Primo Piano

Tribunali minori, il Ministero annuncia un vertice per fare chiarezza

"Diversi articoli di stampa hanno ripetutamente sostenuto che il Ministero di Giustizia avrebbe archiviato definitivamente la vicenda dei tribunali di Avezzano, Sulmona, Vasto e Lanciano. Recentemente, il ministro Orlando, in occasione della campagna referendaria, a Teramo e all'Aquila ha ribadito che si deve tener conto di quello che e' successo in questi anni e valutare gli aggiustamenti da fare". A comunicarlo in una nota e' l'ufficio stampa del Ministero di Giustizia. "E nello stesso tempo che sarebbe sbagliato fare dell'Abruzzo un'eccezione a livello nazionale - si prosegue nella nota - con infinite proroghe di una condizione indefinita. Tra le disfunzioni che derivano da questa condizione ci sono, ad esempio, proprio quelle delle piante organiche: non si puo' procedere alla normale assegnazione di personale e magistrati a sedi che sulla carta sono chiuse anche se in regime di proroga. Il ministro Orlando convochera' a breve i vertici giudiziari dei distretti interessati per avviare la necessaria riflessione per contemperare al meglio tutte le necessità". 

Sulla questione dei tribunali minori era in programma proprio oggi un incontro a Pescara in Regione - promosso dal presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, e dal presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe Di Pangrazio - con i parlamentari abruzzesi, con i sindaci delle citta' capoluogo e con i sindaci delle citta' sedi delle circoscrizioni giudiziarie interessate, Avezzano, Lanciano, Sulmona, e Vasto.

"Tutti i presenti hanno convenuto sull'esigenza di trovare un modello per tutelare i presidi della legalita' sul territorio regionale". E' quanto sostengono il presidente della Giunta regionale Luciano D'Alfonso e il presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio in una nota congiunta diffusa al termine di un incontro organizzato a Pescara per la condivisione di iniziative volte a salvaguardare le circoscrizioni giudiziarie di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto che, secondo quanto disposto da una legge varata nel 2011 dal governo Monti, dovrebbero essere soppresse nel settembre del 2018. Alla riunione hanno preso parte deputati e senatori abruzzesi di tutte le forze politiche - compresa la senatrice Federica Chiavaroli, già sottosegretario alla giustizia - e i sindaci e i rappresentanti dell'avvocatura delle citta' interessate. "Vi e' la necessita' di analizzare il fabbisogno del settore - proseguono nella nota D'Alfonso e Di Pangrazio - ridisegnare la rete giudiziaria e far si' che l'Abruzzo si possa dotare di altre strutture. A tale scopo ciascuno al proprio livello lavorera' per ottenere una proroga del termine stabilito; successivamente sara' costruito un gruppo di lavoro per valorizzare i presidi di legalita' nella regione".

"Io ritengo molto difficile che si possano salvare tutti i quattro tribunali soppressi perche' come ha detto il Ministro della Giustizia Orlando nella sua visita nella nostra regione, abbiamo chiuso uffici in tutta Italia e la riforma ha funzionato". E' quanto sostiene il sottosegretario uscente alla Giustizia, la senatrice Federica Chiavaroli, a margine dell'incontro a PESCARA, alla presenza di alcuni parlamentari abruzzesi e amministratori locali, oltre che al presidente della Regione Luciano D'Alfonso e al presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, per affrontare la problematica relativa al salvataggio dei cosiddetti tribunali minori di Vasto, Lanciano, Sulmona e Avezzano.     

"L'obiettivo di questo incontro - spiega - e' quello di trovare la strada che possa servire a ripensare la riforma della geografia giudiziaria che ha interessato l'Abruzzo. Ricordo per chiarezza che nel 2012 il Parlamento aveva deciso di chiudere i quattro Tribunali abruzzesi: Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto. Decisione sospesa per il terremoto e sospensione che cessa nel settembre del 2018. Ora perche' il Parlamento possa tornare indietro rispetto ad una decisione gia' assunta, e' necessario che la comunita' abruzzese politica si metta d'accordo". "Se noi abbiamo a cuore il nostro Abruzzo e i nostri territori, dobbiamo metterci d'accordo - aggiunge - fare una proposta che magari proponga di salvarne uno, due, e sono certa che in questo modo questa proposta possa essere valutata dal Ministero della Giustizia, ma soprattutto dal ministro dell'Economia e delle Finanze che e' il vero osso duro in questo momento. Per questo ritengo questa una riunione utile per riuscire a trovare una convergenza rispetto ad una soluzione di questo tipo". Fra i parlamentari presenti c'erano Antonio Castricone (Pd), Maria Amato (Pd), Paola Pelino (Fi), Andrea Colletti (M5S), Gianni Melilla (Si), Gianluca Fusilli (Pd), Stefania Pezzopane  (Pd). 

"Quello di Vasto e' un tribunale di frontiera e ha dovuto affrontare l'ultimo processo che ha colpito un rete di criminalita' organizzata e camorra in particolare. Vasto si trova a ridosso della Puglia, e poi per altri fronti interni anche non lontano dalla Campania e dunque facilmente aggredibile al suo interno". Lo ha detto il deputato Maria Amato (Pd) al termine dell'incontro con parlamentari e amministratori abruzzesi. "Il tribunale per questo territorio e' sicuramente importante - ha sostenuto - e per questo urge il buon senso per ragionare nell'ottica di una spending review che viene da lontano, per riuscire ad ottenere il massimo possibile per la Regione Abruzzo in modo da non lasciare scoperta questa fascia di territorio impoverito distante chilometricamente in alcuni vasi dai grossi centri, e di una fascia che ha bisogno di presidi di legalità"

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Legge stabilità, Cgil: no ai tagli al socale

La Cgil Abruzzo chiede al Consiglio Regionale nell'approvazione della Legge di stabilita' regionale per l'anno 2017 di non effettuare tagli sulle fasce della popolazione piu' debole, al contrario chiede che la Regione "intervenga proprio a sostegno di questa dal momento che, come riportato dall'Istat nel recente rapporto sul benessere dei cittadini, l'Abruzzo gia' sconta forti difficolta', con un aumento della condizione di poverta' e servizi offerti spesso carenti sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo. Lo stesso profilo sociale redatto dalla Regione Abruzzo mostra gravi criticita' e proprio da tale condizione di partenza si sviluppa il piano sociale regionale approvato solo qualche mese fa".

La Cgil Abruzzo annuncia che "non accettera' tagli al sociale ed ai servizi pubblici ed e' pronta alla mobilitazione se la politica non sapra' dare risposte adeguate". 

"La Regione Abruzzo, che pure ha approvato in questa legislatura importanti norme a tutela della disabilita', degli anziani, dell'infanzia, rischia ora di vanificare tutto proprio per la carenza di risorse necessarie agli scopi preposti. Oltre cio' potrebbero essere insufficienti le risorse destinate ad aiutare i cittadini per la compartecipazione alla spesa socio sanitaria laddove, gia' nella legge finanziaria 2016, i sindacati sono intervenuti per scongiurare forti esborsi di denaro da parte delle famiglie con persone affette da disabilita' ed hanno sottoscritto un accordo con la Regione che per quanto riguarda l'accesso alle prestazioni residenziali e semi residenziali scadra' il prossimo 31 dicembre e ad oggi non e' dato sapere cosa accadra' nel 2017. E' a rischio la possibilita' concreta di attuazione delle politiche previste nel piano sociale regionale, nella legge regionale sull'invecchiamento attivo, per non parlare della forte contrazione di alcune spese sulla sanita' a partire da quelle relative al personale degli ospedali pubblici abruzzesi. La Cgil Abruzzo non accettera' tagli al sociale ed ai servizi pubblici ed e' pronta alla mobilitazione se la politica non sapra'  dare risposte adeguate. 

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Efficienza energetica, la Regione Abruzzo stanzia un milione

La giunta regionale ha disposto lo stanziamento di 1 milione di euro a beneficio di ulteriori 22 Comuni per interventi nel settore dell'efficientamento energetico degli edifici pubblici. Un anno fa, infatti, la Regione assegnò le prime risorse (500 mila euro derivanti dalle economie del programma 2007-2013) a beneficio di 11 Comuni abruzzesi; furono allora 112 le richieste di finanziamento ritenute ammissibili (sulle 119 presentate) ed inserite nella graduatoria di merito. Con il medesimo atto, inoltre, l'esecutivo ha anche disposto lo stanziamento di 200mila euro per il finanziamento di campagne di sensibilizzazione ed educazione ambientale riferite al tema della mitigazione e dell'adattamento ai cambiamenti climatici realizzate dai Comuni tramite i CEA riconosciuti di interesse Regionale ai sensi di legge. A renderlo noto è il Sottosegretario alla Presidenza regionale con delega all'Ambiente Mario Mazzocca.

"L'avviso pubblico dell'ottobre 2015 - spiega Mazzocca - indicava quale principale requisito di ammissione la disponibilità di progetti esecutivi già approvati, considerata la ristretta tempistica allora prevista per l'attuazione, che imponeva la conclusione dei progetti ammessi a finanziamento entro il termine del 31 dicembre 2015 e l'attività di rendicontazione al 31 gennaio 2016".

"Fin da allora - continua il Sottosegretario - abbiamo lavorato affinché si potessero reperire ulteriori economie, sia a valere sul programma 2007-2013 che su iniziative non attuate, al fine di concretizzare il finanziamento dei restanti progetti giudicati ammissibili. Una esigenza, questa, emersa anche in seno alla Commissione consiliare competente, consapevole dell'importanza di tali interventi ai fini di una strategia energetica in linea con le direttive nazionali ed europee". "Ora - conclude Mazzocca - grazie al reperimento di fondi da noi direttamente operato svincolando dei fondi impegnati nel lontano 2011 per cofinanziare un'istanza avanzata al competente Ministero dell'Ambiente e mai spesi in quanto la stessa non sortì effetto alcuno, è stato disposto il primo atteso scorrimento della graduatoria a suo tempo approvata". Si è, dunque, proceduto a finanziare ulteriori 22 progetti presentati dai Comuni di: Ari (50 mila euro), Castel Frentano (42mila euro), Fossacesia (50mila euro), Frisa (8mila euro), Gissi (50mila euro), Lentella (50mila euro), Paglieta (50mila euro), Pollutri (43mila euro), Roccaspinalveti (47mila euro), Tollo (50mila euro), in Provincia di Chieti; Cellino Attanasio (50mila euro) e Montefino (50mila euro), in provincia di Teramo; Alfedena (30mila euro) e Sante Marie (50mila euro), in provincia di L'Aquila; Elice (50mila euro), Farindola (50mila euro), Lettomanoppello (50mila euro), Moscufo (50mila euro), Nocciano (50mila euro), Pianella (50mila euro), Roccamorice (28mila euro), Serramonacesca (50mila euro), in provincia di Pescara. Per completezza espositiva, si riporta di seguito anche l'elenco dei Comuni beneficiari del finanziamento nella prima tornata di novembre 2015: Palena (CH): 50 mila euro; Cupello (CH): 44.401,27 euro; Fara San Martino (CH): 50 mila euro; Colledimacine (CH): 50 mila euro; Guardiagrele (CH): 50mila euro; Civitella Messer Raimondo (CH): 50 mila; Torrevecchia Teatina (CH): 32 mila euro; Miglianico (CH): 47 mila euro; Barrea (AQ): 50 mila euro; Castellalto (TE): 49.696,91 euro; Manoppello (PE): 50 mila euro. 

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Due milioni di euro per il ‘Dopo di noi’ in Abruzzo

Un fondo di un milione e 980mila euro per finanziare la realizzazione, in Abruzzo, di appartamenti destinati a ospitare soggetti disabili nel momento in cui non potranno piu' contare sull'assistenza della propria famiglia d'origine. Il progetto e' stato presentato questa mattina a Pescara dall'assessore alle politiche sociali Marinella Sclocco, dal dirigente del dipartimento delle Politiche della famiglia della presidenza del Consiglio dei ministri Alfredo Ferrante e dalla parlamentare Maria Amato. Le risorse destinate alla nostra Regione rientrano nel plafond della legge nazionale sul "Dopo di noi", approvata lo scorso giugno, che prevede misure di assistenza, cura e protezione per le persone con disabilita' grave, orfane o senza sostegno familiare. Dca 

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Sono 3.146 le persone assistite dalla Protezione Civile dopo il terremoto

Sono 3.146 le persone residenti nei comuni abruzzesi colpiti dagli ultimi eventi sismici assistite dalla Protezione Civile; di queste, 952 sono le persone ospitate in alberghi o in strutture ricettive e 2.194 quelle che percepiscono il Contributo di Autonoma Sistemazione (Cas). Il dato è riportato sull'ultimo report del Centro Operativo Regionale della Protezione Civile (Cor). Fino ad ora sono pervenute 20.895 segnalazioni da parte di proprietari di edifici privati e sono stati effettuati circa 9.000 sopralluoghi, pari al 42% del totale di quelli richiesti. Per quanto riguarda gli edifici scolastici, il Cor riporta che sono state eseguite verifiche sul totale delle 292 richieste di sopralluoghi in Abruzzo di cui: 194 in provincia di Teramo, 23 in provincia di Pescara e 75 in provincia dell'Aquila. Dalle verifiche effettuate, sono risultati agibili 190 edifici scolatici, mentre 102 sono quelli inagibili. 246 sono le richieste di sopralluogo che riguardano gli edifici pubblici nella Regione Abruzzo, mentre 538 sono le richieste di  sopralluogo che riguardano gli edifici di culto.  

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L’esame del bilancio regionale parte il 20 dicembre

La sessione di Bilancio nelle Commissioni regionali sulla Legge di Stabilita' e sul bilancio comincera' il 20 dicembre prossimo per terminare il 23. I due documenti saranno al vaglio del consiglio regionale dal 27 dicembre prossimo. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo. Prima dell'esame di legge di stabilita' e bilancio, che deve essere approvata entro fine anno per evitare l'esercizio provvisorio, il consiglio dovra' licenziare il documento di economia e finanza rinviato tra le polemiche nella precedente seduta. 

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Gatti e Sospiri contro il decreto sui poteri del Presidente D’Alfonso

 Il decreto del presidente della Regione Abruzzo (D.P.G.R. n. 34 dell'8 aprile 2016) con il quale D'Alfonso avoca a se' tutte le funzioni non espressamente conferite al vice-Presidente ed agli assessori, ivi compresa qualsiasi proposta e designazione riguardante ogni incarico dirigenziale della Giunta regionale, nonche' la proposta e la designazione dei rappresentanti degli organi amministrativi di vertice di enti, aziende, agenzie, societa', consorzi e organismi siano controllati, partecipati o vigilati dalla Regione , "e' illegittimo". E' quanto hanno dichiarato in una conferenza stampa all'Emiciclo i consiglieri regionali di Forza Italia, Paolo Gatti e Lorenzo Sospiri, che sulla legittimita' del decreto avevano chiesto specifico parere al Collegio regionale per le Garanzie Statutarie. La richiesta di parere (a firma dei consiglieri Chiodi, Di Dalmazio, D'Ignazio, Febbo, Gatti, Iampieri e Sospiri), poneva al Collegio una serie di domande sulla legittimita' del decreto di D'Alfonso ed il risultato , secondo Gatti e' che "il Collegio ha dato ragione al Centro-destra: D'Alfonso deve rispettare le regole e non puo' derogare alle leggi regionali vigenti nell'operare le nomine". Secondo Gatti il parere reso dal Collegio e' categorico e risponde nel merito alle domande poste da Forza Italia. Nel dettaglio secondo il Collegio "l'attuale cornice statutaria dell'Abruzzo non consente di riconoscere la legittimita' di un potere normativo atipico da esercitarsi con atto monocratico del vertice dell'esecutivo regionale", inoltre il decreto "deve rispettare il principio di legalita' e non gli e' riconosciuto rango normativo", e sulle nomine "il decreto e' suscettibile di contrastare con le leggi regionali in quanto avoca a se' competenze che sono della giunta regionale".

Per il vicepresidente del Consiglio regionale quindi D'Alfonso "non puo' aggirare con un decreto la legge regionale n.77/1999, e, nel caso volesse, il Collegio afferma che dovrebbe togliere la delega ai suoi assessori a cui spetta il potere di proposta. D'Alfonso deve quindi revocare il suo decreto e conseguentemente anche le nomine che ha effettuato in forza dello stesso a partire da quella del Commissario dell'Ater di Lanciano. Al momento - precisa Gatti - non abbiamo trovato altre nomine che potrebbero essere illegittime in forza del decreto di D'Alfonso, ma approfondiremo e vigileremo sul rispetto del parere del Collegio". Sulla vicenda e' intervenuto anche il capogruppo Lorenzo Sospiri, secondo cui "D'Alfonso non ha piu' una maggioranza politica e lo dimostra l'ultima seduta del Consiglio regionale dove senza le proposte e la presenza del centro-destra, la maggioranza non avrebbe avuto la forza ed i numeri di approvare importanti leggi. Questo decreto e' la dimostrazione delle difficolta' di D'Alfonso nel gestire la sua fragile maggioranza politica. Avoca a se' tutti i poteri per tenere sotto scacco gli assessori regionali". 

La replica di Camillo d'Alessandro

"Non corrisponde a verità la lettura parziale e superficiale fatta dai consiglieri regionali Gatti e Sospiri del parere n. 2 emanato il 5 dicembre scorso dal Collegio delle Garanzie Statutarie. Se fossero stati più attenti, si sarebbero infatti resi conto che il Collegio ha rilevato un vizio di tipo procedimentale e non sostanziale nel DPGR N.34/2016, vizio facilmente sanabile, pur ribadendo le funzioni e le prerogative preminenti del Presidente della Regione come responsabile della direzione del governo regionale.  Intanto il Collegio, dopo aver precisato la valenza di atto amministrativo generale di indirizzo politico del DPGR, ne ha escluso il contrasto con l'art. 121 della Costituzione e con la disciplina dettata dallo Statuto della Regione Abruzzo riguardo alle competenze del Presidente, degli assessori e del Consiglio regionale", scrive il consigliere Camillo D'Alessandro coordinatore della maggioranza in Consiglio regionale.

"E' assolutamente fuorviante - aggiunge - ritenere che il parere voglia avvalorare l'ipotesi che il Presidente della Giunta debba revocare gli assessori per poter procedere alla designazione delle nomine dei vertici degli enti partecipati e strumentali della Regione, quando invece il Collegio ha più semplicemente confermato la possibilità per il Presidente (in quanto vertice monocratico della Regione che risponde direttamente al Consiglio) di riassumere su di sé il potere di proposta, affidando alla Giunta come organo collegiale la decisione finale, secondo quanto previsto dalla L.R. 77/99. Il DPGR sarebbe stato illegittimo se fosse stato un atto normativo regolamentare, cosa che non è, come lo stesso Collegio ha dimostrato, poiché invece è un atto di indirizzo amministrativo generale pienamente rientrante nelle prerogative del Presidente, fatti salvi i rilievi contenuti nelle motivazioni".

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Camusso: in Abruzzo si pagano ancora conseguenze rispetto al terremoto

"La priorita' del Governo Gentiloni deve essere l'occupazione, in primo luogo quella dei giovani. Non si puo' commentare l'esito del referendum dicendo che e' l'effetto del disagio sociale e poi continuare una politica che non lo affronta e non gli da' soluzioni". Cosi' il segretario della Cgil, Susanna Camusso, a margine di un incontro a Pescara. "Il lavoro - ha ribadito - e' la priorita': lavoro come diritti, come qualita', come necessita' di creazione e come prospettiva dei giovani. Bisognerebbe finalmente rimetterlo al centro". 

 La sindacalista, evidenziando che "i dati parlano dell'esistenza ancora di un grande problema di trasformazione di crisi dell'assetto produttivo", ha affermato che "o si investe e si costruiscono le condizioni di un effettivo e concreto piano del lavoro oppure continuiamo ad invocare la crescita, ma a non avere le politiche economiche che la sostengono". Parlando della situazione abruzzese, Camusso ha infine osservato che "qui si pagano ancora conseguenze rispetto al terremoto, alle scelte che poi ne sono derivate e anche al blocco di lungo tempo della ricostruzione".

"Comunque si votera' dopo e dal tema non si scappa", ha detto ancora Camusso, soffermandosi sull'ipotesi che si vada alle elezioni in primavera per scongiurare il referendum sul Jobs Act, un modo, secondo Camusso, "per farsi del male". "Credo che stia al presidente della Repubblica da un lato e - ha concluso la sindacalista - alla politica dall'altra, decidere come funziona la legislatura"

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Sondaggio, la maggioranza degli italiani vuole le elezioni

Diffusi i sondaggi effettuati per Porta a Porta. Secondo IPR il 68% degli italiani non si aspetta cambiamenti con il Governo Gentiloni rispetto a quello di Renzi, solo il 12% pensa che farà peggio e al contempo un ulteriore 10% ritiene che farà meglio. Per Tecné di Michela Morizzo il governo Gentiloni sarà come quello precedente per il 69% sarà peggiore per il 15% e sarà migliore solo per l8%. Riguardo alla data delle elezioni IPR registra che il 60% degli italiani vuole elezioni a breve (entro giugno al massimo) dopo aver fatto la legge elettorale, solo il 10% ritiene che questo governo debba durare fino a Febbraio 2018, termine naturale di fine legislatura. Per Tecné di Michela Morizzo il 68% degli elettori vuole elezioni entro fine giugno; Il 13% vorrebbe che si svolgessero il prossimo autunno e l'11% preferirebbe giungere a fine legislatura. Quale tipo di legge elettorale vogliono gli italiani? Per IPR la maggioranza relativa degli elettori (44%) opta per i collegi uninominali (Mattarellum); il proporzionale con premio di maggioranza ottiene il 23% e il proporzionale puro il 18%. Per Tecné il 46% degli italiani vorrebbe l'Italicum con collegi uninominali; il proporzionale con premio di maggioranza otterrebbe il 26% ed il proporzionale puro è gradito dal 15% degli italiani. 

Gli italiani vogliono le primarie. Per IPR il 55% approverebbe una riforma finalizzata a istituzionalizzarle per tutti i partiti. Per Tecné questo dato salirebbe al 58%. Quale futuro economico ipotizzano gli italiani? Secondo IPR Il 48% stima che la crisi economica aumenterà fino a quando non ci saranno nuove elezioni, mentre per un ulteriore 37% la crisi rimarrà stabile nel prossimo periodo. Per Tecné la situazione peggiorerà per il 46%, non cambierà nulla per il 40% e peggiorerà per il 7%. E di Renzi cosa ne pensano gli italiani? Nonostante la sconfitta referendaria, per IPR, la percezione degli Italiani è che Renzi sia rimasto politicamente forte. La pensa così il 53% degli elettori, solo per il 19% è più debole di prima. Per Tecné i dati si ribaltano: Renzi sarebbe più forte solo per il 21%, mentre sarebbe più debole per il 51% e con forza uguale a prima per il 20%. Ultima parte del sondaggio: le intenzioni di voto. Nello scenario classico al momento, per IPR, si registra un ex aequo tra PD e M5S, entrambi al 30%, un altro ex aequo tra Forza Italia e Lega al 13%, FdI al 4,5% SI al 3,5% e AP al 3%. Se invece lo scenario cambia, sempre per IPR, l'ipotetico partito di Renzi potrebbe raggiungere il 21% mentre il PD (senza Renzi) si fermerebbe all'11%. E' da notare che con la presenza del partito di Renzi diminuirebbe un poco Forza Italia (a vantaggio di Renzi) e SEL-Sinistra Italiana (a vantaggio del PD senza Renzi). Anche per Tecné di Michela Morizzo nel primo scenario PD e M5S sarebbero alla pari al 30%, Forza Italia al 14,5% supererebbe la lega ferma all'11%. FdI al 4.5%, Sinistra Italiana e Area Popolare al 3%. Nello scenario con l'ipotetico partito di Renzi Tecné prevede il partito di Grillo al 31% (crescerebbe di un punto),il partito di Renzi otterrebbe il 19%, il PD (senza Renzi)scenderebbe al 14%, La Lega al 14% Forza Italia scenderebbe al 13%. FdI manterrebbe il suo 4,5% mentre scenderebbero al 2% Sinistra Italia e Area Popolare. 

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Chiodi: aumenta il rischio di povertà in Abruzzo

"Non e' piu' solo un giudizio politico ma un dato certificato dall'Istat: la Giunta del Presidente D'Alfonso ha solo aumentato la poverta' in Abruzzo":  questo il commento del Presidente emerito della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi (FI), all'indomani della pubblicazione dell'ultimo rapporto Istat sulle Condizioni di vita e reddito in Italia, che ha certificato la crescita per il 2015 del disagio economico degli abruzzesi. "D'Alfonso non ha piu' scuse - spiega Chiodi - nel pomeriggio di ieri, infatti, anche l'ufficio statistico della Regione Abruzzo ha ufficializzato, pubblicandoli sul proprio sito, i dati che hanno visto crescere nel 2015 il rischio di poverta' e di esclusione sociale dello 0,6%, passando dal 29,5% al 30,1%, e la percentuale degli abruzzesi che soffrono di grave deprivazione dal 9,5% all'11,1%. Per buona pace del Jobs Act di Renzi, nel 2015 e' aumentata dello 0,2% (passando dall'11,6% all'11%,8%) anche la percentuale di abruzzesi che soffrono di una bassa intensita' lavorativa. Lo scorso anno, proprio in questo periodo, D'Alfonso e l'Assessore al Bilancio, Silvio Paolucci, avevano promesso un'inversione di tendenza sui dati finali del 2015 che, ormai e' inopinabile, non c'e' stata". "Non posso rallegrarmi di questo fallimento - aggiunge -, che racconta di un aumento di famiglie sulla soglia di poverta' e di lavoratori sempre piu' mal pagati e precari. Ma sono obbligato a sottolineare questi dati perche', se uniti ai recenti richiami della Corte dei Conti, alla ripresa dei finanziamenti alle societa' partecipate inutili carrozzoni, all'aumento delle risorse per la sanita' privata a scapito di quella pubblica, alla latitanza sulle politiche attive del lavoro, spiegano le ragioni del fallimento della Giunta di centrosinistra e il continuo e costante arretramento della nostra Regione e dell'Italia, anche in una congiuntura economica internazionale decisamente piu' favorevole di quella che dovetti affrontare sette anni fa". "Il centro sinistra ha nuovamente fallito e disatteso le promesse di 'coccolare' le categorie piu' deboli - conclude Chiodi - rischiando di consegnare il Paese intero a quello che definiscono una 'deriva populista', che altro non e' se non la rabbia e la disperazione dei cittadini alimentata proprio dalla loro falsita' e totale inadeguatezza a governare la Regione e il Paese"

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