Redazione Notizie D'Abruzzo

Fase 2, in Abruzzo parrucchieri ed estetisti riaprono dal 18

Potranno riaprire il 18 maggio in Abruzzo le attivita' delle imprese artigianali nei servizi alla persona, seguendo un rigido protocollo per garantire la salute dei clienti: via libera dunque ad acconciatori, estetisti, tatuatori e centri benessere. Lo stabilisce l'ordinanza numero 56 del presidente della Regione, Marco Marsilio, con cui si adottano nuove disposizioni anche per esercizi commerciali e mercati. Il provvedimento riguarda inoltre la manutenzione di camper e roulotte. Per le attivita' commerciali e vendita al dettaglio, dal 6 al 17 maggio confermate le disposizioni relative all'asporto e alla consegna a domicilio, rimane il divieto di consumo di cibi e bevande dentro i locali o nelle immediate vicinanze. Non vige il divieto di svolgimento del mercato settimanale nei Comuni in cui e' fissato in un giorno festivo o se cade nel giorno del santo patrono. Prosegue per altre due settimane la chiusura degli esercizi commerciali del settore alimentare la domenica. "La Regione Abruzzo ha inteso indicare la data del 18 maggio, in linea con molte altre regioni e in un clima di leale collaborazione istituzionale con il Governo, al quale le Regioni hanno chiesto di modificare e accelerare i calendari di apertura di alcune attivita' - sottolineato Marsilio - Il confronto con il Governo proseguira' anche nei prossimi giorni attraverso la Conferenza delle Regioni, confronto che portera' ad accogliere queste richieste o quantomeno far perseguire alle Regioni un percorso diversificato in base alle diverse situazioni"

Leggi Tutto »

Meritocrazia Italia: la scarcerazione non e’ la soluzione

"L’emergenza legata al “Covid-19” ha riportato al centro dell’agenda politica del Paese le tante difficoltà del nostro
sistema penitenziario. Noti a tutti sono i drammatici episodi verificatisi nelle scorse settimane, in ventisette istituti
penitenziari, ove sono stati registrati diversi casi di decessi, emergenze sanitarie, evasioni, aggressioni, danneggiamenti,
culminati nelle recenti contestate scarcerazioni di alcuni boss mafiosi". Lo afferma Walter Mauriello, Presidente di Meritocrazia Italia.
Meritocrazia Italia è consapevole che il rischio di contagio, particolarmente alto nelle carceri che si trovano in condizioni
di sovraffollamento, pone la difficile sfida di riuscire a bilanciare in modo equilibrato il diritto costituzionale alla salute,
di cui tutti i detenuti devono godere, con la tutela della sicurezza pubblica, che potrebbe essere messa a rischio da un
novero non adeguatamente ponderato di scarcerazioni. Ciò specialmente quando l’applicazione della misura
domiciliare, che certamente non assicura il necessario grado di neutralizzazione della pericolosità del condannato, viene
concessa ai detenuti sottoposti al regime detentivo speciale del 41 bis.
Ed è su tali basi che invoca un diverso contemperamento delle esigenze contrapposte in campo, mediante una gestione
efficace della problematica, che vada nella doppia direzione dell’adozione di alcune misure emergenziali finalizzate al
contrasto pandemico, in uno alla programmazione di un intervento strutturale più ampio e di sistema in materia di
edilizia carceraria.
Per tali ragioni Meritocrazia Italia auspica che:
a)- sul fronte emergenziale si adottino tutte le misure sanitarie ed organizzative di prevenzione dettate in materia di
prevenzione, con contestuale implementazione dell’assunzione di nuovo personale medico socio-sanitario e
penitenziario e potenziamento di strumenti telematici per una maggiore comunicazione a distanza tra detenuti e
familiari;
b) mentre sul fronte strutturale, invece, venga data celere attuazione al piano di edilizia penitenziaria, finalizzato alla
creazione di nuovi spazi detentivi, con nuove strutture, nuovi reparti e nuove sezioni, in uno alla ristrutturazione ed alla
manutenzione, anche straordinaria, degli immobili in uso all’amministrazione penitenziaria, mediante procedure di
affidamento snellite nel percorso burocratico.
Solo così lo Stato potrà garantire la tutela della salute del detenuto, in un luogo che realizzi una maggiore e migliore
soddisfazione delle istanze di prevenzione, perché, altrimenti, quando il virus sarà debellato, il sovraffollamento delle
carceri, senza interventi incisivi, rimarrà una “bomba ad orologeria” pronta a riesplodere al primo accenno di un nuovo
innesco". 

Leggi Tutto »

Fase 2, all’Università di Teramo arrivano 500 mascherine per gli studenti

Sono arrivate le prime 500 mascherine firmate "Unite" che saranno distribuite a tutto il personale, agli studenti che a poco a poco rientreranno nei Campus dell'Università di Teramo e soprattutto alle future matricole. Le mascherine, in triplo strato con caratteristiche idrofobiche, lavabili e riutilizzabili, sono state validate da Fulvio Marsilio, virologo dell'ateneo di Teramo. Il rettore Dino Mastrocola si prepara così alla ripartenza e già da oggi sono in prova i termoscanner per rilevare quotidianamente la temperatura di tutti coloro che accederanno alle sedi universitarie. "Si procederà con gradualità - spiega il rettore -, ma sono sicuro che già dalla prossima settimana si potrà usufruire della Biblioteca, così come prevedo, con le dovute modalità, la possibilità di tornare a sostenere al più presto alcuni esami e tesi di laurea in presenza. È un augurio che mi faccio e che faccio agli studenti, cosciente del valore delle relazioni e della mediazione sociale quali aspetti imprescindibili nei processi di formazione". Il rettore infine ci tiene a rimarcare che "nonostante l'efficace ed efficiente fornitura di didattica di qualità a distanza, le Università pubbliche non sono diventate e non saranno mai atenei telematici perché, anche se 'a distanza', la nostra didattica è sempre in presa diretta senza l'utilizzo di materiale registrato stantio: a un'ora di didattica frontale prevista corrisponde sempre almeno un'ora di lezione su piattaforma informatica".

Leggi Tutto »

La Giunta decide la riapertura dei campi da tennis

La Giunta regionale, accogliendo l'appello lanciato la settimana scorsa da maestri e presidenti di circoli di tutto l'Abruzzo, ha deciso la riapertura dei campi da tennis, naturalmente con tutte le precauzioni e il rispetto delle disposizioni anticoronavirus. "Desideriamo esprimere la nostra gratitudine per aver dato voce e aver accolto fattivamente e in tempi rapidissimi le richieste riguardanti le difficolta' della gran parte di maestri, istruttori, gestori e presidenti dei Circoli tennis abruzzesi" hanno scritto i promotori dell'appello alla Giunta regionale, in particolare ringraziando l'assessore Guido Quintino Liris. "Aver constatato la concreta collaborazione delle istituzioni regionali, da voi egregiamente rappresentate, e la relativa vicinanza alle difficolta' dei cittadini, ci rende, altresi' fiduciosi e positivamente inclini a una reciproca e crescente partecipazione alla vita pubblica della nostra regione e al conseguente senso civico che ci accompagnera' in questo complesso periodo, in cui le regole e il rispetto delle stesse, sara' fondamentale" concludono maestri e presidenti dei circoli tennis. 

Leggi Tutto »

Una contrazione degli ordini superiore al 75 % per il settore del vino

Una contrazione degli ordini superiore al 75 %, una perdita economica per l’anno 2020 di circa 300mila euro ad azienda di cui oltre 100mila relativi al periodo compreso tra febbraio ad aprile e giacenze in cantina anche superiori ai  100 ettolitri. E’ la fotografia che emerge dall’indagine effettuata da Coldiretti Abruzzo sullo stato delle cantine abruzzesi colpite dal coronavirus, con conseguenze sul mercato interno a causa della chiusura del canale horeca e sul mercato esterno con perdite concentrate soprattutto verso USA, Europa (Germania in particolare, ma anche Svizzera e Belgio), Cina,  Canada, Brasile e Russia. Un settore profondamente colpito su cui pesa fortemente il prolungamento del lockdown al primo giugno per la ristorazione.

“Purtroppo la situazione in Abruzzo è in linea con quella nazionale – dice Coldiretti Abruzzo -  In Italia quasi 4 cantine italiane su 10 (39%) secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ registrano un deciso calo del fatturato con l’allarme liquidità che mette a rischio il futuro del vino italiano. A pesare – precisa la Coldiretti – è la chiusura della ristorazione avvenuta in Italia e all’estero con un forte calo delle esportazioni, aggravato anche dalle difficoltà logistiche e della disinformazione. Le spedizioni nazionali di vino fuori dal confine hanno raggiunto nel 2019 – ricorda la Coldiretti - i 6,4 miliardi di euro, il massimo di sempre, pari al 58% del fatturato totale. In Abruzzo, il trend era fortemente in salita da diversi anni, facendo diventare il vino uno dei prodotti maggiormente rappresentativi della nostra economia. Le aziende sono in difficoltà, lo abbiamo già detto e lo ribadiamo. La mancanza di liquidità e di fatturato, il reperimento di manodopera e la difficoltà nella programmazione e nella gestione aziendale, insieme ai complessi rapporti con le banche e i problemi legati alla logistica, sono le criticità più sentite in questo momento. Dall’indagine, effettuata sulle principali cantine socie, emerge la forte preoccupazione dell’intero settore – aggiunge Coldiretti Abruzzo - le esigenze maggiormente segnalate riguardano contributi a fondo perduto anche volti al miglioramento della qualità, la posticipazione delle scadenze dei bandi in corso, snellimento della burocrazia, aiuti su finanziamenti con tassi tendenti allo zero, sostegno ai meccanismi di vendita anche strutturati per relazionarsi con la GDO, agevolazioni sull’acquisto dei beni primari in azienda (è stato segnalato l’acquisto di fitofarmaci come una delle voci principali di costo nelle aziende), aiuti per aumentare le capienze di cantina in vista della prossima vendemmia”.

Leggi Tutto »

Fase 2, Marsilio: chi garantisce sicurezza riapra

Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio si dice “Fiero e orgoglioso" degli abruzzesi. Nel corso di una lunga intervista ha parlato anche della produzione di mascherine da parte della Fater e della Fameccanica  e della creazione di un ospedale Covid-19 in ogni provincia d’Abruzzo “perché con il virus conviveremo a lungo e bisogna far ritornare gli ospedali alla loro normalità”. Il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, archivia la fase di emergenza e fa un primo bilancio. Intanto, sulle conseguenze del blocco economico su alcuni strati della popolazione abruzzese: “Il bonus famiglie – spiega - ci ha consentito di far emergere nuove sacche di povertà. Alle prime mille famiglie con disabili a carico, tra giovedì e venerdì, saranno accreditati i mille euro direttamente sui conti correnti. Nelle prossime ore saranno attivati i bonifici per le famiglie con tre figli a carico e, il residuo dei 5 milioni, sarà ripartito tra le famiglie con due figli. Spero di convincere il Consiglio regionale a stanziare ulteriori 6/7 milioni da destinare alle famiglie con un figlio, nessun figlio e ai single. Arriveremmo così a 18 mila beneficiari, per un numero di 50 mila abruzzesi. Un aiuto vero, senza illudere nessuno, evitando di distribuire pochi spiccioli, come i 600 euro mai arrivati”. Sulla ripartenza dice: “Abbiamo chiesto al Governo di cambiare prospettiva e di non fare prematuramente un calendario delle riaperture che non ha una base oggettiva; intanto perché i territori non sono tutti uguali, così come è diverso il grado di rischio del contagio. D’altra parte è difficile convincersi che sia più pericoloso andare dal barbiere su appuntamento, con tutte le precauzioni e con le sanificazioni del caso, piuttosto che prendere l’autobus e andare in fabbrica o in ufficio, per quanto ci siano protocolli rigidissimi”. In sostanza, chi “rispetta la sicurezza e riesce a garantirla per sé e per gli altri, e si adegua agli standard imposti, può riaprire, che sia bar o parrucchiere o altro. A meno che, uno Stato che tiene fermi interi comparti si dimostri in grado di distribuire subito i dovuti ristori per i danni economici”. E sulle misure di contenimento del Covid 19 nella fase della ripartenza Marsilio avverte: “Non ho mai parlato né mai parlerò di tamponamenti a tappeto: con gli attuali laboratori, i quattro di Pescara, Chieti, Teramo, L’Aquila e altri privati in procedura di accreditamento, impiegheremmo sei mesi per processare tutta la popolazione abruzzese e non sarebbe utile, né con questo metodo né con questi tempi. Semmai avere più laboratori ci consentirà, in determinate circostanze, per esempio nel caso di nuove ipotetiche zone rozze, di individuare nuclei di asintomatici ed intervenire precocemente”. In ordine ai test sierologici, quelli che definiscono il grado di immunità alla malattia, 5.000 abruzzesi saranno chiamati dalla Croce Rossa a partecipare alla campionatura del Ministero della Salute su 150 mila italiani. “Potremo avere una riposta significativa sul grado di presenza e di circolazione del virus, per regioni, genere, fasce d’età e di lavoro, sulla base della quale prendere nuove decisioni”. E l’accordo con la sanità privata durante l’emergenza? Prelude forse ad un cambiamento del modello sanitario in Abruzzo? “Diciamo subito che l’Abruzzo avrebbe di certo bisogno di un nuovo modello di sanità perché quello che c’era lo hanno conosciuto tutti i cittadini abruzzesi. Noi siamo impegnati, in sede ministeriale, ad un tavolo di rientro dove approveremo una nuova rete e una nuova riorganizzazione territoriale: una volta stabilito quanti posti letto, quante terapie e quali specialistiche occorrono, al netto dell’offerta pubblica già esistente, la sanità privata dovrà essere complementare”. Per Marsilio durante l’emergenza le cliniche hanno dato una prova di “grande collaborazione, quando, a fronte di centinaia di malati, di cui il 15-20 per cento intubata in terapia intensiva, e gli ospedali pubblici non avevano i ventilatori a sufficienza, hanno ceduto i loro in comodato d’uso gratuito. Dopo di che un accordo è stato predisposto dallo stesso Governo che ha pensato al coinvolgimento delle strutture private in caso di sofferenza degli ospedali. E si badi bene, non stiamo parlando dell’attivazione di un extra budget di 8 milioni di euro deciso in passato in sede ministeriale, a beneficio della sanità privata abruzzese per potenziare l’offerta. Comunque sia, in Abruzzo la sanità pubblica ha giocato il suo ruolo sostanziale nel curare i malati Covid 19, con un grave sforzo dell’ospedale di Pescara”. Sulla cassa integrazione in deroga Marsilio rispedisce al mittente le critiche di chi vuol fare “indossare la maglia nera all’Abruzzo. Gli uffici della Regione stanno lavorando duramente ma la velocizzazione doveva farla il Governo. Tutte le Regioni, e dico tutte, hanno chiesto di studiare una diversa procedura, data l’eccezionalità dell’evento e dei numeri. Basti pensare che in tempo di pace, occorrono due/tre mesi per allestire le pratiche, e non stiamo parlando certo della quantità di domande pervenute nelle ultime settimane nei nostri uffici. Il Governo non ha voluto ascoltare le regioni, scaricando su di loro la rabbia sociale dei lavoratori. Comunque entro questa settimana definiremo il 100% delle pratiche. Poi toccherà all’Inps erogare quanto dovuto

Leggi Tutto »

L’Aquila, la Finanza consegna mascherine ai malati di Sla

I militari del Comando regionale Abruzzo della Guardia di finanza hanno consegnato, per conto dell'Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica (Aisla), mascherine protettive ai malati Sla residenti nella provincia aquilana o in cura all'ospedale San Salvatore di L'Aquila, presso la clinica neurologica. "Il responsabile dell'Aisla per la Provincia di L'Aquila, Marco Di Norcia, si e' rivolto alla Guardia di Finanza chiedendoci di consegnare mascherine alle persone affette da sindrome di Sla - spiega il Comandante regionale Abruzzo della Gdf, generale di Brigata Gianluigi D'Alfonso -. Soprattutto nella fase 2, in cui sara' ancor piu' indispensabile indossare i dispositivi di protezione individuali allo scopo di prevenire il contagio da Covid-19, e' importante dare a questi pazienti un segnale tangibile di vicinanza delle Forze dell'ordine e delle Istituzioni italiane affinche' le persone colpite da patologie neurodegenerative come la SLA non si sentano emarginate o dimenticate dalla società".

Leggi Tutto »

Avviati i lavori per l’ammodernamento del tracciato della strada statale 260

Anas (Gruppo Fs Italiane) ha avviato i lavori per l'ammodernamento del tracciato della strada statale 260 ''Picente'' tra San Pelino (Cagnano Amiterno) e Marana (Montereale) in provincia dell'Aquila, per un investimento complessivo di 24,6 milioni di euro. Questo tratto, fa sapere Anas, costituisce il terzo lotto dell'ammodernamento della statale, in continuità con il secondo lotto aperto nel 2005 e con il quarto lotto (Marana-Cavallari) in corso di realizzazione, nell'ambito della direttrice L'Aquila-Amatrice. I lavori riguardano la costruzione di un nuovo tratto in variante all'abitato di San Pelino e la rettifica delle curve che caratterizzano l'attuale tracciato, per un'estensione complessiva di circa quattro chilometri. La sede stradale avrà una larghezza di 9,5 metri, con due corsie da 3,5 metri, una per senso di marcia, e banchine laterali da 1,25 metri. Gli interventi comprenderanno la costruzione di due gallerie, una naturale di 136 metri e una artificiale di 210 metri, oltre a 3 svincoli per consentire la connessione con i centri abitati e con la viabilità secondaria. La durata prevista dei lavori è di due anni. L'intervento consentirà un miglioramento della fluidità del traffico e un innalzamento del livello di servizio e degli standard di sicurezza della circolazione, oltre a eliminare il traffico dall'abitato di San Pelino. 

Leggi Tutto »

Unione regionale cuochi abruzzesi: siamo nella più grande crisi economica dell’era contemporanea

"A causa dell'infezione covid-19 siamo nella più grande crisi economica dell'era contemporanea. Questa pandemia che impedisce la convivialità mette particolarmente in crisi i settori produttivi che basano la loro attività proprio sulla socializzazione, come il turismo, l'ospitalità alberghiera, la ristorazione e tutta la filiera horeca ad essi collegata. Il comparto ristorativo che opera in modo efficace solo in un contesto di benessere economico e sociale diffuso, elementi che in questa situazione mancano, subirà un drammatico tracollo di presenze". A dirlo l'Unione regionale cuochi abruzzesi. "La riapertura - spiega - presuppone investimenti cospicui per gli adeguamenti alle nuove normative igienico/sanitarie, per il personale, per l'acquisto della materie prime, per le utenze e di converso la sospensione delle agevolazioni e degli indennizzi previsti per le chiusure delle attività. Tutto ciò a fronte, secondo le statistiche, di pochi ipotetici incassi con i quali non si riuscirebbe a pagare neanche le spese". "Senza corporativismo - sostiene l'Unione - va tenuto in considerazione che il settore turistico, alberghiero e della ristorazione, che producono il 14% del pil nazionale e occupano 3 milioni e 400 mila lavoratori, la cui maggioranza sarà disoccupata, sarà al collasso a breve; tutte le imprese della ristorazione, che sono in Italia ben 337mila e occupano 1 milione 350mila lavoratori, hanno bisogno di maggiore attenzione e sostegni rispetto agli altri comparti produttivi, che, alla riapertura, se pur con difficoltà e ridimensionamenti, avranno la certezza di continuare a lavorare".

Per queste ragioni "lo Stato e le Regioni, anche attraverso i fondi senza interessi della Ue, della Bce e del Fmi, devono destinare alle attività della ristorazione denaro a fondo perduto e senza burocrazia, e il prolungamento della cassa integrazione per tutti i lavoratori. I sostegni e gli indennizzi dovranno essere diretti e erogati fino a quando non ci saranno le condizioni della socialità per la ristorazione e non saranno predisposte regole chiare attraverso una valutazione più specifica e attenta per il comparto ristorativo". "La ristorazione à la carte - suggerisce l'Unione regionale cuochi abruzzesi - per sua natura è stata da sempre sinonimo di convivialità e ospitalità è non potrà diventare una ristorazione da mensa. Indubbiamente si dovranno ripensare l'organizzazione e l'offerta ristorativa ma senza snaturala dalle sue peculiarità. Bisognerà trovare il giusto compromesso tra la tutela della salute degli ospiti e dei lavoratori e la socialità del servizio ristorativo. Come ad esempio considerare che il distanziamento sociale dovrà essere tra i tavoli e non tra i commensali dello stesso tavolo, e per le particolari modalità di lavoro praticate in cucina c'è bisogno una maggiore flessibilità sulle norme di distanziamento tra il personale che vi lavora, ma anche prevedere il rimborso e il calmierare i prezzi dei dispositivi di protezione individuale e di sanificazione". "Pertanto - suggerisce - è necessario inserire nelle varie task force istituzionali, che indicheranno le modalità operative per la ristorazione, degli esperti del settore. Questa drammatica situazione sociale impone a tutti gli operatori della ristorazione un ripensamento del loro lavoro che non consentirà nessun tipo di approssimazione ma al contrario maggiore etica e professionalità. La nuova ristorazione del post pandemia dovrà prestare maggiore attenzione all'ospitalità, al servizio, alla qualità e alla salubrità di piatti offerti. Non ci può essere fiducia, ospitalità e qualità se non si sarà etici e professionali". 

Leggi Tutto »

Via libera ai contributi che hanno subito il doppio terremoto

Via libera ai contributi pubblici maggiorati per gli immobili, circa 5 mila e tutti in Abruzzo, che hanno subito il doppio terremoto, quello del 2009 e quello del 2016. La decisione, formalizzata con un decreto dell'Ufficio Speciale della ricostruzione del cratere abruzzese, e' il primo risultato concreto del tavolo di coordinamento avviato oggi sotto la regia del Dipartimento CasaItalia della Presidenza del Consiglio dei ministri guidato da Fabrizio Curcio, tra la Struttura di missione "Sisma 2009" della stessa Presidenza e il commissario straordinario per la Ricostruzione dei territori colpiti dai terremoti del 2016, Giovanni Legnini. Il provvedimento sblocca un maggior contributo alla ricostruzione stimato in circa 400 milioni di euro per circa mille aggregati immobiliari complessi, con l'erogazione di una prima tranche delle anticipazioni da parte del commissario Legnini agli Uffici speciali di circa 40 milioni. Nel corso dell'incontro, cui hanno partecipato anche i titolari degli Usr abruzzesi, Vincenzo Rivera, Salvatore Provenzano (Usra) e Raffele Fico (Usrc), Curcio e Legnini hanno gettato le basi per sviluppare ulteriormente la collaborazione, il confronto e lo scambio delle migliori pratiche, allo scopo di accelerare e semplificare i due processi. Dall'esperienza aquilana, in particolare, potranno essere tratte indicazioni utili per la ricostruzione del cratere nel Centro Italia per l'utilizzo delle banche dati, il sistema di monitoraggio degli interventi e della spesa, il tracciamento delle macerie da smaltire, i piani straordinari di ricostruzione che, sebbene in forma diversa dal passato, potranno essere attuati nei comuni piu' colpiti del cratere 2016.

Leggi Tutto »