Criticita' si registrano nella RSA di Loreto Aprutino dove sono ospitati una ventina di degenti in eta' piuttosto avanzata. Dopo le positivita' di alcuni ricoverati, trasferiti poi in ospedale, e di assistenti, il sindaco Gabriele Starinieri, in qualita' di autorita' sanitaria, ha scritto alle autorita' competenti, e disposto il tampone per tutti gli ospiti e il personale. Nella struttura, che era stata gia' posta in isolamento il 4 marzo scorso, grazie all'intervento dell'assessorato regionale alla Sanita', tramite la Protezione Civile, si sta provvedendo all'arrivo di altro personale della cooperativa che gestisce la casa di riposo. Quattro fino ad ora i decessi per il contagio da Covid 19 di residenti a Loreto Aprutino
Leggi Tutto »Asl Chieti, sostegno psicologico per gli operatori sanitari
"Aiutiamo chi ci aiuta". Con questo slogan la Asl Lanciano-Vasto-Chieti, lancia il servizio di sostegno psicologico per gli operatori sanitari che da domani iniziera' a prestare servizio nella sala conferenze al V livello dell'ospedale di Chieti. Tecniche di "pronto soccorso emotivo" dunque per il personale con appuntamento, per i gruppo di "defusing" condotti da un team di psicologi esperti delle diverse unita' operative aziendali, alle 13 per il personale che svolgera' il turno di pomeriggio e alle 14.45. A coordinare gli psicologi sara' il direttore del Dipartimento salute mentale della Asl, Massimo Di Giannantonio, con il supporto del servizio Qualita' accreditamento e risk management. Lo strumento della "defusione", spiega la Asl, permette agli operatori di guardare alle proprie emozioni e vissuti con una modalita' nuova, attraverso la condivisione, il distanziamento, la rielaborazione in positivo e ha una durata di circa 30 minuti. I gruppi saranno composti da 10/12 operatori per volta appartenenti alle unita' operative direttamente coinvolte nell'emergenza Covid-19: medici, infermieri, operatori socio sanitari, tecnici di radiologia.
Leggi Tutto »Il sindaco di Chieti Di Primio plaude alla donazione della Fondazione Banco di Napoli
Sin dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, la Fondazione Banco di Napoli ha attivato i suoi rappresentanti nelle regioni meridionali di competenza al fine di costruire una rete territoriale per intercettare nei luoghi individuati le esigenze di alcune fasce più deboli.
La Fondazione Banco di Napoli ha deciso di sostenere un’iniziativa ampia ed articolata, denominandola simbolicamente ‘Una goccia nell’oceano’ e lanciando l’hashtag #pocomatanto.
Sono state così messe in campo specifiche iniziative in Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria. Nello specifico: Napoli, Caserta e provincia; Chieti, Pescara e Montesilvano; Campobasso; Taranto; Potenza; Catanzaro.
Per aiutare i nuclei familiari colpiti dagli effetti del lockdown: piccoli commercianti, negozianti, famiglie monoreddito, anziani soli. Verranno distribuiti pacchi alimentari realizzati con la collaborazione dei supermercati Decò per Campania, Abruzzo e Molise, con l’aiuto logistico della Croce Rossa e della Protezione Civile, dei parroci e delle associazioni di volontariato dei rispettivi territori. L’obiettivo è aiutare anche con piccoli contributi quelle persone che, avendo interrotto l’attività lavorativa improvvisamente, versano ora in gravissima difficoltà economica.
La Fondazione ha aperto un conto su Banca Intesa destinato a ricevere le donazioni di chi vorrà contribuire, senza spese per i bonifici effettuati:
FBN PER EMERGENZA COVID-19;
IBAN: IT71B0306909606100000172086
La presidente Rossella Paliotto, a nome del Consiglio Generale e del Consiglio di Amministrazione, rilascia la seguente dichiarazione: «Destineremo la quasi totalità del nostro avanzo di bilancio dell’anno 2019 all’emergenza Coronavirus: circa 600mila euro per sostenere l’emergenza nelle regioni di nostra competenza. Aiutare i medici e gli infermieri che stanno affrontando con abnegazione e coraggio questa gravissima epidemia è un nostro dovere morale e non finiremo mai di ringraziarli. Inoltre, la Fondazione, da sempre sensibile ai problemi dei territori meridionali, in una fase in cui la solitudine può rappresentare il male invisibile di una società costretta ad evitare qualsiasi relazione sociale in nome della salute, sente forte il desiderio di rappresentare un’istituzione di prossimità».
«Sono particolarmente grato alla Fondazione Banco di Napoli per l’iniziativa di solidarietà ‘Una goccia nell’oceano’ che ha voluto mettere in campo sin dall’inizio dell’emergenza Coronavirus – ha detto il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio -. Un servizio molto importante in questo momento per le famiglie che stanno soffrendo più degli altri a causa del Covid-19. La vicinanza della Fondazione, soprattutto in questi momenti, è cosa davvero preziosa. In questi giorni ho avuto modo di sentire l’avvocato Enzo Di Baldassare, rappresentante della Fondazione per la nostra regione e la presidente Rossella Paliotto che ringrazio molto entrambi per tutto quello che stanno facendo per la nostra città».
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Pianella: Il Comune attiva un conto corrente di solidarietà.
La cittadinanza è rimasta molto colpita per i due decessi legati al Covid-19, e soprattutto la più che prematura scomparsa della donna di 44 anni ha generato nella popolazione un profondo senso di coinvolgimento che da più parti si chiede di poter trasformare in azioni concrete.
“ Domenica sera – spiega il sindaco Sandro Marinelli – abbiamo ritenuto con tutti i consiglieri comunali di collegarci in videoconferenza al fine di illustrare la situazione che stiamo gestendo con il COC comunale e, soprattutto, per valutare iniziative di sostegno alle fasce più deboli della popolazione.
Tutti i gruppi consiliari di maggioranza ed opposizione, tranne uno, hanno risposto prontamente all’appello ed hanno dato la loro piena disponibilità a collaborare in questa fase delicatissima per la nostra comunità e per questo li ringrazio. Pertanto, lunedì mattina, sempre in videoconferenza, abbiamo approvato la delibera di giunta con la quale, in aderenza alle indicazioni fornite con il D.L. 18/2020, si è acceso un conto corrente dedicato, denominato “EMERGENZA COVID-19 PIANELLA”, da utilizzare per gestire tutte le problematiche connesse all’emergenza e, in primo luogo, garantire interventi tempestivi ed immediati.”
“ Nell’immediato futuro – aggiunge il Sindaco – ci troveremo a dover dare risposte concrete e pronte alle fasce più esposte della nostra cittadinanza che avranno difficoltà, a causa della prolungata inattività, ad accedere ai beni primari quali farmaci e generi alimentari e, pertanto, facciamo appello alla consueta generosità dei pianellesi, siano essi aziende, istituzioni, associazioni, privati cittadini, in modo da costituire un fondo straordinario che non lasci nessuno indietro e confermi come la nostra collettività vanti un grado di coesione sociale in grado di affrontare in maniera solidale e collaborativa questa gravissima fase della crisi.”
La delibera di giunta approvata prevede che sia un comitato di garanzia che coinvolge anche la minoranza a vigilare sull’impiego di fondi e la pubblicazione di tutte le movimentazioni del conto corrente sul sito dell’ente al fine di garantire la massima trasparenza; inoltre nella delibera viene dato atto che la prima dotazione del conto corrente sarà costituita mediante il versamento da parte di Sindaco e Assessori degli emolumenti spettanti ai medesimi per la mensilità di Marzo, per un importo di € 5.423,27.
“Chiediamo a tutti – conclude il primo cittadino - di aiutarci a diffondere il più possibile l’IBAN del conto corrente acceso preso la Tesoreria Comunale (Banca Popolare di Bari) IBAN - IT35C0542404297000000001026, sul quale far confluire le donazioni con la causale “Donazione emergenza Covid-19 Comune di Pianella”, in modo da poter beneficiare anche delle detrazioni previste dal decreto.”
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Coronavirus, Blasioli (Pd) su sciopero Dayco: La Regione e la Prefettura intervengano a tutela dei lavoratori
“La Regione attivi subito i controlli sulle realtà industriali che non hanno linee di produzione essenziale, affinché si fermino e mettano al sicuro i propri lavoratori”, avverte il consigliere regionale PD Antonio Blasioli.
“Dopo il caso Brioni, oggi ferma, grazie alla mobilitazione di lavoratori, sindacati e politica, arriva la ripresa della produzione anche alla Dayco di Manoppello e Chieti Scalo, ripresa che ha provocato lo sciopero dei lavoratori – illustra Blasioli – Succede che dopo due giorni di chiusura per capire l’applicazione del decreto, ieri l’azienda ha annunciato la riattivazione delle linee produttive, chiedendo agli operai di tornare allo stabilimento. Sono in stretto contatto con i sindacati e i lavoratori, tutti chiedono che le istituzioni intervengano a tutela delle maestranze e fermino lo stabilimento. Parliamo di tre presidi del territorio (due a Manoppello e uno a Chieti Scalo), che contano circa 250 lavoratori a Manoppello e circa 300 a Chieti Scalo, unità che arrivano da tutto l’Abruzzo e che producono pezzi nuovi e ricambi di cinghie di distribuzione per le automobili, per una filiera che non solo non è essenziale, ma ad oggi è ferma. E’ indispensabile capire perché da lunedì l’azienda abbia cercato i lavoratori a casa, ci riferiscono, chiamandoli telefonicamente e, di fatto, costringendoli a rientrare e ad incrociare le braccia, a fronte di una strategia che l’azienda non ha condiviso con i sindacati e che oltre a risultare rischiosa per il contagio, non risulta pienamente comprensibile, in quanto per tutti e tre gli stabilimenti c’è al contempo anche la richiesta di proroga della cassa integrazione. Così i lavoratori sin dal primo turno di ieri notte hanno scioperato con una massiccia adesione.
La Regione intervenga subito e mi appello anche alla Prefettura di competenza, perché eserciti le funzioni e i relativi poteri attribuiti dal Decreto agli uffici governativi sul territorio, verificando se quegli stabilimenti possono continuare a lavorare e assicurando non solo le condizioni di base per tutelare i lavoratori dal contagio, ma anche quelle per la ripresa, appena l’emergenza sarà finita.
Dietro ogni operaio c’è una famiglia, ci sono diversi territori, perché le maestranze arrivano da molti luoghi della nostra regione ed è per questo che serve fermarsi, per fermare la progressione del virus. A livello nazionale sta funzionando, proviamo a farlo funzionare anche da noi”.
Leggi Tutto »Coronavirus, cinque contagiati negli uffici della Procura di Pescara
Sale a cinque il numero dei contagiati negli uffici della Procura di Pescara, dopo che altri due esponenti della polizia giudiziaria sono risultati positivi al Covid-19. C'e' ora grande apprensione, tra magistrati e dipendenti, mentre si e' in attesa di conoscere i risultati dei test compiuti su altre 7 persone entrate in contatto con i positivi. Il primo caso, in Procura, si e' registrato all'inizio di marzo. Successivamente, con il passare delle settimane, altre persone hanno evidenziato i sintomi e sono risultate positive al tampone. I cinque contagiati sono tutti uomini: quattro appartengono alle forze dell'ordine e svolgono funzioni di polizia giudiziaria, mentre un altro fa parte della segreteria di un magistrato. Venerdi' scorso, negli uffici della Procura, sono state compiute le operazioni di sanificazione degli ambienti.
Leggi Tutto »Coronavirus, il comune di Fossacesia attiva via telefono il supporto psicologico
“In questo periodo di emergenza in cui le persone sono sottoposte a quarantena, qualcuna purtroppo a isolamento, è evidente che non tutti sono in grado di gestire lo stress psicologico e la paura creatasi. Per questa ragione, abbiamo deciso di attivare il Servizio di Supporto Psicologico alla popolazione nel nostro Comune”. E’ quanto annuncia il Sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio che, insieme all’Assessore alle Politiche Sociali, Maria Angela Galante, hanno deciso di creare un punto d’ascolto a distanza con l’obiettivo, ora, di non lasciare soli i colpiti o esposti all’emergenza traumatica. Il servizio è attivo nei giorni di mercoledì e venerdì, dalle ore 13:30 alle ore 15:30. E’ possibile parlare con una Psicologa dei Servizi Sociali Comunali, al numero 0872-608740. “Proteggere la salute fisica e mentale, fornire supporto psicosociale sono priorità durante un’epidemia – aggiunge l’Assessore Galante -. E’ nostro dovere assicurare il benessere della popolazione e contrastare le minacce alla salute pubblica e alla sicurezza che la paura, la stigmatizzazione e convinzioni errate producono”.
Leggi Tutto »Lega del Filo d’Oro: per le persone sordocieche il Covid-19 impone condizione isolamento assoluto dal mondo esterno.
Comunicano e "osservano” il mondo principalmente con il tatto e ora, con le limitazioni imposte dai decreti contro la diffusione del coronavirus che ha travolto il nostro Paese, ci sono persone con disabilità alla vista e all'udito che rischiano di vivere totalmente isolate ed escluse dalla realtà. "Per noi il tatto è vista, e per alcuni di noi anche molto di più – spiega Francesco Mercurio – Eppure siamo chiamati a scegliere: chiedere aiuto – e correre e far correre rischi – oppure rinunciare? Siamo costretti a vivere con un senso di colpa che toglie il sonno – per quelle persone che, inevitabilmente, devono entrare in contatto con noi, le assistenti, che pure cerco di coinvolgere al minimo per la loro e la mia sicurezza”.
La Lega del Filo d'Oro, nel 2019, ha seguito circa 950 utenti nei diversi servizi, di cui il 7% sono persone che hanno più di 65 anni e il 3% sono bambini tra 0 e 4 anni che spesso presentano un quadro clinico molto complesso. Le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, così come tutte le persone che presentano patologie cronico-degenerative, pluridisabilità e, più in generale, un quadro clinico già compromesso, rappresentano una delle categorie maggiormente esposte al rischio di contrarre il "coronavirus”, ma sono anche più vulnerabili alle ricadute sociali derivanti dalla grave epidemia in corso.
Più in generale, si stima che nel nostro Paese ci siano quasi 190.000 persone con disabilità legate alla vista e all'udito (studio Istat per la Lega del Filo d'Oro, 2016) e più della metà hanno bisogno di assistenza continua e per questo l'espansione dell'epidemia di coronavirus, per loro e i loro caregiver, è estremamente rischiosa.
"Non chiediamo deroghe alla normativa, siamo consapevoli che il virus non ne ammette. Tuttavia, il contatto rappresenta per noi una questione di vitale importanza e vorremmo che questa vicinanza necessaria alla comunicazione delle cose essenziali e allo svolgimento delle attività della vita quotidiana, avvenisse in sicurezza per noi e per le persone che ci aiutano”, spiega Francesco Mercurio, ,.
Francesco, classe 1980, è nato cieco ed è poi diventato sordo all'età di dieci anni. In questi giorni sta vivendo una condizione di particolare difficoltà e preoccupazione dovuta alle restrizioni imposte dalle misure di contenimento del coronavirus. "Questa situazione, difficile per tutti, mette a dura prova chi già viveva una vita difficile prima. La caratteristica di questo virus, infatti, è che si può trasmettere anche con il contatto delle mani. E questo è atroce per chi, come noi persone sordocieche, attraverso il tatto si orienta e comunica con il mondo. Per noi avere accesso ai presidi sanitari di prevenzione è necessario per allentare la morsa dell'isolamento a cui siamo stati confinati”.
Data la minorazione sensoriale, infatti, le persone sordocieche utilizzano prevalentemente il tatto per comunicare e conoscere l'ambiente circostante e in un momento in cui la raccomandazione è quella di mantenere la distanza di sicurezza, questo rappresenta per loro un ulteriore, enorme, ostacolo.
Difficoltà vissute anche dai familiari delle persone con disabilità plurime che, da quando si sono viste chiudere tutti i servizi di sostegno, sono state lasciate sole a gestire situazioni estremamente complesse senza alcuna risposta. "Molte delle difficoltà legate alla sordocecità, sono normalmente sopperite dalle reti: la rete dei servizi, la rete familiare, la rete amicale ed il volontariato. L'attuale emergenza ha di colpo stroncato gran parte di queste possibilità. Sono garantiti solo i servizi residenziali. Ma la stragrande maggioranza delle famiglie che faceva riferimento ad altre risorse, come ad esempio i centri diurni, oggi ne sono rimaste completamente scoperte e si trovano da sole ad affrontare enormi difficoltà. Una di queste è la conciliazione famiglia e lavoro, con l'impegno di cura solo parzialmente colmata dal recente decreto. Ma penso anche alle famiglie monoparentali dove diventa un problema anche andare a fare la spesa”, racconta Rosa Francioli Presidente del Comitato delle Famiglie della Lega del Filo d'Oro e mamma di un ragazzo sordocieco.
"Garantire una rete, anche minima, di supporto domiciliare per far fronte ai bisogni primari – è l'appello di R. Francioli. – Lo Stato fino ad oggi ha contato molto sulla rete del volontariato per sopperire alla carenza di servizi. All'improvviso questa è venuta meno, se non per quella strettamente legata agli ospedali. Ci sono persone che, con le dovute precauzioni, potrebbero e vorrebbero aiutare chi si trova in una situazione di necessità. Ma tra i motivi che consentono lo spostamento dal proprio domicilio, rientrano solo quelli di lavoro e di necessità personale e familiare e non di altre persone. Questo è un grosso limite”.
In considerazione dei recenti provvedimenti emanati dal Governo sono state definite misure preventive e disposizioni organizzative per tutte le sedi della Lega del Filo d'Oro in Italia. A partire dal 10 marzo 2020 e fino a nuova comunicazione, i Servizi Residenziali erogati nei 5 Centri di Osimo, Lesmo, Modena, Molfetta e Termini Imerese sono funzionanti, seppur con attività ridotta, mentre l'attività dei Trattamenti a Termine, dei Servizi Diurni e dei Servizi Territoriali è sospesa. Le visite sono ridotte al minimo indispensabile solo per i familiari. Rimangono attivi i servizi di supporto telefonico per continuare a garantire sostegno alle famiglie.
"Esprimo vicinanza e sostegno alle persone sordocieche e alle loro famiglie. Se questo è per tutti noi un momento molto duro, sono le persone che già vivevano una condizione estremamente difficile quelle che non devono essere dimenticate e confido che le Istituzioni, al di là della stretta emergenza, possano dare una risposta anche a loro – dichiara Rossano Bartoli Presidente della Lega del Filo d'Oro. – Inoltre mi preme rivolgere un forte ringraziamento ai nostri dipendenti incluso medici, infermieri, operatori, educatori, terapisti e psicologi nonché a tutti i collaboratori perché prestano servizio con abnegazione nei 5 Centri Residenziali della Lega del Filo d'Oro e sono anche loro in prima linea per continuare ad assistere e curare le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali che accogliamo nelle nostre strutture”.
Leggi Tutto »Emergenza Coronavirus a Montesilvano. Le vittime arrivano a sette.
Altri tre montesilvanesi: due uomini di 79 e 80 anni e una donna di 68 sono deceduti nella giornata di oggi. Gli uomini sono morti in ospedale, mentre la donna è spirata in casa. Nel pomeriggio il corpo è stato trasportato all’obitorio per effettuare il tampone, che i sanitari non erano riuscita ancora ad effettuare. Il marito della vittima è ricoverato da alcuni giorni all’ospedale di Pescara per Coronavirus e la donna accudiva alcuni familiari disabili, trasportati oggi in ospedale. I casi positivi sono attualmente 48, mentre i decessi salgono a 7. Oggi non si sono registrati aumenti di casi positivi a Montesilvano per via di alcuni problemi tecnici del laboratorio di Pescara, che non ha operato a pieno regime.
“Oggi è un’altra giornata particolarmente triste e dolorosa per la nostra città. Devo purtroppo comunicarvi, con grande dispiacere, la scomparsa di altri tre montesilvanesi – spiega il sindaco De Martinis -. Si tratta di una donna di 68 anni, deceduta a casa, il cui marito è ricoverato all’ospedale e sta lottando contro il virus maledetto e di due uomini deceduti in ospedale. Sono sette, dunque, i concittadini che ci hanno lasciato dall’inizio di questa terribile emergenza sanitaria. Giungano da parte mia, a nome di tutta la cittadinanza, le più sincere e sentite condoglianze alle famiglie e a tutti i cari di questi nostri concittadini. Chiedo però uno sforzo maggiore a tutta la città, in questo momento ognuno è chiamato a fare la sua parte. Chiedo di restare a casa seguendo tutte le precauzioni consigliate nella maniera più rigorosa possibile. Seguiamo le disposizioni per la spesa, cercando di fare un rifornimento settimanale, così da evitare le uscite. A oggi la situazione a Montesilvano è di 48 contagi, altre persone sono in sorveglianza sanitaria, in attesa di tampone. Questo è un momento cruciale dell’emergenza, nella nostra regione salgono i decessi e i contagiati e oggi più che mai è importantissimo per il nostro futuro attenersi alle regole emanate dall’Istituto superiore della sanità”.
ATTIVITA’ DEL COC. Oggi al Centro operativo comunale sono arrivate circa 130 chiamate, nella giornata i volontari della protezione civile e della croce rossa hanno effettuato 50 consegne tra farmaci e spesa a domicilio. Aumentano le chiamate di persone in quarantena che chiedono assistenza e spesa, altre domandano sui comportamenti da attuare per evitare di trasmettere il virus ai familiari.
CONTROLLI. Effettuati controlli sul territorio, non si sono riscontrate violazioni. Identificate e denunciate tre persone uscite senza validi motivi. “Anche a causa del maltempo – precisa il comandante Nicolino Casale – le strade erano deserte, abbiamo effettuato solo tre denunce a persone che andavano in giro senza un reale motivo. Sono state inoltre avviate le procedure per intervenire a Villa Falini, la cui recinzione nei giorni scorsi era stata divelta ed era stata occupata da alcuni soggetti senza tetto, i quali avevano forzato la porta d’ingresso. I tecnici sono intervenuti per riparare il recinto e l’Azienda speciale ha trovato una sistemazione alle persone senza fissa dimora”.
L’INVITO DEL SINDACO. Il sindaco Ottavio De Martinis lancia un invito a sostegno del Made in Italy. “In questo momento di emergenza sanitaria – ha detto il primo cittadino - , in cui anche la nostra economia sta attraversando una fase difficile è importante aiutare le aziende italiane. Quando andiamo a fare la spesa privilegiamo i nostri meravigliosi prodotti. Oggi più che mai è importante sostenere il Made in Italy. E’ il momento di dimostrare l’attaccamento al nostro Paese e l’orgoglio di appartenere ad una nazione straordinaria come la nostra, scegliendo marchi italiani”.
Leggi Tutto »Trasferito a Pescara l’uomo coinvolto in un incidente a Chieti
E' stato trasferito all'ospedale civile di Pescara nel reparto di Rianimazione il 40enne che nel pomeriggio di ieri era rimasto ferito nello scontro tra la sua auto e un mezzo pesante a Chieti Scalo. L'uomo inizialmente ricoverato in prognosi riservata a Chieti, questa mattina e' stato trasferito a Pescara.
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