutturale delle volte dei Laboratori visto che ''sulle camere dei laboratori di fisica nucleare, su richiesta dello stesso INFN, non furono realizzate opere strutturali di sostegno simili a quelle realizzate nelle gallerie autostradali, in quanto queste avrebbero creato problematiche agli esperimenti previsti nei Laboratori'.

''Furono realizzate - prosegue - solamente delle chiodature d'acciaio ed un rivestimento interno formato da una rete elettrosaldata su cui e' stato proiettato con delle pompe del cemento a spruzzo. Questa situazione merita, ad avviso degli scriventi, un doveroso approfondimento in merito alla valutazione del rischio ambientale in quanto le camere dei laboratori, oltre ad essere prive delle suddetta struttura di rinforzo, hanno una luce di scavo molto superiore a quelle delle gallerie autostradali (24 metri luce interna della sala C). Inoltre, a differenza delle gallerie nei laboratori vi e' la costante presenza di materiali pericolosi".

"L'evento sismico puo' avere effetti anche estremamente gravi all'interno dei laboratori di fisica nucleare e puo' essere direttamente connesso al rischio di incidente rilevante con conseguenze immediate sull'ambiente circostante". E' quanto si legge nella relazione tecnica dell'Arta (Agenzia Regionale Tutela Ambiente) inviata alla Procura di Teramo e che in buona parte e' ripresa nel Piano di emergenza predisposto dalla Prefettura aquilana. Nel Piano si legge anche che "le faglie del Gran Sasso si trovano in una zona sismicamente molto attiva; a sud di queste (ad una distanza di appena 12 Km) vi e' anche la Faglia di Paganica, la cui attivazione ha prodotto il terremoto di L'Aquila del 6 aprile 2009. Tali faglie, la cui lunghezza totale raggiunge i 30km, sono da considerare 'silenti' ossia in ritardo sismico e possono raggiungere la magnitudo massima attesa di circa 7 gradi nella scala Richter". ''La faglia del Gran Sasso - prosegue il Piano - denominata di Campo Imperatore, attraversa, quasi ortogonalmente, le gallerie autostradali dell'A24 ed ha un piano di faglia inclinato di 55 che passa ad una distanza di circa 1 Km dai laboratori di fisica nucleare. Detta azione di taglio associata all'aumento del grado di fratturazione dell'ammasso roccioso potrebbe creare alle infrastrutture esistenti rilevanti problemi anche a distanza di alcuni chilometri dal gradino di faglia principale''. ''In caso di sisma e' diverso se nei Laboratori ci sono tonnellate di sostanze pericolose oppure no, le conseguenze sarebbero diverse per l'intera regione: ora finalmente emerge il problema della dislocazione sismica che avevamo puntualmente segnalato nell'esposto del giugno 2018 '', fa notare Augusto De Sanctis del Forum H20. 

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Traforo del Gran Sasso, Toninelli: un tavolo permanente

"Da lunedi' ci sara' un tavolo permanente da parte di tutti gli interlocutori interessati. La paventata chiusura (del tunnel del Gran sasso ndr) e' un'azione unilaterale del concessionario, che fa seguito ad un'inchiesta della Procura per inquinamento. Stiamo cercando di evitare la chiusura mettendo al tavolo tutte le parti interessate. Sono ottimista ma finche' non vedo concretamente un risultato non voglio parlare". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli a Radio Anch'io su Radio Uno, riferendosi alla decisione di Strada dei Parchi di chiudere al traffico a partire dal 19 maggio entrambe le galleria del traforo del Gran Sasso (Teramo-Roma).

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