Redazione Notizie D'Abruzzo

Coronavirus. Paolucci e Fina (Pd) su misure per lavoro: Accorciare i tempi e procedure

“La priorità della Regione deve essere sburocratizzare il più possibile e lavorare su tempi molto rapidi per attivare tutte le iniziative e le risorse disponibili a partire da quelle che il governo metterà a disposizione con il nuovo decreto. Inoltre data l’urgenza della questione, si calendarizzi subito la proposta di legge quadro sul lavoro già pronta e che risponde a molte delle esigenze sentite dai lavoratori in questo periodo di emergenza. Il testo è depositato, va integrato e approvato subito”, così il capogruppo PD in Consiglio Regionale Silvio Paolucci, con il segretario regionale PD Michele Fina.

 

“Bisogna dare risposte subito e farlo in modo snello – sottolineano  Paolucci  e Fina - Non ci sottrarremo a dare qualsiasi tipo di contributo perché si arrivi immediatamente all’azione, evitando altre attese, perché c’è chi lavora anche durante l’emergenza e perché sarà necessario essere pronti a ripartire quando l’emergenza sarà finita. Per questo la Regione deve tradurre azioni veloci e subito efficaci, usando allo scopo tutti gli strumenti che ha. Fra questi, anche la nostra proposta di legge, che raccoglie le istanze che ci arrivano dal mondo dei lavoratori e delle imprese e contiene risposte in grado di sostenere la congiuntura che, al momento della presentazione della Pdl, era solo quella della crisi. 

Questo strumento è già pronto, può essere bene integrato e noi ci mettiamo a disposizione degli uffici per trovare la migliore stesura che contemperi la volontà di intervenire e l’efficacia di farlo in tempi ridotti e in modo diretto e snello. 

Le basi per agire ci sono già: 35 milioni attribuiti di recente dal Governo quale quota dei residui degli ammortizzatori sociali in deroga non spesi, 40 milioni di risorse riprogrammabili a valere sul fondo sociale europeo, la possibilità di attingere dal bilancio ragionale perché dal prossimo anno, come abbiamo più volte annunciato, si libereranno nuove e importanti risorse ed è ovvio, ora più che mai, che debbano essere orientate sulle politiche attive del lavoro.

Voglio appellarmi all’esecutivo regionale perché traduca in azione queste esigenze e tenga conto del lavoro fatto, in quanto consente di stringere tempi e proporre misure efficaci per arrivare alla fine dell’emergenza e ripartire. La Regione deve essere risolutiva nel facilitare le procedure amministrative riferite alla notevole massa di finanziamenti straordinari che il Governo ha deliberato all’indirizzo di imprese territori e cittadini, rendendo certa non solo la collaborazione, ma forme avanzate di sostegno per la definizione degli adempimenti”.

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Coronavirus, il 58 per cento degli italiani preoccupato secondo un sondaggio

Un popolo preoccupato ma disposto a fare sacrifici e fiducioso di poter tornare alla normalità in tempi contenuti. E' il quadro che emerge dal sondaggio condotto da Nielsen Global Connect in Italia con l'obiettivo di verificare l'effettivo impatto del'emergenza Coronavirus sei cittadini del nostro Paese. La quasi totalità degli italiani (98%) si informa almeno una volta al giorno sulla situazione sanitaria, un dato in linea con quanto rilevato nelle ultime tre settimane. Cresce però chi si informa attivamente più di una volta al giorno: sono l'86% degli italiani, il 18% in più rispetto alla settimana scorsa. Al contempo, se appena due settimane fa solo il 17% si dichiarava preoccupato per l'emergenza e una settimana fa lo era il 25%, adesso è il 58% degli italiani a nutrire timori. Le apprensioni crescono soprattutto al Nord Ovest (57%, +37pp) che ora sono in linea con la media nazionale. Il Sud (64%) e in particolare la Campania (66%) si confermano le aree con maggior numero di italiani preoccupati Le misure restrittive del Dpcm dell'8 marzo sono condivise dagli italiani: ben il 58% della popolazione ritiene i provvedimenti governativi corretti e solo il 5% li giudica esagerati. Per il 73% giudica intrapresi dagli altri Paesi. Per quanto riguarda le fonti di informazione, i notiziari programmi TV sono il principale veicolo di notizie sul per l'80% degli italiani (il +6% in più della scorsa settimana) mentre i siti istituzionali risultano la fonte con la crescita maggiore (li consulta il 48%, con un incremento di 13punti percentuali nel giro di due settimane). Sul fronte delle aspettative per il futuro, nonostante il boom di contagi registrato nell'ultima settimana, resta stabile la percentuale degli ottimisti (il 37% della popolazione) che auspica un recupero entro le 4 settimane in linea con le manovre restrittive imposte dal governo. Ulteriore segnale positivo arriva dal ridimensionamento dei pessimisti (sono solo il 9%, in calo del 5%), ovvero di chi ritiene che serviranno più di 5 mesi. Cresce, invece, la percentuale di italiani che ipotizza tempi di recupero per il resto del mondo superiori ai 2 mesi: sono l'88%, il 6% di 7 giorni fa. Il sondaggio affronta anche il capitolo delle contromisure necessarie per evitare il contagio. L'88% degli italiani evita luoghi pubblici e affollati (con un boom di 32 punti percentuali rispetto alla scorsa settimana), il 72% evita di viaggiare (+37%) e il 69% evita l'uso di mezzi pubblici (+31%). Continua a crescere anche l'adozione di misure di "protezione" come l'utilizzo di disinfettanti (sono 65%, il 17% in più di settimana scorsa) mentre l'utilizzo di mascherine è ancora limitato a meno di 1 italiano su 4 (il 24% della popolazione, in crescita del 19%). Infine, sul fronte della spesa alimentare, sale la percentuale di coloro che dichiarano di aver ridotto la frequenza di visita nei supermercati (40%, +26pp), negozi di alimentari (38%, +25pp) e mercati rionali (63%, +36pp), ma allo stesso tempo aumenta la propensione a fare scorte di (28%, +12pp). 

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Coronavirus, D’Alberto chiede la chiusura dell’area della Valfino

 "Chiudere immediatamente, senza alcuna ulteriore esitazione, l'area territoriale dei comuni della Vallata del Fino, confinanti con quella pescarese". E' tornato a chiederlo il sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto, quale presidente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl di Teramo. D'Alberto e' tornato a farsi portavoce dell'esigenza dei colleghi di Castiglione Messer Raimondo, Montefino, Castilenti, Arsita e Bisenti, che gia' tre giorni fa avevano richiesto misure drastiche e totali di isolamento dal resto della regione. Alla base delle preoccupazioni c'e' il dato, definito 'anomalo' rispetto al numero degli abitanti, di diffusione del contagio, con quattro casi di positivita' al virus (due a Castiglione, uno a Montefino e uno a Silvi) sui 9 totali della provincia di Teramo. I sindaci hanno scritto di nuovo al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, al prefetto di Teramo, Graziella Patrizi, e alle altre forze istituzionali, affinche' si provveda alla chiusura anche delle attivita' produttive della zona. 

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Coronavirus, una palazzina del progetto Case per medici e infermieri

Una palazzina del Progetto Case della frazione aquilana di Roio 1 sara' messa a disposizione dell'Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila per gli operatori sanitari. E' quanto prevede una disposizione firmata stamani dal sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi. In particolare, all'azienda saranno concessi 24 alloggi realizzati nel post sisma 2009, che la stessa provvedera' ad assegnare al personale sanitario che individuera'. La richiesta era stata effettuata ieri dai vertici della Asl. Sono in corso gli interventi d'urgenza per la sistemazione - laddove necessario - degli appartamenti, allo scopo di renderli perfettamente fruibili in tempi rapidissimi."Abbiamo dato seguito a una richiesta del direttore generale della nostra Asl e dell'Opi, l'ordine delle professioni infermieristiche - ha spiegato Biondi - medici e infermieri sono sottoposti, in questo periodo, a dei turni terribili e spesso hanno poco tempo per una pausa e per riprendere la loro attivita'. E' indispensabile fornire loro un punto di appoggio, affinche' evitino possibili lunghi spostamenti". "Il ringraziamento al personale sanitario, per i sacrifici e lo straordinario lavoro che sta svolgendo qui come altrove, e' immenso - ha concluso Biondi - e tutti noi, a cominciare dalle istituzioni, dobbiamo offrire loro la massima collaborazione. In questo senso, non abbiamo avuto alcun tentennamento per dare seguito a una legittima esigenza, che va nella direzione di aiutare il piu' possibile chi sta profondendo un impegno encomiabile per garantire la nostra salute".

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Coronavirus, denuncia per procurato allarme su facebook nel Chietino

 Denuncia per procurato allarme su false notizie riguardanti il Coronavirus scattata a Fossacesia. Un quarantenne ha postato su Facebook la notizia della presenza in paese di due persone arrivate da Perugia e positive al Covid-19. Al controllo dei carabinieri di Fossacesia la circostanza, che ha allarmato diversi residenti, e' risultata totalmente non vera. Da parte dei carabinieri della compagnia di Ortona, diretta dal maggiore Roberto Ragucci, e' scattata la denuncia alla Procura di Lanciano per il reato di procurato allarme a mezzo social. Il denunciato aveva appreso da poco l'informazione tramite WhatsApp prima di rilanciarla su Facebook.

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Coronavirus, a San Giovanni Teatino ridotto il servizio di raccolta rifiuti

L'emergenza coronavirus pesa anche sulla raccolta dei rifiuti. Il Comune di San Giovanni Teatino dal prossimo 16 marzo ha sospeso una parte del servizio di raccolta diffeenzaia dei rifiuti, effettuata attraverso la societa' partecipata dall'ente, la San Giovanni Servizi, allo scopo di tenere a riposo una parte del personale. In particolare, sono state sospese la raccolta del multimateriale, quella di carta e cartone, di rifiuti ingombranti, Raee e potature e, nella zona industriale e commerciale, la raccolta di imballaggi in plastica e quella di imballaggi in cartone. Le strade verranno invece sanificate tutti i giorni, domenica compresa, con l'impiego di una spazzatrice che utilizza una soluzione di acqua con candeggina alternata a perossido di idrogeno. "Abbiamo preso questa decisione - dice il sindaco di San Giovanni Teatino, Luciano Marinucci - per impegnare meno forza lavoro e dare la possibilita' di concedere piu' riposo: facciamo turnare i dipendenti per avere sempre gente disponibile ed evitare di interrompere il servizio qualora si dovesse verificare malauguratamente un caso di contagio. Lo stiamo facendo anche con i dipendenti comunali".

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Coronavirus, stop in Sevel per 16 marzo

L'attivita' lavorativa della Sevel di Atessa rimarra' ferma anche lunedi' 16 marzo, sui tre turni di lavoro, per predisporre l'organizzazione del lavoro a seguito del decreto sul Covid-19. E' quanto deciso oggi dalla call conference tra la direzione Sevel e le organizzazioni sindacali. Lunedi' infatti ci sara' un sopralluogo da parte degli esecutivi ed Rls di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Uglm per analizzare le misure attuate dall'azienda nel rispetto del decreto del presidente del consiglio. Anche in questo caso lo stop produttivo verra' coperto dalla cassa integrazione. La Sevel aveva gia' deciso una prima interruzione dal 12 al 15 marzo per garantire la sicurezza dei lavoratori.

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Coronavirus, Coldiretti denuncia possibili speculazioni sul latte

'Con l'emergenza c'è chi come in guerra approfitta della situazione di difficoltà e arriva addirittura a speculare sui generi alimentari di prima necessità come il latte'. E' quanto denuncia Coldiretti nel segnalare "insostenibili richieste di riduzione del prezzo pagato agli allevatori proprio mentre i supermercati vengono presi d'assalto e nelle stalle si continua a mungere per garantire le produzioni e i rifornimenti nelle dispense degli italiani". Una situazione preoccupante che riguarda tutta la Penisola e sta generando preoccupazione anche in Abruzzo in cui si contano circa 4mila allevamenti bovini di cui oltre 500 specializzati nella produzione di latte. Con i cittadini in fila proprio per acquistare gli alimenti base della dieta, il pretesto della chiusura di bar e ristoranti per disdire al ribasso unilateralmente i contratti è inaccettabile in un momento in cui il Paese - sottolinea la Coldiretti - ha bisogno del latte italiano. Un ricatto per lucrare sulle difficoltà proprio nel momento in cui - precisa la Coldiretti - si moltiplicano le adesioni alla mobilitazione #MangioItaliano" per invitare alla responsabilità e a sostenere la produzione nazionale privilegiando negli approvvigionamenti delle industrie e della distribuzione commerciale il Made in Italy, preferendo le mozzarelle con il latte italiano al posto di quelle ottenute da cagliate straniere. Occorre evitare che i comportamenti scorretti di pochi compromettono il lavoro della maggiorana degli operatori della filiera ai quali va il plauso della Coldiretti

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Coronavirus, al termine la quarantena di una donna nel Chietino

Termina oggi i 14 giorni sotto osservazione la prima chietina andata in quarantena. Si tratta di una ventisettenne che aveva viaggiato sull'autobus al fianco della sorella del professore di Lanciano residente a Chieti e positiva al COVID19 come il fratello "Quando il 29 febbraio la ragazza si e' rivolta a me in quanto mia paziente - racconta Bruno Di Iorio, medico di base teatino- aveva il forte dubbio di essere stata contagiata. Immediatamente ho segnalato il caso attivando il protocollo SIEPS, -servizio igiene epidemiologia pubblica salute- il primo marzo. Il secondo e terzo caso di teatini andati in quarantena sono stati sempre pazienti del dottor Di Iorio. Si trattava del cugino - e sua moglie- dell'uomo di Manoppello risultato positivo al test Covid19 successivamente ricoverato il 7 marzo in isolamento all'ospedale di Pescara con una sindrome respiratoria. "Il 8 marzo sono stati messi in quarantena due coniugi di Chieti su mia segnalazione: non appena mi hanno contattato il 7 sera raccontandomi di aver pranzato una settimana prima a casa dell'uomo di Manoppello risultato il positivo al coronavirus, ho attivato anche per loro il protocollo SIEPS perche' noi medici possiamo solo segnalare, ma non mettere noi in quarantena i casi sospetti ". Ad oggi i primi tre teatini andati in quarantena non hanno sviluppato sintomi e per questo motivo non si e' reso necessario fare il tampone.

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Coronavirus, due denunciati per i rincari sulle mascherine a Montesilvano

 Ben 710 mascherine di vari genere e prezzo e 20 flaconi da un litro di gel mani igienizzante sono stati sequestrati nel corso di controlli effettuati dal Gruppo della Guardia di Finanza nell'ambito dell'emergenza coronavirus. Una pattuglia, composta da militari specializzati Anti Terrorismo Pronto Impiego, è stata allertata da una pattuglia della polizia locale di Montesilvano ed ha effettuato un controllo in un punto vendita cinese a Montesilvano sulla via Vestina. E' stata riscontrata la presenza di pacchi di mascherine e gel disinfettante mani venduti a prezzi spropositati rispetto al costo di acquisto. Esaminata sul posto la documentazione amministrativa e contabile, le Fiamme Gialle di Pescara ha riscontrato un ricarico di oltre il 120% e fino al 380%. Sono state quindi sequestrate le 710 mascherine e i 20 flaconi di gel mani igienizzante. Due cinesi sono stati denunciati

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