di Nelide Maiorani
Un auditorio attento e delle grandi occasioni per l’orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese con il Coro dell’Accademia ed il Coro della Virgola. Il concerto si è svolto venerdì 5 aprile alle 21 al Teatro Massimo di Pescara in ricordo delle vittime, a quindici anni dal sisma dell’Aquila del 2009. Una produzione che ha coinvolto oltre 100 musicisti tra orchestrali e coro, che si sono esibiti a L’Aquila, Pescara e Sulmona per “ricordare, e dare forza al futuro”, testimonianza di una viva partecipazione alla memoria delle vittime del sisma che ha colpito il capoluogo di Regione.
Il calore del pubblico
A Pescara l’Orchestra e Coro hanno interpretato la Sinfonia “Scozzese” di Meldelssohn, Mottetto “Richter mich, Gott” e Salmo n. 42 diretti dal maestro Pasquale Veleno ed il soprano Martina Tragni. Interpretazione non facile che ha riscosso il favore del pubblico che ha applaudito con calore e partecipazione l’interpretazione offerta dalla orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese con il Coro dell’Accademia ed il Coro della Virgola.
Travolgente forza espressiva
“La proposta musicale”, si sottolinea nella nota di presentazione del concerto, “unisce fede e sinfonismo con una travolgente forza espressiva e narrativa nell’esecuzione di un programma interamente dedicato a Felix Mendelssohn Bartholdy che comprende la sua sinfonia più matura, la Sinfonia n. 3 op. 56 in La min. detta “Scozzese”, oltre a un’esecuzione inconsueta e originale di un’opera di straordinaria ispirazione come il suo Salmo n. 42 “Wie Der Hirsch schreit nach frischern Wasser” per soli, coro e orchestra. In conclusione verrà eseguito il Mottetto op. 78 n. 2 “Richte mich, Gott” (Salmo n. 43) per doppio coro misto a cappella”.
Capolavoro rivolto alla fede
“Il pubblico sarà dunque coinvolto in un sensazionale viaggio musicale”, ricorda ancora la nota di presentazione del concerto, “tra i colori dell’orchestra sinfonica e le atmosfere del coro a cappella, permeato di afflato evocativo e perfezione stilistica, da cui traspare la vena felice e ottimistica che contraddistingueva la penna del compositore tedesco Egli è l’uomo moderno che crede in Dio, guarda a lui con fiducia, e in lui cerca l’ispirazione profonda per i suoi capolavori. La sensibilità d’animo e la fede autentica di Mendelssohn si riflettono perciò negli adattamenti dei Salmi che mettono in risalto anche le istanze estetiche e semantiche del Romanticismo. Una lettura che guarda da una parte all’antica polifonia rinascimentale e alle possibilità espressive del contrappunto e dall’altra riprende le evoluzioni più vicine al periodo storico del compositore. Una traiettoria che Mendelssohn conduce secondo una visione certamente personale ma sempre aperta al confronto continuo con le tradizioni dei repertori sacri, una traiettoria che giungerà poi a sviluppi successivi con gli interventi dei grandi compositori dell’Ottocento”.
Carioti: amore e gratitudine
“Ricordare, per alimentare la memoria e dare forza al futuro. Con questo spirito e con l’impegno di oltre 100 artisti, affideremo alle note Mendelssohn l’omaggio alle vittime di quella terribile notte che ha segnato la storia della nostra comunità”, ha sottolineato nelle note di presentazione dell’evento il presidente dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, il M° Bruno Carioti, “L’emozione della musica è speranza e consapevolezza, amore e gratitudine per una ricostruzione che non ha mai dimenticato la dimensione umana. L’Aquila ed il suo cratere, con la forza dei suoi amministratori e dei suoi cittadini, continua a percorrere con fierezza il suo percorso di rinascita. A nome dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese ringrazio il Comune dell’Aquila, per il patrocinio e per la puntuale attenzione riservataci, la Curia aquilana che ci ospita in una delle sue Chiese più belle e preziose, il Conservatorio Statale di Musica “A. Casella” per averci affidato, oltre al Coro, alcuni suoi allievi che si esibiranno con l’orchestra. A loro unisco il plauso e la gratitudine per la Società “L. Barbara” di Pescara, la Camerata Sulmonese, il Coro dell’Accademia, il Coro della Virgola, il Coro Novantanove e il Coro Gran Sasso con i loro direttori che hanno voluto inserire nelle loro stagioni artistiche questa produzione tanto complessa quanto emozionante. L’Aquila e l’Abruzzo sapranno testimoniare ancora una volta come la musica e la cultura siano un baluardo senza tempo capace di unire nel ricordo”.
La serata conclusiva
Domenica 7 aprile si è tenuta la replica a Sulmona al teatro Caniglia, con la partecipazione anche del Coro dell’Aquila, per un totale di circa cento elementi sul palco, grazie alla presenza di questi ultimi il ricordo è stato ancora più accorato verso coloro che hanno perso la vita in quella drammatica notte di quindici anni fa.